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Gian Vito

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  1. Gian Vito

    mirach 100

    Del Mirach 100 esistono molte varianti: http://cca.analisidifesa.it/it/magazine_8034243544/numero82/article_748216118252874277383416600005_0802122365_0.jsp Qui invece il nuovo 100/X: http://www.armedforces-int.com/news/mirach-100x-aerial-target-design-launched.html
  2. Il progetto Northrop era "Senior Ice", quello Lockheed era il "Senior Peg": http://www.dreamlandresort.com/black_projects/senior_peg.html
  3. La scelta dei collaboratori al progetto era quasi obbligata. Il Regno Unito aveva proseguito il progetto ASRAAM con l’AIM-132. Gli Stati Uniti avevano avviato l’AIM-9X (la proposta tedesca, ancora embrionale, pare sia stata “bocciata” sul nascere…). La Francia stava pensando al MICA (e i francesi, non me ne vogliano, ragionano così: a me il 99% a voi il resto…). Svezia, Norvegia ed Italia erano paesi che avrebbero potuto offrire un ottimo contributo tecnologico e garanzie “economiche”, superiori a quelle della stessa Germania che, spesso, ha provocato ritardi nelle collaborazioni internazionali per i continui ripensamenti. Mancava la Spagna, che si è aggregata in seguito. La Grecia “faceva numero”. Solo il Canada ha deluso le aspettative. La cordata ha avuto successo: l’AIM-132 inglese non è stato adottato come missile “europeo”. Le distanze di combattimento diventano sempre più elevate, è vero. Se il cannone è ormai in disuso, lo stesso non si può ancora dire del missile a corto raggio e guida infrarossa. Perché al di sotto dei 20 km ci si arriva spesso! Anzi, benché la tendenza al combattimento BVR sia ormai consolidata, è altrettanto evidente che la maggior parte dei duelli aerei sia avvenuta finora a portata ottica. Ed un missile a medio raggio e guida radar non può competere a brevi distanze con un missile all’infrarosso di nuova generazione. Non bisogna poi dimenticare i problemi connessi ad una sicura identificazione del bersaglio, che possono impedire un lancio oltre il raggio visivo. L’avvento della tecnologia stealth ha aggravato ulteriormente il problema.
  4. A parte il test con il Bold Orion, solo dimostrativo, sono stati lanciati 5 ASM-135 nel corso del breve servizio del missile. Nel 1985 è stato effettuato il primo ed unico attacco "reale" ad un satellite, abbattuto ad oltre 500 km di quota.
  5. Prima dello sviluppo dell’ASM-135 ASAT, era già stato condotto un esperimento con un Bold Orion (WS-199) in versione modificata lanciato da un B-47, che aveva dimostrato la fattibilità di un’arma antisatellite lanciata da un aereo. Ottime informazioni sono reperibili qui: http://www.designation-systems.net/dusrm/m-135.html http://www.designation-systems.net/dusrm/app4/ws-199.html http://en.wikipedia.org/wiki/ASM-135_ASAT Anche i russi avevano un progetto simile. La variante MiG-31D avrebbe dovuto essere armata con un singolo missile antisatellite. Lo sviluppo, partito agli inizi degli anni ’80, ha portato alla modifica di sei velivoli. I lavori sul missile non sono, apparentemente, proseguiti ed il progetto è stato abbandonato.
  6. Visto che studi aerotecnica, meccanica e tecnologia dei materiali, nulla di meglio che trattare i miglioramenti nella sicurezza del volo avvenuti nel corso degli anni, sia nel settore militare che civile. Qualche esempio: parabrezza in grado di resistere ai proiettili ma anche all’impatto con volatili di 1 kg a 1000 km/h, serbatoi autostagnanti, sistemi di pressurizzazione, ridondanza dei sistemi elettrici ed idraulici, strutture “fail-safe”, “fatica” dei materiali, fattori di carico, impiego di protezioni in Kevlar e simili, resistenza dei materiali compositi ecc. ecc. Il problema vero è l’abbondanza di argomenti e dati. Concentrati su quelli più “corposi”.
  7. Gian Vito

    Потерянная Луна (II)

    Потерянная Луна : luna perduta. I russi spero perdoneranno l'eventuale errore, il mio vocabolario dice: Потéря=perdita.
  8. L'F-16 del video può essere americano. Il missile è stato provato alla base di Eglin in Florida (foto tratta dal sito F16.net) Ma può essere anche uno dei tanti F-16 utilizzati per le prove di integrazione. Ogni ditta cerca di integrare il proprio missile sul maggior numero di velivoli possibile, per favorirne l'esportazione.
  9. Gian Vito

    pantsir-S1

    Quando si è decisa la sostituzione degli AGM-45 Shrike (velocità oltre Mach 2) e degli AGM 78 Standard ARM (velocità 2,5 Mach), la specifica per il nuovo missile antiradar indicava una velocità superiore ai citati modelli, da cui la sigla HARM (high speed anti-radiation missile). E' vero che il dato "ufficiale" parla di "oltre Mach 2", ma le stime più realistiche parlano di non meno di 3 Mach a fine combustione. Naturalmente un lancio a bassa quota può impedire il raggiungimento di tale velocità. Per questo ho scritto: "potrebbero mancare..." P.S.: ma non sono Gianni.
  10. E' vero. Gli inglesi puntano ad anticipare l'avversario anche a breve raggio. E gli americani, con la variante Block 2 dell'AIM-9X con LOAL oltre il raggio visivo, sembrano ora dar ragione agli inglesi. Peccato che la cellula ed il motore dell'AIM-9X siano sostanzialmente gli stessi dei Sidewinder precedenti. Da questo punto di vista l'arma inglese è superiore. I francesi si sono spinti oltre, pensando di armare il Rafale solo con MICA: un solo missile per il corto ed il medio raggio. Una scelta che non sembra convincere altre nazioni. P.S.: la scheda sull'IRIS-T è vicina...
  11. Metodi di protezione passiva, salvaguardia dei sistemi di bordo, resistenza strutturale ai danni intenzionali, ridondanza e cosi via… E’ un argomento vasto e dovresti poter trovare molto materiale.
  12. Complimenti per il lavoro (che dimostra che gli argomenti ancora da trattare sono moltissimi...) Un piccolo appunto circa la velocità massima. I 352 km/h dell’AH-1G sono la VNE (velocity never to exceed) raggiungibile, per esempio, in picchiata (non in orizzontale !). Nel caso degli ultimi AH-1Z la VNE arriva a 200 nodi “nominali” (370 km/h), superati in prova (fino a 407 km/h). http://www.flightglobal.com/articles/2005/01/18/192669/flight-test-bell-ah-1z-king-cobra.html “At 1,000ft pressure and density altitude, we achieved a steady 162kt, 7kt above the published speed. Our aircraft was speed restricted until further tests are done, but Argobright says the never-exceed speed is 200kt and the aircraft has been flown to VNE + 10% without any handling problems.”
  13. Gian Vito

    pantsir-S1

    La memoria mi ha tradito, la portata di 24 km si riferisce al sistema di puntamento. Il radar di ricerca ha una portata di 36 km. Così è in grado di rilevare a 10 km un bersaglio di 150 cmq. La telecamera IR associata è in grado di rilevare la traccia termica di uno HARM già da 13-15 km se il motore è in funzione e a 10 km se spento. Ho un articolo con due pagine di dati. Il sistema può attaccare bersagli in volo a 1000 m/s. Quindi, teoricamente, potrebbe colpire un missile antiradar. Contro un singolo bersaglio si possono lanciare fino a 3 missili, oppure 2 missili contro 2 bersagli contemporaneamente. Il missile accelera in 2 secondi a 1300 m/s, a 12 km di distanza vola ancora a 900 m/s, dopo 18 km vola a 780 m/s, a 20 km dal punto di lancio non dispone di sufficiente energia. Il tempo di reazione non l’ho trovato (azzardiamo 1-2 secondi ?). Adesso si tratta di fare qualche calcolo. Se il missile viene rilevato a 10 km potrebbero mancare solo 10 secondi all’impatto. Il missile intercettore forse riuscirà a colpire appena in tempo. Con quale probabilità è difficile dire…E questa è la teoria. I margini sono molto ristretti. Ma ci sono sempre i cannoni.
  14. Gian Vito

    pantsir-S1

    I dati che ho potuto trovare non concordano per nulla con Wiki. La portata del radar nei confronti di bersagli di 2 mq è di 24 km, non male...Contro bersagli "tradizionali". Il sistema è in grado di individuare anche bersagli a bassa RCS come missili e bombe plananti ma in un raggio di 7 km. Facendo qualche conto significa che è in grado di rilevare tracce di 150 cmq (non 2 o 3 !). E a quella distanza inizia il processo di identificazione/calcolo/puntamento ecc, ovvero scatta il "tempo di reazione" che è di diversi secondi. A questo si aggiunge il tempo necessario al missile per intercettare il bersaglio. E' facile che un antiradar riesca a penetrare fino alla portata minima del missile. Così restano i cannoni...
  15. I proiettili perforanti da 20mm avevano buone capacità contro i blindati e discrete contro i corazzati. Il cacciabombardiere può attaccare sempre il lato più vulnerabile (tetto, retro, lati). L’angolo di impatto non è dei più favorevoli ma la corazzatura, soprattutto superiore è decisamente limitata, in genere variabile tra i 10 ed i 30 mm. E una raffica può centrare un mezzo con decine di colpi. Un esempio delle capacità perforanti si può reperire qui: http://www.wwiiequipment.com/index.php?option=com_content&view=article&id=96:hispano-20mm-armour-piercing-ammunition&catid=44:gunsrockets&Itemid=60 Ed erano, a parità di altri fattori, superiori ad ogni mitragliatrice pesante.
  16. Alcune vecchie glorie ed uno dei carri armati. Non ho assistito all’esibizione delle Frecce Tricolori, che pure avrei visto volentieri. Per evitare la folla all’uscita, i miei accompagnatori hanno preferito lasciare la base prima del termine. Non ho potuto dargli torto: l’affluenza è stata pari a quella delle edizioni precedenti…
  17. Altra novità, almeno per me, il Mirage F-1C. Elegante, molto manovrabile, ha rivelato una eccellente velocità di rollio. Altri filmati sulla manifestazione. A questo punto tutti erano in attesa del confronto F-15 Eagle-Su-27. Ma i due supercaccia…Non hanno volato ! Non è rimasto che accontentarsi della mostra statica, comunque impressionante e completata da diversi mezzi dell’esercito ungherese. Era la prima volta per molti velivoli, tra cui due F-16I Soufa israeliani giunti assieme ad un C-130. Ed il bellissimo Su-27 ucraino, tra i più fotografati. Come sempre i MiG-21 erano circondati dalla folla, visto che sui due velivoli, uno ungherese ed uno rumeno, era consentito salire a bordo. Ecco alcune belle immagini dei velivoli presenti. Continua...
  18. Di notevole impatto visivo, l’enorme C-17 in volo lento, maestoso. E lo splendido F-16… Continua…
  19. Due velivoli hanno lasciato stupefatti gli spettatori, ai due estremi per prestazioni e dimensioni: il C-27 ed il Rafale. Lo Spartan è stato condotto con abilità estrema. Quando il pilota ha impostato il looping il pubblico è rimasto gelato. La vera novità è stata la presentazione del Rafale. Veramente impressionante. Dopo aver visto i vari F-16, F-18 e Gripen, il caccia francese è risultato il vincitore indiscusso del “confronto”. Il Rafale ha sviluppato la maggior parte delle manovre sul piano verticale, con una accelerazione in salita da brivido, tale da surclassare anche l’F-16. Le virate, strette e velocissime, lo rendono quasi indistinguibile dal Typhoon. Continua…(non è possibile caricare più di 10 foto alla volta)
  20. Volendo riassumere in poche parole la manifestazione, si può dire che la crisi in atto da lungo tempo in tutta Europa si sia fatta sentire anche in Ungheria. E ha toccato pure il famoso “Red Bull race” che ogni anno, il 20 agosto, si svolgeva lungo il Danubio. Sospeso a tempo indeterminato. Il tempo, come la volta scorsa, è stato inclemente sabato per poi migliorare il giorno dopo. Il maltempo dei giorni precedenti ha lasciato il cielo coperto per gran parte della mattina, con molte nuvole basse. Non ripeterò la descrizione dei velivoli già visti nella vecchia edizione, il programma era simile. Meno numerose del solito le pattuglie acrobatiche. A rimetterci è stata la prestazione dell’F-18 il cui pilota, in volo la mattina, si è lamentato per non aver potuto “tirare” di più il caccia a causa delle nubi. Ma le regole vanno rispettate. Il MiG-29 ha potuto compiere l’esibizione con minori restrizioni, forse per l’ultima volta: la radiazione è prossima… Il Gripen è sembrato più “credibile” rispetto alla manifestazione di due anni fa, come se i piloti avessero ormai preso “le misure”. Purtroppo ho solo due foto “decenti”. Continua…
  21. Secondo la rivista “Aerei” (in un numero del 2002), gli abbattimenti “certificati” attribuibili agli AIM-54 Phoenix, tutti avvenuti nel corso degli scontri Iran-Iraq, sarebbero i seguenti: 25/11/1980 : MiG-21 27/11/1980 : MiG-21 2/12/1980 : MiG-21PF 29/1/1981 : Su-22M-3K 24/6/1987 : SA-321H (elicottero) Non è citato un Tu-22, il cui abbattimento sembra sia stato registrato da un AWACS. Non si conosce il numero esatto dei missili lanciati ma un confronto con le dichiarazioni dei piloti iraniani porterebbe ad un totale di almeno un centinaio. Naturalmente gli iraniani hanno sempre reclamato un numero di vittorie molto più elevato ma è difficile reperire le prove. Il sito ACIG.org indica oltre 60 vittorie “certe” ma è probabile che faccia riferimento a dichiarazioni e testi non supportati da prove concrete sufficienti.
  22. Un missile, per definizione, è un razzo "guidato". Se, per un motivo qualsiasi, il sistema di guida non è in grado di dirigere sul bersaglio il missile, questo si comporterà come un razzo non guidato. Spesso, in Vietnam, i piloti degli F-4 sono stati costretti ad interrompere "l'illuminazione" radar del bersaglio e gli Sparrow hanno proseguito il viaggio su traiettoria balistica. Ma tentare di colpire qualcosa utilizzando un missile "cieco" non ha senso. In qualche caso sono stati lanciati missili "a caso" per spaventare o distrarre l'avversario. Oppure, nel caso dei missili superficie-aria, in presenza di intense ECM si è tentato il lancio “cieco” in salva e la detonazione a comando, con risultati nulli. In certi casi il sistema di guida, IR o radar, può essere asservito al mirino ottico ma i missili sono sempre “guidati”. I missili impiegati dai nord vietnamiti erano gli R-3S (AA-2 Atoll) a guida IR. Se qualcuno ha proseguito il volo apparentemente senza guida, deve essere dipeso dai frequenti malfunzionamenti che hanno afflitto tutte le armi del periodo. Molti missili superficie-aria ed alcuni aria-aria, iniziano la fase guidata solo dopo un certo tratto. Quindi è normale che ad inizio traiettoria volino diritti. Anzi, per i piloti americani in Vietnam la vista di un missile SA-2 che iniziava a “serpeggiare”era un chiaro indizio che, nonostante le manovre evasive, il sistema di guida li aveva “agganciati”.
  23. Gian Vito

    Hawker Typhoon

    Quasi tutti i 500 Typhoon perduti nel conflitto sono stati colpiti dalla contraerea leggera. Considerato il numero di missioni è un quantitativo modesto. Ma dimostra quanto pericolosa fosse la Flak. L'attacco agli aeroporti era considerato addirittura un suicidio, con un numero stimato di 50-100 bocche da fuoco in difesa. Se i cacciabombardieri potevano adottare tattiche diversive, gli artiglieri potevano sfruttare il mascheramento e piazzarsi sulle probabili rotte di avvicinamento. E capitare sotto il fuoco di una sezione di Flakvierling 38 non era salutare…
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