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Gianni065

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  1. Flanker... E tu sai che sui risultati delle inchieste militari di quel tipo i piloti salgono sui loro aerei e vanno a sfidare la morte? Il tuo continuo nominare il caso di abbattimento in Serbia è davvero incommentabile, mentre la tua insistenza nel voler mettere a tutti i costi in dubbio l'esito delle inchieste militari denota un preoccupante intrappolamento da luoghi comuni. Hai espresso una tua opinione, ma resta solo una tua opinione, con il grosso handicap di non essere suffragata da fatti. Fino a prova contraria, i fatti sono l'esito dell'inchiesta tecnica su quel singolo abbattimento e il log delle missioni effettuate dall'F-117 con una sola perdita. E aggiungo che l'F-117 è stato forse l'unico aereo da combattimento al mondo, dai tempi della I GM, ad aver ottenuto una percentuale di disponibilità operativa pari al 100 % per l'intera flotta: oltre 40 aerei. Non ci arrivano nemmeno gli squadron di 12 aerei di modelli molto meno sofisticati. E' stato l'aereo con la migliore disponibilità operativa sia nel Golfo che sulla Serbia, e sulla Serbia, pur rappresentando solo il 2 % della forza aerea impiegata, ha distrutto il 35 % di tutti i bersagli colpiti dalla coalizione, con un rateo di successo superiore al 90 %. Il tutto al prezzo di una sola perdita. Questo interessa, a un comandante militare, per giudicare buono un aereo. Se vuoi continuare a ragionare per "sentito dire" o per "luoghi comuni" sei libero di farlo, ma non riuscirai mai ad esprimere un giudizio oggettivo ed equilibrato su un velivolo militare. ====== EDIT Dimenticavo. I rapporti militari di cui così poco ti fidi, sono stati confermati dal colonnello DAni Zoltan, cui si deve il "merito" dell'abbattimento dell'F-117. "The Serbs had spies outside the Italian airbase most of the bombers operated from. When the bombers took off, the information on what aircraft they, and how many, quickly made it to Zoltan and the other battery commanders." ... "The Serbs also set up a system of human observers, who would report on sightings of bombers entering Serbia, and track their progress" ... "Zoltan used the human spotters and brief use of radar, with short range shots at American bombers. The SA-3 was guided from the ground, so you had to use surprise to get an accurate shot in before the target used jamming and evasive maneuvers to make the missile miss. The F-117 he shot down was only 13 kilometers away." ... "Zoltan got some help from his enemies. The NATO commanders often sent their bombers in along the same routes, and didn’t make a big effort to find out if hotshots like Zoltan were down there, and do something about it. Never underestimate your enemy. " L'intervista è del 21 novembre 2005. C'è bisogno di tradurre?
  2. Prima missione di combattimento, Golfo, 16 gennaio 1991. Ore 2:30 circa 8 F-117 superano la catena di radar Early Warning posta sul confine irakeno, senza essere avvistati. La sorvolano letteralmente e puntano su Bagdad, difesa da circa 4.000 postazioni antiaerei missilistiche e non. (la catena viene distrutta poco dopo da un attacco di Apache, aprendo così la strada alle ondate di aerei non stealth). Ore 2:51 Un singolo F117 distrugge il comando generale della difesa aerea con una singola Paveway, senza essere avvistato. La bomba penetra direttamente nel bunker esplodendo all'interno senza lasciare nessun superstite. La difesa aerea di Bagdad apre il fuoco all'impazzata contro il cielo ma su Bagdad non c'è ancora niente e nessuno. Dopo pochi minuti di fuoco a vuoto, cessa di sparare. Ore 2:56 Gli F-117 sono sopra Bagdad e dei 4.000 sistemi antiaerei che fino a poco prima avevano sputato inferno, nemmeno uno apre il fuoco. Gli F-117 attaccano e distruggono i centri di comunicazione, il quartier generale dell'Aviazione Irakena, il centro di comando della difesa aerea di Bagdad e un palazzo di Saddam Hussein. La difesa aerea di Bagdad apre nuovamente il fuoco senza mai nemmeno inquadrare gli F-117, che si permettono il lusso di utilizzare le bombe rimaste per colpire gli obiettivi secondari. Dalle 3:06 iniziano ad arrivare gli attacchi convenzionali: missili Tomahawk e aerei da attacco. ======== Nel prosieguo del conflitto, gli F-117 sono stati gli unici aerei a continuare a colpire Bagdad fino alla fine dei combattimenti. 40 velivoli hanno operato 1.270 missioni su aree fortemente difese dai sistemi antiaerei, lanciando il 30 % di tutte le armi di precisione utilizzate nel conflitto. Senza nessuna perdita. ======== Siamo convinti che l'F-117 sia un grande aereo? Non chiederlo a noi, Flanker78. Chiedilo alla difesa aerea irakena.
  3. Conciso e preciso. Comunque sì ne avevamo parlato su questo Forum, e parecchio. Se fai una ricerca con Speicher dovresti trovare il post, Dogfighter.
  4. No. Bisogna aumentare la produzione di buon senso e imparare ad andare d'accordo. USA Europa e Russia possono tranquillamente cooperare assieme. E' questa la sfida da vincere.
  5. Grande Anton. Così parla uno che ha davvero a cuore gli interessi della propria nazione. Interesse nazionale. Non è una cosa abominevole. Siamo noi. E' l'interesse di chi abita in una nazione. La gente che viene eletta al governo, viene eletta perchè faccia PRIMA gli interessi della propria nazione, e POI quelli degli altri. Non sto a dire se è moralmente giusto o meno: è così che va il mondo.
  6. Gianni065

    "Biscuits"

    Dal momento che per ragioni di sicurezza nessun'arma nucleare strategica può essere lanciata senza un preciso codice in possesso del Presidente, mi pare normale che il Presidente si tenga appresso la valigetta che contiene i codici. Non è molto carino ricevere una telefonata in cui ti dicono: "Abbiamo un migliaio di testate nucleari in arrivo" e rispondere: "Sì, davvero? Accidenti mi trovo in vacanza alle Maldive e la mia valigetta con i codici è sotto la scrivania ovale alla Casa Bianca. Tenete duro un paio di giorni e appena torno lanciamo quello che è rimasto" In effetti le cose sono un po' più complesse, ma il senso di base è quello: durante la guerra fredda un attacco missilistico avrebbe fornito non più di 20-30 minuti di tempo per reagire, ed era fondamentale che il Presidente potesse dare l'ordine di reazione da qualsiasi parte del globo. Quella valigetta era il simbolo della deterrenza e della mutua distruzione assicurata. Oggi esiste ancora, magari non è più esibita come un tempo, ma non sarei certo che contenga ancora i codici nucleari: forse ci sono solo un paio di mazzi di carte e le fiches per giocarsi una partita quando non li vede nessuno.
  7. Non credo proprio che la contraerea serba abbia così tanto da vantarsi. Ed è molto più pericoloso un singolo missile che ti arriva da una zona da dove credi che sia stato tutto ripulito, piuttosto che cento missili lanciati puntualmente a ogni missione di attacco. F-117 e B-2 sono aerei Stealth. Non sono nè invisibili (nemmeno dal punto di vista radar) nè invulnerabili. Sono però moooooolto meno visibili e moooooolto meno vulnerabili di altri aerei. Stealth significa "furtivo". Se in Italia lo traduciamo "Invisibile" non è colpa della Boeing o della Lockheed. Se le cose - in relazione all'F-117 abbattuto - fossero andate diversamente rispetto a quanto appurato dall'inchiesta, il conto degli Stealth abbattuti sarebbe stato molto più alto. Quanto al B-2... occhio perchè gli "avvistamenti" che sono stati tanto pubblicizzati non erano relativi a velivoli in missioni operative di combattimento sul territorio nemico. B-2 , F-117 e altri Stealth, quando non volano in missione di attacco sul territorio nemico, fanno uso di riflettori radar per evitare il rischio di collisioni in volo e risultare visibili ai radar del controllo aereo. ======== L' F-22 ha i problemi di dentizione che hanno tutti gli aerei e tutti i prodotti tecnologicamente avanzati. Sono problemi che hanno conosciuto anche i Falcon (o dimentichiamo le centinaia di Falcon delle prime serie messi a terra definitivamente per le cricche?) e gli Hornet ecc... Ma che l'F-22 sia un aereo eccezionale è fuori discussione: persino se non avesse le qualità stealth, il semplice fatto di poter volare in supercrociera e di poter trasportare il carico internamente gli conferisce capacità operative sconosciute a qualsiasi altro aereo, specialmente in termini di velocità effettiva (e non teorica) e di autonomia. Non è poi un mistero che la stessa Lockheed non si è sforzata più di tanto per spingere il Raptor e investire per accorciare i tempi di sviluppo e abbassare i costi di produzione. La Lockheed si è ritrovata a gestire un F-22 del quale era chiaro che sarebbero stati acquistati quantitativi ridotti (nella migliore ipotesi ormai si parlava di poche centinaia di esemplari) senza nessuna pratica possibilità di esportazione; sull'altra mano, sempre la Lockheed, aveva tra le mani il programma F-35 per il quale si parlava e si parla di migliaia di esemplari da esportare in tutto il mondo (prenderà il posto del Falcon). Non c'è da meravigliarsi se abbia deciso di spingere sull'F-35 e di non affannarsi sull'F-22. Ma queste considerazioni esulano dalla qualità del progetto, e l'F-22 resta ancora oggi un caccia senza rivali.
  8. Ok Balthasar. Però la storia di esportare la democrazia non ho ben presente come sia venuta fuori. Diciamo che si sono sentite più o meno tre versioni delle motivazioni dell'invasione all'Iraq: connessioni con Al Qaeda, WMD, esportazione democrazia. Più o meno sostenute dal governo. Nessuna delle tre è vera, semmai hanno inciso sull'ordine di priorità (l'Iraq è solo uno dei paesi che era sulla lista l'11 settembre 2001: quella sera, quando a Bush dissero che doveva ragionare in termini di attaccare 60 o 70 paesi, lui rispose: "Mica dobbiamo farlo tutti assieme. Lo faremo uno per volta". La vera ragione dell'invasione, come ho detto più volte in passato, va ricercata nell'esito delle analisi sui fatti dell'11 settembre. Gli americani si sono fatti una domanda, anzi due: "Come è potuto succedere? Cosa ci garantisce che non possa più ripetersi?" Le risposte sono state: 1) E' potuto succedere perchè quando hai a disposizione milioni di dollari, puoi organizzare qualsiasi cosa. E' solo questione di tempo. Pertanto è prioritario fare in modo che un'organizzazione terroristica non possa disporre di queste somme. E queste somme possono essere messe a disposizione solo da entità statali. 2) Per evitare che si ripeta, dobbiamo eliminare, con una scusa o con l'altra, qualsiasi governo incline a mettere a disposizione queste cifre ai terroristi. In maniera molto semplicistica (ho articolato altrove le ragioni di queste conclusioni) queste sono le vere ragioni della politica aggressiva americana del dopo 11 settembre. Non è questione di petrolio o di democrazia. Chi dice questo non conosce profondamente il modo di pensare americano. In USA è ammesso sbagliare, ma non è ammesso ricascarci due volte. E non c'è nemmeno bisogno di tirare in ballo la mentalità americana, perchè credo che nessun paese al mondo accetterebbe un attentato terroristico come quello dell'11 settembre senza avviare una crociata che stronchi definitivamente ogni possibilità che la cosa si ripeta. Oddio, magari uno la crociata vorrebbe avviarla ma non ne ha la capacità economica e militare. Gli USA hanno l'una e l'altra. L'Iraq è solo una tappa, che si è trasformata in un intoppo. Ma la cosa non finisce con l'Iraq. La lista è molto lunga, e indipendentemente dal colore del governo, la reazione americana continuerà ancora nei prossimi anni, anzi decenni. Magari sarà più accorta, userà altri strumenti, se possibile, ma continuerà. Fateci caso: nonostante un numero elevato di morti in Iraq, nonostante si pubblicizzi in continuazione che il popolo dissente dalla guerra, con fiumi di sondaggi e statistiche, in realtà non c'è alcun moto popolare contro la guerra. Qualche manifestazione c'è stata, ma nulla di lontanamente paragonabile a quanto avvenuto, per esempio, con il Vietnam. Anche i mass-media, che pure sono molto critici nei confronti di Bush e della guerra, non hanno fatto la levata di scudi che ci si aspetterebbe. Questo significa che in fondo gli americani non disapprovano la guerra in Iraq e non intendono perderla. Semmai non condividono la condotta operativa e l'eccessivo prolungamento del conflitto. E' un discorso ampio e complesso, si può concordare o meno con certe valutazioni, ma non liquidatelo con i soliti stereotipi o non capirete mai davvero nè perchè c'è la situazione odierna, nè perchè accadranno le cose che vedremo in futuro, nè cosa dobbiamo aspettarci.
  9. Può essere. Ma la mia filosofia è che è meglio che si sia noi a esportare la democrazia a loro, piuttosto che loro a esportare l'islamismo a noi. Se questo deve costare un'offesa all'intelligenza, può star bene.
  10. Non credo che pagare o non pagare le tasse sia questione di Berlusconi o Prodi. In Italia c'è una cultura del non pagare le tasse alimentata da un sistema burocratico e di tassazione borbonici.
  11. Balthasar, Vittorio Veneto.... sono i soliti discorsi semplicistici quelli che fate. Forze speciali per eliminare Saddam.... Portaerei al largo delle coste africane... dollaro per transazioni finanziarie.... Tanti "luoghi comuni", conditi di tante imprecisioni: gli USA in Africa ci sono sempre stati, non hai bisogno di mandare portaerei dove puoi ottenere il risultato con i bigliettoni verdi. Le forze speciali per eliminare Saddam... nei film funziona sempre, nella realtà no. Dollaro per transazioni petrolifere... il petrolio lo possono vendere in dollari o in fiorini del mukkigistan, a guadagnarci sono sempre le stesse grandi imprese petrolifere. Sono soldi che escono dalla porta ed entrano dalla finestra. Ammesso che questa storia dei petroldollari preoccupi davvero gli USA, il che è tutto da dimostrare. Infatti gli USA sono i maggiori importatori di petrolio, e i paesi produttori di petrolio basano le loro economie soprattutto sulla importazione di prodotti americani, che "scambiano". Se il petrolio fosse venduto in Euro, anche gli USA pretenderebbero il pagamento in Euro. E a rimetterci maggiormente sarebbero proprio i paesi produttori. Controllate bene come funziona l'economia, al di là di quello che scrivono certi siti. E Balthasar... dev'essere stato uno sforzo immenso per gli americani mettere Pinochet in Argentina. Pensa che era il dittatore del Cile... EDIT Embargo sulle medicine? Ma dove le leggi certe cose... ?
  12. Il problema non è solo quello di missili in grado di colpire il territorio USA. Se l'IRAN non ce la fa ad arrivare in USA, potrebbe tranquillamente decidere di colpire una base USA in Europa. Valutiamo anche questa possibilità, prima di condannare a priori uno scudo americano in Europa. In ogni caso, oggi o domani, dovremo confrontarci con paesi in grado di portare una testata nucleare con un missile di gittata sufficiente a colpire l'Europa o gli USA. Predisporre uno scudo antimissile non è cosa che si fa in un mese o due, per cui occorre ragionare bene su cosa si vuol fare da grandi. Se USA e Russia potessero collaborare assieme a uno scudo anti-missile, ben venga. Se però il problema è solo politico (con chi deve stare l'Europa) dubito che si possa trovare un accordo soddisfacente. ====== Gradirei che si pesassero meglio certi termini, come Bush e Putin "assassini". Quando governi paesi di quelle dimensioni e con quegli interessi strategici, qualunque cosa fai può comportare la vita o la morte di esseri umani da qualche altra parte del mondo. Non confondiamo le conseguenze della politica internazionale, che esistono da millenni, con l'assassinio deliberato.
  13. Gianni065

    sidam

    Infatti, non dimenticate i costi e la complessità dell'addestramento in rapporto con l'esercito di leva di un tempo. Uno Stinger è molto costoso, richiede alcune centinaia di ore per un addestramento adeguato, per cui un soldato di leva ha appena imparato ad usarlo... che è ora di congedarsi. Poi ogni tanto qualche missile bisogna pur lanciarlo. Con il SIDAM, per addestrarsi, si allineavano i semoventi sul mare e si faceva volare un modellino radiocomandato (proprio come i giocattoli) e si sparava contro quello. Con qualche centomila delle vecchie lire si faceva una seduta di tiro "live". Come ho detto, bisogna considerare tante cose, prima di esprimere un giudizio impietoso. Molto peggio è stato, ad esempio, il lanciarazzi controcarro Folgore... meglio non parlarne...
  14. Gianni065

    Luogocomune

    Quello che decidi di rendere pubblico nel tuo profilo, ovviamente può essere prelevato da chiunque. A quanto ho capito, su Luogocomune il sito rende disponibili una serie di informazioni in più rispetto a quanto facciano solitamente gli altri, come quella delle connessioni. E poi c'è il grosso limite, secondo me del tutto artificioso, che non ti puoi cancellare dal sito (con la scusa che così sparirebbero anche i messaggi). Ammesso che sia vero, nulla impedirebbe all'amministratore di accogliere la richiesta di cancellazione semplicemente disabilitando l'account e cancellando i dati personali. Ma mi suona strano: io ho un sito di quattro soldi e posso cancellare qualsiasi utente senza incidere sui suoi messaggi. Luogocomune è un mega sito con fior di programmatori e Mazzucco vorrebbe far credere che non si può cancellare un utente? Mah..!
  15. Gianni065

    Luogocomune

    Chiunque abbia avuto la sfortuna di capitare su Luogocomune e di essere identificato come frequentatore del sito Aereimilitari, ha potuto sperimentare sulla propria pelle le battute e le frecciatine sul numero di iscritti di questo forum (non parliamo poi di quello di Crono911) messo a confronto con il "grande sito da oltre 6000 iscritti". Beh, se avete un attimo di pazienza, leggete cos'hanno scoperto i simpaticoni di questo blog, che sono riusciti a intrufolarsi (legalmente) nel database di Luogocomune: http://luogononcomune.blogspot.com/2007/06...tore.html#links Piccolo il mondo, vero?
  16. Gianni065

    sidam

    Il SIDAM è un fallimento, e l'OTOMATIC è una filosofia molto particolare che il mercato non ha premiato. Un buon missile portatile è meglio di entrambi e decisamente meno costoso. Anche questi giudizi, però vanno sempre inseriti nei contesti. Ad esempio, non puoi chiedere a un soldato di restare 24 ore su 24 in posizione con uno Stinger sulle spalle, mentre un SIDAM può fornire una copertura d'area (ridotta, siamo d'accordo) con una continuità maggiore e indipendentemente da fattori come le condizioni climatiche, ad esempio. Poi c'è il concetto che qualche volta è meglio poco che niente. Alcune armi, ad esempio, hanno un valore squisitamente psicologico. Ricordo un ufficiale tedesco che (riferendosi alla II GM) parlava di alcuni lanciarazzi controcarro distribuiti alle truppe: non servivano a molto, ma piuttosto che restare impotenti di fronte a un carro armato, i soldati sapevano di poter utilizzare quell'arma. E questo teneva su il morale e la combattività dei fanti. Sistemi come il Vulcan, lo Chaparral, lo stesso SIDAM, spesso svolgono una funzione psicologica molto più importante di quella operativa. Senza voler prendere le difese di un programma davvero misero come il SIDAM, voglio solo invitare a considerare anche questi aspetti, cui spesso non pensiamo.
  17. Gianni065

    Fuoco amico

    Non basta studiarsi le sagome nè appendere pannelli arancioni per evitare il fuoco amico. A volte si cumulano circostanze (tempi di decisione ristretti, visibilità non ottimale, cattive informazioni sulla posizione dei bersagli, impossibilità di acqusire nitidamente il bersaglio a occhio nudo, malfunzionamento dei sistemi IFF ecc...) che portano all'errore. E badate bene che quella del fuoco amico è una delle cose più tenute in considerazione da tutti i combattenti (almeno quelli dei paesi civili): a nessun militare piace l'idea di avere sulla coscienza l'uccisione di soldati amici. Tanto per capire quanto la questione sia importante, durante la prima missione di attacco della prima guerra nel golfo, una sezione di F-18 in missione di attacco acquisì un bersaglio che pareva un MiG-25 iraqeno e chiese l'autorizzazione all'AWACS di fare fuoco. Badate bene: non fecero fuoco immediatamente, come sarebbe stato logico aspettarsi, ma chiesero autorizzazione all'AWACS. Quest'ultimo, non pienamente convinto del fatto che potesse trattarsi di un aereo nemico e preoccupato per la presenza di altri aerei amici in zona, negò l'autorizzazione. Purtroppo quello era davvero un Foxbat, che riuscì a portarsi in coda agli Hornet e a lanciare uno o più missili distruggendone uno con la perdita del pilota. (Il caso è in verità molto più complesso, ma in questa sede non ci interessa la vicenda in sè, di cui parliamo altrove). Ecco quindi che la questione del fuoco amico tira in ballo un problema di bilanciamento tra il rischio di uccidere un amico e il rischio di far sfuggire un nemico che potrebbe uccidere altri amici. Solo la tecnologia può aiutare a minimizzare questi rischi.
  18. Vedremo quale sarà l'esito dell'inchiesta. Grosso modo la tesi accusatoria è quella che hai detto: segnalazioni dei servizi segreti ignorate, carenze gravi nel dispositivo difensivo della base, deposito di munizionamento sistemato in luogo non idoneo. La tesi opposta è che le segnalazioni dei servizi segreti erano varie, generiche, imprecise e di dubbia attendibilità, che la base non poteva essere difesa in modo migliore per via della sua posizione che avrebbe creato intralcio alla circolazione pubblica, che il munizionamento era stato sistemato nel luogo in cui un'eventuale esplosione accidentale avrebbe creato meno danni. Difficile, dall'esterno, giudicare la correttezza dell'una o dell'altra tesi. Di sicuro - al di là delle segnalazioni dei servizi segreti - la base non era adeguatamente protetta contro un tipo di rischio (attentato suicida) che in quel teatro non è certo una novità. Un errore di valutazione, e di eccessiva fiducia nel fatto che il ruolo degli italiani (non direttamente impegnati in azioni belliche) li avrebbe riparati da attacchi, è stato sicuramente commesso. Se questo errore di valutazione sia da imputare ai comandanti operativi o piuttosto a una certa visione politica della presenza italiana in quel contesto, è un discorso differente. Mi auguro che la magistratura faccia un lavoro sereno e obiettivo, mirato a fare luce sulle cause di questa tragedia affinchè non possa ripetersi in futuro, ancor più che a cercare a tutti i costi un colpevole da condannare.
  19. Sulla tragedia del Kursk c'è ben poco da "complottare". Non ci sono dubbi che sia stata causata dall'esplosione di uno dei siluri trasportati. Quanto all'SSN americano, durante la guerra fredda era normale che gli SSN seguissero gli SSBN (e anche gli SSGN se del caso) ma non risulta che nessun SSN seguisse il Kursk quando è avvenuta la tragedia. Quanto all'aiuto internazionale, penso che la Russia abbia sbagliato a non accettarlo tempestivamente, ma concordo con Ant: non sarebbe servito a salvare nessuno, in ogni caso.
  20. Concordo con Sayomi. Mi sento di escludere a priori che l'M.346 possa essere assegnato alla PAN, per tutta una serie di ragioni logiche e tecniche, oltre che economiche. Andrà alla PAN solo se e quando sostituirà gli MB-339 nei reparti operativi, non prima. Quanto all'esportazione, non si compra un aereo perchè lo vedi fare acrobazie in cielo: lo si compra se è già in servizio operativo con una importante forza aerea e ha dimostrato di essere affidabile e capace nel ruolo per cui è concepito.
  21. Sarebbe presunzione pura, da parte mia, esprimere un parere su una questione così complessa per la quale si stanno già arrovellando le migliori menti militari e politiche americane (e non solo). Gli errori si pagano, e gli USA hanno commesso l'errore di invadere l'Iraq sulla base di presupposti rivelatisi infondati. Se avessero detto: "Saddam è pericoloso, lo togliamo di mezzo a modo nostro" già sarebbe stata una cosa diversa. Invadere l'Iraq con la motivazione delle armi di distruzione di massa o dei collegamenti con Al Qaeda, motivazioni sostanzialmente smentite dai fatti, ha messo gli USA nella difficile situazione di non potersi tirare via dal conflitto senza aver conseguito almeno il risultato di stabilizzare il Paese. Ora come ora, se gli USA se ne vanno l'Iraq è destinato a diventare - dopo una lunga e sanguinosa guerra civile - una dittatura pro-Iran o un nuovo feudo di Al-Qaeda. Gli USA non hanno altra scelta che quella di continuare a rimanere almeno finchè il governo iraqeno non sarà in grado di assicurare un effettivo controllo del proprio territorio, e fino a quel momento dovranno cercare di limitare al massimo l'esposizione delle proprie truppe e le perdite conseguenti. Vorrei però fare altre considerazioni. La prima è che gli USA hanno il loro problema in Iraq per via dello stillicidio di caduti e per le spese connesse all'intervento, queste sono cose che il popolo americano non sopporta a lungo e di qui nascono le pressioni per il ritiro. Ma non confondiamo il problema degli USA con il problema dell'Iraq. Sono due cose diverse. Innanzitutto in Iraq si sta facendo questo: Iraq Status e non è poco. Il Paese inizia a girare, le infrastrutture sono in via di completamento, e il problema vero sono gli attentati e l'affidabilità e la preparazione delle forze interne. La preparazione delle forze di polizia/militari verrà con il tempo, bisogna pazientare. Ci vogliono anni per ricostiture una forza militare e paramilitare efficiente. Gli attentati... occhio che quello che succede in Iraq non succede solo in Iraq. http://www.cnn.com/2007/WORLD/meast/02/16/iran.bombing/ Anche in Iran ci sono attentati, solo che ne sappiamo molto meno. Quella è una regione in cui gli attentati ci saranno sempre, inutile illudersi. Così come bisogna stare molto attenti a un altro aspetto: non so fino a che punto sia un bene che gli USA vengano via di lì. Lì si sta combattendo una guerra, quello è un fronte di Al-Qaeda così come lo è la Somalia. Una volta che quel fronte, in un modo o nell'altro, viene meno... l'attenzione di Al-Qaeda potrebbe tornare a puntare su altri lidi... Finchè non si decapiterà Al-Qaeda eliminandone i punti di riferimento spirituali, non sarà certo la soluzione del problema Iraq a garantirci sonni più tranquilli.
  22. Gianni065

    Kormoran

    Rispondo a braccio: Il Marte è una buona arma per gli elicotteri imbarcati, specialmente nei confronti di unità leggere da attacco, che potrebbero risultare bersagli un po' ostici per i Teseo. I siluri a lunga corsa lasciamoli tranquilli: i siluri moderni sono armi antinave estremamente efficienti e letali. I Marte sui pattugliatori o i Tornado pattugliatori non sono esattamente soluzioni ottimali: - Un pattugliatore come l'Atlantic o l'ATR-MP sono aerei molto vulnerabili, non è il caso di esporli in attacchi antinave, a meno di non disporre di missili a lungo raggio come l'Harpoon. - Un Tornado pattugliatore ha poco senso: un pattugliatore deve avere la possibilità di scandagliare la superficie marina su 360 gradi e lanciare boe sonar e elaborare quei dati in modo decente e presentarli su schermi, deve poter lanciare siluri e cariche di profondità, ecc... il Tornado può andare benissimo come aereo d'attacco antinave ma non chiediamogli cose impossibili!
  23. Gianni065

    motori razzi

    Flaggy dice bene. La portata non è l'unico criterio di scelta di una propulsione anzichè un'altra. Il "razzo" è usato su missili a corto raggio (come il Sidewinder) ma anche su quelli a medio raggio (AMRAAM) e perfino su quelli a lungo raggio (Phoenix). Per non parlare di un ICBM e della sua portata intercontinentale. La scelta della propulsione dipende infatti anche da altri fattori, quale accelerazione, maneggevolezza, regolazione della spinta, compatibilità con il vettore/lanciatore ecc...
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