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Gianni065

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  1. Gianni065

    Ustica

    1) non c'è stata nessuna manipolazione dei tracciati radar 2) non c'era alcun aereo militare in volo 3) i piloti degli aerei civili nelle vicinanze non hanno visto un accidenti di nulla 4) la portaerei americana era in porto con i radar spenti 5) non ci sono residui di missili sulla carcassa 6) non c'era un accidenti di motivo di abbattere un DC9 Se qualcuno si vuole cimentare a dimostrare che una di queste sei affermazioni, tutte documentate negli atti giudiziari, è falsa, può farlo tranquillamente, ma senza citare siti complottisti o articoletti di giornale o libri scandalo. Esistono i documenti, esistono i tracciati, tutti sono consultabili via web. Il punto 1 è ammesso dagli stessi periti che sostengono l'ipotesi missile Il punto 2 è contestato dai periti di cui sopra, i quali sostengono che le tracce degli aerei militari furono nascoste mediante fantascientifici sistemi di guerra elettronica Il punto 3 i periti di cui sopra fanno finta di ignorarlo Il punto 4 non interessa a nessuno, lo sanno tutti tranne i giornalisti in cerca di scoop Il punto 5 è un'evidenza: non c'è nemmeno una scheggia di missile Il punto 6 è un'altra evidenza: si sono sentite le ipotesi più assurde, da MIG-23 in cerca di avventure a aerei carichi di uranio all'assassinio di Gheddafi... e c'è persino chi parla di tentativo di intercettare un UFO. Quante volte lo devo ripetere: leggete i documenti. Guardatevi i tracciati radar. Leggete le testimonianze. Studiate le sentenze. Decidete se volete credere alle favole o volete essere consapevoli e informati. Seeinside... il perito che gestisce quel sito è stato capace di costruire un'intera teoria sulla presenza di residui di vestiti di passeggeri incastratisi all'esterno dell'aereo, e non si è accorto che erano semplici pezzi di stoffa messi lì da un barbagianni che viveva nell'hangar e si stava facendo un nido. Non è colpa sua: semplicemente non è qualificato per questo tipo di indagine. Su Crono911 ho creato una sezione dedicata anche a Ustica. in questa pagina: http://nuke.crono911.org/Home/Complottismo...98/Default.aspx E' una semplica raccolta di siti e documenti DI BASE per avere le idee appena un po' più chiare. Presto seguirà un lavoro molto più articolato, che ho iniziato alcuni mesi fa e che spero di completare entro questa primavera. Lo sto facendo perchè - proprio come successe per Crono911 - mi sono davvero stancato di dover ripetere mille volte le stesse cose. Buonanotte... ;-)
  2. Bene. Potete immaginare che effetto fanno le migliaia di articoli anti-americani e anti soldati americani che vengono pubblicati in tutto il mondo, compresa l'Europa e l'Italia. Assassini, delinquenti, maniaci, torturatori ecc... ecc... ecc... Detto questo, suggerirei di evitare che un articolo idiota costituisca il pretesto per innescare una battaglia a colpi di "noi siamo meglio", perchè i soldati italiani non devono dimostrare niente a nessuno, e ogni forza armata ha momenti di eroismo ed efficienza, e momenti che vorrebbe dimenticare. E suggerirei anche di cambiare il titolo al topic, perchè quel titolo messo così suona proprio male (chi lo apre capisce perchè, ma chi non lo apre o va direttamente alle ultime pagine di discussione può equivocare). ;-)
  3. Gianni065

    Ustica

    Dave, non spetta all'AMI sapere perchè è caduto il DC9, atteso che NON è caduto per cause imputabili ad altri velivoli o a mezzi militari di alcun genere. L'AMI è stata assolta, gli ufficiali sono stati assolti e questo è un fatto. Le responsabilità vanno cercate altrove, e continuare a insistere sull'AMI è un sistema che fa comodo a chi ha interesse che non si indaghi in altre direzioni. Marcello, il fatto di escludere l'ipotesi della battaglia aerea o del missile (che non stanno niminamente in piedi) non vuol dire automaticamente che il DC9 sia caduto per un semplice cedimento strutturale, per cui il mistero resta e l'anomalia pure.
  4. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.... il primo satellite italiano è stato lanciato il 15 dicembre del 1964, non nel 1967. Era il "San Marco 1". http://newton.corriere.it/PrimoPiano/News/.../24/libro.shtml la plastica... bhè mi pare una forzatura dire che è italiana. Questa è la storia dell'invenzione della plastica: http://inventors.about.com/od/pstartinvent.../a/plastics.htm e nomi italiani non ne vedo. ;-) ========== Quanto alla storia della guerra nucleare, nessun paese può essere annichilito da un attacco nucleare. Verrebbero distrutti i centri industriali, le città, le vie di comunicazione, ma non tutta la popolazione. Un paese cesserebbe di esistere dal punto di vista economico e industriale, ma resterebbe comunque in vita. Non sarebbero quindi 10 o 100 bunker a fare la differenza. I bunker servono - in un'ottica nucleare - a preservare uomini di governo e comandanti militari, ma non certo la popolazione. In un ottica di guerra fredda, le perdite tra la popolazione possono essere ridotte se le città sono costruite con determinati criteri e se la gente è ben informata sugli accorgimenti da prendere in caso di attacco. Ad esempio, cantine e linee sotterranee della metropolitana sono ottimi rifugi. Ma di più non si può fare. D'altro canto, distruggere anche solo tutti i principali centri abitati italiani richiede una capacità di attacco nucleare non indifferente. Soltanto per le principali città servirebbero non meno di un centinaio di testate di media potenza. Considerato che ben pochi paesi al mondo hanno simili capacità, e non vedo perchè dovrebbero prendersela proprio con l'Italia, si tratta ormai di un rischio insignificante. Molto più concreto e attuale è il rischio di una testata nucleare in mano di terroristi, o di un missile a testata nucleare lanciato dal Medio Oriente che colpisce l'Italia semplicemente perchè è l'obiettivo più pagante che si trova nel raggio d'azione del missile medesimo, ma parliamo di tutt'altro genere di ipotesi. La verità è che oggi nessuno è preparato a una "guerra mondiale", e tantomeno a una guerra mondiale nucleare. Persino in USA, determinate strutture come il comando strategico nella Cheyenne Mountain sono state di fatto disattivate. E questo è un bene: meno si è preparati e meno ci si lascia tentare dalla voglia di provarci... L'Italia non ha alcun bisogno di testate nucleari. Il possesso di armi nucleari è un elemento che può avere un peso (oggi come oggi) solo in contesti ben precisi. Per Israele, ad esempio, il possesso di armi nucleari è sicuramente un deterrente contro certe tentazioni di vicini un po' inquieti, e India e Pakistan si sono costruiti la loro piccola reciproca deterrenza, ma al di là di questi casi particolari, il possesso di armi nucleari serve a ben poco. Non mi pare che tutto l'arsenale americano sia servito a qualcosa l'11 settembre del 2001. Non mi pare che Taiwan sia particolarmente soggiogata dalla forza nucleare cinese. Le armi nucleari hanno un peso solo in quei contesti in cui chi le detiene ha una precisa e indubbia volontà politica di usarle, in tutti gli altri sono tigri di carta. Peraltro, il concetto di guerra asimmetrica rende possibile colpire un paese in profondità senza timore di una reazione nucleare. Se l'11 settembre è un esempio da manuale, non scherzano altre vicende come la Guerra del Vietnam, la Guerra in Afghanistan, gli attacchi terroristici e missilistici a Israele, la guerra in Cecenia... Tutti casi in cui solo un contendente aveva armi nucleari, ma non aveva alcuna possibilità politica di usarle. L'Italia (se proprio dobbiamo parlare in termini nazionali, perchè sarebbe ora che l'Europa si decidesse a creare uno strumento di difesa unico e sovranazionale) ha bisogno di uno strumento militare bilanciato con le sue EFFETTIVE ESIGENZE. Quali sono queste effettive esigenze? 1) Una certa capacità di partecipare a missioni internazionali, ma non come succede oggi. L'Italia fa uno sforzo di presenza all'estero superiore alle sue possibilità. Basta e avanza una brigata interforze, meglio se aviotrasportabile, con un supporto aeronavale adeguato. 2) Riprendersi il proprio ruolo di potenza mediterranea, il che significa una flotta in grado di mantenere un gruppo aeronavale sempre operativo, un efficiente nucleo di sottomarini, unità multiruolo in grado di assicurare la protezione dei propri interessi economici, buone capacità di pattugliamento aereo a medio raggio e una componente anfibia a livello di brigata. 3) Forze aeree in grado di assicurare una efficace difesa aerea di tutto il territorio nazionale, di garantire un livello minimo di deterrenza con discrete capacità aria-terra e anti-nave, e di partecipare alle operazioni internazionali ove richiesto. 4) Le forze terrestri, in questo quadro, hanno poco spazio, questa è la verità. Atteso che partecipare con forze terrestri a una miriade di missioni internazionali è un suicidio economico per le casse della difesa, e che il pericolo di un'invasione è quanto mai lontano, necessariamente le forze terrestri devono essere sfavorite rispetto a quelle aeronavali. Una brigata alpina e un paio di brigate blindate/meccanizzate sono più che sufficienti. So che molti storceranno il naso di fronte a questo, ma ricordate che quando le vacche sono magre bisogna saper ridurre le dimensioni delle forze armate a beneficio della loro efficienza. E' inutile tenere in piedi uno strumento da 100.000 uomini quando poi si hanno difficoltà ad armarli e addestrarli. Molto meglio uno strumento piccolo, agile ma efficiente, ma perfettamente equipaggiato e addestrato. ;-)
  5. Gianni065

    Sommergibili

    Per le domande poste da Takumi Lo strato del termoclino è ovviamente l'indicatore principale di profondità: sopra e sotto quello strato, insomma, è il primo riferimento utile per stabilire la quota (profondità) della sorgente. Il rilevamento si ottiene spostandosi sotto o sopra quello strato. Ovviamente è un dato di massima (sopra/sotto) ma è già qualcosa. Ma se si conosce bene la distribuzione delle temperature, si è rilevata la posizione e la direzione del bersaglio, lo si è identificato grazie all'impronta sonora e quindi - conoscendo il passo delle eliche di quel determinato bersaglio - si è calcolata anche la velocità, e si hanno più serie di "ascolti" distribuiti a varie profondità, il computer può calcolare la profondità del bersaglio. Non conosco i sistemi usati dai sottomarini russi a livello di presentazione. Un sistema circolare mi fa pensare a un sistema che non utilizza il sistema lineare. Mi spiego meglio. La rilevazione è - grosso modo - circolare. Essa è poi "traslata" sul sistema lineare affinchè si riesca a rilevare quei rumori che non si distinguerebbero dal rumore di fondo. Ovviamente, se non c'è questa ulteriore "traslazione", la visualizzazione è circolare. Ma questo significherebbe che solo i suoni più forti potrebbero essere percepiti. Effettivamente il sistema di presentazione lineare è facile a dirsi, ma richiede una tecnologia complessa per la sua realizzazione. E' possibile che i sovietici ci siano arrivati in ritardo, e il gioco che citi dà per scontato che non ce l'abbiano. Onestamente non lo so. Solo chi è salito a bordo di un sottomarino russo può dirlo. Ma a giudicare dalle dichiarazioni "pubblicitarie", oggi i moderni sottomarini russi hanno presentazioni molto simili a quelle dei sub occidentali. In genere, un sottomarino sofisticato utilizza questi sensori da "caccia": 1 - Sonar attivo / passivo di prua 3 - Idrofoni lungo le fiancate 4 - Sonar passivo filabile Ora, se ci pensi un attimo, la zona veramente cieca di un sottomarino in movimento è proprio la poppa. Il rumore delle proprie eliche si aggiunge al piccolo angolo cieco del sonar lineare (che ascolta a sinistra e a destra ma non davanti e non dietro) per cui è la cosa più naturale del mondo l'avvicinamento da poppa. Ma attenzione: qua si parla di tallonare un sub, e quindi è normale farlo da poppa. Persino se non ci fosse la zona cieca, devi per forza farlo da poppa. Seguirlo mantenendosi di fianco o di prua... insomma, mi pare un po' innaturale e difficile: dovresti prevenirne i movimenti! Se però parliamo di attacco, e non di tallonamento, prua / poppa non fa differenza. La cosa fondamentale è trovare una soluzione di tiro per i propri siluri prima che il nemico trovi la sua per i suoi. Poi può stare a prua, a poppa, sotto, sopra, come Cristo ti pare... non fa differenza a quel punto. :-) E' davvero affascinante. Ma è estremamente complesso. Io ho tentato di semplificare e sintetizzare al massimo questioni che sono di gran lunga più complesse. ;-) EDIT Ovviamente quando parlo di rappresentazione lineare immaginate un nastro che scorre. Quando parlo di sonar lineare intendo il sonar filabile rimorchiato. ;-)
  6. Grazie Legolas, è un articolo utile e - anche se ricordo di averlo già incontrato nelle ricerche - non ce l'avevo in archivio.
  7. Dunque, confermo che si tratta di una coppia di AMRAAM, inerti, diciamo da esercitazione ma non è esatto. Le cose stanno così: quei due missili sono stati forniti da aziende tedesche alla Grecia, per test relativi al programma di aggiornamento dei Phantom greci. Sono semplici missili per test, in pratica involucri che non hanno nè testata nè carburante. Non possono nemmeno definirsi missili, a rigor di legge, ma equipaggiamenti elettronici per test in volo. Sono dei mock-up idonei al volo agganciato, insomma. Il problema è che - visto che sono del tutto identici a un AMRAAM di cui riproducono anche parte delle funzioni, è un po' difficile farli viaggiare senza affrontare tutte le costosissime pratiche necessarie. Per cui dalla Germania hanno pensato bene di spedirli in Grecia senza tanta pubblicità, con un normale spedizioniere. E dalla Grecia, al termine del programma di prove, hanno pensato bene di fare altrettanto per restituirli. Effettivamente questa procedura è a dir poco inusuale, ma a conti fatti non è stato commesso alcun reato, almeno a prima vista. Poi bisognerà vedere se e quanto quelle apparecchiature elettroniche saranno ritenute "equipaggiamenti militari", se e quanto i giudici riterranno che il corpo del missile potrebbe ben essere utilizzato per fornire parti di ricambio a un missile vero... sarà una discussione giuridica decisamente interessante, dove l'ultima parola l'avranno i periti. Rammento comunque che le leggi europee per l'area Schengen prevedono che TIR e container siano di norma sigillati alla partenza (in questo caso Grecia) e non possano essere aperti dalle dogane intermedie (in questo caso Italia) ma solo da quella di arrivo (Germania), a meno che la dogana intermedia non abbia motivo di ritenere che ci sia qualcosa di sospetto. Questo sistema doganale è fondamentale per lo spirito di Schengen (e in particolare al principio di Europa=unico grande paese) ma ovviamente si presta ad abusi. ;-)
  8. Il governo giapponese? Informati meglio, va... prima di scrivere corbellerie.
  9. Il radar APG-77 dell' F-22 appartiene comunque a un "momento tecnologico" precedente rispetto a quello dell'APG-80, quindi non deve meravigliare se sotto certi aspetti l'APG-80 può essere persino più sofisticato e avanzato. In realtà l'APG-77 resta il sistema più potente disponibile, sia per il numero di elementi (1500) che per le caratteristiche Stealth dell'antenna e delle emissioni, per la sua sensibilità, per la sua potenza e per tutto il sistema di gestione che c'è dietro. Ma sotto quest'ultimo aspetto (il sistema di gestione) la tecnologia dell'F-35 (che monta una versione più piccola dell'APG-77, a 1200 elementi) è più avanzata. Tornando all'APG-80, si tratta di un radar quindi estremamente avanzato, sia per prestazioni che per affidabilità, pesi e dimensioni. Ha capacità aria/terra, aria/aria e Terrain Following. Come radar "attivo", le sue prestazioni sono molto simili a quelle dell'APG-77, ridotte in proporzione alla minor potenza e al minor numero di elementi. Le cose cambiano quando si parla di LPI (bassa probabilità di intercettazione) e di capacità passive. Qui l'APG-77 è decisamente superiore, ma semplicemente perchè queste capacità non sono state implementate sull'APG-80 (o lo sono state solo parzialmente) in quanto superflue (e quindi inutilmente costose) per il tipo di velivolo su cui è installato. EDIT Dimenticavo, l'APG-80 ha 1000 elementi.
  10. Gianni065

    Sommergibili

    Occhio al discorso sonar attivi/passivi. Quella di rinunciare al sonar attivo è una scelta che non condivido per niente. Sicuramente ha un senso se si parla di un SSBN, ma se si parla di SSN o SSK, la cosa è diversa. Il sonar passivo è il sensore principale della guerra sottomarina silenziosa. Silenziosa, appunto. Ma non sempre le cose sono silenziose, e non sempre conviene che lo siano. Vi faccio qualche tipico esempio in cui un sonar attivo è insostituibile. 1) Il nemico ha sensori passivi migliori dei tuoi, o il suo sottomarino è più silenzioso del tuo. In questo caso, l'unico modo per capire se c'è un sottomarino che ti sta facendo la posta è quello di usare il sonar attivo; 2) L'ambiente sottomarino è inquinato da altri rumori, ad esempio c'è parecchio traffico di navi mercantili o altro. Se stai dando la caccia a un intruso, col cavolo che lo senti con il passivo in quelle condizioni; 3) Hai la necessità di muoverti velocemente, e quindi fai rumore. Al contrario il nemico sta fermo e silenzioso ad aspettare. Esempio tipico: sei di scorta a un gruppo navale in movimento o sei in avanscoperta rispetto a un gruppo navale in movimento (ad esempio una forza anfibia diretta verso la costa). In questo caso devi usare il sonar attivo altrimenti il sottomarino nemico (eventuale) non farà altro che stare muto finchè passi oltre e poi colpire il bersaglio. Questi sono alcuni esempi tipici di situazioni in cui il sonar attivo è indispensabile. La scelta di rinunciarvi in sede di progettazione è squisitamente economica, al di là delle spiegazioni di facciata. Ovviamente, la ricerca di mine antinave o mine antisom si fa sempre e solo con il sonar attivo, ma in questo caso tutti i sottomarini, anche quelli che hanno solo un sonar principale passivo, hanno un sonar antimine attivo a bassissima potenza. ========== Il funzionamento del sonar attivo è intuitivo ed esso è molto simile a quello di un radar. Ovviamente la presenza degli strati termici altera la propagazione e di questo va tenuto conto. Il funzionamento del sonar passivo è molto più complesso, e diventa fondamentale il modo in cui vengono presentati e analizzati i dati. Per distinguere un suono "artificiale" (ossia emesso da un congegno come un altro sottomarino) è indispensabile separarlo dal rumore di fondo. Banalizzando la cosa, possiamo immaginare che il rumore di fondo sia come quello che vedete su uno schermo TV (non digitale) quando lo accendete senza che l'antenna sia collegata: una marea di puntini. Ebbene, in mezzo a quei puntini ce n'è uno, e solo uno, che è quello del bersaglio (in realtà è un piccolo gruppetto di puntini). Come fare a distinguerlo? Si usa la rappresentazione "lineare", i puntini vengono fatti scorrere come su un nastro. I puntini causati dal rumore di fondo appariranno sul nastro in modo irregolare, perchè sono irregolari. I puntini che appartengono a una reale emissione, invece, provengono sempre dalla stessa direzione. Per cui appariranno sempre nello stesso punto del nastro. Scorrendo, quei puntini disegneranno una linea più o meno regolare. Quello significa che in quella direzione c'è un bersaglio. A quel punto, manovrando il proprio sottomarino, si ottengono direzioni diverse man mano che il proprio sottomarino si sposta. Anche la presenza di un lungo sonar rimorchiato con relativi sensori distribuiti per tutta la lunghezza, consente di avere più direzioni di provenienza relativa. In questo modo si può effettuare una triangolazione che consente di calcolare, con una certa approssimazione, la posizione del bersaglio. Sistemi di elaborazione computerizzata consentono di effettuare al meglio queste operazioni tenendo conto di tutte le variabili (strato termico in particolare) e di confrontare il rumore del bersaglio con una banca dati, di isolarlo e di "sentirlo" letteralmente, filtrando il rumore di fondo. In questo modo si riesce a individuare il tipo di bersaglio, la classe del sottomarino o della nave, e in qualche caso persino la singola unità. Conoscendo il tipo di bersaglio e le caratteristiche delle sue eliche (elemento prezioso dello spionaggio sottomarino) e analizzando la frequenza del rumore che si sente, si può calcolare persino la sua velocità. Con tutti questi dati si ottengono quindi posizione, quota, direzione e velocità. Oggi ci sono i computer, prima tutto questo era appannaggio degli addetti ai sonar, delle loro orecchie, occhi e abilità.
  11. Gianni065

    Governo d'Italia

    Vorrei chiarire qualche punto, e premetto che non entro nel discorso NOI/VOI o BERLUSCONI/PRODI perchè ognuno ha le sue idee e le sue ragioni. Innanzitutto sulla legge elettorale, è opinione di moltissimi tecnici che con la vecchia legge avrebbe vinto il centro-destra o al massimo ci sarebbe stata la camera agli uni e il senato agli altri. Non c'è dubbio che Berlusconi abbia fatto questa legge per mettere in difficoltà il centro-sinistra ma non c'è dubbio nemmeno che il giochetto si è rivelato un boomerang. Avrebbe creato più difficoltà lasciando le cose come stavano ed evitando le giustissime critiche per aver fatto una simile legge con quel fine e per di più unilateralmente. Se sia il caso di rifare la legge prima di andare al voto o meno, è una questione che è impossibile affrontare con obiettività. Da un lato è chiaro che una legge elettorale fatta bene e condivisa sarebbe la scelta più giusta per il paese. D'altro canto è difficile pensare che con questo tipo di frammentazione partitica sia possibile fare una legge elettorale condivisa, in questo Parlamento. Poi è innegabile che il centro-destra ha tutto l'interesse a giocarsi la carta voto ora, in quanto il dissenso nel paese per il governo Prodi è al massimo livello, in quanto il centro destra ha da molti mesi avviato la campagna elettorale, in quanto il centro-sinistra è ancora confuso e stordito per quanto successo, e per di più spaccato, tra l'estrema sinistra, UDEUR, PD che va per i fatti suoi, ecc... Al contrario è interesse del centro-sinistra guadagnare tempo per riorganizzare le fila, collocare e rinforzare adeguatamente il PD e far partire la macchina della campagna elettorale a pieno regime e con le idee chiare e una struttura definita. Di fronte a questa situazione, pensare a un governo di scopo per la legge elettorale è davvero un esercizio accademico. Quanto a Berlusconi, vorrei dire che secondo me ha cambiato il modo in cui i politici si presentano al pubblico. Se ci fate caso, prima buona parte dei politici si presentavano male e riuscivano a malapena a parlare in italiano. Lui ha "spettacolarizzato" la politica, costringendo tutti a inseguirlo sul piano dell'abilità di comunicazione. Peccato che questa spettacolarizzazione alla fine investe solo l'apparenza e non la sostanza, con il risultato che la politica di oggi appare più avvincente di quella di 20 anni orsono, ma terribilmente meno seria. Io credo che l'Italia non sia sufficientemente matura sul piano politico. Siamo passati da una democrazia mono-partito (la vecchia DC) a una democrazia in cui i partiti sono troppo frammentati, e ci siamo passati non attraverso una maturazione politica ma per effetto di un terremoto giudiziario. Quello che serve non è tanto una riforma elettorale: il rischio infatti è che si torni a un sistema mono-partito, con un centro compatto che taglia completamente le ali e soffoca ogni possibilità di alternanza. Servirebbe una riforma del sistema di governo, che garantisca a un premier e a una legislatura di alternarsi con l'altra ma di poter attuare tutto il programma politico nei cinque anni di durata. Senza questa capacità, è inutile interrogarsi se sia stato meglio il governo Berlusconi o quello Prodi, perchè nessuno dei due è riuscito a governare in modo sereno. Il governo Berlusconi ha dovuto fare i conti con un'opposizione che ha puntato solo alla distruzione e non alla costruzione, ponendogli tutti i bastoni tra le ruote possibili e immaginabili. Il che è comprensibile, visto che Berlusconi ha creato il suo consenso lanciando una campagna contro il comunismo e le "sinistre". Il governo Prodi a sua volta è nato come coalizione anti-Berlusconiana. Questa contrapposizione così esacerbata, che mette il bene del Paese in secondo piano rispetto alla guerra contro gli avversari, non ha portato da nessuna parte. Quello di buono che hanno fatto i due governi (ed entrambi hanno fatto cose positive) è annichilito da questa penosa contrapposizione fine a sè stessa. In tutto questo ci ha messo lo zampino spesso e volentieri la magistratura, a prescindere dal fatto che si sia trattato di zampate calcolate o semplicemente dovute. Se i partiti continueranno con questo andazzo, necessariamente la responsabilità di guidare il paese si sposterà dagli ambiti costituzionali (governo e parlamento e partiti politici) a quelle lobbies e strutture che assicurano al cittadino più fiducia e sensazione di coerenza e stabilità: le confederazioni, i sindacati, le lobbies, le categorie. In pratica, le forze socialmente ed economicamente più forti del paese potrebbero assumere un ruolo che va ben al di là dei confini assegnati dalla Costituzione, e questo potrebbe comportare gravi rischi.
  12. I piloti hanno fatto benissimo a lanciarsi, a prescindere dalla possibilità di fermare l'aereo o meno. Se si sviluppa un incendio di quel tipo in fase di decollo con l'aereo zeppo di carburante, lanciarsi è decisamente la cosa giusta da fare. Il recupero dipenderà dall'entità dei danni, ma è più probabile che l'aereo abbia finito di volare. Di Tornado "fermi" ce ne sono. Al momento, così a occhio e croce senza andare a spulciare matricole ecc..., dovrebbero esserci una sessantina di velivoli in condizioni operative, compresi i biposto, e un buon numero di aerei in naftalina.
  13. Scaricate questo... http://www.dtig.org/docs/Russian-Soviet%20...%20Missiles.pdf
  14. Gianni065

    Kormoran

    Euro. Che mancano. euro, che mancano. Peraltro, proprio la Germania ha semplicemente azzerato la sua aviazione navale d'attacco... L'Harpoon è di concezione molto più moderna rispetto al Kormoran, ed è ancora in produzione. Questo consente di risparmiare sui costi di gestione. Quando un sistema d'arma esce fuori di produzione, la manutenzione e la revisione, la sostituzione delle parti scadute, tende ad avere costi sempre maggiori. http://en.wikipedia.org/wiki/Penguin_missile Sperare bisogna sempre sperare, ma l'Italia non sembra interessata (più che altro per ragioni economiche) Qua non è il caso di sperare, anche perchè non so fino a che punto sarebbe un buon acquisto... Se non c'è altro... ma non è molto salutare... Mica solo quelli... anche i cannoni a tiro rapido non scherzano. ;-)
  15. Gianni065

    Scramble!

    Diciamo che le industrie giapponesi hanno interessi nella produzione degli aerei USA che non hanno nella produzione dell'Eurofighter e le cose si comprendono meglio! Innanzitutto i giapponesi tendono ad acquistare la licenza di produzione, piuttosto che velivoli già pronti, anche a costo di spendere cifre enormi (per il loro sistema di approviggionamento che prevede finanziamenti annuali per l'acquisto di poche macchine anzichè finanziamenti pluriennali che consentono di ottenere grossi risparmi produttivi). L'F-22 è prodotto utilizzando anche macchinari di produzione giapponese (se non ricordo male buona parte delle ali). Inoltre l'interscambio commerciale tra USA e Giappone è molto più alto rispetto ai paesi europei, e questo comporta che per il Giappone è molto più facile ottenere compensazioni industriali per l'acquisto di materiale americano. Ci sono quindi varie ragioni per cui i giapponesi hanno interesse a preferire il Made in USA, e scalzare questa tendenza è tutt'altro che facile. ======== Sul discorso dei MIG-29 in Alaska e dell'autonomia, questo è un tipico caso in cui l'autonomia di trasferimento assume la sua importanza. Questa autonomia si ottiene volando a quote e velocità che consentono di minimizzare i consumi e massimizzare l'autonomia. Di solito si tratta di quote elevate (intorno agli 11.000 metri) e velocità ben al di sotto dei 1000 km/h. Queste autonomie sono ovviamente del tutto diverse rispetto a quelle operative, che devono tener conto di accelerazioni, manovre, armamento, ecc... La differenza tra un'autonomia di trasferimento e un'autonomia operativa è altissima.
  16. Discussione interessante ma irta di insidie. Non è che segua molto discorsi e mosse del Papa, per cui potrei dire qualche cavolata. Ma ho letto che Psycho ha scritto all'inizio: A proposito di persone non ricevute: Ratzinger si è permesso di non ricevere il Dalai Lama. Poi trovo questo: http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=7476 e sono un attimo confuso, magari Psycho mi spiegherà. A questo punto ho voluto verificare anche la storia che "Ratzinger nel 1990 ha definito il processo a Galieli "ragionevole e giusto"" anche questa citata da Psycho (non me ne volere, Psy... non ce l'ho con te, giuro) e chiedendo di qua e di là mi hanno inviato il testo del discorso del 1990. E scopro che il Papa non ha detto esattamente quello che gli viene messo in bocca. Il discorso completo lo allego alla fine del post. Il passaggio esatto dice: Se qui entrambe le sfere di conoscenza vengono ancora chiaramente differenziate fra loro sotto il profilo metodologico, riconoscendone sia i limiti che i rispettivi diritti, molto più drastico appare invece un giudizio sintetico del filosofo agnostico-scettico P. Feyerabend. Egli scrive: «La Chiesa dell’epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione» Non so se è chiaro: Ratzinger non ha detto quella frase, nè l'ha fatta propria. Aveva soltanto citato quello che aveva detto un filosofo per di più agnostico! Stava evidenziando quanto fosse stato drastico quel giudizio espresso da quel filosofo! Allora, premesso che non impazzisco per Ratzinger, credo che chi ha addotto queste ragioni per opporsi alla presenza del Papa l'abbia fatto in maniera pretestuosa. Non si voleva il Papa, qualunque Papa, indipendentemente da quello che aveva detto in passato (peraltro, se spulciamo la vita di chiunque, voglio vedere a chi non è mai capitato di aver detto una frase fuori luogo in qualche occasione). E tanto meno si voleva questo Papa, che non nasconde le sue idee di riportare la Chiesa a un contesto più formale e rigido. Queste idee si possono approvare o disapprovare, ma credo questo spetti ai cattolici praticanti innanzitutto, e non certo a chi mette in discussione la Chiesa e i suoi valori. Mi spiego meglio. Io ho il mio pensiero e quello che dice la Chiesa mi interessa poco. Non pendo dalle parole del Papa nè da quelle del parroco, per cui se la Chiesa dice che la messa si deve fare in latino e con le spalle al pubblico, per me non cambia niente. Possono farla anche in ostrogoto. Se ai cattolici praticanti sta bene o sta male è un loro problema, non mio. Se la Chiesa è contro la sperimentazione genetica e la procreazione assistita, è un problema che non mi riguarda. La Chiesa è la Chiesa, si stabilisce le proprie regole e ha le proprie idee. Il problema non è la Chiesa, ma semmai chi si lascia influenzare da essa. Ma che piaccia o no, la Chiesa ha avuto e ha un ruolo fondamentale in molti contesti sociali, e questo è tanto più vero in Italia. E non venitemi a parlare dei tesori vaticani o altre cose simili. La Chiesa è uno Stato sovrano, è normale che abbia anche la sua dose di apparenze. Peraltro, i tesori vaticani sono fonte di guadagno per la Chiesa, guadagni che vengono riversati in buona parte in opere misericordiose. Anche chi dona direttamente a quella missione o a quell'altra, lo fa perchè a monte c'è un lavoro di informazione, pubblicità, sostegno ecc... che conta sulla forza economica e politica della Chiesa. Ma non mi pare di aver visto molti cardinali ad abbronzarsi sulla coperta di uno yacht o a dare festini con le cameriere vestite da conigliette, per intenderci. Al contrario di qualcun altro che si definisce "proletario". Credo quindi che i giudizi vadano espressi dopo un'attenta valutazione di tutta una serie di cose. Nè possiamo buttare a mare il ruolo che la Chiesa ha avuto nelle vite degli italiani, la stabilità che ha assicurato in difficili periodi di transizione. Questo non significa che bisogna fare quello che dice la Chiesa. Significa solo che sarebbe giusto portargli un minimo di rispetto, considerazione e apprezzamento. Ogni tanto bisognerebbe ricordarsi che quando diciamo che oggi è il 22 gennaio 2008, e quando 3/4 di mondo dice e scrive che oggi è il 22 gennaio 2008, quel duemilaotto significa 2008 anni dalla nascita di Cristo. Soffermiamoci a pensare a questo. Parliamo di togliere i crocifissi dalle scuole e non ci rendiamo conto che quel crocifisso sta nella nostra vita di tutti i giorni, dalla data sull'agenda alle nostre imprecazioni (chi di voi non ha mai detto: Santa Madonna! o Dio bono! o qualcosa di simile nella sua vita? Quanti invece hanno detto "Che Allah sia lodato! ?"). Sia chiaro: sto facendo esempi simili al solo scopo di provocare una riflessione più ampia rispetto a quanto ho letto sinora. Ma per tutto quello che ho esposto, credo che l'episodio della Sapienza sia stato semplicemente vergognoso e inaccettabile, e che ben altre siano state le ragioni che lo hanno determinato. Se quella fosse stata la visita di un qualsiasi capo di stato, si può star tranquilli che sarebbero volate fior di manganellate e la visita si sarebbe svolta. Ma il Papa non è un qualsiasi capo di stato, e i principi della Chiesa non possono accettare che un discorso valga una repressione violenta (per quanto meritata). E coerentemente con tale pensiero, che rende tali principi decisamente superiori rispetto a quelli di un qualsiasi stato e - è bene sottolinearlo - anche rispetto a molte altre religioni, il Papa ha preferito annullarla. Decisione estremamente saggia e moralmente condivisibile. Ben diverso (e negativo) il giudizio sul Governo, che ha fatto una figuraccia e l'ha fatta fare all'intero paese. Quella che un'università di Roma - di cui il Papa è vescovo - università fondata da un Papa, nella nazione che ospita il Papa, nella nazione che è stata fulcro del cristianesimo, abbia di fatto impedito al Papa di tenere un discorso, è una barzelletta di cui ha parlato tutto il mondo. Se qualcuno di ciò è soddisfatto, buon per lui. Io no di sicuro. ============== IL DISCORSO DEL PAPA DEL 1990 La crisi della fede nella scienza Fonte: "Svolta per l’Europa? Chiesa e modernità nell’Europa dei rivolgimenti". Edizioni Paoline, Roma 1992, pagine 76 - 79. “Nell’ultimo decennio, la resistenza della creazione a farsi manipolare dall’uomo si è manifestata come elemento di novità nella situazione culturale complessiva. La domanda circa i limiti della scienza e i criteri cui essa deve attenersi si è fatta inevitabile. Particolarmente significativo di tale cambiamento del clima intellettuale mi sembra il diverso modo con cui si giudica il caso Galileo. Questo fatto, ancora poco considerato nel XVII secolo, venne -già nel secolo successivo- elevato a mito dell’illuminismo. Galileo appare come vittima di quell’oscurantismo medievale che permane nella Chiesa. Bene e male sono separati con un taglio netto. Da una parte troviamo l’Inquisizione: il potere che incarna la superstizione, l’avversario della libertà e della conoscenza. Dall’altra la scienza della natura, rappresentata da Galileo; ecco la forza del progresso e della liberazione dell’uomo dalle catene dell’ignoranza che lo mantengono impotente di fronte alla natura. La stella della Modernità brilla nella notte buia dell’oscuro Medioevo (1). Secondo Bloch, il sistema eliocentrico -così come quello geocentrico- si fonda su presupposti indimostrabili. Tra questi, rivestirebbe un ruolo di primo piano l’affermazione dell’esistenza di uno spazio assoluto; opzione che tuttavia è stata poi cancellata dalla teoria della relatività. Egli scrive testualmente: «Dal momento che, con l’abolizione del presupposto di uno spazio vuoto e immobile, non si produce più alcun movimento verso di esso, ma soltanto un movimento relativo dei corpi tra loro, e poiché la misurazione di tale moto dipende dalla scelta del corpo assunto come punto di riferimento, così ?qualora la complessità dei calcoli risultanti non rendesse impraticabile l’ipotesi? adesso come allora si potrebbe supporre la terra fissa e il sole mobile» (2). Curiosamente fu proprio Ernst Bloch, con il suo marxismo romantico, uno dei primi ad opporsi apertamente a tale mito, offrendo una nuova interpretazione dell’accaduto. Il vantaggio del sistema eliocentrico rispetto a quello geocentrico non consiste perciò in una maggior corrispondenza alla verità oggettiva, ma soltanto nel fatto che ci offre una maggiore facilità di calcolo. Fin qui, Bloch espone solo una concezione moderna della scienza naturale. Sorprendente è invece la valutazione che egli ne trae: «Una volta data per certa la relatività del movimento, un antico sistema di riferimento umano e cristiano non ha alcun diritto di interferire nei calcoli astronomici e nella loro semplificazione eliocentrica; tuttavia, esso ha il diritto di restar fedele al proprio metodo di preservare la terra in relazione alla dignità umana e di ordinare il mondo intorno a quanto accadrà e a quanto è accaduto nel mondo» (3). Se qui entrambe le sfere di conoscenza vengono ancora chiaramente differenziate fra loro sotto il profilo metodologico, riconoscendone sia i limiti che i rispettivi diritti, molto più drastico appare invece un giudizio sintetico del filosofo agnostico-scettico P. Feyerabend. Egli scrive: «La Chiesa dell’epoca di Galileo si attenne alla ragione più che lo stesso Galileo, e prese in considerazione anche le conseguenze etiche e sociali della dottrina galileiana. La sua sentenza contro Galileo fu razionale e giusta, e solo per motivi di opportunità politica se ne può legittimare la revisione» (4). Dal punto di vista delle conseguenze concrete della svolta galileiana, infine, C. F. Von Weizsacker fa ancora un passo avanti, quando vede una «via direttissima» che conduce da Galileo alla bomba atomica. Con mia grande sorpresa, in una recente intervista sul caso Galileo non mi è stata posta una domanda del tipo: «Perché la Chiesa ha preteso di ostacolare lo sviluppo delle scienze naturali?», «Perché la Chiesa ha preteso di ostacolare lo sviluppo delle scienze naturali?», ma esattamente quella opposta, cioè: «Perché la Chiesa non ha preso una posizione più chiara contro i disastri che dovevano necessariamente accadere, una volta che Galileo aprì il vaso di Pandora?». Sarebbe assurdo costruire sulla base di queste affermazioni una frettolosa apologetica. La fede non cresce a partire dal risentimento e dal rifiuto della razionalità, ma dalla sua fondamentale affermazione e dalla sua inscrizione in una ragionevolezza più grande. […] Qui ho voluto ricordare un caso sintomatico che evidenzia fino a che punto il dubbio della modernità su se stessa abbia attinto oggi la scienza e la tecnica”. (1) Cfr. W. Brandmüller, Galilei und die Kirche oder das Recht auf Irrtum, Regensburg 1982. (2) E. Bloch, Das Prinzip Hoffnung, Frankfurt/Main 1959, p. 920; Cfr F. Hartl, Der Begriff des Schopferischen. Deutungsversuche der Dialektik durch E. Bloch und F. v. Baader, Frankfurt/Main 1979, p. 110. (3) E. Bloch, Das Prinzip Hoffnung, Frankfurt/Main 1959, p. 920s.; F. Hartl, Der Begriff des Schopferischen. Deutungsversuche der Dialektik durch E. Bloch und F. v. Baader, Frankfurt/Main 1979, p. 111. (4) P. Feyerabend, Wider den Methodenzwang, FrankfurtM/Main 1976, 1983, p. 206.
  17. Ciao Legolas e grazie del saluto caloroso. In realtà non vi ho mai abbandonati, sto continuando a lavorare sulle schede tecniche dei velivoli e ce n'è una che aspetta solo di essere pubblicata (anche Fabio è molto impegnato di questi tempi). Ho postato pochissimo, è vero, perchè ho lavorato tanto "di là" ;-) ===== Gianvito ha scritto: "gli inglesi hanno potuto aggiornare le “librerie” del Typhoon con i dati relativi alla traccia radar, infrarossa ed alle emissioni radar dei Su30" Esattamente. Questi sono gli aspetti che contano in questo tipo di esercitazioni. I piloti imparano a conoscere il potenziale avversario, e altrettanto fanno computer e sensori. ===== Occhio, Gianvito, che la capacità di "friggere" i missili nemici è qualcosa su cui si lavora a livello sperimentale, ma sarebbe azzardato dire che l'F-22 dispone già operativamente di questa possibilità. ===== Vorrei precisare il concetto di Eurofighter / Teatro Europeo e F-22 / Caccia "da territorio nemico". L'Eurofighter è stato concepito per operare sul teatro europeo nello schema di conflitto tipico che si prevedeva nella guerra fredda: distanze ridottissime, elevatissima densità di minaccia, ambiente elettronico saturo, operazioni su territorio amico da difendere. In questo tipo di ambiente, la concreta possibilità di effettuare ingaggi a medio-lungo raggio è minima, perchè il campo di battaglia aereo è così "intasato" che il rischio di abbattere velivoli amici è troppo alto. I velivoli nemici di riferimento erano i MIG-29 soprattutto e - un po' meno - i Flanker. Entrambi dotati di FLIR e in grado di combattere "a radar spento". Questa è la ragione per cui l'Eurofighter disponeva sin dall'inizio, nelle intenzioni, di un FLIR avanzato, che in quel contesto è estremamente utile. Per la stessa ragione, si è data molta importanza alla manovrabilità. L' F-22 è stato concepito come un aereo destinato ad acquisire la supremazia aerea sul territorio nemico. E' quello che viene definito anche Expeditionary Fighter. Di qui la supercrociera e l'enorme riserva di carburante, in grado di consentirgli di operare su vastissime aree, di qui l'assenza del FLIR, di qui le capacità Stealth. Quando operi su territorio nemico, le posizioni dei propri aerei sono ben note (perchè sei tu che stai gestendo la missione, non è una risposta a un attacco nemico) e tutto quello che si trova altrove è nemico. Questo consente una libertà di ingaggi sulle medie e lunghe distanze decisamente superiori. Certo, la fine della guerra fredda ha mutato drasticamente i requisiti, ed è anche per questo che entrambi i caccia hanno dovuto adattarsi, adattamento che è costato innanzitutto un prolungamento enorme dei tempi di sviluppo (e dei costi). Le capacità strategiche dell'F-22 (autonomia, velocità, stealthness, radar) restano superbe e ineguagliate, ma sul piano tattico, ed in particolare nel combattimento ravvicinato, il Typhoon ha un'aggressività (manovrabilità, FLIR, eccesso di spinta) che gli consentono di affrontarlo senza particolari complessi di inferiorità.
  18. Io prenderei con le pinze questo genere di articoli e racconti. Le leggende aeronautiche non hanno da invidiare nulla a quelle di altri settori, quanto a fantasia e parzialità. Anche i risultati delle esercitazioni vanno presi con diffidenza, se non si conoscono tutti i parametri utilizzati per le stesse. La Cope India è un tipico esempio in cui la conoscenza di alcuni dei parametri adottati consente di interpretare con maggiore fedeltà i risultati ottenuti. Quando i parametri mancano del tutto, ogni giudizio è a dir poco azzardato. Le capacità dell'F-22 con il controllo vettoriale della spinta gli consentono prestazioni di manovra che nemmeno il Typhoon può vantare, ma quello che abbiamo detto sulle manovre esasperate mostrate dai vari Flanker e derivati, vale anche per l'F-22: nel combattimento ravvicinato, è la conservazione dell'energia il fattore predominante. Se teniamo in considerazione questo aspetto, è bene mettersi in testa una cosa: dal punto di vista del combattimento ravvicinato, "a vista" per intenderci, che ci si trovi su un F-15 o un F-16 o un F-22 o un EF-2000 o un SU-27/30 o persino un F-4E o un Mirage 2000, l'aereo in sè fa poca differenza. Se l'avversario vira più stretto, io svilupperò la mia manovra sul piano verticale in tutto o in parte. Ecco perchè sono altre le cose che contano. Conta l'avionica di bordo, ad esempio. Più mi semplifica la vita, più posso concentrarmi a quello che succede fuori dal canopy. A cosa mi serve avere un aereo che vira a 50 gradi al secondo se poi ci metto 3 secondi per capire che devo virare? E qui torniamo a un punto cardine: l'addestramento e l'abilità del pilota sono un fattore fondamentale. Poi c'è il funzionamento del sistema in generale: aereo/sensori/armi. Se il mio sistema d'arma mi consente di agganciare il bersaglio con 5 secondi di anticipo, o di lanciare il missile con 10 gradi di scarto in più, questo aumenta esponenzialmente le mie possibilità di vincere il combattimento. Quando i fattori in campo grosso modo si equivalgono, alla fine conta molto come si inizia il combattimento. Vedere il nemico in anticipo significa predisporsi al combattimento nella posizione più favorevole o in quella meno sfavorevole, secondo i casi. Iniziare con 5000 piedi di vantaggio significa avere un vantaggio energetico da poter spendere. Iniziare con il sole alle spalle può significare avere una discreta manciata di secondi di vantaggio nell'avvistamento visivo. Ci sono tutta una serie di incognite, per cui i combattimenti puri non sono mai scontati nell'esito. Proprio per questo le aviazioni che se lo possono permettere, considerano il combattimento manovrato come l'ultima risorsa di un pilota, e preferiscono lavorare sull'integrazione fra vari assetti, di modo che il proprio pilota possa entrare nell'arena supportato da un'intera organizzazione. Questo non significa solo aerei AWACS, elettronici, cisterne (importantissime: non preoccuparsi del post-bruciatore è un gran vantaggio...) ma anche una perfetta pianificazione tattica delle forze nel campo di battaglia, in maniera tale che per ogni possibile minaccia siano disponibili risorse in grado di affrontarla da una posizione di vantaggio. Questa capacità di integrazione appartiene a pochi, finora solo le forze aeree americane, israeliane e NATO hanno dimostrato operativamente di saperla mettere in campo. Le esercitazioni che si fanno al di fuori di questi schemi, hanno un valore estremamente relativo e ben poco rappresentativo di come i velivoli saranno effettivamente impiegati. L' F-22 è stato concepito per inserirsi in questo contesto come uno strumento di proiezione di potenza aerea sopra teatri di guerra nemici, e le sue prestazioni sono chiaramente ottimizzate a questo scopo. L'Eurofighter invece è stato concepito per inserirsi in questo contesto come strumento di difesa aerea su un teatro tipicamente rappresentato dall'Europa Centrale. A seconda del modo in cui un'esercitazione privilegia uno o l'altro aspetto, le due macchine possono reciprocamente scambiarsi la posizione di vantaggio e svantaggio. Infine, non meraviglia che la Fighter Mafia sia contraria all'F-22. Questa scuola di pensiero privilegia aerei maneggevoli, veloci e spendibili, senza alcun compromesso tra le capacità aria-aria e quelle aria-terra. In base a questa scuola, se con il prezzo di un F-22 posso avere 6 F-16, è meglio combattere in 6. Ed è difficile dargli torto a priori...
  19. Gianni065

    F-15 Atterra Con Un'ala Sola!

    Leptone, ho scritto che "non è un buon segno" perchè se non conosci come opera un sistema FBW e non conosci il sistema di controllo di cui disponeva quel modello di F-15, tutti i tuoi ammirevoli intenti di ricostruire il fatto dal punto di vista aereodinamico lasciano il tempo che trovano. I sistemi FBW non sono semplici cavi elettrici che sostituiscono i classici comandi "meccanici", ma quando si parla di FBW si intende proprio un sistema che controlla il volo dell'aereo interpretando i comandi che il pilota "comunica" attraverso lo stick e muovendo le superfici di controllo in modo adeguato. Grazie ad essi, come ha ribadito Balthasar, aerei "impossibili da volare" volano senza nessun problema. Se uno si mette a fare studi sull'aerodinamica di un F-117 conclude che non può volare. Invece vola. L' F-15 può volare senza FBW perchè - al contrario di aerei come l'F-16 o l'F-117 - è stabile, ma si avvale ugualmente dell'FBW per gestire al meglio il controllo del volo al di là delle capacità del pilota. Quando l'F-15 ha perso quella semi-ala, il sistema di controllo (che nel caso specifico si chiama CAS Control Augmentation System) è stato in grado di compensare utilizzando le altre superfici aerodinamiche a disposizione. Il risultato era tutt'altro che scontato, giacchè il software di controllo ha dei limiti: se la situazione che si verifica va oltre i parametri previsti nella programmazione, non riesce più a governarlo e questo - specialmente in aerei instabili dove il sistema di controllo non può essere disabilitato - comporta quasi sempre la perdita del velivolo. In quel caso, evidentemente, il sistema di controllo ce l'ha fatta, e va riconosciuto il merito ai suoi programmatori. Puoi avere un'idea della complessità del CAS dell'F-15 qui: http://www.f15sim.com/operation/f15_hydro_mech.html Inoltre, non comprendo come si possa azzardare una simulazione di questo tipo, senza conoscere i pesi in gioco e la loro distribuzione.
  20. Gianni065

    F-15 Atterra Con Un'ala Sola!

    Dunque, Leptone... Sorvolo sulle tue considerazioni sui militari e compagnia bella. Oggi sono buono. 1) Il fatto è realmente accaduto. Quando è accaduto, io c'ero (nel senso che esistevo) e ho letto su tutte le riviste tecniche dell'epoca la notizia, i resoconti, le spiegazioni degli esperti, i commenti, ecc... ecc... ecc... E' come se tra 20 anni qualcuno mi venisse a dire che il Pardo's Push è dubbio perchè non ci sono foto, o che è troppo strano che un navigatore resti sospeso incastrato nel canopy con mezzo corpo fuori dopo l'azionamento involontario del sedile di eiezione, e ciò nonostante sia sopravvissuto in quelle condizioni al volo e all'appontaggio del proprio Intruder su una portaerei. Oppure, che mi dicano che è impossibile che un uomo venga inghiottito dalla presa d'aria di un Intruder e si salvi con qualche graffietto. Eppure tutte queste cose sono realmente accadute. Noi qui sappiamo che il fatto è storicamente vero. Punto. Capisco che questa risposta non ti soddisfa ma... non possiamo farci nulla. 2) Ha poco senso, su questi argomenti, ragionare su foto e link e mettere in dubbio dichiarazioni rese dai protagonisti. Non c'è interesse a mentire e non stiamo parlando nè di Ustica nè di Piazza Fontana. 3) Mi pare di aver letto che studi ingegneria. Qualcuno ha parlato di FBW sull'F-15 e hai risposto che "mi informero' anche su questo "FBW"". Non è un buon segno. Il sistema di controllo del volo dell'Eagle era il più sofisticato all'epoca in cui fu costruito e costituisce già un'ottima spiegazione di quanto accaduto. Con un FBW puoi far volare qualsiasi cosa, a patto di avere la spinta sufficiente. Non ha quindi alcun senso costruire modelli aerodinamici, se poi non sai in che modo ha agito il FBW dell'aereo in quelle condizioni. Entriamo infatti nel campo dei parametri del software e della risposta del sistema di controllo, e questi dati non possono essere "ricostruiti a tavolino".
  21. Non c'è da chiedere scusa, hai fatto bene a postarlo. Il 99 % della gente prenderebbe per buono l'articolo. Io lo conoscevo già, ormai bene o male non c'è questione che non abbia dovuto verificare o approfondire, in relazione a questi fatti. Anzi, è stata un'occasione per evidenziare, ancora una volta, quanto sia importante verificare le fonti, specialmente quando si tratta di materie delicate. Dato che non sempre è possibile verificarle, anche per questioni di tempo, è sempre bene lasciarsi un margine di dubbio quando si legge qualcosa e non si ha modo di risalire alla fonte originaria. ;-)
  22. Non credo che ci sia alcuna necessità di ricorrere ai MIG-31 per abbattere un Global Hawk, che peraltro affida le sue possibilità di sopravvivenza nei confronti di intercettori nemici ad altri fattori che non la quota. Nè credo che la Siria sia preoccupata dei Global Hawk americani, la cui presenza sui cieli siriani è tutt'altro che probabile. Semmai la Siria deve preoccuparsi di minacce aeree israeliane. Non c'è poi alcuna necessità di operare i Global Hawk dalla Sicilia, per battere Africa e Medio Oriente, giacchè gli USA dispongono di basi operative direttamente in quelle aree. Peraltro, l'autonomia dei Global Hawk è tale da non porre nessun tipo di problema di necessità di rischieramanto su basi avanzate. Lo schieramento in Sicilia è utile ai fini logistici, ma non necessario per quelli operativi.
  23. Le crociere di lungo periodo, siano esse addestrative o dimostrative, richiedono sempre un impegno e una capacità finanziarie, logistiche e organizzative non indifferenti. Non sono molte le marine che hanno queste capacità e l'Italia è tra queste. In passato, quando c'era qualche soldino in più, ne sono state fatte diverse. Peraltro, crociere a parte, gruppi navali italiani sono stati impiegati per mesi a distanze considerevoli, nell'ambito delle missioni internazionali, ma qui si parla di crociere addestrative e dimostrative o comunque non legate a missioni operative reali. Queste attività hanno sempre un ritorno di immagine, pubblicitario, promozionale, anche se vengono utilizzate unità navali non più "allo stato dell'arte". Le navi visitano porti, partecipano ad attività di altre marine, possono portare a bordo delegazioni dell'industria. Una nave è un piccolo pezzetto di territorio nazionale che si sposta (le navi da guerra - e solo le navi da guerra - mantengono la sovranità territoriale dello Stato cui appartengono, anche quando entrano nelle acque territoriali di un altro Stato). Il valore simbolico della loro presenza è molto alto, e spesso costituiscono momento di festa e di incontro con le comunità nazionali che risiedono all'Estero. Visite diplomatiche e di cortesia, festicciole, scambi culturali, e tante altre attività accompagnano questo genere di missioni, e spesso si finisce per prendere accordi commerciali (anche in settori del tutto diversi da quello navale o militare) o si prendono "appuntamenti" commerciali per il futuro. La Francia è sempre stata molto attenta a queste attività, anche per mantenere alta l'immagine di Marina Oceanica che affonda le sue radici nella storia.
  24. Ciao a tutti ! Innanzitutto scusate la mia latitanza in questo periodo, ma come vedete "di là" è sempre un ribollire ! Confermo quello che ha scritto Brain, che sta seguendo la vicenda da vicino. L'iniziativa è di Bifidus, un forummista di Crono911 ed ex-utente di LC, e devo dire che ha fatto un bel colpaccio, dimostrando platealmente come su quel sito si pubblichi qualsiasi cosa senza alcuna verifica e senza nemmeno conoscere l'articolista di turno. Su LC preferiscono prendersela con Crono911 ma è comprensibile: brucia troppo che un loro ex-iscritto gli abbia giocato questo tiro! Peraltro nelle ultime settimane aumentano gli ex-iscritti di LC che passano su Crono911, e nel frattempo Mazzucco ormai banna anche i suoi stessi adepti, colpevoli di criticarlo. Perchè dovrei aver paura? Crono911 (libro e sito) si basa esclusivamente su fonti verificate e verificabili, anzi è proprio il principio di base su cui è costruito: controbattere la disinformazione con l'informazione. Il mio lavoro è concepito affinchè il lettore possa (anzi debba) verificare da sè le fonti, che sono tutte citate e linkate con precisione. C'è poi una sostanziale differenza: Mazzucco ha la necessità di prendere in giro i suoi iscritti ed i suoi lettori, l'iniziativa di Bifidus è solo l'ennesima dimostrazione di questo suo modo di lavorare. Io non ho alcuna necessità del genere. In altre parole, se prendi in giro il prossimo prima o poi la cosa si scopre. Se non lo prendi in giro non c'è nulla da scoprire! ;-) EDIT Sull'articolo postato da Graziani. Questa traduzione (non so da dove provenga) è un altro esempio di disinformazione. I documenti originali, infatti, spiegano che il progetto di cui si parla è un progetto di DIROTTAMENTO di aerei americani (ma anche inglesi e francesi) IN EUROPA. Una cosa un po' diversa da quanto accaduto l'11 settembre del 2001, e che non si coglie bene nell'articolo di LE MONDE. Si noti poi come: Tra cui una nota di sintesi di cinque pagine, intitolata "Progetto di deragliamento d' aereo da islamismi radicali" e contraddistinto da una data… 5 gennaio 2001! Otto mesi prima l'11 settembre, la Dgse vi rapporta le discussioni tattiche condotte dall'inizio dell'anno 2000 tra Osama Bin Laden ed i suoi alleati talebani, riguardo un'operazione di deragliamento di aerei di linea americani. il termine appropriato "dirottamento" (détournement) è stato tradotto come "deragliamento" per farlo assomigliare maggiormente a una manovra suicida ! L'articolo originale in francese: http://www.lemonde.fr/web/article/0,1-0@2-...1-892780,0.html in inglese: http://www.truthout.org/docs_2006/041707J.shtml Poi magari approfondendo, si scopre che le cose stanno in maniera un po' diversa da come le cita Le Monde (che da sempre giocherella con questi "scoop" tirati per i capelli): Pierre-Antoine Lorenzi, the former chief of staff for the agency’s Director at the time, said he remembered the note and that it mentioned only the vague outlines of a hijacking plot — nothing that foreshadowed the scale of the Sept 11, 2001 attacks. « It wasn’t about a specific airline or a specific day, it was not a precise plot, » Lorenzi told agencies. « It was a note that said, ’They are preparing a plot to hijack an airplane, and they have cited several companies.’ » http://www.spcm.org/Journal/spip.php?article9309 La disinformazione viaggia anche con questi mezzucci, purtroppo, e proprio per questo le precise verifiche sono sempre indispensabili.
  25. Concordo al 100 % con quello che ha detto Flaggy, e rimarco che si può ottenere un velivolo Stealth anche senza avere tutto il know-how in materia di materiali RAM. La configurazione del velivolo (la "forma", come semplifica Flaggy) si può studiare e testare finchè non si raggiungono valori di RCS ottimali (e ovviamente bisogna disporre di attrezzature di produzione che riescano a garantire le tolleranze minime necessarie nella costruzione) così come si possono progettare i velivoli con stive interne che eliminino la necessità di ricorrere a serbatoi e carichi esterni. Questi due accorgimenti da soli già bastano a tagliare enormemente la RCS, e dovrebbero essere standard in tutti gli aerei di futura progettazione.
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