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Gian Vito

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  1. Gian Vito

    Il museo di Szolnok

    Mig-17 Mig-15 Su-22 Mig-23 Panoramica con L-29 ed L-39 Al seguente sito troverete tutto sul museo : http://www.repulomuzeum.hu/ (scegliete la versione in inglese se non capite la lingua…Sapete l’inglese?) Cliccando su ogni aereo della lista troverete le foto particolareggiate dei dettagli. Tutto ok? No, qualcosa non andava. Le tabelle dati contenevano alcuni errori. Quella sull’F-104 riporta un armamento di 2 cannoni. Il Mig-23 risulta armato con gli X-23. Un secondo Mig-23 risulta invece armato con 4 R-23 e 2 R-60. Ma sono dettagli. Ho già preparato una e-mail per la correzione.
  2. Gian Vito

    Il museo di Szolnok

    F-104 (ce ne sono due) Li-2. Questa l’ho scattata a beneficio dei modellisti, convinti che si debbano sempre togliere con cartavetro i rivetti e re-incidere i pannelli. Saab 37 Jaktviggen Una sezione a parte consente di vedere armi ed equipaggiamenti. Gruppo cannoni del Mig-15 e radar di vari Mig Seggiolini eiettabili Il-2 Sturmovik. Se ben ricordo, recuperato dal Balaton. Mig-21 F Mig-19 Continua…
  3. Gian Vito

    Il museo di Szolnok

    Il museo aeronautico di Szolnok (pron.: Solnok). Szolnok è una tra le principali città ungheresi. Forse non tra le più belle, per noi appassionati ha invece una notevole importanza. Ospita infatti un bel museo aeronautico con velivoli non sempre reperibili altrove. Situata a 100 km dalla capitale, verso sud-est, è raggiungibile direttamente percorrendo la statale n°4 oppure prendendo l’autostrada M 5 verso sud e poi l’uscita per Szolnok. In entrambi i casi servono circa 90 minuti. Vi sono due importanti punti di riferimento. Il primo è il fiume Tisza oltrepassato il quale si procede fino a che appare sulla destra un aereo piuttosto insolito: il PZL M-15 Belphegor. Non ho potuto fermarmi a fotografarlo, così vi allego una foto presa in rete. Arrivati lì, si gira a destra (in direzione di un villaggio chiamato Martfű) e si procede sulla 442 per circa 3 km. Alla vostra sinistra vedrete il museo. C’è un ampio parcheggio. Dimenticavo… Il museo è gratuito ! In teoria non è possibile avvicinarsi ai velivoli esposti, in realtà il personale ben volentieri fa salire bambini ed adulti a bordo dei vari Mi-24 e Mig-21. Ed ecco alcuni dei velivoli presenti. Ka-26 Mi-4 Mi-8 Saab 32 Lansen Il-28 Hunter Mi-24 Continua…
  4. Gian Vito

    SR-71 Blackbird

    Tecnicamente solo i Mig-31 equipaggiati con missili Vympel R-33 avrebbero potuto costituire una minaccia. Ma, come detto, la "finestra" di attacco era ridottissima, le ECM difensive efficaci e le missioni, sempre accuratamente preparate, non richiedevano necessariamente il sorvolo delle zone sensibili. I sistemi di scansione e ripresa laterale rendevano possibile la ricognizione ad oltre 100 km di distanza.
  5. C’è del vero, ma occorre fare le opportune considerazioni. Un missile in salita a motore spento sale per inerzia, frenato dalla forza di gravità, dalle manovre in atto per attaccare il bersaglio e dalla resistenza aerodinamica che, però, si riduce all’aumentare della quota. L’aereo invece ha un problema in più: all’aumentare della quota le sue prestazioni di manovra calano vistosamente ed altrettanto la spinta dei motori. Si può tentare di compensare la cosa accelerando, ma in salita è dura… In picchiata il missile procede ugualmente per inerzia, in questo caso la gravità lo aiuta a compensare parte della perdita di velocità, ma la resistenza incontrata a bassa quota è notevole ed aumenta progressivamente, riducendone l’energia e la portata massima. L’aereo in picchiata può accelerare molto più velocemente, al diminuire della quota le sue prestazioni di virata aumentano sempre più e così pure la spinta dei motori. E c’è un altro elemento da considerare. Un bersaglio in salita, magari controsole, può sperare di ingannare un sensore IR di prima generazione ma, in genere, si staglia invece perfettamente sullo sfondo di un cielo completamente sgombro agli occhi di un sensore radar o IR moderno. Al contrario, un bersaglio diretto verso il suolo si confonde nel forte clutter indotto dal terreno, un problema ancora presente in molti sensori radar e che risulta più grave in quelli IR, la cui portata è ulteriormente ridotta dal forte assorbimento atmosferico alle basse quote. Naturalmente molto dipende dalle posizioni relative al momento della manovra evasiva. Così, in certi casi, anche una improvvisa cabrata può funzionare.
  6. Gian Vito

    SR-71 Blackbird

    Devo aver giá scritto qualcosa al riguardo nelle pagine precedenti. L'SR71 non era un velivolo stealth ma disponeva di diversi accorgimenti volti alla riduzione della traccia radar. Le stime variano molto a seconda della fonte. Sembra che inizialmente la RCS si aggirasse attorno a 1,4 metri quadri e che interventi successivi l'abbiano ridotta fino a 0,3 metri quadri. Questo non era certo sufficiente a rendere il Blackbird invisibile ai radar di avvistamento a bassa frequenza impiegati dall'Unione sovietica. La vernice alla ferrite (nero tendente al blu) aiutava a disperdere parte delle onde radar. Poco si poteva fare, peró, per ridurre la traccia della scia, visibile anch'essa ai radar. Rispetto agli aerei del tempo, una riduzione della RCS di 5-10 volte era comunque un risultato ragguardevole. Come giustamente rilevato, la vera difesa del Blackbird era costituita dalla combinazione di quota elevata e velocitá di punta che, unita a potenti sistemi di guerra elettronica, ha permesso all'SR71 di volare impunemente sopra aree dotate di difese notevoli.
  7. Puoi trovare anche dei semplici "spruzzatori" a meno di 20 euro, puoi acquistare bombolette spray da modellismo con vari colori, anche metallici, a circa 10 euro e puoi trovare diverse confezioni di varie marche (Hasegawa, Revell, ecc.) con figurini e mezzi di supporto in scala 1/72. Ormai è disponibile di tutto in tutte le scale. https://www.megahobby.com/index.asp?PageAct...amp;ProdID=1310 http://www.plasticsoldierreview.com/Review.aspx?id=760
  8. Il pennello, se usato bene, permette di ottenere effetti decisamente interessanti. Il problema si pone nel caso dell'effetto "sfumato", tipico di molte mimetiche tra cui quella iniziale dell'F4U Corsair (superfici inferiori bianche, fusoliera in blu medio e superfici superiori in blu scuro). Si può adoperare un vecchio pennello e, dopo aver tagliato le setole molto corte, picchiettare lentamente col colore più scuro ricreando l'effetto aerografo. Oppure usare un frammento di spugna: servono delle prove ed una mano ferma, ma posso assicurare che l'effetto è simile a quello di un aerografo. Entrambe le tecniche, però, richiedono perizia e molto tempo. Se non si possiede un aerografo è meglio iniziare con modelli monocolore, magari verniciando il Corsair in blu scuro lucido su tutte le superfici, come nelle varianti posteriori. In questo caso il pennello può andare ma è necessario lo stesso diluire un po' il colore e dipingere sempre nello stesso senso. Il colore lucido dovrebbe formare un rivestimento abbastanza uniforme (ma io uso gli Humbrol). Se fai le cose per bene, anche col solo pennello riuscirai a realizzare un bel modello.
  9. Piccola correzione: la frase originale era "mare infestato dagli Snark" (per assonanza con Shark=squalo).
  10. No. La storia del mare “infestato dagli squali (shark)”era nata per assonanza col nome del missile in questione, l’ SM-62 Snark. Il sistema di guida del quale aveva una imprecisione, a dir poco, scandalosa. Era intercontinentale ma non balistico. Era un missile da crociera il cui programma non mi risulta fosse segreto più di tanti altri. E non disponeva di testate multiple. Nonostante la potente testata termonucleare, il CEP era così elevato da rendere l’efficacia del missile discutibile. http://www.designation-systems.net/dusrm/app1/sm-62.html Col tempo molti difetti vennero risolti ma l’arrivo degli ICBM portò al rapido abbandono di questo missile. La formula, troppo in anticipo sui tempi, era viziata in partenza: il missile da crociera era intercettabile molto più facilmente e non consentiva una “risposta” rapida. Si può, a questo punto, discutere dell’ipotesi di montare missili da crociera all’interno della testata dei missili intercontinentali. Dopo il volo balistico, l’ogiva dovrebbe aprirsi e rilasciare numerosi missili da crociera nella bassa atmosfera. A parte il fatto che non vi sarebbe spazio sufficiente per contenerli, perchè complicarsi la vita? Un MIRV è molto più adatto allo scopo.
  11. Gian Vito

    AIM-23 Skyhawk

    Aim-23 Skyhawk I missili aria-aria dell’Iran. Dopo la rivoluzione islamica del 1979 ed il conseguente embargo, l’Iran non poteva più contare sull’aiuto americano. Quando dopo un anno e mezzo scoppiò la guerra con l’Irak, la situazione dell’aeronautica era disastrosa. Delle armi americane era disponibile, però, una dettagliata documentazione, di ogni ricambio erano disponibili misure e materiali. Diversi esemplari inutilizzati vennero presto scomposti e riprodotti tramite “reverse engineering”. Prima della rivoluzione decine di migliaia di giovani avevano frequentato le università occidentali, così l’Iran disponeva di molti validi ingegneri. La punta di diamante dell’aeronautica era costituita dai circa 80 caccia F-14. Sfortunatamente, secondo la versione ufficiale, i radar dei Tomcat ed i loro missili Phoenix erano stati sabotati per impedirne l’impiego. Il sabotaggio sarebbe stato eseguito, a seconda della versione, dai tecnici della Grumman o da ufficiali iraniani fedeli agli Stati Uniti tramite danneggiamento o rimozione del software. Così gli F-14 operativi non sarebbero mai stati più di una decina, grazie alla cannibalizzazione dei restanti. Non avrebbero mai lanciato gli AIM-54 (o li avrebbero impiegati come aria-terra) ed avrebbero impiegato il radar solo come sistema AEW. La versione iraniana dice che il sabotaggio ha riguardato solo 16 missili pronti al lancio. L’Iran avrebbe impiegato buona parte dei quasi 300 missili restanti fino ad esaurimento scorte. Nonostante l’embargo sui ricambi, gli F14 sono stati mantenuti in grado di volare, anche se solo in 15-25 esemplari, senza nuovi motori. Ed avrebbero abbattuto moltissimi bersagli in guerra, soprattutto con i Phoenix, lodati come missili eccellenti. La soluzione va cercata nei centri di manutenzione costruiti con l’aiuto americano, ricchi di ricambi e motori di riserva. Inoltre, contrariamente alla credenza popolare, tra i persiani (che non sono arabi) si possono trovare uomini molto preparati sul piano tecnico, che hanno saputo risolvere in modo creativo molti problemi. Certo è che, secondo l’autorevole Jane’s, l’Iran era in grado di produrre il 70% dei componenti dell’F-14, che la tecnologia dei primi AIM-54 risale agli anni ’60 ed era alla portata di un bravo ingegnere, che esistono moltissime foto e filmati, anche del tempo di guerra, che mostrano F-14 armati con Phoenix (sempre che gli iraniani non si divertano ad appesantire inutilmente un caccia con zavorra inutile !). E che, molto probabilmente, gli stessi americani hanno fornito i ricambi necessari in epoca successiva. Ad ogni modo, alla fine, i missili sono terminati (o non sono mai stati operativi). Non stupisce, così, che il primo tentativo di riproduzione abbia riguardato proprio l’AIM-54A. La copia del Phoenix ne ricalca le caratteristiche ma sicuramente manca il radar attivo; la semplice guida semiattiva non dovrebbe aver causato problemi insolubili. Si dice che le copie siano state sperimentate in guerra, non si sa con quale risultato. Missile decisamente più semplice è il Fatter, copia dell’AIM-9 Sidewinder. Il sensore infrarosso non è al livello di un Aim-9L, che l’Iran non ha mai avuto, e si suppone sia efficace solo negli attacchi in coda. Negli anni ’80 l’Iran iniziò l’adattamento di alcune armi per altri scopi. Contro bersagli a lunga distanza aerei e navali vennero adattati sui Phantom i missili navali Standard RIM-66 a guida semiattiva, prelevati dalle navi classe Babr. Per il trasporto sono stati adattati i piloni multipli per bombe (MER), con poche modifiche. La soluzione, trovata per necessità, non ha funzionato. Nel corso delle prove si sono riscontrate vibrazioni e variazioni estreme di temperatura. Quasi certamente, dopo poche ore di volo era già inutilizzabili. Provati su due F-4 nel 1985, sono stati abbandonati. Già nel 1984 gli iraniani avevano iniziato gli studi per trovare un’arma in grado di sostituire l’AIM-54, le cui scorte stavano terminando. Il progetto d’emergenza fu chiamato Long Fang. L’unica arma disponibile in quantità era il missile superficie-aria MIM-23B “Improved Hawk”a guida semiattiva. La sigla, per l’occasione, venne modificata in AIM-23 Sedjil o Skyhawk. I missili lunghi 5 metri, con un peso di 638 kg, avrebbero trovato posto sotto le ali degli F-14. Il Tomcat impiega la guida semiattiva per i missili a medio raggio. La conversione, almeno teoricamente, non deve essere sembrata difficoltosa. I primi test sono avvenuti nel 1986 con due F-14 modificati. Il missile deve essere lanciato ad almeno 10000 piedi di quota e Mach 0,75, col bersaglio tra 30 e 50000 piedi. Dato che il lancio avviene a quota medio-alta e ad alta velocità, l’autonomia originale di 40 km è aumentata notevolmente ma non ci sono dati ufficiali. E’ stimata in 100 km. Diversi problemi di collegamento dati e debolezza dei segnali radar hanno afflitto il programma. Il motore dello Hawk ha un potente booster incorporato cosa che richiede sicuramente uno sgancio particolare. Vi sono stati due abbattimenti di aerei iracheni non confermati ed il missile non è stato più impiegato in guerra, anche se i test sono continuati negli anni ’90. Ma la combinazione si è dimostrata poco pratica ed inefficace, complessivamente un fallimento. http://www.youtube.com/watch?v=xeShdyTnrjA...feature=related http://www.youtube.com/watch?v=8TQM1MSByWg...feature=related
  12. Nella scheda tecnica del Draken è riportata la seguente frase: "Inoltre integrava, oltre ai tradizionali Sidewinder, anche i missili Hughes Falcon prodotti su licenza nelle varianti Rb27 a guida radar semi-attiva ed Rb-28 a guida IR. A causa del loro peso, gli Rb27 potevano essere agganciati solo al pilone centrale di fusoliera, in coppia. " Benchè riportato da diverse pubblicazioni e molti siti, i missili RB27 potevano essere agganciati anche sotto le ali. Molte fotografie, compresa quella che ho pubblicato a proposito del missile AIM 26, lo dimostrano.
  13. Gian Vito

    AIM-26

    Aim 26, il Falcon nucleare. L’idea di armare con una testata nucleare i missili Falcon era stata presa in considerazione fin dal 1956. I missili a guida infrarossa di allora potevano attaccare bersagli solo nel settore posteriore in condizioni di cielo sereno e la precisione della guida radar lasciava a desiderare. Una carica nucleare avrebbe risolto il problema. Il progetto prevedeva la realizzazione di due nuove versioni del Falcon, a guida SARH e IR, sotto le denominazioni di Gar-5 e Gar-6. molto più lunghe (3,5 metri e larghe circa il doppio) per affrontare bombardieri supersonici ad alta quota. Il progetto venne presto annullato. Nel 1959 gli studi ripresero, su di un modello radicalmente diverso, che portò all’adozione nel 1961 del Gar-11, soprannominato Nuclear Falcon, primo con reali capacità “head on”. Il missile viene spesso inserito nella stessa“famiglia” ma si tratta di un’ arma differente che, giustamente, ha meritato una nuova designazione. La cellula era stata allargata per ospitare la testata nucleare W54 Wee Gnat a potenza variabile (da 0,01 kt a 1,5 kt) dalle dimensioni estremamente contenute: un cilindro di 40 cm, largo 27 cm, del peso di 23 kg. Il missile, che nel 1963 sarebbe stato ridenominato Aim-26A, utilizzava la guida semiattiva. A differenza della serie Aim-4, era dotato di spoletta di prossimità radar. La realizzazione della carica nucleare diede non pochi problemi, il missile invece si comportò bene fin dall’inizio. Così le prime armi vennero consegnate ancora prive della testata “speciale”. 450 intercettori F102 vennero modificati per trasportare in uno o due esemplari l’Aim-26, impiegando il sistema di controllo del fuoco MG10. Compatibile con l’F-101B e con l’F-106, sembra che da questi sia stato trasportato solo saltuariamente. La potenza della testata venne fissata a 0,25 kt. Le dimensioni dell’Aim-26A erano state contenute al massimo, solo 2,14 metri, per poter mantenere la compatibilità con le stive dei caccia F-102, i previsti utilizzatori, impossibilitati ad utilizzare l’Air-2 Genie. Sfortunatamente il missile, complice l’aumento di larghezza a 0,29 metri, una ogiva tondeggiante ed un peso salito a 92 kg, era ora troppo poco aerodinamico. Con un motore a razzo Thiokol M60 da 2630-2700 kg/sp a propellente solido, il missile raggiungeva una velocità media, per lancio subsonico, di soli Mach 2. Venne soprannominato “Fat Falcon”. La portata utile non era elevata: 8-9,6 km. La radio spoletta di prossimità, dotata di 4 sensori e simile a quella del Genie, era eccezionalmente potente: era in grado di percepire il bersaglio a ben 56-100 metri di distanza. Sfortunatamente era inaffidabile. Su 36 lanci di prova iniziali vi furono ben 21 fallimenti (60%). Ancora nel 1962 funzionava solo in metà dei casi. La guida semiattiva si rivelò abbastanza precisa: su 20 missili lanciati, 19 arrivarono a meno di 10 metri dal bersaglio. L’SSKP venne calcolata in almeno il 90% contro bombardieri. L’Aim-26A era dotato, a differenza del Genie, di “Permissive action link”a combinazione meccanica da sbloccare prima del decollo. Una volta in volo, raggiunto ed identificato il bersaglio, il pilota premeva il bottone di lancio ed il sistema automaticamente lanciava il missile al momento ritenuto ottimale. Il radar guidava poi il missile fino al bersaglio. Anche in questo caso vi era un certo rischio per l’intercettore: il pilota doveva concentrarsi sugli strumenti, un piccolo schermo lo proteggeva dal lampo. La distanza al momento dello scoppio era limitata, ma la testata aveva una potenza sei volte minore di quella del Genie. Anche così era possibile distruggere in una sola volta una intera formazione di bombardieri. Gli effetti: l’onda d’urto avrebbe disintegrato un bombardiere a 400 metri e l’avrebbe danneggiato irreparabilmente fino a quasi 800 metri. Il lampo termico avrebbe provocato ustioni di 3° a 400 metri di distanza. Come effetto collaterale, la piccola testata grazie all’intenso flusso di neutroni e all’effetto EMP avrebbe disattivato le testate nucleari trasportate dai bombardieri nemici entro un raggio di oltre 600 metri, distanza fatale anche per i piloti a causa delle radiazioni. Il missile Aim-26A, costruito in 1900 unità (ma con solo 400 testate), inizio la dismissione nel ’67 ed il ritiro definitivo fu completato nel 1972. Gli Aim-7 Sparrow già efficaci negli attacchi frontali, potevano affrontare bersagli a bassa quota, cosa preclusa all’Aim-26. Il modello Aim-26B rimase in servizio poco di più. Le testate vennero modificate, aumentandone la potenza a 0,6 kt, ed utilizzate sugli AGM-62 Walleye. Apparve presto evidente che lo scoppio di una carica nucleare, seppur di piccole dimensioni, a bassa quota avrebbe comportato danni collaterali inaccettabili. Si decise così la realizzazione di una variante a carica convenzionale. Questa, inizialmente denominata Gar-11A, divenne l’Aim-26 B. Era dotata di una testata a frammentazione di 18,1 kg fornita di spoletta di prossimità standard. La guida semiattiva era stata migliorata per garantire maggiore precisione. Nonostante le dimensioni fossero rimaste inalterate, il peso era ulteriormente aumentato a 119 kg. Un motore più potente compensava l’aumento di peso e manteneva le prestazioni. Le fonti originali parlano di un raggio d’azione minimo di 3,2 km ed uno massimo di 9,6 km. Fonti più recenti, giustamente, indicano invece 16 km, ancor più in caso di attacco “head-on”. La migliore soluzione di lancio era proprio l’attacco frontale, con il bersaglio che incrociava la rotta al massimo 20°-30° “off boresight”. La scarsa velocità, infatti, impediva di intercettare efficacemente bersagli in allontanamento o in rapido movimento trasversale. L’Aim-26B, costruito in 2000 pezzi, fu esportato in svizzera come HM-55 ed utilizzato sui Mirage IIIS (2 esemplari). Fu poi prodotto su licenza in Svezia come RB-27 per armare i Saab J-35 Draken (2-4 esemplari). Gli svedesi migliorarono progressivamente la spoletta di prossimità, la precisione e l’affidabilità tanto che gli RB-27 si possono ritenere i Falcon più efficaci mai costruiti. Anche questi furono ritirati a partire dagli anni ’90.
  14. Gian Vito

    Blog anti-sito

    La lettura delle pagine di quel blog è stata, a dir poco, sconvolgente. Mi aspettavo che un forum come il nostro potesse suscitare invidie, prese di posizione e , perché no, giudizi sprezzanti. Fanno parte del gioco. Chi si espone rischia sempre. Lo abbiamo visto nel caso di Captor, difeso da tutti noi per essere stato attaccato violentemente per opinioni corrette espresse, con educazione, su di un altro forum. E molti di noi hanno “pregato” Intruder di restare quando, in disaccordo con alcuni giudizi espressi dai moderatori, aveva ventilato la sua intenzione di lasciare il nostro spazio. Mi chiedo allora: perché ? Il forum permette di esprimere, nel rispetto delle regole, le proprie opinioni. Offre anche la possibilità di contattare privatamente i partecipanti e persino, se insoddisfatti, di arrivare ai moderatori stessi. E allora ? Maturità ed educazione dovrebbero andare di pari passo. Il giudizio dei moderatori alle volte è opinabile. Il moderatore dovrebbe dimostrare distacco, obiettività, cultura ed educazione. Dare il “potere” di censurare questa o quella frase a chi non è in grado di gestirlo con obiettività può rivelarsi controproducente ai fini di un sereno scambio di idee. Ma non ho visto nelle frasi di Blue Sky, il più attaccato da quel blog, nulla di scorretto. Ho visto invece tatto e civiltà. Cose che mancano del tutto nelle pagine di insulti di questi “squadristi virtuali” che accusano, del tutto gratuitamente, di “fascismo”e comportamenti illeciti persone di cui sanno poco o nulla. L’italiano è una lingua ricca di vocaboli. Il turpiloquio, il linguaggio scurrile, da “caserma”si diceva un tempo, identificano sempre chi ne fa uso comune come un soggetto di basso livello culturale e privo di argomenti. E mi spiace che Intruder, venuto a conoscenza di quel sito, non abbia per primo scritto qualcosa a difesa del forum di cui faceva parte. Ricordo di averne preso le parti in almeno una occasione, ritenendolo trattato ingiustamente dai moderatori… La decisione di Galland merita rispetto. Senz’altro non è stata presa a cuor leggero. Non credo che un altro invito a restare possa influire in alcun modo. Se ritiene che i moderatori abbiano agito in modo precipitoso per motivi personali, lo invito a non rispondere, però, con la stessa fretta. Concludo con la speranza che il fatto rimanga un episodio isolato. Cerchiamo, tutti, di imparare qualcosa. E continuiamo ad utilizzare il forum per condividere conoscenze, non per favorire scontri personali.
  15. Torno sull’argomento con nuovi dati. AA6 Acrid : l’Iraq ha dichiarato colpiti, tra il 1983 ed il 1986, due C130 e tre F-4 iraniani ed un Mig21RF siriano. Durante l’intercettazione di un RF4 da parte di 2 Mig25 ed 8 Mirage F1 sono stati lanciati 4 AA6 da 80 km che hanno mancato il bersaglio, colpito poi da uno degli 8 (!) missili Super 530F dei Mirage. Durante la Guerra del Golfo (1991) pare ormai accertato che un F18C sia stato centrato da un Mig25 con un R40RD. Un secondo missile, lanciato contro un A6, ha mancato il bersaglio. Un secondo Mig25 ha lanciato 3 missili R40 contro un EF111A mancandolo. Nel 2002 un Mig25PD ha abbattuto un RQ-1 Predator in un attacco frontale, forse con un R40 (ma potrebbe aver impiegato un R60). AA7 Apex : la Siria ha dichiarato la “detonazione “ di oltre 30 R23 dal 1982 al 1983. Nessuna vittoria siriana è stata confermata. E’ stato abbattuto un BQM-34 con un AA7. Sono stati dichiarati colpiti 2 F16 da 9 km con 2 Apex ed un terzo F16 da 7 km. I Siriani insistono con le rivendicazioni. Alcuni R23 sono stati lanciati da Mig23 cubani contro caccia sudafricani alla fine degli anni ’80 con 2 abbattimenti. Almeno un Mirage F1CZ è stato centrato da un singolo R23 e, danneggiato, si è distrutto in fase di atterraggio. L’Iraq ha lanciato tra 40 e 200 R23R abbattendo solo un F4E, un C130 ed un Fokker F27. Le ragioni degli insuccessi sono molte: i lanci sono stati eseguiti con avvicinamento alla massima velocità, lancio dalla massima distanza e troppo rapido disimpegno. Ogni “detonazione” è stata dichiarata come abbattimento, con evidenti esagerazioni. I russi hanno abbattuto 2 AH1J iraniani con R24 nel 1989. Non è neanche il caso di fare statistiche. AA8 Aphid : nel 1979 un Mig23M russo ha abbattuto 2 elicotteri CH47 iraniani che avevano attraversato il confine. Uno di questi con 2 R60. Nel 1982 un F15 israeliano è stato colpito nella presa d’aria da un R60 di un Mig21 che lo ha danneggiato (rilevati oltre 400 fori). Nel 1988 un Mig23ML iracheno ha abbattuto un AH1 J con un R60M. Nella notte del 17 gennaio 1991 un Mig29 iracheno ha danneggiato un F111F con un R60MK. Secondo l’Iraq, il 19 gennaio un Tornado GR1A sarebbe stato abbattuto con un R60MK da un Mig29 (l’aereo è stato dichiarato colpito da missili Sam). Del Predator abbiamo già detto a proposito dell’AA6. Nel 1999 un R60, lanciato da un Mig21 indiano, ha abbattuto un Atlantic pachistano. Nel 1988 un BAe 125 è stato danneggiato da 2 R60 di un Mig23ML angolano pare, per fortuna, nello stesso motore. Sicuramente molti lanci, alcuni danneggiamenti, pochi abbattimenti. AA10 Alamo: nel conflitto Etiopia-Eritrea nel 1999/2000 sono stati lanciati 24 R27 con un solo centro (un Mig29 danneggiato da un Su 27, poi precipitato in fase di atterraggio). Il missile è buono e considerato affidabile. I piloti mercenari russi hanno spiegato le cause dell’insuccesso. L’R27 richiede personale tecnico di alto livello, ottima manutenzione e rispetto delle procedure e dei test. In Africa non c’era nulla di tutto ciò. In aggiunta, i sensori e la meccanica delle armi si sono dimostrati sensibili all’umidità, alla polvere, agli urti. Abbandonati alle intemperie, i missili sono divenuti presto inutilizzabili. Così molti R27 sono stati lanciati in salva, per compensare la scarsa affidabilità. La guida SARH Pulse Doppler è risultata sensibile alle moderne ECM ed i missili non sono stati in grado di colpire bersagli molto manovrabili. Nella Guerra del Golfo, nella notte del 17 gennaio 1991 lo stesso Mig29 che aveva danneggiato un F111F avrebbe poi colpito un B52G con un R27R, danneggiandolo. I piloti hanno dichiarato di essere stati colpiti da un Sam. Un mig23MLD russo ha abbattuto un Su25 georgiano con un R27 nel 1992. Sicuramente un buon missile, l’R27 non ha avuto modo di dimostrare le sue capacità. AA11 Archer: l’ R73 è stato anch’esso impiegato nel conflitto Etiopia-Eritrea. Sono stati lanciati 9 missili, di cui 6 dai Su27 etiopi, abbattendo 3 Mig29 eritrei. L’Eritrea ha dichiarato 2 vittorie confermate su Mig21MF, abbattuti da R73 lanciati da un Mig29A. Nel settembre del ‘94 un Su27 russo ha abbattuto un L-39 ceceno con un R73 e in un’ altra occasione uno Yak-40. Un Mig29 russo potrebbe, infine, aver abbattuto un Mig-29 della Moldávia. Un risultato eccellente: su 12 lanci 7-8 vittorie (SSKP: 58-66%). AA12 Adder: la sola vittoria dell’R77 è avvenuta nel 1986 quando, lanciato da un Mig23, ha colpito un An-26 che volava presso l’area del test. Peccato che l’obbiettivo fosse un elicottero bersaglio Mi-6. Morti i 26 passeggeri. Concludendo. Il missile russo che può vantare il maggior numero di abbattimenti è l’Atoll, a fronte di un numero imprecisato (ma elevatissimo) di lanci. Il che non deve sorprendere visto che si tratta di un clone dell’Aim9. Il missile invece più efficace è l’Archer. Non credo si possa esprimere un giudizio definitivo sui sistemi a medio raggio: tutti si sono dimostrati poco affidabili nelle mani di piloti e personale di terra di pessimo livello. Con poche eccezioni.
  16. Gian Vito

    Matra R-530

    Niente di più facile: http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...=1068&st=15
  17. Gian Vito

    Matra R-530

    Primi missili aria-aria francesi. Come abbiamo visto parlando dei razzi Mighty Mouse, anche altri paesi avevano utilizzato razzi non guidati in impieghi aria-aria. Tra questi la Francia, i cui intercettori Vautour avrebbero dovuto impiegare due razziere multiple per un totale di ben 232 razzi SNEB tipo 22 da 68mm. Sfortunatamente limpiego dei razzi risultò pericoloso (in alcuni casi fatale) a causa di diversi malfunzionamenti. Dopo averne ridotto progressivamente il numero, alla fine venne standardizzato un unico lanciarazzi. Sistemi simili vennero impiegati, tra gli altri, dai Super Mystère. Ma da tempo si era giunti alla conclusione che solo i missili aria-aria avrebbero garantito migliori possibilità. La Francia aveva iniziato già a fine guerra gli studi relativi, con il materiale di preda bellica catturato ai tedeschi. Il primo missile denominato Nord 5101 o AA-10, riproduzione del tedesco X-4, si rivelò però un fallimento totale. Sviluppato nel 1946 era a filoguida e propellente liquido (!). Del successivo Nord 5102 (1951) non ho trovato dati. Un successivo derivato, il Nord 5103 (AA-20) del 1952 a radioguida con joystick e motore a propellente solido a due stadi, ebbe invece successo, e venne prodotto a partire dal 1956. Controllato tramite deflessione dei gas di scarico, poteva intercettare un velivolo sonico ad alta quota in un raggio variabile tra 4 e 7,2 km. Utilizzato da Mystère, Aquilon,Vautour e Super Mystère era anche previsto per il G91. Lungo 2,6 metri, con un peso di 133 kg, raggiungeva 1,7 mach con un tempo massimo di volo di 21 secondi. La velocità di lancio variava tra 700 e 1200 km/ora e la quota massima dimpiego raggiungeva i 15000 metri. Era dotato di una testata di 23 kg perforante ritardata o dirompente ma la spoletta di prossimità era difettosa. Il missile richiedeva un ottimo addestramento ed il contatto radio si interrompeva di frequente. Naturalmente era utilizzabile solo di giorno e con tempo eccellente. In condizioni ideali poteva colpire nel 60-75% dei casi. Ne vennero prodotti 4000. Venne sostituito nel 1961 con lAim-9. Un suo derivato, lAS-20, avrebbe dato origine ad una fortunata serie di armi per lattacco al suolo. Nel 1949 gli studi per un nuovo missile proseguirono su due configurazioni, la R051 canard e la R052 cruciforme. Erano previsti ben tre diversi sensori: radar semiattivo, IR e ottico. LR051 diede vita al Matra R-510 del 1957. Missile supersonico con spoletta di prossimità ed un peso variamente stimato tra 160 e 190 kg. Nel 1953 il sensore di autoguida ottica Drivomatic sembrava a punto e venne provato sul nuovo missile. Limpiego (diurno) apparve subito difficile: le condizioni meteo dovevano essere eccellenti con cielo privo di nubi e limpido. Nulla doveva apparire nel campo del sensore per non ostacolare il contrasto col bersaglio. Le prestazioni erano inadeguate. Venne provato allora con un sensore IR con un settore di scansione fisso (+/-10°) per renderlo ognitempo: le prove dimostrarono che il sensore avrebbe potuto funzionare solo di notte e solo negli attacchi in coda. Costruito in soli 100 pezzi, utilizzati per le prove di tiro, venne presto abbandonato. Fu seguito dal Matra R-511, più piccolo ma simile, del 1958. Il missile aveva impennaggio mobile canard (guida twist and steer) e superficie alare posteriore fissa con timone inferiore. Era dotato di un motore a propellente solido bistadio Brandt: un booster da 1600 kg/sp per 3 secondi e un sostentatore da 200 kg/sp per 13,5 secondi. Lungo 3,1 metri e pesante 180 kg, raggiungeva la velocità di 1,8 mach. Ne erano previste due versioni: l R-511 IR e lR-511 EM. Il sensore IR, in banda 1, venne provato con successo nel 1957 ma, nuovamente, la scarsa sensibilità impediva di discriminare bene il bersaglio dallo sfondo, così il missile era utilizzabile solo di notte. Venne abbandonato lanno successivo. Andò meglio alla variante EM a guida semiattiva radar, con sensore CFTH in banda X a impulsi, accettata nel 1958 per il Vautour, accoppiata col radar di bordo CSF Drac 32 per lilluminazione. Il raggio dazione variava da un minimo di 1 km ad un massimo di 7,5-10 km. Era impiegabile solo per attacchi in coda. Poteva essere lanciato a quote fino a 18000 metri. Sfortunatamente, pur soddisfacente, larma aveva due difetti: linaffidabile elettronica a valvole e la scarsa precisione (15 metri). La testata di 25kg era dotata di spoletta di prossimità (ma qualche fonte sostiene il contrario) che non si attivava al momento corretto. Date le limitazioni venne impiegato solo per laddestramento. Ordinato in 900 esemplari venne costruito dal 1961 al 1964 e rimase operativo col Vautour fino al 1973. Venne occasionalmente usato pure dal Mirage e dallAquilon. Tutte queste armi avevano coperto un buco nel settore dei missili aria-aria nellattesa dellarma definitiva. Con larrivo del Mirage IIIC la scelta, da effetturarsi entro il 1959, si era ristretta a due missili concorrenti: Il Nord 5104 (AA25) a comando radar, versione migliorata del Nord 5103, con la stessa testata, un peso che le fonti riportano in 135-180 kg, un raggio dazione di 4,8-5,5 km ed una velocità di 1,7 mach. Ed il Matra R-530 (AA26) ad autoguida radar/IR. Il secondo ebbe la meglio. Nato per operare di concerto col nuovo radar Cyrano Ibis/II era stato sviluppato a partire dal 1957, dopo enormi difficoltà dovute alle scarse conoscenze del tempo nel settore. Era disponibile in due varianti, l'R530 EM a guida Sarh e l'R530 IR (i sensori erano intercambiabili). Dotato di classica struttura cruciforme e controlli in coda, era propulso da un motore Hotchkiss-Brandt/SNPE Protac Antoinette a due stadi a propellente solido, con un booster da 8500 kg/sp per 2,7 sec. ed un motore di crociera della durata di 6,5 sec. (le versioni più recenti utilizzavano un SNPE Madeleine con migliori prestazioni). La velocità a fine combustione era di 2,7 Mach. Lungo 3,3 metri (3,2 la variante IR) e con una apertura alare di 1,1 metri, pesava 192 kg (193,5 lIR). Il raggio dazione nominale minimo era di 1,5 Km, quello massimo di 18 km. Il Matra R530 consentì alla Francia di possedere per prima in Europa unarma ognitempo che poteva confrontarsi col meglio della produzione americana. Utilizzava già elettronica a transistor, in un periodo in cui dominava ancora lelettronica a valvole. Dopo numerose prove, nel 1960-1961 e numerosissimi impatti diretti, il missile entrò in servizio nel 1962-63. Già nel 1964 erano stati prodotti 1500 R-530 EM ed 800 R-530 IR, di cui ben 1200 per lesportazione. Alla fine la produzione totale sarebbe arrivata a 4857 missili, esportati in 14 paesi (per i Mirage III , gli F1 e gli F8 Crusader). LR-530 consentiva lattacco oltre il raggio visivo ed era all aspect. La presenza di due sistemi di guida diversi (SARH e IR) e la navigazione proporzionale consentivano di operare al meglio anche in caso di ECM, lanciando due armi contro lo stesso bersaglio (ma il Mirage IIIC ne portava solo uno). La lunga durata di combustione consentiva lattacco verso lalto (snap-up) con un cambio di quota di 3000 metri ed il missile poteva operare da 3000 a 21000 metri di quota (30000 teorica). Questo veniva garantito dalla pubblicità e dalle prove eseguite, con 15 centri su 16 lanci (94%), con un errore medio di soli 4 metri. Il missile poteva tirare fino a 15G. Questo in teoria. La realtà si dimostrò un po differente. Per prima cosa il missile, come tutte le armi dellepoca, avrebbe dovuto intercettare bombardieri a quota medio-alta in perfette condizioni di tempo. Contro caccia a bassa quota si dimostrò troppo sensibile a manovre ad alto G ed inutilizzabile. Un caccia lo avrebbe evitato facilmente. Richiedeva non meno di 4 secondi per lattivazione. Al lancio, il motore sviluppava una vampa eccessiva ed una scia di fumo densa e visibilissima. Ma, alle volte, non partiva proprio. Il missile infatti era sensibilissimo allumidità ed agli scossoni. Il sensore l'EMD AD26 (o un RDM) a impulsi in banda X a scansione meccanica, aveva un angolo visivo (FOV) di 30°-40°. Associato ai radar Cyrano, tendeva a perdere laggancio. Il raggio dazione teorico di 18 km si rivelò non superiore ai 12-15 km. Una stima degli anni 90 dava un Pk del 35% in condizioni ideali. Nel caso di lancio Head-on, causa linaffidabilità del radar Cyrano I bis e del missile, la probabilità scendeva a 0 ! Il missile non era compatibile con tutti i velivoli, esistevano versioni come la R-530 FE accoppiata al Cyrano IV ed unaltra per lAPQ-94 degli F-8E (FN) Crusader. Ma andava peggio per la variante allinfrarosso, dotata del sensore SAT AD3501, funzionante nella seconda banda, che permetteva lattacco all aspect. Per farlo utilizzava un sensore raffreddato ad azoto. Teoricamente avrebbe dovuto consentire laggancio di bersagli supersonici in avvicinamento frontale. Ma il sensore aveva una portata di aggancio di meno di 10 km e si dimostrò in grado di seguire bersagli solo in coda, non dimostrando alcun miglioramento rispetto ad un Aim-9. La testa di guida, mobile su un arco di +/-45°era asservita al radar prima del lancio. Pur essendo più affidabile della variante a guida radar ed in grado di attaccare bersagli a quota più bassa, era un incubo per i meccanici costretti a riempire il serbatoio dellazoto liquido prima delluso. La spoletta a contatto e prossimità radar Hotchkiss-Brandt attivava la testata di 27 kg, a frammentazione o continuous rod, ma era inaffidabile. E l'affidabilità peggiorava col tempo: dopo soli cinque anni lasciava già a desiderare. Così la produzione cessò verso la fine degli anni 70 ed i missili vennero radiati nel 1991. LR-530 era, inoltre, costoso: 44000 $ del tempo. Il missile ha conseguito, sembra, diverse vittorie. Israele ha ottenuto la prima vittoria con missili aria-aria proprio con un R-530 a guida radar, distruggendo nel 1966 un ignaro Mig19 da 8 km. Nel conflitto India-Pakistan pare siano stati abbattuti un Canberra, un Su-7 ed un Hunter. Altri abbattimenti probabili sono avvenuti nel conflitto Iran-Iraq. Alle Falklands alcuni R-530 a guida radar sono stati lanciati senza risultato.
  18. Da " Il libro di fisica" (I. Asimov): Per quanto se ne sa, nessun essere umano è mai stato ucciso da un meteorite: si ha solo notizia di una donna , nell'Alabama, che sarebbe rimasta contusa da un colpo ricevuto di striscio il 30 novembre del 1955. Nel 1982, poi, un meteorite attraversò come un lampo una casa a Wethersfield, nel Connecticut, senza tuttavia arrecare danni agli occupanti. Non è la casa che fu colpita due volte, ma la cittadina di Wethersfield. Era già capitato, se ricordo, undici anni prima.
  19. Gian Vito

    F-15C Italeri 1:72

    Una foto di quello vero e due interpretazioni modellistiche:
  20. Avevo scritto, a proposito dell’R40 (AA6 Acrid), che ne erano stati sicuramente lanciati molti. Adesso ho i dati sulla precisione in combattimento. I siriani ne hanno lanciati 4 ottenendo 1 colpo a segno che ha danneggiato un velivolo. Gli iracheni ne hanno lanciati, nelle varie guerre, poco più di 24 (26 ?), con due abbattimenti confermati. A questi vanno aggiunti un abbattimento probabile, ed un velivolo danneggiato. In pratica su circa 30 missili 5 colpi a segno (16 %) ma solo 2-3 abbattimenti: SSKP 7-10%
  21. I due articoli in francese dicono le stesse cose di quelli italiani, ma aggiungono dettagli a proposito del settore "terrestre" del sistema: radar di grandi dimensioni e grande portata per localizzare i missili dopo il rilevamento iniziale satellitare. Potrebbe indicare l'intenzione di dotarsi, in futuro, di un sistema antimissile sofisticato. Il francese non è poi così ostico...Posso assicurare che vi sono lingue moooolto più difficili ! (Poi, come tutte le lingue, una buona conoscenza richiede uno studio assiduo ed il francese non fa eccezione)
  22. Gian Vito

    Attacco elettronico

    Comunque, il nostro forum è ricco di spunti interessanti anche nelle schede... http://www.aereimilitari.org/Approfondimen...ndaContinua.htm
  23. Gian Vito

    Attacco elettronico

    Ma scherzi ? Non mi devi proprio niente ! Siamo qui per imparare tutti qualcosa. E non sono sempre in grado di rispondere a domande come quella che hai appena posto. Però, all'inizio della trattazione, ho già indicato un bel sito dove reperire dati sui radar e la loro tecnologia: http://www.geocities.com/jasonlemons/radar/topic1.htm E' tutto spiegato semplicemente, forse non è abbastanza tecnico ma...Meglio così ! E' composto di altre parti (topic2, topic3,...). Vai al settore CW e trovi la spiegazione. Il problema che hai indicato è reale! Ma, ovviamente, hanno trovato il modo di risolverlo.
  24. Gian Vito

    Attacco elettronico

    Per prima cosa, due indirizzi sui radar e sulle contromisure nel secondo conflitto mondiale: http://www.vectorsite.net/ttwiz_12.html#m5 http://www.vectorsite.net/ttwiz_09.html Il radar ad onda continua non è una invenzione recente, anzi appartiene agli albori dello sviluppo del radar. http://www.iet.unipi.it/labradar/radar.html Anche questo documento è interessante: http://www.100-jahre-radar.de/vortraege/Ho...ry_of_Radar.pdf E adesso alcune considerazioni sul Chaff. Il chaff ha conosciuto un improvviso enorme successo durante le incursioni sulla Germania. Non era una scoperta alleata, anzi pare sia stato utilizzato prima dai giapponesi (giman-shi). E sono state presto trovate le contromisure adatte. Il cambio di frequenza fu la prima tecnica adoperata perché il chaff di allora (window) era inizialmente “tarato” (tagliato) solo sulla frequenza tipo dei radar di avvistamento tedeschi. Variare la frequenza, rende il chaff solo parzialmente adatto. Inoltre le enormi nuvole di dipoli formavano una sorta di enorme velo pressocchè immobile nel cielo. Quando ai radar come i Würzburg vennero inseriti dispositivi Doppler, gli oggetti in movimento divennero presto molto più rilevabili. La guerra di Corea ha visto l’uso delle stesse tecniche impiegate nella seconda guerra mondiale, solo aggiornate. I B29 erano dotati di Ecm attive e chaff tagliato sulle nuove lunghezze d’onda dei radar sovietici. Missioni di disturbo erano invece compiute dagli A1 skyraider. Lo spostamento in frequenza permetteva anche allora l’individuazione dei bersagli. Pare però che il chaff, lanciato al momento ottimale dai B29, abbia sempre consentito di sottrarsi alle attenzioni dei radar coreani. Sembra che sia stato impiegato non solo per creare corridoi ma anche per “sedurre”con una grande nuvola improvvisa i sistemi di inseguimento radar. Per quanto riguarda il funzionamento “elettronico” del chaff, non ho trovato il sito che cercavo, però questo documento non è male: http://patarnott.com/pdf/ChaffRadarandFallSpeed.pdf Ma in Corea erano già presenti radar CW per uso antiaereo? Non lo so. Non ho trovato dati sicuri. Ma le tecniche Doppler erano utilizzabili, già allora, anche dai radar ad impulsi.
  25. Gian Vito

    Attacco elettronico

    Era mia intenzione trattare prossimamente i sistemi ECM impiegati a partire dalla guerra del Vietnam ma, se la tesina è imminente, il tempo è poco. Posso solo consigliare velocemente qualche sito con dati generici. Purtroppo servirebbe tempo per reperire in rete un testo completo sulla storia della guerra elettronica. Comunque i siti interessanti sono moltissimi, eccone alcuni: http://www.vectorsite.net/avf105.html (vedi: sezione contromisure) http://www.ausairpower.net/iw.html (vari articoli sulle ECM) http://www.ausairpower.net/DT-MS-0207.pdf (ECM seconda guerra mondiale) http://wapedia.mobi/en/List_of_World_War_I...rfare_equipment http://winker.net/lewis/carpet.htm (altro sistema ECM del secondo conflitto). E’ possibile trovare anche qualche libro: per esempio cercando “Vietnam electronic countermeasures” appare, tra i vari, il seguente: http://books.google.it/books?id=UD3A4MKFjY...snum=1#PPA91,M1 La rete è così vasta che spesso si trova per puro caso quello che si cerca…
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