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Gian Vito

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  1. Su questo sito (ma ce ne sono diversi in rete) si parla di qualche episodio del genere: http://www.ww2f.com/weapons-wwii/22475-fri...ncidents-6.html Ne riporto un brano. Vera o falsa che sia, la storia rende bene l'idea del pericolo rappresentato dal "fuoco amico" : " Ralph Barker, in his book 'Srike Hard, Strike Sure' about famous cases of RAF Bomber Command heroism implies that the British Stirling bomber rear gunner who fired and mortally wounded Arthur Aaron did so deliberately to settle an old score. On August 12th/13th 1943 Arthur Aaron was piloting a Stirling bomber on a raid to Turin, Italy. Stirling's weren't much good, operationally above 14,000 feet. As Aaron's Stirling bomber made its bomb run a tail gunner in another Stirling, slightly below, opened fire hitting the cockpit and terribly wounding Aaron in the faceand body. Despite his face being shot in half and one of his arms left dangling by a tendon(imagine the pain!-even with morphia) Aaron insisted in trying to help his crew successfully land the Stirling in North Africa after a four hour journey. He died shortly after landing ans was buried in Bone, North Africa. However, the 'friendly' fire from the other Stirling was hushed up in the citation for Aaron's V.C. claiming that the attack on the Stirling was by 'an enemy nighfighter' But Ralph Barker-in his 1963 book-'Strike Hard, Strike Sure' alleges it was a deliberate act by the other Stirling rear gunner of getting even for an old score against Aaron V.C."
  2. I cannoni senza rinculo americani sono arrivati proprio sul finire della seconda guerra mondiale. Costruiti in 5 modelli, da 57, 75, 90, 105 e 106, dei quali solo i primi due impiegati nella seconda guerra mondiale. L’M18 da 57 mm, mi risulta avesse un monopiede anteriore allungabile e bipiede posteriore ribaltabile. Quindi il treppiede di cui parli dovrebbe riguardare la versione da 75mm. Ad ogni modo, parliamo di armi per tiro diretto contro bersagli corazzati, casematte ecc. Non possono essere utilizzati da luoghi chiusi a causa del principio di funzionamento: i gas vengono espulsi verso la zona posteriore. Nel caso del 57mm la zona di sicurezza dietro l’arma (nel senso che non è igienico trovarsi lì) è di 30 metri. La cadenza di tiro pratica è di 4 colpi/minuto. La gittata varia tra 500 metri (bersagli mobili) e 1000 metri (fissi). Le munizioni sono HEAT (cava, perfora 8cm), HE (alto esplosivo), WP (nebbiogena) e da esercitazione. Il pezzo M20 da 75mm è su treppiede (lo stesso della Browning M1917). Il proiettile perfora 102 mm. Il più potente è stato l’M40 da 106 (105mm reali), il cui colpo HEAT perforava 30-47cm. Celerità normale: 1 colpo/minuto. Per brevi periodi: 1 colpo ogni 6 secondi per 5 colpi. Zona di sicurezza di, possibilmente, 90 metri di raggio dietro al pezzo su un arco di 120°. Portata: 1000 metri contro bersagli mobili, 2000 metri contro fissi. Queste armi hanno il vantaggio della leggerezza. I difetti principali sono la forte, visibile vampa posteriore e la scarsa precisione alle massime distanze, specie contro bersagli in movimento trasversale: solo 20-30% di colpi a segno. Qui trovi altri dati: http://en.wikipedia.org/wiki/M20_recoilless_rifle http://www.olive-drab.com/od_infweapons_recoilless.php
  3. Gian Vito

    Attacco elettronico

    Mi spiace per il ritardo, ero all’estero. Dunque: per il radar, credo di non poter far molto. Per lo schema elettrico di alcuni dispositivi di disturbo, invece, forse esiste la soluzione. Alcuni siti offrono materiale del genere, eccone un esempio: http://www.patentstorm.us/patents/6970002/description.html E’ necessario registrarsi per accedere ai testi e ai disegni completi. Altri siti simili offrono articoli gratuitamente o a pagamento. Esiste anche una organizzazione che tratta l’argomento (Association of Old Crows). Come intuibile, la ricerca di questo materiale è estremamente difficoltosa…
  4. In effetti molti testi, anche degli anni ’60, riportano un carico bellico di circa 8800 kg, convenzionale o nucleare. Inteso, in genere, come quello contenuto nel pod sganciabile. In verità il pod non ha mai contenuto armi convenzionali. Le testate impiegate sono state la W39 Redwing a potenza variabile (1,7-4 MT) e la W53 da 9MT, pesanti rispettivamente circa 2700 kg e 4300 kg. L’inserimento di esplosivo convenzionale forse è stato preso in considerazione all’inizio del progetto, sicuramente non ha avuto seguito. L’aggiunta di 4 bombe Mk43 (poi B61) da circa 1 tonnellata porterebbe il carico bellico, quindi, ad un massimo di poco superiore alle 8 tonnellate. La configurazione da attacco convenzionale, mai operativa, comprendeva un massimo di 24 ordigni M117 da 372 kg per un totale di 8928 kg. Carichi alternativi comprendevano fino a 4 bombe M118 da 1391 kg. A proposito della dotazione ECM: il B58 disponeva di un RWR ALR12 in grado di rilevare, a 360°, frequenze tra 1 e 12,5 GHz, con precisa rilevazione della distanza nei confronti di radar aeroportati, un po’meno contro quelli terrestri. Il sistema di disturbo ALQ16, dotato di due serie indipendenti, era principalmente un “interruttore di traccia” (RGPO) ma poteva attuare anche semplice disturbo o creare falsi bersagli multipli. Il velivolo era dotato di 10 lanciatori di chaff ALE16 ed è stato in seguito equipaggiato con lanciatori di flare ALE20.
  5. Ho trovato alcune stime sulla SSKP dello Sparrow, attorno agli anni ’80. La U.S.Navy calcolava il 35%. L’U.S.A.F. il 28,5%. Si stimava una possibilità di successo del 35% contro caccia ad alta quota, ma solo del 15% contro caccia a bassa quota. Le stime contro bombardieri variavano dal 56% ad alta quota, al 20% a bassa quota. Stime rivelatesi, tutto sommato, realistiche.
  6. Gian Vito

    Attacco elettronico

    Se per "schema" intendevi un disegno, ne trovi uno qui (verso la fine): http://www.fas.org/man/dod-101/sys/ac/equip/an-alq-99.htm Ho trovato un disegno dell'ALQ131 (penso intendessi ALQ101, l'APQ101 è un TFR): http://www.defencetalk.com/pictures/data/3...AN-ALQ-131.jpeg
  7. G91 contro F14 ? Che dire allora degli A-1 contro i Mig17 ? Per quanto riguarda i missili russi dei tipi AA1 e AA2 (nelle due varianti R3 e R13) i dati ci sono. Del primo c’è poco da dire: era inutilizzabile contro caccia, di limitatissima efficacia contro bombardieri poco manovrabili. Ho i dati, da qualche parte, sui risultati nelle esercitazioni. In guerra non mi risulta abbia mai colpito. I dati sugli Atoll li ho scritti qui: http://www.aereimilitari.org/forum/index.php?showtopic=5852. Sono pessimi. Tra il 2 e il 7%. I missili AA3 hanno visto così poche azioni di guerra (se si possono definire tali, gli abbattimenti di aerei civili e palloni aerostatici) che definirne le probabilità di successo è impossibile. Degli AA5 ho già detto. Tra l’altro, in genere, si riportano gli abbattimenti ma non si fa cenno alla quantità di missili impiegata (nel caso di missili a medio raggio sovietici è pratica abituale lanciare una coppia IR/Radar, così l’eventuale impatto abbassa la Kp). Gli AA6 Acrid hanno abbattuto un F18, sicuramente ne sono stati lanciati molti, in molte occasioni. Forse i più impiegati sono stati i successivi AA7 (nelle varianti R23 e R24) e AA8 (R60). Gli Apex sono missili poco affidabili, paragonabili alle prime versioni dello Sparrow. Di quell’elenco di vittorie ottenute dai Mig23 contro i caccia d’Israele abbiamo già parlato. Nell’occasione gli Israeliani hanno dichiarato oltre 80 vittorie senza perdite. E questo ha suscitato l’incredulità di molti. Ma non si sono mai visti i relitti degli F16 “abbattuti”, né “filmati-prova” delle vittorie dichiarate dai Siriani. Qualche R60 ha colpito il bersaglio, spesso causando solo pochi danni. E anche qui, non si sa quanti missili siano stati lanciati. Rimane un enigma la perdita di 4 F16 ufficialmente abbattuti da missili contraerei, che la Siria insiste a dichiarare colpiti dagli R23. Gianni ha spiegato nel dettaglio la “montatura”dei russi a proposito dell’episodio. Sembra che gli AA7 abbiano colpito solo un RPV. Saltiamo gli AA9. Gli AA10 sono stati utilizzati nel conflitto Etiopia-Eritrea, dove pare abbiano colpito un solo aereo, a fronte di decine di missili lanciati! I piloti di Mig29 ungheresi, hanno dichiarato di attendersi da queste armi una Kp poco superiore a quella degli Sparrow in Vietnam. La loro affidabilità è risultata molto bassa (20%). Invece gli AA11 hanno fornito buone prestazioni, forse pari a quelle dei Sidewinder. Ma anche in questo caso non sappiamo quante armi siano state lanciate. Leggetevi questo, soprattutto le considerazioni finali: http://www.acig.org/artman/publish/article_189.shtml A proposito di Aim 120. Questo missile si è costruito una fama molto solida. Nella prima azione reale ha centrato un Mig25 senza difficoltà (100%). Con la guerra sulla Jugoslavia sono iniziate le prime “voci”di colpi mancati. E l’analisi dei lanci si presta ad interessanti considerazioni : http://www.scribd.com/doc/7774389/Rand-Stu...e-of-Air-Combat da pagina 20 a 25. Ed è solo una delle tante “voci”rintracciabili in rete. Nel Golfo pare vi siano stati diversi lanci contro i Mig25 andati a vuoto. Anche qui non si può dare la colpa all’arma se il pilota lancia troppo presto. Ma così la media peggiora. Ad ogni modo, anche le percentuali riportate nell’articolo, rendono l’Aim120 circa due volte più letale degli Sparrow. Ricordiamo che gli F14 americani non hanno colpito nulla con i Phoenix, mentre gli Iraniani hanno dichiarato una Kp del 28% (ammesso che sia vero!). http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...c=4856&st=0 Concludendo: i dati sono scarsi o poco affidabili. Naturalmente i russi dispongono dei dati reali sull’efficacia delle loro armi negli anni ’60-’80. Se non li pubblicano, un motivo ci sarà…In passato una statistica “semplificata” affermava che la letalità dei cannoni era doppia di quella dei missili IR, che era doppia di quella dei missili a guida radar. Solo adesso le cose cominciano a cambiare.
  8. E’ difficile reperire dati “ufficiali” attendibili sulla Kill probability dei missili russi in combattimento. Anche perché…Hanno colpito molto raramente. Qualche dato l’ho già scritto da qualche parte ed è, se possibile, persino peggiorativo rispetto alla produzione occidentale, sia per quanto riguarda l’affidabilità che la Kp complessiva. Quello della “probabilità di colpire” è un discorso complesso. Molto dipende dalle circostanze. Facciamo un esempio. Quale sarà la Kp di un missile AA-3 Anab a guida radar? Se il nostro obiettivo è colpire un innocuo aereo civile, probabilmente il 100%! Se l’obiettivo è invece un EA6B Prowler, è facile prevedere uno 0%. Lo stesso vale per i missili superficie-aria. Un missile buono come l’SA-2 Guideline ha ottenuto percentuali fallimentari in Vietnam. I dati del sito russo possono essere veri, ma sono teorici e non dimostrati in combattimento. Se la memoria non mi inganna, si indicava una Kp del 76% per una coppia di missili AA5 (sui Tu-128) lanciata contro un tipico bombardiere. Naturalmente senza ECM, senza manovre evasive, se tutto funziona a dovere, se i missili sono stati lanciati entro i limiti , ecc.ecc. Gli aerei di fabbricazione sovietica sono stati condotti, spesso, da piloti poco addestrati, in condizioni difficili, in ambiente di intense ECM, contro avversari preparati, come gli Israeliani. Logicamente, le percentuali di successo ne hanno risentito. Quando le condizioni lo hanno permesso, per esempio durante le esercitazioni Nato, i Mig-29 tedeschi hanno dato filo da torcere agli F-16: quale sarebbe stata la Kp dei missili Archer in caso di guerra? Non lo sappiamo. Sappiamo invece che la Kp dei missili Aim120 è andata calando. In altri termini, la probabilità di colpire è un dato variabile (pensiamo agli Aim9L alle Falkland e poi nel Golfo), non è sempre un indice attendibile della bontà di un’arma.
  9. Gian Vito

    Attacco elettronico

    Un testo in inglese “classico” sui sistemi di guerra elettronica è “International countermeasures handbook” , in varie edizioni. Se ne possono trovare dei brani qui e là in rete. Altrimenti c’è il “Jane’s radar and electronic warfare systems” , con la lista completa dei sistemi, ma devi trovare una banca disposta a concederti il mutuo per l’acquisto…Scherzi a parte, per cominciare con qualcosa di più pratico prova questo: http://www.ausairpower.net/TE-Tacjammer.html E’ solo uno dei tanti articoli di quel sito. Ma in rete c’è moltissimo materiale. Molti articoli sui radar hanno sezioni dedicate alla guerra elettronica. Ed è possibile rintracciare molti libri cercando sotto: http://books.google.it/ Basta inserire, anche qui, qualche parola “chiave” (es. : electronic warfare) e puoi trovare decine di titoli. Ovviamente, non tutto il testo è disponibile…Ma troverai un mucchio di dati.
  10. Purtroppo pare che la prevista versione da attacco elettronico del B52 sia stata nuovamente annullata. L'EA18 rimane pertanto l'unico velivolo EW di nuova generazione in programma (a parte il possibile uso di UAV). http://worldwidewarpigs.blogspot.com/2009/...lled-again.html The US Air Force's decision to terminate the EB-52 stand-off jammer concept for a second time deals a new blow to the US electronic warfare community. This is a big deal. This was going to be one of the recipients of some of the next gen jammer technology. This means that the effort to keep costs down on the next gen jammer will be at risk. Since the Growler can only be a limited escort jammer, this will cause other problems for the U.S. electronic warfare community and air power strategy in general. How would low and medium band search radars be jammed at distance so as to better support the F-22 and F-35? Will any C-130 solution be able to meet all the needs? Hard to say as this issue is more about trying to save a few pennies as opposed to a hard plan to give U.S. air power real protection. The real mission? Smile and delay stand-off jamming to some other date that can be pushed even farther out at a later time with some thin excuse. In spite of the happy face USAF is putting on, with the lack of a credible stand-off jammer, the F-35 which does not have extreme altitude, significant super-cruise and proper all angle stealth will be at more risk. Even then it won't be a walk in the park for the F-22. How much capability can the USAF throw in the trash and still be called the world's greatest air force?
  11. Hai già detto quasi tutto. Il Donryu non è stato un aereo famoso e le sue prestazioni non esaltanti, nei cieli dominati ormai dai caccia americani, non lo hanno certo favorito. E questo nonostante fosse nato per superare i difetti di un illustre predecessore, il Ki-21. Uno dei primi bombardieri dotati di cannoni da 20mm e di torretta di coda, come molti bombardieri giapponesi disponeva di un carico bellico modesto, a fronte di dimensioni rispettabili. L’armamento difensivo era discreto, ma non ancora adeguato. Nelle intenzioni avrebbe dovuto operare senza scorta di caccia, protetto dalla velocità e dall’armamento difensivo: un errore di valutazione che sarebbe costato caro. Da qualche parte nel forum c’è un topic sugli aerei giapponesi, con molte notizie: http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...c=7133&st=0 Il soprannome di “sigaro volante” (Hamaki) era riferito al G4M (Betty) e non era dovuto alla facile infiammabilità, ma semplicemente alla forma della fusoliera. Poi, per ironia della sorte, il soprannome è risultato doppiamente indovinato.
  12. Bombe nucleari e termonucleari della Cina. La Cina è riuscita apparentemente a mantenere meglio della Russia il segreto sulla propria dotazione nucleare. E’ possibile reperire qualche dato, sulla cui attendibilità le opinioni degli analisti non concordano. La Cina possiede (o ha avuto in servizio) almeno quattro tipi di ordigni. Il primo ordigno era un derivato, modificato per lancio aereo, del primo congegno nucleare cinese con potenza aumentata a 35 Kt lanciato dai Tu4. Esiste un’arma tattica da 15-40 Kt: potrebbe trattarsi della stessa, di un derivato o di un tipo del tutto nuovo. Il secondo è la bomba termonucleare KB-1 da 1 Mt, trasportata semiannegata in posizione ventrale dai Q-5 “Fantan”. Provata sperimentalmente nel ’72, dopo due mancati lanci. Pare siano stati modificati 6 velivoli per trasportarla. Ne era previsto il lancio con la tecnica del “Toss bombing” ad un angolo tra 45° e 80°. E’ visibile al museo dell’aviazione di Pechino (foto tratta da "Aranysas"): Lo stesso aereo è il vettore di un ordigno tattico a fissione, disponibile presumibilmente con testate di varia potenza, tra i 5 e i 20 Kt. Per impieghi strategici è disponibile un quarto ordigno di grande potenza, variamente valutata tra 3 e 3,3 Mt, trasportato sulle versioni derivate del Tu16. Dai medesimi bombardieri sono state sperimentate diverse altre armi. Una bomba da 15-25 Kt si ritiene si sia rivelata un fallimento. Un’altra bomba sperimentale ha sviluppato circa 250 Kt. Si trattava di un’arma a fissione con aggiunta di Litio. Tipico esempio di congegno solo sperimentale. Sono state provate diverse bombe all’idrogeno tra i 2 e i 3 Mt. E un ordigno da 3,4 Mt. Un’altra bomba da 170 Kt potrebbe invece essere operativa. La sperimentazione non implica l’entrata in servizio. E numerosi sono stati i fallimenti nel corso dei vari programmi. Come sempre, chiunque disponga di dati più precisi…E’ il benvenuto.
  13. Gian Vito

    Attacco elettronico

    Ecco due testi , in italiano, sull'argomento. Li ho già citati da qualche parte. Il primo è "La guerra elettronica"(dalla battaglia di Tsushima ai giorni nostri) di Mario De Arcangelis, edito da Mursia negli anni '80. E' valido anche se un po' generico sulle tecniche moderne. Il secondo è "La guerra elettronica"(arma vincente 1812-1992) di Tony Devereux , edito da SugarCo nei primi anni '90. Discreto, ma è meglio il primo. Descrivono bene la storia della guerra elettronica nella prima e seconda guerra mondiale, sono troppo rapidi invece nel descrivere gli sviluppi successivi. E quel che è peggio...Sono difficili da trovare. Qualche buon articolo sulle tecniche impiegate da inglesi e tedeschi nel secondo conflitto è reperibile su Rivista Aeronautica di diversi anni fa, dovrei cercare... Alle volte appaiono buoni articoli sulle riviste scientifiche. Ora che è disponibile internet, è molto più semplice cercare in rete. Ovvio che si debba conoscere qualche parola "chiave" da inserire per la ricerca. Se invece non ne avete proprio voglia...Aspettate i prossimi articoli, perchè non ho mica finito...
  14. Si, le armi nelle ali erano convergenti. Nel caso dell'F4U le traiettorie si incontravano a 300 metri, se ben ricordo. Ma ho letto valori diversi, a seconda del velivolo. Il fine era, ovviamente, compensare la minor precisione delle armi decentrate rispetto alle sincronizzate (dalla cadenza minore, però). Chiaro che, oltrepassata la distanza indicata, le traiettorie (a quel punto divergenti) avrebbero reso il tiro molto impreciso. Ma colpire con efficacia oltre i 500 metri, con le armi del tempo, non era praticamente possibile (lasciamo perdere le portate teoriche...). P.s.: dopo una breve ricerca in rete, ho trovato i valori di convergenza per gli Hurricane/Spitfire, variabili tra 220 e 370 metri.
  15. In termini sintetici: si, per tutte e due le domande. Entrando nel dettaglio, quasi sempre si per la prima domanda e non solo per quanto riguarda gli aerei (anche su molti altri mezzi, ricordo ad esempio il semicingolato M-16 con il complesso quadrinato da 12,7mm). Si, anche per la seconda, ma citare qualche episodio è improbabile: la pallottola vagante colpisce occasionalmente in modo del tutto imprevedibile. Pensa a quei furbacchioni di Palestinesi che si divertono a sparare in aria con gli AK47...I colpi vanno su...E poi...Chi becco, becco...
  16. Non mi convince del tutto, ma ogni novità è gradita. Che i FAST-pack potessero essere utilizzati per molte altre cose era risaputo. In fase di progetto, per esempio, ne erano state studiate versioni da guerra elettronica con 6-12 disturbatori e da ricognizione con radar laterali, macchine fotografiche, sensori FLIR, TV, sistemi data-link, ecc.ecc. L’idea di inserirci missili aria-aria è buona. Subito praticabile e poco costosa. La riduzione della traccia radar sembra limitata al settore frontale (non basta inclinare di pochi gradi le superfici verticali, ma più di così non si poteva fare…). Affermare che potrebbe raggiungere quella di un F35 export, significa quantificarla in 0,1 mq (o meno!), pari alle “migliori” stime sulla RCS del Typhoon. Sufficiente per definirlo semi-stealth. Ridurre la traccia di 10 volte, non comporta oggi grande impegno. Qui, però, si parla di una riduzione di 100 volte, difficilmente ottenibile su un aereo “tradizionale” come l’F15. A meno di non riprogettare da zero la struttura stessa…Come si è fatto con l’F18E (RCS: 0,1 mq). Ma un upgrade di questo tipo, anche incompleto, potrebbe consentire il ringiovanimento degli F15 già in linea. E, francamente, lo vedo come tale: un dimostratore tecnologico per miglioramenti a più livelli, in base alle disponibilità economiche. E per un progetto del genere, il mercato c’è eccome…
  17. E’ vero, già l’EF111A aveva un solo operatore ai sistemi di disturbo, che operavano quasi automaticamente. Ma non era in grado di disturbare i sistemi di comunicazione, compito delegato agli EC130H Compass Call. Non era poi previsto l’attacco con gli HARM. Il singolo operatore del Growler dovrà invece occuparsi di tutte e tre le funzioni prima svolte dall’equipaggio misto del Prowler. E’ una sfida tecnologica non da poco. E non bisogna dimenticare le possibili minacce “fuori libreria”. Molti radar, in tempo di pace, non vengono sfruttati al massimo delle potenzialità e possono tenere in serbo qualche “sorpresa”, evitando così una precisa catalogazione ELINT. In tempo di guerra, una funzione o una capacità alternativa, possono apparire all’improvviso e necessitare l’opera di un tecnico ECM bene addestrato. Un EA6B non ha problemi a dedicare, temporaneamente, un operatore al compito. L’EA18A sembra frutto di una concezione più moderna, per scopi diversi. Più flessibile, senza per questo essere carente. Con sistemi allo “stato dell’arte”dovrà imporsi contro i nuovi SAM russi come l’SA-21 Growler (anche lui!), studiati appositamente con caratteristiche anti-Raven.
  18. L’EA18G sarà un ottimo sostituto dell’EA6B. L’unico neo: la presenza di un solo operatore. Ma, esattamente come l’EA6B, mancherà di effettive, potenti capacità di disturbo a lunga distanza. Non che il Prowler ne fosse privo ma l’EF111A, impiegato nello specifico ruolo, era molto più efficace. Il mancato aggiornamento del Raven è ancora motivo di rimpianto. Un aereo da guerra elettronica costituisce sempre un bersaglio “pagante”. L’ EA18G ha buone capacità d’autodifesa ed è studiato per accompagnare le forze in attacco o proteggerle a moderata distanza. Per la marina degli Stati Uniti questo è vitale. L’USAF ha invece necessità diverse. Richiede alta potenza, persistenza, disturbo dei radar di avvistamento e dei sistemi di collegamento dati, oltre che dei canali radio. Il ritardo accumulato dopo la radiazione dell’EF111A ha portato alla riproposta dell’ EB52, che orbiterebbe lontano dal fronte (e parliamo di centinaia di km), saturando di falsi segnali aree molto estese. In caso di minaccia diretta potrebbe allontanarsi come farebbe un E-3 nella stessa situazione. L’incognita maggiore è rappresentata dalle nuove versioni antiradar (e anti-jammer) dei missili aria-aria a lungo raggio in fase di sviluppo o già operative in Russia. I radar AESA possono avere capacità di disturbo, ma mancano della flessibilità tipica dei dispositivi dedicati, soprattutto in termini di bande di frequenza disturbabili. Mancano poi di copertura a 360°. L’F35 è ancora tutto da sviluppare e la cellula attuale è inadatta. E’ presto per parlarne ma non sembra un candidato adatto al ruolo EW.
  19. Ciò di cui parlate è il VIFF: vectoring in forward flight , ed è stato, pare, scoperto dagli americani con i primi AV8A in combattimenti simulati. Nonostante varie voci, non è mai stato impiegato in combattimento. Nemmeno alle Falkland (non ce ne è stato bisogno, i Mirage e gli A4 sono stati quasi sempre colpiti di sorpresa mentre erano in rotta di rientro). E’ stato impiegato, sembra, in qualche esercitazione. Ma è una manovra che porta ad una notevole perdita di energia, cosa decisamente sconsigliabile in un combattimento serrato. In un combattimento 1 vs 1 a bassa velocità può funzionare bene. Se i nemici sono due, meglio non provarci. I Sea Harrier si sono comportati piuttosto bene nelle esercitazioni, anche contro gli F4, F5, F14, F15 ed F16, ottenendo numerose vittorie, sempre con piloti esperti in grado di sfruttare al meglio il piccolo caccia. Il Sea Harrier ha un ottimo rapporto spinta/peso, l’ala è però piccola ed il combattimento ad alta velocità e media/alta quota non è proprio il suo forte. E’ difficile da vedere otticamente ma l’RCS è alta e lo penalizza a media distanza. L’Harrier II ha migliorato la manovrabilità, sembra di 1,6 G sostenuti ed è in grado di effettuare virate istantanee ad almeno 20°/sec. L’aggiunta, recente, di missili AIM120 ha reso l’aereo molto più pericoloso. Non è, comunque, paragonabile ad un “vero” aereo da caccia.
  20. “Atomico e idrogeno” non sono termini adatti per definire le armi “nucleari e termonucleari”. Si può pur dire “bomba all’idrogeno” e si usa dire frequentemente “bomba atomica” per definire gli ordigni a fissione impiegati nel secondo conflitto, ma il termine “atomico” è vago e impreciso. Per la bomba “Zar” ho usato la forma inglese, non a caso seguita da “bomb”. E, Intruder, secondo me ricordi bene…Anch’io ricordo che ha sviluppato 57 Mt (ovviamente esistono varie stime). Veniamo però al punto: veramente non si possono mettere numerosissime testate ravvicinate ed evitare l’improvvisa fissione ? E allora come avrebbe potuto un Poseidon contenere, in una testata molto più piccola della stiva di un B52, la bellezza di 14 testate? Ma potremmo parlare anche delle stive del B1, in grado di contenere 24 ordigni. Il materiale fissile deve raggiungere la massa critica, che non viene raggiunta sistemando molte bombe in poco spazio. Non serve molto materiale fissile per innescare una fusione, anzi: il progresso ha consentito di ridurre progressivamente la quantità di materiale allo stretto necessario, superando persino i limiti teorici, utilizzando sagomature particolari e “riflettori”. Casomai è possibile, anzi direi probabile, che una superbomba da 5Gt esploda ma sviluppi solo una parte della potenza. Però anche qui, secondo me, ricordi bene. La tecnologia di molti decenni fa implicava l’uso di notevoli (relativamente) quantità di materiale fissile con tutti i problemi relativi, basti pensare alle precauzioni adottate nel 1945 proprio per evitare il problema.
  21. Penso anch'io sia il caso di attendere dati "ufficiali" sulla configurazione definitiva. Di recente mi sembra d'aver letto, su questo stesso forum, articoli (riportati)che esaltavano le capacità d'accelerazione e manovra del velivolo, tali da non far certo rimpiangere i vecchi aerei da caccia... Mi preoccupano le capacità alle quote e velocità più elevate. Gli Stati Uniti possono contare sul Raptor. Ma tutti gli altri ? Per fortuna è difficile che una minaccia seria (F22-copia) possa divenire realtà a breve termine.
  22. Per dire il vero, se i dati finali di accelerazione e capacità di virata si rivelassero simili a quelli riportati, ci ritroveremmo con un aereo superato sia dai predecessori (F15, F16) che dai caccia più moderni (Typhoon, F22). La cosa suona strana. E' vero che le nuove tecnologie rendono meno importanti i parametri "tradizionali", ma c'è un limite a tutto...In effetti ricorda un F18 molto evoluto.
  23. Per prima cosa, un rapido calcolatore degli effetti delle armi nucleari e termonucleari: http://www.stardestroyer.net/Empire/Science/Nuke.html Poi chiariamo alcune cose, senza scendere nei particolari. Accumulare una certa quantità di materiale fissile può provocare l’esplosione solo se la stessa supera la “massa critica”. Cosa accuratamente evitata nei dispositivi nucleari (sinteticamente: le diverse parti sono tenute separate). Non confondiamo nucleare e termonucleare, sono cose diverse. Il materiale fissile produce fissione, non fusione. Ma un ordigno a fissione può fungere da innesco per la fusione. La potenza di un ordigno nucleare ha dei limiti, quella di uno termonucleare no. La RDS220 (Tsar bomb) aveva una potenza nominale di 100Mt (per le altre, vedi: “bombe nucleari dell’Unione sovietica”- nel nostro forum). Come detto, venne apposta depotenziata per l’esperimento. Si sono ipotizzati ordigni anche più potenti, ma vi sono limiti ponderali insuperabili. Il rapporto migliore peso/potenza è stato ottenuto dagli Stati Uniti, se ben ricordo con le Mk41 da 25 Mt. Gestione delle potenza: è vero, le testate massicce agiscono in modo diverso. All’aumentare della potenza, la formazione della “sfera di fuoco” è sempre più lenta, e prevalgono decisamente gli effetti termici. Mentre l’onda d’urto aumenta secondo la radice cubica della potenza dell’ordigno, l’effetto termico “tende” ad aumentare con la radice quadrata della potenza, ma la durata superiore del lampo, di fatto, comporta un raggio distruttivo poco superiore a quello dell’effetto meccanico. Sul terreno, un lampo della durata di 0,15” avrà, infatti, effetti diversi rispetto ad uno, crescente, della durata di 3”! Quello radioattivo diretto è alquanto limitato ed aumenta di poco anche con potenze elevate. Molto più consistente l’effetto indiretto, da Fall out, variabile a seconda della potenza, della quota di scoppio, dei venti ecc.ecc. Vi sono anche effetti d’altra natura (TREE e EMP) variabili in funzione della quota di scoppio.
  24. Gian Vito

    Condor nell' Atlantico

    Vi ho trovato questo trafiletto a proposito dei piloti della seconda guerra mondiale. " ...D'inverno possono sopravvivere solo 20 o 30 minuti nell'acqua a 4°C del Mare del Nord. Alcuni morti dopo solo 15 minuti di immersione".
  25. Gian Vito

    LIDAR

    Ne troverai molti inserendo: lidar radar airport. per esempio: http://www.weather.gov.hk/publica/reprint/r660.pdf http://www.lockheedmartin.com/news/press_r...InstallsLo.html
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