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Tutti i contenuti di Gian Vito
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E' una cosa che ho scoperto relativamente di recente, guardando anch'io i trittici dei mezzi corazzati con maggior attenzione. E il mio ultimo modellino di un M-1 Abrams ha anch'esso il treno di rotolamento sfalsato. Questo comporta che l'inclinazione del cingolo nella parte anteriore (e in quella posteriore) è differente nel lato destro rispetto al sinistro (anche se di poco)
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The F-35's acceleration is "very comparable" to a Block 50 F-16. Cosa vuol dire ? Da 600 a 1100 km/h in 14 secondi a bassa quota. E ce la fanno in pochi.
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E’ vero che gli F-4E hanno ottenuto meno vittorie, ma il fatto che il radar avesse una portata massima inferiore non è stato determinante in tal senso. I MiG 17-19-21 avevano una traccia radar limitata e in molti casi venivano rilevati anche a meno di 30 km. Il lancio non era autorizzato in mancanza di identificazione visiva del bersaglio e un MiG frontale è distinguibile a soli 3 km. Semplicemente è probabile che le numerose varianti precedenti del Phantom abbiano eseguito molte più missioni degli F-4E (qui servirebbe una ricerca). Per sapere come si comportavano i missili a guida radar consiglio questo: http://www.aereimilitari.org/Armamenti/AIM-7_Sparrow.htm La lista delle vittorie, aereo per aereo, con date e velivoli abbattuti è reperibile in rete in PDF. Cercate: USA-Aerial Victory Credits- Vietnam War (ce ne sono anche altri, questo è il primo che mi è capitato)
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Ecco le foto. La prima è l’abitacolo dell’F-111. La seconda è la baia di Moreton vista dal radar. La terza è il campo di volo di Brisbane.
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L’ho scaricata senza controllare. E’ presa da un sito di simulazione di immagini radar. In questo caso è di un F-111C. Ecco il sito. http://www.saic.com/products/simulation/radsim3/ In effetti non è semplice trovarne in rete, magari cerco nei libri di casa altre immagini. ----------------------------------------------------------------------------------------- Ho controllato su uno dei miei libri sull'F-111. La definizione è attendibile: ho trovato due immagini radar molto simili. Quasi quasi le posto...
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Dipende dal bersaglio e dalla definizione del radar. Se si tratta di una grande città, nessun problema. Anche il sistema H2S della seconda guerra mondiale era adeguato allo scopo. Lo stesso per una nave o un insieme di edifici. Per i bersagli puntiformi la cosa si complica. Perchè possono risultare confusi tra gli echi di ritorno. O magari in movimento. E...Si, i segnali vanno interpretati. La definizione è importante: l’APG-70 imbarcato sull’F-15E vanta una risoluzione che può arrivare a 2,5 metri contro i 15 dell’APG-63 degli F-15A. Ancor meglio una piattaforma E-8 J-STARS: individua i singoli veicoli senza alcun problema. Ecco tre esempi di rilievo del terreno (il primo è di un sensore anni ’60, il secondo è di un APG-63PSP, il terzo è di un E-8):
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Esatto. Mentre molti conoscono la sigla TFR (terrain following radar), sono in pochi a ricordare la precedente TAR (terrain avoidance radar) utile proprio ad "aggirare" gli ostacoli a bassa quota. Naturalmente questa modalità non consente un volo "sicuro" sotto una certa quota, in genere il limite inferiore è sui 150 metri.
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E’ semplicemente la “lettura” del terreno antistante, una specie di “mappa” radar, a bassa definizione. Non è una cosa strana: i bombardieri alleati nella seconda guerra mondiale potevano distinguere le città tedesche impiegando il radar. Essendo il terreno molto riflettente, la portata massima del radar è molto elevata. I cacciabombardieri degli anni ’60 avevano sistemi di bombardamento decisamente più avanzati di quelli della seconda guerra mondiale. Oltre a traguardi servoassistiti avevano calcolatori di bombardamento avanzati e sistemi inerziali di buona precisione. Potevano effettuare un bombardamento “manuale” o completamente automatico. In caso di maltempo o di notte il radar era lo strumento primario. La precisione, in alcuni casi, era elevata: gli A-7 Corsair II avevano un CEP medio di 18 metri, ma non era raro per equipaggi esperti ottenere 5-10 metri con lanci da 1500-2000 metri in picchiata. A questo si potevano aggiungere ausili esterni, come il sistema Skyspot. Sfortunatamente il Vietnam è un territorio insidioso. Molto collinoso, coperto di vegetazione e senza molti punti di riferimento, per molti mesi coperto da spessa foschia a bassa quota, con un soffitto di nubi basso. Così i cacciabombardieri dovevano scegliere tra volare sopra le nubi (e rischiare di veder sbucare un missile all’improvviso) o volare sotto il tetto di nubi (ed affrontare la contraerea leggera). Nel caso di pesanti carichi bellici non era comunque possibile superare i 4000-6000 metri di quota di crociera. I bersagli erano segnalati dai piccoli O-1 e O-2 con razzi fumogeni. Lo stress, la contraerea, il maltempo e le armi difettose portavano ad un calo della precisione, portando ad errori medi di oltre 100 metri. Il radar ad impulsi dei primi F-4 non poteva seguire un bersaglio sotto una certa quota. Non avrebbe avuto senso circuitare a bassa quota solo per farsi sorprendere da un MiG-17 a quota superiore. Gli F-4 fornivano la scorta in quota agli F-105. Tanto più che, dato l’elevato consumo a bassa quota, il tempo di volo sarebbe risultato inadeguato. La quota di volo era media. Anche oggi, visto che la scia di condensazione rende visibile un aereo a decine di km di distanza. Ad integrazione di quanto scritto sopra: L’antenna tipo delle versioni fino alla D era circolare con un diametro di 81 cm. Il raggio di rilevamento contro un bersaglio di 5 mq era di 110 km. Quella dell’APQ-120 era invece ellittica con dimensioni 46x69cm. La portata, a parità di condizioni, era di 85 km.
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Il sistema APQ-120 era più moderno e compatto ma le sue prestazioni erano per certi versi inferiori alle versioni precedenti. Inizialmente era inaffidabile e non poteva seguire bersagli a bassa quota. Impiegava elettronica “solid state”, era più leggero, scansionava su tre barre ma...L’antenna aveva un diametro inferiore. Si stima che i vecchi sistemi radar (APQ-72/100/109) ed anche l’APG-59 avessero un vantaggio in portata del 20-25%. Teoricamente, per tutti, la portata massima in funzione “ground mapping” arrivava alle 200 miglia. In funzione “search” era circa la metà. In “traking” variava a seconda della RCS del bersaglio. Generalmente era indicata in 50 miglia ma non era possibile tracciare un MiG o un F-5E oltre le 30 miglia (se è per questo, era possibile seguire un KC-135 o un B-52 a 75-100 miglia). La scansione, per tutti, era di 120° ma poteva essere ridotta a 60°. Si poteva selezionare la portata a 200-100-50-25 e 10 miglia (anche 5 nell’APQ-120). L’affidabilità rispetto ai sistemi attuali era modesta, con un MTBF anche di sole 6 ore e un tempo di manutenzione spaventosamente alto.
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Qualcuno sostiene, nella rete, che non sia la foto del vero prototipo in volo ma solo di un modello in scala per prove aerodinamiche. Non è l'unico progetto "stealth" nuovo: pare vi siano almeno due velivoli senza pilota in arrivo...Una foto già circola. http://www.flightglobal.com/blogs/the-dewline/2011/09/imgages-shenyang-f-60-ucav-ste.html E' evidente che la Cina sta mobilitando risorse enormi nello sviluppo di nuovi aerei da combattimento.
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E' stato presentato il modello di un nuovo caccia, lo Shenyang F-60. Indicato come un possibile competitore del J-20 potrebbe, in realtà, affiancarlo. http://wuxinghongqi.blogspot.it/2012/01/shenyang-f-60-another-chinas-generation.html
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L'argomento è già stato trattato. Non so se troverai anche un riferimento al rapporto ufficiale, ora vado a rileggerlo anch'io... http://www.aereimilitari.org/forum/topic/1777-incidente-di-ramstein/
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Gli RF-8G avevano un limite di 6,5 g. Ma gli A-7 Corsair II ne hanno uno di 7 g. E' probabile che gli F-8 da caccia avessero un limite equivalente. In quel periodo la maggior parte dei caccia americani aveva un limite di 7,33 g con poche eccezioni. Naturalmente, occasionalmente, il limite poteva essere oltrepassato.
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All’esterno sono esposti altri aerei, tra questi il bellissimo Fiat G-91R... Merita, senza dubbio, una visita.
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E’ possibile entrare nella cabina di molti aerei e gli addetti, ex-piloti della Dornier, saranno ben felici di rispondere alle vostre domande...In tedesco (forse anche in inglese, non ho provato). Continua...
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Il Museo Dornier Situato a Friedrichshafen in un panorama incantevole, è un museo molto facile da raggiungere. L’ingresso costa 9 euro. Una sezione interna tratta la storia della Dornier con filmati di repertorio, attivabili a comando, modellini in metallo dei vari aerei, numerosi documenti storici e pezzi originali dei velivoli. Notevole la parte dedicata agli idrovolanti Wal, ai bombardieri Do-17/217 e al caccia Do-335 Pfeil. Molto interessanti i progetti e i disegni di Dornier, gli studi di aerodinamica, le sezioni alari, gli allestimenti delle cabine dell’enorme Dornier X. Nell’enorme sala sono esposti molti pezzi rari, oltre a satelliti artificiali e vari modelli di Drone ed RPV. Non mancano i dispositivi di rilevamento elettronico di sorveglianza prodotti dalla ditta, con sensori ottici, IR,UV e radar. Tra i velivoli, il rarissimo trasporto a decollo verticale Do-31. Continua...
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Missili AA sovietici in combattimento
Gian Vito ha risposto a lender nella discussione Armi aria-aria
Quanto ho scritto a proposito dell’R-27 Alamo potrebbe essere rivisto. Il B-52 dichiarato colpito da un caccia iracheno è sicuramente stato centrato da uno HARM. E’ strano che vi siano diverse versioni della vicenda ma ormai sembra questa l’unica accreditata. Nei duelli aerei tra caccia etiopi ed eritrei, la stima di 24 R-27R lanciati dalle due parti sembra eccessiva e diverse fonti parlano di solo 12-16 armi. Un numero variabile di missili, tra 10 e 18, non è neppure partito, sempre per le pessime condizioni di immagazzinaggio e trasporto. Le stime sui colpi a segno parlano ora di un 20-25%. In totale i Su-27 dell’ Etiopia avrebbero abbattuto 6 Fulcrum e ne avrebbero danneggiati altri 2. Di questi, 3 sarebbero stati abbattuti con R-73, 1 col cannone da 30mm e 4 sarebbero stati colpiti con gli R-27. Oltre al MiG-29 danneggiato e poi precipitato in fase di atterraggio vi sarebbe almeno un secondo MiG-29 abbattuto e due danneggiati, non calcolati solo perché non è stato dichiarato il tipo di missile impiegato. In molti casi la spoletta di prossimità non avrebbe funzionato a dovere, per i motivi già visti. Accordare le diverse versioni è molto difficile. 25/2/1999: quattro MiG-29 eritrei intercettano due Su-27 etiopi. I MiG lanciano 3 R-27 frontalmente, fuori dai parametri. Il primo Su-27 li evita e risponde lanciando in successione 4 R-27. Due missili esplodono vicino ai bersagli, danneggiandoli (li mancano, secondo altre fonti). Ma nel successivo dogfight, due MiG-29 vengono abbattuti con R-73. Un terzo Fulcrum è danneggiato da un R-73. Altre fonti parlano di una seconda coppia di Su-27 che avrebbe attaccato di sorpresa abbattendo i MiG con gli R-73. 26/2/ 1999: secondo una storia contestata, un Su-27 pilotato da una donna (Asther Tolossa) rileva un MiG-29UB disarmato, lo raggiunge e via radio gli ordina di atterrare. Al rifiuto, apre il fuoco lanciando 2 R-73, evitati dal MiG, poi abbattuto col cannone da 30mm. Altre fonti invece parlano di uno scontro tra un Su-27 e due MiG-29 col lancio infruttuoso di 2 R-27R. 18 /3/1999: in due combattimenti, due Mig-29 Fulcrum sono abbattuti con l’impiego di 4 R-27R. Altre fonti parlano di un solo MiG danneggiato, poi distrutto. 16/5/2000: due MiG-29 sono intercettati da due Su-27. Un Fulcrum è danneggiato da 1 R-27, ma si schianta all’arrivo alla base. Il secondo MiG viene dichiarato abbattuto con 1 R-27 (non confermato). 18/5/2000: due Fulcrum intercettano una formazione di Mig-21 etiopi. Lanciano 2 R-27 che mancano il bersaglio ma abbattono un MiG-21 col cannone. Al rientro sono intercettati a loro volta da due Su-27. Durante il combattimento, un Flanker abbatte un MiG-29 con un R-73. Risulterebbero lanciati 15-17 R-27R. Solo 2 MiG-29 sono stati abbattuti, molti sono stati gli scoppi “vicini” ma solo due missili avrebbero danneggiato sensibilmente i bersagli. Assieme alla vittoria ottenuta dal MiG-23 MLD russo contro il Su-25 georgiano nel 1992, la probabilità di colpire, con spolette funzionanti, sarebbe appunto del 20-25%. -
Sistemi di autodifesa elettronica in pod
Gian Vito ha risposto a Gian Vito nella discussione Aerotecnica
Philips- Matra Phimat Entrato in servizio nel 1978, il Phimat è un dispenser di esche per autoprotezione “universale”. Lungo 3,36 metri e con un diametro di 18 cm, pesa 105 kg. Un carico normale prevede 112 cartucce flare o 152 chaff. Ma la quantità dipende anche dal modello di cartuccia. E’ possibile arrivare a 210 chaff. Si possono inoltre combinare cartucce dei due tipi. E’ attivato manualmente o automaticamente dal sistema RWR del velivolo. Classificato inizialmente “secret-défense”, il Phimat dopo ogni volo doveva essere riportato in locali sorvegliati. Nei test si è dimostrato efficace contro le prime versioni del missile sup-aria Crotale. Queste non disponevano, infatti, di buone ECCM. In servizio su tutti gli aerei francesi, principalmente Mirage, Jaguar e Super Etendard, è stato esportato in moltissimi paesi. Tra questi il Regno Unito, l’Ecuador, l’Egitto, l’India, il Marocco e l’ Oman. -
Sistemi di autodifesa elettronica in pod
Gian Vito ha risposto a Gian Vito nella discussione Aerotecnica
TST Cerberus Il Tornado è stato progettato per missioni di interdizione profonda nel dispositivo avversario. Fin dall’inizio è apparso evidente che solo un sistema avanzato di autodifesa elettronica avrebbe permesso la sopravvivenza del velivolo contro le difese del Patto di Varsavia. I primi studi per un sistema di disturbo per i Tornado tedeschi sono iniziati nel 1972. Nel 1978 è stato siglato un accordo segreto tra la tedesca DASA Telefunken (TST) /AEG e l’israeliana IAI/Elta. Lo sviluppo del progetto “Cerberus” è iniziato nel 1980 e ha visto la collaborazione dell’ ”intelligence” internazionale della Germania, di Israele, dell’Italia, dell’Iran e della Cina, paesi che hanno fornito utilissimi dati radar. Cerberus II/III Il pod, nella prima variante Cerberus II, è derivato dall’ ELTA EL/L 8202, un sistema a sua volta frutto di rielaborazione dell’ALQ-119. Il Cerberus II è entrato in servizio nel 1982. Ha richiesto diverse modifiche a causa di alcuni problemi tecnici e l’impiego di sottosistemi di origine israeliana. Nel 1985 è stato sostituito dal Cerberus III. Fino al 1990 sono stati consegnati 225 pod di questo tipo. Il Cerberus III è un sistema di disturbo attivo per autoprotezione e difesa di gruppo. Lungo 4 metri, pesa 358 kg. L’elettronica è raffreddata tramite circolazione d‘acqua. E‘ in grado di affrontare minacce multiple nelle bande E-J (2-20 GHz). E’ un dispositivo di media potenza, 150-300 W. Le antenne coprono i settori anteriore e posteriore. Il Cerberus III analizza ed identifica i segnali radar di acquisizione ed inseguimento e li confronta con la libreria delle emittenti in memoria. Formato un quadro completo dei sistemi difensivi, inizia il disturbo o l’emissione di falsi bersagli. Blocca o degrada l‘acquisizione, il tracking e la guida delle armi avversarie. Il software è riprogrammabile per affrontare velocemente nuove minacce. Cerberus IV (TSPJ) Pur trattandosi di un sistema sofisticato, anche il Cerberus ha richiesto un aggiornamento sostanziale, vista l’evoluzione delle minacce. Lo Sviluppo della nuova variante, di terza generazione, è iniziato nel 1990. Inizialmente denominato TSPJ (Tornado Self Protection Jammer), ha visto i primi test nel 1994 e le consegne dei 60 esemplari previsti a partire dal 1997, sui Tornado ECR. E’ studiato per una facile manutenzione. Opera su segnale RWR o autonomamente, anche contro emittenti multiple aeree e terrestri in ambiente elettronicamente “denso”. E’ uno dei più moderni attualmente in produzione. La copertura di frequenze, in particolare, può essere estesa da 0,1 a ben 40 GHz (bande A-K). Il TSPJ applica numerose tecniche di disturbo ed inganno contro radar a impulsi, CW e pulse-Doppler coerenti e non-coerenti. Il consumo è di 150 W. Il Cerberus IV impiega tecnologia DRFM (Digital RF Memory) sviluppata dalla Dasa. Le memorie interne conservano i segnali digitalizzati ed il generatore di tecniche di disturbo li modula opportunamente per poi riemetterli verso la sorgente. Il sistema copre una banda istantanea di 350 MHz ed una totale di 2,8 GHz. La precisione nella determinazione della frequenza, parametro essenziale per l’efficienza del disturbo, è di 1 MHz. Il TSPJ può essere integrato con un sistema di esche rimorchiate a fibra ottica Sky buzzer con due decoy, sistema attualmente ospitato nei pod BOZ. Il Cerberus ha trovato impiego nelle missioni in Iugoslavia-Kosovo. Dal 2000 l’EADS ha sviluppato una nuova generazione di moduli DRFM. I nuovi elementi, a scheda singola, rimpiazzano i precedenti a cinque schede, datati 1990 ed ormai obsoleti, all’interno del pod TSPJ. Il nuovo modulo DRFM copre ora una banda istantanea di 1,8 GHz (5 volte più alta) ed una totale di 4 GHz. La precisione in frequenza è di 1 KHz (1000 volte superiore). Il consumo di energia è ridotto a soli 60 W. Il sistema digitale interno rileva i valori di soglia (signal-to-noise detection) e decide autonomamente quando iniziare a conservare i segnali in arrivo, che saranno poi passati ai due convertitori di fase per la riemissione. Il sistema attuale può affrontare 4 radar simultaneamente ma il numero può essere aumentato. Ed il consumo d’energia limitato permette di inserire più unità DRFM. I moduli adottano circuiti FPGA (field programmable gate arrays) così è possibile inserire tutte le contromisure elettroniche richieste senza dover modificare la logica di programmazione. Sempre aggiornato, il Cerberus è ancora un sistema efficace. Probabilmente resterà in servizio fino alla dismissione dei Tornado. -
Ho trovato un calcolo stimato della probabilità di colpire di una salva di 24 razzi Mighty Mouse (caccia F-86D) : 97 %
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Bombe nucleari dell'Unione sovietica
Gian Vito ha risposto a Gian Vito nella discussione Armi aria-superficie
Nuovi dati portano un po di luce sullargomento. Riassumiamo. Premessa: non si conosce il numero totale delle bombe nucleari strategiche russe. Le bombe nucleari tattiche e ASW sarebbero almeno 14, di cui 6 con potenze tra 1 e 10 kt. Le bombe utilizzano numerosi tipi di codice identificativo. Le prime armi sono conosciute con la sigla RDS, che indica in realtà la testata (come il W in quelle americane). Le successive adottano una designazione industriale oppure un codice del tipo (Izdeliye) o ancora una sigla militare. Questultima è variata recentemente. Inizialmente la lettera N indicava le bombe nucleari strategiche, TN era il codice di quelle tattiche. Qualche fonte parla di versioni nucleari della serie FAB da 20 kt e oltre. Non sono riuscito a trovare alcuna conferma. Tanto più che la sigla FAB indica le bombe di uso generale. Ed ecco la lista aggiornata: Serie RDS RDS-1: copia della Fat Man americana, testata nel 1949. Ha sviluppato 22 kt. E stata prodotta in 5 esemplari per i bombardieri Tu-4 e Tu-16. RDS-2: derivata dalla precedente e testata nel 1951, aveva una potenza di 38 kt (alcune fonti riportano 10-15 kt). Lo sviluppo è stato interrotto. RDS-3T: versione di serie della sperimentale RDS-3, è stata prodotta in quantità dal 1951 per i bombardieri Tu-4 e Tu-16. Sviluppava 42 kt. RDS-3I: modello migliorato della precedente, fornito di un generatore esterno di neutroni, è stata prodotta nel 1954. La potenza era di 62 kt. RDS-4T Tatyana: prodotta dal 1954 al 1966, era impiegata sui Tu-4, Tu-16, Yak-26 ed Il-28. La quota di scoppio ottimale era di 600 metri. Era una bomba ad implosione, con un peso di 1200 kg ed una potenza stimata in 30 o 42 kt. Il nome Tatyana, secondo alcune fonti, andrebbe attribuito alla RDS-3. Il nome della RDS-4 sarebbe Natasha. RDS-5: ordigno ad implosione per i Tu-4 e Tu-16 da 30 kt. RDS-6 Ivan: impiegata sui Tu-16 dal 1953, sviluppava tra i 200 ed i 400 kt. RDS-6S Ivan o Slojka: variante migliorata della precedente. Il 20% della potenza (400 kt) era ottenuto per fusione. RDS-7: sviluppata come riserva in caso di insuccesso della RDS-6, era unarma da 500 kt. Abbandonata. RDS-27: testata nel 1955, ha sviluppato 250-300 kt (alcune fonti danno 1-2 Mt). Bomba nucleare strategica per i Tu-16. RDS-37: prima bomba termonucleare a due stadi, ha dato vita ad una intera famiglia di armi delle quali non sono disponibili dati. Sviluppata nel 1955, era simile alla RDS-27 ma impiegava tritio. Nel test la potenza era stata ridotta a 1,6 Mt ma le bombe prodotte in serie, per i Tu-16 e Tu-95, erano da 3-5 Mt. RDS-44: bomba termonucleare da 1450-1500 kt. RDS-46A: bomba termonucleare da 2800-2900 kt. RDS-49: bomba termonucleare da 650, 860 o 1000 kt. RDS-220 Tsar Bomb: arma termonucleare colossale (27 tonnellate !) a tre stadi, è stata fabbricata in soli tre esemplari. Provata con potenza ridotta, ha sviluppato 50 Mt. La potenza massima è di 100 Mt. E stata lanciata da un Tu-95 estesamente modificato. Designazione industriale 5F48: prima bomba nucleare di profondità. Conosciuta anche come SK-1 Scalp, pesa 1600 kg. Viene trasportata dai Be-12 e dagli Il-38. Il lancio è previsto tra 2000 ed 8000 metri di quota. L’esplosione avviene tra 200 e 400 metri di profondità. Lo scoppio ha un raggio di 400 metri ma è in grado di distruggere un sottomarino fino a 600-700 metri di distanza. 8F59: nessun dato. 6U57: bomba tattica da 1 kt per i Su-17/20/24. 8U46, 47 e 48: bombe nucleari tattiche del peso di 450-480 kg e 5-30 kt di potenza. Per Su-7 e MiG-21. 8U49: come le precedenti, inizialmente da 5 kt, poi a potenza variabile tra 1 e 10 kt. Per i Su-7/17/20/22/24 e testata anche sui MiG-19/21. Tra le varie modalità di impiego, il cosiddetto “lancio sulla spalla”. Il velivolo, in avvicinamento a 50-200 metri di quota a 1000 km/h, cabrava fino ad un angolo che poteva arrivare a 110° (Immelmann) con 5 g di accelerazione. Raggiunto l’angolo, dopo 3 secondi avveniva il lancio. La bomba sarebbe esplosa dopo 50-55 secondi, a 1000 metri di quota. L’aereo, arrivato a 4000 metri, nel frattempo avrebbe picchiato allontanandosi. 8U63: bomba tattica da 1 kt. Per i Su-17/20/24. 8U64 e 9U64: corrispondono alla RN-40 (vedi sotto). 8U69: bomba da 5 kt per i Su-7/24 e per i MiG-21. Codice tipo (izdeliye) 244N: indica lintera famiglia di bombe nucleari tattiche sotto le sigle 8U46/47/48/49/69 con potenze fino a 5 kt e pesi fino a 500 kg. Almeno una fonte indica però una bomba del peso di 1100 kg sotto la stessa sigla. 245N: bomba termonucleare. 246N: bomba termonucleare. 407N: bomba da 5 kt per lIl-28, obsoleta. Vecchie designazioni militari TN-450: simile alla B-61 americana, pesa 470 kg. Bomba a potenza variabile da 20 a 200 kt. Lunga 3,37 metri ha un diametro di 57 cm. Adatta al trasporto supersonico, è fornita di paracadute per lanci a bassa quota. Tra i vettori sono indicati i Su-24 e 27. Qualche fonte identifica come TN450 la 8U69. TN-700: bomba da 250 kt. Pesa 700 kg. TN-1000: bomba tattica a scoppio ritardato da 150-350 kt. Pesa 900-1000 kg. TN-1200: bomba tattica per i MiG-27. Pesa 1200 kg. TN-1800: nessun dato. Nuove designazioni militari RN-24: bomba da 10 kt. Per i Su-20 e Su-24. RN-25: bomba sui MiG-21. RN-28: pesa 300 kg con una potenza di 1 kt. Altre fonti danno 250 kg e 30 kt. Equipaggia i Su-17/20/22/24 e Yak-38. RN-29: nessun dato. RN-30: bomba strategica da 200 kt RN-32: bomba strategica da 200 kt RN-35: nessun dato. RN-40: ordigno nucleare tattico da 30 kt, pesa 370 kg ed è lunga 2 metri. Altro codice della 9U64. E impiegata da Su-17/20/27 e MiG- 23/25/27/29. Oltre che dai Tu-22. RN-41: nessun dato. RN-42: bomba strategica da 200 kt sui Tu-22. RN-61: bomba tattica per i Su-25. RN-202: nuova sigla della RDS-220. Note Oltre a quelle citate, vi sono altre numerose bombe non identificate. Esistono bombe strategiche da 1, 5, 20 e forse 50 Mt. E' presumibile che le testate strategiche imbarcate sugli ICBM abbiano la loro variante per velivoli, in particolare le cariche da 550 kt, 750 kt e 2 Mt. Esiste una bomba strategica del peso di 5000 kg. Anche i russi impiegano versioni inerti da addestramento: le IAB (Imitator Avia Bomb). La più conosciuta è la IAB-500 del peso di 470 kg, lunga 3, 36 metri, con un diametro di 58 cm e apertura alare di 73 cm che simula le 8U46 e simili. Un'altra è la IAB-3000, lunga 3,3 metri, con un diametro di 82 cm e apertura alare di 1 metro, pesante 2367 kg. Era impiegata dall'Il-28. -
Carichi esterni : resistenza aerodinamica
Gian Vito ha risposto a Gian Vito nella discussione Aerotecnica
Sul sito f-16.net ho trovato uno dei metodi di calcolo impiegati. Ora è tutto chiaro. AIRCRAFT DRAG INDEX POINTS - Tactical aircraft carry stores in various combinations. Each store has a different drag load which affects range. The pilot needs to know the total drag load in order to determine his aircraft range on a particular mission. Adding up the total drag in pounds of force for wind resistance would be cumbersome. Therefore, the drag of the stores is compared to a known reference drag (usually the aircraft), and expressed as a percentage of aircraft drag multiplied by some constant. This ratio is variously called drag count, drag index, or drag points. For instance, if a missile has 100 pounds of drag and the reference aircraft drag is 50,000 pounds, the ratio is 100/50,000 = 0.002. Multiply this by a constant of 100 (for example) and the drag index point is 0.2. The pilot only needs to look on a chart to see what the drag index points are for his stores, add up the drag points, and look on a chart to see what his aircraft range and best range (or endurance) speed will be. Concludendo: il calcolo è concettualmente semplice ma i risultati, ovviamente, variano da velivolo a velivolo. E non sono prevedibili a priori. -
"Interessante l'argomento di cui ti stai occupando Gianvito." (Legolas) E' una delle cose che vi sto preparando... Il B-747 sfiora i 900 km/h in crociera. La massima è poco sotto i 1000 (a pieno carico).
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Ecco a cosa faceva riferimento Mirk (ma che c’entra “l’invisibilità sonica” ? Quella è un’altra cosa…) : Yehudi lights http://bayourenaissanceman.blogspot.it/2009/09/weekend-wings-34-stealth-aircraft-old.html Sono allo studio le cosiddette “electro-chromic paint” o vernici camaleontiche, che consentirebbero ad un velivolo di scomparire nello sfondo.
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Italian Navy - "We won't leave our marines alone!"
Gian Vito ha risposto a picpus nella discussione Marina Militare
Ho letto velocemente la discussione e sono rimasto di stucco. Ma chi è quel minorato di Stefano84 ? Penso sia necessario trovare un documento riguardante il punto primario in discussione attualmente: la "giurisdizione" (possibilmente in inglese). Visto che si parla di diritto e la nave era in acque internazionali, è evidente che l'India si stia comportando in modo decisamente illegale. E a dirlo non è solo l'Italia ma l'Europa intera ! La pubblicazione di un documento del genere consentirebbe ai lettori indiani di comprendere meglio il motivo del contendere. E potrebbe zittire certe “zucche vuote”. Sono state pubblicate le foto del peschereccio danneggiato con i fori provocati da proiettili provenienti…Dal basso ! Non sarebbe male trovarle. Il mio inglese è accettabile. Magari ci provo.