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Gianni065

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  1. Ehhhh... non è molto semplice questo mondo, ragazzi. Proverò a spiegarlo in forma estremamente semplificata. Quando si forma una società per azioni, c'è un capitale iniziale che viene suddiviso in un certo numero di azioni. Ad esempio: capitale un milione di euro, fisso il valore dell'azione in 1 euro, quindi emetto un milione di azioni. Inizia una fase preliminare di raccolta, in cui chi vuole partecipare compra un certo numero di azioni, finchè si forma il capitale previsto (questa fase può essere saltata, se i soci fondatori provvedono essi stessi a versare tutto il capitale previsto: in questo caso non ci saranno offerte pubbliche di partecipazione, per creare la società). Versato il capitale (di solito in una banca che fungerà da garante) e distribuite le azioni, la società viene costituita e inizia ad operare con meccanismi regolati dalle leggi. Solitamente c'è un Consiglio di Amministrazione che gestisce la società, un Presidente che la rappresenta, un collegio sindacale che verifica i conteggi e l'assemblea dei soci (azionisti) che ha varie funzioni, tra le quali eleggere il consiglio di amministrazione e ad approvare i bilanci ecc... La legge prevede forme di società semplificate o diverse, modellate secondo modelli standard europei. Le azioni, quindi, sono una frazione del capitale della società, si possono comprare, si possono vendere. Esse hanno un valore nominale (che per semplicità qui diciamo che corrisponde al capitale dell'azienda diviso le azioni) e un valore reale. Il valore reale è diverso da quello nominale. Infatti un'azienda può perdere o guadagnare, può fare investimenti azzeccati o sbagliati. Spesso il capitale versato viene eroso da cattivi investimenti, il valore complessivo del'azienda può diminuire o aumentare secondo i prestiti contratti, i mezzi e gli immobili acquistati ecc... Quindi l'azione ha già un valore reale diverso da quello nominale. Questo valore reale, poi, è condizionato da altri fattori, come il valore di mercato, che risponde alla legge domanda/offerta. Se c'è forte domanda di quelle determinate azioni, il prezzo aumenta. Se c'è forte offerta a venderle, il prezzo diminuisce. La borsa fotografa il valore reale delle azioni, indicando l'andamento del mercato. Ossia, non quanto vale quell'azione in rapporto al capitale, ma quanto vale quell'azione sul mercato. Infatti il valore nominale è di scarso interesse per l'azionista, ha senso soltanto in rari casi. Uno di questi casi è quando l'azienda chiude l'anno con un bilancio così attivo in utili, che gli amministratori decidono se aumentare il valore del capitale nominale (quindi la mia azione avrà un valore garantito maggiore) , se ripartire gli utili tra gli azionisti senza aumentare il valore nominale, o se accantonare gli utili in fondi di riserva (nel qual caso aumenterà il valore reale delle azioni). Quindi, in borsa, il valore delle azioni è quello reale, quello del mercato. E' come le mele: costano 10 centesimi l'una (diciamo...) però si vendono a 50 centesimi l'una. Se non le compra nessuno, capace che te le vendono a 1 centesimo, se le vogliono tutti, te le vendono a un euro. Per guadagnare in borsa, ci sono vari sistemi, ed il più semplice è comprare azioni che si prevede saliranno nel breve medio termine. Le azioni si vendono a pacchetti prestabiliti, e più è altro il numero di pacchetti, più costano (capirete che acquistare un pacchetto di azioni che mi consente il controllo dell'Assemblea dei Soci, ha un valore molto più alto della somma delle singole azioni). Io sconsiglio vivamente di giocare in borsa se non si è esperti, e sconsiglio vivamente di affidarsi a presunti intermediari o agenti di borsa: i comuni mortali sono semplici vittime da spennare, per questa gente. Dovete conoscere bene il mercato, conoscere bene l'azienda su cui volete investire e le sue possibilità di crescita, dovete saper prevedere cose che nulla hanno a che fare, apparentemente, con la società stessa. Spesso, chi guadagna veramente sfrutta informazioni che altri non conoscono. Ad esempio, se so che il Ministero delle Infrastrutture intende emanare una serie di gare di appalto per la costruzione di dighe (faccio un esempio a cavolo) e so che la favorita è l'impresa di costruzioni X, allora comprerò le azioni di quell'impresa, o magari di un fornitore di quella impresa. Compro le azioni a 100, poi la notizia viene fuori, le azioni salgono a 150 e io vendo. Ma se tutti sanno la stessa cosa, tutti correranno insieme a comprare le azioni, il loro prezzo salirà e io non realizzerò alcun affare. Spero di avervi aiutato.
  2. Gianni065

    Crono911

    Accidenti Maverick.... allora ricordo male, se mi dici che non sei stato tu. E' stato qualcun'altro... Maverick13 forse.... insomma, chiunque sia stato (spero che me lo ricordi) lo ringrazio!
  3. Gianni065

    Crono911

    Ho inviato a Fabio l'ultima versione aggiornata di Crono911 affinchè lo renda disponibile per il download attraverso il forum, per chi è interessato. Ho inserito una sezione dedicata al nuovo video rilasciato dal Pentagono (peraltro mi sono procurato un fotogramma della CNN in cui il video è davvero di qualità migliore a quelli reperibili normalmente e la fusoliera anteriore del B757 si vede benissimo. Vedrò di postare la foto anche sulla discussione apposita, perchè merita. Poi ho inserito una sezione relativa ai cospirazionisti (puro humour) e una relativa a Loose Change. Se trovate errori, anche ortografici, segnalatemi pure così li correggo. Ad esempio grazie a Maverick1990 ho corretto l'errore "incrociatore Cole" (in realtà il Cole è un cacciatorpediniere lanciamissili) . Gradirei che questo topic restasse sull'argomento Crono911 e sotto un profilo tecnico (correzioni, segnalazioni di fonti e inesattezze, eventuali proposte ecc...) --------------- EDIT BY FABIOMANIA87: Il documento lo potete scaricare direttamente dal mio spazio web a questo indirizzo: CRONO911 http://www.aereimilitari.org/Crono911.pdf 6 MB aggiornato al 23 Febbraio 2007 - NEW EDITION INGANNI DI INGANNO GLOBALE http://www.aereimilitari.org/GlobalFakes.pdf 200 KB aggiornato al 20 Giugno 2006 Fate click destro-->salva con nome per non aprire direttamente il file nel browsers. E' un file PDF e per leggerlo bisogna avere Acrobat Reader, programma facilmente reperibile al sito www.adobe.com
  4. Gianni065

    Pump Jet

    In parole brevissime e semplicissime, è una specie di idrogetto. L'acqua viene espulsa e il sottomarino procede per effetto di reazione, come un aereo a reazione, appunto. In determinate condizioni, è più silenziosa della classica elica.
  5. E poi non è il primo che passa. E' Giulietto Chiesa, un famosissimo giornalista (ultrasinistra antimericana al 100%) e Grillo non poteva certo censurargli la lettera.
  6. Perchè lo chiedi a me? Io non l'ho detto che ha raggiunto il culmine. Ho scritto anzi: "è stata proprio la divulgazione del filmato a ridare linfa all'argomento e a fornire materiale per i mass media" Fattelo spiegare da qualcuno che parla l'italiano, cosa significa. Non ti riesce proprio di non mentire, vero Staffo? ===== Devo dire che leggendo i commenti alla lettera che Beppe Grillo ha giustamente ospitato mi rendo conto che sono moltissimi quelli che hanno resistito alla campagna di disinformazione di Luogocomune e compagni. Ovviamente sono tutti pagati dalla CIA (c'è uno che l'ha scritto...). La CIA è ovunque.... le scie chimiche ci stanno avvelenando.... non respiro più.... sento un caldo incredibile... mi manca l'aria.... Oh cavolo.... si è rotto il condizionatore...
  7. Gianni065

    Pump Jet

    Altrochè se gli americani hanno valutato il pump-jet. I nuovi Virginia montano tutti un sistema pump-jet, così come gli sfortunati Sea Wolf e persino alcune unità classe Los Angeles. Il sistema pump jet è in aggiunta all'elica, quindi dispongono di entrambi i sistemi. Per quanto riguarda gli SSBN inglesi, la Royal Navy, con il suo programma MUFC, pensa a una nuova classe di unità multiruolo, che assommi le capacità SSN, quelle SSGN (con missili classe Tomahawk) e quelle SSBN (con misisli Trident). L'idea non è malvagia, anzi. Si può pensare a un certo numero di unità, con la normale dotazione di siluri e missili antinave, che dispongano di un certo numero di pozzi di lancio, ognuno dei quali può lanciare indifferentemente SLBM o missili da crociera. Secondo alcuni studi, che mi sento di condividere, basterebbe prevedere una dotazione di 4 missili classe Trident per unità, per assicurare una deterrenza di tutto rispetto e realizzare sottomarini multiruolo con dimensioni e prestazioni del tutto simili ai normali SSN. E' la stessa linea sulla quale si sta ormai muovendo l'US Navy.
  8. E' molto difficile rispondere a una domanda del genere, perchè non tutti i presidenti si sono trovati a gestire le stesse crisi, e poi perchè non sempre il presidente è il vero artefice di una condotta politica: dipende molto anche dalla bravura e capacità dei suoi consiglieri, del suo staff, dei capi di stato maggiore, ecc... Se si tiene conto di questo, posso dire che senza dubbio il peggiore fu Carter, una vera tragedia. Su alcuni, poi, pesano fatti che influenzano ingiustamente il giudizio. Kennedy è diventato un mito, principalmente perchè è stato ucciso. Clinton è stato travolto dalla storiella sessuale. Johnson si è ritrovato la bega del Vietnam nel bel mezzo di una rivoluzione mondiale della società. Nixon è rimasto impelagato nello scandalo Watergate. Bush Junior è il presidente più attaccato della storia americana e probabilmente la vera ragione sta nel fatto che una presidenza familiare non piace a molti. Però questi presidenti hanno dovuto affrontare scelte davvero drammatiche: l'entrata nella II GM con l'attacco a Pearl Harbour, il blocco di Berlino, la guerra di Corea, la crisi di Cuba, la guerra del Vietnam, le guerre arabo-israeliane, la crisi iraniana del 1979, il crollo dell'URSS, l'invasione del Kuwait, la nuova sfida terroristica, tanto per citare alcuni degli episodi più eclatanti. Tendiamo a giudicarli, quindi, sulla base di come si sono comportati nell'affrontare queste crisi, senza considerare che un Presidente è fatto di tantissime altre cose. Tranne Carter, quindi, io credo che tutti gli altri se la sono cavata dignitosamente, in rapporto alla situazione - interna ed esterna - che dovevano gestire.
  9. Sì ti confermo. Quei paesi non hanno ratificato il trattato in senso formale, ma hanno espresso una dichiarazione unilaterale di adesione al trattato, o meglio, una dichiarazione in cui dicono di riconoscerlo. Dichiarazione che però non ha lo stesso valore di una ratifica. Infatti uno stato, per essere davvero impegnato, deve firmare il testo attraverso il dignitario delegato, e poi il testo deve essere ratificato dall'organo interno costituzionalmente competente. La ratifica va poi notificata a tutti i paesi aderenti, nonchè depositata presso l'organo che funge da depositario del trattato. Solo se viene rispettata questa procedura, il trattato è opponibile allo Stato. Una dichiarazione unilaterale, invece, costituisce solo una manifestazione di principio che, in qualsiasi momento, lo Stato può disconoscere. Per questo alcune fonti riportano Francia e gli altri come ratificanti, altre non li riportano affatto, altre ancora, più correttamente, mettono la nota di avviso (una buona fonte è questa: http://www.eda.admin.ch/eda/f/home/foreign...1_geprot1_f.pdf ). Tieni conto che una larga parte dei "firmatari" di questo trattato in realtà non ha ratificato, o ha ratificato con svariate riserve, al punto che a tutt'oggi il trattato non è considerato pienamente vigente, non nel suo testo originario, in ogni caso. Per quanto riguarda le riserve, ci ho messo un po' ma sono riuscito a recuperarle in formato elettronico, solo che dovrai accontentarti di come sono. Quella francese: "AYANT VU ET EXAMINE LEDIT PROTOCOLE ADDITIONNEL, DÉCLARONS Y ADHÉRER ET PROMETTONS QU'IL SERA INVIOLABLEMENT OBSERVÉ. CETTE ADHÉSION EST ASSORTIE DES RÉSERVES ET DÉCLARATIONS SUIVANTES : 1. LES DISPOSITIONS DU PROTOCOLE I DE 1977 NE FONT PAS OBSTACLE A L'EXERCICE, PAR LA FRANCE, DE SON DROIT NATUREL DE LÉGITIME DÉFENSE, CONFORMÉMENT A L'ARTICLE 51 DE LA CHARTE DES NATIONS UNIES. 2. SE RÉFÉRANT AU PROJET DE PROTOCOLE RÉDIGÉ PAR LE COMITÉ INTERNATIONAL DE LA CROIX ROUGE QUI A CONSTITUÉ LA BASE DES TRAVAUX DE LA CONFÉRENCE DIPLOMATIQUE DE 1974-1977, LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE CONTINUE DE CONSIDÉRER QUE LES DISPOSITIONS DU PROTOCOLE CONCERNENT EXCLUSIVEMENT LES ARMES CLASSIQUES, ET QU'ELLES NE SAURAIENT NI RÉGLEMENTER NI INTERDIRE LE RECOURS A L'ARME NUCLÉAIRE, NI PORTER PRÉJUDICE AUX AUTRES RÈGLES DU DROIT INTERNATIONAL APPLICABLES A D'AUTRES ACTIVITÉS, NÉCESSAIRES A L'EXERCICE PAR LA FRANCE DE SON DROIT NATUREL DE LÉGITIME DÉFENSE. 3. LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE CONSIDÈRE QUE LES EXPRESSIONS "POSSIBLE" ET "S'EFFORCER DE", UTILISÉES DANS LE PROTOCOLE, VEULENT DIRE CE QUI EST RÉALISABLE OU CE QUI EST POSSIBLE EN PRATIQUE, COMPTE TENU DES CIRCONSTANCES DU MOMENT, Y COMPRIS LES CONSIDÉRATIONS D'ORDRE HUMANITAIRE ET MILITAIRE. 4. LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE CONSIDÈRE QUE LE TERME "CONFLITS ARMÉS" ÉVOQUÉ AU PARAGRAPHE 4 DE L'ARTICLE 1, DE LUI-MME ET DANS SON CONTEXTE, INDIQUE UNE SITUATION D'UN GENRE QUI NE COMPREND PAS LA COMMISSION DE CRIMES ORDINAIRES, Y COMPRIS LES ACTES DE TERRORISME, QU'ILS SOIENT COLLECTIFS OU ISOLÉS. 5. ÉTANT DONNÉ LES BESOINS PRATIQUES D'UTILISER DES AVIONS NON SPÉCIFIQUES POUR DES MISSIONS D'ÉVACUATION SANITAIRE, LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE N'INTERPRÈTE PAS LE PARAGRAPHE 2 DE L'ARTICLE 28 COMME EXCLUANT LA PRÉSENCE A BORD D'ÉQUIPEMENTS DE COMMUNICATION ET DE MATÉRIEL DE CRYPTOLOGIE, NI L'UTILISATION DE CEUX-CI UNIQUEMENT EN VUE DE FACILITER LA NAVIGATION, L'IDENTIFICATION OU LA COMMUNICATION AU PROFIT D'UNE MISSION DE TRANSPORT SANITAIRE, COMME DÉFINIE A L'ARTICLE 8. 6. LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE CONSIDÈRE QUE LE RISQUE DE DOMMAGE A L'ENVIRONNEMENT NATUREL RÉSULTANT DE L'UTILISATION DES MÉTHODES OU MOYENS DE GUERRE, TEL QU'IL DÉCOULE DES DISPOSITIONS DES PARAGRAPHES 2 ET 3 DE L'ARTICLE 35 ET DE CELLES DE L'ARTICLE 55, DOIT TRE ANALYSÉ OBJECTIVEMENT SUR LA BASE DE L'INFORMATION DISPONIBLE AU MOMENT OU IL EST APPRÉCIE. 7. COMPTE-TENU DES DISPOSITIONS DE L'ARTICLE 43 PARAGRAPHE 3 DU PROTOCOLE RELATIVES AUX SERVICES ARMÉS CHARGÉS DE FAIRE RESPECTER L'ORDRE, LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE INFORME LES ÉTATS PARTIES AU PROTOCOLE QUE SES FORCES ARMÉES INCLUENT DE FAÇON PERMANENTE LA GENDARMERIE NATIONALE. 8. LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE CONSIDÈRE QUE LA SITUATION ÉVOQUÉE DANS LA SECONDE PHRASE DU PARAGRAPHE 3 DE L'ARTICLE 44 NE PEUT EXISTER QUE SI UN TERRITOIRE EST OCCUPÉ OU DANS LE CAS D'UN CONFLIT ARMÉ AU SENS DU PARAGRAPHE 4 DE L'ARTICLE 1. LE TERME "DÉPLOIEMENT", UTILISÉ AU PARAGRAPHE 3 (b) DE CE MME ARTICLE, SIGNIFIE TOUT MOUVEMENT VERS UN LIEU A PARTIR DUQUEL UNE ATTAQUE EST SUSCEPTIBLE D'TRE LANCÉE. 9. LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE CONSIDÈRE QUE LA RÈGLE ÉDICTÉE DANS LA SECONDE PHRASE DU PARAGRAPHE 1 DE L'ARTICLE 50 NE PEUT INTERPRÉTÉE COMME OBLIGEANT LE COMMANDEMENT A PRENDRE UNE DÉCISION QUI, SELON LES CIRCONSTANCES ET LES INFORMATIONS A SA DISPOSITION, POURRAIT NE PAS TRE COMPATIBLE AVEC SON DEVOIR D'ASSURER LA SÉCURITÉ DES TROUPES SOUS SA RESPONSABILITÉ OU DE PRÉSERVER SA SITUATION MILITAIRE, CONFORMÉMENT AUX AUTRES DISPOSITIONS DU PROTOCOLE. 10. LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE CONSIDÈRE QUE L'EXPRESSION ”AVANTAGE MILITAIRE" ÉVOQUÉE AUX PARAGRAPHES 5 (b) DE L'ARTICLE 51, 2 DE L'ARTICLE 52 ET 2 (a) (iii) DE L’ARTICLE 57 DÉSIGNE L'AVANTAGE ATTENDU DE L'ENSEMBLE DE L'ATTAQUE ET NON DE PARTIES ISOLÉES OU PARTICULIÈRES DE L'ATTAQUE. 11. LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE DÉCLARE Qu'il APPLIQUERA LES DISPOSITIONS DU PARAGRAPHE 8 DE L'ARTICLE 51 DANS LA MESURE OU L'INTERPRÉTATION DE CELLES-CI NE FAIT PAS OBSTACLE A L'EMPLOI, CONFORMÉMENT AU DROIT INTERNATIONAL, DES MOYENS Qu’il ESTIMERAIT INDISPENSABLES POUR PROTÉGER SA POPULATION CIVILE DE VIOLATIONS GRAVES, MANIFESTES ET DÉLIBÉRÉES DES CONVENTIONS DE GENÈVE ET DU PROTOCOLE PAR L'ENNEMI. 12. LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE CONSIDÈRE QU'UNE ZONE SPÉCIFIQUE PEUT TRE CONSIDÉRÉE COMME UN OBJECTIF MILITAIRE SI, A CAUSE DE SA SITUATION OU POUR TOUT AUTRE CRITÈRE ÉNUMÉRÉ A L'ARTICLE 52, SA DESTRUCTION TOTALE OU PARTIELLE, SA CAPTURE OU SA NEUTRALISATION, COMPTE-TENU DES CIRCONSTANCES DU MOMENT, OFFRE UN AVANTAGE MILITAIRE DÉCISIF. LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE CONSIDÈRE EN OUTRE QUE LA PREMIÈRE PHRASE DU PARAGRAPHE 2 DE L'ARTICLE 52 NE TRAITE PAS DE LA QUESTION DES DOMMAGES COLLATÉRAUX RÉSULTANT DES ATTAQUES DIRIGÉES CONTRE LES OBJECTIFS MILITAIRES. 13. LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE DÉCLARE QUE SI LES BIENS PROTÉGÉS PAR L'ARTICLE 53 SONT UTILISÉS A DES FINS MILITAIRES, ILS PERDRONT PAR LÀ MME LA PROTECTION DONT ILS POUVAIENT BÉNÉFICIER CONFORMÉMENT AUX DISPOSITIONS DU PROTOCOLE. 14. LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE CONSIDÈRE QUE LE PARAGRAPHE 2 DE L'ARTICLE 54 N'INTERDIT PAS LES ATTAQUES QUI SONT MENÉES DANS UN BUT SPÉCIFIQUE, A L'EXCEPTION DE CELLES QUI VISENT A PRIVER LA POPULATION CIVILE DES BIENS INDISPENSABLES A SA SURVIE ET DE CELLES QUI SONT DIRIGÉES CONTRE DES BIENS QUI, BIEN QU'UTILISÉS PAR LA PARTIE ADVERSE, NE SERVENT PAS A LA SUBSISTANCE DES SEULS MEMBRES DE SES FORCES ARMÉES. 15. LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE NE PEUT GARANTIR UNE PROTECTION ABSOLUE AUX OUVRAGES ET INSTALLATIONS CONTENANT DES FORCES DANGEREUSES, QUI PEUVENT CONTRIBUER A L'EFFORT DE GUERRE DE LA PARTIE ADVERSE, NI AUX DÉFENSEURS DE TELLES INSTALLATIONS, MAIS IL PRENDRA TOUTES LES PRÉCAUTIONS NÉCESSAIRES, CONFORMÉMENT AUX DISPOSITIONS DE L'ARTICLE 56, DE L'ARTICLE 57, PARAGRAPHE 2 (a) (iii), ET DU PARAGRAPHE 3 © DE L'ARTICLE 85, POUR ÉVITER DE SÉVÈRES PERTES COLLATÉRALES DANS LES POPULATIONS CIVILES, Y COMPRIS LORS D'ÉVENTUELLES ATTAQUES DIRECTES. 16. LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE CONSIDÈRE QUE L'OBLIGATION D'ANNULER OU D'INTERROMPRE UNE ATTAQUE, CONFORMÉMENT AUX DISPOSITIONS DU PARAGRAPHE 2 (b) DE L'ARTICLE 57, APPELLE SEULEMENT L'ACCOMPLISSEMENT DES DILIGENCES NORMALES POUR ANNULER OU INTERROMPRE CETTE ATTAQUE, SUR LA BASE DES INFORMATIONS DONT DISPOSE CELUI QUI DÉCIDE DE L'ATTAQUE. 17. LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE CONSIDÈRE QUE L'ARTICLE 70 RELATIF AUX ACTIONS DE SECOURS N'A PAS D'IMPLICATION SUR LES RÈGLES EXISTANTES DANS LE DOMAINE DE LA GUERRE NAVALE EN CE QUI CONCERNE LE BLOCUS MARITIME, LA GUERRE SOUS-MARINE OU LA GUERRE DES MINES. 18. LE GOUVERNEMENT DE LA RÉPUBLIQUE FRANÇAISE NE S'ESTIME PAS LIÉ PAR UNE DÉCLARATION FAITE EN APPLICATION DU PARAGRAPHE 3 DE L'ARTICLE 96, SAUF S'IL A RECONNU EXPRESSÉMENT QUE CETTE DÉCLARATION A ÉTÉ FAITE PAR UN ORGANISME QUI EST VÉRITABLEMENT UNE AUTORITÉ REPRÉSENTATIVE D'UN PEUPLE ENGAGE DANS UN CONFLIT TEL QUE DÉFINI AU PARAGRAPHE 4 DE L’ARTICLE 1." Quella tedesca: Declarations made at the time of ratification. 1. It is the understanding of the Federal Republic of Germany that the rules relating to the use of weapons introduced by Additional Protocol I were intended to apply exclusively to conventional weapons without prejudice to any other rules of international law applicable to other types of weapons. 2. The Federal Republic of Germany understands the word "feasible" in Articles 41, 56, 57, 58, 78 and 86 of Additional Protocol I to mean that which is practicable or practically possible, taking into account all circumstances ruling at the time including humanitarian and military considerations. 3. The criteria contained in the second sentence of Article 44, paragraph 3, of Additional Protocol I for distinction between combatants and the civilian population are understood by the Federal Republic of Germany to apply only in occupied territories and in the other armed conflicts described in Article 1, paragraph 4. The term "military deployment" is interpreted to mean any movements towards the place from which an attack is to be launched. 4. It is the understanding of the Federal Republic of Germany that in the application of the provisions of Part IV, Section I, of Additional Protocol I, to military commanders and others responsible for planning, deciding upon or executing attacks, the decision taken by the person responsible has to be judged on the basis of all information available to him at the relevant time, and not on the basis of hindsight. 5. In applying the rule of proportionality in Article 51 and Article 57, "military advantage" is understood to refer to the advantage anticipated from the attack considered as a whole and not only from isolated or particular parts of the attack. 6. The Federal Republic of Germany will react against serious and systematic violations of the obligations imposed by Additional Protocol I and in particular its Articles 51 and 52 with all means admissible under international law in order to prevent any further violation. 7. Article 52 of Additional Protocol I is understood by the Federal Republic of Germany to mean that a specific area of land may also be a military objective if it meets all requirements of Article 52, paragraph 2. 8. Article 75, paragraph 4, subparagraph (e) of Additional Protocol I and Article 6, paragraph 2, subparagraph (e) of Additional Protocol II will be applied in such manner that it is for the court to decide whether an accused person held in custody must appear in person at the hearing before the court of review. Article 75, paragraph 4, subparagraph (h) of Additional Protocol I will only be applied to the extent that it is in conformity with legal provisions which permit under special circumstances the re-opening of proceedings that had led to final conviction or acquittal. 9. [Declaration of recognition according to Article 90, para.2 of Additional Protocol I.] 10. The Federal Republic of Germany understands paragraph 3 of Article 96 of Additional Protocol I to mean that only those declarations described in subparagraphs (a) and © of paragraph 3 of Article 96 that are issued by an authority which genuinely satisfies all the criteria contained in paragraph 4 of Article 1 can have legally binding effect. La Russia non ha ratificato i protocolli, o meglio, non ha chiaramente espresso la sua volontà di subentrare all'URSS come ratificante. Quindi abbiamo solo il testo della ratifica dell'URSS, mentre per la Russia non esiste nulla. Testo sovietico (non russo): The Soviet Union's ratification of the Protocols additional to the Geneva Conventions for the protection of the victims of war constitutes an unusual event in the recent diplomatic history of our country. It reflects the spirit of new political thinking and demonstrates the Soviet State's commitment to humanizing international affairs and strengthening the system of international law. At the same time, it exemplifies the spirit of continuity between Russian and Soviet diplomacy, extending back to the 1860s, in seeking to ensure that the principles of humanism and mercy are respected even in the tragic circumstances of war. The Additional Protocols, in whose drafting the Soviet Union played a universally recognized role, were among the first international instruments presented for ratification to the new Soviet Parliament. It should be pointed out that the Supreme Soviet of the USSR chose to ratify the Protocols without any reservation whatsoever. At the same time, our State recognized the competence of the International Fact-Finding Commission in cases where international humanitarian law is violated. We in the Soviet Union hope that the ratification of the Additional Protocols will be duly appreciated by all those involved in the noble cause of humanism and the endeavour to free mankind from the horrors of war." Per l'Inghilterra: a) It continues to be the understanding of the United Kingdom that the rules introduced by the Protocol apply exclusively to conventional weapons without prejudice to any other rules of international law applicable to other types of weapons. In particular, the rules so introduced do not have any effect on and do not regulate or prohibit the use of nuclear weapons. (b) The United Kingdom understands the term "feasible" as used in the Protocol to mean that which is practicable or practically possible, taking into account all circumstances ruling at the time, including humanitarian and military considerations. © Military commanders and others responsible for planning, deciding upon, or executing attacks necessarily have to reach decisions on the basis of their assessment of the information from all sources which is reasonably available to them at the relevant time. (d) Re: ARTICLE 1, paragraph 4 and ARTICLE 96, paragraph 3 It is the understanding of the United Kingdom that the term "armed conflict" of itself and in its context denotes a situation of a kind which is not constituted by the commission of ordinary crimes including acts of terrorism whether concerted or in isolation. The United Kingdom will not, in relation to any situation in which it is itself involved, consider itself bound in consequence of any declaration purporting to be made under paragraph 3 of Article 96 unless the United Kingdom shall have expressly recognised that it has been made by a body which is genuinely an authority representing a people engaged in an armed conflict of the type to which Article 1, paragraph 4, applies. (e) Re: ARTICLE 28, paragraph 2 Given the practical need to make use of non-dedicated aircraft for medical evacuation purposes, the United Kingdom does not interpret this paragraph as precluding the presence on board of communications equipment and encryption materials or the use thereof solely to facilitate navigation, identification or communication in support of medical transportation as defined in Article 8(f). (f) Re: ARTICLE 35, paragraph 3 and ARTICLE 55 The United Kingdom understands both of these provisions to cover the employment of methods and means of warfare and that the risk of environmental damage falling within the scope of these provisions arising from such methods and means of warfare is to be assessed objectively on the basis of the information available at the time. (g) Re ARTICLE 44, paragraph 3 It is the understanding of the United Kingdom that: - the situation in the second sentence of paragraph 3 can only exist in occupied territory or in armed conflicts covered by paragraph 4 of Article 1; - "deployment" in paragraph 3(b) means any movement towards a place from which an attack is to be launched. (h) Re: ARTICLE 50 In the view of the United Kingdom the rule in the second sentence of paragraph 1 applies only in cases of substantial doubt still remaining after the assessment referred to at paragraph © above has been made, and not as overriding a commander's duty to protect the safety of troops under his command or to preserve his military situation, in conformity with other provisions of the Protocol. (i) Re: ARTICLE 51 and ARTICLE 57 In the view of the United Kingdom, the military advantage anticipated from an attack is intended to refer to the advantage anticipated from the attack considered as a whole and not only from isolated or particular parts of the attack. (j) Re: ARTICLE 52 It is the understanding of the United Kingdom that: - a specific area of land may be a military objective if, because of its location or other reasons specified in this Article, its total or partial destruction, capture or neutralisation in the circumstances ruling at the time offers definite military advantage; - the first sentence of paragraph 2 prohibits only such attacks as may be directed against non-military objectives; it does not deal with the question of collateral damage resulting from attacks directed against military objectives. (k) Re: ARTICLE 53 The United Kingdom declares that if the objects protected by this Article are unlawfully used for military purposes they will thereby lose protection from attacks directed against such unlawful military uses. (l) Re: ARTICLE 54, paragraph 2 The United Kingdom understands that paragraph 2 has no application to attacks that are carried out for a specific purpose other than denying sustenance to the civilian population or the adverse party. (m) Re: ARTICLE 51 - 55 The obligations of Articles 51 and 55 are accepted on the basis that any adverse party against which the United Kingdom might be engaged will itself scrupulously observe those obligations. If an adverse party makes serious and deliberate attacks, in violation of Article 51 or Article 52 against the civilian population or civilians or against civilian objects, or, in violation of Articles 53, 54 and 55, on objects or items protected by those Articles, the United Kingdom will regard itself as entitled to take measures otherwise prohibited by the Articles in question to the extent that it considers such measures necessary for the sole purpose of compelling the adverse party to cease committing violations under those Articles, but only after formal warning to the adverse party requiring cessation of the violations has been disregarded and then only after a decision taken at the highest level of government. Any measures thus taken by the United Kingdom will not be disproportionate to the violations giving rise there to and will not involve any action prohibited by the Geneva Conventions of 1949 nor will such measures be continued after the violations have ceased. The United Kingdom will notify the Protecting Powers of any such formal warning given to an adverse party, and if that warning has been disregarded, of any measures taken as a result. (n) Re: ARTICLE 56 and 85, paragraph 3c The United Kingdom cannot undertake to grant absolute protection to installations which may contribute to the opposing Party's war effort, or to the defenders of such installations, but will take all due precautions in military operations at or near the installations referred to in paragraph 1 of Article 56 in the light of the known facts, including any special marking which the installation may carry, to avoid sever collateral losses among the civilian populations; direct attacks on such installations will be launched only on authorisation at a high level of command. (o) Re: ARTICLE 57, paragraph 2 The United Kingdom understands that the obligation to comply with paragraph 2(b) only extends to those who have the authority and practical possibility to cancel or suspend the attack. (p) Re: ARTICLE 70 It is the understanding of the United Kingdom that this Article does not affect the existing rules of naval warfare regarding naval blockade, submarine warfare or mine warfare. ============= Sulle altre cose che hai detto, ci sarebbe tanto da discutere. Non è corretto fare il discorso "ci abbassiamo al loro livello". E' una frase fatta, senza senso concreto. Quando spari a uno che ti spara, ti abbassi al suo livello? Quando metti in galera un sequestratore, ti abbassi al suo livello? Quando affondi un sottomarino che vorrebbe affondarti, ti abbassi al suo livello? E' sempre una questione di scelte, tra il fine che si vuole ottenere, e il grado di forza impositiva che si è disposti a impiegare. C'è sempre un punto di equilibrio tra difesa e diritti, e storia insegna che quando le cose si mettono male, il punto di equilibrio viene spostato allontanandolo dai diritti (prendiamo ad esempio la legislazione antiterrorismo italiana che servì a contrastare le BR). Solo che a volte le misure di emergenza, quando sono approvate da un intero ordinamento giuridico, tendono a restare in piedi anche dopo la fine dell'emergenza (è appunto il caso della legislazione antiterrorismo italiana, mai abrogata). E quindi può essere una soluzione intelligente, quella di prendersi una deroga che non comporta lo stravolgimento degli assetti giuridici, una deroga che consenta di tornare rapidamente alla situazione pre-esistente, una volta cessata l'emergenza. E' stata la scelta americana su Guantanamo. Non a caso, in America è guardato con più sospetto il Patriot Act, che ha introdotto una legislazione che non sarà facile revocare, rispetto alla vicenda Guantanamo. Ogni paese reagisce alle emergenze a modo suo. Voglio fare un altro esempio. L'Italia ha avuto un'emergenza immigrazione, e ha reagito in maniera drastica. Blocchi navali che hanno determinato persino tragedie sul mare, identificazione mediante impronte digitali di tutti gli stranieri non comunitari (anche in barba al principio di reciprocità e persino nei confronti di paesi DOC come può essere un canadese o un giapponese o un russo o un americano) e, infine, i famigerati Centri di Accoglienza Temporanea, dove, leggo il Manifesto: "il manifesto - 26 Giugno 2003 Ecco l'«accoglienza» ai segregati di Trapani Una visita al centro di permanenza temporanea «Serraino Vulpitta», dove finiscono molti di coloro che sbarcano sulle coste siciliane. Sovraffollamento bestiale (in quindici in una cella, dormendo per terra), condizioni terribili e soprattutto botte, botte, botte. I racconti di chi ha provato a fuggire le testimonianze dei pestati" E allora ti chiedo: sicuro che siamo solo noi americani ad avere la nostra Guantanamo?
  10. Sulla cultura giuridica ti dico solo che ho preso due lauree in Italia, in materie giuridiche, e in questo periodo, tanto per perdere tempo, ne sto prendendo una terza. Possiamo disquisire di ciò che vuoi, dal diritto civile a quello pubblico, dalla storia del diritto romano al diritto internazionale contemporaneo. E vengo consultato regolarmente dai più alti organi giudiziari italiani. Ah... ho anche studiato per 6 anni il latino e per 5 il greco. Solo per puntualizzare. ===== Non si tratta di differenza di cultura giuridica tra un anglosassone e un latino , semmai di diversità di vedute politiche. Perchè è solo qui che gira il discorso, Mirgal, non cercare di portarlo sulla cultura. Con una sola differenza: che io ho l'onestà intellettuale di riconoscere che Guantanamo è amorale, e che un giudice americano avrebbe potuto pensarla diversamente dal governo. E' successo in Italia, e pericolosi terroristi sono ritornati in libertà, perchè giudici hanno deciso che erano "combattenti"..... senza considerare che in quel caso andavano processati militarmente.... (e non venire a parlare di applicazione anglosassone del diritto...... se mi mettessi a parlare della giustizia italiana e di come funziona non finirei nemmeno tra una settimana). Però la mia onestà intellettuale presta il fianco a chi sostiene una tesi a spada tratta, e la usa contro di me. Fa nulla. Ribadisco esattamente quello che ho detto. E aggiungo: la giustizia americana si basa sul diritto consuetudinario, più che su quello scritto. Un giudice gode di un ampio margine di azione, per cui gli americani hanno voluto sottrarre i prigionieri da ogni scappatoia. Inoltre, processi a terroristi, in terra americana, implicano un elevato rischio di attentati, azioni di disturbo, e un elevato dispositivo per i trasferimenti e la custodia. Guantanamo risolve tutto. Poi, tu hai fatto una discussione incentrata sul diritto umanitario di guerra o dei conflitti. E hai affrontato un argomento dove non c'è speranza di dimostrare la tua tesi. Ancora per onestà intellettuale, ti dico che avresti dovuto fare riferimento ai principi fondamentali dell'individuo, che non fanno parte del diritto di guerra, ma di diverse dichiarazioni di principi. Lì potresti aver ragione. Ma un buon giurista saprebbe controbattere evidenziando che nel diritto degli stati, è lecito infrangere i diritti altrui se l'infrazione costituisce risposta a una lesione di diritti ricevuta. E potremmo parlare per ore, ciascuno adducendo solide argomentazioni. Ma c'è un'argomentazione che liquida tutto: finchè lo stato afghano, che oggi ha un governo legalmente riconosciuto, e lo stato irakeno, che oggi ha un governo legalmente riconosciuto, non chiederanno il rispetto dei diritti dell'individuo per i propri cittadini reclusi a Guantanamo, non esiste in concreto alcun organo di giustizia internazionale che possa concretamente imputare qualcosa agli USA. I prigionieri di Guantanamo oggi, sono affare interno. Dove per interno si intendono USA, Afghanistan e Irak. Un buon avvocato potrebbe eccepire: ma se non sappiamo nemmeno i nomi di quelli che stanno dentro, figuriamoci sapere quali sono gli Stati che potrebbero azionare un processo internazionale. Avrebbe ragione. Non li comunichiamo apposta. EDIT
  11. Belle davvero, specialmente quelle degli F-15I, uccelli molto restii a farsi riprendere...
  12. No Mirgal. Su queste cose, o risulta, o non risulta. Non diciamo "mi risulterebbe" perchè qui parliamo di cose nero su bianco. La nazione che firma e ratifica un trattato internazionale, si impegna a rispettarlo. Ma l'impegno vale nei confronti delle altre nazioni firmatarie, a meno che, per disposizione scritta o per la natura dell'accordo, l'impegno sia valido anche nei confronti di nazioni non firmatarie. Qui entriamo nel campo del diritto consuetudinario internazionale, che poi è il principale, e bisognerebbe vedere se si è formata o no una consuetudine internazionale sulla materia. Non si è formata. Perchè di solito gli stati che hanno problemi con guerriglia, e quelli che hanno maggiori impegni "bellici", sono proprio tra quelli che non hanno firmato nè ratificato la convenzione (ci sono anche Israele, Francia, Germania, UK, Russia ecc...). Quindi, su questo trattato, non c'è nemmeno una chiara interpretazione consuetudinaria. Disquisizione che peraltro nello specifico non si applica, giacchè gli USA non l'hanno ratificata, l'Afghanistan e l'Irak nemmeno, quindi ci troviamo fra stati che non hanno ratificato la convenzione, per cui è del tutto inapplicabile. EDIT Lo so che gli USA non l'hanno ratificato, te l'ho pure scritto nel precedente messaggio, forse non l'hai letto bene Io sì. Sei tu che hai postato il papiro, non io... Diciamo che come Italiano, che quel trattato l'ha ratificato, provo una certa disistima verso chi non l'ha fatto. L'elenco è lungo. Non ci sono solo gli USA, mi spiace...
  13. Mirgal. Sapevo che l'avresti postato. Perdonami, sono stato un po' scorretto con te e ti ho provocato, per farti cadere in errore... un piccolo trabocchetto! L'avevo già detto da qualche parte in questo forum, che ho una laurea in diritto internazionale.... con abilitazione all'insegnamento universitario anche in Italia, che ho esercitato, per la verità, di rado, avendo altri impegni. Comunque credimi, della materia sono molto esperto. Il protocollo che hai postato, non è mai stato ratificato dagli Stati Uniti. E questo protocollo, che non è adottato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, anche se - a norma di diritto ONU - come tutti i trattati internazionali, è lì depositato, non ha valore nei confronti delle nazioni non firmatarie. Ma la cosa più interessante, caro Mirgal.... è che nè l'Afghanistan dei talebani, nè l'Irak di Saddam, hanno firmato o ratificato il trattato. Devo aggiungere altro? ===== PS: apprezzo però la ricerca che hai fatto..... però ormai dovresti conoscermi, sai che cavolate non ne sparo mai....
  14. Gianni065

    Battute

    Legione straniera. Fortino sperduto in mezzo al deserto. Arriva il nuovo comandante, visita tutto il forte e nota una cammella custodita con molta cura in una stalla. E' l'unico animale nel forte. Rientrati in ufficio chiede all'attendente: "Attendente, come mai quella cammella?" L'attendente: "Signor comandante, come ben sa qui il turno di servizio dura 3 anni. Tre anni senza donne sono tanti... e allora, quella cammella...." Il comandante sbatte i pugni sulla scrivania e urla: "Che schifo! Non voglio sentire una parola di più. Siete bestie, non uomini! Sbarazzatevi immediatamente di quel povero animale" "Signorsì signor comandante!" Passano sei mesi. Il comandante chiama l'attendente nel suo ufficio. "Attendente, sono molto imbarazzato, conto sulla sua discrezione" "Comandi signore" "Vede, dopo sei mesi mi sono reso conto che quello che lei mi disse una volta, circa l'assenza di donne, bhè, è vero. Inizio a subire le conseguenze dell'astinenza. Così, vede, ho riconsiderato la faccenda della cammella.... immagino però che ormai non ci sia nulla da fare..." L'attendente si illumina: "Comandante! Eravamo tutti certi che lei avrebbe capito prima o poi. Per questo mi sono permesso di non uccidere nè sbarazzarmi della cammella, ma l'abbiamo nascosta in un posto sicuro nel forte, dove lei non poteva vederla" "Allora ce l'avete ancora!" "Sì comandante!" "E.... posso approfittarne? In maniera molto discreta, ovviamente...." "Ovviamente comandante.... massima discrezione.... gliela faccio trovare fra un'ora esatta nella sua stalla, pulita e tirata a lucido!" "Grazie.... grazie..... fra un'ora allora...." Dopo un'ora, il comandante, furtivamente, si avvicina alla stalla, tutto tirato e profumato, si assicura che nessuno lo veda, poi si infila dentro.... Ne esce dopo circa 45 minuti, visibilmente sollevato e "alleggerito". Fischiettando, ritorna al suo ufficio e incrocia l'attendente. "Buon giorno comandante..... ma, comandante.... lei tre quarti d'ora fa non doveva...." Il comandante dà una pacca sulla spalla all'attendente: "Certo. Non me ne sono scordato. Tutto a posto. Ho fatto tutto. Mi raccomando la discrezione...." L'attendente è allibito: "Ma comandante.... sono passati solo 45 minuti....." Il comandante alza le spalle: "Attendente.... orsù! Io non sono più giovane come voi.... voi siete nel pieno del vostro vigore! Alla mia età, 45 minuti sono anche troppi, me ne sarebbero bastati dieci...." L'attendente scuote la testa: "10 minuti? Ma comandante.... ci vogliono almeno due ore per arrivare con la cammella fino all'oasi dove c'è il bordello, due per tornare...."
  15. Gianni065

    Carro Super Pesante

    Bhè andiamoci piano. La battaglia dell'Atlantico è stata una delle battaglie fondamentali della II GM, combattuta per anni, nel quale era in gioco un elemento strategico: il flusso dei rifornimenti dagli USA all'Inghilterra (e poi anche alle truppe USA dislocate nei quadranti europeo e nord-africano). Se quel flusso si fosse interrotto, la Germania avrebbe sopraffatto l'Inghilterra, quindi è evidente il piano strategico. E la Germania ha cercato di vincere questa battaglia puntando esclusivamente sugli U-Boote , ed il destino dello scontro è stato in bilico per parecchio, finchè il numero dei mercantili prodotti superava quello dei mercantili affondati. Solo allora si è delineato il vincitore. Quindi abbiamo avuto U-Boote da un lato, traffico mercantile e unità di scorta dall'altro. La valenza strategica è chiara. E' lo stesso ruolo che hanno avuto, nel Pacifico, le portaerei dell'una e dell'altra parte: sono state le portaerei a vincere - o a perdere - la guerra del Pacifico, o se vogliamo, l'aviazione imbarcata. Se la Germania non avesse schierato i suoi sottomarini, avrebbe perso la guerra anche anni prima di quanto non sia accaduto. E non esistevano sostituti. Se non avesse schierato i Tiger, ma un numero maggiore di Panther, non sarebbe cambiato gran che a livello strategico. Certo che se la Germania avesse posseduto 30.000 Tiger e 10.000 ME-262, allora sì che queste armi avrebbero avuto valenza strategica, altrochè.
  16. Sì Legolas, ma infatti è stata proprio la divulgazione del filmato a ridare linfa all'argomento e a fornire materiale per i mass media.
  17. C'è un solo condannato perchè è il solo finito sotto le grinfie della giustizia ordinaria, prima dell'11 settembre. Per gli altri c'è Guantanamo. Sul diritto internazionale sei un po' confuso. Articolo 4 Convenzione di Ginevra: A. Prisoners of war, in the sense of the present Convention, are persons belonging to one of the following categories, who have fallen into the power of the enemy: 1. Members of the armed forces of a Party to the conflict as well as members of militias or volunteer corps forming part of such armed forces. 2. Members of other militias and members of other volunteer corps, including those of organized resistance movements, belonging to a Party to the conflict and operating in or outside their own territory, even if this territory is occupied, provided that such militias or volunteer corps, including such organized resistance movements, fulfil the following conditions: (a) That of being commanded by a person responsible for his subordinates; (b) That of having a fixed distinctive sign recognizable at a distance; ( c) That of carrying arms openly; (d) That of conducting their operations in accordance with the laws and customs of war. Come vedi: innanzitutto non appartengono a una delle parti (le parti erano USA da un lato, governi dei paesi invasi dall'altra); non hanno un segno distintivo riconoscibile a distanza; non portano le armi apertamente; non conducono le loro operazioni in accordo con le leggi e le consuetudini di guerra.
  18. Gianni065

    Battute

    Distruttori è la traduzione letterale di Destroyers, che tecnicamente si traduce in cacciatorpediniere. La Lincoln è una portaerei classe Nimitz. Ci sono piccolissime differenze di stazza e dimensioni tra le varie serie della Nimitz, ed in particolare tra le prime tre e le successive (la Lincoln appartiene alla seconda serie), anche se le prime tre sono state portate allo stesso standard della successive. Più di questo è impossibile sapere cos'è passato nella testa di quello che ha scritto la barzelletta.
  19. Gianni065

    Carro Super Pesante

    Vorthex. non voglio assolutamente sminuire il valore dei carri tedeschi, sono stati i migliori dal punto di vista tecnologico, nè quello dei loro equipaggi e ne ho già parlato in un altro post dove, tra l'altro, ho elencato alcune delle gesta più sensazionali da essi compiute. Nei manuali operativi c'era scritto che per affrontare un Tiger occorreva impegnare 4 Sherman con la prospettiva di perderne tre. E tra i tedeschi circolava la battuta: un nostro Tiger può distruggere 8 Sherman alla volta... il problema è che ce n'è sempre un nono... Ti confermo in ogni caso i dati tecnici che ho postato: il Panther era molto vulnerabile sul settore laterale anche rispetto agli Sherman (ovviamente quelli che montavano i 76 mm). La cosa non deve stupire: lo Sherman se è per questo, sempre con l'arma da 76 (che era ad alta pressione e sparava munizioni sabot) poteva perforare persino lo scafo frontale di un Tiger a ben 3200 metri (lo scafo, non la torretta). Comunque, non perdiamoci nelle tabelle tecniche. I carri tedeschi erano di gran lunga superiori a quelli alleati, io stavo solo dicendo che il Tiger era migliore del Panther, non è questione di torretta fatta di burro. Il Tiger pesava oltre 12 tonnellate più del Panther. Non credo fossero 12 tonnellate di viveri. Nè ha senso questo confronto Sherman vs Panther/Tiger: ripeto, sono mezzi totalmente diversi, lo Sherman è stato concepito per un ruolo ben diverso in cui la capacità di produzione e la mobilità erano essenziali per supportare l'avanzata. E quando dico che il Tiger non ha avuto un peso strategico, non lo dico per sminuirne il valore ma solo per sottolineare che esso non ha influito sulla guerra. Questa affermazione va letta con onestà: prendi la battaglia che hai citato. Gli inglesi persero una trentina tra carri e mezzi blindati a fronte di 11 carri tedeschi, tra i quali 6 Tiger. Non mi pare una cosa da "Tiger fobia": ci sono stati episodi ben peggiori per gli alleati, con intere colonne corazzate spazzate via. L'episodio fu ampiamente sfruttato dalla propaganda tedesca, ma la battuta d'arresto degli inglesi fu dovuta a una revisione delle tattiche e dei quadri comando, perchè quella battaglia fu condotta con estrema imperizia. I Tiger non sono esistiti strategicamente, perchè un elemento strategico è un elemento in grado di condizionare l'esito di una guerra. Gli U-Boote sono stati un elemento strategico, ad esempio. Ma mezzi eccellenti e superlativi, come i carri Tiger o i caccia ME-262, non lo sono stati. Il Tiger o il Panther avrebbero potuto certamente pesare di più, se la Germania, anzichè perdersi nella produzioni di numerosi tipi di carri, avesse prodotto un unico modello in quantità significative (il Panther andava benissimo, ed era meglio produrre due Panther anzichè un Tiger, così come sarebbe stato meglio produrre tre FW190 anzichè un ME-262). Ma anche su questo, la critica ha poco senso: i tedeschi puntarono sulla qualità esasperata anzichè sulla quantità, non perchè fossero idioti, ma semplicemente perchè non avevano più materiale umano a sufficienza. Non aveva senso produrre 10.000 carri molto buoni se non c'erano gli equipaggi per mandarli in battaglia. Meglio quindi 1000 carri superlativi con relativi equipaggi. Oggi quando si guarda a fatti della II GM si tende spesso a guardare il particolare, ma si dimentica di avere sempre in mente il quadro generale, per capire le ragioni di quel particolare.
  20. Gianni065

    Carro Super Pesante

    Bhè l'armamento del Panther era di gran lunga inferiore a quello del Tiger, e anche la corazzatura. Pensa che la torretta, di lato, poteva essere perforata da uno Sherman addirittura a 3500 metri...
  21. Postala su luogocomune. Dopo che avranno finito il DVD sull'11 settembre e quello sulle scie chimiche, possono attaccare con questo.
  22. Gianni065

    Battute

    Odiarti no, perchè mai. La battuta circola nella stessa US Navy, come un po' in molte altre marine, con molte varianti (navi, luoghi ecc...). E sai da quanto? 40 anni... Ma l'episodio non è mai accaduto. Peraltro, proprio la Lincoln è stata ai lavori dall'inverno 1996 fino alla primavera del 1998 per poi affrontare una crociera nel Pacifico. Quindi, la barzelletta va benissimo, quel "conversazione realmente registrata" è invece un po' cattivo. Ma so che la battuta, nella sua nuova versione con la Lincoln, circola così.
  23. Avvisaci quando te ne renderai conto anche tu.
  24. Come devono essere considerati? Soldati? Non indossano una divisa, non rappresentano un governo legittimo, non riconoscono le convenzioni internazionali. Quindi non sono soldati. Guerriglieri? E cos'è un guerrigliero? Il vocabolario dice che la guerriglia è: "tattica di lotta armata condotta da piccole formazioni irregolari contro un esercito regolare, che si sviluppa con attacchi brevi e improvvisi" Non mi pare che il kamikaze rientri in una "piccola formazione irregolare", nè mi pare che i civili, donne e bambini uccisi dagli attentati (e molto spesso unico obiettivo degli attentati) siano un "esercito regolare". Terrorista? Sempre il vocabolario: "chi fa parte di un gruppo o di un movimento politico che si avvale di metodi illegali ed efferati per sovvertire il regime politico esistente" Farsi saltare in un mercato affollato di civili è legale? Decapitare un appartenente a un'organizzazione umanitaria non è forse efferato? Credo che la risposta non debba darla io, a quanto pare.
  25. Gianni065

    Carro Super Pesante

    Non è esattamente così. Innanzitutto di Sherman ne furono prodotti oltre 50.000 (senza contare le varianti speciali) contro poche centinaia di Tiger. Lo Sherman era concepito per la produzione su larga scala, e come carro di accompagnamento per la fanteria. Per la lotta controcarro gli americani si affidavano ai cacciacarri (oltre che all'aviazione). La prima variante dello Sherman, con pezzo da 75 mm, era comunque in grado di penetrare la corazza del Tiger di fianco, se sparava entro i 500 metri. Le versioni successive, con pezzi più potenti, avevano capacità maggiori. Ad esempio lo Sherman Firefly poteva perforare un Tiger frontalmente anche da 1500 metri. Il Tiger resta probabilmente il miglior carro della II GM, come compromesso tra tecnologia e prestazioni, ma dal punto di vista strategico fu come se non fosse mai esistito.
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