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Non avevo messo l'Abrams perchè è un po' complicato. All'US Army gli Abrams delle prime serie sono costati intorno ai 3 milioni di dollari al pezzo, un Abrams dell'ultima serie M-1A2 costa sui 4 milioni di dollari, ma arriva anche a 5,6 milioni con i vari kit aggiuntivi (come il kit Urban che prevede una corazzatura esterna aggiuntiva modulare ERA) ed i ricambi. Ma tieni conto che anche l'US Army ha potuto spalmare i costi su molte migliaia di pezzi.
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Non erri. Era il tenente Zaun. Insieme a lui c'era anche il tenente Wetzel ma questo rimase seriamente ferito durante l'eiezione (braccia rotte e distorsione cervicale). Furono entrambi rilasciati dopo alla fine del conflitto.
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Giusto lasciare che l'Iran continui il programma nucleare?
Gianni065 ha risposto a dread nella discussione Discussioni a tema
Chissà perchè stampa e pacifisti non dicono che è la Russia che sta fornendo all'Iran l'uranio arricchito per far funzionare la centrale, e che la centrale stessa è stata progettata da tecnici russi. Ma si sa, i cattivi sono solo gli americani.... -
Innanzitutto diciamo che ci saranno tre modelli di E-10 (MC2A): E-10A (Spiral 1) sostituirà i JSTARS (quindi un ruolo di controllo terrestre) E-10B (Spiral 2) sostituirà gli AWACS (controllo aereo) E-10C (Spiral 3) sostituirà i Rivet Joint (Intelligence) L'USAF sperava di fare tutto con una sola versione, ma pare che che le interferenze tra i diversi sistemi sarebbero state intollerabili. L'E-10A è previsto che entri in servizio intorno al 2013, l'E-10B un paio di anni dopo. Presto per dire altro, al momento. Non è ancora sicuro se l'E-10B arriverà prima dell'E-10C o viceversa. "Spiral" sono le fasi del programma, e può essere che Spiral-2 sia la versione Rivet Joint, alla fine. Certamente gli E-10 avranno una elevata capacità di jamming. A maggio in USA è stata diffusa una notizia ufficiosa (senz'altro qualche rivista italiana l'avrà ripresa di recente) secondo la quale il radar AESA dell'E-10 avrebbe la possibilità di bruciare circuiti elettronici e radar di caccia, elicotteri e missili. Alcuni analisti hanno ipotizzato che potrebbe emettere impulsi in grado di jammare i sistemi elettronici a 100 miglia di distanza o più, e di distruggerli a poche decine di miglia di distanza. Le cose stanno così: - Il sistema radar AESA dell'E-10 (spesso indicato con la sigla MR-RTIP) è in banda X, come quasi tutti i radar, e userà una modulazione a impulso. La banda è fra gli 8 e i 10 GHz. - Le armi ad energia elettromagnetica, e in particolare a micro-onde, utilizzano la banda che va grosso modo da 2 a 12 GHz, quindi il radar dell'E-10 ci sta. Una grossa e potente emittente basata a terra, potrebbe mettere fuori uso i circuiti elettronici anche a molte decine di miglia di distanza, ma il radar dell'E-10 non dovrebbe avere questa capacità, considerato che il tipo di emissione è ottimizzato per scoprire, e non per distruggere. - Un sistema concepito per distruggere i circuiti elettronici usando impulsi in banda X, con una portata tattica significativa (100 miglia) necessiterebbe di alimentarsi con l'energia elettrica equivalente di una città di medie dimensioni. Ovviamente non è il caso dell'E-10. - Il sistema radar dell'E-10 utilizzerà invece la sua energia per jammare i missili ed i radar nemici, non per distruggerli. Come giustamente hanno osservato al Pentagono, non serve a niente distruggere un sistema radar, quando basta jammarlo. Si consuma molto meno e si ottiene il medesimo effetto finale. La capacità di jamming dei radar AESA in banda X è stata già testata con pieno successo dagli F-15 con radar AESA, e sarà fatta propria anche dagli F-18E, F-22 ed F-35. Questa capacità era segretissima fino a pochissimo tempo fa. - Però qualche specialista di radar abbastanza addentrato nel programma E-10, ha detto che proprio volendo, il radar dell'E-10 sarebbe in grado di bruciare i circuiti dei missili a una distanza brevissima (qualche miglio, forse qualcosa di più) ma un utilizzo del genere sarebbe assolutamente sconsigliato e del tutto inutile. Di certo però, il Pentagono ci sta lavorando sopra, c'è un progetto per dotare gli F-35 di una capacità radar distruttiva, ma si parla di almeno una quindicina di anni ancora prima che la cosa sia fattibile. E c'è anche un progetto per creare piccole armi, in grado di emettere un breve e potentissimo singolo impulso direzionale, per lo stesso scopo (si pensa ad appositi UAV o missili a testata ad impulso). Ma non c'è un vero interesse: tutti concordano sul fatto che non ha senso bruciare un circuito, quando con molta meno spesa lo puoi jammare efficacemente. -------- Ma tu la notizia dove l'avevi letta? Non avevo fatto caso che l'avessero riportata in Italia.
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E' vero. Come è vero che è successo che l'APFSDS tirato da un M-1 ha perforato 2 T-72 uno dietro l'altro. L'Ariete è costato 2,9 milioni di euro al pezzo. Tieni conto che soltanto la torretta Leopard 1A5 costa 1,1 milioni di dollari. Lo Challenger 2 costa oltre 4 milioni di STERLINE inglesi. Il costo di un Leopard 2 varia tra i 2,5 ed i 3,4 milioni di dollari, secondo la versione e l'equipaggiamento che si sceglie, e parliamo di un carro prodotto in oltre 3000 esemplari, e quindi con i costi di sviluppo ben spalmati e ammortizzati, e non di un carro (l'Ariete) prodotto in appena 200 esemplari. Di produttori di MBT nel mondo ce ne sono pochissimi, e deve far piacere che l'Italia sia tra questi. Questo non le consentirà di fare scintille, ma quanto meno se e quando in Europa si svilupperà un carro comune, l'industria italiana potrà parteciparvi in posizione di parità. Sono onesto, Dominus ha ragione: l'Ariete è poca cosa, davvero. Ma va apprezzato quel che si è fatto, da parte di un'industria che dopo la II GM è stata praticamente assente dal settore MBT (unica eccezione l'OF-40).
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Da un punto di vista strettamente numerico, l'Esercito Italiano ha ufficialmente in carico 120 Leopard 1A5, 200 Ariete e 400 autoblindo Centauro. In effetti solo gli ultimi due tipi sono operativi. Detto questo, voglio fare una delle mie solite precisazioni. Una BMW serie 5 è meglio di una Smart, ma se vivete in centro a Roma e la macchina vi serve per spostarvi in città probabilmente sceglierete di comprare una Smart e non una BMW serie 5. Potreste anche decidere di comprare la BMW per apparire più ganzi, ma in fondo avrete solo un sacco di rogne. Il concetto è uguale per qualsiasi mezzo militare, anche per gli MBT. In occidente è più importante che l'equipaggio di un carro armato possa trascorrervi anche 24 ore senza eccessivo stress. Per questo i carri armati occidentali sono grandi e grossi (specialmente quelli americani) e molto comodo. Quelli sovietici invece sono piccoli e stretti e scomodissimi (facilissimo amputarsi un braccio se non si sta attenti). Uno vede un T-90 e dice: quello sì che è un carro armato. Ben corazzato, ben armato, molto agile, sagoma sfuggente... però è un carro che dopo due ore che ci stai dentro ti vengono gli attacchi claustrofobici... Gli israeliani hanno concepito il Merkava con il motore anteriore, per offrire protezione al pilota in caso di colpo sull'arco frontale, e ricavare uno spazio posteriore utile per trasportare un paio di fanti, o metterci una cuccetta per riposare, o caricare viveri e munizioni aggiuntive. Ogni carro è progettato per soddisfare un'esigenza, e ognuno deve comprare il carro che va bene alle proprie esigenze. Questo è quello che fa un buon capo di stato maggiore. Io ho questa esigenza, e cerco il carro che la soddisfa al minor costo possibile. Non mi interessa che sappia fare altre cose. Se vivo nel deserto (leggi Medio Oriente) a che mi serve un carro con le doti anfibie di un Leopard? Non mi serve nemmeno l'agilità, perchè sulla sabbia piatta dove vuoi che vada a nascondermi? Visto che mi spareranno da 5 km di distanza, appena mi vedono, e mi vedono pure se il mio carro è alto solo mezzo metro, allora tanto vale che insista sulla protezione, anzichè sull'agilità. Se invece devo combattere in centro europa, sfruttando fossati, boschetti, letti di torrenti, ecc... allora un Leopard mi va benissimo. Gli americani non devono giocare a rimpiattino tra collinette e boschetti, ma seguono la tattica colpisci e avanza rapidamente, metti in sicurezza il terreno conquistato, poi scatta di nuovo in avanti. E l'Abrams è il carro che fa per loro. Se si guardano le cose da questo aspetto, l'Ariete è solo un carro normale, che soddisfa le esigenze italiane. Abbastanza equilibrato, non eccelle in niente, ma fa il dovere suo. Quindi è stato un acquisto oculato.
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Lascia che facciano. Alla fine si arriverà che ogni nazione costruirà un solo super-robot tipo Mazinka, e vincerà chi con il suo robot distrugge quello del nemico. Senza perdite umane. Non mi pare male come idea.
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Non ho letto cosa dice la NASA, ma la bandiera era tenuta così da fili metallici, se non ricordo male. Solo uno sprovveduto potrebbe pensare che la NASA potrebbe aver messo in piedi la più grande bufala di tutti i tempi e poi fare un fotomontaggio così grossolano. E solo chi non ha mai visto sventolare una bandiera, può pensare che sventoli così sotto il vento...
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Innanzitutto che non vola più. L'A-6A volò la prima volta nel 1960: era un aereo d'attacco imbarcato, bimotore, biposto a posti affiancati, non era supersonico ed era bruttissimo. Ma era equipaggiato con una suite avionica eccezionale per l'epoca, che gli consentiva di compiere missioni di attacco a quota bassissima ed in condizioni ognitempo. La suite si chiamava DIANE, e comprendeva un radar-altimetro, un radar di scoperta, un radar di inseguimento, un radar doppler asservito ad un sistema di navigazione INS, a sua volta integrato con TACAN e ADF. Un computer elaborava i dati atmosferici e balistici per stabilire il punto di sgancio perfetto. Grazie a questa suite, l'Intruder arrivava ovunque e colpiva con la massima precisione, e fu largamente utilizzato in Vietnam. Ne sono state derivate la versione EA-6 Prowler da guerra elettronica (questa è tuttora in servizio) e la versione KA-6 da rifornimento in volo. Nel 1971 arrivò l'A-6E, la versione che è rimasta in servizio fino al 1997, incorporando varie migliorie durante la carriera. L'A-6E, oltre a una suite radar di navigazione e attacco più moderna e affidabile, montava anche una torretta rotante TRAM che conteneva un sensore FLIR e un designatore laser, per cui l'aereo poteva utilizzare senza alcuna limitazione qualsiasi tipo di armamento a guida laser. In Vietnam furono persi 68 Intruder, quasi tutti a causa della contraerea leggera, particolarmente insidiosa per i profili d'attacco a bassissima quota. L'ultimo impiego bellico dell'Intruder è stato nell'operazione Desert Storm, anche se non sono mancati interventi di supporto alle truppe basate in Somalia nel 1993 durante l'operazione Restore Hope. Nonostante l'A-6 fosse stato rimodernato negli anni '90 (circa 300 esemplari ricevettero una nuova ala in compositi e furono aggiornati allo standard SWIP), l'US Navy decise di radiarlo anzitempo per fare posto agli Hornet. Si trattò di una scelta scellerata, perchè di lì a poco l'USNavy dovette adattare gli F-14 nel ruolo di bombardieri e persino i tranquilli S-3 Viking antisom, per sopperire alla mancanza di un bombardiere "vero". In ogni caso, gli A-6 ritirati sono stati stoccati in condizioni pienamente operative a Davis Monthan, segno che qualcuno ha pensato bene di tenersi un asso nella manica, in caso di bisogno... L'A-6E era lungo quasi 17 metri, pesava oltre 27 tonnellate a pieno carico, trasportava oltre 8 tonnellate di carico bellico con un'autonomia di oltre 5000 km, e raggiungeva i 1040 km/h di velocità massima. I propulsori erano due P&W J52 senza postbruciatori con una spinta complessiva di circa 8 tonnellate e mezza.
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Il problema non è l'Iran, ma gli altri paesi che i velivoli dovrebbero attraversare. Per arrivare in Iran gli aerei israeliani dovrebbero fare uno di questi percorsi: Turchia > Iran Giordania > Iraq > Iran Siria > Iraq > Iran Il percorso dalla Turchia è il più lungo e in nessun caso Israele rischierebbe un incidente diplomatico con un paese NATO. Per non parlare del fatto che la Turchia è equipaggiata molto bene dal punto di vista della difesa aerea. Questo percorso verrebbe scelto solo se la Turchia desse la sua approvazione o fingesse di chiudere uno o due occhi. L'attraversamento dell'Iraq, ora come ore, causerebbe grossi problemi: difficilmente gli americani intercetterebbero gli israeliani nè li affronterebbero in dogfight. Gli americani lascerebbero che il governo iraqeno inoltri qualche protesta diplomatica e nulla più. Attraversare Siria o Giordania, invece, è ben diverso. Gli israeliani potrebbero farlo e potrebbero farlo anche con la forza, ma sarebbe un atto di guerra ingiustificabile. Dovrebbero cercare di penetrare quegli spazi aerei senza farsi intercettare, allo scopo di evitare uno scontro aereo. Purtroppo le distanze in gioco sono elevate. Gli aerei israeliani dovrebbero percorrere circa 400 km in territorio siriano o giordano, altri 400-500 in territorio irakeno e altri 600-700 in territorio iraniano, quindi un percorso di circa 1500-1600 km all'andata e altrettanti al ritorno. Gli F-16 ce la farebbero a stento ma dovrebbero volare con il pieno di carburante, 3 serbatoi esterni, a quote medio alte e a velocità comprese tra i 700 e i 900 km/h. E non potrebbero trasportare più di un paio di bombe da 450 chili. Gli F-15I invece avrebbero meno problemi e potrebbero tentare il colpaccio: filare a bassa quota per sfuggire ai radar sulla prima tratta di 400 km, seguendo approssimativamente il confine tra Siria e Giordania (poco vigilato, e ciascuna delle due nazioni, in caso di avvistamento radar, penserebbe che si tratta di aerei della nazione amica, un po' troppo vicini al confine ma tra amici si chiude un occhio). A questo punto entrare in Iraq guadagnando quota per risparmiare carburante, arrivare in Iran, colpire la centrale con qualche LGB ben assestata e poi ritornarsene a casa, magari con qualche puntata supersonica per i tratti più a rischio. Ma gli israeliani non faranno nulla del genere. Il nucleare iraniano è un problema americano ed europeo, questa volta lasceranno agli altri il compito di sbrogliarsela.
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Sempre i cinesi eh? Non so se una brigata potrà far fronte a un paio di divisioni cinesi (a essere onesti, se la brigata è ben comandata, questo lo fa anche oggi) ma il concetto bello dell'FCS, che attira tanto i politici, è che alla fine, anche se non gliela fa... dall'altra parte avrebbero perso qualche migliaio di uomini per vincere lo scontro, mentra da questa parte si sarebbero persi qualche migliaio... di chilogrammi di ferraglia e cavetti e circuiti stampati. Il concetto finale dell'FCS è robotizzare la guerra, togliere l'elemento umano dall'arena del combattimento e lasciarlo a monte, a dirigere i suoi robottini al sicuro in una postazione distante anche migliaia di chilometri. Da questo punto di vista, il concetto di sconfitta è molto relativo.
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Missilistica: Usa(raytheon, Loock Ecc.) Vsmbda
Gianni065 ha risposto a Dominus nella discussione Armi aria-aria
Ci vorrebbe un trattato per un lavoro del genere... la MBDA ha una ventina di prodotti in catalogo, a livello missilistico, perchè è un polo che ha riunito tutte le industrie europee nel settore. E non si può fare un paragone diretto con gli equivalenti made in usa, perchè spesso si tratta di sistemi del tutto diversi (penso al Marte, allo Storm Shadow, al Sea Wolf ecc...) Ma se dai un'occhiata al sito ufficiale http://www.mbda.net/site/FO/scripts/siteFO_accueil.php potrai farti un'idea dei sistemi della mbda e a questo punto possiamo discuterne uno alla volta. -
In questo momento nessun programma militare americano può dirsi al sicuro, visto che è in atto una serie di misure destinate a ridurre le spese militari e non è ancora chiaro quali programmi saranno tagliati e in che misura. L' FCS rappresenta il futuro dell'US Army, non è un semplice programma di acquisizione o un programma tattico, è un vero e proprio programma strategico destinato a rivoluzionare completamente le metodologie di combattimento americane, e vista l'esperienza irakena ritengo che il programma non rischi di essere cancellato. I tempi di sviluppo dipenderanno molto dalla misura in cui il rischio tecnologico si farà sentire, ma di certo le prime unità sperimentali le vedremo all'opera ben prima del 2020. Il programma è in fase di sviluppo e dimostrazione, fase che si concluderà nel 2011, ma già nel 2010 ci saranno le prime unità parzialmente operative ed il sistema dovrà essere pienamente pronto al combattimento entro il 2012 (ovviamente riguarderà inizialmente un numero limitato di unità: il processo completo impiegherà decenni per essere portato a termine). Al momento si corre di fretta: questo è uno dei pochi programmi americani in cui le decisioni fondamentali vengono prese prima ancora che la fattibilità tecnica sia stata dimostrata. Per una prima seria valutazione del programma, occorrerà aspettare il 2006. P.S.: io credo molto nel programma FCS.
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Missioni Spaziali
Gianni065 ha risposto a nighthawk nella discussione Prototipi ed Aerei Sperimentali
Il Mossad fa quello che gli pare quando gli pare e come gli pare, non solo in Belgio... -
Queste notizie vanno prese con le pinze. Di quello che dice il TG non mi fido. Se sento personalmente la NASA dire che entro il 2018 si passeggerà nuovamente sulla Luna, allora ci credo. La NASA non fa sparate pubblicitarie, e se decide di fare una cosa la fa e basta e solitamente bene (ma lo deve dire la NASA: anche se lo dice il presidente Bush non mi fido...). Bush dice: - Dal 2008 missioni robotizzate verso la Luna - Tra il 2015 ed il 2020 missione umana sulla Luna La NASA dice: - Lo Space Shuttle resta attivo fino al 2010 - Al massimo entro il 2014 (ma l'obiettivo è il 2012) dev'essere operativo un nuovo tipo di navetta per supportare le missioni umane - Entro il 2020 siamo sulla Luna, con questo sistema: nave appoggio robotizzata in orbita lunare, lander a perdere con equipaggio di 4 persone che resterà sulla Luna per una settimana (e ovviamente li riporterà sulla nave appoggio).
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La vittoria dell'US101 sta già producendo le sue conseguenze: gare già vinte all'estero in favore dell'S92 vengono riaperte per un riesame in favore dell'US101. L'EH-101 è un ottimo elicottero, e farà strada. Ma siccome i contratti non si vincono solo per le specifiche tecniche, ma anche per fattori politici ed economici, è presto per fare una previsione sicura su quante macchine saranno vendute e su quali mercati.
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Missioni Spaziali
Gianni065 ha risposto a nighthawk nella discussione Prototipi ed Aerei Sperimentali
belga? -
Sì, anch'io penso che sia meglio cambiarlo. Se il masterizzatore è vecchio, acquistarne uno nuovo DL è una buona soluzione. Anche se il problema, alla fine, non fosse il masterizzatore, non si sono persi soldi perchè si è comprato un prodotto con capacità superiori. Tanto più che ormai si trovano a prezzi inferiori ai 50 euro. La verità è che spesso siamo portati a considerare il computer come una macchina eterna, esente da guasti, ma non è così. Proprio masterizzatori, lettori DVD, lettori floppy e Hard Disk sono parti soggette ad usura nel tempo (sono quelle che hanno parti in movimento) per non parlare delle varie ventole e ventoline. La taratura del masterizzatore è in pratica la distanza della lente laser dalla superficie del disco. Basta pochissimo per non riuscire più a leggere e/o scrivere i supporti, e purtroppo la ritaratura è procedura estremamente complicata (quando possibile) per via del fatto che è difficilissimo ritrovare la taratura corretta (parliamo di centesimi di millimetro).
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Sì, infatti è per questo che gli americano hanno segato il Comanche...
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Bel lavoro, Legolas. Le armi non c'entrano nulla. O meglio, di sicuro non c'entrano le armi che vengono vendute o detenute regolarmente. I delinquenti le armi se le comprano dai trafficanti, e non dalle armerie. Se poi uno normale esce fuori di testa, cambia poco: per uccidere si può usare una pistola come un'accetta o persino l'automobile (e si fanno anche più danni). La verità è che in USA il problema non è tanto la circolazione delle armi, quanto lo scarso potere che hanno gli organi di polizia di interferire con le libertà delle persone. Può sembrare strano, specialmente per chi immagina gli USA come una specie di far west dove tutti si ammazzano e dove la polizia fa come gli pare, complice anche una certa cinematografia, ma in USA non esiste che fermi una persona per strada e la perquisisci, o gli controlli la macchina, o addirittura entri in casa. Lo puoi fare solo in determinate situazioni (mandato del procuratore, pericolo per la sicurezza personale, flagranza di gravissimi reati). Faccio un esempio: in USA se fermi un tipo per strada che ha appena fatto una rapina a mano armata, non esiste che vai nella casa del tipo per fare una perquisizione, se non hai un mandato. In Italia, è una cosa automatica. In USA non esiste che entri in casa di qualcuno sospettato di avere armi, se non hai un mandato. In Italia, applicando l'art. 41 del TULPS, qualsiasi agente può entrare in qualsiasi abitazione di qualsiasi cittadino e farvi una perquisizione. Eppure, nonostante in Italia ci sia un sistema molto più repressivo, il numero di omicidi non scherza, se paragonato al totale della popolazione. Leggo QUI che in Italia nel 2000 ci sono stati 625 omicidi intenzionali, e nel 2002 ce ne sono stati 634. E siccome leggo QUI che in Italia ci sono stati un po' meno omicidi che in Germania, e molti di meno che in Francia e in Inghilterra, se ne deve dedurre che Moore ha detto altre cavolate. Probabilmente i numeri li ha presi dalla lotteria nazionale. Già che ci sono, stralcio un articolo di un esperto in legislazione delle armi: "Nel 1990 giungeva alle stesse conclusioni il prof. Kleck di fronte alla National Academy of Sciences: "i migliori studi recenti dimostrano che negli USA non vi è alcuna correlazione tra numero delle armi e numero di omicidi, suicidi, rapine, violenze carnali, lesioni o furti aggravati". Per contro gli stessi Wright e Rossi in un altro studio trovarono conferma che il possesso di armi da parte dei cittadini ha un notevole effetto deterrente per i criminali, intimoriti dalla elevata probabilità di diventare essi stessi vittime. Alle stesse conclusioni sono giunti il criminologo austriaco Franz Csàszàr nel 1994 e il tedesco Ernst Doblers. " E ancora: "In Svizzera ci sono almeno 5 milioni di armi da fuoco su 7 milioni di abitanti; di queste armi 600.000 sono fucili d'assalto. Secondo fonti della polizia, il numero complessivo di armi potrebbe arrivare però a 12 milioni." E infine: "Nel 2002 le probabilità di subire una aggressione in casa Londra erano sei volte superiore a quelle di New York. Negli USA il tasso di omicidi che nel 1981 era 8,7 volte quello inglese, è ora di sole 3,5 volte". "Tra il 1° ottobre 1987 e il 30 aprile 1994 in Florida vennero rilasciati 221.443 licenze di porto d'armi. Solo 18 di queste persone commisero un delitto con armi. Con le facilitazioni di porto d'armi ai residenti sono aumentati i reati in danno dei turisti, considerati meno pericolosi!" "Negli USA vi è il caso di due città separate da un ponte e con legislazioni opposte : Washington (severa) e Arlington (liberale): gli omicidi nella prima sono 10 volte quelli che si commettono nella seconda. Fatto che dimostra solo quanto influiscano le condizioni sociali e quanto poco le norme di legge sulle armi. " "Nella città di Washington, dopo l'entrata in vigore della legge restrittiva del 1975 , la percentuale di delitti è aumentata del 134% in 5 anni." E stiamo ancora a parlare di Moore????????????????????
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Le forze armate italiane di sicuro. Anche perchè le leggi italiane di fatto impediscono l'acquisto di simili strumenti. In molti paesi del mondo, però (USA compresi) questo è possibile. In EBay è circolato di tutto, compresi alcuni MIG-29.
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Dipende dal concetto di guadagno. La solidarietà ripaga sempre. Aiutare un povero a diventare ricco, significa creare un futuro consumatore. Proteggere uno sconosciuto significa farsi un amico in più. Nella vita come nella politica, le regole sono uguali, cambia l'ordine di grandezza. Gli USA hanno aiutato l'Europa perchè quella è la loro mentalità: un paese va sviluppato e difeso e un domani sarà ricco abbastanza per costituire un mercato anche per noi. Dopodomani sarà in grado di farci concorrenza, ma pazienza, una mano lava l'altra e l'importante è che stiamo tutti bene, alla fine. -------- Per quanto riguarda Moore e le armi... pensi che le bande che girano armate per le strade americane comprino le armi in armeria??? o che le abbiano ottenute aprendosi un conto in banca ????? sù sù... non cadiamo nei luoghi comuni....
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Io di aviazione civile mi intendo poco, ma ricordo che le leggi americane che limitarono l'operatività del Concorde in USA furono dovute a ragioni di inquinamento acustico, e non furono soltanto americane. Molti scali nel mondo negarono i permessi al Concorde. Anzi, gli USA, vado sempre a memoria, concessero l'utilizzo degli scali aerei di Washington DC e di New York. Quest'ultimo fu poi revocato e poi ripristinato. Per quanto riguarda la CE e l'Airbus, credo che la diatriba verta sulle regole sancite dalla WTO in tema di concorrenza e commercio, e a dire il vero non riguarda solo l'Airbus ma anche altri settori. La WTO è l'organizzazione mondiale del commercio, alla quale aderiscono praticamente tutti i paesi del mondo, che hanno firmato l'accordo accettando di osservare le sue regole. Le regole CE, successive a quelle del WTO, non combaciano con quest'ultimo e ci sono problemi di compatibilità. Il WTO pone limiti alle sovvenzioni dei governi alle imprese, a livello mondiale, mentre la CE adotta un sistema diverso, e le sovvenzioni sono decise a livello europeo con limiti che hanno valore solo nell'ambito europeo. Di qui ogni tanto partono screzi e accuse. Il discorso è molto complesso, ma state tranquilli che sia gli USA che l'Europa a modo loro si tutelano i propri interessi.
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Reynolds rappresenta la "voce" un po' arrabbiata, spesso giustamente, dei piloti. Molto spesso, infatti, i crash report si chiudono con la sentenza: "human factor". Fattore umano. Che è una frase che ha una sfumatura un po' diversa da quella di "errore del pilota". Il fattore umano comprende tantissime cause, che spesso vanno a intersercarsi e a sommarsi determinando percezioni, stati d'animo, convinzioni, stress ecc... che alla fine provocano l'incidente. Ma comunque la si voglia considerare, resta il fatto che il pilota, gli specialisti, i controllori di volo ecc... ecc... sono esseri umani, per cui è inevitabile che prima o poi il fattore umano comporti un errore o comunque un incidente. Nè tantomeno mi fido ciecamente dei rapporti conclusivi delle inchieste. Senza nulla togliere alla preparazione di periti e investigatori, talvolta gli abbagli li prendono anche loro, e il fattore umano è spesso un calderone che può inghiottire un po' di tutto, anche i fatti che non si riescono a spiegare con le perizie.
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Partendo dalla cellula del Mirage-III e con l'assistenza israeliana (che aveva fatto un lavoro analogo per i suoi Kfir) l'industra sudafricana ha realizzato il Cheetah. Tralasciando la versione E, che è stato un primo aggiornamento di transizione, ormai radiato, la versione C (basata su cellule provenienti da israele) prevede un motore potenziato, avionica allo stato dell'arte e aerodinamica rimaneggiata con profilo alare modificato, nuovo muso, tettuccio monoblocco e alette canard. Il motore 9k-50 con oltre 1000 kg di spinta in più compensa l'aumento di peso e garantisce prestazioni di tutto rispetto. La macchina fila a Mach 2.2 a tutta potenza a 12000 metri, mentre in regime secco a 11000 metri concede una velocità di crociera di quasi 1000 km/h. In particolare il carico alare scende a 250 kg/mq contro i 380 e passa del Mirage, a tutto vantaggio della manovrabilità. Il caccia può trasportare un massimo di 4 tonnellate di bombe e missili con un raggio d'azione di un migliaio di km (ma dispone di sonda per rifornimento in volo). L'armamento interno è di due cannoni DEFA da 30 mm. Ne è stata realizzata anche una versione biposto, la D. Il Sudafrica ne ha una trentina in tutto, tra C e D, che saranno sostituiti dai Gripen. -------- Lo YAK-38 è un caccia a decollo verticale sviluppato per la marina sovietica. Si caratterizza per la presenza di tre motori: uno per il volo orizzontale e due per la fase di decollo e atterraggio. Le prestazioni sono un po' misere: 1010 km/h di velocità massima al livello del mare, un raggio d'azione che a malapena arriva ai 350 km, e un carico bellico che in concreto non va oltre le due tonnellate. Ma più che altro, l'aereo ha dato una marea di problemi e la sua operatività è sempre stata scarsissima. Ne è stata realizzata anche una versione biposto.