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Non per rompere le uova nel paniere... ma le analisi sui combattimenti della II GM dimostrano che il "dogfight" in senso stretto è stata la causa minore di abbattimenti in cielo. Nella maggioranza dei casi, gli abbattimenti avvenivano con l'effetto sorpresa (non ti accorgevi che un caccia ti stava arrivando addosso) o perchè l'abbattitore era un velivolo di prestazioni di gran lunga superiori (caccia contro ricognitore/bombardiere o contro aereo molto meno prestante). Le battaglie aeree fatte di dogfight sono state circoscritte, mentre lo stillicidio di abbattimenti quotidiani senza dogfight è stato molto più numeroso. E persino nei dogfight, spesso si veniva abbattuti perchè non ci si accorgeva, nella mischia, che un caccia era capitato alle tue spalle (l'abitudine del volo a coppia, in cui il gregario ha il compito principale di proteggere le spalle al leader, è nata in seguito a quelle esperienze). Però credo che l'adrenalina di un dogfight tra caccia ad elica non sia poi superiore a quella di uno scontro fra jet tecnologicamente avanzati. Vedere l'RWR impazzito, manovrare per sganciarsi da un missile in grado di tirare a 30 o 50 G, non è certo una cosa priva di emozioni forti. E in ogni caso, la costante, ora come allora, è che si mette in gioco la propria vita.
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E' una task force composta sia da elementi di intelligence vera e propria (CIA e simili) sia soprattutto da elementi di intelligence impropriamente detti, ossia in realtà forze speciali come i Ranger, le Delta Force ma anche elementi del SAS inglese. A quanto ho capito, leggendo le altre parti del rapporto, viene creata una TF per ogni obiettivo che si vuol raggiungere (ossia grosso terrorista da eliminare) e quella TF opera finchè non raggiunge lo scopo. Si dedica solo a quello. Chiaramente, mentre cerchi il terrorista A, ti può capitare di trovare il terrorista B e C, oppure un covo di terroristi che non sono famosi ma sempre terroristi sono, e quindi non ti fai sfuggire l'occasione e li elimini. A giudicare dalla sequenza delle numerazioni delle TF, sembra di capire che una volta raggiunto l'obiettivo, la TF viene sciolta e ne nasce un'altra (magari con gli stessi elementi) con un numero progressivo diverso. Quindi più TF possono operare in contemporanea. Da quello che sono riuscito a ricostruire, la TF145 nel momento in cui ha colpito Zarqawi era composta di elementi provenienti da: - 1st Special Force - Operation Detachment Delta (le Delta Force) - SEAL Team 6 - 75th Ranger Regiment - 160th Special Operation Aviation Regiment (elicotteri) - 24th STS dell'USAF - Elementi di agenzie di intelligence A quanto pare, la TF145 è nata nel momento in cui è stata sciolta la TF126 che a sua volta è nata nel momento in cui è stata sciolta la TF121 , che avevano raggiunto i loro obiettivi (quali fossero, non si sa, ma indiscrezioni parlano di Saddam Hussein e dei suoi due figli Uday e Qusay). Se consideriamo che questo sistema delle TF è stato posto in essere nel momento in cui gli americani hanno vinto la guerra ed è iniziata la ricostruzione con i relativi attacchi della guerriglia, possiamo ragionevolmente ipotizzare che Zarqawi è stato il 145° obiettivo eliminato (più o meno, visto che ci sono altre TF ancora attive), oltre ai molti obiettivi che non erano previsti e sono stati eliminati in corso d'opera. Queste operazioni comunque lasciano capire bene perchè gli americani stiano premendo molto sul ruolo delle Special Forces, e rendono evidente che la struttura delle forze speciali americane, che diversi anni fa sono state accentrate e coordinate sotto un unico comando diventando di fatto una forza armata indipendente, si è rivelata vincente.
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Scusa Ant, la domanda principale del topic non la comprendo... "Rispondi a: [Video] Arena Vs. ATGM". ===== Rispondo alla tua domanda. Io non considero una schifezza nè il T-90, nè il T-80, nè il T-72. Si tratta di carri che nascono da una precisa filosofia costruttiva, per almeno vent'anni il T-72 è stata la bestia nera dei carristi NATO, e non mi sognerei mai di sottovalutarlo. Figuriamoci quindi il T-90S, che costituisce un notevole incremento tecnologico rispetto al T-72. Il T-90S è una minaccia seria, in mano ad un equipaggio addestrato, e va affrontato con intelligenza. Un errore può costare caro.
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Molto rapidamente. Sono abbastanza sicuro che gli irakeni non avevano le munizioni 3BM32 ad uranio impoverito, perchè l'URSS le ha esportate solo a partire dal 1993. L'Irak produceva le vecchie 3BM15 e aveva in servizio altri modelli di munizione di produzione sovietica, ma tutti modelli basati su penetratori in acciaio o acciaio/tungsteno. Adesso la munizione standard russa è la 3BM42, in uranio. In ogni caso queste munizioni hanno seri limiti, in quanto la loro lunghezza è condizionata dal sistema automatico (sono meno lunghi dei proiettili occidentali) e pur essendo veloci alla bocca (1700 m/s) le alette di stabilizzazione sono troppo grandi e causano un rallentamento troppo veloce del colpo. Il risultato è che le munizioni sovietiche sono efficaci solo a distanze più ridotte rispetto a quelle occidentali, e siccome gli apparati di puntamento dei carri occidentali sono più sofisticati e consentono tiri a distanze ben maggiori, ne deriva che oggettivamente un M-1 può perforare un carro sovietico prima che questi possa perforare lui. Su questo non ci piove e ci sono fior di tabelle balistiche a dimostrarlo. ===== Il sistema di caricamento automatico del T-64 ha causato molto più di qualche sporadico incidente. Già il T-72 faceva uso di un sistema meno veloce per evitare questi problemi, ma in ogni caso il meccanismo restava pericoloso e fragile. Non ho dubbi che le ultime generazioni di carri russi abbiano ampiamente superato il problema. In ogni caso la cadenza di fuoco è l'ultimo dei problemi. Difficilmente un carro spara più di 3-4 colpi al minuto in contesti operativi. ===== Le dimensioni del carro. Verissimo: i carri sovietici/russi, per il fatto di essere più piccoli e - in certa misura - più scattanti, sono bersagli più difficili. Questo però oggi ha molto meno senso, considerato che i moderni sistemi di puntamento stabilizzati hanno una precisione eccezionale, per cui dimensioni minori non costituiscono più un vantaggio pratico (almeno nel tiro). Il vantaggio dei carri sovietici, nell'ottica della guerra fredda, era la loro mobilità (peso e dimensioni inferiori significa poter trasportare molti più carri attraverso ponti e guadi e strade ecc...) e considerato che la dottrina sovietica era di tipo offensivo e richiedeva l'afflusso di decine di migliaia di MBT, i carri più piccoli erano una necessità, non una scelta. Il carro piccolo ha però il grosso svantaggio non solo di una corazzatura più debole, ma anche di una scarsa possibilità di alloggiare in sicurezza le riserve di colpi, di proteggerle dai colpi nemici e di creare adeguati percorsi di sfogo di un'eventuale esplosione. Questa è la ragione per cui i carri di produzione sovietica tendono a "perdere la torretta": la penetrazione del carro si traduce quasi sempre in un'esplosione interna catastrofica. ===== Inutile poi fare paragoni introducendo le esperienze nei confronti di attacchi con RPG. I carri da battaglia che oggi gironzolano nel mondo non sono stati concepiti per resistere ad attacchi ravvicinati di armi controcarro a carica cava, su settori laterali o posteriori o addirittura alla cingolatura. Sono stati concepiti per combattere fronte a fronte contro i carri nemici. Ma se proprio ne vogliamo riparlare, dai dati in mio possesso a metà 2005 sono stati impiegati in Iraq (parlo dell'invasione) 1135 Abrams, di cui il 70 % è stato colpito dai guerriglieri (lanciarazzi e mine). In alcuni casi alcuni carri hanno incassato anche 14, 20 e persino 50 colpi di RPG. Di tutti i carri colpiti (circa 800, come abbiamo visto) solo 80 sono stati messi fuori uso o danneggiati al punto da dover ritornare in ditta. Di questi 80, solo 17 sono andati persi (e spesso sono stati distrutti dagli stessi americani per non abbandonarli in mano nemica). In tutti questi casi, ci sono state solo 18 perdite umane: ma solo 3 all'interno dei carri, e 15 esternamente (colpiti perchè sporgevano la testa o il busto). Quindi, riassumendo: 800 carri colpiti, solo 17 distrutti, solo 3 carristi uccisi. I guerriglieri hanno utilizzato non meno di una dozzina di diversi modelli di RPG, non solo il vecchio RPG-7 ma anche modelli più recenti e con doppia testa cava. Mi pare che non siano per nulla dati negativi, anzi. Considerate le modalità dei combattimenti, si tratta di dati estremamente positivi. Tenete conto che i russi hanno perso 62 carri in un mese di combattimenti in Cecenia, a dimostrazione che questi scontri "asimmetrici" sono sempre un'incognita.
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Mi è giunto un rapporto, il 12 luglio (ma l'ho visto solo ora) relativo all'uccisione di Al-Zarqawi. Il rapporto è a diffusione ristretta, ciò significa che non è classificato ma a diffusione entro certi ambiti. Questo non ne vieta la diffusione, è solo una specie di cortesia militare per far sapere le cose agli addetti prima che le sappiano dai giornali. Infatti di solito la diffusione "restricted" precede di poco la diffusione ai mass media, può essere quindi che tra uno-due mesi, se non prima, queste informazioni saranno pubblicate sui giornali e riviste. Il rapporto è molto dettagliato, e anche se non cambia nulla circa quanto ho detto in relazione alle valutazioni di opportunità se accettare la morte di alcuni civili pur di uccidere un terrorista di questo calibro, non è stato questo il caso, come vedremo. Vado con il rapporto. Per la ricerca e la cattura/uccisione di Zarqawi è stata creata una task force di elementi di intelligence e forze speciali, denominata TF145. Nel corso della sua azione di ricerca, la TF145 ha individuato e messo a segno una serie di altri "colpi" contro la rete di Zarqawi, nel 2006. - 28 maggio, uccisione del terrorista Hamadi Tahki noto come "Emiro di Samarra", in Samarra; - 2 maggio, uccisione di 10 terroristi, 3 dei quali pronti ad un'azione suicida, in una "casa sicura" (così Al Qaida chiama i suoi rifugi) 25 meglia a sudovest di Balad. Un 11° terrorista è rimasto ferito. - 5 maggio, raid a Samarra con l'uccisione di vari terroristi e la cattura di cinque; - 13 maggio, uccisione di 3 terroristi, cattura di 4, distruzione di deposito di armi, nei pressi di Julaybah; - 13/14 maggio, uccisione del terrorista Abu Mustafa insieme a 15 altri terroristi, e cattura di 8 terroristi, nei pressi di Latifiyah - 14 maggio, raid contro rifugio di Al Qaida a Yusifiyah, uccisione di 25 terroristi, cattura di 4 e distruzione di 3 case sicure. - 17 maggio, ucciso terrorista Abu Ahad assieme a un altro terrorista, a Bagdad - 23 maggio, cattura di 10 terroristi a sud di Lake Tharthar - 26 maggio, cattura di 6 terroristi e un deposito di armi e munizioni a ovest di Bagdad - 28 maggio, cattura di 7 terroristi e di un laboratorio per il confezionamento di bombe a Ramadi - 29 maggio, cattura del terrorista Ahmed Al-Dabash a Bagdad - 2 giugno, uccisione del terrorista Hasayn Ali Muzabir, vicino Balad Nel corso di queste operazioni, la TF145 ha subito la perdita di 12 uomini. E arriviamo al 7 giugno 2006. Una fonte confidenziali consente alla TF145 di identificare e individuare Abdul Rahman, consigliere spirituale di Zarqawi. Rahman viene seguito in attesa che si incontri con Zarqawi. Rahman si attesta in una casa sicura a cinque miglia ad ovest di Baqubah, dove attende l'arrivo di Zarqawi. Un team della Delta Force Squadron B viene infiltrato nell'area e tiene d'occhio l'abitazione. Sul posto viene inviato a circuitare, 24 ore su 24, un Predator. Nel pomeriggio del giorno 7 giugno 2006 il team vede arrivare Zarqawi e lo identifica con certezza. A quel punto invia la segnalazione al comando della TF145 e per alcuni minuti si discute se lanciare un raid eliportato ma poi si decide che ci vuole troppo tempo per raggiungere la zona, meglio un'azione aerea. Così viene chiesto all'USAF se ha aerei pronti a intervenire. In quel momento una coppia di F-16 provenienti da una base nei pressi di Balad è in volo di pattugliamento con armamento aria-terra. Ai piloti dei due F-16 viene dato l'ordine di attacco, sulla base delle coordinate fornite dal team Delta. In quel momento però, uno dei due F-16 sta facendo rifornimento in volo ed è attaccato al tanker. Si decide che non si può perdere nemmeno un minuto in più. L' F-16 "libero" viene immediatamente dirottato sul bersaglio. L' F-16 (ogni informazione sul nominativo del pilota e del reparto è classificata) si dirige verso il bersaglio volando a 20.000 piedi di quota e alta velocità. Il Falcon trasporta un mix di bombe a guida laser GBU-12 da 500 libbre e di bombe JDAM a guida GPS GBU-38, sempre da 500 libbre, e un pod di targeting Litening. Alle 18.15 il Falcon è sul bersaglio. Intanto viene avvertita la polizia iraqena. Il pilota gira intorno al bersaglio da alta quota, studiandolo con la videocamera e il FLIR del pod Litening, e decide di impiegare una GBU-12. Setta la spoletta per l'esplosione dopo la penetrazione, e non all'impatto. Lancia la bomba che colpisce con precisione l'abitazione. Il pilota osserva i danni attraverso la videocamera e decide per un secondo attacco. A causa del fumo del primo impatto, il puntamento laser può essere disturbato per cui decide di utilizzare una GBU-38 JDAM. Programmata la bomba, la sgancia, anche questa colpisce l'obiettivo. Qualche minuto dopo giunge la polizia iraqena, e trovano Zarqawi ancora vivo ma gravemente ferito (è proprio vero che certa gente nemmeno il diavolo la vuole). Sopraggiunge un reparto dell'USArmy con ambulanze, e Zarqawi viene caricato su una barella e trasportato verso l'ambulanza. In quel momento riprende conoscenza, vede i militari americani, accenna una reazione e cade dalla barella, perdendo conoscenza. Viene issato nuovamente sulla barella, e questa volta viene legato con un paio di cinghie. Esattamente durante questa operazione, il terrorista esala l'ultimo respiro. Nell'abitazione è stato rinvenuto il corpo di un altro terrorista e di tre donne che gestivano la "casa sicura" ed erano a tutti gli effetti cooperanti di Al Qaida. Il rapporto non dice se il secondo uomo fosse Abdul Rahman, come è stato riportato da fonti giornalistiche. Nel rapporto è invece precisato che sono del tutto false le voci circa la presenza di un bambino tra i morti, e che il team dei Delta aveva fornito assicurazione che nell'abitazione non vi erano persone civili estranee ad Al Qaida. ===== Al di là della ricostruzione dei fatti, molto precisa in quanto è un rapporto interno privo di scopi propagandistici, è interessante notare che il Falcon ha usato per il secondo attacco una bomba JDAM, a conferma del fatto che gli F-16 americani sono oggi in grado di utilizzare le bombe GPS programmandole in tempo reale contro bersagli di circostanza (in passato solo il B-2 aveva questa capacità, gli altri aerei partivano con le bombe programmate da terra). Tra l'impatto della prima bomba laser e lo sgancio della JDAM sono passati 30 secondi, il che significa che il targeting, acquisizione delle coordinate GPS del bersaglio, e programmazione della bomba sono pressochè istantanei.
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La fonte di un'informazione si può sempre postare, tranquillo Mav13, così come riportare il trafiletto come citazione.
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Certo, Israele dispone di 6 batterie di Patriot e di ben 15 battaglioni su Improved Hawk, entrambi i tipi sono molto efficienti e hanno capacità antimissile. Ma io parlavo di veri e propri antimissili, non di sistemi antiaerei più o meno adattati. L'esercito dispone di circa 1500 carri Merkava e 1400 M-60 ammodernati.
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L'ME-262 è inconfrontabile con gli altri tre tipi, avrebbe ben poche speranze. Gli altri tre hanno combattuto nella guerra di Corea, e sappiamo che l'F-80 aveva prestazioni molto inferiori al MIG-15, anche se in mano a buoni piloti ha portato a casa qualche abbattimento. Il confronto è tra MIG-15 e F-86, grosso modo equivalenti, anche se il MIG-15 aveva prestazioni migliori e un armamento più potente. La differenza l'ha fatta l'abilità del pilota: nella guerra di Corea i Sabre hanno menato di brutto i MIG-15, proprio per le diverse capacità dei piloti, non delle macchine.
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Sulla base dei rapporti israeliani, sono stati lanciati due missili Silkworm, uno con profilo d'attacco dall'alto e l'altro con profilo d'attacco sea skimming. Quello alto è finito in mare, probabilmente deviato dalla ECM, mentre quello Sea Skimming ha colpito la piattaforma elicotteristica della corvetta. Il sistema antimissile non ha reagito ma questo non deve stupire: un lancio costiero dà pochi secondi di preavviso e il clutter della costa può interferire notevolmente, se poi la corvetta era alle prese con un secondo missile, il colpo a segno non deve stupire. E' anzi andata benissimo, visto che il Silkworm è un missile antinave di grosse dimensioni con una testata bellica molto potente, che avrebbe potuto disintegrare la corvetta. Pare che buona parte delle perdite umane sia dovuta all'azione di controllo dell'incendio, sono morti per salvare la nave, insomma. Contemporaneamente si registra la perdita di un MBT con i suoi 4 uomini di equipaggio a causa di un orgigno di ben 300 kg (un quinto uomo è morto mentre tentava di soccorrere i primi quattro) e l'utilizzo di piccoli rpv con esplosivo. Il Silkworm, secondo fonti israeliane, è di provenienza iraniana. In effetti solo gli iraniani potevano fornire quel missile, visto che i siriani che io sappia usano missili antinave di produzione russa/sovietica (il Silkworm è cinese ed è in dotazione all'Iran). L'Iran sta rischiando grosso in questa storia.
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Io pregherei, quando si postano cose un po' fuori dal comune, di indicare la fonte. Non per niente, ma vorrei integrare la discussione e spesso, a causa di imprecisioni, il tutto si traduce per me in una ricerca davvero faticosa. Ad esempio, non avevo assolutamente capito di cosa si stesse parlando esattamente anche perchè nè il nome Gryphon nè il nome EMS mi dicevano nulla. Poi con calma ci sono arrivato. L'azienda è la ESG (non la EMS) che nell'ambito di un consorzio, denominato SPELCO, è attiva nella progettazione di sistemi paracadute per lunghissime distanze. L'ultima idea è quella del progetto Gryphon (ma il nome non è ufficiale) che consentirà inserzioni fino addirittura a oltre 200 km dal punto di lancio (con l'ausilio di piccoli turbogetti). Chiaramente, una volta che ho individuato il programma con il nome corretto (ESG Gryphon, grazie a mamma Jane's) , a questo punto in Internet posso trovare l'agognata foto: e maggiori informazioni: http://www.coolest-gadgets.com/20060531/es...l-flying-wings/ Quindi mi raccomando, la prox volta, indichiamo la fonte delle notizie, per me è tutto più semplice!
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Sì, basta tenere a mente che lo stallo del compressore si verifica quando le pale che dovrebbero aspirare l'aria girano a "vuoto". Ossia non riescono ad aspirare l'aria sufficiente ad alimentare la turbina nel regime di potenza (o di giri) in cui si trova. Quindi è un problema di flusso d'aria, che può verificarsi in certi assetti o per inconvenienti tecnici. Oggi i sistemi moderni assicurano sempre un flusso d'aria ottimale, e se questo non è ottimale, provvedono a regolare il motore (essenzialmente abbassare i giri) in maniera da non farlo girare a vuoto. Chiaramente questi sistemi di controllo possono non funzionare sempre bene, può succedere che l'aereo si trovi improvvisamente in condizioni anomale (si pensi a tagliare la scia di un altro aereo, oppure a volare a velocità bassissime e all'improvviso sopraggiunge una forte corrente d'aria da poppa, oppure una manovra ad alto numero di G che porta l'aereo in stallo con elevatissimo angolo di attacco).
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Fu il BO-105, se non ricordo male, il primo elicottero a dimostrare che il giro della morte si poteva fare anche con un'ala rotante. In ogni caso non confondiamo mai le prestazioni di una macchina in mano a un pilota collaudatore o acrobatico, con quelle operative. Teniamo poi conto che, specialmente su un elicottero, con l'equipaggio che deve cercare di individuare e colpire bersagli a terra, spesso nascosti da vegetazione, costruzioni e rilievi del terreno, una manovrabilità esasperata è utile fino a un certo punto. Solo i russi conoscono a fondo pregi e difetti delle loro macchine, e solo loro sono consapevoli di ragioni tecnico industriali ed economiche che possono portare a preferire un progetto anzichè un altro, ma ad occhio e croce direi , a livello si sensazione personale, che l'Havoc sembra più maturo, meno complesso, di manutenzione più semplice, e più in linea con la filosofia operativa russa. Inoltre (proprio in questi giorni notavo che sui notiziari che ricevo in lingua inglese ci sono migliaia di cose che sulle riviste italiane proprio non appaiono mai) gli elicotteri Kamov non stanno passando un buon periodo. Pare ci siano notevoli problemi tecnici e di affidabilità e l'operatività è molto bassa.
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Armamento F5 A spagnoli
Gianni065 ha risposto a Quarti1968 nella discussione Bombardieri & Attacco al suolo
Per Fighter: ci sono aerei che hanno "le idee chiare". Ad esempio, un F-106 è un intercettore puro, così come il Tornado IDS è un aereo d'attacco puro. Non sempre questa distinzione è così chiara ed evidente. L' F-5 è nato come caccia leggero puro (F-5A) armato con cannoni e una coppia di missili Sidewinder, eppure le sue prestazioni per l'epoca, considerato che i caccia che solcavano i cieli andavano a Mach 2 laddove il piccolo Northrop non arrivava a 1.3, probabilmente lo rendevano più idoneo a ruoli di attacco leggero. Esiste quindi tutta una serie di aerei, tra i quali l'F-5E, l'F-16, l'F-18, che possono essere tranquillamente definiti come multiruolo. l'F-5E è un caccia leggero multiruolo, e la sua "leggerezza" è data dal fatto che sia le prestazioni aria-aria che quelle aria-terra sono davvero modeste. -
Purtroppo un sostituto vero e proprio non c'è. I piani prevedevano che gli elicotteri da combattimento avrebbero dovuto prendersi carico del ruolo CAS, mentre il ruolo dell' A-10, che è un CAS un po' "sui generis" visto che in realtà è specializzato nella lotta anticarro, doveva sparire con la fine della guerra fredda. L'US Army ha costretto l'USAF a non ritirare l'A-10, ma di certo il Thunderbolt non potrà continuare a volare per sempre. L'USArmy conta di soddisfare il requisito mediante una combinazione di elicotteri d'attacco, aerei/elicotteri senza pilota, artiglierie.
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No, l'X-31 è un aereo sperimentale che ha studiato a fondo i vantaggi di un sistema di deviazione della spinta tridimensionale. Ne abbiamo parlato sul forum, da qualche parte, se non ricordo male, e qui c'è una scheda tecnica: http://en.wikipedia.org/wiki/X-31
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Sulla base dei dati più aggiornati (Global Security purtroppo è fermo a 5 anni fa): Le forze aeree israeliane possono contare (forze attive) su un centinaio di F-15 e oltre 200 F-16, mentre in riserva/deposito ci sono altri 60 F-16, 100 Phantom, 110 Kfir e circa 50 Skyhawk. Teniamo conto che l'F-16 Israele se lo produce su licenza. La componente missilistica strategica è basata su circa 150 rampe di lancio per missili Jericho I/II , missili cruise lanciati da sottomarini. La difesa strategica può contare su 2 batterie antimissile Arrow a Tel Aviv e Hadera. === L'aviazione iraniana dispone di 15 MIG-29, 20 Tomcat, 50 F-5E/F Tiger, una cinquantina di Phantom, 20 MIG-19/F-6, 40 MIG-21/F-7, 25 SU-24 e pochissimi SU-25. Mirage F1 e MIG-23 non dovrebbero essere più operativi. Le forze strategiche dispongono di una ventina di missili Shahab-3. === La Siria può contare su 40 MIG-29, 30 MIG-25, 70 MIG-23 e 150 MIG-21 nei reparti caccia, e 20 SU-24, 40 SU-22, 40 MIG-23, 6 MIG-25R nei reparti di attacco. Non dispone di forze missilistiche strategiche.
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Il Bronco è davvero un mito. Il motivo principale per cui la sua formula è tutt'ora osteggiata, sta solo nel fatto che il velivolo è perfettamente in grado di fornire una capacità di appoggio tattico ad ala fissa all'US Army, e questa è una cosa che l'USAF ha sempre contrastato con ogni mezzo. E difatti il Bronco era usato dall'USAF (che ovviamente disponeva dei più prestanti A-10 e quindi il Bronco l'ha sempre digerito male) e dai Marines (che ne erano molto soddisfatti e ancora oggi lo rimpiangono). Per sfruttarlo al meglio, il Bronco dovrebbe essere assegnato a reparti dell'US Army, e questo l'USAF non lo accetta. Oggi un aereo del genere sarebbe utilissimo nel ruolo controguerriglia, il Bronco era in grado di bersagliare il nemico con una gragnuola di colpi delle sue 4 mitragliatrici leggere, o con i colpi di un cannone da 20 mm montato in torretta e asservito a un FLIR e con i lanciarazzi multipli da 70 mm (due lanciatori per un totale di 14 razzi) e i più potenti Zuni da 127 mm (due lanciatori per un totale di 8 razzi) oltre alla capacità di trasportare fanti o barelle nel vano posteriore. Si è rivelato molto meno vulnerabile degli elicotteri: ad esempio alcuni reparti in Vietnam hanno subito appena 4 abbattimenti in 4.550 sortite di combattimento ! E consideriamo che per il Bronco, quando si dice "sortita", si dice volare in mezzo all'inferno perchè il suo compito era quello di fornire il primissimo appoggio alle truppe e segnare i bersagli a beneficio degli aerei d'attacco e tenere costantemente il nemico a vista. Operava in 250 metri di pista, la velocità di alcune versioni superava anche i 600 km/h, i piloti disponevano di seggiolini eiettabili, poteva volare per ore sul bersaglio e richiedeva poca manutenzione (per gli standard di allora): ogni aereo assicurava una media di 85 ore di volo al mese in condizioni di combattimento reale (cioè questi sono i dati reali in combattimento, non quelli teorici che sono sempre molto generosi...) il che significa quasi 3 ore di volo ogni giorno. Penso che oggi un Bronco con due turboeliche di concezione moderna potrebbe davvero fare cose stupende.
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test missilistici nord coreani
Gianni065 ha risposto a Leviathan nella discussione Armi superficie-superficie
No Dominus, dei Giapponesi ti puoi fidare, garantito. Il paese non ha ancora superato la batosta della II GM, atomiche comprese, e ha una cultura di vita tutta particolare. Anche se adesso è consentita maggiore elasticità nell'acquisto delle armi, il paese resta improntato a una politica di autodifesa, con timide partecipazioni a missioni di pace internazionale o simili. Inoltre è così indissolubilmente legato economicamente (e non solo) agli USA, che è davvero difficile immaginarlo in un ruolo diverso, in futuro. Poi ce l'hanno a morte con i cinesi, e si scazzano costantemente con i russi per via dei territori occupati dall'URSS alla fine della II GM. -
Per Dominus. La storia dell'F-35 ricorda da vicino quella dell' F-16, e non a caso è destinato a sostituirlo... L' F-16 uscì che poteva portare un paio di Sidewinder per l'autodifesa, avionica diurna, capacità di attacco con bombe e - se andava bene - con i Maverick e nessuna possibilità di usare missili a guida radar. E allora in molti si chiedevano: "Ma 'sto Electric Jet a cosa serve?". L' F-35 è la stessa cosa. Ha un'avionica avanzata, ma al momento sembra che sia buono solo a sganciare un paio di bombe GPS e nulla più. Io sono convinto che l' F-35 dimostrerà le sue doti man mano che verrà introdotto in servizio e sarà omologato con figurazioni di armamento sempre più complesse, e sono certo che se la caverà molto bene anche nel ruolo aria-aria. Quanto all' F-22.... voglio dire una cosa. Recentemente unità della marina israeliana, incaricate di sorvegliare con i loro radar le coste per evitare infiltrazioni, hanno dimostrato che i loro modernissimi radar ad apertura sintetica (non è stato specificato il modello ma sono di produzione israeliana) hanno "beccato" una lattina di Coca Cola a 30 miglia nautiche di distanza. Parliamo di oltre 55 km, con tutto il clutter che viene dalla terra ferma, e di un bersaglio non in movimento. Cosa voglio dire. Che i radar diventano sempre più capaci di discriminare piccolissimi echi radar, e questo significa che il piccolissimo eco radar di un F-22, che si dice equivalga a una biglia, quindi meno di una lattina di Coca Cola, è rilevabile da un modernissimo radar, e sono più di qualcuno a dire che il Captor batte di varie lunghezze persino il radar PESA del Rafale. Può essere capitato che un Captor abbia visto un F-22 a 30 km, ma bisogna vedere in che condizioni, per quanto tempo l'ha visto, se è riuscito ad agganciarlo ecc... Noi sappiamo che l'F-22 ha la traccia radar di una biglia, per cui se un radar può vedere una biglia a 50 km, allora può vedere l'F-22 a 50 km. Il discorso è semplice. Il punto è che se sto su un caccia che ha un radar che può vedere una biglia a 50 km, e la mia traccia radar è grossa come un pallone di calcio, probabilmente la biglia vedrà me molto, molto prima che io veda lei. E questo significa che la biglia manovrerà in modo da non capitarmi nel mio cono visivo, e io non la vedrò mai. Tanto per fare alcuni esempi. Adesso c'è la gara a smontare le prestazioni dell' F-22, da un lato, a esaltarle dall'altro. Ma qualunque cosa uno possa dire, resta il fatto che la traccia radar dell' F-22 è la più bassa di qualsiasi altro caccia al mondo, e pertanto ha un vantaggio innegabile. Questo è un dato certo, matematico, incontrovertibile. E il radar AESA dell' F-22 è il radar più avanzato esistente al mondo. E anche questo è un dato certo e incontrovertibile. Per cui la cosa mi suona come il comandante di un incrociatore che dica: "Con i miei cannoni da 280 mm, posso colpire una Iowa a ben 20 km". Verissimo, per carità. Ma è anche vero che la Iowa ti fa a pezzi con i suoi 406 ben prima...
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test missilistici nord coreani
Gianni065 ha risposto a Leviathan nella discussione Armi superficie-superficie
Leviathan, pure i Vietcong erano straccioni, se vogliamo... Io dico solo che quando combatti contro un nemico che può contare su centinaia di migliaia di soldati che non sono disposti ad arrendersi, su un territorio che non conosci bene ma che il nemico conosce perfettamente, devi mettere in conto la perdita di migliaia di soldati, a dir poco. L'Iraq NON è un esempio valido. Il deserto è un ambiente ideale per il tipo di tecnologia militare occidentale: gli ampi spazi aperti consentono la manovra, le condizioni climatiche consentono un appoggio aereo costante e ottimale, nonchè i massimi risultati della ricognizione aerea e satellitare, il problema dei civili è quasi inesistente. Infine i soldati irakeni non vedevano l'ora di poter sventolare un fazzoletto bianco per arrendersi, ci sono stati reparti che si sono arresi agli RPV ! Il Corea del Nord è diverso: se la popolazione (ed i militari) decidono di resistere ad oltranza, ti ritrovi a combattere contro un milione di soldati in un'area di appena 120.000 km quadrati e su un territorio per l' 80 % montagnoso e coperto per oltre il 60 % da foreste. Strade e vie di comunicazione sono poche. Questo significa che i mezzi corazzati hanno serie difficoltà ad operare, e in buona parte del territorio non ci puoi proprio arrivare. Certamente un'invasione, secondo i canoni della guerra moderna, non significa conquistare ogni metro quadro di terreno, in fin dei conti la capitale PyongYang si trova a soli 150 km dal confine sudcoreano, ma se quei 150 km sono protetti da duecentomila soldati, ti dico io a percorrerli. Puoi spianarti la strada con artiglieria e bombardamenti di B-52 (quando non ci saranno più i B-52 sarà amara...) ma questo significa ammazzare decine di migliaia di civili, e non credo che sia accettabile, oggi come oggi. -
test missilistici nord coreani
Gianni065 ha risposto a Leviathan nella discussione Armi superficie-superficie
Finora gli americani hanno combattuto sul velluto. L'Afghanistan l'hanno piegato con i soli bombardamenti aerei, l'Irak sapevano benissimo che non era un avversario tosto perchè un decennio di guerra Irak-Iran aveva permesso di valutare bene le sue capacità... paesi come l'Iran o la Corea del Nord sono un'altra storia. Pensare di invadere questi paesi significa mettere in conto perdite pesantissime, e non perchè questi paesi siano pericolosi dal punto di vista dello strumento militare in sè. Gli USA sono perfettamente in grado di annichilire le forze militari coreane o iraniane con qualche settimana di bombardamenti e attacchi aerei intensi. Il problema è combattere poi sul terreno, quando ti trovi ad affrontare decine di migliaia di nord coreani che hanno un totale sprezzo della propria vita, o altrettanti martiri iraniani che non esitavano a correre sui campi minati per aprire la strada alla fanteria. Se in questi paesi non fai in modo che ci sia una sollevazione popolare che ti risolve il problema, qualunque piano di invasione significa un bagno di sangue che nessun paese occidentale può permettersi. Già in Iraq abbiamo visto quant'è costato il dopoguerra, ma era pur sempre un dopoguerra. In Iran e in Corea del Nord il controllo del terreno verrebbe conteso metro per metro, ci sarebbero migliaia di perdite ben prima di affrontare la fase del dopoguerra! Io onestamente mi sento di poter firmare e controfirmare che non ci sarà mai un'invasione americana di questi due paesi, per nessuna ragione. Se le cose si mettessero male, gli americani affiderebbero la loro offensiva esclusivamente alle forze aeree per costringere il nemico a trattare (come fu fatto ai tempi della guerra del Vietnam). -
Il problema non è Al-Qaida o non Al-Qaida. Il problema è che è ormai sotto gli occhi di tutti che dopo l'11 settembre il terrorismo ha infranto quell' ordine di grandezza degli attentati che prima, bene o male, veniva rispettato. Dall'11 settembre in poi non sei un terrorista degno di rispetto se non fai azioni così eclatanti, attentati coordinati con esplosioni multiple contemporanee, decine e decine di morti tra civili innocentissimi. Una volta che sono stati fatti contemporaneamente 4 dirottamenti con distruzione degli aerei, 3000 morti, il World Trade Center raso al suolo in stile bomba atomica... un limite non c'è più. L'ho detto molte volte, lo ripeto ancora: è la consapevolezza che non c'è più un limite (prima o poi potrebbe toccare a un acquedotto, a una diga, a una centrale nucleare) che ha spinto gli USA a imbroccare la strada dura della guerra preventiva, delle invasioni, dei bombardamenti ecc... E che l'esempio di Al Qaida venga copiato da altre organizzazioni terroristiche, è elemento che conferma questa visione.
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Grande concentrazione di aerei su una CVN
Gianni065 ha risposto a Maverick22 nella discussione Caccia
Credo che il discorso sull'affondamento di una portaerei sia un po' OT. Comunque, se prendiamo a prestito le esperienze della II GM, notiamo che le grossi navi (pensiamo ad esempio alla Yamato da 60.000 tonnellate e passa, le moderne portaerei stazzano 100.000 tonnellate) costruite in acciaio, hanno resistito a decine e decine di siluri e bombe prima di decidersi ad affondare. Quindi una portaerei è difficilissima da affondare con missili, bombe e siluri a testata convenzionale, ciò non toglie che un paio di colpi assestati, che la rendano incapace di proseguire i combattimenti e la costringano a ripare in bacino per mesi e mesi di lavori di riparazione, ottengono comunque il risultato voluto. -
Ucciso Basayev, capo della guerriglia cecena
Gianni065 ha risposto a Dominus nella discussione Discussioni a tema
Ant, questa distinzione tra "bomba intelligente" e carica esplosiva radiocomandata è un po' forzata. La carica la metti se puoi metterla, innanzitutto, e in entrambi i casi non è possibile essere certi al 100% che non ci saranno altre vittime. Al momento non si sa molto circa la dinamica dell'uccisione, quello che si sa è che Baseyev viaggiava in auto, in un convoglio di cui faceva parte un camion che conteneva 220 libbre di esplosivo (circa 100 kg) , esplosivo dei ribelli. A un certo punto il camion è esploso. Sul posto gli artificieri hanno poi disinnescato circa 40 testate di razzi, il che lascia ritenere che ci fosse almeno un altro veicolo con a bordo armi ed esplosivi. I ribelli dicono che è stato un incidente, il governo russo dice che è stata un'operazione militare, parte della stampa russa dice che potrebbe essere stato un missile. In effetti alla storia dell'incidente credo poco, è possibile che l'intelligence russa sia riuscita a piazzare una carica radiocomandata o a tempo nel camion, ed è possibile che il convoglio sia stato attaccato con missili. I morti in tutto sono variamente indicati tra sei e dodici. Comunque, l'importanza di questi episodi non sta tanto nell'uccisione in sè (muore uno e se ne fa un altro) quanto nel fatto che dimostrano l'efficienza del sistema di intelligence, dimostrano la capacità di penetrare nelle maglie più protette dei terroristi. Ritengo che se si arriva a individuare con tanta precisione la posizione di un leader, significa che certamente i servizi di intelligence possono individuare con maggiore facilità tante altre figure che leader non sono, dai semplici combattenti ai capi intermedi. E siccome negli altri casi non ci sono eliminazioni mediante bombe ed esplosivi, la conclusione è che la decisione di impiegare mezzi pesanti è presa solo quando il bersaglio è così pagante da compensare i rischi connessi. E penso che non ci sia modo di sapere se nella casa di un leader terrorista c'è anche qualche civile, così come non c'è modo di sapere se all'ultimo momento a un convoglio si aggrega un'auto civile che magari sta transitando proprio in quel momento. Se ci si dovesse porre ogni volta il problema di evitare la morte di un civile, forse non si riuscerebbe mai a uccidere un terrorista, visto che a questo basterebbe stare sempre in compagnia di una donna con bambino. Tutto qui. -
Non credo siano sempre foto originali a colori, nè riprese. Credo che spesso si tratti di foto e video in bianco e nero, trattati con programmi software che, partendo dalle gradazioni dei grigi, ricostruiscono la foto a colori (come AKVIS Coloriage e simili) Infatti la fotografia a colori, da quello che leggo, è stata introdotta nel 1942, ma vediamo spesso immagini a colori di periodi anche precedenti.