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Attentati dell'11 settembre 2001 - topic ufficiale
una discussione ha risposto a Gianni065 in Discussioni a tema
Diciamo innanzituttto che se non fossero compatibili (e quindi se ci fosse stato un complotto) non li avrebbero mai rilasciati, ti pare? Bastava dire che la scatola nera era così danneggiata che i dati erano irrecuperabili. Al di là delle fantasie, i dati della scatola nera si accordano con tutto ciò che abbiamo (ed in particolare le testimonianze ed i tracciati radar) ma gli ultimi secondi di volo non sono stati registrati. Ho verificato altri incidenti aerei catastrofici ed è praticamente la norma che manchino gli ultimi secondi di registrazione, perchè i dati partono dai sensori ma prima di essere memorizzati sull'FDR passano attraverso una serie di processi di filtraggio, di calcolo e di sincronizzazione. L'ultimo dato registrato indica che l'aereo si trovava a una quota barometrica compresa all'incirca fra i 200 ed i 450 piedi rispetto al livello del mare e stava perdendo quota molto rapidamente. Tutti gli allarmi si erano attivati (rateo di discesa troppo elevato, superamento della velocità massima consentita, collisione al suolo imminente). I dati sono quindi più che compatibili: sono proprio quelli di un aereo che sta per schiantarsi. Eviterei, poi, di parlare di "teoria ufficiale". Non esiste una teoria ufficiale, esiste un fatto storico e indiscutibile: il Volo 77 si è schiantato contro il Pentagono, sotto gli occhi di 80 testimoni (per non parlare di tutte le altre innumerevoli prove). Il che è una cosa un po' diversa da un "teoria ufficiale". -
A chi chiedeva, più sopra, il numero degli Hornet in servizio: bisogna tener presente che un conto è il numero di esemplari complessivamente prodotti, un altro conto è il numero di esemplari in servizio (quindi al netto delle perdite e degli aerei radiati) e un altro conto è il numero di esemplari effettivamente operativi (ossia quelli realmente assegnati ai reparti, al netto delle riserve di attrito e degli aerei in manutenzione). Fatta questa premessa, le forze aeronavali americane, USMC compreso, dispongono di circa 600 F/A-18 di tutte le versioni, in condizioni operative.
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Blog_ Giappone ed F-22: il programma F-X
Gianni065 ha risposto a admin nella discussione News Aviazione
Teniamo conto che l'industria giapponese è particolarmente impegnata nei progetti F-22 ed F-35. Alcuni elementi costruttivi, infatti, sono prodotti in Giappone, ed i rapporti commerciali tra USA e Giappone sono di gran lunga più importanti rispetto a quelli tra Europa e Giappone. Più che questioni politiche, quindi, ci sono questioni economiche e industriali. -
Parisi: altri 250 soldati in Afghanistan a dicembre
Gianni065 ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Se posso spendere una parola come "avvocato del diavolo", vorrei che rifletteste sul fatto che un conto è avere una forza militare composta di X mezzi e Y soldati, e altro conto è la capacità di proiezione di quella forza. Inviare contingenti in teatri operativi lontani presuppone una struttura logistica adeguata per le proiezioni di forza, e molto spesso quando si decide come spendere i pochi soldi che si hanno, si pensa a comprare "roba che spara" piuttosto che attrezzature logistiche. La gestione delle forze di proiezione, inoltre, richiede notevole e specifica esperienza. Non dobbiamo meravigliarci, quindi, se paesi come l'Inghilterra, che hanno molta più esperienza nella proiezione di forze e strutture logistiche molto più adeguate, riescano a fornire un prodotto quantitativamente più significativo. Persino l'invio del personale necessario (pensiamo agli specialisti, addetti alla manutenzione, operatori logistici) pone seri problemi, perchè il personale militare è contrattualizzato e ci sono degli schemi da rispettare, e perchè certe qualifiche si contano sulle dita di una sola mano, per cui se vanno fuori poi ti vengono a mancare in patria. La questione politica quindi c'è, ma c'è anche quella che i soldi sono pochi e la struttura logistica in senso lato (risorse materiali e umane) non è adeguata ad affrontare impegni oltre certi limiti. -
Sarkozy riporta la Francia nella struttura militare della Nato
Gianni065 ha risposto a picpus nella discussione News Aviazione
Non è facile esprimere un'interpretazione secca su questa mossa (ammesso che si realizzi davvero). Non è un mistero che Sarkozy è più favorevole alla collaborazione con inglesi e americani di quanto non lo siano stati i suoi predecessori. La NATO da cui la Francia si tirò fuori, era una NATO concepita per rispondere a un'aggressione del Patto di Varsavia, ed era una NATO in cui si sarebbe - con tutta probabilità - guerreggiato a colpi di testate nucleari tattiche tenendo sostanzialmente fuori i territori americano e sovietico (o almeno questo era il timore dei francesi). La NATO di oggi ha un ruolo molto diverso, che evidentemente piace di più ai francesi. I grandi programmi di equipaggiamenti militari non potranno più essere finanziati da una singola nazione e la Francia sa che non può continuare a cercare di fare da sola. Inserendosi nella NATO essa si assicura quindi la possibilità di condividere le spese per i grandi programmi e di piazzare meglio i propri prodotti industriali nel settore della difesa. La NATO si sta allargando, e la Francia rischia di trovarsi isolata (specialmente come sbocchi industriali) nei confronti dell'europa dell'est. Questi sono 4 motivi differenti che possono giustificare il cambio di tendenza, non sappiamo quali di essi siano più determinanti, e possono essercene altri ancora. -
11/9 finalmente spazzate vie pagine di infamie
Gianni065 ha risposto a typhoon nella discussione Discussioni a tema
Il libro di Chiesa è una favola... Ha detto che ha messo insieme esperti di ogni genere, compresi militari.... e riesce a tradurre "drone militari" con "parassiti militari"... Da dove li avrà presi gli esperti? Non sanno nemmeno cos'è un drone, e si permettono di parlare di difesa aerea, impatti, intercettazioni... ma poi dico un minimo di intelligenza: come diceva qualcuno, se temi di sembrare un idiota, meglio che stai zitto, per non dare conferma di esserlo... se non sai cosa significa "drone", lascialo così, anzichè tentare di tradurlo !!! Se questo è il libro, non oso immaginare il film... sarà degno del miglior Fantozzi... -
Guardate che qui non si sta parlando di ammazzare o far ammazzare un dittatore o un personaggio scomodo in un paese del terzo mondo. Qua si parla di ammazzare il presidente del principale partito di governo, nonchè professore universitario, scrittore, politico e già capo del consiglio, in un paese civile, libero, democratico e alleato ! Ma vi pare che esista una sola persona nella CIA che avrebbe dato un ordine del genere, con il rischio che la cosa saltasse fuori prima o poi (e prima o poi queste cose saltano fuori) e compromettesse per sempre qualsiasi rapporto tra USA e Italia, tra USA ed Europa, tra USA e NATO (che avrebbe cessato di esistere il giorno dopo la scoperta di una simile nefandezza) ? Ma ci rendiamo conto della portata di una simile affermazione?
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Ne ho qualcuna, non di buona qualità. Ma non riuscirò a scannerizzarla, temo, prima della settimana prox. Sono un po' impegnato in questi giorni. Se dovessi scordarmi di farlo, ricordatemelo!
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Abrams, ha poco senso cercare di capire chi ha iniziato cosa, nella storia della questione palestinese. Nessuno, nè gli ebrei nè gli arabi, ha fatto il cherichetto, e se le sono date di santa ragione sin dall'inizio. Sul tutto è poi intervenuta la logica della guerra fredda che ha "internazionalizzato" lo scontro. La faccenda va quindi affrontata allo stato attuale, senza cercare radici storiche. La comunità internazionale "che conta" in quelle zone o che in qualche maniera ne subisce i contraccolpi (i membri del consiglio di sicurezza, l'Europa, tutti i paesi dell'area a partire da Siria e Iran) dovrebbero sedersi a tavolino e concordare una soluzione (politica, territoriale, sociale ecc...) dopodiche IMPORRE a tutti i contendenti il rispetto di quella soluzione. Ma se la comunità internazionale non riesce a mettersi d'accordo su una soluzione (o peggio, nemmeno cerca realmente di farlo) come si fa a pretendere che lo facciano due fazioni che si scannano da 50 anni? Siccome però gli interessi in gioco sono ben altri, ed esulano largamente dalle esigenze degli israeliani e dei palestinesi, semplici pedine di un gioco enormemente più grande, alla soluzione non si vuole arrivare. Ma non diamo poi la colpa agli israeliani o ai palestinesi per questa situazione...
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"che arma AA sarebbe la migliore secondo voi per difendere una zona dai caccia nemici? " Non esiste una risposta secca a questa domanda, se non quella: "l'arma che ha il miglior rapporto costo/efficacia in relazione alla prevedibile minaccia ed alla valenza dell'obiettivo da difendere". Ovviamente per "caccia nemici" immagini che intendiamo aerei da attacco nemici. E' chiaro quindi che ogni situazione richiederà uno studio specifico. Se devo difendere il campo di battaglia su cui stanno operando le unità meccanizzate amiche, ho esigenze diverse che se devo difendere una installazione militare, o un'area industriale, o un'area urbana, ecc... Di solito un "sistema di difesa aerea" , in termini globali, è concepito con un sistema stratificato che fa uso di più sistemi d'arma. I caccia intercettori assicureranno la difesa lontana e le esigenze di "polizia aerea", sistemi antiaerei a lungo raggio assicureranno la difesa antiaerea a copertura delle aree urbane e industriali, sistemi di difesa di punto assicureranno la difesa di installazioni critiche (basi, aereoporti, depositi) e sistemi ad elevata mobilità assicureranno la difesa dei reparti impiegati nei teatri operativi e nei campi di battaglia. Bisogna poi considerare che non tutti gli obiettivi richiedono la necessità di intercettare e abbattere tutti gli incursori. Se l'obiettivo da difendere "costa" 10 milioni di dollari, ad esempio, un sistema antiaereo in grado di abbattere solo 1-2 incursori prima di soccombere potrebbe essere cost-effective: la perdita di un bersaglio di 10 milioni di dollari la cui distruzione è costata al nemico due aerei da 30 milioni di dollari l'uno, può essere più che accettabile. In altri casi questo discorso dei costi non ha valore: un radar di difesa aerea può costare pochi milioni di dollari, ma la sua distruzione comporta che un intero settore dello spazio aereo resta scoperto a vantaggio delle successive ondate d'attacco del nemico. Inoltre, va sempre fatta una valutazione sul tipo di minaccia prevedibile. Se una nazione si trova a migliaia di chilometri dalle basi aeree del nemico, difficilmente avrà mai il problema di dover affrontare aerei d'attacco veloci e insidiosi, ma al massimo grossi bombardieri, e potrebbe pertanto decidere di rinunciare del tutto ai missili antiaerei e basarsi solo sui caccia intercettori. E' questo, ad esempio, il caso dell'Inghilterra, della Francia, della Spagna, nei confronti della minaccia posta dall'ex Patto di Varsavia. Nella concezione "storica" della difesa del territorio nazionale italiano, le aree industriali del nord erano un obiettivo ideale per i bombardamenti a tappeto da parte di bombardieri nemici, e pertanto quelle aree erano difese da sistemi missilistici (i Nike Hercules) a grande raggio, molto efficaci contro il tipo di minaccia previsto (bombardieri subsonici volanti a quote medio-alte che si avvicinavano sfruttando la "copertura" dei rilievi alpini). Il territorio centrale e meridionale, invece, non presentava obiettivi così estesi ma obiettivi di punto (basi aeree, depositi, installazioni militari) che potevano essere efficacemente difesi da sistemi a medio-corto raggio. Erano disponibili gli Hawk, gli Spada e gli Skyguard. Sul tutto si proiettava il braccio degli intercettori pilotati. Era un sistema stratificato che si può considerare molto valido, per i tempi in cui esso fu concepito e per le minacce all'epoca prevedibili. Oggi le cose sono cambiate, per cui la minaccia di bombardieri o di aerei d'attacco nemici non è più considerata tale da richiedere una risposta di sistemi missilistici. Le esigenze attuali sono quelle di garantire protezione al territorio contro attacchi missilistici (balistici e di crociera) e contro attacchi non convenzionali (aerei civili dirottati) mentre la minaccia aerea nei confronti delle forze meccanizzate dispiegate nei teatri operativi è ritenuta abbastanza bassa da poter essere affrontata semplicemente con qualche missile spalleggiabile. Ho fatto tutto questo discorso per sottolineare quanto siano vasti e complessi i termini di una simile questione.
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Il programma va avanti, al momento. Esso è nato quasi naturalmente da una serie di "coincidenze" di requisiti. Da un lato l'AMRAAM, da sempre, è stato progettato per incorporare caratteristiche "home on the jam", ossia se subisce forti disturbi da parte dei sistemi di inganno nemici, si punta contro la sorgente di inganno. Questa capacità sarà completamente implementata nelle più nuove versioni del missile. Nel contempo, l'US Navy premeva per una versione a lungo raggio, che consenta di non rimpiangere troppo i Phoenix ritirati dal servizio. Qualcuno ha fatto 1+1 e ha pensato: visto che stiamo lavorando su un missile che avrà una grande gittata e un sensore in grado di puntare contro le emittenti del nemico, a questo punto perchè non fare un'arma capace di svolgere sia la missione aria-aria che quella anti-radar ? Il missile peraltro, consentirebbe sia all'F-35 che all'F-22 di implementare nuove capacità senza farsi venire i mal di testa sul come adattare gli HARM senza compromettere le capacità stealth dei due velivoli. Il programma AARGM resta valido per sostituire l'HARM su tutti gli aerei che non hanno di questi problemi.
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Operazione In Codice: El Dorado Canyon, Usaf/Navy VS Libya
Gianni065 ha risposto a samurai nella discussione Eventi Storici
E' a dir poco nauseabonda la quantità di sciocchezze scritta nel testo che hai riportato, Vittorio Veneto. E più di tutto, è vergognoso il modo in cui si diffama la memoria di due piloti che hanno perso la vita in circostanze così tragiche. "abbattuto", "gladiatori", "centuria"... G71 e chi gli ha pubblicato le dichiarazioni dovrebbero fare una cura di disintossicazione in qualche centro specialistico... -
Ovviamente non è previsto che il livello di simulazione giunga al punto di ammazzare davvero i soldati con trappole vere... però il realismo è impressionante ed i sistemi di simulazione delle armi sono i più sofisticati disponibili, con "colpi laser" ecc...
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Blog_ Primo satellite spia per la Turchia
Gianni065 ha risposto a admin nella discussione News Aviazione
Non è stato ancora definito nè che costruirà il satellite, nè chi lo lancerà. L'ESA sarebbe l'ipotesi più logica, ma i rapporti tra Turchia e Francia sono tesi e questo potrebbe compromettere la scelta. -
Soldati Italiani attaccati a Farah ...
Gianni065 ha risposto a typhoon nella discussione News Aviazione
Sugli aerei COIN leggeri ho qualche dubbio. Se l'avversario dispone di missili terra-aria spalleggiabili, questi aerei possono dimostrarsi eccessivamente vulnerabili. L'idea di utilizzare gli UAV armati è decisamente la migliore, ma è dispendiosa. L'Italia di UAV ne ha pochi e disarmati, gli Hellfire costano parecchio e integrare gli Spike non è cosa di poco conto dal punto di vista dei costi. Per quello che è il livello attuale della minaccia nell'area operativa delle truppe italiane, l'attuale impostazione di tenere i Mangusta pronti a intervenire nel giro di una mezz'oretta non è sbagliata, ma sarebbe stato molto meglio tenere a disposizione anche gli AMX che possono assicurare tempi di intervento più rapidi e idonei a queste tattiche "mordi e fuggi" usate dai guerriglieri. Il problema è che bisogna cambiare tattica e non permettere che sia il nemico a tenere l'iniziativa. I Predator devono essere usati 24 ore su 24 per pattugliare le aree in cui operano i soldati italiani ma anche quelle limitrofe, ed aerei ed elicotteri devono essere tenuti pronti per intervenire allo scopo di colpire i gruppi di guerriglieri individuati da essi. Le forze terrestri non devono essere impiegate solo per fare servizi di pattugliamento che si traducono in veri e propri bersagli per il nemico, ma devono fare pattugliamento offensivo: puntate rapide, rastrellamenti, sotto la guida dei Predator e con l'appoggio di aerei ed elicotteri. Il nemico deve sentirsi incalzato. Bisogna tendergli trappole. Qua mi pare accada il contrario... -
La Guerra della Falkland è scoppiata perchè da un lato c'era un paese (l'Argentina) che aveva pensato di superare i problemi economici e sociali interni con una guerra di conquista degna di un secolo addietro, dall'altra c'era un paese che - a parer mio giustamente - non ha tollerato che un territorio gli fosse sottratto con l'uso delle armi. Inutile discutere sul fatto se sia giusto o meno che l'Inghilterra occupi quelle isole: non solo la popolazione locale vuole essere inglese, ma rammento che nel mondo esistono molti casi analoghi (pensiamo alla Francia e alla Martinica) e nessuno si sogna di mettere in discussione il diritto di quei popoli a sentirsi parte di una nazione anzichè un'altra. Le lezioni di quella guerra sono state molteplici, ma vanno attentamente pesate alla luce del fatto che l'Argentina gestì quella guerra in modo pessimo. Se ci fosse stata una pianificazione tattica e strategica più accurata, le isole Falkland oggi si chiamerebbero solo Malvines e gli inglesi starebbero ancora a leccarsi le ferite. Gli Harrier hanno dimostrato che un Harrier è meglio di niente. La cosa può sembrare banale ma è vera. I combattimenti a terra hanno dimostrato che un esercito professionale è meglio di uno di leva. E questa non è una novità. Le perdite navali inglesi hanno dimostrato che la tendenza a usare l'alluminio nella costruzione di navi militari era un suicidio. Le perdite aeree argentine hanno dimostrato che i moderni sistemi antiaerei sono letali e non è concepibile affrontarli di petto. Il blocco navale inglese, l'affondamento del Belgrano e l'inerzia della flotta argentina hanno dimostrato che gli SSN dettano le regole dello scontro navale, se l'avversario non dispone di mezzi analoghi. Nessuna di queste lezioni è stata veramente nuova o inaspettata. Gli inglesi hanno combattuto benissimo, hanno fatto il meglio che potevano, ma hanno avuto successo solo perchè gli argentini hanno sbagliato. E questo dimostra che gli errori si pagano, in guerra, e molto cari. Ed è una lezione che si ripete dalla notte dei tempi.
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Metodi per individuare un velivolo nemico
Gianni065 ha risposto a Magno nella discussione Aerotecnica
Ammesso e non concesso tutto quello che si vuole, resta l'evidenza che le tecnologie per scoprire e tracciare un aereo stealth sarebbero comunque nella disponibilità di pochissimi paesi. Il fatto che due o tre paesi siano in grado di vedere uno stealth, non significa perciò che gli stealth non servirebbero più... -
bombardiere EUROPEO
Gianni065 ha risposto a Graziani nella discussione Bombardieri & Attacco al suolo
"... su Baghdad , secondo una fonte americana, volano circa 100 velivoli ( mediam 40 nello stesso momento) un terzo dei quali sono aerei senza pilota..." Confermo. Infatti gli americani stanno cercando di capire come conciliare questa nuova realtà con il rischio di evitare collisioni in volo. Di recente è successo a un A-10: è stato ripetutamente colpito dal fuoco antiaereo e mentre ritornava alla base ha impattato un UAV. Ciò nonostante è riuscito ad atterrare senza problemi... ma non tutti gli aerei sono come l'A-10.... -
I Crusader hanno abbattuto 18 caccia nemici con la perdita di quattro aerei. Tenuto conto che si tratta di abbattimenti avvenuti tra il 1966 ed il 1968, in piena fase "critica" per i piloti da caccia americani, si tratta di un risultato nella media. Guardando invece a tutto il conflitto del Vietnam, i Phantom della marina fecero meglio, abbattendo 36 caccia con la perdita di 6. Teniamo conto però che i due aerei sono profondamenti diversi: il Phantom era bisonico, aveva un'avionica eccezionale per l'epoca e poteva contare su un mix di 4 missili Sidewinder e 4 missili Sparrow oltre all'eventuale cannone. Era un incrociatore volante, per l'epoca. Il Crusader era un caccia molto più puro, che per certi aspetti richiedeva un impegno superiore da parte del pilota: con due soli Sidewinder e i cannoni che tendevano a fare le bizze, non si potevano sprecare occasioni. I cannoni del Crusader non erano molto affidabili e tendevano ad incepparsi durante il dogfight. Le manovre ad alto numero di G causavano l'espulsione irregolare dei bossoli e il malfunzionamento del sistema pneumatico di alimentazione. Gli F-8 ed RF-8 pagarono un tributo pesante durante la guerra: 166 aerei andarono perduti, la metà dei quali in incidenti e il resto a causa del tiro antiaereo.
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Per Cartman: Typhoon F.2 è una cosa un po' diversa da Typhoon 2. Nella nomenclatura aeronautica inglese, grosso modo F significa "caccia" e il "2" significa che è il secondo blocco produttivo. Intercettare un Bear non è certo un compito difficile per il Typhoon e avrebbe potuto essere svolto anche da qualsiasi modello che l'ha preceduto. Come nel caso dell'F-22 assegnato alle missioni di protezione sui cieli americani, tutte le forze aeree cercano di assegnare quanto prima possibile i nuovi modelli a ruoli operativi reali, in maniera da accumulare esperienza operativa e dimostrare che i soldi sono stati spese bene. E' una cosa giusta e normale. Questo tipo di missioni sono molto tradizionali per i bombardieri russi: i bombardieri arrivano molto vicini allo spazio aereo dell'avversario e qualche volta lo penetrano. I sistemi elettronici di bordo registrano tutto quello che fa il nemico: comunicazioni radio, frequenze radar, tempi di intercettazione. In questo modo si mettono a punto tattiche, procedure e sistemi che possono rendere più efficace una reale penetrazione, se mai dovesse servire. E' un mix tra addestramento e intelligence elettronica. E' appena il caso di notare che questo tipo di missioni, fatto al contrario, è estremamente rischioso: nessun bombardiere russo o sovietico è mai stato abbattuto o fatto oggetto di azioni a fuoco per aver sconfinato nello spazio aereo della NATO, mentre un aereo della NATO che sconfini nello spazio aereo russo potrebbe passare un brutto quarto d'ora, nella migliore delle ipotesi.
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Russia, bombardieri in volo di deterrenza permanente
Gianni065 ha risposto a Dominus nella discussione News Aviazione
Dubito che una nazione che dispone di centinaia di ICBM in grado di colpire in modo devastante qualsiasi punto nel mondo, abbia bisogno di far volare un pugno di bombardieri strategici per mostrare i muscoli. Queste "sparate" sembrano soltanto uscite pubblicitarie, forse per far contente le lobby militari o forse solo per sfruttare iniziative già prese (rimettere in sesto le forze aeree strategiche e riprendere voli necessari per mantenere addestrati gli equipaggi è probabilmente qualcosa pianificato già da tempo). Di sicuro queste news fanno molto piacere alle industrie militari di tutto il mondo. E' più facile far approvare spese e contratti (bombardieri strategici, difesa antiaerea, caccia intercettori...) quando hai un avversario che si vanta in questo modo dei propri "muscoli". Queste iniziative propagandistiche possono innescare nuovi (o rinnovati) capitoli nella corsa agli armamenti e se i calcoli si rivelano sbagliati possono risultare controproducenti. Nella corsa presidenziale alla Casa Bianca, bisognerà vedere se i candidati utilizzeranno queste novità per sostenere l'opportunità di abbassare la tensione facendo ampie concessioni e riducendo le spese militari americane, o piuttosto cavalcheranno l'idea di ridare fiato ai grandi programmi di equipaggiamento strategico. Teniamo conto che in questi mesi in USA si stanno radiando definitivamente anche gli ultimi missili stealth nucleari che equipaggiavano i B-52, i B-1B non hanno praticamente più capacità nucleari, i B-2 sono solo una ventina e di fatto sono dedicati a missioni convenzionali, i Minuteman ammuffiscono nei silos e non ci sono programmi per un potenziamento della linea SSBN/SLBM che stava lentamente assumento ruoli più convenzionali. Se dall'altra parte si fa esattamente il contrario, introducendo nuovi SSBN ed SLBM, nuovi sistemi ICBM mobili strategici con testate MIRV avanzate, e si pubblicizza la ripresa dei voli dei bombardieri strategici..... è difficile sostenere atteggiamenti pacifisti anche per il più moderato dei candidati. Speriamo che torni un pizzico di buon senso... da una parte e dall'altra. -
I radar AESA sono caratterizzati da un'antenna composta da centinaia o migliaia di piccoli moduli, ciascuno indipendente dall'altro. Ogni modulo può trasmettere e ricevere. Un computer regola il funzionamento dei moduli, e quindi può stabilire che tutti i moduli trasmettano contemporaneamente per massimizzare la portata di scoperta, oppure può assegnare diverse funzioni contemporaneamente a diverse sezioni di moduli. Può dire ad esempio: voi dieci occupatevi di seguire quel bersaglio, voi 20 controllatemi il terreno sorvolato, voi 100 assicuratemi la scoperta frontale, voi 30 non trasmettete ma restate in ascolto in funzione di intelligence elettronica, e così via. Discorso semplicistico, sia chiaro, ma che rende l'idea delle potenzialità dell'AESA. Poichè ogni modulo ha una piccola potenza, la potenza complessiva dei radar AESA non è la stessa di un radar tradizionale, e quindi in media la portata massima di scoperta è ridotta. In teoria. In pratica i radar tradizionali possono sì arrivare a grandi distanze a parità di potenza, ma la loro capacità di discriminazione è molto ridotta alle grandi distanze, per cui possono vedere grossi bersagli ma i piccoli si confondono con il rumore di fondo e sfuggono. In un sistema AESA, utilizzando opportunamente i moduli, si possono ottenere capacità di discriminazione eccezionali con una limitata emissione di energia, il che aumenta la portata del radar nei confronti dei piccoli bersagli (stealth compresi) e diminuisce le probabilità di essere rilevati dai sensori RWR del nemico. Ogni modulo, ad esempio, può trasmettere su una frequenza leggermente diversa dall'altro. Il sensore del nemico può ricevere una frequenza, può riceverne anche più di una, ma ben difficilmente si renderà conto che quei segnali indipendenti sono in realtà coordinati tra loro. Faccio un altro esempio banale. Un RWR si accorge che il proprio velivolo è stato puntato e c'è una seria minaccia in arrivo, quando rileva un'emissione radar con una frequenza molto alta che denota l'illuminazione. Un radar in funzione di scoperta (tiro numeri sballati, solo per evidenziare il concetto) trasmette 10 impulsi al secondo. Quando il radar passa in modalità di targeting (ossia insegue un bersaglio per rilevarne continuamente posizione, velocità e rotta in maniera da potervi dirigere contro le proprie armi) trasmette a 100 impulsi al secondo. Il sistema RWR del bersaglio si accorge che la modalità è cambiata e avvisa il pilota: "occhio che ci stanno illuminando. 10 a 1 hai un missile un arrivo". Un AESA non fa nulla del genere. Anzichè trasmettere 100 impulsi al secondo, il computer ordina a 100 moduli di trasmettere 1 impulso al secondo ciascuno, su 100 frequenze diverse. Combinati, fanno 100 impulsi al secondo, ma l'RWR riceve un solo impulso al secondo su ciascuna delle frequenze monitorate, e non si preoccupa: "Un solo impulso al secondo? E che sarà mai? Sarà un falso ritorno o un pidocchioso radar di scoperta navale..." Come ho detto, è una spiegazione molto semplicistica, ma il concetto è che con i sistemi AESA il funzionamento del radar e la sua capacità di rilevare i bersagli da un lato, le capacità di intercettazione delle emissioni del radar dall'altro, si spostano dal campo meccanico ed elettronico a quello puramente digitale. Non conta più solo la qualità e la quantità dei sensori quanto la capacità del software di capire cosa sta succedendo e di integrare tutti i dati a propria disposizione. Altra capacità dell'AESA: ricevo un bip dalla posizione X ma non so di cosa si tratti. Il sistema assegna a un gruppo di moduli il compito di continuare a battere il bip X, e a un altro gruppo di moduli il compito di "ascoltare" X. E così il primo gruppo mi dice che X si trova a 100 km davanti a me, mentre il secondo gruppo mi dice che da X sta ricevendo un segnale radar che corrisponde al radar montato sui Flanker. Di conseguenza so che ho a che fare con un Flanker. Le possibilità dei radar AESA aprono orizzonti infiniti, perchè questi radar possono mappare bersagli e sorgenti in aria, a terra e sul mare, creando una mappa virtuale in cui il pilota sa esattamente tutto quello che gli sta intorno: aerei, batterie antiaeree, navi, ecc... Se adeguatamente sfruttati, i radar AESA possono ridurre il vantaggio dei velivoli Stealth in termini di distanza di scoperta. Oggi uno Stealth sfugge perchè la sua traccia radar è così piccola che il radar pensa che si tratti di una spuria: non riesce a separarla dal rumore di fondo. I moduli AESA, lavorando in maniera coordinata e su frequenze diverse, possono separare la traccia dal rumore di fondo perchè il rumore di fondo è sparpagliato e incoerente, mentre quando hai un blip che è sempre nello stesso posto e lo ricevi su 50 frequenze diverse da 50 moduli diversi, significa che quel blip è una cosa seria.
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Bagni nei bombardieri
Gianni065 ha risposto a dogfighter nella discussione Bombardieri & Attacco al suolo
Il SU-34 ha una gobba dietro al cockpit, che ospita una piccola toilet chimica e una dispensa con forno a micro-onde, per preparare pasti caldi. Credo che questi gadget siano stati pensati alla luce di una delle missioni per la quale il velivolo è stato proposto, il pattugliamento marittimo. In missione di attacco, infatti, difficilmente l'autonomia può superare le 6-7 ore di volo, e la possibilità di rifornimento in volo è più teorica che pratica, giacchè sono ben pochi i paesi in possesso di una flotta di aerocisterne ed in ogni caso è difficile immaginare che un tanker possa essere inviato in prossimità dello spazio aereo controllato dal nemico. Comunque, nel novembre di quest'anno la Russia inizierà a ricevere i SU-34 in quella che dovrebbe essere la configurazione di serie definitiva, ed entro fine anno dovrebbe disporre di sei velivoli di serie. Dal 2008 saranno consegnati 10 velivoli all'anno, che sostituiranno progressivamente i SU-24. -
Hai ragione Dominus, ma nemmeno si può pretendere che l'Eurofighter faccia da subito quello per cui il Falcon e l'Hornet ci hanno messo 20 anni. Oggi l'Eurofighter si può presentare come un caccia eccellente nel ruolo aria-aria, con missili ASRAAM/IRIS-T/AMRAAM/METEOR ed è lì che bisogna puntare, approfittando del fatto che molti paesi hanno necessità di un caccia in grado di contrastare il Flanker (esigenza presente in America latina, nell'Asia Orientale e nel Medio Oriente) e l'unico altro aereo in grado di farlo (l'F-22) è invendibile. Su quello bisogna puntare, e offire le capacità aria-terra come un valore aggiunto che seguirà nel tempo. Se guardi al mercato dei potenziali clienti del Typhoon, ce ne sono pochi (se non nessuno) che abbia davvero bisogno di un caccia multiruolo subito. Anche perchè se uno ha simili esigenze, fa prima a comprarsi i più economici F-16C o F-15E. Se si perde altro tempo nel ricercare una completa integrazione dei sistemi aria-suolo (che interessa principalmente Inghilterra e Germania) il Typhoon perderà il vantaggio di cui oggi gode nei confronti del Rafale e dell' F-35. E quando Rafale ed F-35 saranno pienamente disponibili per l'export, il potere di penetrazione dei mercati dell'industria francese e americana chiuderanno qualsiasi spazio al Typhoon, definitivamente.