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Gianni065

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  1. Gianni065

    nastri

    Sì capisco. Onestamente non so quanto sia la distanza, ma parliamo di una distanza che va da pochi decimi di millimetro a 3-4 millimetri. Infatti le munizioni, in un nastro, sono spesso a contatto una con l'altra nel punto più "largo", ossia al collarino o fondello del bossolo. Le maglie generalmente tengono la cartuccia incastrata nella parte mediana, che è solitamente 1-2 millimetri più stretta. Le maglie sono peraltro molto sottili, e comunque non c'è uno standard unico: mitragliatrici dello stesso calibro possono adottare nastri differenti. Ecco qualche foto e disegno:
  2. Ho letto anch'io. Ma non so valutare queste notizie. I ricambi di personale avvengono ogni sei mesi. E incidenti ai check point ci sono sempre stati, per cui non saprei dirti. So solo che quando vedi cosa succede quando esplode un'autobomba, e poi capita a te di stare con il dito sul grilletto mentre vedi un'auto sospetta che si avvicina proprio a te, la paura è tanta. Però se queste notizie sono fondate, a maggior ragione quelli del SISMI dovevano stare ancor più attenti, o no?
  3. Se è per questo che ci sostiene che noi viviamo solo in uno di un innumerevole numero di universi paralleli, generati dalle infinite combinazioni di ogni singolo evento. C'è un universo in cui Hitler ha vinto la guerra, uno in cui l'ha vinta Mussolini, uno in cui Berlusconi era prete e Bertinotti nazi-fascista... e così via. Secondo questa teoria se uno viaggia indietro nel tempo e modifica la storia di quel determinato universo, non fa altro che creare un altro universo parallelo o più diuno. Ma tutte queste cose, così come la materia nera o la materia specchio o le "stringhe" o le sub-sub-sub particelle nucleari ecc... ecc... sono tutte invenzioni fisico-matematiche per cercare di spiegare fenomeni che non si possono spiegare con le leggi fisiche conosciute. Ma queste spiegazioni sono molto relative e per nulla assolute. Io credo molto all'esistenza di leggi fisiche imposte proprio come limiti oltre i quali la mente umana non può andare, anche perchè noi viviamo in perenne antitesi tra i concetti di finito e infinito (immaginate che la penna con cui scrivete è lunga 15 centimetri ESATTI. Eppure, se voleste dividerla a metà e poi ancora a metà e così via, c'è un numero infinito di metà. Banalissimo esempio, che però lascia capire che a un certo punto il finito diventa infinito e viceversa. Discorso lungo questo, lo affronteremo un'altra volta...)
  4. Gianni065

    Riconoscere gli aerei...

    Tranquilla Taige... non sei l'unica ad avere questi problemi. Sapessi quanti piloti hanno abbattuto aerei amici scambiandoli per modelli nemici, e viceversa. Tra l'altro, molto presto farò in modo di passare a Fabio delle guide per la ricognizione e il riconoscimento dei velivoli, usate dalle forze armate USA, in maniera che possa passarvele con la mail list. In ogni caso, un aereo devi conoscerlo bene, per poterlo riconoscere e visualizzare nella mente tutte le volte che pensi o leggi la sigla. Osservare le foto dalle varie angolazioni, studiarsi i trittici, è un buon sistema. Inizialmente avrai bisogno di fare delle categorizzazioni: bimotore, monomotore, ala alta, ala bassa, presa d'aria centrale o laterali, timoni verticali paralleli o divergenti o convergenti, ala a freccia o a delta o diritta e così via. Poi acquisirai quella confidenza che ti permetterà di riconoscere un aereo in qualsiasi circostanza. Ricorda però che è una questione di passione e/o esperienza: se ce l'hai, il tuo cervello sarà predisposto a memorizzare le forme di un aereo al punto che sarà stampato nella tua mente. Io conosco e riconosco qualsiasi tipo di velivolo militare, così come gli altri mezzi, dalle portaerei ai missili alle armi leggere, ma già per gli aerei civili - di cui mi interesso molto meno - ho qualche difficoltà a distinguere un A-319 da un A-320 o da un A-321, persino se ci salgo a bordo. Ho amici che riconoscerebbero qualsiasi modello di moto o di auto, mentre io non ci bado quasi. E conosco piloti di caccia che non saprebbero distinguere un F-111 da un SU-24, semplicemente perchè non li hanno mai incontrati e volano per dovere, magari anche per passione, ma è una passione limitata al volo in sè e non ai velivoli militari in generale. Per quanto riguarda la nazionalità di un aereo, è questione di esperienza e di conoscenza delle marche e dei segni distintivi. Riconoscerai facilmente qualsiasi aereo americano per via della simbologia di immatricolazione utilizzata nelle derive verticali (anzi: potrai persino stabilire l'anno di produzione di quel determinato aereo) , così come altri paesi usano immatricolazioni molto particolari. Ci sono nazioni che invece usano segni distintivi che spiccano poco. Pochi giorni fa mi sono dovuto avvicinare quasi a muso di un C-130 per capire che era olandese. Coraggio quindi, le tue difficoltà sono normalissime e con il tempo le supererai tutte, se continuerai sempre a interessarti di queste cose.
  5. Dite grazie che non sono il vostro prof di geografia. Volvograd è la vecchia Stalingrado. San Pietroburgo è la vecchia Leningrado.
  6. Gianni065

    salvare un sito

    Tipo WinHTTrack, ma anche l'Adobe Acrobat Standard o Professional sono in grado di farlo.
  7. Per le domande meteo lascio le risposte agli altri... Per Jack e la sua domanda: la "scatola nera" registra solo per un certo numero di ore (6-12-24 dipende dal modello). Poi la nuova registrazione va a "cancellare" quella vecchia, un po' come i nastri delle videocamere a circuito chiuso.
  8. Nessuno dice che si debba stare zitti. Ma attenzione: la verità potrebbe anche non piacere. Perchè da quel po' che so sulla faccenda, mi risulta che la trattativa per la liberazione della Sgrena è stata condotta dal SISMI, insieme ad almeno un funzionario della CIA. Ma dell'avvenuta liberazione, e del fatto che la giornalista veniva trasportata d'urgenza all'aeroporto di Bagdad, nessuna informazione era stata data nè ai comandi americani, nè alla CIA che pure collaborava e nemmeno... al comando militare italiano! Se è così, il responsabile di questa morte potrebbe anche non essere uno yankee, ma qualche solerte funzionario del SISMI che ha pensato di tenere segreto il tutto per fare una gran bella figura e per non dover condividere con nessuno la gloria di un simile successo, che in certi ambienti significa come minimo una bella promozione. Tant'è vero che non si spiega la fretta per cui la giornalista doveva essere portata in aeroporto subito dopo la liberazione: forse qualcuno voleva un successo tutto targato SISMI, con una bella sorpresa della Sgrena che atterrava a Fiumicino. Io so solo che ho letto il primissimo rapporto fornito da chi ha sparato: L'auto del SISMI percorreva la strada che portava all'aeroporto. La strada era protetta da una pattuglia della 10th Divisione di Montagna dell'US Army e da una pattuglia del 69° Reggimento della 42a Divisione di Fanteria della Guardia Nazionale Americana (niente Marines, quindi, come dicono i giornali). Sempre questo primissimo rapporto (e io guardo sempre con interesse i primissimi rapporti: di solito sono quelli più veritieri, perchè poi succede il casino politico e le carte iniziano a mischiarsi) cita letteralmente: "L'autovettura si è avvicinata a forte velocità, alle ore 08.55 p.m, senza alcun segno di riconoscimento. Non avevamo ricevuto alcuna segnalazione circa la presenza di auto civili autorizzate nella zona. Abbiamo lampeggiato ripetutamente con i fari a luce bianca, e segnalato l'ordine di stop con segnalazioni visive e con le mani. Abbiamo agitato le braccia ripetutamente. L'auto non ha accennato a fermarsi nè a rallentare. Abbiamo sparato prima alcuni colpi singoli, poi delle raffiche di avvertimento. Constatato che l'auto proseguiva nella sua corsa, abbiamo aperto il fuoco con le armi automatiche. I soldati hanno eseguito l'ingaggio nel presupposto che si trattasse di un'autobomba, e pertanto hanno fatto fuoco continuato contro il blocco motore finchè l'auto non si è fermata. Appena ferma, abbiamo immediatamente cessato il fuoco. Uno degli occupanti ha agitato le mani e ha parlato in italiano. Abbiamo proceduto all'identificazione e alla messa in sicurezza prestando soccorso ai feriti. Uno di essi era ormai privo di vita. Teniamo a precisare che se avessimo continuato il fuoco oltre lo stretto necessario, nessuno degli occupanti sarebbe sopravvissuto". Ora, leggendo queste righe, sulla cui veridicità io personalmente non ho alcun dubbio, ma io ho i miei motivi per dire questo e capisco che possiate pensarla diversamente, io ho avuto la netta impressione che nell'auto del SISMI erano CONVINTISSIMI che le autorità americane erano state informate. Che abbiano scambiato i lampeggiamenti e gli sbracciamenti per manifestazioni di giubilo per la riuscita dell'operazione. E che si siano resi conto troppo tardi di essere sotto tiro. Ho la sensazione che gli americani si prenderanno la responsabilità di questa tragedia. Lo faranno perchè tutti vogliono che lo facciano. Però sono convinto che qualche burocrate del cavolo abbia giocato sulla pelle di quei ragazzi, solo per fare carriera. E di sicuro non hanno sparato a ruota libera come vorrebbero far credere. I militari americani hanno usato armi in calibro 5.56, 7.62 e 12.7 Se avessero fatto fuoco a volontà non si sarebbe salvato nessuno. Mentre è chiaro che se spari contro il blocco motore, ad un'auto in velocità, qualche palla - diretta o di rimbalzo - finisce nell'abitacolo.
  9. Stando alle attuali conoscenze scientifiche, da un buco nero non può sfuggire nulla. E' però vero che alcune elaborate teorie sostengono che forse qualcosa potrebbe uscire, ma si tratta di teorie che non hanno alcun fondamento matematico, almeno per ora. ----- Per Davide: se un essere da pianeta dell'universo giunge fino a noi, può anche tornare da dove è venuto. Non ho mai detto che si debba "fermare" da noi. Per quello che ne sappiamo, potrebbe anche volarci in cerchio a velocità prossime a quelle della luce senza mai fermarsi. Il mio era un esempio limite, non mi chiamo mica Albert Einstein, io. Per quanto riguarda il fatto che per uno che viaggia alla velcoità della luce il tempo si blocca, è esattamente ciò che ho detto io. Non passa nemmeno un secondo. Però sta viaggiando e lo spazio lo percorre, altrochè. ----- Qui abbiamo parlato di teorie, di ipotesi, che siano compatibili con il quadro delle leggi fisiche che conosciamo. E finora queste leggi fisiche sembrano tenere molto bene. La velocità della luce permette di "viaggiare in avanti nel tempo", in un certo senso. Se fosse possibile superarla, sarebbe possibile viaggiare anche "indietro nel tempo". Ma è impossibile. E c'è una considerazione logica che lo conferma: non è mai venuto nessuno dal futuro a dirci: "Salve!"
  10. Gianni065

    Quattrocchi-Calipari

    No infatti. La morte di Quattrocchi e quella di Calipari sono due cose diverse. Il primo è un civile preso in ostaggio e ucciso, cui va il merito di essere morto in maniera coraggiosa offrendosi a testimonianza del valore degli italiani. Va ricordato, sia perchè comunque si tratta di una morte ingiusta, sia per il suo eroismo in punto di morte. E quindi i funerali di stato se li meritava, secondo me. Calipari è un funzionario dello stato morto in missione, mentre eseguiva il proprio dovere. Pertanto è giusto che abbia tutti gli onori di stato, medaglia compresa. Questi morti, e gli altri morti italiani, hanno contribuito tantissimo ad innalzare il prestigio e la stima del popolo italiano e delle sue forze armate. Peccato che una spietata strumentalizzazione contro l'intervento in Iraq rischi di rovinare tutto.
  11. Gianni065

    nastri

    Le maglie possono essere disintegrabili oppure no, in tela o in metallo. Nelle armi moderne si usano solitamente quelle disintegrabili e in metallo. Però alcune mitragliatrici, come la Minimi, hanno doppia alimentazione: possono usare le maglie oppure delle "scatole" che contengono il nastro di alimentazione. Le mitragliatrici "leggere", inoltre, solitamente usano caricatori lineari o a tamburo. ------ Quant'è lungo un nastro da 50 colpi? Dipende dal calibro della munizione. Per una 12,7 la lunghezza di un nastro da 50 colpi è quasi un metro.
  12. Gianni065

    Cecchini...

    Giusto per precisare... esistono molte diverse "varietà" di sniper. E ognuna ha i suoi compiti. Lo sniper di una squadra di fanteria, o di un reparto antiterrorismo, o di una squadriglia SAR, è un militare che svolge lo stesso addestramento dei suoi commilitoni e opera con loro. In più, è addestrato ad usare un fucile di precisione. Pertanto interverrà solo se e quando il suo intervento sarà richiesto: per coprire i compagni che entrano in azione, per difenderli dal tiro di altri cecchini, ecc... per la stessa ragione, uno sniper dei reparti speciali (ad esempio SEAL) è più "speciale" rispetto a uno sniper di un altro reparto. Uno sniper dei SEAL ha comunque tutto l'addestramento dei SEAL, e in più è uno sniper. Questo sniper è quindi più idoneo a essere utilizzato in missioni ad altissimo rischio, magari dietro le linee nemiche, restando mimetizzato per giorni con l'ambiente circostante. Esattamente come saprebbero fare anche i suoi compagni di reparto. Un team sniper è di norma composto da due persone: tiratore e osservatore. L'osservatore ha il compito di sorvegliare l'area con il binocolo (ma lo fa anche il tiratore: i due si danno il cambio), e di coprire e proteggere il tiratore mentre esso opera.
  13. Pare che i mezzi italiani non fossero blindati. E sembra pure che la loro missione fosse avvenuta senza informare le autorità americane. Si tratta di un dannato, tragico errore. In zona di guerra è un rischio sempre presente, per chiunque. Nè ha senso pensare di rivedere le regole di ingaggio: se sono troppo rigide, poi capitano i fatti di Nassirya. Se sono troppo flessibili, capita l'incidente di ieri. La verità , come avete detto voi, è molto semplice: tutto questo scatenerà un'ulteriore bagarre contro il governo italiano e contro gli americani.
  14. Gianni065

    MANETTE...

    Le manette non sono un'arma. Nè lo sono le buffetterie militari.
  15. Ero in zona quando è successo l'incidente del Cessna. Uno dei passeggeri era il figlio del pilota. L'aereo è caduto per il ghiaccio: il pilota non si è avvalso del servizio di sghiacciamento dell'aeroporto... un errore incomprensibile. Ghiaccio sulle ali, comandi semibloccati, peso elevato... un vero suicidio.
  16. Quando ci spostiamo su argomenti civili non sono altrettanto efficiente di quelli militari, vi avviso. Comunque, qui ho trovato qualcosa: http://www.stpaulairlines.com/structure.htm E questi sono i gradi (tratti dal CCNL dei piloti): Le qualifiche dei Piloti sono le seguenti: Comandante Pilota - I gradi dei Piloti sono i seguenti: Comandante Senior Primo Comandante Comandante Primo Ufficiale Senior Primo Ufficiale Pilota di 1^ Pilota di 2^ (ovviamente è semplice capire cosa manca nella tabella, no?) Buon lavoro. Ah... se vuoi provare a cercare tu con google, in inglese i termini esatti sono rank insignia (distintivi di qualifica) oppure epaulets (spalline)
  17. Gianni065

    giubbetti antiproiettile

    Mmmmm... Il Carburo di Boro è usato per i giubbotti antiproiettile, ma di certo non quelli normali. Il Carburo di Boro è estremamente resistente, molto più degli altri materiali, ma è anche molto pesante: 2,5 grammi a cm3 contro i 0,97 del Dyneema o gli 1,44 del Kevlar. Troppo, per un normale giubbotto antiproiettile. Esso viene utilizzato però nelle piastre che si aggiungono ai giubbotti antiproiettile, oppure nei giubbotti speciali e nelle "tenute" degli artificieri.
  18. Hai capito bene Jack. Così funzionano i Mass Media.
  19. Gianni065

    Hk-53

    Hai ragione Dread. Il calcio è quello che si poggia alla spalla. Poi ci sono le impugnature: anteriore (all'altezza della canna) e posteriore (sul grilletto). Quella anteriore può essere verticale (generalmente ripiegabile, come sull'MP-7) oppure orizzontale (tipo M-16). Sulla P90 in effetti l'impgnatura c'è, ma è solidale al corpo dell'arma ed è ricurva. La mano si appoggia nell'incavo tra la canna e il grilletto, quasi come si impugna una pistola a due mani. Approfitto per ricordare che sia le SPW non sono nate per armare i reparti di prima linea, e tantomeno le forze speciali. Esse sono nate per armare i reparti di seconda linea, gli equipaggi dei carri armati, i reparti logistici. Tutti quei soldati che hanno problemi di spazio oppure che non sono destinati a combattere ma potrebbero ritrovarsi sotto attacco e aver bisogno di un'arma leggera ma più potente di una semplice pistola.
  20. Gianni065

    barrett M-82

    Ricordo la scena. Il tenente sparava contro il Tiger con una pistola, e quello esplodeva. In realtà però era stato colpito da un Typhoon della RAF (o era un Mustang americano? Non ricordo...). Un proiettile , anche di pistola, che colpisca un proiettile di artiglieria può farlo esplodere. Anzi, quasi certamente lo fa esplodere, se lo colpisce sulla spoletta. Quindi in via teorica se un colpo di pistola si infila nella canna del cannone di un carro armato, è possibile che faccia esplodere il proiettile incamerato. Può teoricamente succedere. Non mi risulta che sia mai successo, però. Infatti il tiratore dovrebbe trovarsi esattamente con la faccia in direzione della bocca del cannone, esattamente sulla traiettoria di tiro del cannone. Si tratta di una posizione che, quando ti ci trovi, non perdi tempo a mirare al cannone...
  21. Ok ok... Ci sono periodi, anche nella vita di una forza armata, in cui le cose vanno meglio o peggio. Gli "alti e bassi", come si suol dire. Capita a tutti, è capitato anche agli americani, che sul finire degli anni '50 e fino a ben dopo la Guerra del Vietnam, hanno dovuto fare i conti con forze armate male addestrate e piloti non all'altezza delle aspettative. Le cose poi sono cambiate, grazie anche all'abolizione della leva e al passaggio a forze armate di professionisti, nonchè per l'introduzione di avanzate tecniche di addestramento. ----- Diciamo che di solito tutti le forze armate "di leva" hanno una preparazione di livello inferiore rispetto a quelle professioniste. E' stato così anche per l'Italia. L'Aeronautica si è un po' salvata grazie al fatto che i piloti sono sempre dei professionisti, i programmi di addestramento della NATO sono standard per tutti i paesi che vi aderiscono, le ore di volo annue elevate, e ci sono costanti programmi di scambio Italia - NATO e USA - NATO. I piloti italiani sono in gamba, garantisco. La Marina già era messa un po' peggio, ma le tradizioni navali italiane sono solide per cui in qualche modo è andata avanti bene, e poi in un'unità navale non è la bravura dei singoli marinai quella che conta, quanto le capacità di comando e di coordinamento, e quelle non sono mai mancate. Inoltre la marina aveva una ferma di 18 mesi (ricordate?) contro i 12 delle altre forze armate. L'Esercito è sempre stata la cenerentola delle forze armate italiane, per una serie di ragioni. Innanzitutto quelli che non andavano bene per la Marina o per l'Aviazione venivano "passati" all'Esercito (ricordate?). Poi nell'ottica della guerra fredda, l'esercito italiano aveva un ruolo secondario. La minaccia per l'Italia veniva essenzialmente dall'aria, e a quella ci pensava l'Aeronautica, o dal mare, e a quella ci pensava la Marina (e la Sesta Flotta...). Oggi le cose stanno cambiando, e anche in virtù dei moltiplicati impegni internazionali, l'Esercito si sta portando al livello delle altre componenti. Certamente l'Italia è a metà nel cammino: l'esercito è semi-professionale, nel senso che sono volontari ma la ferma è comunque ridotta a 1-3 anni nella maggior parte dei casi ed i migliori poi tendono a transitare nei corpi di polizia. Però è già qualcosa. Un altro problema delle forze armate italiane è sempre stato quello dell'addestramento reale: si spara poco, si lanciano pochi missili. Le munizioni, i proiettili di artiglieria, i missili, i siluri, costano. E se poi cambi personale ogni tre anni, sei costretto a rifare l'addestramento base con tutte le spese che questo comporta. Molti piloti esauriscono la loro carriera senza aver mai sparato un missile aria-aria o una raffica di cannone, e questo non va bene. Anche le navi fanno rarissime esercitazioni a fuoco. I soldati, oggi come oggi, sparano, ma non abbastanza. Detto questo, dobbiamo però guardare in faccia la realtà. A parte le missioni internazionali, l'Italia non ha poi molte esigenze in fatto di difesa, specialmente oggi che la guerra fredda è finita. E' quindi normale che l'addestramento sia concentrato su quei reparti che effettivamente vengono impiegati in operazioni reali. Parliamo quindi di un totale di poche migliaia di soldati per l'esercito e di una manciata di piloti destinati ai Tornado e agli AMX. E' molto improbabile che i piloti da caccia siano impiegati in dogfight, ed è molto improbabile che le unità navali si trovino impegnate in battaglie sul mare. Per cui mi sembra sensato spendere i pochi soldi che ci sono per quei reparti che sono più operativi, e trascurare un pelino quelli di "seconda linea". Anche altri settori, come l'antiaerea e l'artiglieria e le forze sottomarine, difficilmente vedranno un impiego operativo. Tutto qui.
  22. Gianni065

    Cecchini...

    Esistono varie categorie di sniper, e vari tipi di fucili e munizioni. Ad esempio, quando si producono i fucili, anche quelli d'assalto, di qualsiasi tipo, le aziende prima di consegnare ogni singolo fucile, lo provano sul banco di prova, sparando una serie di colpi, 5 o 10, generalmente. E' una prova che serve solo a garantire che l'arma non presenti difetti di funzionamento, prima della consegna. Durante questi test, capita che si incocci in qualche esemplare di arma che per qualche ragione è particolarmente preciso rispetto alla media. In questo caso l'arma viene messa da parte, e secondo gli accordi presi con il cliente, consegnata separatamente oppure venduta separatamente. Questi fucili vengono dotati di ottica e finiscono poi per essere assegnati agli sniper, non proprio a sniper specializzati, ma a quei tiratori che sparano meglio degli altri, oppure a quei tiratori che per ragioni di standardizzazione devono usare le stesse armi del reparto cui appartengono. Poi ci sono i fucili da sniper veri e propri, che ovviamente nascono per quel ruolo e vengono assegnati ai nuclei dei tiratori scelti. In entrambi i casi, si possono impiegare le normali cartucce di produzione, ma anche qui può capitare che determinati lotti di cartucce escano fuori particolarmente bene, e pertanto questi lotti vengono distribuiti ai tiratori scelti. Poi ci sono dei lotti preparati appositamente per i fucili di precisione. Hanno vari nomi, di solito si chiamano Match o qualcosa del genere. Questi lotti usano una qualità e un dosaggio di polvere migliori rispetto alla massa, le palle sono costruite con una tolleranza minore, l'assemblaggio della cartuccia è più preciso e curato, ogni tot cartucce prodotte si esegue un test su alcuni campioni per assicurarsi che le specifiche siano rispettate. Queste munizioni - usate anche nelle gare sportive - sono più precise di quelle standard, e anche molto più costose. Chiaramente per spremere al massimo queste munizioni e queste armi, occorre un tiratore veramente esperto e addestrato. Un normale buon tiratore, non si accorgerebbe della differenza.
  23. Gianni065

    Hk-53

    La P90 non ha manico
  24. Gianni065

    barrett M-82

    sì ecco a confronto psg-1 e barrett, tanto per evidenziare che si tratta di armi di classi totalmente diverse:
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