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Gianni065

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  1. Gianni065

    Il miglior carro

    Abbiamo già fatto una discussione su questo argomento. I carri armati sono sempre frutto di un compromesso tra fattori che cozzano tra loro: corazzatura, mobilità e armamento. Ogni esercito la vede in un certo modo, e fa le proprie scelte. A seconda della situazione tattica, poi, può essere che il miglior carro sia l'uno o l'altro. Combattere contro altri carri su immense distese desertiche è cosa diversa da giocare al gatto e al topo tra le campagne, i colli e i boschi dell'Europa Centrale, e combattere nei centri abitati è ancora diverso. E' meglio un carro che ha un'eccezionale protezione frontale e mediocre sui fianchi e dietro, oppure un carro che ha una buona protezione sui quattro lati? Meglio un carro comodo per l'equipaggio, o uno sfuggente? Uno rumoroso e potente, o uno silenzioso e modesto? Credo che i tedeschi non scambierebbero mai i propri Leopard con gli M-1 e viceversa. Sul mercato dell'esportazione il Leopard 2 si vende meglio, è meno complesso e meno soggetto a vincoli dell'M-1, ma nessuno dei clienti dell'M-1 si è mai lamentato. L'M-1 è stato venduto all'Egitto, all'Arabia, al Kuwait, all'Australia. Il Leopard II è stato venduto a una dozzina di paesi, quasi tutti europei. Questo dato è indicativo del fatto che l'M-1 è preferito da chi ha necessità di impiego in grandi spazi desertici, mentre il Leopard 2 è preferito per ambienti caratterizzati da orografie più complesse.
  2. Non credo che ce ne siano, in giro.
  3. La notizia non è di quelle che a priori si possano definire impossibili. Effettivamente la Svezia aveva in corso un programma per un aereo d'attacco/addestratore destinato a sostituire i Saab 105 che, guarda caso, erano aerei da attacco, da addestramento e da ricognizione, esattamente come l'AMX. In parallelo procedevano gli studi per un nuovo caccia, per il quale c'era una forte corrente di pensiero che voleva un caccia americano (l' F-18 piaceva molto ai piloti svedesi) Poi, a un certo punto, si decise di andare avanti solo con il Gripen che doveva essere un tuttofare (proprio come l'Hornet). Esistono quindi sia gli spazi temporali che logici per inserire una storia del genere. In effetti ci furono contatti per un programma congiunto tra l'Italia e la Svezia ed è possibile che le aziende si siano scambiate disegni e studi per vedere cosa si poteva mettere insieme. Ma da qui a dire che l'AMX sia in qualche modo derivato dal programma A-20 svedese, ce ne passa...
  4. Purtroppo pare che i cospirazionisti abbiano trovato la prova che cercavano: c'è una inequivocabile foto di un agente della CIA che sta trafficando con una strana apparecchiatura vicino alle colonne del WTC http://www.crono911.net/phpBB2/viewtopic.php?p=86#86
  5. Gianni065

    Crono911

    Sai Mav che non avevo letto questa domanda? La prox. volta che non rispondo, per piacere avvisami con un MP La risposta credo la dia il sito, adesso. A distanza di due mesi, è ricco di documentazioni e approfondimenti, e si è allargato anche sul dominio Crono911.net, che ospita, per il momento, la recensione di Inganno Globale.
  6. Gianni065

    Lady D.

    Questa storia è pari pari al solito cospirazionismo. Del resto, dopo aver sentito uno che diceva che hanno combinato l'11 settembre perchè il World Trade Center creava problemi di congestione del traffico stradale... non mi meraviglia che pensino che Lady D sia stata uccisa nell'ambito di un complotto internazionale...
  7. La temperatura massima registrata era pari a 330 gradi in alcuni settori frontali, e 232 negli altri. Parliamo di temperature esterne. Un sistema di raffreddamento, infatti, garantiva temperature decenti ai serbatoi, alla stiva e... ai piloti. ======== L'XB70 aveva un altro problema poco noto ai lettori ma quasi irrisolvibile per l'epoca e forse anche oggi: Oh... l'hanno risolto... altrochè... si chiamava SR-71 Blackbird...
  8. Assolutamente no, nè risulta che un comandante si sia mai trovato in una simile situazione. Credo che il bilanciamento di un sub impedisca a priori di trovarsi in un assetto del genere.
  9. Gianni065

    KDX3 Sud Coreani

    Andiamoci piano con la teoria... a me è sempre piaciuto parlare in termini pratici e distinguiere tra le prestazioni teoriche e le operatività reali. Ma tu hai esordito con questa frase: Nello specifico se 128 missili vi sembrano tanti (e lo sono) è evidente, anche dalle immagini, che in volo ce ne possono essere solo tre contemporaneamente, guidati dai SPG di poppa e da quello di propra, con le conseguenti limitazioni nell'ingaggio contemporaneo di bersagli multipli > e poi hai detto: "gli SM devono essere costantemente controllati dai radar guidamissili e che questi seguono un solo bersaglio per volta... inoltre non è possibile ingaggiare più bersagli del numero di radar guidamissili efficienti a bordo: le implicazioni di questo fatto è self-evident". ed è un fatto che le cose stanno diversamente, perchè di missili in volo ce ne possono essere molto più di tre. Se si fa un confronto fra due sistemi, non si può prescindere anche dalle prestazioni tecniche teoriche, specialmente se parliamo di sistemi che fino ad oggi non sono mai stati impiegati in operazioni belliche reali (al momento l'AEGIS ha buttato giù solo un aereo civile...). La separazione di un secondo, è chiaro che riguarda il tempo di lancio tra un missile e l'altro (riferito allo stesso canister) ma è anche chiaro che quel tempo di lancio si traduce in una separazione di un secondo di volo tra un missile e l'altro. Inoltre non è che il radar di illuminazione riceva i dati un secondo prima dell'impatto. Il sistema AEGIS e i radar di illuminazione comunicano sin dal lancio, anche prima del lancio a dire il vero, e agganciano i bersagli sin dall'inizio dell'ingaggio. E' solo l'illuminazione a beneficio dei missili, che viene effettuata negli ultimi istanti. Prendo atto delle tue esperienze operative: sono importanti e utili e non mi sogno nemmeno di metterle in dubbio. Però può essere che nelle esercitazioni cui hai partecipato il sistema AEGIS non sia stato utilizzato nel massimo delle sue capacità, o semplicemente non si trattava di versioni aggiornate, o forse gli addetti non hanno comunicato i dati reali (che qualche volta non conoscono nemmeno loro...). Da quello che hai scritto ho idea che qualcuno ti abbia parlato malissimo del sistema AEGIS, offrendone una descrizione notevolmente degradata. Ad esempio non avevi mai accennato alla presenza del sensore IR nelle ultime versioni dello Standard. Anche il fatto di allertare il bersaglio... se il bersaglio è un missile, è ben difficile che esso disponga di un sistema RWR... se è un aereo, è ben difficile che possa mettere in atto un'azione di scampo senza liberarsi del carico bellico o senza interrompere la missione... voglio dire, lo Standard/AEGIS avrà mille svantaggi, ma questo è certamente tra i meno significativi, perchè anche se non c'è illuminazione continua ma si viene agganciati da un radar di ricerca, quando si sta attaccando una nave dotata di potenti sistemi antiaerei, non ci vuole Nostradamus per indovinare cosa sta per succedere. L'utilizzo dei sistemi ASROC ormai è discussione puramente accademica, per i motivi che sappiamo. Anche per i Tomahawk, la presenza di una centrale di programmazione separata non stupisce, visto che le versioni antinave di questi missili non esistono più e l'AEGIS non può tracciare certo bersagli terrestri. Per quanto riguarda i missili antinave e la programmazione della rotta con i relativi waypoints... un attacco del genere comporta una precisa cognizione della posizione e della natura del bersaglio. Non ci sono molti paesi al mondo che dispongano delle capacità di acquisire questo tipo di dati (o quanto meno di acquisirli e di far tornare a casa chi li ha acquisiti...) e non ci sono molti paesi al mondo che hanno forze navali tali da richiedere questo genere di attacco. ======== Io cerco sempre di vedere le cose a 360 gradi e di badare molto alle reali condizioni operative di impiego di qualsiasi sistema d'arma, si tratti di un Survival Knife o di un ICBM, come possono testimoniare i frequentatori del forum, però ho il difetto di fare l'avvocato del diavolo se vedo una posizione troppo rigida.
  10. Ovviamente lo spessore dell'acciaio è un fattore fondamentale, ma lo è anche la "qualità" dell'acciaio. Io non sono esperto di tecnologia metallurgica, ma so che l'acciaio usato sui sottomarini di alcuni decenni orsono era denominato HY-80, poi si è passati all'HY-90 e infine all'HY-100 che per anni è stato il "top", infatti è usato sui nuovissimi SSN americani classe Sea Wolf e Virginia, e adesso si parla persino di arrivare a HY-150 e oltre. Quel valore equivale ai ksi, una unità di misura della robustezza, dati certi parametri standard. Oltre all'acciaio (generalmente in leghe) si può usare anche il titanio... se non si bada a spese. Non mi addentro ulteriormente perchè, come ho detto, la metallurgia non è il mio forte. ===== Sui sottomarini giapponesi, confermo quanto ricordato da Dominus.
  11. Gianni065

    KDX3 Sud Coreani

    Mi spiace Calderara, non so quali siano le fonti dei tuoi dati, ma temo che si riferiscano alle primissime versioni del sistema AEGIS, e ho dubbi anche su quello. Sin dalla Baseline 2, ormai vecchia di 15 anni, il sistema AEGIS aveva capacità di gestire attacchi/difesa con tutti i mezzi a disposizione: dagli Standard ai Tomahawk ai sistemi ASW. Nelle ultime versioni sono integrati Sparrow ESSM, siluri, elicotteri, e così via. I dati che citi, tempi di illuminazione, tempi di reazione... da dove provengono? Te lo chiedo perchè i miei sono totalmente diversi. Il tempo minimo di separazione tra un missile e l'altro "in coda" è fornito in 1 (UNO) secondo. Questo significa che subito dopo l'impatto di un missile, il radar di guida passa a illuminare il bersaglio successivo, e basta un solo secondo di illuminazione. Parliamo quindi di 2-3 km di corsa, non 10-15. Molto dipende dalla situazione, ovviamente: se i bersagli in arrivo provengono da un numero non eccessivamente alto di direzioni (una, due, tre, perfino quattro) ogni singolo radar di illuminazione non avrà difficoltà a gestire un elevato numero di missili in volo. Inoltre le ultime versioni degli Standard dispongono, oltre al seeker semi-attivo, anche di un seeker all'infrarosso, che li rende del tutto indipendenti nell'ultima fase della traiettoria. I dati che ti riferisco sono di fonte Jane's o direttamente del costruttore. Infine, già ai tempi delle esercitazioni WALEX, 1995-1998, specifiche per testare l'utilizzo dei sistemi AEGIS in funzione antimissile cruise, il processo decisionale del sistema in modalità totalmente automatica dall'avvistamento al lancio dimostrò di poter reagire in 0,25 secondi ! Peraltro, tutto questo discorso è poco più che accademico. Nel momento in cui una nave si ritrova a dover fronteggiare 3-4 missili antinave sea-skimming provenienti da direzioni diverse e a distanze ridotte, significa che tutto il sistema di difesa ha già fallito miseramente, visto che un attacco simile presuppone che più vettori nemici siano riusciti a individuare la nave, ad avvicinarsi a distanza utile di tiro e a lanciare un attacco coordinato da più direzioni (cosa di per sè estremamente difficile), senza alcuna reazione. A quel punto dubito che un qualsiasi sistema difensivo esistente possa evitare l'impatto, a prescindere dalle prestazioni teoriche.
  12. Gianni065

    KDX3 Sud Coreani

    Non è esattamente così. I missili Standard inseriti nei sistema AEGIS non richiedono un'illuminazione continua. Si possono lanciare molti missili in rapida successione, e i radar di illuminazione forniscono una guida "saltuaria", nel senso che illuminano a turno i vari bersagli a beneficio dei missili in volo. L'importante è che il bersaglio sia illuminato solo negli ultimi secondi di volo di ciascun missile. Ciò consentiva già alle prime versioni AEGIS di ingaggiare 12 bersagli contemporaneamente. Le ultime versioni possono ingaggiare contemporaneamente fino a 100 bersagli, aerei, navali e sottomarini con qualsiasi mix. Occhio quindi a dire che l'AEGIS è vecchio: ancora oggi è il punto di riferimento.
  13. http://www.jsf.mil/images/f35/f35_variant_stovl.jpg
  14. Gianni065

    f-16 biposto

    Nell'F-16I quello che sta dietro è a tutti gli effetti un navigatore/addetto ai sistemi, non un pilota, anche se dispone della stick per il pilotaggio, che può essere attivata quando serve (può essere che il navigatore sia anche capace di pilotare, oppure il posto può essere occupato da un istruttore). Voglio dire: avere un aereo biposto in cui da entrambi i posti si può pilotare, è meglio che averne uno che si può pilotare solo da una postazione. Di solito i biposti doppi comando sono riservati alla conversione operativa, mentre i biposti da combattimento non prevedono la stick dietro, ma questo è dovuto esclusivamente a ragioni di risparmio e semplificazione. L' F-16I è forse la più significativa eccezione, perchè può essere impiegato indifferentemente sia come doppio comando che come aereo da combattimento biposto. Intendiamoci: qualsiasi biposto da conversione operativa può essere impiegato in combattimento, ma in quel caso il posto dietro resta vuoto, di solito, perchè è solo una riproduzione semplificata del posto anteriore. Al contrario nell'F-16I il posto di dietro non solo replica perfettamente quello davanti, ma ha anche strumentazione specifica per lo specialista che lo deve occupare. Spero di essere stato chiaro.
  15. Sì, è uno dei dati più segreti. Ma da alcuni incidenti, sappiamo che di solito i sottomarini convenzionali possono scendere tra i 200 ed i 300 metri, mentre quelli nucleari possono arrivare anche a oltre 500 metri. Parliamo di quote operative. Bisogna infatti distinguere tra la max quota di immersione operativa e la quota di schiacciamento. Quest'ultima è di solito calcolta da 1/3 al doppio rispetto a quella operativa, e non dovrebbe mai essere raggiunta se non in emergenza. Mi spiego: a un sottomarino è imposto di non superare i 300 metri, sapendo che in caso di un incidente il comandante ha ancora almeno un centinaio di metri "di tempo" prima che il sottomarino resti schiacciato. Se invece un sottomarino navigasse già alla quota limite, basterebbe un problema o un errore e.... puff! Indicativamente, quindi, un sottomarino convenzionale ha una quota massima operativa che arriva anche a 300 metri e una quota di schiacciamento compresa tra i 450 e i 600 metri. Un sottomarino nucleare ha una quota massima operativa che arriva anche a 500 metri e una quota di schiacciamento intorno ai 750 metri. (la tolleranza è inferiore per un sub nucleare, perchè un sub nucleare ha una prontezza di reazione maggiore rispetto a possibili emergenze, per cui gli si consente di "rischiare" di più).
  16. Alcuni missili terra aria a corto raggio, come l'RBS-70, sono a guida laser e in qualche caso ne è stato sviluppato un adattamento al ruolo aria-aria, per elicotteri controcarro. Non sembra però che questi sistemi abbiano avuto seguito, perchè è molto più semplice utilizzare missili a guida infrarossa. Ma la domanda originaria era: le armi aria-terra a guida laser possono essere utilizzate contro aerei? La risposta in genere è NO. Se un'arma è progettata per colpire un bersaglio a terra, significa che quell'arma è concepita per colpire un bersaglio fisso o che si muove a poche decine di chilometri orari al massimo. La struttura dell'arma, il suo sensore, il suo sistema di guida, non sono idonei per agganciare e inseguire un bersaglio molto più veloce. Anche il sistema di puntamento laser montato sugli aerei o assegnato ai team di illuminazione laser a terra, non è idoneo a inseguire un bersaglio aereo che si muova veloce. Chiaramente se il bersaglio aereo è un elicottero che si muove molto lentamente, si può anche fare: è successo durante la prima Guerra del Golfo, e si ritiene che il missile Hellfire abbia una certa capacità contro un elicottero che si muova lentamente a distanza utile. Ma si tratta di eccezioni. Quanto ai missili Sidewinder usati nel ruolo aria-suolo, fu un'iniziativa israeliana, per riutilizzare i vecchi missili in deposito, utilizzandoli contro i carri armati. Nell'impiego pratico si rivelarono inefficienti e inefficaci.
  17. Gianni065

    Pearl Harbour

    Battaglia di Okinawa Inizio con i bilanci finali: oltre 12.000 militari americani uccisi oltre 107.000 militari giapponesi uccisi oltre 140.000 civili uccisi oltre 7.800 velivoli e 16 navi da guerra giapponesi distrutti 36 navi militari e oltre 700 aerei americani distrutti. Questi dati rendono l'idea di quanto fu cruenta e intensa la battaglia, che durò circa 80 giorni. E con oltre 200.000 morti per una singola battaglia, superiori quindi al totale dei morti causati dalle bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki, forse comprendiamo bene perchè quelle due esplosioni nucleari, così devastanti ma risolutive, abbiano probabilmente evitato un bagno di sangue di milioni di vite umane. ----- Come sappiamo, la strategia americana nel Pacifico, rivolta alla sconfitta del Giappone, prevedeva la conquista delle varie isole una ad una, avvicinandosi sempre di più al territorio del Giappone e utilizzando le isole conquistate come base di appoggio (specialmente per gli aerei) per conquistare quelle successive ("a salto di rana" , così era chiamata questa tattica). L'isola di Okinawa dista solo 500 km dal territorio giapponese, e pertanto era l'ultima isola da prendere prima di passare allo sbarco sul Giappone. Con i suoi quattro aeroporti già presenti essa avrebbe consentito ai caccia americani di scortare le formazioni di bombardieri sul Giappone e di fornire piena copertura aerea a qualsiasi operazione anfibia. Pertanto era, a tutti gli effetti, l'anticamera dell'invasione del Giappone. Dall'ottobre del 1944 i bombardieri americani iniziarono a colpire ripetutamente l'isola. Secondo alcuni analisti ciò fu un grave errore tattico perchè i giapponesi rafforzarono le difese passive per resistere a questi bombardamenti e di conseguenza esse erano meno vulnerabili al tiro di preparazione dell'artiglieria navale. Alla metà di marzo del 1945 la flotta di invasione, composta da 300 navi da guerra e 1.100 navi anfibie e logistiche, con a bordo quattro divisioni dei Marines e dell'US Army per un totale di 60.000 truppe da sbarco, si avvicinò alle coste dell'isola e iniziarono i bombardamenti aeronavali, contrastati dagli attacchi dei kamikaze. Alla fine di marzo una prima forza da sbarco raggiunse l'isola e si assicurò il controllo di alcune spiagge per consentire l'attracco delle navi da sbarco più grandi. Il 1° aprile 1945, dopo un intenso cannoneggiamento, avvenne lo sbarco principale. Le truppe americano avanzarono senza incontrare resistenza e si illusero che le difese erano state smantellate dall'artiglieria navale. In realtà il Generale Ushijima aveva asserragliato i suoi 100.000 uomini nell'estremità meridionale dell'isola, sfruttando tutte le possibilità di difesa offerte dal terreno e dai rilievi, per trascinare le forze americane in uno scontro prolungato nel quale le forze aeree non potevano intervenire con efficacia. Il piano difensivo prevedeva di spazzare via la forza da sbarco americano, mentre una forza navale incentrata sulla corazzata Yamato, ritenuta praticamente invulnerabile, avrebbe dovuto attaccare le navi americane e farne strage con i suoi cannoni. La Yamato era destinata a una missione suicida: lo sapevano bene i giapponesi, al punto che imbarcarono il carburante sufficiente solo ad arrivare a Okinawa, ma non a tornare. Le cose andarono diversamente. I sottomarini americani avvistarono la Yamato in avvicinamento sin dalla sua partenza, il 6 aprile, e ne fornirono le coordinate alle portaerei, che lanciarono bombardieri e siluranti contro la formazione navale giapponese. Colpita da decine di bombe e di siluri, la corazzata giapponese affondò, e stessa sorte subìrono le altre navi che componevano la squadra navale. Nel frattempo i sottomarini americani avevano affondato anche alcune navi giapponesi cariche di uomini destinati a rinforzare la guarnigione sull'isola attaccata: molte migliaia di soldati giapponesi morirono nelle navi colate a picco, ma queste cifre non sono calcolate nei totali della battaglia di Okinawa. Intanto la battaglia a terra continuava ed era estremamente sanguinaria: agli inizi di giugno gli americani avevano ucciso oltre 62.000 giapponesi ma avevano preso solo 465 prigionari, a testimonianza del fatto che i militari nipponici non avevano alcuna intenzione di arrendersi. Gli scontri terminarono nella metà di giugno ma le operazioni di "bonifica" andarono avanti fino alla fine di quel mese. Il generale Ushijima si suicidò, e così fecero molti dei suoi soldati e migliaia di civili. Le ultime truppe giapponesi si arresero finalmente solo il 7 settembre del 1945, firmando la resa in quella che oggi è la base aerea americana di Kadena. La battaglia di Okinawa costituì l'ultima spinta alla decisione di usare le armi atomiche. Fino a quel momento gli USA erano ancora indecisi se davvero lanciare le bombe, ma dopo quel bagno di sangue compresero che un'invasione del Giappone avrebbe avuto un prezzo devastante sia per gli americani che per gli stessi giapponesi.
  18. Gianni065

    Pearl Harbour

    Ho letto solo ora il post, ed è tardino. Domani rimedio!
  19. Gianni065

    Sistemazione Per Welcome

    Credo che vada bene così come l'hai messo adesso.
  20. Ne avevamo già parlato anche QUI:
  21. Gianni065

    F16I

    Il Block 50/52 è sia monoposto che biposto. Gli Israeliani hanno preferito, in questo caso, il biposto, perchè è ben chiaro che queste macchine sono destinate a compiti di penetrazione in profondità, ed il secondo posto non è riservato all'istruttore, come avviene negli altri F-16D, ma a un vero e proprio navigatore / addetto ai sistemi. Un po' come gli F/A-18D/NA Hornet Night Attack dei Marines, e un po' come gli F-15E Strike Eagle dell'USAF.
  22. Gianni065

    su27

    Dipende poi da cosa vuoi dalla vita: un caccia, o un aereo per le acrobazie?
  23. Il nazismo è stato un caso unico, ed è cosa diversa dal fascismo. Il concetto di nazismo (nazional-socialismo) è quello di agire sulla società per ottenere il bene della nazione. Nazione non intesa come Stato, ma come "Nazione": per nazione si intende un gruppo omogeneo di individui, omogeneo per cultura, tradizioni ecc... In uno Stato possono esserci più "nazioni" e una "nazione" può essere distribuita fra più stati. Di solito le due cose tendono a coincidere ma non è sempre così. La "nazione" di Hitler era la razza ariana. Già solo questo basta a chiudere il discorso, perchè ne sono chiare tutte le implicazioni, e si capisce perchè gli ebrei (e non solo loro) furono sfruttati e sterminati. Il fascismo invece era una cosa sostanzialmente diversa, ma in quell'epoca storica finì per macchiarsi delle stesse pecche del nazismo e accomunarsi ad esso sia nel destino che nella repressione post-guerra, al punto che i due fenomeni andarono accomunati col termine di nazi-fascismo. Ma ci sarebbero da scrivere fiumi di inchiostro su queste cose. E più che altro, ci sarebbe da leggerli e da studiarli bene, prima di parlarne...
  24. Gianni065

    PC

    E' un po' come chiedere ogni quanto tempo bisogna fare il trapianto di cuore Se il PC va bene, la manutenzione è regolare, non c'è alcuna ragione di formattarlo. Non serve che fai tante deframmentazioni del disco, piuttosto ti serve un programma che lo tenga in ordine, pulendolo di tanto in tanto (specialmente il registro) a patto che tu non glielo faccia fare in automatico ma segui ogni singola operazione. Io uso JV16 ma ci sono molti programmi freeware altrettanto validi.
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