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Io credo che non esista un paese nel mondo in cui si vota più che in Italia. Questo dovrebbe garantire che l'opinione dei cittadini sia sempre tenuta nella massima considerazione... ma non mi pare che vada così. Non so se abbiate idea di quanto costi un referendum o una tornata elettorale. Questo per dire due cose: 1) Molti non vanno a votare perchè sono rotti di scatole di votare. Il troppo stanca. Secondo me quelli che non votano semplicemente perchè indifferenti o rotti di scatole sono molto più di quelli che non votano per partito preso. 2) Visto come vanno le cose in Italia, si dovrebbe decidere che due giorni consecutivi all'anno sono dedicati alle operazioni di voto. Si decide quali sono i giorni, li si trasforma in festività, e si rende effettivamente obbligatorio il voto, così nessuno ha scuse per non votare. E in quei giorni si concentrano tutti i tipi di voti di questo mondo (referendum, elezioni di vario genere, ecc...) Almeno così si riducono le spese... ------- Sul referendum io penso sinceramente questo. Sia i sì che i no hanno le loro ragioni, si tratta di valutazioni morali e personali. Io avrei preferito che questa storia fosse decisa sulla base di ragioni tecniche (ancora oggi non ho ben capito se di embrioni ne servono 3 o 30) e non per ragioni emotive. Però sono convinto che una legge non fermerà la scienza. Non è mai successo. Alcuni decenni fa ci si chiedeva se fosse giusto o meno trapiantare un rene o un cuore. Barnard dovette andare in Sudafrica per trapiantare il primo cuore, anche perchè le leggi di molti altri paesi ancora non lo consentivano. Le diatribe e le discussioni di allora non erano poi molto diverse da quelle di oggi. C'era chi sosteneva che c'era qualcosa di disumano nel prendere il cuore di un individuo e metterlo nel corpo di un altro, c'erano scienziati e filosofi che discutevano sul fatto che anche un cuore può influenzare la psiche di un individuo, e che l'uomo andava contro la natura della vita. Oggi i trapianti sono una realtà, ci si mette in coda per averne uno... Succederà la stessa cosa con la genetica, vedrete. Fra cent'anni, la genetica consentirà di eliminare completamente le malattie genetiche, le malformazioni. Consentirà di sconfiggere tumori, infarti, trombosi, ecc... Probabilmente consentirà perfino di evitare che nascano individui con patologie psichiche, come i maniaci. E consentirà anche di scegliersi come sarà il figlio: alto e biondo, magro o muscoloso, occhi azzurri o occhi scuri... Sembra una cosa terribile? Ma perchè, è poi tanto diverso da una donna che si fa rifare il seno, le labbra, il naso... si tinge i capelli, cambia il colore degli occhi... Non si tratta, in fin dei conti, di modificare il proprio aspetto naturale? Se si può fare dopo, perchè non farlo prima? E che dire di coloro che si sottopongono a interventi di mutamento del sesso? Esiste ormai una chirurgia affermata che si occupa di trasformare un uomo in donna e viceversa, ed è perfettamente legale (non ancora in tutti i paesi, ma in molti sì). Quanto alla fecondazione eterologa.... già oggi ci sono molte cliniche in molti paesi del mondo in cui si pratica la fecondazione con il seme di altri individui. E so di molte coppie che - saltando le cliniche - hanno adottato il sistema spicciolo di far accoppiare la donna con un maschio esterno alla coppia, remunerato. La ricerca scientifica non si può fermare, l'uomo non si ferma mai di fronte a una porta chiusa. Prima o poi la apre, per vedere cosa c'è dietro, sia che si tratti di una cosa buona che di una cosa cattiva. Queste leggi non faranno altro che tagliare fuori l'Italia da determinati contesti scientifici. Le coppie che vogliono figli andranno all'estero (se avranno i soldi per farlo: quelle povere dovranno restare senza prole...). I migliori cervelli di biogenetica troveranno impiego all'estero. Ma che sia in Italia o in Sudafrica o in Svezia, prima o poi uscirà fuori uno scienziato che dirà: sono in grado di far nascere un bambino con il sesso e le caratteristiche fisiche che volete. E allora sarò curioso di vedere cosa succederà... La gente preferirà rischiare di avere un figlio basso, grasso, brutto, con il naso a patata e le orecchie a sventola, allergico al glutine e al lattosio e miope, oppure un fustone modello Brad Pitt come lo hanno avuto gli odiosi vicini di casa nove mesi dopo il loro viaggio in Svezia????? Io rifletterei su questo... è facile rinunciare a qualcosa che ancora non esiste. E' facile dire: vietato vivere oltre i 160 anni di età. Ma poi... se si potesse vivere fino a 200... chi direbbe di no?
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Sì. Teniamo conto che le strutture militari costano, per cui esse vengono progettate oggi, sulla base dei requisiti odierni, e poi restano così come sono anche domani e dopodomani, quando i requisiti cambiano. Fino alla II GM gli aerei si tenevano allineati sulle piste, meglio se armati e riforniti, per poter partire in fretta. Poi ci si rese conto che in questa maniera bastavano o due aerei che facevano una bella mitragliata per spazzare via tutta la linea di volo. Allora gli aerei vennero dispersi sulle piste, e nacquero quelle basi aeree così estese come le conosciamo oggi (prima bastava una pista e mezza dozzine di baracche), dotate di molte piazzole e aree di raccordo tra le quali disperdere i velivoli. Agli albori della guerra fredda, tornò in auge di tenere almeno una parte dei velivoli allineati e pronti al decollo. La minaccia erano i bombardieri nucleari nemici, e bisognava decollare veloci e in gran numero per intercettarli TUTTI (un solo bombardiere era in grado di provocare danni terribili). Inoltre un decollo rapido poteva rappresentare l'unico modo di salvare i velivoli in caso di attacco nucleare sull'aeroporto. Poi la minaccia si spostò dall'attacco nucleare al bombardamento convenzionale. Quest'ultimo era diventato molto più preciso: non bastava più disperdere gli aerei, ma occorreva anche proteggerli in rifugi che garantissero una certa protezione contro le armi aria-terra. Nacquero così gli shelter corazzati. In realtà gli shelter servono a poco contro una bomba a guida laser, però se abbiamo gli aerei distribuiti in 12 shelter, il nemico deve fare 12 attacchi riusciti per distruggere tutta la squadriglia. Questo significa che dovrebbe impiegare almeno sei aerei ciascuno dei quali dovrebbe colpire due obiettivi diversi. Si tratta di un'azione molto complessa, del tutto impossibile se il nemico non gode di una completa superiorità aerea (nel qual caso ci sarebbe ben altro di cui preoccuparsi). Oggi gli shelter sono una vera e propria costosa reliquia della guerra fredda. Infatti le basi europee non sono più a rischio di attacco aereo per cui gli aerei potrebbero tornare tranquillamente... all'aperto! Ma visto quello che costano (e visto che oggi un aereo resta in servizio per oltre 20 anni), almeno gli shelter li proteggono contro l'umidità! Un'ultima osservazione: con le bombe a guida GSM, anche questo tipo di attacco è cambiato. Basta un solo bombardiere, armato con una ventina di bombe GSM, per colpire in un unico passaggio tutti gli shelter, il centro di comando e la pista di una base aerea...
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In passato le guerre mondiali sono scoppiate per un colpo di pistola o per il rapimento di una singola persona. Oggi le cose sono già molto cambiate. Ciò nonostante non si può seriamente pensare che una nazione con un potere politico, economico e militare come gli USA, si stessero fermi dopo aver subito gli attacchi dell' 11 settembre e si limitassero a cercare soluzioni politiche o adottassero punizioni politiche (tipo embarghi, condanne internazionali ecc...). Questo lo può fare se viene attaccato il Liechtenstein, ma non certo gli USA. Gli USA dovevano rispondere, ne andava dello loro credibilità ed era anche in gioco il principio che tutti dovevano sapere che azioni di questo tipo avrebbero scatenato una rappresaglia terribile. Del resto, non possiamo aspettarci nulla di diverso da un paese che per 50 anni è vissuto con la minaccia della rappresaglia nucleare quale unico strumento per evitare la distruzione totale (strumento che peraltro ha funzionato). Questa rappresaglia ha colpito per primo i Talebani afghani, ma non si poteva fermare a quel paese, e poi l'Irak. Agli USA poco importa che l'Irak c'entri o non c'entri con gli attentati dell'11 settembre o con le armi di distruzione di massa. In fin dei conti nemmeno l'Afghanistan c'entrava in maniera diretta: in Afghanistan non c'erano armi di distruzione di massa e l'unico torto dei talebani è stato quello di rifiutarsi di consegnare Bin Laden. Il vero motivo di queste due guerre è quello di costringere la nazione araba a rendersi conto che se continuano gli attentati terroristici, si ritroveranno i marines americani a dormire nei loro letti. E quindi, a convincere tutti i paesi arabi che devono contribuire - e fattivamente - alla lotta contro il terrorismo e - ancor più - devono smetterla di finanziare i gruppi terroristici e di dare ospitalità ai loro capi (cosa che hanno fatto Afghanistan e Irak, così come Iran e Siria, così come nazioni arabe "amiche" come l'Arabia Saudita). I terroristi, dal canto loro, cercano di contrastare questa tendenza colpendo ripetutamente le truppe americane e le istituzioni governative in Afghanistan e in Irak, nella speranza di costringere gli USA a tornarsene a casa e a perdere la faccia. In questa partita, gli USA hanno preso una posizione di vantaggio. Innanzitutto sono riusciti a spostare la zona di combattimento. Gli attentati ora non si fanno più in USA o in Europa, ma si fanno in Irak. Questo significa che il territorio metropolitano delle nazioni occidentali è stato tirato fuori dalla mischia ed il "nemico" è costretto a combattere in casa propria. Poi, dopo un periodo molto duro, costellato di perdite americane, adesso il terrorismo colpisce prevalentemente i propri stessi connazionali: le bombe esplodono contro i poliziotti irakeni, contro la gente irakena che si ammassa nelle chiese e nei mercati. Al massimo si prendono di mira giornalisti e organizzazioni umanitarie. Tutto questo non fa che togliere consenso ai terroristi: viene meno il consenso della popolazione, viene meno il consenso dei mass-media, viene meno il consenso politico. Si tratta di aspetti molto importanti, che nel lungo termine avranno le loro conseguenze. Nel frattempo, sono anche crollati gli attentati terroristici in Israele: e pian piano si sta riuscendo a imporre un accordo con i palestinesi, che passa anche attraverso il ritiro dei coloni, che sta avvenendo gradualmente. E intanto anche i giochi sporchi della Siria in Libano sono venuti fuori, la Siria è stata costretta a ritirare le sue truppe e forse in Libano si riuscirà a ricostruire un paese civile. Ecco, nella grande partita che si sta giocando a livello mondiale, una partita in cui è in gioco anche il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti, non ci si può permettere di "regalare" punti all'avversario, perchè l'avversario non ne ha mai regalati e mai li regalerà a noi. E liberare i prigionieri di Guantanamo, rinunciare a tentare di carpire le loro informazioni attraverso forme tutto sommato limitate di tortura psicologica, rinunciare a individuare in mezzo a quei prigionieri i possibili collaboratori (spie) da utilizzare contro Al Qaida, significherebbe solo regalare punti al nemico. E' vero, il Corano (quello che ho citato è la sola traduzione approvata dall' Unione delle Comunità Islamiche in Italia) è solo un testo sacro, come la Bibbia. Ma da noi in Occidente c'è solo l'ora di religione a scuola. E se non vuoi farla non la fai. Nei paesi arabi più conservatori, il Corano è una guida spirituale e politica, è una vera e propria legge dello stato. La Bibbia è dura (non cruenta come il Corano, ma comunque dura) però è stata mitigata dal Nuovo Testamento che ne è parte integrante, e nessuno può negare che i principi di Gesù Cristo (che sia esistito o meno, questo è un altro discorso) sono davvero il massimo della civiltà, onestà, lealtà, solidarietà e non violenza. Persino se prendiamo la massima sintesi della religione cattolica "antica", i 10 comandamenti, troviamo dei principi che non sono assolutamente malvagi. La potenza (negativa) della religione musulmana la si vede poi nei fatti: vi rendete conto che da almeno quindici anni a questa parte, non c'è un solo giorno in cui alcuni kamikaze non si siano fatti saltare in aria in nome di Allah? Prima Israele, poi l'Irak. Ogni giorno uno-due-tre attentati. Vi rendete conto di quanti kamikaze si sono immolati? In quindici anni saranno qualcosa come 5000-6000. Sono tantissimi. E non accennano a diminuire. Vi rendete conto di che "potenza" ha questa religione, e il modo in cui essa viene inculcata sin da bambini? Non si può limitarsi a dire "Il Corano è solo un testo religioso". E' un testo che uccide, per come viene usato. In Occidente i piloti di elicottero si tirano indietro al momento di rischiare la vita perchè non hanno dispositivi di protezione adeguati... e dall'altra parte c'è un fanatismo che porta ad accettare e a cercare il suicidio. Da un punto di vista militare, questa è una grande debolezza occidentale, è un punto di vulnerabilità che il nemico sfrutta. Se la vulnerabilità del nemico, invece, sta nel buttare una copia del Corano nel gabinetto... por*a miseria almeno questo lasciatecelo fare !!!
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Di solito i nomi inglesi vengono utilizzati pari pari nell'ambito NATO. Ciò non impedisce di chiamare con un nome diverso, italianizzato, una manovra standard. Il gergo dei piloti è molto vario, e non si ferma certo a quello che è riportato nei manuali.
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Per Nemo, rispondendo al post sulla discussione analoga. E' chiaro che se sganci due bombe da 2000 libbre l'aereo si solleva. Liberarsi di un paio di tonnellate di peso ha sempre delle conseguenze sull'assetto dell'aereo, che vengono compensate dal pilota. In questi casi non serve l'intervento del sistema di controllo elettronico. Il pilota sa bene che sganciando le bombe l'aereo avrà un "ritorno", lo prevede e utilizza cloche e manetta per compensare (se vuole compensare: a volte può tornare utile sfruttare quello scompenso per aumentare subito la quota o cambiare la direzione di volo).
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Durante le esercitazioni, di solito le contromisure elettroniche (nei confronti del missile) non sono calcolate. Se si spara (virtualmente) un missile contro un bersaglio che è correttamente inquadrato e rientra nell'inviluppo di volo del missile stesso, si dà per abbattuto. Per questa ragione, in molte esercitazioni il ruolo di attaccante (o quello di bersaglio) vengono svolti da istruttori o da piloti specializzati, e non da piloti che prendono parte alla pari nell'esercitazione. In altre parole: difficilmente un aereo si addestra a fare il bombardiere, e l'altro si addestra a fare l'intercettore. Avremo un aereo che si addestra a fare il bombardiere, mentre il ruolo di intercettore sarà svolto da un pilota addestrato a fare il "nemico". In questo caso, se il "nemico" intercetta il bombardiere, quest'ultimo simulerà l'azione di ECM , flares e manovre di scampo anche dopo il lancio simulato di un missile, in maniera da valutare se quelle manovre sono state efficaci e in che misura.
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Il costo di un'ora di volo di Tornado, valutato ai prezzi del 2001, è indicato in circa 18.000 euro. Questo è il costo per lo Stato. Se un privato volesse far volare per un'ora un Tornado, gli verrebbero contabilizzati anche una serie di costi aggiuntivi (ammortamento, personale, ecc...) che porterebbe il totale a un valore pressochè doppio. Tutti i costi per ora di volo dei velivoli AMI li trovate qui: http://www.difesa.it/NR/rdonlyres/7FB5580A...A/0/tavola9.pdf ------- Per Tomcat: quegli schieramenti di volo appartengono ormai a tempi passati. Aerei così allineati in grande numero, forse si trovano ancora su qualche base aerea cinese o su qualche grande base aerea nordamericana o durante qualche esercitazione interforze oppure per scopi pubblicitari. In condizioni operative i velivoli sono dispersi tra i vari shelter, e solitamente ogni base aerea non ne ospita più di 12-24
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Ok dico la mia... innanzitutto vorrei che tutti ragionassimo con logica. Se a Guantanamo avvenissero chissà quali torture, di certo non ci sarebbero foto ufficiali in giro, dei detenuti. Quelle foto sono state riprese in un momento particolarissimo: l'arrivo dei detenuti in carcere. Durante il trasporto, per motivi di sicurezza, sono ammanettati e hanno gli occhi coperti. Non è l'ora d'aria, insomma. A Guantanamo ci sono varie sezioni: alcune sono più "morbide" e vi vengono allocati i prigionieri giudicati non eccessivamente pericolosi. C'è poi una sezione di massima sicurezza dove sono reclusi i prigionieri più pericolosi, quelli per i quali è stato accertato che hanno assoldato centinaia di kamikaze e guerriglieri. Fatta questa premessa, che mi sembrava doverosa, veniamo ora alla questione pratica. E restiamo sul pratico. Le truppe americane stanno combattendo in Irak. Tutti i prigionieri di Guantanamo sono attivisti, che - se liberi - non esiterebbero a trasformarsi in kamikaze o a dirigere operazioni di guerriglia contro le truppe occidentali. Quindi - se un esercito è serio - è giusto che essi vengano reclusi almeno finchè la situazione in Irak non sarà normalizzata. E per alcuni di essi, è meglio che vengano reclusi a vita. Non trattandosi di criminali comuni nè di soldati regolari, questi prigionieri non sono coperti da alcuna legge di guerra. Trovandosi al di fuori del territorio americano, non sono nemmeno sottoposti alle leggi civili americane. Piaccia o non piaccia, questa soluzione era l'unica per tenere lontani pericolosi terroristi / guerriglieri dall'Irak. L'unica alternativa era di ucciderli. A Guantanamo questi prigionieri sono sottoposti a una forte pressione psicologica. Non si tratta di vera e propria tortura, ma di una serie di pressioni non cruente che mirano a distruggere le certezze in cui essi hanno creduto finora, nel tentativo di spingerli a collaborare o quanto meno a perdere certe tendenze omicide/suicide. Sotto questo punto di vista, la paura, la distruzione dei punti di riferimento religiosi, la tensione emotiva, sono tutti strumenti di pressione. Nè più nè meno di quello che fa la Polizia quando deve mettere sotto "torchio" un sospetto. Interrogatorio incalzante, penombra, ore e ore con la paura di essere colpiti da qualcuno alle spalle che non si vede ma di cui si avverte la presenza, parole minacciose, luce accecante puntata agli occhi... piccoli trucchetti che qualsiasi investigatore conosce benissimo. Ogni tortura è sempre brutta: ma ditemi se non torturereste un sequestratore per sapere dove ha sotterrato - viva e con poca aria a disposizione - una bambina (queste cose sono successe). In conclusione: Guantanamo non è una cosa molto bella, nè molto civile. Ma non c'è alternativa, a meno che non si voglia lasciare liberi centinaia di guerriglieri, terroristi e kamikaze. Prima di chiudere, un paio di appunti: 1) lasciamo perdere le crociate... non si può tornare indietro alla notte dei tempi per dire chi ha fatto cosa. I bianchi hanno schiavizzato i neri, la Chiesa ha bruciato al rogo le presunte streghe, la rivoluzione francese è nata nel sangue, i partigiani assassinavano i soldati nemici, i nazifascisti uccidevano gli ebrei e gli ebrei mettevano bombe agli inglesi e i comunisti violentavano le donne... i romani gettavano i cristiani in pasto ai leoni e i barbari del nord europa scannavano i romani... non la finiremmo più. Pensiamo al presente o al massimo al passato prossimo ma lasciamo stare quello remoto. 2) il Corano. Io l'ho letto, tutto. Prima di dire che il Corano non dice certe cose, andatevelo a leggere. Il Corano è un testo spietato e sanguinario. Mi limiterò a citare un paio di passaggi. Sulle donne: "Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande." Sui miscredenti: "Combattete coloro che non credono in Allah e nell'Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati. Quando incontrate i miscredenti, colpiteli al collo finché non li abbiate soggiogati, poi legateli strettamente. In seguito liberateli graziosamente o in cambio di un riscatto, finché la guerra non abbia fine. Questo è [l'ordine di Allah]. Se Allah avesse voluto, li avrebbe sconfitti, ma ha voluto mettervi alla prova, gli uni contro gli altri. E farà sì che non vadano perdute le opere di coloro che saranno stati uccisi sulla via di Allah:". In effetti mi pare che lo prendano alla lettera... riscatto compreso...
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Quando un velivolo apponta su una portaerei c'è un ufficiale di appontaggio che osserva tutta la manovra, e tiene conto non solo del cavo d'arresto ingaggiato, ma anche della fluidità e pulizia della manovra. Egli valuta le incertezze e la precisione del pilota, e assegna un punteggio. Se un pilota scende sotto un certo standard nel corso di un appontaggio, sarà tenuto particolarmente d'occhio la volta successiva: se la cosa si ripete, il pilota sarà esonerato dalle operazioni di volo e rimandato a "casa" per effettuare un test completo e un corso di "recupero". Se li supera, tutto a posto. Se non li supera, non volerà più. Dovrebbero farlo non solo sulle portaerei, secondo me, ma anche sugli aeroporti di terra. E non solo per i militari... Come dicono giustamente Tillo e Ro, spesso i piloti civili - che sono meno controllati rispetto a quelli militari - tendono a lasciarsi andare per eccessiva confidenza e superficialità. E' molto raro che un aereo precipiti esclusivamente per cause tecniche, ossia per malfunzionamenti o per cattiva manutenzione. Nel 99 % dei casi, c'è sempre un errore del pilota, o come causa primaria (vero e proprio errore di pilotaggio), o come causa secondaria (nel senso che il pilota avrebbe potuto accorgersi per tempo dell'avaria e non lo ha fatto).
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E' un fotomontaggio, tranquilli.
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Qui credo ci sia proprio tutto, per cui me la prendo comoda e vi rimando al sito: http://digilander.libero.it/fiammecremisi/index.htm
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L'arsenale nucleare cinese non è molto temibile. Si calcola che gli aerei con capacità nucleare effettiva siano circa 150 e nessuno di essi ha autonomia intercontinentale. I missili balistici basati a terra sono circa 120, e di essi solo una ventina ha la possibilità di colpire il territorio americano o quello europeo. Infine c'è un solo sottomarino lanciamissili con 12 SLBM, anche questi non sono in grado di colpire territori oltreoceano. Si tratta quindi di un arsenale che può essere tranquillamente spazzato via con un first strike, e se l'attacco è ben coordinato non sarebbe nemmeno necessario utilizzare molti ordigni nucleari: ne basterebbero poche decine, il resto potrebbero farlo sistemi convenzionali. La presenza di determinate nazioni nel Consiglio di Sicurezza, in qualità di membri permamenti, è stata dettata da una logica di "peso" politico. Dopo la II GM, USA, URSS e Inghilterra erano le nazioni che avevano vinto la guerra. La Cina è stata inclusa perchè era uno Stato troppo grande e importante per non avere questa prerogativa, e la Francia, oltre a essere in un certo senso vittoriosa (il governo di Vichy non si alleò con i tedeschi: esso subì l'occupazione ma le truppe francesi non combatterono contro i vecchi alleati), era ancora una grandissima potenza mondiale per via delle sue numerose colonie. Certamente oggi come oggi la presenza di Inghilterra e Francia non è più giustificata (specialmente la Francia) visto il ruolo economico di altri paesi (come la Germania o il Giappone) o la popolazione di altri (India). Per questo ci sono spinte forti per una riforma dell'ONU. In ogni caso l'ONU ha svolto e svolge funzioni fondamentali, ma non bisogna dimenticare che il principale finanziatore sono gli Stati Uniti, per cui è normale che se la "tirino" un po'.
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E' probabilmente il quadrinato da 14,5 mm ZPU-14.5-4) Possibilissimo. Un 57 mm antiaereo che spara contro la fanteria, non è poi più terribile delle altre armi antifanteria (come i lanciagranate da 40mm, i cannoni a tiro rapido da 30 e da 40 mm, i mortai da 81 e da 120 mm, l'artiglieria leggera da 105, quella media da 122 e da 155, quella pesante da 175 e 203...) : c'è sempre un bel po' di roba pronta a sparare sulla fanteria...
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Allora... il MIG-31 è un caccia biposto da pattugliamento strettamente derivato dal MIG-25, tanto che un osservatore poco allenato potrebbe tranquillamente confonderli. Le schede del MIG-25 e del MIG-31 sono presenti in questo sito, per cui basta consultarle per saperne di più. Invece, le designazioni MIG-33 e MIG-35 non sono ufficiali. In pratica la Russia ha sviluppato il MIG-29M Fulcrum, una versione avanzata del MIG-29 normale, e alcuni la indicano con la sigla MIG-33, altri con la sigla MIG-35. Poi sempre la Russia ha sviluppato il prototipo I.42 / I.44, che doveva essere un nuovo caccia destinato a sostituire il MIG-29, e viene indicato come MIG-35 o come MIG-39. Adesso, sembra che si concordi su questo: MIG-33 è il MIG-29M MIG-35 è il MIG I.44
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Credo che per produrre azoto, e per raffreddarlo/comprimerlo allo stato liquido, energia ce ne voglia e parecchia. Ma anche così, leggendo l'articolo postato... un gokart che fa 55 km in un'ora con 33 litri di azoto liquido che costa 0,5 euro al litro, non mi sembra il massimo della convenienza. Fatti 2 conti, per fare 50 km se ne vanno 15 euro... credo che con 15 euro di benzina se ne fanno almeno 150... e si viaggia a 150 km/h... non a 55 km/h... Come si può pretendere che un politico prenda sul serio questa "opportunità"?
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Il calibro di uno ZSU-57 è appunto, 57 mm. Non credo che in Vietnam siano stati usati come sfolla fanteria, perchè i vietcong rifiutavano gli scontri diretti terrestri. E' chiaro comunque che qualsiasi pezzo di artiglieria può essere usato contro bersagli a terra, in caso di necessità. Lo ZSU-57 non era comunque eccessivamente temuto dagli americani, perchè il suo sistema di tiro era rudimentale e impreciso. Ben più temibili le mitragliere da 14,5 e 23 mm, per il volume di fuoco che potevano concentrare contro aerei a bassa quota ed elicotteri. Lo ZSU-23 non fu impiegato in Vietnam, fu invece usato contro Israele nel 1973, dove nei primi giorni di guerra distrusse ben 38 caccia israeliani.
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Il trasporto di carichi esterni è cosa che solitamente interessa i velivoli militari, molto meno (quasi niente) quelli civili. Inoltre fra i velivoli militari, diciamo che solitamente interessa gli aerei da combattimento, monomotori o bimotori, e più raramente i plurimotori. Tutto quello che ha scritto RO è corretto. Il travaso di carburante tra i serbatoi e l'uso dei trim (o trimmer) sono le procedure più semplici per compensare un assetto irregolare dovuto a un'asimettrica distribuzione dei pesi e della resistenza aerodinamica. Tutti gli aerei hanno bisogno di piccoli trimmaggi, anche quando non hanno carichi asimettrici. Basta un'antenna, una sonda per il rifornimento alare, una piccola protuberanza, o semplicemente le microscopiche deformazioni alari oppure un bullone o un rivetto appena appena sporgente, per creare piccole asimettrie che vanno corrette. Per non parlare del lancio di un singolo missile. Nei velivoli più moderni, quelli dotati di sistema FBW e controllo di volo computerizzato, è il computer stesso che si occupa di effettuare queste regolazioni in automatico. Quando si sperimenta un prototipo, o durante le "valutazioni operative", il velivolo viene sempre testato sotto vari profili asimettrici, un po' in tutte le combinazioni possibili, per verificare il comportamento in volo e suggerire le manovre correttive che vengono poi spiegate nei manuali e/o introdotte nel software.
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ZSU-57-2 Alcune ZPU (mono,bi e quadri canna) Alcune foto "in action" Questo è uno dei ben 5 CH-46 che furono abbattuti dall'antiaerea vietnamita, in un solo giorno, il 15 luglio 1966, furono abbattuti nella vallata del fiume Ngan. Questo in particolare, trasportava 16 persone e se ne salvarono solo tre. I Vietcong avevano riempito la vallata di postazioni antiaeree e fecero il tiro al piccione contro gli elicotteri dei Marines che la percorrevano durante un'operazione di elisbarco.
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Non li ho citati perchè sono parecchi. In pratica i sovietici hanno realizzato 3 grandi famiglie di sistemi antiaerei basate su cannoni, nel dopoguerra: la famiglia ZPU basata su mitragliere da 14,5 mm montate su affusti trainati; la famiglia ZU basata su cannoni da 23 mm, anche questi montati su affusto trainato. la famiglia ZSU che ha avuto due protagonisti: lo ZSU-57-2 basato su 2 cannoni da 57 millimetri montati su scafo semovente T-54 e lo ZSU-23-4 di cui abbiamo parlato. Lo ZSU-57-2 è stato largamente usato in Vietnam, (insieme a molti pezzi di artiglieria contraerea su affusto singolo trainato o fisso), e difatti le artiglierie antiaeree più famose nel Vietnam sono state proprio lo ZSU-57-2 e le mitragliere da 14,5 mm , oltre ai cannoni più vecchi risalenti alla II GM (come i pezzi da 85 mm).
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Stanno entrambi in quel sito. Non pensavo però che fossero a pagamento... boh!
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Il ZSU-23/4 Shilka è un mito per chi segue da molti anni la tecnologia militare. Si tratta ovviamente di un semovente antiaereo, dotato di 4 mitragliatrici (ma sarebbe opportuno chiamarli cannoni, visto il calibro) da 23 mm. I sovietici svilupparono svariati sistemi antiaerei, che furono poi sostituiti dallo Shilka a partire dal 1965. Essenzialmente lo Shilka è basato sullo scafo del mezzo anfibio leggero PT-76, la sua torretta ospita i quattro cannoni ed il radar Gun Dish. Il radar scopre il bersaglio, lo aggancia e lo insegue, fornendo i dati per il tiro. E' estremamente preciso come hanno sperimentato a proprie spese gli aviatori israeliani ma anche gli italiani (pare che il Tornado di Bellini e Cocciolone abbattuto in Irak nel 1991 sia finito sotto il tiro di uno Shilka). La cadenza teorica dello Shilka è pari a circa 1000 colpi al minuto per canna, ma ovviamente spara piccole raffiche di 20-30 colpi per gestire al meglio la riserva di munizioni pari a 2000 colpi. Lo Shilka è stato presto "neutralizzato" dai sistemi ECM dei velivoli occidentali, ma nel tempo il mezzo ha conosciuto delle evoluzioni, come l'integrazione di un apparato di tiro elettro-ottico insensibile alle contromisure, radar migliorati, integrazione di missili terra-aria a corto raggio, ecc... I russi lo hanno sostituito con il micidiale 2S6 Tunguska, armato di cannoni da 30 mm e missili SA-19, che costituisce una brutta minaccia per il pilota che si ritrovi nel suo raggio d'azione. Il raggio d'azione dei sistemi antiaerei su cannoni più diffusi, è più o meno di quest'ordine: sistemi da 20 mm, 1500-2000 metri (ad esempio i Vulcan antiaerei) sistemi da 23 mm, fino a 3000 metri sistemi da 30 mm (come il 2S6 o il Gepard tedesco) intorno ai 3500 metri I missili a guida IR consentono di ingaggiare bersagli fino a 5-10 km di distanza. Queste sono alcune foto di altri sistemi antiaerei: Il GEPARD tedesco Il TUNGUSKA russo Il VULCAN semovente
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Precisamente è un BAE AN/ALQ-144A CMS, ossia uno dei più diffusi disturbatori IR sul mercato (è utilizzato anche dagli elicotteri da combattimento americani). Pesa una quindicina di chili, ed emette su 360 gradi una radiazione infrarossa che ha la capacità (si spera) di confondere i sensori di guida dei missili all'infrarosso. E' stato introdotto dall'USArmy negli anni '70 . La versione in dotazione agli A-129 è una delle più aggiornate, e garantisce protezione contro i missili IR più sofisticati. L'USArmy lo monta come equipaggiamento standard degli elicotteri in area operativa, ma è in programma la sua sostituzione con la nuovissima suite integrata ALQ-212 ATIRCM e ALE-47 ICMD, che dispone di un sensore passivo IR/Ultravioletto ad alta discriminazione, e "spara" sul missile in arrivo un lampo di luce flash al cesio e un impulso laser. Contemporaneamente, il sistema ALE-47 emette gli opportuni flares. Insomma, mentre l'ALQ-144 è un po' stupido (emette continuamente il suo disturbo, l'unica cosa che il pilota può fare è accenderlo o spegnerlo), l'ALQ-212 individua e riconosce il missile in arrivo, emette un disturbo mirato, e avvisa il pilota affinchè effettui la manovra di scampo più appropriata. L'ALQ-212 è un top della tecnologia, rappresenta il futuro, ma l'ALQ-144 è il massimo sul mercato oggi, e il fatto che gli A-129 lo montino è un bel vantaggio.
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Esiste un sito, peraltro riportato nell'elenco dei LINK di questo sito, che è un po' una specie di bibbia dell' F-16: www.F16.net dove alcuni appassionati, compresi piloti del Falcon, hanno creato davvero un bel lavoro dedicato all' F-16 e a tutta la sua storia, tecnologie, versioni, ecc... Consiglio di darci un'occhiata. Il video che vi interessa, (anzi i video) lo si trova in questa pagina: http://www.f-16.net/f-16_news_article842.html compresi i link ai rapporti sull'incidente. Buona lettura !!!
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gianni se non sbaglio ne avevi postato una simile in una discussione sulla guerra fredda, solo che al posto della cina c'era la russia, e le bombe erano circa 800 Probabilmente hai ragione Dread. Ma è solo barzelletta, quindi si può variare a piacimento!!! Ai tempi della guerra fredda circolava con l'URSS, poi è diventata Russia, oggi è di moda la Cina, quindi...