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Ancora sull'Aurora!
Gianni065 ha risposto a Shangrila1984 nella discussione Prototipi ed Aerei Sperimentali
Intruder, io sto ancora aspettando che tu mi indichi una qualsiasi fonte o riferimento (mi va bene pure la fotocopia di un Post-It) che citi una sola circostanza in cui qualcuno dell'USAF o di altre forze armate o del governo abbia giurato davanti a una commissione parlamentare qualsiasi in relazione a Aurora et similia. Non c'è bisogno che mi nomini un generale, mi va bene pure un sottufficiale, un semplice aviere, il ragazzo che smonta i coperchietti dei pneumatici degli aerei, un addetto alle pulizia, qualsiasi cosa. Resto in attesa. A proposito, lo sai che l'USAF 25 anni fa costruì un cannone che sparava wurstel a 2500 metri al secondo? Pare fosse molto efficace contro le prese d'aria dei caccia nemici. Poi però non lo resero operativo perchè consumava troppo ketchup e senape. Questa è una voce, sia ben chiaro: la diceva un tipo che veniva a tagliare l'erba nel prato di mio nonno. Però non è MAI stata smentita. Scusa, come può venirmi un simile dubbio su un velivolo che non esiste? Fammi capire una cosa, però: TU PARLI DI UN PROGRAMMA QUALSIASI o di un velivolo vero e proprio? Perchè di disegni fantascientifici e programmi altrettanto fantascientifici ce ne sono stati a bizzeffe, non c'è mica bisogno di scomodare Aurora. Per cui sarebbe opportuno che tu spiegassi di cosa stiamo parlando: di un prototipo che ha volato? di un aereo che è entrato in servizio? di un progetto rimasto sulla carta o a livello di simulacro? Perchè si tratta di cose molto differenti. Beh, a leggere in giro (comprese le "fonti" che hai segnalato) Aurora è (o è stato) un aereo ipersonico, stealth (forse persino invisibile agli occhi, considerato che non s'è mai visto) e con un'autonomia eccezionale (non è mai venuto fuori nessun ex-pilota di tanker a dire: Ehi, io l'ho rifornita quella bestia lì). Cosa potevano pretendere ancora i militari? Cosa NON poteva fare che un catorcio (al confronto) come un SR-71 invece poteva fare? Oh... che questi due foto dovevano scattare, mica dovevano mettere un'atomica nel bagno del Cremlino... E se l'SR-71 era addirittura meglio di Aurora... allora perchè mai svelare il Blackbird e tenere segreto Aurora? Ma il mondo dei "se" e degli ipotetici "perchè" è il mondo della fantasia. Nel mondo reale, i fatti sono: 1) Aurora non s'è mai visto 2) Le fonti ufficiali e gli stessi progettisti che avrebbero dovuto costruirlo smentiscono la cosa 3) L'USAF ha dovuto ripiegare sui Blackbird quando le sono serviti aerei da ricognizione 4) Gli stanziamenti alla voce Aurora sono esattamente quelli per il B-2 5) Conosciamo nome e cognome di chi ha inventato il nome Aurora per coprire il programma B-2 6) Procede la discovery degli atti più segreti del Pentagono (siamo arrivati ben oltre gli anni '90 e disponiamo persino dei testi degli appunti segretissimi in cui si decidevano le nuove armi nucleari da sviluppare in sostituzione di quelle in servizio, ma dell'Aurora non c'è traccia. 7) La progettazione e lo sviluppo di un mezzo aereo così sofisticato richiede molti uomini e mezzi. Si può tenere nascosto il tutto per qualche anno, non per sempre. Quanto all'F-19, la numerazione fu semplicemente saltata: fu la Northrop a chiedere che il suo F-20 si chiamasse così, e non F-19, per motivi squisitamente commerciali. Di questa circostanza esiste ampia documentazione, citata qui: http://www.designation-systems.net/usmilav/missing-mds.html e che in pochi conoscono. -
Ancora sull'Aurora!
Gianni065 ha risposto a Shangrila1984 nella discussione Prototipi ed Aerei Sperimentali
Certo che gli americani tengono Aurora così segreto che nemmeno l'USAF sa della sua esistenza. Pensate che nel 1995, per rimediare alle lacune in fatto di ricognitori, riattivarono alcuni SR-71 Blackbird... cinque anni dopo che erano stati messi in naftalina... -
Ah no? Questo è davvero curioso. Vediamo un po', nel bilancio c'era la voce Aurora e non c'era la voce B-2. Il B-2 esisteva realmente e adesso lo vediamo tutti. Però secondo te il B-2 (che nemmeno compariva in bilancio) non era un progetto segreto, mentre l'Aurora (che compariva in bilancio) sì. Deduzione interessante... Non divaghiamo. Quello è l'uomo, responsabile esattamente del laboratorio da cui - secondo te - è nato Aurora. Quello è ciò che ha scritto. Stai dicendo che è un bugiardo? Buono a sapersi. Ah sì? Mi citi una commissione parlamentare, visto che ce ne sono state a dozzine, che abbia trattato Aurora? E cosa gli hanno risposto? Perchè, sai, non risulta che abbiano arrestato qualcuno per aver mentito al Congresso a proposito del programma Aurora. Le tue parole contraddicono ciò che tu stesso dici. Sì. E Jane's è la moglie di Tarzan. Precisazione inutile. Non ho mica scritto per farti rimangiare ciò che dici. C'è gente che crede agli UFO, c'è chi crede ai rettiliani, c'è chi crede allo Yeti, è giusto e sacrosanto che ci sia anche chi crede ad Aurora.
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Torno a leggere questo topic dopo un po' di tempo. Non ho risposto a Intruder perchè non l'avevo più letto... e forse è meglio così. Ad ogni modo, a parte il fatto che io ho citato dati precisi (i bilanci dell'USAF e le relative voci) e a parte il fatto che dopo più di 20 anni l'Aurora continua ad esistere solo nelle menti di chi ci vuole credere, c'è un signore, Ben Rich, che non è un tipo qualsiasi, ma semplicemente quello che ha sostitutito Kelly Johnson negli Skunk Works, il dipartimento dei progetti segreti della Lockheed, dal 1975 al 1991. Questo signore ha scritto un libro, questo: http://www.sci.fi/~fta/skunk_works.htm nel quale spiega che il nome Aurora fu dato al progetto B-2 nel periodo in cui la Lockheed competeva con la Rockwell per lo sviluppo del nuovo bombardiere. Non solo, ma dice anche nome e cognome della persona che inventò il nome: il colonnello Buz Carpenter dell'USAF. E il buon Ben Rich, sempre nel suo libro, riferisce che non è mai esistito un aereo Aurora. Quando parliamo di Buz Carpenter, parliamo di questa persona: http://roadrunnersinternationale.com/carpenter.html Riporto le parole esatte di Rich (gressetto mio): The funding for the (Stealth Bomber) competition came out of the Air Force budget. A young colonel working in the Air Force 'black program' office at the Pentagon, named Buz Carpenter, arbitrarily assigned the funding the code name Aurora. Somehow this name leaked out during congressional appropriations hearings, the media picked up the Aurora item in the budget, and the rumor surfaced that it was a top secret project assigned to the Skunk Works -- to build America's first hypersonic airplane. That story persists to this day even though Aurora was the code name for the B-2 competition funding. Although I expect few in the media to believe me, there is no code name for the hypersonic plane, because it simply does not exist. " Pagine 309-310 del libro. Quindi, di fonti QUALIFICATE che affermano che l'Aurora non esiste, ce ne sono. Ed è già tanto, visto che - giacchè si parla di un aereo inesistente e sono passati più di 20 anni senza che si sia mai visto - spetterebbe a chi ne favoleggia l'esistenza, l'onere di dimostrarla. Qua invece facciamo che chi crede alle favole si permette di dileggiare chi non vi crede e pretende pure le prove della non esistenza di un qualcosa che non esiste. Tanto vale credere al mostro di Loch Ness. Nessuno vuole frustrare il fascino che certi pseudo-misteri provocano nella mente degli appassionati... ma di qui a sovvertire le cose ce ne passa.
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Se andate a dare un'occhiata a Crono911, e precisamente qui: http://www.aereimilitari.org/Crono911/cont.../appr_norad.htm noterete che quei dati li avevo descritti già anni orsono. La questione è semplice: l'autonomia dipende dall'uso dei motori (bella scoperta, direte voi...). Mi spiego meglio. Se un F-15 in configurazione pulita, decolla, si porta a 10.000 metri di quota, accelera raggiungendo i 700-800 km/h e a quel punto mantiene giusto quel filo di manetta che gli serve per mantenere quella velocità (andando quindi a contrastare l'attrito dell'aria) allora le grandi autonomie che leggete sono valide. Ma se deve volare supersonico e/o con pesanti carichi esterni e/o a basse quote, la situazione cambia perchè il pilota è costretto a tenere i motori a potenze elevate o addirittura i postbruciatori in funzione, e i consumi aumentano vertiginosamente. Per questo la pianificazione delle missioni è una cosa importantissima, perchè il pilota calcola velocità e quote da tenere, in funzione dell'autonomia necessaria e della resistenza e dei pesi conseguenti ai carichi. Questa è anche la ragione per cui i serbatoi esterni hanno un'efficienza ridotta: gran parte del carburante in essi contenuto va via solo per compensare il peso e la resistenza dei serbatoi stessi (di qui la preferenza per le soluzioni conformal). In particolare, è la resistenza aerodinamica (il "drag") la bestia nera dell'autonomia. Infatti lo Strike Eagle la limita ricorrendo a serbatoi conformal e missili e bombe semiannegati o conformal. La superiorità dell'F-22 e le sue doti di autonomia risiedono anche e soprattutto nel fatto di avere tutto dentro. Questo spiega anche l'importanza dei tanker: averli, e averne parecchi, consente ai piloti una libertà d'azione inimmaginabile per chi non li ha. Questo spiega anche perchè tante volte dico che non bisogna prendere le prestazioni delle schede tecniche per oro colato ed è sbagliatissimo fare i confronti caccia vs caccia che tante volte si fanno. A che serve avere un Super Flanker, se poi si arriva sul campo di battaglia con il carburante agli sgoccioli e non si può usare il postbruciatore, e ci si ritrova ad affrontare F-15 appena riforniti dai tanker e liberi di muoversi come gli pare? Di qui l'importanza di pensare al campo di battaglia in tutti i suoi assetti (caccia, rifornitori, aerei di supporto elettronico, ecc...) per comprendere le esatte potenzialità di una forza aerea, indipendentemente dalle prestazioni singole teoriche di un caccia. Lo stesso dicasi per gli aerei d'attacco: nella pratica, sono pochi gli aerei in grado di volare per più di un'oretta a quote medio-basse, con un paio di bombe. Anche in questo caso le cisterne sono importanti: gli aerei decollano, raggiungono la quota di volo iniziale, si riforniscono (e quindi recuperano il carburante perso nel decollo e nell'accelerazione e salita in quota) si portano in prossimità del bersaglio, scendono a bassissima quota, lo attaccano, riprendono la rotta di casa e trovano un'altra cisterna a rifornirli per il tratto finale: questo consente davvero di colpire su lunghe distanze. Certo, oggi con le armi intelligenti e i profili d'attacco tutti medio-alti, le autonomie operative sono un po' aumentate, visto che la penetrazione a bassa quota non è più richiesta. In ogni caso, questa è una delle ragioni per cui gli americani insistono tanto a mantenere i bombardieri strategici (B-1, B-2, B-52): quando le cose si fanno serie, non c'è nient'altro che possa volare per migliaia di chilometri, colpire e tornare a casa, senza scomodare i tanker. Tutte queste cose, messe insieme, fanno il concetto di Air Power. E questo, non per partigianeria ma per dati di fatto, lo possono vantare solo le forze aeree americane su grande scala. In piccola scala, chiaramente, sono molte le nazioni in grado di supportare piccole formazioni. Ma se si parla di guerra vera e propria, no.
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Confermo la nascita dalla fine di Aircombat. All'epoca tenevo una mail list in cui mandavo materiale a tutti gli iscritti di quel forum e quando esso "si spense", dalla sera alla mattina, quella lista fu preziosa per creare la base del nuovo forum che Fabio fortunatamente aveva già allestito come propria iniziativa. Queste due circostanze (forum già pronto e lista mail) ci consentirono di "trasferirci" in tempi brevissimi e lasciare vivo lo spirito che animava il gruppo. Poi, è vero, quasi tutti gli utenti di Aircombat hanno preso altre strade, ma all'inizio la loro presenza fu preziosa in quella fase iniziale. Con alcuni di loro rimasi in contatto via mail per molti mesi, poi non li ho sentiti più. Peccato perchè c'era qualcuno che aveva ottime conoscenze del settore, ma direi che adesso l'intero forum ha un livello qualitativo altissimo, di vari ordini di grandezza superiore al vecchio Air Combat. ;-)
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http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/...iacciato/1.html
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Dipende da come vedi la cose. Innanzitutto il Kosovo è a un tiro da schioppo da noi, è a tutti gli effetti territorio europeo e pertanto l'indipendenza del Kosovo è un elemento di interesse diretto per l'Europa più di quanto lo sia per gli USA. Non è quindi una questione di politica americana quanto di politica europea e non è un caso che Francia, Inghilterra e Italia (quest'ultima è di sicuro la più interessata vista la vicinanza geografica) non ci hanno pensato due volte per riconoscerne l'indipendenza. La Georgia è in una posizione ben diversa, è fuori dall'ambito territoriale europeo in senso stretto (confina con la Turchia ma la Turchia stessa è oltre la cintura interna europea) e l'interesse diretto europeo è fortemente attenuato. E non è un caso che anche l'interesse americano lo sia. Gli USA hanno infatti tutto l'interesse a garantire che l'Europa "tradizionale" , che verso Est non va oltre la Polonia e la Romania, sia "protetta" dal cuscinetto di Ucraina, Bielorussia, Lituania che si frappongono tra la Russia e il centro Europa. Esso consente di rilassare le necessità difensive della NATO, a tutto vantaggio di un alleggerimento delle tensioni e - soprattutto - delle spese militari. La Georgia non serve come funzione di cuscinetto, già storicamente svolta dalla Turchia che è militarmente più che forte. Non vedo quindi nessun errore geostrategico nella gestione delle due crisi, anzi. La questione georgiana allontanerà sempre più l'Ucraina e altri paesi da Mosca e li avvicinerà sempre più all'Europa e agli Stati Uniti. Si continua a parlare di USA e pare comodo scaricare colpe e responsabilità sugli USA, ma il vero giocatore in questa partita dovrebbe essere l'Europa che invece non riesce a trovare una posizione unitaria su niente (e finisce che gli USA interpretano anche gli interessi europei sulla base dei desiderata dell'alleato storico di sempre, l'Inghilterra). Ripeto: la Russia non si è limitata a riconoscere un'indipendenza. E' entrata in armi all'interno di un paese considerato europeo (ancorchè esterno alla cintura europea). La Georgia non è l'Afghanistan o l'Iraq. E' qualcosa di culturalmente, politicamente, socialmente molto vicino a noi. La cosa influirà molto negativamente sulla posizione delle ex-repubbliche sovietiche. Questo è quello che si chiama "passo falso". Se la Russia avesse affidato la risoluzione della questione a trattative diplomatiche, facendo pesare la propria posizione nel Consiglio di Sicurezza, ne avrebbe guadagnato in tutti i sensi. Ha preferito invece una posizione di rottura, e siccome sono convinto che in Russia le cose le decidono perché ci ragionano sopra, evidentemente hanno ritenuto che fosse la cosa giusta da farsi dopo aver valutato vantaggi e svantaggi. Il perchè di questa decisione esula dal topic. Ma se i russi hanno ritenuto che una simile figuraccia fosse addirittura la scelta meno svantaggiosa nell'ambito del problema, lascio immaginare quanto sia grosso il problema. Se c'è un problema così grosso da rendere vantaggiosa l'invasione della Georgia, è bene che - dopo aver tuonato e protestato - si cominci ad intervenire sul problema, prima che ci si ritrovi davvero a precipitare nuovamente in una situazione di guerra fredda che nessuno può permettersi.
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Per prima cosa, è inutile continuare a fare paragoni tra Italia e Georgia. Dire "gli USA abbandoneranno l'Italia come hanno fatto con la Georgia" è privo di sensi. Patti diversi, interessi diversi, situazioni diverse. Se la Russia invadesse l'Italia gli USA non avrebbero remore a entrare in guerra: sarebbe già guerra. Il paragone è così assurdo che non è il caso nemmeno di parlarne ancora. Quanto alla Georgia, è bene rammentare che sono stati alcuni paesi europei a ostacolarne l'ingresso nella NATO. Il che non vuol dire che la posizione europea sia sbagliata: anche qui le valutazioni da fare sono complesse. Se la gente ragionasse in modo così superficiale come ho visto fare da qualche utente in questa discussione, oggi saremmo un mucchietto di cenere radioattiva: dal tempo della crisi di Cuba. Prima di dare la parola alle armi, bisogna giocarsi le carte diplomatiche. Europa e USA se le stanno giocando bene. L'attacco russo avrà gravissime ripercussioni sull'immagine della Russia e allontana le sue speranze di diventare nazione guida dell'Europa (è questa la vera posta in gioco). Qui infatti non parliamo di uno sperduto paese nel buco del mondo, ma di un paese civile ed europeo. La Russia ha fatto le sue scelte. Ne pagherà le conseguenze. Quanto all'origine dell'odio integralista islamico... la questione è OT e non replicherò in questa sede. Ma ci tengo a precisare che le cose sono ben diverse dal concetto "Se ci odiano è colpa nostra" che qualche buon samaritano ha qui espresso.
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Uh. E tu pensi che i grandi della Terra abbiano bisogno di fare tutto questo per comprarsi la macchina nuova e la villetta al mare? Pensi che gente come Bush o Putin non abbia giù TUTTO quello che può desiderare per sè e per i propri familiari e amici? Certo che i Grandi pensano al "bene comune". Il problema è cosa intendi per "bene comune". Bush fa gli interessi della propria nazione, e tra quegli interessi privilegia quelli che giudica più importanti sulla base della visuale che ha anche alla luce dei vari centri di interesse che operano e delle persone che lo consigliano. E Putin fa altrettanto, per il proprio paese. E così tutti gli altri. C'è chi sbaglia, c'è chi se ne approffita un po' e chi un po' di più, ma bene o male tutti perseguono il fine di migliorare l'ambiente (leggi Nazione) in cui vivono loro, i loro familiari, i loro amici, i loro elettori e in cui vivranno i loro figli e nipoti. Se invece pretendi che Bush e Putin facciano beneficenza aggratis al resto del mondo, allora hai uno strano concetto di "bene comune". Le alleanze e le amicizie internazionali si stringono perchè determinati interessi coincidono. L'interesse a conservare lo stile di vita che definiamo "occidentale", ad esempio, è comune agli USA e a buona parte dell'Europa e ad altri paesi nel mondo. Se non ci fosse, ciascuno cambierebbe alleanze. Perfino decisioni che possono comportare la morte di migliaia di persone nel breve termine, possono salvarne centinaia di migliaia nel lungo termine. E queste valutazioni le fa chi ha la responsabilità di farle, non certo chi è seduto comodo a giudicare e criticare l'operato altrui. Cerchiamo di evitare frasi scontate e banali sentenze che sono del tutto lontane dalla complessità di situazioni che chi occupa le poltrone alte è chiamato a dipanare. Persino a voler giudicare uno Stalin o un Hitler, bisogna starci attenti: forse erano pazzi da legare, ma più probabilmente hanno semplicemente posto in essere progetti che - a loro parere - avrebbero dovuto portare le rispettive nazioni a un futuro glorioso. La Storia gli ha dato torto. Ma poteva anche prendere una piega differente. ========= Russia, NATO, Georgia, USA, Aghanistan... Di cosa stiamo parlando? Siamo al barbiere? Se siamo al barbiere, allora ci mi metto anch'io: cattivi i russi, bravi la georgia, ecc... ecc... Se invece ne vogliamo parlare con consapevolezza, la cosa è diversa. La Russia fa i propri interessi, la Georgia pure, l'Europa altrettanto, e così gli USA. Questi interessi NON coincidono. Se no la questione era bella che risolta. La Georgia rivendica il diritto alla propria integrità territoriale e ha le sue ragioni. La Russia rivendica il suo ruolo di superpotenza e vuole recuperare parte di ciò che ha perduto con la disgregazione dell'URSS e ha le sue ragioni. Gli USA hanno necessità di costruire un assetto geo-strategico che metta sè stessi e quel famoso "stile di vita" richiamato in precedenza al riparo da sorprese e hanno le loro ragioni. L'Europa vorrebbe dire la sua e vorrebbe poter contare per il peso che teoricamente ha, e ha le sue ragioni (con l'unico problema che queste ragioni sono frammentate perchè l'Europa non è una sola nazione). In mezzo ci stanno le popolazioni contese. Beh? Pensate che sia una cosa facile da sbrogliare? Non lo è affatto. Qualcuno dovrà essere sacrificato a questo giro, e nessuno vuole fare la parte dell'agnello. E' così strano? La posizione di vantaggio ce l'hanno i Russi e la stanno sfruttando. Fanno bene, fanno male, sono cattivi? Chissenefrega. Lo stanno facendo e basta, perchè così funziona il mondo, e gli altri paesi devono cercare di trovare il miglior modo per rintuzzare la cosa senza rimetterci le penne. E far scoppiare un conflitto con i Russi non è la miglior soluzione. I Russi non hanno potuto dire la loro in Afghanistan, in Irak, nel passaggio delle repubbliche ex Patto di Varsavia con la NATO, nei Balcani... adesso si prendono la rivincita in Georgia. Questa mano è la loro. A parti invertite, sarebbe successa la stessa identica cosa. Quanto all'Afghanistan e all'Irak, state pur tranquilli che nel momento in cui Tabelani e jihadisti non avranno più da guerreggiare contro gli "occupanti" in quei paesi, torneranno a occuparsi di ciò che gli sta più a cuore: esportare il terrore nelle corrotte città occidentali, spazzare via le monarchie e i governi arabi "moderati" e mettere le mani sulle risorse dal quale l'Occidente disperatamente dipende. Se molti paesi, pertanto, appoggiano gli americani in Afghanistan e non si sforzano più di tanto a chiederne il ritiro dall'Irak, una ragione c'è, e non è beneficenza. Se gli americani potessero sistemare le cose in Georgia come vogliono loro, lo farebbero. Non possono. La Russia è in posizione di vantaggio e gli USA possono fare poco o nulla. Così come l'Europa può far poco. L'Italia e l'Europa sono tutt'altro discorso e gli USA hanno tutto l'interesse a garantirne le posizioni. Ci sono aree nel mondo che gli USA giudicano vitali per la propria stessa sopravvivenza, e l'Europa occidentale è tra queste.
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Ci sono aerei che hanno conquistato gli appassionati e altri che - pur non faccendo sobbalzare i cuori - hanno fatto un gran lavoro. L'A-4 è entrato in servizio negli anni '50 e andrebbe visto come un contemporaneo degli F-86 Sabre, tanto per intenderci. La differenza è che il Sabre ha avuto vita breve, spazzato via dai caccia supersonici, mentre l'A-4 è rimasto in servizio fino ad oggi, perchè è economico, è un aereo d'attacco leggero e in quanto tale non richiede prestazioni esasperate, ha un'avionica adeguata al suo ruolo, è semplice e robusto. Io l'ho vissuto negli anni '70, nel senso che posso parlarne così come era visto in quegli anni e non so come fosse giudicato 20 anni prima. Negli anni '70 il best seller era il Phantom (che faceva tutto e quindi era "er mejo" in tutti i campi) e spiazzava tutta la concorrenza. Quando il Phantom fu sostituito dal Tomcat, quest'ultimo era un caccia puro e fu giocoforza rivalutare gli aerei d'attacco imbarcati. Questi erano rappresentati dagli A-4, dagli A-7 Corsair e dagli A-6 Intruder. Sebbene l'A-4 fosse simpatico, era innegabile che l'A-7 e l'A-6 avevano capacità di gran lunga superiori. L'A-4 non è mai stato particolarmente apprezzato tra gli appassionati di quegli anni: era diurno, il carico bellico reale era limitato, non poteva impiegare armi laser, aveva scarsa autonomia... sembrava una scatola di latta destinata a rappresentare una mortale trappola per il pilota. Le imprese in Vietnam non furono esaltanti: gli A-4 subirono perdite pesanti. Anche il conflitto delle Falkland evidenziò che l'aereo era irreversibilmente superato. La gobba con avionica migliorava la capacità di sopravvivenza nei confronti delle difese aeree moderne, ma ne pregiudicava parecchio l'estetica e quindi l'appeal - già basso - tra gli appassionati. Insomma, a voler essere onesti, l'A-4 non se lo filava nessuno. Personalmente, invece, l'ho sempre considerato un grande aereo, se utilizzato nel ruolo più congeniale, che è quello del supporto tattico ravvicinato. L'A-4 va visto per quello che era: il sostituto dello Skyraider. Penso che abbia dato il meglio di sè con i Marines, dove ha sicuramente svolto il compito che gli competeva. Era agile, veloce, aveva una buona autonomia e poteva scaricare sul bersaglio un paio di bombe o una salva di razzi. Un aereo essenziale ed economico, ben lontano dai mostri sacri iper-tecnologici cui siamo abituati oggi. Un aereo in cui era il pilota a pilotare, non so se mi spiego. ;-)
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In effetti il termine Superiorità Aerea, in senso militare, significa la capacità di impedire al nemico l'utilizzo del cielo al di sopra del campo di battaglia, e di garantire il suo utilizzo alle proprie forze aeree. E' un concetto, se vogliamo, tattico. Il concetto di Air Dominance (o Supremazia) è un concetto più strategico, inventato sicuramente per sottolineare il salto tecnologico rappresentato dall'F-22 ma che aveva anche un senso operativo, soprattutto nel momento in cui ci si illudeva che gli F-22 sarebbero stati molte centinaia di aerei. La virtuale invulnerabilità dell' F-22 nei confronti dei caccia e dei sistemi di difesa e scoperta aerea del nemico (grazie alle doti Stealth), la capacità di spostarsi rapidamente su spazi operativi immensi (grazie all'autonomia e alla supercrociera) e la suite avionica (in grado di operare come mini-AWACS ma anche come sensore passivo delle emissioni elettroniche nemiche) lo rende potenzialmente un caccia in grado di dominare l'intero teatro operativo e di garantire pertanto la supremazia delle proprie forze in generale. Questo tanto più ove si consideri la capacità dell' F-22 di operare in data-link con aerei dello stesso modello (questa capacità teoricamente è oggi diffusa, ma nella pratica solo l'F-22, l'F-35 e - entro certi limiti - alcune versioni del Flanker, la realizzano veramente). Occhio al concetto di Sensor Fusion: nell'F-22 il concetto è applicato, ma siamo ben lontani da quanto promette l'F-35 che è il primo vero Sensor Fusion. Nell'F-35 un sistema di telecamere consente al pilota di vedere all'esterno come se l'aereo, la fusoliera, il suo stesso corpo, non esistessero. L'immagine esterna è ricostruita nel casco del pilota. Se guarda in basso, non vede i suoi piedi, ma vede il suolo sotto di sè. In questa rappresentazione sono poi integrati i dati provenienti dai vari sensori, attivi e passivi. Se sotto di sè c'è una montagna, il pilota vede la montagna. Se su quella montagna c'è una batteria antiaerea, il pilota vede il simbolo creato dal computer che mostra la batteria (individuata dal radar o dai sensori passivi o da quelli IR se presenti ecc...). In altre parole il pilota di un F-35 vede ovunque intorno, sopra e sotto, e vede non solo l'immagine ottica ma anche quella dei vari sensori, tutti integrati. Il vero salto tecnologico dell'F-35 sta tutto in questa tecnologia, che dovrebbe garantire al pilota una "consapevolezza" (situation awareness) mai ottenuta prima. Come a dire un incontro di boxe tra un pugile che ci vede benissimo e un pugile orbo e per di più miope. Tutto questo in teoria. Bisognerà vedere nella pratica se il sistema manterrà le promesse e se i piloti riusciranno a sfruttarlo appieno. Una volta ho sentito un membro del team che ha sviluppato l'F-35 dire: "Il più grosso problema decisionale che abbiamo avuto nel programma F-35, è stato quello di stabilire se metterci il pilota oppure no". :-) Se le promesse saranno mantenute, il vero Dominance Fighter potrebbe rivelarsi proprio l'F-35.
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La Russia intende sostituire Fanker e Fucrum con SU-35 e MIG-35. Il suo problema sono i numeri. Adesso che la produzione industriale non è più governata dalle leggi del comunismo ma da quelle del libero mercato, la produzione di grandi quantitativi di nuovi caccia non è una cosa semplice. E alla Russia ne servono proprio tanti, di nuovi caccia. Non è solo questione di piazzare caccia più moderni. Se è per questo anche gli USA volano ancora con F-15 ed F-16 e i Flanker e i Fulcrum vanno benissimo. Il problema è che gran parte dei caccia in servizio sono stati costruiti con gli standard progettuali della guerra fredda, e hanno una vita utile limitata. L'URSS badava poco alla vita della cellula e dei motori, ma oggi le cose sono cambiate. Vero che i Fulcrum e i Flanker di nuova costruzione, offerti per l'esportazione, hanno una vita ormai paragonabile ai modelli occidentali, ma quelli in servizio sono stati costruiti in altri tempi. Adesso urge rimpiazzarli ed i nuovi modelli, proprio perchè costruiti meglio e in economia di libero mercato, costano molto di più. Ma i problemi non sono solo questo. La verità è che la Russia deve trasformare tutto il suo strumento militare da uno strumento concepito per combattere e vincere una guerra offensiva in Europa Centrale a uno strumento dimensionato quantitativamente e qualitativamente per rispondere a requisiti del tutto diversi. Gli USA e la NATO si sono mossi su questa strada già il giorno dopo la fine della guerra fredda e ormai sono passati quasi 20 anni che sono davvero tantissimi. La Russia non ha potuto fare altrettanto per via delle drammatiche trasformazioni interne che quella fine ha provocato. Recuperare 20 anni non è facile. Tanto per dirne una, in occidente il GPS è ormai una cosa scontata, le armi che lo usano abbondano. La Russia deve ancora completare il suo sistema GLONASS e la diffusione di armi che utilizzano il GLONASS è ben lontana dai livelli occidentali. Insomma, c'è tantissimo da fare e tra questo tantissimo c'è persino capire quale direzione si vuole prendere.
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Uhm, non credo. Un paio di calcoli e di considerazioni tecnico-operative che non sto qui a fare perchè OT, certificano che i programmi ABM americani per l'Europa non rappresentano alcun rischio per il potenziale nucleare russo. In realtà qui è in gioco l'equilibrio del potere politico in Europa, al di là delle dichiarazioni di facciata. Per il resto, hai detto bene. Nell'ambito delle spese militari la Russia sta privilegiando la componente strategica nucleare. La mossa è astuta. E' un settore in cui i russi sono sempre stati tecnologicamente forti. Vorrebbe costringere gli americani a tornare a investire sul proprio arsenale nucleare (che invece va degradandosi significativamente) distogliendo risorse da quello convenzionale (nel quale al momento i russi hanno difficoltà a competere sul piano tecnologico). Non pare che gli USA siano però molto sensibili a questa sfida: da un lato si parla di mantenere i Minuteman III sino a oltre il 2030, dall'altro si sviluppa un nuovo bombardiere a lungo raggio, ritengo quindi che gli USA intendano procedere nelle loro scelte strategiche senza farsi influenzare dalle scelte russe. Almeno con questa presidenza.
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Libano/seconda guerra del Libano/Unifil - Discussione Ufficiale (dal 2006 ad oggi)
Gianni065 ha risposto a -{-Legolas-}- nella discussione Discussioni a tema
Per curiosità, esattamente, secondo te cosa dovrebbe fare Israele? Prova a stilare un programma delle cose da fare, che non sia l'auto-cancellazione, e poi vediamo se è compatibile con gli obiettivi dichiaratamente perseguiti dai terroristi e delle nazioni nemiche di Israele. E non lo so. Però so che i musulmani "veraci" vogliono sterminarli, i cristiani "veraci" vogliono sterminarli, i comunisti li hanno sterminati e i nazi-fascisti li hanno sterminati. Il tutto dopo una bella diaspora che li ha dispersi per il mondo. Quando ti trattano così, in effetti tendi a essere un po' chiuso nei confronti degli altri... -
Libano/seconda guerra del Libano/Unifil - Discussione Ufficiale (dal 2006 ad oggi)
Gianni065 ha risposto a -{-Legolas-}- nella discussione Discussioni a tema
Dipende dall'occidentale. Per me, ad esempio, è una grossa bufala. http://www.crono911.net/phpBB2/viewtopic.php?t=393 Lo dico solo per amore di precisione, senza nulla togliere al senso del discorso nè al rispetto per i morti e la tragedia di quel popolo. -
Otaku, non ho dubbi sul fatto che stai sinceramente esponendo un punto di vista, che è poi un tipico punto di vista di chi ha una visione molto ristretta del problema. Un punto di vista da appassionato dell'aviazione (che quindi guarda e fa confronti tra F-22 ed F-35 ecc... se è migliore quello o quell'altro, e così via). Riprendo solo due frasi che hai scritto: Il problema non si pone. Gli Yankee nelle prime 6 ore del conflitto hanno distrutto tutti i tuoi centri radar, di comando e di comunicazione, e reso inservibili buona parte dei tuoi aeroporti. I caccia che eventualmente riesci a mandare ancora in volo, sono destinati a fare la fine di un fagiano che sorvola uno squadrone di cacciatori. Persino se gli americani avessero ancora i Phantom, anzichè gli F-22. La strategia americana è oggi quella di distruggere A TERRA la difesa aerea nemica. Gli F-22 sono stati progettati per combattere uno scontro in centro Europa, e anche se oggi si sviluppano teorie di impiego compatibili con le nuove dottrine, la verità è che nemmeno gli americani sanno più che farsene, dell' F-22, al punto che la produzione sembra ormai inesorabilmente destinata a fermarsi a una manciata di esemplari, e addirittura per usarli in qualche modo li impiegano nella difesa aerea del territorio americano, il che è ai limiti del ridicolo. Se mai gli americani dovessero decidere di attaccare un paese militarmente così forte come la Russia, e semmai la Russia dovesse aver sviluppato caccia in grado di fare a pezzetti gli F-22, i B-2, gli F-35... col cavolo che gli americani sprecherebbero aerei e piloti. Semplicemente inizierebbero a lanciare ondate di missili da crociera, e continuerebbero a farlo finchè ogni obiettivo è stato distrutto, e poco importa se metà o 2/3 dei missili vengono abbattuti: la posta in gioco è tale che ne produci anche 100.000 di missili, se serve. E se oggi sono i Tomahawk, domani saranno gli UCAV. La Russia ha perso il passaggio Tomahawk (sì, hanno anche loro i missili di quella classe, ma sono enormemente indietro per numero di piattaforme, capacità produttiva dei missili e capacità di targeting) , ha perso il passaggio dell' F-22, così come ha perso il passaggio dell'F-35 e del B-2, e se continua ad arenarsi, fra dieci anni su questo forum staremo discutendo su quale mezzo possono usare i russi per contrastare l'ultimo UCAV americano. Innanzitutto ti invito a riflettere sul fatto che sino a pochi anni fa, a fronte di una linea caccia di decrepiti F-104, l'Italia esibiva una linea d'attacco composta da Tornado (praticamente il top), AMX (tutt'altro che top ma comunque nuovi di pacca) e MB-339 (che pur essendo trainer, hanno un ruolo secondario nell'attacco leggero). Non credo proprio che il profilo attuale e futuro possa mai essere più orientato all'attacco di quanto non lo sia stato nei decenni trascorsi. E che dire dell'Inghilterra, che affidava la sua difesa aerea ai Tornado ADV, universalmente considerati veri e propri bidoni? Senza nulla togliere... ma parliamo di un bombardiere adattato a caccia. E la Germania? Il mondo volava sugli F-16 ed F-15, e lì ancora sugli F-4 Phantom... e perfino degradati. Ma se guardi le linee d'attacco... Tornado, Jaguar, Hawk (trainer con elevate capacità di attacco), Alpha Jet (idem)... L'attacco è sempre stata la dottrina privilegiata dell'Europa. E anche degli USA. La cosa non deve stupire: i caccia li costruisci per difenderti. Ma per vincere una guerra devi attaccare. Se no puoi difenderti anche da campione... ma prima o poi perdi. E nè gli USA nè l'Europa avevano la minima intenzione di perderla, una guerra. L'Eurofighter è nato per sostituire generazioni di caccia davvero decrepite (NESSUNO DEI PARTNER PRINCIPALI aveva un caccia di "decente generazione", intendo dire almeno un F-16) e non appena è crollato il muro e finita la guerra fredda... a momenti non lo vuole più nessuno, esattamente come l'F-22. Ma andiamo oltre. Quello che hai detto, è esattamente ciò che io ho detto: la dottrina operativa occidentale prevede (e ho appena evidenziato che era così anche prima) la distruzione delle forze aeree nemiche a terra, con operazioni di attacco. Nessun paese al mondo è in grado di produrre la stessa capacità di attacco dei paesi occidentali. Solo la Russia, se volesse, potrebbe. Come fece durante la Guerra Fredda. Ma non vuole. Perchè tra investire la nuova ricchezza in 5000 aerei d'attacco e bombardieri, o investirla per migliorare la qualità di vita della propria gente, ha scelto questa seconda soluzione. E mi pare giusto. Magari tra qualche anno le cose cambieranno, ma al momento sono così e la Russia deve pensare a rimodernare uno strumento militare che è deficitario in ogni settore. Non è solo questione di caccia: ci vogliono nuovi bombardieri, ci vogliono nuove navi da guerra, nuovi sottomarini, nuovi aerei da trasporto, nuovi elicotteri, nuovi carri armati e così via. Se la Russia insiste nel cercare di sviluppare caccia che - almeno nelle dichiarazioni - dovrebbero riuscire a contrastare l'F-22, non lo fa certo per la propria difesa aerea, ma lo fa per vendere. La Russia sa bene che alle nazioni amiche, tradizionali acquirenti dei suoi armamenti, deve vendere qualcosa che possa contrapporsi (simbolicamente, perchè come ho spiegato la realtà operativa è tutt'altra) ai nuovi caccia americani. Altrimenti, perde clienti militari. E perdere un cliente militare significa che quella nazione diventa cliente del tuo avversario, e alla fine amica del tuo avversario. Avere armi all'altezza di quelle del tuo avversario significa esportare. Esportare armi significa controllo politico e militare. Le scaramucce "è meglio il mio del tuo" servono solo a questo. A mantenersi i clienti. Quando poi si guerreggia sul serio, i fattori in gioco, come abbiamo visto, sono ben altri.
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Finchè i russi avranno il problema di dover sviluppare un mezzo in grado di contrastare il mezzo sviluppato dagli americani, la partita resterà sempre a favore di questi ultimi. Non può sfuggire la differenza tra avere l'iniziativa tecnologica e inseguire chi ce l'ha. Finchè i russi continueranno ad avere il "complesso dell'inseguimento" arriveranno sempre secondi. E qualche volta non arriveranno proprio, come pare sia il caso della risposta all'F-22. Qua non si parla solo di F-22, ma di un'intera dottrina operativa che gli USA hanno imposto. Quando hai sviluppato il tuo bravo gingillo in grado di abbattere un F-22 e poi ti arrivano addosso 500 missili Tomahawk, che fai? Vi dico io dove te lo metti il gingillo. Risulta per caso che i russi abbiano - EFFETTIVAMENTE - la stessa capacità di coordinare un attacco con missili Tomahawk (per numero di piattaforme, numero di missili, pianificazione targeting e precisione) che hanno gli USA? Risulta per caso che i russi abbiano EFFETTIVAMENTE la stessa capacità di controllo del campo di battaglia (AWACS, ELINT, JSTARS, SATELLITI, RPV) che hanno gli USA? E qua stiamo a parlare di "quattro caccia che lanciano due missili e con otto missili che dite lo abbattiamo un F-22" ? Non voglio mortificare nessuno, voglio solo invitare a non perdere tempo nel focalizzare tutta l'attenzione su un singolo dettaglio quando una guerra è fatta di ben altro. La capacità di contrastare gli americani non passa attraverso lo sviluppo di un singolo sistema d'arma, ma attraverso la capacità di avere una dottrina operativa e un numero adeguato di assetti (in termini quantitativi e qualitativi) per supportarla e per imporla. Questa capacità l'ha avuta l'URSS dei tempi della guerra fredda, a cui fregava poco che un MIG-23 fosse inferiore a un F-15 o che un T-72 non fosse all'altezza di un Abrams: gli USA avevano il proprio modulo operativo e l'URSS aveva il suo, e se si fosse arrivati alla prova dei fatti, ci sarebbe stato tutto da vedere e da giocare e nessun risultato era scontato a priori. Il cammino che la nuova Russia deve fare per tornare a livelli comparabili a quelli è immane, probabilmente impossibile, visto che in ogni caso le priorità sono altre. Ammesso che poi la questione interessi davvero alla Russia, visto che l'eventualità di uno scontro USA-Russia è a livelli vicini allo zero assoluto. Non parliamo poi di qualsiasi altro paese che non ha il potenziale economico, sociale e militare della Russia.
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Libano/seconda guerra del Libano/Unifil - Discussione Ufficiale (dal 2006 ad oggi)
Gianni065 ha risposto a -{-Legolas-}- nella discussione Discussioni a tema
Non ha senso rivangare la storia, anche perchè nessuno è legittimato a stabilire qual'è il punto storico dal quale far iniziare una vicenda o il diritto di aver ragione. Vale per Israele così come vale per Taiwan o per l'Irlanda del Nord ecc... e dirò, vale anche per l'Italia e l'Alto Adige! Quello che conta è la situazione attuale, Israele è uno stato indipendente e sovrano riconosciuto dall'ONU. Punto e basta. La questione palestinese si risolverà se e quando il diritto all'esistenza di Israele non sarà più messo in discussione da taluni paesi dell'area e se e quando il terrorismo filo-palestinese o pseudo-tale avrà smesso di metterne a repentaglio la sicurezza. Terrorismo che è finanziato e armato da altri paesi, è bene ricordarlo. Che poi Israele esageri o non esageri, che interpreti in modo più o meno elastico il concetto di autodifesa o che mantenga un atteggiamento più o meno insofferente o presuntuoso, è un altro paio di maniche che rientra nei pregi o nei difetti, nelle cose giuste o in quelle sbagliate, di qualsiasi stato sovrano. Ma piaccia o no Israele è in un costante stato di guerra, e vorrei vedere quale paese sarebbe in grado di comportarsi in maniera perfetta, serena e senza eccessi nella sua situazione. Forse che gli USA hanno reagito con calma all'11 settembre? Forse che la Russia ha agito con calma nei confronti del terrorismo ceceno? Forse che l'Inghilterra reagì con calma all'invasione delle Falkland? Forse che la Cina ha reagito con calma alle istanze indipendentiste del Tibet? Quando la sicurezza nazionale di un paese è minacciata, si tende a reagire in maniera violenta e irriguardosa dei sofismi morali. E non si tratta di fare valutazioni filosofiche se ciò è giusto o è sbagliato, ma semplicemente di prendere atto che le cose funzionano così. Pertanto, piuttosto che stare a chiedersi se ha ragione Israele o hanno ragione i palestinesi, uno dovrebbe chiedersi: COME SI PUO' RISOLVERE LA QUESTIONE ? Perchè se si facesse questa domanda, forse scoprirebbe che la questione non la vuole risolvere nessuno, o quasi. Perchè avere una questione palestinese aperta, avere uno Stato Israeliano nemico giurato, è una cosa molto comoda, specialmente per evitare che qualche centinaio di milione di poveracci inizi a chiedersi per quale accidenti di ragione devono fare la fame mentre i propri governanti gozzovigliano con i proventi del petrolio che viene estratto proprio sotto i loro piedi. Però, se qualcuno vuol ridurre tutta la questione alla pallottola di fucile sparata contro chi lancia il sasso, faccia pure. -
Si parla già di "taglietti" alla difesa?
Gianni065 ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Tutte le volte che i soldi scarseggiano la Difesa è la prima a farne le spese. A parte questa storica evidenza, che non risparmia governi di alcun colore, nè incide sui voti e sul consenso (per un militare, alla fin fine, è meglio rinunciare a qualche ora di addestramento piuttosto che pagare più tasse per sè e la famiglia... non confondiamo le posizioni dei vertici con quelle del personale) secondo me il problema è un altro. Innanzitutto l'Italia deve definire che pesce vuole essere. Ci vuole un "Libro Bianco" ... ma uno serio, che stabilisca per bene quale vuole essere il ruolo dell'Italia nel Mediterraneo, nei Balcani, in Europa, nel Mondo... e che strumento militare serva a questo scopo. Bisogna determinare i limiti qualitativi, quantitativi e geografici delle missioni internazionali a cui intendiamo e possiamo partecipare. Bisogna determinare il tipo di difesa che vogliamo per i nostri confini. Bisogna determinare le aree di influenza nelle quali vogliamo essere in grado di operare e di dire la nostra. A quel punto, bisogna stabilire qual'è lo strumento militare, bilanciato, che consenta di attuare, appoggiare, tutelare, conseguire le strategie così delineate. Solo quando si hanno ben chiari gli obiettivi e la strategia globale, si può ragionare seriamente e valutare: ci serve una seconda PA? Ci serve una forza anfibia? Di che dimensioni? Ci servono i sottomarini? Quanti? E così via. Finchè non si chiariscono questi aspetti, nella confusione e incertezza su tutto e su tutti è chiaro che la Difesa è vulnerabile ai tagli. Poi ci sono da rivedere un sacco di cose. Il sistema dei volontari è stata una grande conquista perchè tutti riconoscono la professionalità e l'efficienza di un esercito di "mestiere".... eppure in Italia abbiamo avuto la straordinaria capacità di riuscire a creare uno strumento che è di mestiere ma ha tutti gli svantaggi di quello di leva. Come ci siamo riusciti, è ancora un mistero. Si arruolano volontari, si spendono soldi per addestrarli, equipaggiarli, formarli... e poi dopo 1-2-3... anni si mandano via: a casa o in corpi di polizia. E si riprende da capo: altri concorsi, altro personale, di nuovo addestramento, equipaggiamento ecc... Ma che sistema è? Ci costa l'ira di Dio, più di un esercito professionale, e alla fine ci ritroviamo soldati che hanno appena poca più esperienza di quelli di leva. Motivo? Vogliamo soldati sempre-giovani, perchè quelli più anziani iniziano a porre un sacco di problemi (la famiglia, i diritti vari, ecc...) determinati da un sistema legislativo in cui si contrattano insieme mondi lavorativi assolutamente diversi (quelli della difesa e quelli della sicurezza) con realtà, esigenze e moduli operativi differenti. Quanto denaro si spreca in questo modo? Ecco, a mio parere, se alla Difesa ci tenessero veramente all'efficienza dello strumento, più che ai benefici, alle poltrone e ai prestigi, questi sono gli aspetti che dovrebbero essere sollevati da quegli ambienti, e non la solita lamentela (comprensibile, per carità) sui tagli previsti. La Difesa dovrebbe dire: "Diteci cosa volete che facciamo, i requisiti minimi indispensabili che ci vengono richiesti, noi vi diciamo esattamente cosa serve per soddsfarli, e a quel punto decidete: o ci date ciò che serve, o cambiate i requisiti e rimoduliamo lo strumento" Dato però che nessuno ha interesse a tagliare quei rami - costosissimi - dove prolificano le poltrone con nomi altisonanti e nessuna reale efficacia operativa - alla fine a farne le spese sono sempre e solo le componenti operative e i programmi di investimento. Per carità, negli ultimi anni le FFAA hanno fatto tanto per adeguarsi alle ristrettezze economiche, ma non abbastanza. Dato che i politici non capiranno mai come funzionano le cose militari, per loro è solo "tot uomini" - "tot spese", se la Difesa non a sentire la sua voce, ma non una voce lamentosa, una voce seria, costruttiva, progettuale, analitica... hai voglia a tagliare... -
L'Iran non attaccherà mai Israele perchè in quel caso scoprirebbe la differenza tra minacciare un paese di sparire dalle carte geografiche, e sparire davvero dalle carte geografiche.
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Non facciamo confusione. Lo SLAM è una variante dell'Harpoon concepita per l'attacco contro bersagli terrestri, ed è un'arma aria-suolo, ossia lanciata da velivoli. Nulla vieta di montarlo su un camion, in via del tutto teorica, ma non è concepito (nè sarebbe efficiente) per un simile utilizzo. Quella che chiami "artiglieria litoranea" è il sistema Harpoon normale, antinave, montato (anche) su piattaforma autocarrata e utilizzato per la difesa costiera, ossia per attaccare unità navali prossime alla costa.
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articolo dubbioso circa la vendita di "materiali sensibili" al fu Saddam
Gianni065 ha risposto a vorthex nella discussione Discussioni a tema
Mi par di capire che gli esponenti americani avrebbero agito in favore della BNL (per evitarle la scopertura conseguente ai prestiti) e che le lobby italiane in USA siano in grado di convogliare le simpatie di ampie fasce politiche non è una certo una novità. Dire quindi che l'interesse di certi ambienti politici a evitare un crack finanziario della BNL è altrettanto ovvio. L'avrebbero aiutata a prescindere dal tipo di operazione finanziaria che l'aveva portata nei guai. Sempre ammesso che le cose stiano come le presenta il Corriere... :-) -
Infatti, lo scudo americano non è minimamente concepito per neutralizzare un attacco russo, già con gli arsenali di cui dispone la Russia oggi. Lo scudo USA è concepito nei confronti di paesi che hanno o avranno capacità di attacco decisamente più limitate.
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E' uno dei problemi della giustizia italiana, quello di interferire con decisioni di natura squisitamente politica. Comunque, c'è anche chi dici Sì da quelle parti: http://sialdalmolin.megablog.it/