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Gianni065

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  1. La Russia PASSA armi all'Iran. Proprio nei mesi scorsi ha consegnato altri Su-25 Frogfoot e pezzi di ricambio per gli aerei già in linea, nell'ambito di un contratto di circa 4 miliardi di dollari che comprende anche 30 sistemi antiaerei semoventi TOR-M1, elicotteri, l'aggiornamento di MIG-29, SU-24 e T-72 ecc... Colloqui sono in corso per i sistemi antiaerei S-300. La cosa non deve stupire, la Russia fornisce armi anche alla Siria (2 miliardi di dollari gli ultimi contratti), ad Hamas, al Sudan, al Venezuela ecc... Del resto un paese le armi le deve comprare, e se ce n'è uno che pone embarghi ce n'è un altro che non ci pensa due volte a venderle. Questo solo per precisare la questione, sulla quale ho poco da dire: è così che va il mondo. Purchè poi non si vengano a fare falsi moralismi contro l'occidente guerrafondaio ed esportatore di armi...
  2. Per me uno Stato che da un lato mette fuori decine di migliaia di delinquenti e dall'altro poi vuole mandare l'esercito per il controllo del territorio, è in palese e insanablie contraddizione. Non c'è poi nulla di più deprimente di vedere una città assediata da forze di polizia e militari in ogni angolo: è la sconfitta totale delle istituzioni, la prova provata che non si ha il controllo del territorio e che si cerca di imporlo con la forza. I militari non servono a nulla in quelle situazioni, al massimo possono assicurare la vigilanza di posti fissi, liberando personale di polizia, ma non mi risulta che a Napoli ci siano così tanti obiettivi sorvegliati h/24 (come invece a Roma) per cui si libererebbero non più di alcune decine di uomini, e peraltro per un periodo di tempo limitato. La risposta delle istituzioni dev'essere ben altra, ma se non c'è stata negli ultimi 25 anni, non credo ci sarà nei prossimi 25...
  3. Gianni065

    Amur 950

    Mi prendo il beneficio del dubbio sulla reale esistenza di questi "codici di disattivazione" per gli Exocet, almeno ai tempi delle Falkland. Intendiamoci: conosco la storia e conosco questa circostanza, ma credo che le cose non stiano esattamente in quel modo. Non è che esiste un "codice di disattivazione" in senso stretto, ma esistono delle vulnerabilità, a volte intrinseche , a volte appositamente predisposte, di modo che chi conosce queste vulnerabilità (tipicamente il progettista...) può utilizzarle per "jammare" il sistema d'arma. I francesi si sono rifiutati di svelare i punti deboli dei propri missili. Se ci fosse stato un codice di disattivazione, avrebbero potuto tranquillamente fornirlo, e una volta finita la guerra sarebbe bastato cambiare il codice per ripristinare la sicurezza dei missili esportati. Rivelare i punti deboli, invece, è una mossa irreversibile. ========= Per Cama81: no, i Tomahawk non possono essere lanciati dall' U-212. Non è solo questione di dimensioni fisiche (i Tomahawk occupano lo stesso spazio di un siluro pesante) ma della circuiteria, del sistema di programmazione ecc... Anche i russi dispongono di missili classe Tomahawk che teoricamente possono essere lanciati da qualsiasi tubo lanciasiluri, ma in pratica non è così, per gli stessi motivi. Il discorso è che se vendo un sottomarino con tubi lanciasiluri (da 533 o da 650 poco importa) io vendo un sistema che impiega siluri, e che potrebbe impiegare missili da crociera solo con la circuiteria adeguata, che mi guardo bene dal vendere. Ma se vendo un sottomarino che oltre ai tubi lanciasiluri ha anche pozzi di lancio verticale, questi ultimi possono servire solo a lanciare missili da crociera, ed è pacifico che chi compra questo sottomarino vuole anche i missili, dubito che utilizzerebbe i pozzi per lanciare caramelle. Ma c'è di più: i missili che entrano nel lanciasiluri, per forza di cose hanno prestazioni ridotte. O sono lenti ma con lunga gittata, o veloci con corta gittata. Le dimensioni ridotte, infatti, impongono scelte precise. Il tubo verticale non ha di questi problemi, quindi si possono montare missili molto, molto più potenti dei normali missili da crociera. Ma c'è di peggio: nulla impedisce di montare nel tubo un missile a traiettoria balistica. Vendere questo tipo di sistema, quindi, significa rischiare di aprire un vaso di Pandora. Una volta che un qualsiasi paese si può vantare di avere il suo bravo "sottomarino lanciamissili", sicuramente tutti i suoi vicini vorranno un giocattolo analogo... e tutti coloro che si trovano nel raggio d'azione del sistema saranno costretti a investire grosse cifre per dotarsi di una capacità antisom adeguata alla minaccia. ===== Due precisazioni. I Tomahawk sono stati esportati all'Inghilterra. I missili israeliani, montati nei tubi da 650 mm, sono missili concepiti da Israele che ha le capacità tecnologiche per farlo. Sulle reali caratteristiche di questi missili si sa ben poco, si parla di un adattamento dell'Harpoon, lanciabile dai tubi da 533 e di un adattamento del missile Have Nap, lanciabile dai tubi da 650. E' chiaro che non puoi impedire a un paese di svilupparsi da solo un missile in grado di partire dai lanciasiluri, però è ben difficile che ciò avvenga, visto il livello tecnologico richiesto. Diverso è fornirglielo bello e pronto....
  4. Berkut ma che cavolo di esempi sono... Proprio il fatto che arrivino in TV, che facciano scandalo, significa che quella NON è la regola, NON sono i valori occidentali e NON sono comportamenti accettati o tollerati. Poi, cosa c'entrano le goliardate, per quanto macabre? Casi spiacevoli possono succedere, sono accaduti anche agli italiani in Somalia, ma non mi pare che mai nè le forze armate nè l'opinione pubblica abbiano lasciato correre. L'imbecille può poi esserci ovunque, ed è tanto più facile che ci sia quanto più il livello culturale è basso, per cui c'è sempre da aspettarsi che, specialmente a livello di "truppa", possano accadere incidenti. Ma non confondiamo gli incidenti con il comportamento generalizzato. Sarebbe come a dire che siccome qualche chirurgo commette leggerezze nel suo lavoro, tutti i chirurghi sono macellai assassini e opportunisti.
  5. Gianni065

    Amur 950

    I sub tedeschi forniti a Israele non sono lanciamissili. Quando parlo di missili non intendo certo quelli antinave a corto-medio raggio, ma missili da crociera a medio-lungo raggio e missili balistici. Israele ha adattato ai sottomarini un missile di propria concezione, lanciabile dai tubi lanciasiluri. E' una cosa ben diversa. I tubi dell'AMUR-950 sono di tipo universale, sono in grado di lanciare gli SS-N-27 nelle varianti antinave e anti-terra, con portata di 300 km e carica di 450 kg (perfettamente compatibile anche con una carica nucleare) nonchè gli SS-N-21 con gittata di 2.700 km e carica convenzionale o nucleare. E' un giocattolino molto più pericoloso.
  6. Per trovare le risposte, basta andare in una base militare, conoscere piloti e militari, parlarci, guardare come si comportano quando sono con i loro amici e le loro famiglie. Davvero pensi che queste persone siano sanguinari assassini che per ammazzare un talebano non esitano a uccidere donne e bambini e fare strage di civili? Io non credo che le nostre nazioni siano fatte di questo tipo di gente, non credo che sia questo l'addestramento che forniamo ai nostri militari, e non credo che sia questo ciò che desiderano gli alti ufficiali. Nelle guerre capitano cose spiacevoli, e a dirla tutta di cose piacevoli ce ne sono ben poche. Non conosciamo le circostanze operative che hanno portato al bombardamento, non sappiamo le valutazioni che sono state fatte, e pertanto non possiamo giudicare in modo corretto i fatti. I guerriglieri talebani non accettano il confronto su terreno aperto, per cui tutte le volte che vengono ingaggiati c'è sempre il rischio di coinvolgere "civili", e metto le virgolette perchè è da vedersi quale sia il confine tra un civile, un guerrigliero, uno che ospita i guerriglieri, ecc... Rinunciare all'ingaggio tutte le volte che c'è questo rischio, significa di fatto non ingaggiarli mai e accettare di lasciare a loro ogni iniziativa. La cosa fondamentale da tener presente è che le forze militari NATO non sono in Afghanistan per uccidere i civili nè per imporre la legge delle bombe: se i talebani non minacciassero il difficile processo di ricostruzione del paese e delle sue istituzioni, le forze della NATO se ne tornerebbero molto volentieri a casa.
  7. Gianni065

    Amur 950

    Diciamo che gli americani, avendo una forza navale già equipaggiata per affrontare minacce ben peggiori, possono anche preoccuparsi relativamente di meno, e inoltre la loro distanza geografica li pone relativamente al sicuro rispetto a un sub convenzionale, che dovrebbe percorrere migliaia di chilometri per avvicinarsi a distanza di tiro. Quello che mi preoccupa è immaginare un po' di quegli affari in giro per il Mediterraneo. Comporterebbe un immediato squilibrio strategico perchè di colpo gran parte delle città europee si ritroverebbero sotto tiro di sottomarini che sarebbero in grado di far fuoco mezz'ora dopo aver lasciato il porto, magari di notte. O perfino senza nemmeno lasciarlo. Nessun paese occidentale ha mai offerto all'esportazione sottomarini lanciamissili nè missili da crociera.
  8. Gianni065

    Legittima difesa

    Il concetto essenziale della legittima difesa è quello che devono esserci alcuni requisiti precisi: 1) deve essere minacciato un diritto 2) la minaccia deve essere ingiusta 3) la difesa deve essere necessaria 4) la difesa deve essere proporzionata all'offesa Sulla questione si sono scritti trattati e milioni di pagine e le opinioni non sono univoche, ma la giurisprudenza è orientata su questi aspetti: 1) il diritto difeso deve essere chiaro e concreto (la persona, la proprietà, ecc...) 2) per minaccia ingiusta si intende che qualche volta la legittima difesa non può essere invocata da chi ha provocato l'offesa. Se insulto una persona al punto che quella mi molla un ceffone, me la sono cercata. Allo stesso modo, a volte la lesione di un diritto non è di per sè ingiusta: non posso picchiare il carabiniere che è venuto lecitamente ad arrestarmi, anche se l'arresto è una lesione della mia libertà. 3) la necessarietà della difesa implica che non dece esserci altro modo per evitare l'offesa. La conseguenza più significativa di questo assunto è che se posso evitare l'offesa scappando, devo scappare e non difendermi. Allo stesso modo, il concetto di "minaccia" comporta che se l'offesa si è ormai consumata, non posso "vendicarmi". 4) Il concetto di "proporzionalità" non riguarda il mezzo utilizzato, ma il tipo di danno che intendo provocare. In altre parole, se uno minaccia di darmi un ceffone, non sono autorizzato a sparargli o ad accoltellarlo o a riempirlo di botte. Ma se uno minaccia di uccidermi, è disarmato ma è un campione di arti marziali oppure è quattro volte più grosso di me, posso ben sparargli. A tutto questo vanno aggiunti altri aspetti. Se sono un bravissimo tiratore, e quindi ho la capacità di sparare a uno a un braccio per impedirgli di spararmi, è questo che dovrei fare, e non sparargli in testa o al cuore. In altre parole, in concreto, la legittima difesa è un'azione con la quale una persona si difende, ponendo in essere l'azione minima che consenta - sulla base delle circostanze e delle proprie capacità - di evitare l'offesa. Lascio a Capaneo il compito di correggere quanto ho detto e di integrarlo.
  9. Non discuto sulla notizia nè sul rammarico. Mi chiedo solo in che modo si distingue un talebano da un civile. Hanno una grossa T sul copricapo?
  10. I primi Oscar I sono entrati in servizio nel 1982/83 ma hanno creato problemi, infatti ne furono realizzati solo un paio. Dal 1986 sono entrati in servizio gli Oscar II che sono stati realizzati in una decina di esemplari, uno dei quali, il Kursk, è affondato. Attualmente restano in servizio una mezza dozzina di esemplari, con una operatività ridotta.
  11. Esatto Lev. Del resto mi pare normale che la marina USA fosse concepita per distruggere quella sovietica... e quella sovietica era concepita per distruggere quella americana... credo sia una cosa abbastanza logica. Quanto ai Tomahawk, la versione antinave UGM/RGM-109B è entrata in servizio ma non ha avuto un gran impiego operativo, forse proprio per la difficoltà di sfruttarne la portata (quasi 500 km). Gli americani di solito non usano sistemi terzi per individuare la nave bersaglio, ogni sottomarino è sostanzialmente indipendente e utilizza i propri mezzi, per cui l'Harpoon è più che sufficiente allo scopo. La versione per attacco terrestre del Tomahawk, invece, necessita di essere programmata prima del lancio, sulla base delle coordinate note del bersaglio. Queste coordinate possono essere già conosciute dal sottomarino (se si tratta di un bersaglio fisso e conosciuto) oppure essere trasmesse attraverso i normali sistemi di comunicazione, come quelli satellitari.
  12. Certo, anche l'antenna ESM. Questa tecnica è stata utilizzata principalmente dai sovietici, a dire il vero... perchè una portaerei e il suo gruppo da battaglia sono la pacchia di qualsiasi sensore ESM. Oggi però un sottomarino non può correre seriamente il rischio di farsi scoprire, salendo a quote periscopiche (sono le stesse per usare i sensori ESM) e rimanendoci per il tempo necessario ai sensori per acquisire dati sufficienti, per cui la localizzazione ESM è considerata una risorsa residuale. O almeno, questo sembra analizzando le procedure operative. Chiaro che in questo campo non c'è molta disponibilità a rilasciare informazioni. I sovietici inizialmente prevedevano l'emersione completa del sottomarino, per lanciare i missili antinave. Una tecnica suicida, se vogliamo, ma considerata pagante, visto che i primi missili antinave sovietici lanciati da sottomarini erano a testata nucleare, per cui la perdita di un sub contro quella di un gruppo da battaglia era più che accettabile. Successivamente le cose sono cambiate, e i moderni missili antinave russi sono lanciabili in immersione. Io credo che il massimo della potenza antinave sia stata raggiunta dagli SSGN classe Oscar, che imbarcano una impressionante batteria di ben 24 missili SS-N-19, bestioni in grado di volare a Mach 1.5 - 1.6 a bassa quota e Mach 2.5 ad alta quota, e con una gittata di fino a 500 km. La testata bellica è nucleare oppure convenzionale (750 kg di esplosivo). E' chiaro che una volta che un Oscar ha lanciato 24 missili contro una portaerei, è finita. Per comprendere bene le tecniche sovietiche, occorre partire da un presupposto preciso: i sovietici ritenevano che avrebbero colpito per primi, e pertanto la loro forza navale era progettata per garantire un "first strike" che avrebbe dovuto neutralizzare tutti i gruppi da battaglia americani in maniera da condizionare l'esito della guerra sui mari. Questa è la ragione per cui la Marina Sovietica non si è mai eccessivamente concentrata nè sulle portaerei, nè sulle navi anfibie nè su quelle logistiche: tutti mezzi che presuppongono una lunga guerra navale, mentre i sovietici erano convinti che nelle prime ore di guerra si sarebbe chiusa la partita navale. Del resto, se il first strike fosse fallito, i sovietici sapevano che le loro forze navali sarebbero state rapidamente annientate dai sottomarini nucleari e dagli aerei imbarcati, per cui in un caso e nell'altro non vi era ragione di mantenere in piedi uno strumento navale particolarmente articolato e flessibile. La tecnica prevedeva, quindi, che i gruppi da battaglia americani fossero costantemente monitorati: a mezzo di satelliti radar, a mezzo di aerei da pattugliamento navale, a mezzo di navi spia e di sottomarini. La posizione dei bersagli, quindi, sarebbe stata ben nota al momento dell'attacco. Gli Oscar avrebbero ricevuto i dati dei bersagli direttamente dai comandi a terra, per mezzo di comunicazioni satellitari o a onde lunghe (ovviamente erano in grado di individuare i bersagli anche con i propri sonar, radar ed ESM, ma è chiaro che per sfruttare appieno i 500 km di gittata dei missili, la localizzazione doveva essere fatta da una fonte esterna). A quel punto avrebbero programmato i missili, e sarebbero saliti a quota di lancio (circa 30 metri di profondità) per poi lanciare, in una sola salva, tutti i missili. Gli Oscar si sarebbero trasformati, una volta lanciati gli SS-N-19, in SSN, e avrebbero proseguito la missione per eliminare gli SSN americani. I 24 missili SS-N-19, una volta lanciati, si sarebbero comportati così: dopo essersi avvicinati all'area del bersaglio, uno solo dei missili sarebbe salito in quota,e avrebbe utilizzato il proprio radar per individuare con precisione il bersaglio, e l'avrebbe passato in data link agli altri missili che avrebbero volato a bassa quota. I missili potevano essere pre-programmati per arrivare sul bersaglio da più direzioni, e potevano ricevere comandi durante il volo. Una simile salva non era praticamente contrastabile, nemmeno ammettendo che i Tomcat in volo, i sistemi AEGIS delle navi di scorta ed i sistemi CIWS funzionassero a dovere. Se poi si considera che molto probabilmente l'attacco dell'Oscar sarebbe concomitante a un attacco con altri vettori (bombardieri, unità navali, sottomarini armati di siluri) si capisce che non c'è storia. Gli USA contavano di parare la minaccia mediante l'eliminazione degli Oscar prima che potessero lanciare i loro missili (e questo richiedeva che essi fossero costantemente tallonati dai Los Angeles) e mediante l'utilizzo delle ECM, ma non sappiamo quanto questo avrebbe funzionato...
  13. Gianni065

    Crono911

    Informo che su Crono911.org ho inserito la pagina dedicata all'attentato al WTC del 1993 e nella sezione video Pentagono un'analisi dei fotogrammi della CAM2, molto interessante. http://nuke.crono911.org/Crono911Aggiornam...77/Default.aspx
  14. Tornando alla domanda di Typhoon... in fin dei conti il problema è uguale con i siluri a grande portata. Un sub non fa mai uso del radar per questo genere di attacchi (il radar svela la posizione, e inoltre per via della curvatura terrestre è inefficace oltre i 20-40 km nei confronti di una nave). Semplicemente utilizza il sonar passivo, per stabilire, mediante una serie di rilevazioni distanziate nello spazio e nel tempo, la posizione, rotta e velocità del bersaglio.
  15. Gianni065

    Amur 950

    Idea vincente sì... certo... il punto è: come si può proporre per l'esportazione un aggeggio del genere? Già adesso non c'è da stare tranquilli, se poi cominciano a gironzolare SSK armati di missili da crociera (se non balistici...) in mano a chissà chi.... siamo a posto... quei sottomarini sono l'equivalente di una vera e propria arma strategica...
  16. Gianni065

    G-91

    Onestamente la storia dei campi d'erba io la prendo con le pinze... A volte le foto che circolano sono solo pubblicitarie, a volte gli aerei rullano sulle piste erbose, ma dubito che decollino e atterrino come niente fosse, G-91 compreso. Inoltre spesso le foto non mostrano le griglie di acciaio che vengono predisposte per rendere il "prato erboso" compatibile con l'impiego di aerei. A parte la necessità di un carrello irrobustito e ben ammortizzato, il rischio di ingestione di oggetti nella presa d'aria è sempre molto elevato quando si parla di piste semipreparate e di campi d'erba. Anche il MIG-29, che credo sia il velivolo meglio equipaggiato per operare da piste semipreparate, difficilmente frequenta piste che non siano abbastanza normali. Un altro aereo che doveva operare a momenti nel giardino di casa è stato l'Harrier, anche lì fioccavano foto di Harrier in mezzo ai campi, ma la realtà operativa ha sconsigliato vivamente di operare in quelle condizioni.
  17. Gianni065

    Caccia in volo rovescio

    In tutta onestà le probabilità di non volare più, dopo un'eiezione, sono abbastanza alte. Come diceva qualcuno, il "seggiolino serve a salvarti la vita, non a rendertela comoda". Ci sono tanti piloti che si sono lanciati senza conseguenze, o si sono ripresi perfettamente dopo una convalescenza più o meno lunga, ma ce ne sono molti che hanno subito traumi fisici così significativi da non poter più volare, senza considerare quelli che hanno riportato danni permanenti molto gravi, al punto da dover dire addio alla carriera militare. La velocità, la quota, l'assetto in cui ci si trova, sono elementi fondamentali. In un lancio in condizioni ottimali, al 90 % non ci sono conseguenze, ma quando i parametri iniziano a sballare, la probabilità di farsi male sul serio aumenta in proporzione.
  18. Gianni065

    G-91

    Certo che è stato usato. I suoi piloti lo chiamavano Gina o Virus. E il Portogallo lo ha anche impiegato in missioni belliche reali, nelle sue colonie, e lo ha persino impiegato come caccia per la difesa aerea.
  19. Gianni065

    Caccia in volo rovescio

    Certo, eiezione sta per ejection. Non sembra però che tu abbia difficoltà con l'italiano, onestamente.
  20. Gianni065

    G-91

    Era un caccia leggero d'attacco, quindi è chiaro che lo volevano piccolo e poco costoso. Il punto è che il G-91 si è poi trovato a competere con aerei dalle prestazioni e capacità decisamente più spinte, non solo a livello di armamento ma anche di avionica. Il G-91 non aveva alcuna capacità di utilizzare armi guidate o intelligenti, ad esempio, ed immaginare questi aerei districarsi in un campo di battaglia in cui sono presenti missili a corto raggio a guida infrarossa spalleggiabili, sistemi contraerei a tiro rapido asserviti dal radar, ecc... senza alcuna possibilità di ingaggiare i bersagli a una distanza minima di sicurezza, ci fa capire come i Gina siano divenuti subito vecchi. In un certo senso, potremmo dire che sono nati tenendo a mente un tipo di guerra come quello in Corea, e sono finiti per ritrovarsi in un ambiente tipo guerra del Vietnam.
  21. Gianni065

    Caccia in volo rovescio

    Solo un paio di precisazioni. Effettivamente molti aerei hanno problemi con il volo rovescio, proprio per la lubrificazione. L'MB-339 non può volare per più di una trentina di secondi, ad esempio, attingendo a un'apposita riserva di lubrificante. Su alcuni velivoli un sistema a pressione provvede a pompare l'olio nella riserva in maniera da consentire periodi di volo rovescio più prolungati. E' comunque difficile immaginare esigenze che portino a volare rovescio per più di pochi secondi. ======= Alcune aviazioni pongono limiti al numero di eiezioni, nel senso che dopo la seconda o la terza il pilota viene messo a terra, le altre si limitano ad accertare che il fisico non abbia subito danni. In ogni caso se un pilota è alla terza eiezione è sempre bene impedirgli di pilotare ancora: o è sfigatissimo o è scarso, in entrambi i casi meglio non rischiare...
  22. Confermo che un V-22 AEW è oggetto di studi seri. Del resto se il V-22 raggiungerà la piena maturità operativa, è ragionevole aspettarsi che ne vedremo realizzate molte versioni. Il V-22 ha delle potenzialità enormi.
  23. Non lo so. Gli USA hanno delle esigenze precise, che si incentrano sulla capacità di combattere a migliaia e migliaia di chilometri dal territorio nazionale. Questo comporta una rete logistica adeguata, una forte componente anfibia, aerei AWACS e simili, gruppi da battaglia su portaerei. Non sono sicuro che la Russia abbia lo stesso tipo di esigenza, almeno nel breve-medio termine. Mi pare di capire che i programmi russi al momento prevedano l'ammodernamento e la razionalizzazione della forza strategica ICBM, la riorganizzazione delle forze navali di superficie e subacquee e l'ammodernamento della linea caccia e bombardieri. Si tratta di programmi molto impegnativi, cui si aggiungono anche altre esigenze come quella della linea elicotteri, la ristrutturazione delle forze terrestri, ecc... Gli aerei AWACS oggettivamente non sono ancora una priorità, ma lo diventeranno quando le forze armate avranno raggiunto un assetto più stabile e funzionale. Però questo è solo un mio parere, i progetti russi non sono molto chiari e forse nemmeno i responsabili russi hanno le idee chiare sul tipo di strumento militare più idoneo e su quale compromesso quantità/qualità scegliere.
  24. Tranquillo, anche a me piace moltissimo. Sotto certi aspetti lo considero il migliore della serie F-14/F-15/F-16/F-18. Su qualche cosa ci troviamo d'accordo, ogni tanto...
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