-
Numero contenuti
5265 -
Iscritto il
-
Ultima visita
-
Giorni Vinti
20
Tutti i contenuti di Gianni065
-
SERVE DAVVERO IL NUCLEARE IN ITALIA?
Gianni065 ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
Se l'Italia avesse tutto il petrolio che ha l'Iran, non ci penserebbe nemmeno un mezzo istante all'energia nucleare. E' questo che rende la scelta iraniana del tutto incomprensibile, se non nella logica di costruire uranio per scopi militari. Oh Staffo... guarda che Cernobyl non è mica stato un incidente, sai? E' stata la CIA. Non lo sa ancora nessuno, ma se lo dici a quelli di Luogocomune tranquillo che ti credono e fai bella figura. Basta che gli dici: - Non esiste una foto che dimostri che è stato un incidente - Cernobyl inizia con la lettera C come CIA - Le radiazioni sono andate verso l'Europa anzichè verso gli USA - Il Professor Rincoio ha detto che una centrale nucleare non può collassare da sola in quella maniera. -
Attentati dell'11 settembre 2001 - topic ufficiale
una discussione ha risposto a Gianni065 in Discussioni a tema
Staffo non mettermi in bocca parole che non ho detto. Nella foto del crollo ho scritto che non è un crollo simmetrico, non ho detto che dimostra che non è una demolizione. Questo semmai lo dicono qui: http://www.civil.usyd.edu.au/wtc.shtml (dipartimento di ingegneria civile dell'Università di Sidney, una delle decine di studi ingegneristici che hanno esaminato i collassi, nessuno dei quali, stranamente, trova asilo presso i siti che posti tu). Quanto al professor Jones, mi meraviglio che DonChisciotte non riporti la dichiarazione del Prof. Miller, titolare del Dipartimento di ingegneria civile dell'Università Brigham Young (dove insegna Jones, la stessa università che ci ha tenuto a precisare che quelle di Jones sono solo opinioni personali): "Senza eccezione alcuna, i professori di ingegneria strutturale del nostro Dipartimento non concordano con le conclusioni del prof. Jones, e pensano che esse non siano nè valide nè accurate" Il Dipartimento di Fisica della stessa Università, lo stesso dipartimento di Jones, ha dichiarato: "Molti studenti e praticanti del corso hanno manifestato i propri dubbi sulla validità delle dichiarazioni di Jones. Il Dipartimento precisa che le teorie di Jones sono prive di qualsiasi tipo di riscontro scientifico". Il Dipartimento di Ingegneria e Tecnologia ha dichiarato: "La falcoltà di ingegneria strutturale non dà credito alle ipotesi del prof. Jones". Quindi, per un fisico nucleare che dice una cosa, ben tre dipartimenti, ossia il suo e due dipartimenti di ingegneria (il che significa decine di professori ben più qualificati di lui) gli danno torto. Le dichiarazioni le trovi sul sito dell'Università. La cosa bellissima è che Jones è stato sbugiardato nel momento in cui ha utilizzato alcune dichiarazioni di William Manning, esperto dei vigili del fuoco, sostituendo deliberatamente alcune parole per dare un senso diverso a quello voluto da Manning. Dopo che la cosa è stata scoperta, Jones ha modificato il suo rapporto facendo sparire le frasi che aveva modificato. Infatti adesso il passaggio che riguarda Manning è incomprensibile (potete leggerlo nella pagina postata da Staffo): " Basata sulla grandezza dell’incidente, un’indagine legale a tutto campo, pienamente portata avanti, è imperativa. Più importanti, per un caposaldo morale, per le… generazioni presenti e future… (Manning, 2002)" Quindi Jones è soltanto uno dei tanti ciarlatani, come gli altri scorretto e sleale, che si è svenduto per un mucchietto di dollari , pagatigli da David Ray Griffin, ossia il famoso professore di filosofia religiosa di cui abbiamo parlato prima. Quindi, gira e rigira, tutti i conti tornano sempre, e le fonti di Staffo restano sempre e solo quelle che girano intorno ai pazzi religiosi di cui ho parlato più volte. ===== Quanto ai dirottatori vivi, se guardi bene sono notizie vecchie come il cucco (primi giorni dopo gli attentati) e io stesso ho detto in Crono911 che l'Arabia Saudita smentì nei primi giorni che l'identità degli attentatori era quella fornita dall'FBI, non volendo ammettere che quasi tutti erano arabi, e ho precisato che questo alimentò teorie sulla loro esistenza in vita, in quegli stessi giorni. Tutte teorie sepolte pochi mesi dopo, quando l'Arabia Saudita dovette ammettere la verità, anche perchè gli stessi familiari dei dirottatori hanno tranquillamente ammesso la sorte dei congiunti. Dopo 5 anni vai a ripescare un articolo preistorico? Staffo, tutto ciò che posti è davvero spazzatura, mi spiace dirtelo. Basta un minimo di ricerca e sei smentito. E consentimi di dire che tu non sei assolutamente in buona fede. Non è possibile che tu lo sia. Cerchi solo di prenderti gioco di chi ti legge, sperando di trovare adepti per chissà quale ideologia. Dopo decine di pagine di discussioni stai sempre a ripostare le stesse cose: i dirottatori fantasma, le demolizioni controllate, gli aerei fantasma, gli aerei radiocomandati.... e ogni volta te ne esci con frasi tipo "voglio capire", "seri dubbi", "evidenze sconcertanti" e così via. Mi spiace solo che se il tuo scopo è quello di far perdere tempo a questo forum di schifosi militaristi, come tu e/o i tuoi amici certamente ci giudicate, ci stai riuscendo. -
In un certo senso sì, funziona così. Esempio: se sono a bassa velocità e faccio una virata secca senza dare potenza, il sistema si rende conto che obbedendo al mio comando porterei l'aereo sotto i limiti dello stallo, e impedisce la manovra oppure provvede egli stesso ad aumentare la spinta motore per compensare oppure addolcisce la manovra affinchè la velocità resti sopra i limiti. Quindi teoricamente posso impostare l'FBW affinchè non mi faccia scendere sotto i tre metri e se provo a picchiare lui semplicemente ignora il comando. Impostazioni del genere, ovviamente, non le fa il pilota ma si fanno a terra, lo fanno gli specialisti o più generalmente in fabbrica. Il pilota ha solo la possibilità di disabilitare il sistema di sicurezza, quando vuole a tutti i costi fare una manovra checchè ne pensi il computer. Tipicamente questa forzatura riguarda l'angolo di attacco (che ha conseguenze sullo stallo) e il numero di G (che ha conseguenze sul corpo del pilota e sulla cellula).
-
Non credo nemmeno io che siano storte, ma il sensore delle bombe a guida laser, almeno su molti modelli, è montato su un giunto snodabile, per cui può capitare di vedere le punte "storte".
-
Di aerei ne hanno colpiti eccome....
-
Attentati dell'11 settembre 2001 - topic ufficiale
una discussione ha risposto a Gianni065 in Discussioni a tema
Staffo basa le sue affermazioni su una teoria secondo cui l'acciaio delle Twin Towers si è fuso, almeno alcune travi di esso. E' anche circolata una foto, in cui si vede una trave sollevata da una gru. La trave è incandescente e si ha l'impressione che coli: In effetti la foto non dice nulla: non sappiamo se quella roba è acciaio, e non sappiamo se quella roba è davvero fusa (o meglio se le sue parti esterne si stiano fondendo). C'è anche qualcuno che ha partecipato alla rimozione delle materie che ha affermato di aver visto l'acciaio fuso colare, e non sembra che questi testimoni fossero in mala fede, ma ovviamente che si tratti di acciaio è una loro supposizione. Tutti gli studi ingegneristici affermano che non si sono trovate prove di alcun tipo che ci sia stato acciaio fuso, e aggiungono che anche laddove si fossero trovate, nulla vieta che le temperature, specialmente dopo i crolli, quando anche la libera circolazione dell'aria (e quindi un certo raffreddamento) è venuta meno sotto le macerie, le temperature in alcuni punti abbiano raggiunto livelli elevatissimi. In ogni caso, mi piace che Staffo accetta le "prove" della NASA, come se la NASA non fosse un ente governativo americano... Che i terroristi fossero "schedati" lo stai dicendo tu, Staffo. I terroristi erano lassù, li hanno pure festeggiati e osannati come eroi, erano di Al Qaida e questi sono fatti certi. Per convincere te avrebbero dovuto mandarti un telegramma il giorno prima: "Oh Staffo, guarda che domani mi schianto sulle due torri. Non fare l'idiota che poi dici che non sono stato io!". Se dopo un'ora l'FBI ha concluso che erano di Al Qaida, non mi pare nulla di anormale. Io l'ho capito nell'istante in cui il secondo aereo ha impattato, se vogliamo quindi anche prima dell' FBI. Se tu hai pensato invece che l'attentato era stato organizzato da Greenpeace è un problema tuo. Evidentemente ci sono ragioni serie per cui non ti prenderebbero mai all'FBI. -
Il Canada ha una marea di industrie militari, molte delle quali sono sussidiarie di altre industrie di altri paesi, ma che producono e vendono dopo aver acquistato le relative licenze, o addirittura progettano, sviluppano e vendono in proprio. Ad esempio: Alenia North America Albion Canada BAE Canada Bell Helicopter Textron Canada Boeing Canada Colt Canada EADS Canada Elbit Canada Eurocopter Canada General Dynamics Canada Mercedes Benz Canada Northrop Grumman Canada Oerlikon Contraves Canada Racal Canada Raytheon Canada Saab Canada Turbomeca Canada ecc... Altre industrie molto attive e di concezione completamente locale sono la Armatec e la Bombardier, per citare le più note, ma ce ne sono altre centinaia. Il Canada produce di tutto: dalle munizioni ai sistemi missilistici, aerei, elicotteri ecc...
-
Dubito che l'USAF voglia investire altri soldi nel B-1, è un aereo che (forse immotivatamente) non gli è mai piaciuto molto. Lo aggiornerà quel tanto che basta per mantenerlo in servizio finchè sarà necessario. Di sicuro c'è che l'USAF sta riducendo la sua forza di bombardieri pesanti, giacchè prevede di ridurre il numero dei B-52 a una cinquantina, di mantenere in servizio i 20 B-2 e i circa 60 B-1, attestandosi quindi a un livello di forza di circa 120 aerei. Con questo livello l'USAF contava (non si capisce bene perchè e come) di arrivare fino al 2037. Pare che l'USAF abbia un'esagerata fiducia nel B-2 e nella sua capacità, ampiamente testata, di portare e sganciare fino a 80 bombe JDAM da 500 libbre. In effetti si tratta di una capacità notevole, visto che ogni bomba JDAM può essere diretta contro un diverso obiettivo con la massima precisione, e visto che per vari motivi l'epoca dei bombardamenti a tappeto con bombe stupide è archiviata, l'USAF ritiene di non avere fretta e probabilmente sperava di radiare del tutto sia i B-1 che i B-52 lasciando in servizio il solo B-2 e un nuovo UCAV. Non scordiamo che l'USAF cerca disperatamente di mantenere e incrementare i finanziamenti su F-22 ed F-35 anche a discapito dei grossi bombardieri. Non la pensava così il Congresso (credetemi: questa capacità del Congresso USA di ficcarsi in mezzo a squisite considerazioni tecniche, spesso con grande efficacia, è una cosa unica al mondo...) che da anni stanziava, a ogni Budget, un centinaio di milioni di dollari per il "Next Generation Bomber" . Soldi che l'USAF accuratamente fingeva di ignorare. Ora il Congresso si è spazientito, ha imposto all'USAF di sviluppare un bombardiere pilotato B-3 che sarà eventualmente affiancato da un UCAV, e lo vuole in servizio entro il 2018. Oggi come oggi 12 anni sono pochini per mettere in servizio un bombardiere nuovo di pacca, per cui non mi meraviglio che qualcuno tenti di proporre un B-1R, ma l'USAF va in altre direzioni. Già da tempo sulla carta erano presenti progetti per il B-3, per il quale i requisiti indispensabili sono che abbia un carico bellico e un'autonomia ancora migliori del B-2, la velocità va bene quella altamente subsonica, ed un'elevata prontezza operativa, per cui queste specifiche costituiranno la base di partenza. Dubito che si riesca a metterlo in servizio operativo per il 2018, ma di sicuro molto presto passeremo dalle voci ai primi disegni di concetto.
-
Mi pare una cosa scontata che i membri permanenti siano tra i più grandi esportatori di mezzi militari. USA Russia Cina Inghilterra e Francia sono i membri permanenti, e sono stati scelti sulla base dei paesi che alla fine della II Guerra Mondiale rappresentavano le nazioni più "importanti" del mondo, oltre che, in un certo senso, i "vincitori". Va infatti tenuto conto che molti paesi che oggi sono liberi (come l'India) all'epoca erano solo colonie. Devo però contraddire l'affermazione, che è un luogo comune. Sulla base dei dati più aggiornati (anno 2005), infatti, la classifica è la seguente: 1) Russia con 6,197 miliardi di dollari 2) USA con 5,45 miliardi di dollari 3) Francia con 2,12 miliardi di dollari 4) Inghilterra con 985 milioni di dollari 5) Canada con 543 milioni di dollari 6) Ucraina con 452 milioni di dollari 7) Israele con 283 milioni di dollari 8) Italia con 261 milioni di dollari 9) Svezia con 260 milioni di dollari 10) Olanda con 211 milioni di dollari 11) Uzbekistan con 170 milioni di dollari 12) Svizzera con 154 milioni di dollari 13) Cina con 125 milioni di dollari 14) Brasile con 100 milioni di dollari 15) Polonia con 86 milioni di dollari A seguire: Spagna, Giordania, Singapore, Australia, Norvegia, Bielorussia, Indonesia, Sud Corea, Sudafrica ecc... Naturalmente questi dati sono poco significativi: ad esempio la Germania non c'è semplicemente perchè nel 2005 non ha concluso contratti significativi, ma basta che venda un paio di sottomarini e subito si colloca nella rosa dei primi dieci. Lo stesso dicasi per la Cina che nel 2005 non ha concluso molto. Ciò nondimeno, è interessante notare che alcuni paesi "insospettati" stiano tra i primi posti, come il Canada o i neutralissimi Svizzera e Svezia. Anche se si esaminano i risultati su un certo periodo, possono esserci grosse variazioni, perchè un periodo fortunato per l'industria di un paese può tranquillamente alterare i risultati anche esaminando i totali che so, su dieci anni. Peraltro ci sono trasferimenti di materiali che possono essere difficilmente conteggiati, pensiamo alle vendire di mezzi usati a prezzi simbolici. Non è raro svendere centinaia di carri armati usati, ad esempio, al prezzo simbolico di un dollaro. Che si fa? Si calcola un dollaro? Si stima il valore dei mezzi venduti? E che valore puoi dare a un M-60 o a un T-55?
-
Ma scusa c'è il 72° che lo ha in carico in decine di esemplari, perchè non gli metti quello?
-
Onestamente mi pare solo un gran spettacolo con ben poco di sportivo. A quanto ho letto, gli aerei sono costruiti da una sola azienda (come a dire che in Formula Uno ci fosse un solo costruttore...) e il percorso è prestabilito. Dove sarebbe la gara, quindi? Una volta che si pilota con i parametri corretti, lungo un percorso preassegnato, con la tecnologia e l'avionica moderna, c'è ben poco da gareggiare, per cui la vittoria di uno o dell'altro è poco più che casuale. Se i punti si conquistano in base "allo stile di volo" e alla "parsimonia" sui consumi, bhè... lo stile di volo è una cosa soggettiva, la parsimonia la ottieni volando al regime ottimale (che lo trovi sul manuale...). Boh... per me è meglio la Formula Uno.
-
Dimmi in cosa. Dimmi cosa fanno le provincie che non possa essere fatto da comuni e regioni.
-
Attentati dell'11 settembre 2001 - topic ufficiale
una discussione ha risposto a Gianni065 in Discussioni a tema
Scusa Staffo, mi sembra di essere stato chiaro. Quelle che leggi sono le liste delle vittime, non sono le liste di imbarco. Ai giornali è stato comunicato: nel volo X sono morti tizio, caio e sempronio. Il giornale pubblica: Volo X, tizio caio e sempronio. I nomi dei terroristi non sono stati distribuiti ASSIEME agli elenchi delle vittime, perchè non si è ritenuto di considerarli vittime: erano assassini, non vittime. E' come quando si fa esplodere un kamikaze e scrivi l'elenco dei morti. Puoi decidere se mettere anche il nome del kamikaze e considerarlo anch'egli una vittima, o puoi negargli questo "riconoscimento umano". In America troverai una lista di vittime per ciascun volo, e un elenco dei dirottatori per ciascun volo. Hanno deciso di non confondere gli uni con gli altri. Davvero non capisco cosa ci sia di così strano. ======= Invece, le liste di imbarco contengono tutti i nomi, anche quelli dei dirottatori. E quelle liste sono quelle che hanno consentito di attribuire subito i nomi ad Al Qaida, per due ragioni: 1) i dirottatori non è che siano stati sbadati; ci tenevano a diventare famosi, presso i loro popoli. Penso che visto quello che hanno fatto a prezzo della propria vita, sia desiderio comune di un kamikaze di restare scritto negli annali della storia. Kamikaze anonimi ne conosco pochi. 2) Una volta che sai che i dirottatori sono arabi, non è che ci vogliano i satelliti e le stazioni spaziali per capire che c'è Al Qaida dietro. Non esiste altra organizzazione terroristica araba al mondo che possa fare un gesto del genere. Di certo non potevano essere stati quattro pezzenti di Hamas. Quindi, per essere idiotamente chiari: - Le hostess hanno detto telefonicamente: i dirottatori sono quelli che erano seduti ai posti XY YX ecc... La compagnia ha guardato la lista di imbarco e ha visto chi era seduto ai posti XY YX ecc... Tutti arabi, tutti con i propri nomi veri, quelli corrispondenti ai visti di ingresso negli USA. - L' FBI ha letto i nomi, ha controllato al computer i visti, in qualche caso avrà anche trovato dei precedenti di archivio, e ha pensato: Al Qaida è araba e ci vuole fare il culo; oggi 19 arabi ci hanno fatto il culo; secondo te qual'è la deduzione successiva, a meno di non avere il cervello delle dimensioni di un protozoo? ======= Quanto all'acciaio (che peraltro non c'è prova documentale che dimostri che si è fuso), ti rispondo con una domanda: secondo te quando fondono e forgiano l'acciaio negli altiforni, lo fanno a colpi di esplosivi? Visto che "mi assicuri" che rivestimenti e quant'altro non producono quelle temperature, allora assicurami anche di come fanno a fondere l'acciaio negli altiforni. -
Ma non cambia niente, è questo che voglio dire! Se Berlusconi avesse tolto l'ICI, da qualche parte i soldi per compensare doveva pur prenderli. Se Prodi dà i soldi fino ai 18 anni, da qualche parte dovrà prenderli! Non avete idea di quante cose siano state fatte semplicemente accorpando o rinominando cose che già c'erano. Basti pensare al giochetto "detrazioni" + "assegni familiari". Se ti dò un assegno fino ai 18 anni, ma poi rivedo le detrazioni per i figli a carico e rivedo le aliquote per gli assegni familiari (che anzi ritengo sparirebbero del tutto, a questo punto) alla fine non faccio altro che darti, con un altro nome, quello che già prendevi. Se ti tolgo l'ICI per la prima casa e poi rivedo le rendite catastali, in concreto non cambia nulla. Peraltro già oggi in moltissimi comuni la prima casa è esentata dall'ICI (c'è un'apposita detrazione per cui se la prima casa non è una megavilla di lusso in pratica l'ICI non la paghi). Non fatevi ingannare da queste operazioni di facciata che hanno un valore demagogico. Spero che quanto prima, quando qualcuno di voi avrà studiato economia politica, e i vari coefficienti che si applicano in questi casi (che ormai sono precisissimi: in 100 anni di esperienza pratica si sa bene cosa succede in relazione a un intervento di tipo economico) , capirete bene cosa intendo dire. Non si può migliorare la qualità di vita di un paese, se non si migliora la sua produttività. Se la mia risorsa umana è pari a 100, e produco 90, indebitandomi di 10, posso inventarmi tutte le magie di questo mondo, ma alla fine il risultato non cambia. Nel libero mercato, tutte le forze che agiscono producono reazioni contrarie, e in qualche caso esse sono addirittura amplificate rispetto all'azione che le ha originate. Se aumento di 100 euro lo stipendio degli operai, provoco un aumento della domanda di beni. Sulla base di quell'aumento di domanda, le cose sono due: o aumenta la produzione per far fronte all'aumento della domanda, o aumentano i prezzi. Se la produzione non può aumentare, è chiaro che aumentano i prezzi. Aumentando i prezzi, non solo alla fine non ho ottenuto l'aumento di potere d'acquisto che mi ero proposto, ma ho aumentato l'inflazione e ho reso meno competitive le esportazioni ed ho aumentato il costo del lavoro. Alla fine uno si dice: ma come, aumentano lo stipendio di 100 euro e si sta peggio? E certo. L'economia di mercato è fatta di meccanismi complessi, che interagiscono tra loro, ma la chiave di volta è sempre quella che sta nell'equilibrio tra domanda e offerta. Se l'offerta supera la domanda (eccesso di produzione) il costo della vita cala, le esportazioni aumentano, la bilancia dei pagamenti migliora, il debito pubblico cala. Capirete bene che per ottenere questo si può lavorare solo in una direzione: aumentare e migliorare la produzione, quindi l'imprenditoria. Ma non l'imprenditoria che produce virtualmente (anche un'impresa di pulizie è un'impresa, ma di fatto la sua produzione è solo virtuale) ma l'imprenditoria che produce in termini reali (ossia che produce beni che puoi toccare: prodotti agricoli e industriali, per intenderci) e quella che attira capitali finanziari dall'estero (turismo, attività finanziarie, ecc...). Da questo punto di vista, le ricette per giungere a questi risultati sono poche e precise: ridurre la spesa pubblica senza ridurre la qualità e quantità dei servizi pubblici (ossia migliorare l'efficienza del lavoro pubblico) e dirottare i risparmi ottenuti in incentivi per le imprese reali; ridurre il costo del lavoro (per aumentare la competitività delle imprese). Noterete che in entrambi i casi, stringi stringi, è sul lavoratore che incombe il sacrificio. Il lavoratore pubblico dovrà lavorare di più e meglio, affinchè la struttura pubblica costi meno e sia più efficiente. Il lavoratore privato dovrà sacrificare parte dei suoi benefici e lavorare di più e meglio senza ottenere immediati riscontri stipendiali. E' per questo che il pensiero marxista vede il libero mercato come un nemico del lavoratore proletario: perchè sa bene che nel libero mercato è lo sfruttamento della forza lavoro che produce ricchezza (di qui la teoria che il capitale è un furto, perchè il capitalista si arricchisce sfruttando la forza lavoro e pagandola meno di quanto produca). Il pensiero capitalista, invece, ritiene (e oggettivamente molti decenni di esperienza testimoniano che questo pensier è giusto) che la forza lavoro deve essere coordinata e valorizzata e qui entra in gioco l'imprenditore, i cui ricavi costituiscono il prezzo del rischio che si accolla e delle capacità che egli sviluppa, e alla fine ciò produce un innalzamento della qualità di vita generale che nel medio lungo termine beneficia anche il lavoratore per il suo sacrificio. Infatti se cent'anni fa il "livello minimo di sussistenza" era un tozzo di pane, un bicchiere d'acqua e una coperta, oggi questo livello minimo è considerato ben diversamente (tre pasti regolari, una casa dignitosa, un'autovettura, una vacanza, un impianto stereo, una televisione ecc... ecc... ecc...). Una volta che si comprendono queste cose, solo allora si comprende il perchè di certe scelte economiche e di governo, e si comprende perchè un politico serio (e preparato) deve saper fare economia e demagogia nello stesso tempo. E solo così si distingue chi ha fatto solo il politico (accontentare tutti ma non introdurre alcun miglioramento strutturale) e chi ha fatto il politico-economo (cercare di incidere sui miglioramenti strutturali tenendo a bada il popolo con contentini di natura demagogica). Nel valutare il governo Berlusconi, o nel valutare il prossimo governo Prodi, sono queste le cose che analisti ed economisti vanno a vedere, non l'ICI nè l'assegno fino ai 18 anni, credetemi.
-
Secondo me anche l'USAF comincia a rassegnarsi che i B-52 dovrà radiarli prima o poi ! Sugli aerei per il jamming, intendendo quelli a largo raggio d'azione, in grado di jammare un intero teatro operativo, sicuramente la soluzione migliore sarebbe quella di standardizzare la cellula per una serie di applicazioni. L'USAF ha bisogno di nuove cellule per gli aerei AWACS, per i tanker, per gli aerei di intelligence, per quelli di comando e comunicazioni, per quelli di ricognizione delle forze terrestri, per il jamming e perfino per il pattugliamento marittimo. In alcuni casi le scelte di fondo sono già state fatte. Non dico che tutto questo si può risolvere con un unico modello (anche se sarebbe auspicabile) ma penso che ci si possa concentrare su un paio di tipi di cellula di derivazione commerciale, visto che il mercato propone numerosi modelli che hanno tutto ciò che si può desiderare: confortevoli, spaziosi, economici e affidabili.
-
Infatti. Distinguiamo il concetto di FBW (in cui il sistema controlla che il pilota non esca fuori dai parametri di sicurezza impostati, ma è pur sempre il pilota che... pilota) da quello di pilota automatico (in cui il pilota imposta i parametri ed è il sistema a pilotare l'aereo). Il pilota automatico non si può usare per il tipo di manovre di cui stiamo parlando.
-
Bhè sai all'epoca i seggiolini eiettabili non garantivano le prestazioni di quelli moderni, specialmente in termini di velocità e quota minime operative. E non avevano nemmeno la stessa percentuale di successo di quelli odierni, motivo per cui affidarsi al seggiolino significa davvero di rischiare di lasciarci la pelle o di restare gravemente feriti o paralizzati. Se si poteva tentare un atterraggio di fortuna, molti preferivano rischiare quello piuttosto che... un salto nel vuoto!
-
22 F-35 nell'improbabile ipotesi di pagarli a 50 milioni di dollari l'uno, già fanno oltre un miliardo di dollari. Partecipare al programma non è quindi un interesse delle forze armate in senso stretto, ma un interesse dell'industria. Il know how tecnologico, anche se non riguarderà gli aspetti più sensibili del velivolo (la tecnologia dei materiali stealth e il radar) in ogni caso porterà ad acquisire capacità tecnologiche in settori decisamente importanti ed uniche nel loro genere (l'F-35 è anche un caccia imbarcato, ha le stive interne, decolla verticalmente: già questi sono tre settori che l'Eurofighter non ha toccato). Rammento poi che una quota di partecipazione del 5 % su un aereo che è destinato a riprodurre i numeri dell' F-16 Falcon, significa una massa di denaro che entra nell'industria italiana (e conseguentemente anche nel prodotto nazionale) di tutto rispetto. Purtroppo per l'Europa, la grande occasione è stata perduta quando le nazioni interessate a una componente aeronavale (Inghilterra, Francia, Spagna, Italia) hanno mancato a sviluppare un progetto congiunto per una portaerei convenzionale sulla quale imbarcare i Rafale e/o una versione imbarcata dell'Eurofighter. Mancato quel traguardo, l' F-35 è l'unica soluzione. Tenete conto che grazie alla partecipazione italiana, il costo dei nuovi F-35 acquistati dall'Italia garantirà un ritorno secco intorno al 65 %. In pratica, acquistando 22 F-35, sul costo totale di un miliardo e cento milioni di dollari, se ne risparmiano 715, quindi già si recupera quasi in tutto l'investimento iniziale. Se se ne comprano di più, ad esempio 100, si risparmiano oltre 3 miliardi di dollari: ben di più del miliardo investito. Se poi consideriamo i ritorni delle vendite fuori, le cifre non lasciano più dubbi. Immaginate che le industrie italiane costruiscono il 50 % dei cassoni alari degli F-35 venduti all'estero, compresi quelli americani e inglesi. Al momento ci sono una trentina di aziende italiane coinvolte nel programma, che costruiscono parti della cellula e dei motori, parti dell'avionica, parte dei sistemi integrati di logistica, ecc... Nazioni come Francia e Germania si mangiano le unghie per l'invidia, e sarebbe un peccato se riuscissero a convincere l'Italia a tirarsi fuori, dopo aver speso i soldi del programma di sviluppo. Peraltro, non sta scritto da nessuna parte che l'Italia debba andare oltre la ventina di esemplari per l'impiego imbarcato: anch'io penso che ordinare l' F-35 anche per l'AMI sia un investimento non strettamente necessario per le esigenze reali della difesa e che rischia di affossare definitivamente le speranze future dell'Eurofighter. Ma non scordiamoci una realtà che certamente non fa piacere enunciare: l'Eurofighter è un bellissimo caccia, ma è un caccia concepito tenendo in mente l'F-16 Falcon e i MIG-29/SU-27. E' eccellente ma tradizionale. L' F-35 appartiene tecnologicamente ad una generazione più avanzata e più rispondente alle esigenze della guerra moderna, ed è per questo che l'AMI lo vorrebbe. Ma se l'Italia è destinata a ridurre il peso della sua partecipazione alle missioni belliche internazionali, limitandosi a quelle indiscutibilmente sancite dall'ONU, allora l'Eurofighter basta e avanza.
-
Verissimo. Accadde nel 1956, sui cieli di Long Island, ed il pilota di chiamava Tom Attridge, era un collaudatore della Grumman, ma la cinematica dell'evento non è quella descritta nel testo che hai postato. Non ci fu un tiro in cabrata seguito da una picchiata. A bordo dell' F-11F-1 matricola 138260, il 21 settembre di quell'anno, Attridge stava eseguendo dei test di fuoco ad alta velocità. Doveva eseguire una prova di sparo con i cannoni da 20 mm, a Mach 1, per cui partì da 20.000 piedi, in affondata di 20 gradi con post bruciatore inserito, e sparò una prima raffica, poi giunto a 13.000 piedi sparò la seconda, esaurendo le munizioni. Continuò la picchiata fino a 7.000 piedi quando avvertì che qualcosa lo colpiva al canopy senza riuscire a penetrarlo, e si accorse che oltre al canopy anche la presa d'aria di destra appariva danneggiata. Inoltre il motore era calato di potenza e non andava oltre il 78 %. Ridusse la velocità a 230 miglia orarie, e scese a 1300 piedi di quota estraendo flap e carrello. Probabilmente sarebbe riuscito ad atterrare, ma fece male i suoi calcoli: avendo perso troppa velocità e quota, doveva dare più potenza per presentarsi correttamente sulla pista, che distava ormai solo un paio di miglia. In pratica aveva fatto un avvicinamento senza tener conto del fatto che non poteva sfruttare al 100 % la potenza motore. Quando cercò di andare oltre il 78 % , sentì il motore emettere una specie di gemito e spegnersi del tutto. Allora ritirò il carrello e tentò un atterraggio di fortuna a circa un miglio dalla pista. L'aereo in qualche modo riuscì a fermarsi, perdendo un'ala nell'urto contro alcuni alberi, e poi prese fuoco. Attritge riuscì ad uscire dall'aereo e fu recuperato da un elicottero. La commissione di inchiesta stabilì che al momento di far fuoco, il muso dell'aereo si abbassò leggermente per effetto del rinculo. Continuando a scendere, accadde che i colpi seguirono una traiettoria balistica di pochi gradi sopra la rotta dell'aereo, che per effetto della picchiata manteneva una forte velocità, e così 11 secondi dopo aver fatto fuoco i colpi, in fase discendente e con velocità ridotta dall'attrito intersecarono la rotta dell'aereo. Uno colpì il canopy, uno la presa d'aria destra e uno il radome, e almeno un colpo (poi recuperato) finì nel primo stadio del compressore determinando l'avaria al motore. Il caso ha fatto scuola, per essere una delle più indiscusse dimostrazioni della Legge di Murphy.
-
E' troppo lungoooooooooooo!!!! Ma perchè l'hai fatto? Ti serve per qualcosa?
-
Io non so come si faccia a dire che sia stata una cagata. La Germania non ha portaerei, la Francia ha il suo Rafale Navale, mentre Italia e Inghilterra non hanno alcuna scelta se non quella di acquistare gli F-35 per sostituire gli Harrier. A questo punto, acquistare per acquistare, bene hanno fatto a entrare nel programma, anzichè sganciare i soldi senza ritorno tecnologico e industriale. Uno può poi discutere se di F-35 ne bastano 20 o ne serviranno 100, ma questo è un altro discorso.
-
Non è esattamente questo il rapporto tra diritto internazionale di guerra e le legislazioni nazionali. Un conto è la pena di morte intesa come una condanna all'esito di un processo: in quanto tale essa non è più ammessa dalla legge italiana. Altro conto è la fucilazione sul posto in caso di guerra, che non è una pena in senso stretto, in quanto non è una condanna sancita da un tribunale civile o militare. L'abrogazione di una legge che preveda la possibilità di emettere una sentenza a morte, comporta inevitabilmente che quella sentenza non possa più essere emessa, giacchè per quegli stessi reati si applica una condanna diversa. La fucilazione sul posto, per non essere ammessa nemmeno ove il diritto internazionale la consente, dovrebbe essere invece ESPRESSAMENTE proibita da una legge nazionale, e così non è. Quindi, il soldato o l'ufficiale che in tempo di guerra, sorprende un sabotatore nemico in abiti civili che è penetrato nel proprio territorio, può fucilarlo sul posto senza poter essere in alcun modo perseguito (allo stesso modo in cui non può essere perseguito chi spara a un soldato nemico, tanto per capirci): è considerato un puro e legittimo atto di guerra.
-
Io mi astengo...
-
Proprio oggi la notizia del povero cristo di Taranto che si è fatto sedici anni di carcere per aver ucciso due ragazzini, e hanno scoperto che non è stato lui. Ditemi voi che fine avrebbe fatto se ci fosse stata la pena di morte... EDIT Comunque in Italia non c'è più la pena di morte, nemmeno nel codice militare penale (abrogata nel 1994). La Costituzione, però, all'art. 27, recita: "Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra". Questo significa che teoricamente è possibile emanare una legge che introduca la pena capitale in caso di guerra, ma oggi questa legge non esiste. Rammento però che il diritto internazionale di guerra prevede la facoltà di fucilare sul posto i soldati nemici che operano nell'altrui territorio senza indossare la divisa (ossia spie, sabotatori, ecc...).
-
Attentati dell'11 settembre 2001 - topic ufficiale
una discussione ha risposto a Gianni065 in Discussioni a tema
Staffo, non perderti appresso alle cretinate. La tua smania di cercare incongruenze è tale che ti acceca. "Guardate la lista, non ci sono nomi arabi" Mi assomiglia alla barzelletta del carabiniere che voleva sapere chi fosse quel signor Totale che guadagnava più di tutti gli altri... Le liste che ha pubblicato Psycho non contengono i nomi dei dirottatori, perchè non sono le liste di imbarco ma sono le liste delle vittime, e gli americani, un po' ad ogni livello, hanno deciso che i dirottatori non dovevano essere nemmeno qualificati come "vittime". Nemmeno nel conto ufficiali dei morti, sono stati calcolati (tant'è vero che io stesso ho aggiunto, al numero delle vittime, su Crono911, "19 dirottatori"). I nomi dei dirottatori compaiono tutti nelle liste di imbarco, hanno comprato regolari biglietti e gli sono stati assegnati posti regolarmente, tant'è che furono identificati prima ancora che gli aerei si schiantassero, grazie alle informazioni delle attendenti di volo, che indicarono i posti in cui erano seduti, telefonicamente. Le liste di imbarco originali (i pezzi di carta, per intenderci) non sono mai stati rilasciate al pubblico. E non vedo perchè avrebbero dovuto farlo. Per caso tu hai mai visto la lista di imbarco del DC9 di Ustica? O quella del PanAm103 di Lockerbie ? Pensi che ci voglia chissà che cosa a stampare un tabulato al computer? Perchè lo sai, spero, che oggi non esistono liste di imbarco cartacee. Se voli, sai bene che il check in è informatizzato, così come il boarding check. Quindi se uno chiede la lista di imbarco, la compagnia non fa altro che chiamare a video l'elenco e stamparlo su un anonimo pezzo di carta. Altre luminose osservazioni ?