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Dirigibili
Gianni065 ha risposto a maverick13 nella discussione Aerei da Trasporto, AWACS e Aerocisterne
I dirigibili sono stati usati nel primo conflitto mondiale come bombardieri. Poi sono caduti in disuso, se si esclude l'utilizzo dei palloni frenati, con compiti di osservazione e di ostacolo agli attacchi aerei, in entrambe le guerre mondiali. Di recente ci sono numerosi programmi, per l'utilizzo dei dirigibili come piattaforme per la ricognizione, per l'osservazione, per l'allarme radar lontano ecc... -
Io non credo alle analogie con il Vietnam. Il Vietnam non è stata una guerra di imboscate, come qualcuno crede. I Vietcong erano organizzati in vere e proprie formazioni militari, supportate e integrate dalle forze regolari del Vietnam del Nord. Essi affrontavano gli americani, attaccavano le postazioni, facevano anche imboscate per carità, ma non imboscate della serie: metto una bomba e mi nascondo. Le loro imboscate erano agguati veri e propri, attaccavano e colpivano non tanto con trappole esplosive ma anche e soprattutto con il fuoco di lanciarazzi, mitragliatrici, mortai, artiglieria. E cercavano di occupare il terreno. Addirittura spesso assediavano avamposti e basi nemiche per giorni, settimane, mesi. Tant'è vero che gli americani contrastavano i vietcong con reparti regolari, con artiglieria, con aerei d'attacco, con operazioni vere e proprie. In Iraq non è la stessa cosa. In Iraq c'è un qualcosa che si definisce guerriglia, e in un certo qual modo lo è, ma che usa più le tecniche del terrorismo che quelle della guerriglia. La guerriglia Iraqena non occupa il terreno, il suo scopo non è mettere in discussione il controllo del territorio, nè quello di controllare alcune zone e di espanderle nella prospettiva di controllare l'intero paese. La guerriglia iraqena non affronta il nemico. Mettono bombe, sparano al massimo un paio di colpi di lanciarazzi e di mortai, attaccano al massimo la singola camionetta o il singolo blindato, poi se ne scappano. Anzi, spesso non si fanno vedere affatto. Io quindi non spingerei troppo i parallelismi. La tentazione di infliggere pesanti ritorsioni quando si subiscono attacchi e perdite da parte di un nemico che combatte in maniera irregolare o asimmetrica, è forte, in qualsiasi contesto, che si chiami Vietnam o Iraq o in qualsiasi altro modo. Peraltro, i marines non sono certo una forza addestrata a combattere in contesti civili. L'addestramento di una squadra di marines, o di qualsiasi squadra militare che si rispetti (io parlo di marines per comodità, ma è chiaro che in Iraq non ci sono solo i marines, ma anche l'army) in caso di imboscata, è molto semplice: 1) Non subire l'attacco, ma contrattaccare immediatamente. Non importa dove, non importa come, non importa contro chi: il nemico che fa un'imboscata si aspetta di vederti scappare, e probabilmente ha già previsto come falciarti mentre lo fai. Non si aspetta che tu lo attacchi, anche in condizioni di inferiorità numerica; 2) Sparare con il massimo della potenza di fuoco disponibile. Anche in questo caso, non importa come e contro chi: bisogna saturare la zona per costringere il nemico a restare basso. Lui ha già avuto il vantaggio sorpresa, non se ne devono concedere altri. Queste due regole basilari, sono patrimonio di un soldato. Purtroppo sono del tutto inconciliabili con contesti in cui il nemico si fa scudo di civili. E' chiaro che se ti arriva un colpo di lanciarazzi mentre attraversi un villaggio, e radi al suolo ogni cosa che c'è nel raggio di cento metri, scampi il funerale ma fai una strage. E purtroppo esperienza insegna che se cerchi di discriminare il bersaglio, in quelle situazioni, e di evitare vittime innocenti, quasi certamente perdi la partita e te ne esci con le ossa rotte. E' davvero difficile fare la cosa giusta in quel momento. Il che, in ogni caso, non può mai giustificare una ritorsione a freddo contro gente che non c'entra nulla o che non ha preso parte attiva all'agguato.
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Tenete presente una serie di cose: 1) le forze speciali sono speciali, non sono miracolose. Sono uomini addestrati meglio, con dottrine e tecniche ed equipaggiamenti particolari, ma sempre uomini sono. 2) le forze speciali sono solitamente tagliate per piccoli interventi. Finchè si tratta di gestire un dirottamento, un piccolo gruppo di sequestratori, un colpo di mano localizzato, vanno bene. Se si tratta di gestire problemi grossi quantitativamente, le forze speciali non sono altrettanto efficaci. 3) spesso le forze speciali non sono poi così speciali. Negli USA i Seal sono forze speciali, ma anche i Marines sono considerati una forza speciale, così come le forze aerotrasportate. In realtà i SEAL sono veramente speciali, ma il loro campo di impiego tipico è quello di una squadra, o di qualche squadra, di certo non una brigata. I Marines possono invece operare a livello di battaglione o di brigata, ma non sono così speciali come i Seals. Decine di terroristi asserragliati in una scuola con migliaia di ostaggi, costituiscono un problema serio - forse insormontabile - per qualsiasi vera unità speciale. Motivo per cui si deve ricorrere a unità quasi-speciali. 4) i sovietici (e poi i russi) non avevano forze davvero tagliate per operazioni speciali antiterrorismo, è una realtà nuova per loro. Le loro unità speciali, come le Spetsnaz, sono più unità per il sabotaggio e la distruzione, che per azioni antiterrorismo e di liberazione di ostaggi. Dopo l'esperienza cecena, un po' le cose sono cambiate, ma all'epoca c'era una certa impreparazione ad affrontare questo tipo di situazioni (che poi, voglio vedere chi è davvero preparato a cose simili).
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I dati ufficiali parlano di 39 SCUD lanciati contro Israele, con 2-3 morti e alcune decine di feriti. Non ho motivo di dubitare di quei dati, anche perchè nel 1991 io ho seguito quel conflitto e ricordo bene che i danni su Israele furono davvero minimi. Saddam non utilizzò armi NBC per vari motivi: innanzitutto quelle N non le aveva. Le armi B sono praticamente inutili in quel tipo di conflitto. Restano le armi C, per le quali le forze americane erano ampiamente equipaggiate, per cui non avrebbe ottenuto alcun risultato nè tattico nè strategico, a parte quello di offrire il pretesto agli americani per arrivare fino a Bagdad. Nè a Saddam conveniva utilizzare armi chimiche contro Israele o contro le città arabe. Non solo avrebbe fornito il pretesto di cui sopra, ma avrebbe scatenato una ritorsione israeliana molto pesante, forse persino nucleare. Saddam aveva ogni interesse e odio per colpire Israele, USA e paesi alleati, ma ci teneva alla sua pellaccia e non ha mai avuto fama di essere uno votato al martirio. Gli americani, ormai da anni, non hanno più nel proprio arsenale armi biologiche o chimiche. A dire il vero quelle biologiche non le hanno mai avute, mentre per le armi chimiche, di cui gli USA disponevano di centinaia di migliaia tra munizioni e bombe, una quindicina di anni fa fu avviato un programma di distruzione delle armi e di smantellamento dei siti di produzione, che è stato del tutto completato nell'aprile di quest'anno. Nel 1991, quindi gli USA avevano ancora il loro arsenale chimico, ma non l'avrebbero mai utilizzato contro l'Iraq, per una serie di ragioni abbastanza ovvie, anche se avessero subito un attacco chimico.
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Intanto i russi stanno aggiornando la loro flotta di MI-24 e contano di mantenerli in servizio almeno fino al 2015.
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Si chiamava Oleg Penkovsky. Bisogna partire da un concetto: nel 1962, quando scoppiò la crisi cubana, gli USA avevano una forza nucleare strategica molto potente: centinaia di ICBM basati a terra e di SLBM basati in mare, nonchè molti bombardieri strategici, oltre a missili di gittata intermedia basati in nazioni amiche, come la Turchia. A fronte di questo arsenale, l'URSS poteva contrapporre pochissimi ICBM (meno di una decina) e un certo numero di missili nucleari a corta gittata basati sui sottomarini, oltre a un piccolo numero di bombardieri strategici. La vera consistenza dell'arsenale sovietico fu il principale contributo fornito da Penkovsky. Gli americani sapevano che l'unica minaccia reale per il territorio USA proveniva dai pochissimi ICBM, mentre c'era la ragionevole certezza di poter impedire ai sottomarini e ai bombardieri sovietici di raggiungere il territorio americano. Per i sovietici, installare i missili a Cuba fu un modo di garantirsi una migliore capacità di minacciare il territorio americano. I militari americani volevano fare la voce grossa, convinti com'erano che i sovietici non avrebbero sfidato la potenza nucleare americana. Dal canto loro, i sovietici erano sicuri di poter fare la voce grossa, convinti com'erano di essere riusciti a far bere agli americani le loro disinformazioni circa la loro reale forza nucleare. In questo giochetto, Kennedy decise di non rischiare e di cercare una soluzione diplomatica, e pertanto mandò il fratello dall'ambasciatore sovietico in USA, per avviare una serie di colloqui non ufficiali. Non esitò in ogni caso a ordinare il blocco navale, contando sulla propria superiorità nucleare. Fu grazie a questo lavoro che si raggiunse l'accordo: i sovietici ritiravano i missili a Cuba, gli americani in cambio promettevano di non invadere Cuba e di togliere i missili dalla Turchia. Tra le righe, i sovietici si impegnarono anche a non invadere Berlino Ovest. Certamente i sovietici dovettero chiedersi come mai gli americani si sentivano così sicuri della propria forza e della debolezza sovietica, e cercarono di individuare chi potesse aver informato gli americani sull'effettivo stato dell'arsenale sovietico. Fu così che beccarono Penkovsky, lo arrestarono e, dopo un processo sommario, lo fucilarono. Questi furono i fatti, e non mi pare che dagli archivi della CIA sia uscito nulla, dopo la declassificazione, che faccia ritenere che le cose andarono diversamente.
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SERVE DAVVERO IL NUCLEARE IN ITALIA?
Gianni065 ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
Sì, ma io non parlavo di lavoratori, ma della gente comune che cammina per strada e respira/mangia/beve le schifezze che derivano dalla combustione di petrolio o carbone (per non parlare delle benzine...) -
Sì, mi sono dedicato a Crono911, in effetti, e questo ha assorbito il mio tempo libero. Mi fa sinceramente piacere che si noti se manco un po' !
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I russi producono ancora l'Hind ? E' una domanda a cui non so risponderti con certezza. Se chiedi di comprare degli Hind, te li vendono. Se questi Hind siano nuovi di produzione o ricavati per trasformazione di Hind usati o attingendo alle ingenti scorte di pezzi di ricambio e parti di rispetto, è difficile dirlo. L'ultima versione offerta sul mercato, nuova, risale al 1995, e da allora gli esemplari venduti, anche quelli per la stessa Russia, sono ricavati da trasformazioni. Questo mi lascia pensare che la linea produttiva sia chiusa.
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Invece è verissimo. I Blue Angels non indossano tuta anti-G nè maschera di ossigeno, in quanto ritengono che entrambe siano di ostacolo al pilota nell'avere piena visuale e controllo della "stick" durante le manovre in formazione molto stretta. Ad ogni modo, il loro programma è studiato per consentire di fare la manovre previste senza incassare G superiori alla soglia di tolleranza.
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Alenia Aeronautica set to supply 50% of F-35 wings
Gianni065 ha risposto a typhoon nella discussione Aeronautica Militare
Lasciamo stare le forze di polizia, non avete idea di cosa significhi per una Volante la stessa macchina per dieci anni. Considerate che una volante (siccome non c'è il cambio di autovettura perchè non ce n'è a sufficienza) cammina 24 ore su 24, 365 giorni su 365. Se consideriamo una media di percorrenza di 20 km/h, sono 240 km al giorno, ossia circa 900.000 km in dieci anni. Voi la cambiereste una macchina dopo 900.000 km, che dite? Polizia e Carabinieri (questi ultimi un po' meno, perchè sono finanziati da più ministeri) se la passano proprio male, quanto ad equipaggiamenti, credetemi. Gli sprechi sono altri (troppo personale impegnato in servizi burocratici, troppo personale impiegato nelle scorte, troppo personale e mezzi sprecati per l'ordine pubblico alle partite che secondo me dovrebbe essere addebitato alle società sportive ecc...) -
Ok ragazzi, l'ultima versione di Crono911, che ormai credo si possa ritenere quella definitiva, l'ho appena inviata a Fabio perchè la renda disponibile attraverso il sito. Ovviamente aspettate un cenno di conferma da parte sua prima di iniziare a scaricare.
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La rivista è una buona rivista di aviazione. L'articolo è un report, non dice nulla di così strano da doversi interrogare sull'affidabilità della fonte. L'Hind è una macchina potente e possente, sempre temuta dai suoi avversari. E' una macchina grossa, che non usa certo tecnologie avanzatissime, e pertanto è una macchina che richiede impegno da parte del pilota. E' un elicottero concepito per operare nell'ambito della dottrina militare sovietica, ottimizzato per sviluppare un grande volume di fuoco in appoggio alle forze meccanizzate avanzanti ma anche a sostegno di interi reparti eliportati d'assalto. Infatti l'Hind, per i più "sofisti", non è esattamente un "elicottero d'attacco" nè un "elicottero controcarro" ma è interprete di una tipologia a sè stante, quella degli "elicotteri d'assalto". Mentre a un elicottero controcarro/d'attacco si richiede una grande maneggevolezza alle basse quote, la capacità di operare agguati sfruttando la morfologia del terreno, all'Hind si richiede velocità e potenza di fuoco per saturare completamente l'area che sarà attraversata o conquistata dalla fanteria. Se l'Hind non è più considerato una macchina moderna, non è certo per colpa delle sue qualità ma soltanto per il mutamento delle dottrine operative, che oggi privilegiano elicotteri da combattimento più piccoli e maneggevoli, complice anche la diffusione dei sistemi antiaerei spalleggiabili, che costituiscono da sempre la minaccia più grave nei confronti di elicotteri che non volano raso terra. Credo infatti che l'Hind sia particolarmente vulnerabile al fuoco dei missili antiaerei leggeri, per via delle sue dimensioni, del notevole calore generato dai motori, della possibilità di essere avvistato a distanze considerevoli. Oggi come oggi, tutti gli eserciti moderni di nazioni democratiche devono fare i conti con la necessità di limitare il tasso di perdite. Se prima poteva essere considerato accettabile un tasso di perdite, che so, del 10-20 % , oggi si pretende di azzerarlo. E' chiaro che se svolacchi tra le montagne ed i guerriglieri hanno missili classe Stinger o Strela, il MI-24 è molto vulnerabile rispetto ad elicotteri più maneggevoli. Ma in un conflitto duro, dove il tasso di perdite è scontato, l'Hind rivela tutte le sue capacità e qualità come vero e proprio "ariete da sfondamento".
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Gli Exocet li ingaggi con il sistema antimissile Phalanx. Ingaggiarli con gli Standard della prima serie non è praticamente possibile. Solo gli Standard abbinati al sistema AEGIS hanno una capacità antimissile, sempre più sviluppata nelle versioni più recenti. E' difficile che una singola unità armata di CIWS abbia la capacità di evitare due o tre missili antinave classe Exocet che ti arrivano addosso nella stessa direzione. Anche se hai più sistemi antimissile a bordo, ognuno generalmente copre un settore, quindi se dallo stesso settore arrivano più missili, è molto probabile che incassi, sia che ti chiami Perry sia che ti chiami Nimitz. Io so solo che la Stark, classe Perry, 3600 tonnellate, ha resistito all'impatto di due missili Exocet, nel 1987, che la colpirono in pieno (il sistema Phalanx non era in funzione, la nave non era in assetto di combattimento). Uno dei due missili non esplose ma si incendiò. La fregata fu riparata con una spesa di circa 140 miliondi di dollari. Per confronto, nel 1982 il caccia inglese Sheffield, ben 4800 tonnellate, incassò un solo Exocet che nemmeno esplose, e andò perduto.
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Fu a Budennovsk, nel 1995. I ribelli ceceni si asserragliarono nell'ospedale con un migliaio di ostaggi e respinsero almeno un paio di attacchi delle forze speciali, coprendosi con gli ostaggi. Il governo russo fu costretto a trattare con i ribelli che furono lasciati liberi di ritirarsi in cambio dell'incolumità degli ostaggi, almeno un centinaio dei quali rimasero uccisi. Di più non ricordo, ma se cerchi in Google sicuramente troverai molte fonti.
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Sparare mentre si scende con il paracadute è possibile, ma non consigliabile. I motivi sono tanti: innanzitutto vista la condizione in cui ti trovi, hai una precisione pari a quella di un elefante che si cimenti nella danza classica. Per sparare, significa che sei relativamente vicino a terra (un centinaio di metri) e a quella quota è bene che pensi a prepararti al contatto con il terreno e a gestire la discesa con i tiranti, piuttosto che giocare a John Wayne. Se proprio devi fare una cavolata, a questo punto lancia un paio di granate e ripulisci un po' la zona dove stai per planare (sperando che le schegge non ti becchino...) Poi, le convenzioni di guerra vietano di sparare a chi scende appeso con il paracadute (regola mai rispettata, a essere onesti) e non sarebbe carino mettersi a sparare mentre scendi, o no? In ogni caso, siccome chi scende è un bersaglio moooooooooolto più facile di chi invece sta a terra a mirare contro i piccioni appesi, è sempre buona norma non paracadutarsi sopra la testa del nemico, ma un pochino più in là.
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Quoto Dominus. Sparare già oltre i cento metri con un fucile non è cosa semplice, se non si dispone di ottica e non si è ben addestrati. Poi, intendiamoci: un conto è se un reparto spara contro centinaia di uomini e mezzi che si possono trovare anche a duecento, trecento, quattrocento metri o più. Quelli avanzano in massa, tu spari in massa... dove coglio coglio... e nel mucchio si becca sempre qualcosa, specialmente se si spara in tanti. Altro conto è sparare a duecento metri contro un soldato che si muove. Senza ottica ci provi ugualmente, certo, non è che lo guardi senza fare niente, ma è difficile beccarlo. Poi dipende da tante cose: con un fucile in appoggio, contro un bersaglio che non si muove, un tiratore addestrato può anche piazzare un colpo, senza ottica a duecento metri. Le variabili insomma sono tantissime.
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Un momento. Voi mi avevate chiesto di Ishaqi e ho risposto su Ishaqi. Haditha è un'altra faccenda. Tanto per cominciare ad Haditha il clima è pesante: l'anno scorso i Marines hanno subito attentati molto sanguinosi in quella città, tra cui uno in cui hanno perso sei uomini e un altro in cui ne hanno persi 14 assieme ad un mezzo corazzato. I Marines anche questa volta hanno incassato un ordigno, e questo lo ammettono tutti. Un ordigno radiocomandato, quindi necessariamente azionato da una delle case che distavano circa 150 metri dall'esplosione. Fin qui non ci piove. Dopo l'esplosione, i marines sostengono di essere stati oggetto di un nutrito fuoco di armi leggere, al quale hanno reagito, come al loro solito, con molta potenza di fuoco. I testimoni sostengono che invece i marines sono entrati nelle case e hanno fatto strage. Qui le cose secondo me sono diverse, e non metterei la mano sul fuoco sul fatto che i marines non abbiano calcato troppo la mano. Certo, escludo a priori che un reparto di marines possa aver sparato a sangue freddo a donne e bambini, come qualcuno sostiene, ma che i marines possano aver sparato alla cieca in risposta all'agguato, mi pare possibile. Mi risulta peraltro che ci sia anche stato un intervento aereo di appoggio. Poi, non vorrei difendere sempre e comunque i marines, ma ho sentito e visto alcune interviste di abitanti di Haditha: c'è una ragazza a un certo punto che dice: i marines stavano passando e io mi sono coperta le orecchie un attimo prima che scoppiasse la bomba. Complimenti. E come facevi a sapere che stava per scoppiare una bomba? Poi guardo i bossoli che il cameramen riprende sul luogo della strage, e vedo che sono quasi tutti di AK47. Ce li hanno sparsi i marines? Come no... può anche essere. Però poi mi dicono: non c'è traccia di conflitto a fuoco, non si vedono fori nei muri della casa (dove sarebbe avvenuta la strage). Guardo la foto: Mura di pietra. Ci credo che non ci sono fori. Però c'è una bestia di evidenza di esplosione di un lanciarazzi o qualcosa del genere. Secondo me i Marines hanno reagito per uscire dall'imboscata, sparando a casaccio contro le case vicine e contro qualunque cosa si affacciasse dalle finestre, ed è probabile che erano talmente incavolati che abbiano esagerato troppo (anche se vorrei vedere come reagisce uno che ha appena perso un compagno dilaniato da un'esplosione e si trova sotto il fuoco nemico). Quando si sono accorti di aver ammazzato qualche civile di troppo, è possibile che abbiano deciso di coprire la cosa. Non so, quindi, se e quanta colpa abbiano i Marines. Se ce l'hanno, è giusto che affrontino le loro responsabilità. Resta però il fatto che quando si è in quel tipo di guerra, questo tipi di episodi possono accadere, e che a ben vedere è la guerriglia che scatena queste reazioni, le provoca, le cerca.
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Elenco utenti MI-24 (non proprio aggiornatissimo) Afghanistan. - 60 Mi-24. Algeria. - 30 Mi-24. Angola. - 30 Mi-24. Armenia. - 12 Mi-24. Azerbaijan. - 10 Mi-24. Bulgaria. - 38 Mi-24D. - 6 Mi-24V. Belarus. - 80 Mi-24. Congo. - ? Mi-24D. Croatia. - 15 Mi-24V. Cuba. - 12 Mi-24. Czech Republic. - 20 Mi-24D. - 20 Mi-24V. Ethiopia. - 11 Mi-24. Germany. - 38 Mi-24D. - 12 Mi-24V. Georgia. - 4 Mi-25D. Hungary. - 8 Mi-24D. - 16 Mi-24D Mods. - 8 Mi-24V. India. - Mi-25D. - 15 Mi-35. Indonesia. - 2 Mi-35P. (3 more in 2005?) Iraq. - 40 Mi-24D. Kazakhstan. - ? Mi-24. North-Korea. - 50 Mi-24. Kyrgyzstan. - ? Mi-24. Laos. - 8 Mi-25. Libya. - 26 Mi-24. Macedonia. - 2 Mi-24K. - 10 Mi-24V. Mongolia. - ? Mi-24. Mozambique. - 15 Mi-24. Nicaragua. - 6 Mi-25. Nigeria. - 6 Mi-35P. Pakistan. - Afghani defectors evaluated. Peru. - 27 Mi-25. Poland. - 16 Mi-24D. - 16 Mi-24V. Russia. - 700 all types. Rwanda. - 2 Mi-24V. Sierra Leone. - 3 Mi-24V. Slovakia. - 8 Mi-24D. - 1 Mi-24DU. - 10 Mi-24V. Sri Lanka. - 4 Mi-24?. - 1 Mi-24P. - 10 Mi-24V. - 10 Mi-35P. Sudan. - 6 Mi-24V. Syria. - 50 Mi-24. Turkmenistan. - 10 Mi-24. Uganda - 2 Mi-24. Ukraine. - 278 Mi-24. Uzbekistan. - 45 Mi-24. United States. - ? Mi-24 ex Libya and ex East-Germany and captured Iraq's for evaluation. Vietnam. - 30? Mi-24A. Yemen. - 15? Mi-24. Zimbabwe. - ?
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Per Mirgal: gli F-16 italiani sono di una versione mooooolto più vecchia di quella che hai postato... Per Impala: non posso citare la fonte. Del resto, ho scritto solo l' 1% di quanto appreso, quel po' che potevo dire.
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Mi è stata riferita la dinamica dell'incidente degli F-16 italiani. I due erano in formazione, con separazione di circa 2 miglia, quando il leader ha impostato la virata per il rientro alla base ordinando di passare alla frequenza radio di avvicinamento. Il gregario ha abbassato la testa per impostare la frequenza radio e non si è reso conto che il leader di fatto gli stava tagliando la strada, complice anche, probabilmente, una separazione verticale non rispettata. La coda del gregario ha colpito il leader e i due sono rientrati alla base a bordo dell'elicottero del SAR che li ha ripescati in mare. Un errore banale, che poteva costare due vite umane.
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Due sono le correnti estremiste in america: la sinistra radicale e la destra nazi-fascista. Entrambe trovano pochissimo credito in USA, e sono costantemente e pesantemente ostacolate dall' FBI. Dire che rappresentano una minoranza è già un'esagerazione.
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Nulla di che. Da un lato il solito cospirazionista che spara balle una dopo l'altra (l'ultima che ho sentito è che il Pentagono era difeso da cinque batterie di sistemi antierei... evidentemente nascoste sotto i tombini delle fognature) dall'altro una persona intelligente ma non preparata sull'argomento. Comunque sono contento che Mazzucco spilli un po' di soldi a quella gente. Se lo meritano: chi è causa del suo male, pianga sè stesso, dice un proverbio. E Mazzucco ormai ha un motto: "Sono io, proprio Mazzucco. Sparo balle e i soldi me li cucco". e se li spende a Los Angeles, lui. In quell'america decrepita, corrotta, infida, cospiratrice, guerrafondaia... nella quale, stranamente, forse per puro masochismo, ha deciso di vivere...
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SERVE DAVVERO IL NUCLEARE IN ITALIA?
Gianni065 ha risposto a Leviathan nella discussione Discussioni a tema
Veramente di Chernobyl non s'è mai detto che era sicura. Anzi, le centrali sovietiche erano fortemente criticate in occidente. E comunque Batterfield, se davvero pensi che le migliaia, o decine di migliaia, o centinaia di migliaia di morti che il nucleare ha sulla coscienza fino ad oggi o che potrebbe avere sulla coscienza in caso di improbabilissimo incidente, siano qualcosa di fronte alle centinaia di MILIONI di persone che sono morte e muoiono di tumori e altre malattie ingenerate dalla combustione degli idrocarburi (centrali a petrolio) e altri tipi di combustibi fossili/minerali, ti sbagli di grosso.