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Gianni065

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  1. Un tempo si diceva che la "guerra è un modo come un altro di fare politica" oppure che la "guerra è la prosecuzione della politica, con mezzi diversi". Erano i tempi in cui a uno Stato bastava presentare una dichiarazione di guerra, per essere in regola con il diritto internazionale. Questo fino a poco tempo fa (fino alla I Guerra Mondiale, per intenderci). Poi è arrivata la Società delle Nazioni, e infine l'ONU, e la guerra non è più ammessa come strumento per la risoluzione delle controversie internazionali, a meno che non sia disposta dalla stessa ONU. Ragioniamo però sul fatto che la guerra per interessi economici è comunque possibile, e in alcuni casi necessaria. Immaginiamo che nel Medio Oriente alcuni governi siano vittime di colpi di Stato oppure di stravolgimenti elettorali e che salgano al potere regimi dittatoriali o comunque contrari all'Occidente, i quali decidano di vendere tutto il petrolio, che so, alla Cina, e di tagliare gli approvvigionamenti ad Europa ed USA. Nel giro di un mese o due le nostre società attraverserebbero una crisi economica che le riporterebbe indietro di 50 anni. Che si fa?
  2. Gianni065

    giubbetti antiproiettile

    Dimenticavo. Ogni corpo speciale ha le sue "regole di ammissione". Nel caso delle SWAT, il personale proviene dai ruoli ordinari dei poliziotti, che fanno domanda per accedere al reparto. Alla domanda segue una selezione, sulla base di prove psico-fisiche, che non sono eccessivamente stringenti come quelle dei reparti speciali militari, ma comunque impegnative. Superata la selezione si accede al corso di formazione, con una serie di esami intermedi e un test finale.
  3. Gianni065

    giubbetti antiproiettile

    La SWAT è nata a Los Angeles, ma tutte le grandi città americane hanno creato unità SWAT, per cui il problema non si pone. Inoltre, in caso di necessità, sia le Polizie dei singoli Stati che l'FBI hanno propri reparti speciali, tipo SWAT.
  4. Gianni065

    che cosa è?

    Anche il pod dell'F-18 a sinistra, nella foto che ho postato, ha una piccola elica davanti. La piccola elica serve a fornire energia elettrica al pod, e questo si usa nei pod che devono essere completamente autosufficienti, ossia non richiedere alimentazione da parte dell'aereo su cui sono montati. Questa esigenza si ritrova essenzialmente in due soli tipi di pod: quelli per il rifornimento (l'energia elettrica alimenta la pompa) oppure quelli ECM (l'energia elettrica alimenta i sistemi elettronici). Un pod ECM (tradotto in italiano: ControMisure Elettroniche) è un pod che emette segnali di disturbo su certe frequenze, allo scopo di "ingannare" o "accecare" i radar e i sistemi di comunicazione del nemico. Quelli più sofisticati sono in grado di analizzare le frequenze in arrivo (un radar di ricerca, o un radar di inseguimento, o il radar di un missile, o un canale radio usato per la guida di un missile) ed emettere su quella stessa frequenza un forte segnale di disturbo. Quelli più semplici emettono segnali di disturbo su una serie di frequenze, senza possibilità di "selezionare" potenza e frequenza, nel momento in cui sono attivati, allo scopo di disturbare quelle frequenze abbinate ai sistemi d'arma prevedibilmente utilizzati dal nemico. Se devo mandare un velivolo d'attacco contro un obiettivo che so per certo essere difeso soltanto da una batteria di SA-2 (caso tipico del Vietnam) allora mi basta montare un pod che emetta un segnale in grado di disturbare il segnale di guida del missile SA-2, non ho bisogno di aggeggi particolarmente sofisticati.
  5. Sì le nubi possono trovarsi anche a 10.000 metri, ma in genere la quota in cui si trovano è fra i 2000 e i 6000 metri. Non tutti i velivoli viaggiano a quote superiori ai 10.000 metri: quote così alte sono di solito appannaggio di aerei ad alte prestazioni, come i caccia, i plurimotori a getto o gli executive a getto. Per molti altri velivoli, come quelli ad elica o aerei civili e militari a getto con prestazioni più "tranquille", le quote operative si assestano intorno ai 9000 metri. Occorre infatti considerare che nelle attività operative normali, si cerca di volare a quote e velocità che offrono il miglior rapporto tra distanza percorsa e consumo di carburante, e questa combinazione ottimale è solitamente definita come "crociera" e ogni aereo ha la sua. La cominazione velocità/quota ottimale dipende essenzialmente dalla configurazione dei motori e delle prese d'aria, e dall'aerodinamica del velivolo. Di solito, più un aereo vola alto, meno densa è l'atmosfera e pertanto c'è meno attrito e quindi meno resistenza all'avanzamento. L'aereo dovrebbe volare quindi più con maggior efficienza. Ma questo dato si scontra poi con altri fattori tecnici. Più rarefatta è l'atmosfera, e più diminuisce la portanza, per cui l'aereo ha bisogno di maggior velocità per "sostenersi" (oppure di una configurazione aerodinamica che garantisca un'elevatissima superficie alare, tipica degli aerei ottimizzati per volare alle alte quote a medie velocità). La necessità di velocità significa quindi la disponibilità di potenza adeguata, ma i motori per fornire potenza hanno bisogno di un flusso d'aria adeguato, e più si sale più questo flusso d'aria diminuisce per la rarefazione, per cui il motore perde efficienza. Per garantire un flusso d'aria adeguato, occorre una particolare confromazione delle prese d'aria, che però va bene ad alta quota ma non va bene a quote medio basse, motivo per cui gli aerei più sofisticati hanno prese d'aria a geometria variabile. Ecco quindi che il punto di equilibrio è dettato principalmente dalla quota alla quale un motore riesce a garantire il miglior rapporto potenza/consumo. Se questa quota è 9000 metri, l'aerodinamica del velivolo, in sede progettuale, sarà ottimizzata per volare a quella quota. Se il motore ha un "range" ampio, si cercherà di sfruttare la parte più alta di quel range e avremo un velivolo che vola meglio a quote più alte (11000 metri).
  6. Gianni065

    Battute

    Il figlio di un generale americano: "Papà, oggi a scuola abbiamo parlato delle armi nucleari. Ma quante bombe atomiche secondo te ci vogliono per distruggere l'America?" "Mah... 500, forse 1000" "E l'Europa?" "Non saprei, forse 600, 700" "E la Cina?" "837"
  7. A volte mi chiedo perchè ci si ostina a brancolare alla ricerca di soluzioni improbabili e ingannevoli (come la combustione dell'idrogeno) quando ci sono delle soluzioni che potrebbero essere prese immediatamente. Ad esempio: 1) Perchè continuare a usare contenitori (bottiglie comprese) di plastica, quando il vetro è riutilizzabile, riciclabile, non inquina e non richiede petrolio per la sua produzione? (ed è pure più bello della plastica?). 2) Energia solare. Ogni casa, ogni condominio, con i suoi pannelli, potrebbe tranquillamente diventare autosufficiente o quasi, per energia elettrica e acqua calda e riscaldamento. L'energia solare non è adatta a costruire una centrale energetica che serva una regione (ci vuole troppa superficie esposta al sole) ma è adatta a essere "parcellizzata" tra gli utenti, suddivisa cioè, tra le abitazioni. L'energia solare, poi, servirebbe per ricaricare le batterie con cui far camminare le auto. Già solo usandola a questi fini, si guadagnerebbero secoli di utilizzo di petrolio per gli altri fini. 3) Energia nucleare. Piaccia o no, è qui che andremo a finire (o torneremo a finire), se il petrolio finirà. L'energia nucleare può essere utilizzata per la propulsione navale. Può essere utilizzata per fornire la grandi quantità di energia richieste per produrre idrogeno da utilizzare in motori, turbine e vari mezzi di propulsione (in questa maniera si eliminerebbe il principale handicap dell'idrogeno). Spingendo su questi tre fronti, il consumo di petrolio si ridurrebbe drasticamente e le riserve esistenti basterebbero per migliaia di anni.
  8. Hai ragione Dread. Infatti per questo avevo detto che si può ottenere persino l'invisibilità ottica (in certe condizioni...) in teoria. In pratica è una tecnologia del tutto fuori portata, almeno per oggi.
  9. Gianni065

    che cosa è?

    Sì, poteva essere un pod ECM, come l'ALQ-99, ma dato che quel tipo di pod è utilizzato solo dalla versione specializzata F-18G, più probabilmente hai visto un pod per il rifornimento in volo della Fletcher, largamente usato dagli Hornet.
  10. Se ci fai caso, 4-5 secondi di tempo, a una velocità di circa 700 km/h, sono pressappoco 1000 metri di separazione orizzontale. Mi sembra una cosa abbastanza normale. Quando due o più caccia volano nella stessa missione, non c'è alcuna ragione di volare "stretti stretti", anzi. Mantenere una certa distanza riduce la vulnerabilità rispetto ad eventuali attaccanti (è uno degli errori più frequenti dei piloti da caccia: mettersi in coda a un aereo nemico senza avvedersi che ce n'è un altro che lo segue a una certa distanza). Inoltre, consente di avere una più ampia visione intorno a sè, e consente di articolare bene le manovre. Se poi si segue un profilo TF, la separazione orizzontale è fondamentale per evitare che il sistema di inseguimento del terreno possa subire interferenze dalla presenza di un altro velivolo ravvicinato, e per evitare spiacevoli collisioni.
  11. Le nubi di solito si trovano a quote mediobasse, per cui è normale che i caccia volino sopra. Il sole a quelle quote picchia forte, è vero, ma la temperatura esterna dell'aria è così bassa che il calore del sole di certo non riesce a compensare.
  12. Gianni065

    raid e blitz

    Ma sì, sono due termini molto simili, RAID si usa generalmente per intendere un'azione aerea d'attacco, mentre BLITZ è più usato per le azioni delle forze speciali.
  13. Gianni065

    Domanda Molto Stupida

    Questa della manetta invertita è una leggenda aviatoria... i Tomcat hanno la manetta esattamente come tutti gli altri jet...
  14. Questa della controfase è un vecchio sogno degli scienziati. Se fosse possibile realizzarla, si potrebbe ottenere l'invisibilità completa (acustica, elettromagnetica e forse persino ottica). Tecnologicamente, però, non è ancora alla portata della scienza terrestre. Infatti ammettendo che il suono emesso sia davvero esattamente in una fase precisissima (e non lo è) occorre emettere una fase altrettanto precisa e contraria, perfettamente azzeccata quanto a potenza, direzione, frequenza... basta sbagliare di un pelo infinitesimale e il rumore, anzichè attenuarsi o sparire, si amplifica.
  15. Il problema non è tanto nella velocità della massa d'acqua spostata, quanto nel modo in cui questa massa produce "rumore". Una propulsione a getto idrodinamica, tralasciando il sistema utilizzato per accelerare l'acqua, comporta necessariamente una fase di aspirazione e una di espulsione. Quindi l'acqua produrrebbe "rumore" in due fasi: quando viene aspirata (attraverso una qualche forma di bocchetta, di presa d'acqua) e quando viene espulsa (attraverso una qualche forma di ugello). Difficile immaginare che un sistema del genere possa essere più silenzioso di un'elica ben progettata, anche se tecnologicamente non è impossibile. Un'elica, poi, ha altri vantaggi, come quello di poter invertire il suo moto: ciò consente di arrestarsi in tempi più rapidi e in spazi più ristretti, consente di "fare retromarcia", ecc... Concepire un sistema ad idrogetto con queste caratteristiche è possibile, ma probabilmente, almeno allo stato attuale della tecnologia, la complessità ed i costi di un simile sistema non sono compensati dai prevedibili vantaggi. L'accelerazione magnetica della massa d'acqua, poi, comporterebbe problemi ancora maggiori. In un sottomarino nucleare probabilmente non mancherebbe l'energia necessaria, ma di certo un sistema del genere occuperebbe grandi spazi, e lo spazio è una delle risorse più preziose per un sottomarino. Rammento che la segnatura acustica di un sottomarino è data da questi fattori: 1- Quantità della massa d'acqua spostata (non dalle eliche, ma proprio dal sottomarino che si muove: più il sottomarino è grosso, più rumore fa) 2- Profilo idrodinamico del sottomarino (meno attrito c'è, meno rumore si fa) 3- Rumori prodotti dai sistemi interni (circuiti di raffreddamento, ingranaggi, pompe, ecc...) 4- Rumore dell'elica Un sottomarino convenzionale che è "in caccia" e si muove a 1-2 nodi o non si muove affatto, è praticamente del tutto silenzioso. Un sottomarino nucleare, anche se sta fermo, produce i rumori del punto 3. Quindi, una propulsione idromagnetica assolutamente silenziosa, che per le energie in gioco sarebbe possibile solo su un sottomarino nucleare, non riuscirebbe ad eliminare i rumori del punto 3, che sono i più antipatici per un SSN. E quindi, sostanzialmente, sarebbe del tutto inutile.
  16. C'è una cosa o due che vorrei precisare sui discorsi fatti sopra. E' vero, lo Stato ha un forte ricavo dalla vendita delle benzine. Non è un ricavo così netto, perchè è vero che un barile di petrolio costa oltre 50 dollari e contiene quasi 159 litri di petrolio, ma è anche vero che il petrolio va trasportato, raffinato, trasformato in benzina (o nafta) e poi immesso sul mercato. In un litro di benzina, circa il 18 % del costo è rappresentato dalla materia prima, il 65 % del costo è assorbito dallo Stato sotto forma di tasse varie, e il rimanente è diviso tra costi da trasporto e raffinazione. Questo però non significa nulla. Voglio dire: Se lo Stato spende 100 miliardi di euro in un anno (faccio un esempio), da qualche parte questi soldi li deve prendere. Diciamo che i cittadini pagano 50 miliardi di imposte sui redditi, poi altri 20 miliardi sotto forma di tasse varie, e 30 miliardi sotto forma di tasse sul carburante. Lo Stato può pure decidere di abbassare il prezzo della benzina, e ricavare solo 10 miliardi dal carburante anzichè 30. Ma i 20 di differenza poi deve prenderli da un'altra parte: imposte sui redditi? sigarette? IVA? bolli? da qualche parte li deve prendere. Oppure deve tagliare sui servizi (scuola, sanità, pensioni, ecc...) Quindi, abbassare il costo della benzina non produrrebbe nessun beneficio ai cittadini: comunque pagherebbero altri tipi di tasse in misura maggiore, oppure avrebbero meno servizi dallo Stato e dovrebbero pagare di tasca propria servizi privati. ------ Punto secondo. Idrogeno e altre forme di energia "alternative". L'idrogeno non lo si trova per strada, nè esistono giacimenti. Un'auto a idrogeno, consuma idrogeno. L'idrogeno per rifornire il suo serbatoio, lo devi produrre. Per produrre l'idrogeno, ci vuole energia. Per ottenere energia, devi bruciare qualcos'altro (in Italia, visto che si è rinunciato al nucleare, devi bruciare... petrolio !). Calcolatrice alla mano, per far camminare una macchina a idrogeno si consuma ancor più petrolio che per farla camminare a benzina. Quindi: costo maggiore, inquinamento maggiore ! L'unica differenza è che anzichè inquinare in città, inquini dov'è ubicata la fabbrica che produce idrogeno, oppure dov'è ubicata la centrale a petrolio che produce l'energia che poi va alla fabbrica che deve produrre l'idrogeno ! Lo stesso dicasi per l'alimentazione a batteria (le batterie si ricaricano, e l'energia per ricarla viene da... centrali a petrolio!). Il petrolio, a conti fatti, è la risorsa energetica più economica e meno inquinante che ci sia (fatta eccezione soltanto per l'energia nucleare cui l'Italia ha brillantemente rinunciato, e per l'energia solare che ha il grosso problema di richiedere enormi estensioni di superficie per garantire una produzione energetica accettabile. Le altre forme di energia, come quella eolica o idrica, sono del tutto marginali). Ecco quindi che anche sul petrolio c'è tanta disinformazione. Se gli Stati continuano a usare il petrolio, è soltanto perchè sanno benissimo che è più economico e - alla fine - meno inquinante delle alternative disponibili. Brutto a dirsi, ma è la triste realtà.
  17. Chiaramente non in volo, mats. Di solito quando un aereo è in volo, la temperatura dell'abitacolo è sempre ottimale. Al massimo può far freddo, ma non caldo (anche se durante le missioni impegnative si suda... ma per altre ragioni). Il problema è a terra. I sistemi di condizionamento e climatizzazione negli aerei militari non sono mai stati particolarmente efficienti, specialmente quando si entra in un aereo che per dodici ore è stato sotto il sole cocente. In questi casi, è normalissimo che il pilota rulli sulla pista con il tettuccio aperto, fino al momento in cui è pronto al decollo.
  18. Gianni065

    Brutta notizia

    Proprio per i più pigri, sul sito esiste una simpatica funzione di ricerca... Il post è questo: http://www.aereimilitari.org/fo...=1016&hl=tomcat Per quanto riguarda le ragioni per cui il Tomcat va in pensione, sono molto semplici. Il Tomcat vola ormai da oltre 30 anni, e le operazioni da portaerei comportano una forte fatica della cellula, per cui il Tomcat è semplicemente invecchiato. Inoltre, il Tomcat è un aereo molto costoso, la manutenzione è complessa, specialmente quando, con il passare degli anni (dovremmo dire dei decenni) i pezzi di ricambio iniziano a scarseggiare. Altri aerei, come l'F-15, l'F-16 e l'F-18, anche se altrettanto anziani o quasi, come concezione, resteranno in servizio a lungo, perchè prodotti in numerose versioni sempre più aggiornate e largamente esportati e - cosa importantissima - ancora in produzione. L'USNavy conta di standardizzare la linea operativa sugli F-18E/F e sugli F-35, che sono adeguati alle missioni che si chiedono all'aviazione navale americana e sono in grado di affrontare i possibili avversari.
  19. Bhè, che gli italiani non siano in Iraq soltanto per il gusto ideologico di portare la pace, mi pare chiarissimo. Ci sono centinaia di zone nel mondo dove si combattono sanguinose guerre civili, e non mi pare che ci sia nessuno. E' chiaro che quando si decide un intervento militare, di qualsiasi genere, lo si fa sempre tenendo in debito conto gli interessi nazionali. Gli americani sono andati in Iraq perchè giudicano la lotta preventiva al terrorismo una questione di interesse nazionale. Il petrolio è un valore aggiunto, del tutto inutile in questo caso (visto che la guerra ha costi superiori ai possibili ricavi). Gli americani hanno riversato fiumi di energi in favore delle popolazioni colpite dallo Tsunami, perchè si rendono conto che essere una superpotenza mondiale implica anche dei doveri di solidarietà che non possono essere ignorati. Ed è anche un modo di dire: OK, ci dipingono come guerrafondai, ma facciamo anche questo. La politica è sempre una valutazione di interessi in gioco. Gli italiani sono andati in Irak per questi motivi: 1) Gli USA sono la più grande se non l'unica superpotenza. Meglio stargli a fianco che contro. 2) In Irak ci sarà un immenso lavoro di ricostruzione, per cui è bene parteciparvi. 3) In Irak c'è il petrolio. Se un domani dovesse uscirne qualche ricavo, meglio essere dalla parte di chi ci ricava qualcosa, piuttosto che dalla parte di chi resta a guardare alla finestra. Nassirya è stata scelta perchè, se devo scegliere, permettete che scelga un posto che mi conviene? Non ci vedo nulla di così scandaloso! Gli italiani stanno creando un clima di amicizia e di pace di cui si beneficerà l'industria e l'economia italiane, un domani. E mi pare giusto.
  20. Gianni065

    Impetuoso D558

    Era questo il post http://www.aereimilitari.org/fo...12&hl=impetuoso
  21. Gianni065

    mitragliatrici Gatling

    L'Avenger genera un rinculo che si aggira sui 40 KiloNewton (dipende dal tipo di munizionamento sparato, e oscilla tra i 35 e i 45 kN). In effetti si tratta di un valore che raggiunge all'incirca la metà della spinta dei propulsori, per cui genera un forte effetto frenante, mitigato dal fatto che di solito il Thunderbolt spara in picchiata. L'effetto non è rischioso, perchè la raffica ha una durata che non va oltre i pochi secondi.
  22. Gianni065

    AIM 120 AMRAAM

    Sì, come tutti i missili a guida autonoma (radar attivo, IR) sia l'AMRAAM che il MICA possono essere montati con estrema facilità su qualsiasi aereo. Chiaramente però, in questi casi non si sfruttano al massimo le potenzialità del missile. Per sfruttarle appieno, occorre integrare il radar ed il computer di bordo con il missile, e questo richiede un po' di tempo (e denaro) in più.
  23. Hai presente quanto cerchi di sintonizzare un televisore e vedi tutto quel casino di puntini fruscii e fischiettii tra un canale e l'altro? Quello è il rumore di fondo, l'insieme di spurie, segnali incoerenti, scariche elettriche ecc... che vengono captati dal sensore TV. Anche il radar riceve tutto questo casino: interferenze, il segnale di ritorno del suolo, lo stesso radome, ecc... e si chiama CLUTTER. Il clutter del terreno è quello più micidiale, che fino a qualche decennio fa impediva ai radar di poter guardare verso il basso. Per eliminarle, il radar utilizza dei filtri, e uno di questi è basato sulla velocità, un altro sulla potenza. Segnali di potenza inferiori a un certo livello, vengono tagliati. Segnali troppo lenti vengono tagliati. Così lo schermo appare abbastanza pulito, e mostra solo i segnali reali.
  24. Gianni065

    STEALTH

    Nooooooooo Il radar di un caccia NON vede la nube. Vede solo l'elicottero per via delle sue pale. E comunque le pale di un elicottero non disperdono le nubi....
  25. Un uomo molto sicuro di sè... oppure il giubbetto di salvataggio...
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