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Non avevo capito se parlassi della '92 o della Glock. Le ho usate entrambe, ma la '92 è quella che ho preferito. La Glock l'ho provata, l'ho anche usata, se ne apprezza molto la leggerezza, la semplicità d'uso, la portabilità, la stupenda ergonomicità, la resistenza alla corrosione. Probabilmente è un'arma molto migliore della 92, dal punto di vista tecnologico. A me non piace. Non mi piace innanzitutto perchè ha il cane interno e spara solo in doppia azione. Questo significa che se vuoi ottenere la stessa precisione di scatto di una 92, devi alleggerire parecchio la taratura del grilletto, e questa non è una cosa salutare per la sicurezza. Non mi piace perchè la sicura è troppo semplificata. Una 92 con la sicura inserita la puoi lasciare anche in mano a un bambino e non succede nulla. Non mi piace perchè la 92 digerisce qualsiasi cosa, la Glock no. Non mi piace perchè se doppi i colpi troppo velocemente, c'è rischio che l'arma si inceppi (l'elasticità dei polimeri di impugnatura e castello può impedire la corretta corsa del blocco otturatore/estrattore). ===== Per quanto riguarda la precisione della 92, garantisco che è un'arma straordinariamente precisa, persino lasciando la taratura del grilletto così come impostata dal costruttore. Richiede però un po' di confidenza per usarla bene. Infatti alla fine la risposta è sempre una sola: una volta che hai preso confidenza con un'arma, ne conosci pregi e difetti, hai imparato a spararci bene, hai imparato a usarla in sicurezza, quell'arma è la tua arma e non va cambiata. Sia che spari con l'ultimo ritrovato tecnologico, sia che spari con un catenaccio, se piazzi il colpo dove lo devi piazzare non c'è altro che conti. ===== Calibro 45, calibro 40. Partiamo dal presupposto che il .45 è un mito, e contro i miti non ci sono considerazioni tecniche che tengano. Ma proviamoci. Qual'è la caratteristica base del .40? Lavora a una pressione molto elevata, molto più elevata del 9 mm e del .45 Questo gli assicura prestazioni decisamente più elevate del 9 mm, specialmente quanto a potere d'arresto, e penetrazione molto più elevata rispetto al .45. Dovrebbe essere, insomma, un calibro che assomma i vantaggi del 9 Para (penetrazione) a quelli del .45 (potere d'arresto) garantendo una buona riserva di colpi nel caricatore (intermedia tra i due). E non a caso il .40 ha avuto un grosso successo tra gli operatori delle forze dell'ordine, un po' meno tra quelli militari (ma qui entrano in gioco considerazioni di standardizzazione). Il .40 però ha un grosso problema intrinseco: le pressioni sono così elevate che il rischio di cedimento del bossolo sono altrettanto elevate, specialmente se il bossolo non è di nuova produzione ma ricaricato o rigenerato. Ovviamente, con bossoli di nuova produzione, cartucce non sovrapotenziate, ed armi affidabili, il cedimento del bossolo o altri inconvenienti sono ridotti quasi al pari delle altre armi dei calibri concorrenti. Il problema è però che un cedimento in una '45 o in una 9 Para non provoca altre conseguenze se non una spettacolare fiammata e nuvoletta di fumo e qualche capello bruciacchiato. Un cedimento in una .40, per le pressioni in gioco, determina quasi sempre la distruzione dell'arma e può provocare ferite serie al tiratore. Non si può quindi tirare un giudizio definitivo. Tutti e 3 i calibri hanno vantaggi e svantaggi: se voglio 15 colpi in un'arma non troppo grande e ingombrante, con un equilibrio tra penetrazione e potere d'arresto, sceglierò il 9/Para. Se voglio un elevato potere d'arresto con una certa docilità e affidabilità, sceglierò il calibro .45. Se voglio una cartuccia potente e aggressiva, non mi interessano molto pesi e ingombri, e ci tengo ad avere almeno una decina di colpi nel caricatore, sceglierò il .40
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Paragoni diretti non ce ne sono. La tecnologia usata dai russi è sicuramente intrinsecamente più affidabile, non ho dubbi che funzioni. Quella messa a punto dagli israeliani è davvero sulla frontiera tecnologica, per cui bisogna vedere se funziona realmente ed è affidabile (ma se devo essere onesto, gli israeliani non sbagliano mai in queste cose). Solo l'impiego operativo potrà dire quanto siano valide queste soluzioni.
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Se la fiancata è proprio quella c'è qualcosa che davvero non mi convince. Sembrerebbe più l'opera di un RPG o qualcosa del genere. Non è escluso che possa esserci stata un'esplosione di un ordigno convenzionale a centro strada, e in concomitanza il lancio di un RPG. L'ordigno sarebbe servito a creare confusione quanto basta ad assicurare la fuga degli attentatori. Comunque sia escludo categoricamente che una carica cava a centro strada possa aver ucciso gli occupanti del blindato se questo non ci è passato proprio sopra.
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Chiedilo a Staffo, è lui l'esperto in questo campo. L'OCTOL è considerato non sufficientemente stabile e "insensibile" al calore e agli urti, ma questo sulla base dei requisiti dell'USNavy che sono molto stringenti. Del resto quando hai qualche migliaio di tonnellate di bombe e missili stivati in una portaerei nucleare, sei molto, molto, molto stringente.
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Missile a lungo raggio per gli Americani..
Gianni065 ha risposto a Dominus nella discussione Armi aria-aria
Altrochè se si spara. Ovviamente questi test sono costosissimi, e se ne fanno pochini, con l'unica scontata eccezione degli americani, che si divertono a buttarne giù parecchi. Ma loro usano come drone non tanto i drone veri e propri, ma caccia ritirati e convertiti come drone (viene messa la Q davanti alla sigla). Abbiamo così i QF-106, i QF-4, ci sono stati persino i QF-104 e così via. Si tratta di una soluzione intelligente, perchè si sfruttano gli aerei ritirati dal servizio e si assicurano test estremamente realistici. (Non dite a quelli di Luogocomune e di Loose Change che gli americani usano da decenni drones ricavati da caccia supersonici.... sono così felici di aver scoperto il Global Hawk che è un peccato rovinargli la soddisfazione...) -
Sì, conosco il Sukhoi T-4 ma sarebbe una grave scorrettezza storica inserirlo tra i concorrenti del programma che diede vita al TU-160. Il T-4 infatti è stato disegnato ben prima di quel programma, e ne ha fatto le spese: il programma TU-160 ha ucciso il programma T-4. Il T-4 nasce addirittura nel 1963 come risposta all'XB-70 americano, ed in un certo senso è morto insieme all'XB-70. Infatti gli americani abbandonarono il programma XB-70 per intraprendere quello sul B-1, ed i sovietici fecero esattamente la stessa cosa. Gli unici concorrenti al programma furono il TU-160 e l' M-18. Queste cose non le dico io, nè fonti occidentali (tranne la Jane's che come al solito le ricostruisce fedelmente), ma fonti russe. In particolare la storia del programma Sukhoi T-4 la si trova in un bellissimo volume scritto da Vladimir Antonov nel 1996. ----- Alcune curiosità: I TU-160 rimasti di proprietà ucraina (nonchè i TU-22 e TU-95 ucraini, ed i relativi missili aria-terra) sono stati smantellati dall'americana Raytheon, sulla base di un contratto firmato nel 1996 che fece incavolare non poco i russi. E questo Ant, perdonami, dimostra che un certo feeling tra Ucraina e USA risale ben prima che alle ultime elezioni presidenziali, e non è solo questione di presidenti. Chiaramente, con tutte le aziende specializzate per lo smantellamento di cui dispongono gli USA, i russi non hanno digerito che proprio la Raytheon se ne sia occupata: la Raytheon è azienda leader americana nel settore elettronico, ed è chiaro che di smantellamenti ne capisce poco. Il suo scopo principale non poteva essere altro che approfittarne per scoprire tutti i segreti dei velivoli, della loro avionica e dei loro missili. Il progetto T-4 è oggi la base di una nuova generazione di bombardieri che la Sukhoi propone per l'ammodernamento della flotta strategica russa.
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Probabilmente erano entrambi in movimento.
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La foto è vecchiotta, ricordo di averla già vista in passato ed era un Tornado tedesco. Particolari sull'incidente non ne ricordo. Ma non è successo in atterraggio: vedete bene che quella non è la pista ma solo una bretella di raccordo. Evidentemente è successo in fase di rullaggio, ed è probabile che ci fosse parecchia nebbia.
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No, non ci sono.
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I tedeschi mantengono un intero reparto di Tornado in USA per l'addestramento, presso la Holloman AFB.
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Non preoccuparti. Tanto la leva di eiezione è sempre al centro.
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Ant, anche quando la Russia era l'URSS la colpa era sempre degli Stati Uniti. Per Leviathan: no, non mi suiciderei, perchè devo suicidarmi quando posso ucciderlo? Scherzo, ovviamente. Ci vuole anche uno come Staffo nel forum. Uno solo, però...
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Attentati dell'11 settembre 2001 - topic ufficiale
una discussione ha risposto a Gianni065 in Discussioni a tema
Era ora che facessi qualcosa per il tuo morale. Il mio morale invece è sempre alto e non ha bisogno di essere tirato su. -
Adesso ho capito l'anti occidentalismo Islamico
Gianni065 ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Anche secondo l'analisi del governo americano, la prima fonte del terrorismo è la povertà e il sottosviluppo che regnano in quasi tutti i paesi dall'area medio-orientale all'asia meridionale. Certo però che se poi ci sono persone (come Maresca) che in tempi non sospetti (1998, l'anno in cui Al Qaida ha lanciato ufficialmente la sua sfida al mondo occidentale) hanno sottolineato l'importanza di portare ricchezza a certe regioni mettendole in condizioni di sfruttare le loro stesse risorse (progetto gasdotto della Unocal che doveva portare gas dal Caspio al Pakistan passando per l'Afghanistan, contribuendo alla crescita economica della regione del Caspio, dei paesi attraversati, e di quelli destinatari a partire dal Pakistan) e subito tutti le hanno additate come esempio di imperialismo petrolifero occidentale, sarà ben difficile risolvere il problema. Non si può certo pensare di sollevare le economie di quei paesi apportando generosamente capitali occidentali e lasciando che i proventi del petrolio se li spartiscano sceicchi e dittatori. Costringere quei paesi ad adottare assetti sociali che prevedano una distribuzione dell'enorme ricchezza di cui dispongono, oltre che un dovere morale, è innanzitutto un preciso interesse del mondo libero proprio per estirpare alla base le radici del terrorismo. Ma se ogni volta che si cerca di farlo, tutti dicono che quei popoli devono restare liberi di scegliersi da soli il modo di vivere, non ci riusciremo mai. -
Iraq, l’alternativa alla guerra anti-partigiana è
Gianni065 ha risposto a Dominus nella discussione Discussioni a tema
Tranquillo Ant, se non ci cacciano, non neghiamo mai una mano a nessuno. -
Attentati dell'11 settembre 2001 - topic ufficiale
una discussione ha risposto a Gianni065 in Discussioni a tema
Non so cosa mostri, ma non importa. Io ho già questo, che più lo guardo e più sono tranquillo... -
Non è risultato molto convincente (già gli americani hanno una certa allergia alle configurazioni bullpup...) Il sistema funzionava ma le prestazioni non furono giudicate così superiori da giustificare la sua adozione in sostituzione dell' M-16.
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Comunque una biglia che ti colpisce a 1000 metri al secondo (velocità relativa) ti stronca. Che sia APFSDS o HEAT poco importa. Il sistema israeliano è tutt'altro che primitivo. Ti dico io che precisione ci vuole a lanciare una biglia esattamente sulla traiettoria di un proiettile o un razzo in arrivo!
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Se i colpi vanno più basso, che sia Glock o 92, o è tarata male la tacca di mira dell'esemplare provato o commetti un errore di scatto, forse perchè non hai sufficiente confidenza con l'arma. Non credo che la Glock sia più semplice da usare, probabilmente è più immediata per chi ha scarso addestramento (l'assenza del cane e del ridondante sistema di sicure della 92 rende l'arma più semplice per chi sa solo prendere la pistola e premere il grilletto). Che sia migliore, dipende. E' migliore, dal punto di vista tecnologico, della resistenza all'usura, della particolare cura con cui è costruita (basta confrontare i prezzi), del peso. La 92 però è più robusta, e il meccanismo di sparo è intrinsecamente più affidabile (se la Glock non fosse costruita con le tolleranze maniacali e costose che la contraddistinguono, non sarebbe così affidabile). Io poi, onestamente, ritengo la 92 più sicura e più facile da gestire nella manutenzione. Ma come ho detto, a certi livelli di qualità la scelta è solo una questione soggettiva.
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Infatti è improbabile che un acquirente rinunci all'HDMS.
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Non li utilizza più nessuno (peraltro il Viggen non fu mai esportato)
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Missile a lungo raggio per gli Americani..
Gianni065 ha risposto a Dominus nella discussione Armi aria-aria
Se non in battaglia, almeno nei test reali contro i drones. Alcuni costruttori sono un po' troppo restii a rendere noti i dati dei test a fuoco (e alcuni ne fanno troppo pochi...) -
Perchè non aggiungere...
Gianni065 ha risposto a Berkut nella discussione INFO sito & segnalazione errori
Il problema è che incasina un po' la pagina. Questo sito è bellissimo anche perchè è semplice, ordinato, chiaro, trovi tutto ciò che vuoi a portata di mouse. Ci sono siti incasinati in cui non si capisce nulla, per cui bisogna starci attenti. -
bhè, se è così, allora non era una carica cava, perchè una carica cava non può esplodere a più di pochi centimetri dal bersaglio (non avrebbe alcuna efficacia) e una carica cava non lascia nessun cratere. Se però è stata una carica convenzionale, i danni sull'altra fiancata devono essere molto ben visibili.
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L'articolo dice cose sostanzialmente corrette, anche se esagera su alcuni punti. Dire che un'arma a carica cava è un'arma moderna, per dimostrare che i guerriglieri dispongono di armi moderne, è poco corretto. Le armi a carica cava esistono dalla II GM e sono 50 anni che tutte le armi e le mine anticarro sono a carica cava. Semmai sono armi modernissime quelle che usano i dardi auto-forgianti, ma queste armi di solito sono tipiche delle submunizioni lanciate dalle bombe cluster o dai proiettili di artiglieria, certo non di mine e lanciarazzi. Una mina anticarro ormai te la vendono per pochi dollari in molti paesi, e di sicuro l'esercito irakeno ne era ben provvisto. Se i guerriglieri sinora non le hanno usate molto, è solo perchè hanno preferito gli attacchi dei kamikaze e poi perchè una mina anticarro non è proprio semplicissima da nascondere (impossibile su una strada asfaltata). Così come non è vero che i mezzi non abbiano protezione: i veicoli protetti contro le mine anticarro hanno una particolare conformazione dello scafo che serve a deviare il dardo della carica cava (una conformazione cuneiforme) e anche se non riesce ad evitare la perdita del mezzo, riesce ad evitare grossi danni all'equipaggio. Israeliani e sudafricani sono molto ben equipaggiati in tal senso, in virtù della lunga esperienza in fatto di agguati con mine. Il blindato italiano non era sufficientemente protetto, e del resto quel blindato non è altro che il VM90, un autocarro adattato. Però c'è una cosa che non mi convince (premesso che di questa storia so veramente poco). Guardate la foto: Il veicolo è per metà uscito fuori strada e si è schiantato contro un cartellone. Evidentemente è uscito fuori strada e si è schiantato perchè il conducente ne ha perso il controllo al momento dell'esplosione, e quindi l'esplosione è avvenuta prima del punto in cui è stata scattata la foto. Non abbiamo purtroppo foto del punto dell'esplosione. Ma mi chiedo: su quel tratto di strada, che appare molto duro (non è asfalto, ma nemmeno sabbia) come cavolo hanno fatto a nascondere un ordigno controcarro? Hanno scavato una buca, hanno piazzato l'ordigno e poi l'hanno ricoperta? Ma in quel caso, come potevano essere certi che sarebbe passato il blindato italiano? Voglio dire, scavare una buca, mettere l'ordigno, ricoprire bene una buca non è cosa che fai in due minuti quando vedi che sta arrivando il blindato. Lo devi fare ben prima. Ma in questo caso, come puoi essere sicuro che la mina beccherà il blindato e non una qualsiasi autovettura che si trova a passare prima? Con il radiocomando. Giusto. Però di solito le mine anticarro non sono radiocomandate. Non quelle normalmente in dotazione ai militari. D'altro canto, il veicolo sembra integro, nessun danno evidente, almeno da questo lato dela fiancata. E questo è decisamente l'effetto tipico di una carica cava. Un piccolo buco (in questo caso sotto) e un inferno dentro. Unendo le cose, tutto lascia ritenere che sia stata quindi una carica cava, probabilmente una piccola mina anticarro (se fosse stata una grossa mina anticarro non si sarebbe salvato nessuno), su cui è stato adattato un radiocomando. Adattamenti del genere non sono cose nè di normali militari, nè di guerriglieri da quattro soldi. In questo caso chi ha preparato l'ordigno e predisposto l'attentato è qualcuno che ha buona esperienza con gli esplosivi, uno specialista. Però, con il radiocomando... una carica anticarro... devi premere il bottone esattamente quando il mezzo ci si trova sopra. E non è facile, specialmente se il mezzo si muove a una certa velocità. Se è andata così, davvero siamo in presenza di fior di specialisti.