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Vabbè... ma i francesi si sono costruiti il loro carro, gli inglesi pure, gli americani manco a dirlo, i tedeschi anche... mi sembra giusto che l'Italia faccia altrettanto. Se si porta alle estreme conseguenze il tuo ragionamento, Dominus (e bada bene, non è che tu non abbia ragione, hai ragione, ma la politica e l'economia hanno le loro ragioni), andrebbe a finire così: 1) I Leopard II sono in svendita e non sono secondi a nessuno, quindi si comprano quelli e si affossa l'Ariete; 2) Un F-16C-60 o un F-15E costano meno di un Eurofighter e in fin dei conti non sono poi tanto inferiori (anzi persino superiori in alcuni settori) per cui si comprano quelli e addio Eurofighter; 3) Gli M-16 te li tirano appresso e sono ancora oggi i fucili d'assalto occidentali più diffusi e restano efficacissimi, per cui che motivo c'è di prendere gli AR-70 più costosi e pesanti? e così via.... In questo modo, togli oggi, togli domani, l'industria della difesa italiana sparisce. E non mi sembra giusto.
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La M-1911 non è una pistola. E' un mito. E' la pistola. E il caricatore ha solo sette colpi. L'ottavo dovreste metterlo in canna... ma la 1911 non ha la doppia azione, non ha sistema di abbattimento del cane in sicurezza... non ha una sicura sul percussore... per cui con il colpo in canna il rischio è alto.
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Infatti il popolo israeliano è in guerra da sessanta anni, circondato da nemici che lo vorrebbero distruggere, senza che nel suo territorio si trovino nè materie prime nè coltivazioni agricole o allevamenti sufficienti a sopravvivere senza importazioni. La sua sopravvivenza dipende dalle forniture estere, ed è per questo che tutto viene riciclato e valorizzato.
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Quando nasce un aereo, può nascere con vari nomi. Ad esempio, la Difesa può emanare un requisito e assegnargli un numero di requisito o un nome di requisito (si pensi, ad esempio, al requisito JSF). L'Azienda costruttrice, a sua volta, darà un nome o un numero a quel progetto, che non necessariamente coincide con quello governativo. A questo punto, quando nasce il prototipo, in USA si assegna una sigla, composta da una o più lettere e un numero progressivo. Non tutte le nazioni fanno così, ad esempio in UK si preferisce partire direttamente con un nome. Quindi per lo stesso aereo si possono avere più designazioni (si pensi al Tornado: Tornado, MRCA, PA-200 ecc...) secondo che provengano dal governo, dalla fabbrica, ecc... In Italia non c'è un sistema preciso, di solito si adotta la sigla proposta dall'azienda. Per il nome, di solito in USA l'azienda propone un nome, poi la forza armata è libera di accettarlo o cambiarlo. Si pensi a quanta incertezza c'è stata sul Falcon (che in realtà si chiama Fighting Falcon perchè il nome Falcon apparteneva a un aereo civile) o sul Raptor (nato come Lightning II) ecc... La NATO non assegna codici ai propri aerei, ma lo fa (lo ha fatto) nei confronti degli aerei del blocco orientale (URSS, Cina). Si noti che anche le sigle orientali che conosciamo noi, come SU-27, o MIG-29, sono sigle presupposte dalla NATO, spesso non corrispondenti a quelle reali, ma alla fine i russi (e persino i sovietici) hanno deciso di far proprie le sigle NATO.
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Anche.
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I Cinesi Militarizzano La Variag...
Gianni065 ha risposto a Dominus nella discussione Marina Militare
Lasciamo pure che la Cina si armi... in fin dei conti è stato trascinando l'URSS in una corsa agli armamenti che si è sgretolata.... l'economia occidentale può sopportare burro e cannoni, quelle pseudo comuniste no... -
Bhè non ci vuole poi tanto... è solo questione di congegnare bene il meccanismo di alzo con gli spazi di torretta... se è esterna è anche più semplice.
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Cacciatorpedinieri Classe Orizzonte - discussione ufficiale
Gianni065 ha risposto a Dominus nella discussione Marina Militare
Bhè mi auguro davvero che il sistema EMPAR/ASTER sia superiore all'AEGIS. L'AEGIS ha 25 anni... questo entra in servizio adesso. Vorrei ben vedere... -
I Cinesi Militarizzano La Variag...
Gianni065 ha risposto a Dominus nella discussione Marina Militare
La notizia risale a metà agosto di quest'anno, e non mi ha sorpreso affatto. Davvero qualcuno pensava che i cinesi avessero comprato la Varyag per adibirla a museo galleggiante??? La Cina è il nostro avversario del futuro. Mettiamocelo bene in testa... -
La bocca da 152 dovrebbe essere derivata da quella usata dai semoventi d'artiglieria sovietici. In effetti i russi stanno valutando la possibilità di sostituire due sistemi d'arma (semovente e carro) con un unico mezzo. In ogni caso i russi risentono della scarsissima efficacia dimostrata dai propri carri nelle operazioni belliche reali. Anche se potenti, corazzati e mobili, hanno un grossissimo problema: non riescono a colpire alle grandi distanze, per problemi che riguardano i sistemi di stabilizzazione, la precisione dell'arma, il computer balistico, ecc... Non a caso ormai su tutti i carri russi sono stati integrati missili controcarro sparati dal cannone. Con un cannone da 152 si otterrebbe di allungare la distanza di tiro, consentendo di ottenere un vantaggio rispetto ai carri occidentali (il che si traduce nella possibilità si sparare per primi, magari da fermo) e si potrebbero utilizzare missili controcarro di calibro maggiore e quindi più prestanti. Non so se questa filosofia avrà successo ma ritengo interessante l'idea di sostituire anche i semoventi di artiglieria con un unico sistema d'arma.
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L'umidità è molto dannosa per le armi. E se poi è umidità salata (come quella marina) è davvero micidiale. Le armi che operano in quegli ambienti devono essere costantemente pulite e lubrificate, almeno una volta al giorno se si tratta di armi leggere.
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Sì va bene... vi dico solo di provare a stare nella torretta di un T-80 e poi di un Leopard I o meglio ancora di un M-60. Dopo un'ora di marcia fuori strada in un T-80 siete distrutti. Quando vi trovate in una scatola di sardine nel mezzo di una battaglia saltellando di buca in buca e cercando di capire chi e dove si trova il nemico, stare in un carro che consenta di vedere e capire bene cosa succede all'esterno può essere la differenza tra la vita e la morte. L'ergonomia è importantissima in un carro armato, perchè non basta avere un mezzo veloce, potente e robusto: occorre essere abbastanza freschi e sereni per poterlo usare. Per non parlare dell'efficienza dei sistemi di stabilizzazione degli apparati di visione, di puntamento e di tiro, e dell'armamento. Non è facile colpire un carro nemico che si muove in mezzo al terreno irregolare a 2000 metri di distanza mentre anche voi vi muovete nel terreno irregolare, sobbalzando ogni secondo. I carri sovietici hanno sempre dato una pessima prova di sè, dal dopoguerra in poi.
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Ma guardate che continuiamo a sbagliare se pensiamo che un ruotato con cannone da 105 mm possa sostituire un MBT. Sarebbe quasi come a dire che una pistola può sostituire un fucile. Il punto è che se devi andare in discoteca non puoi portarti un fucile sotto il cappotto, mentre una pistola sì. E la Centauro non è nemmeno un cacciacarri. Un cacciacarri, per definizione, è un veicolo molto leggero e poco protetto (e quindi economico e maneggevole) che ha un armamento di gran lunga più potente di quello di un carro armato. Una jeep con un lanciatore TOW è molto più vicino al concetto di cacciacarri di quanto non lo sia una Centauro. Le Centauro e le autoblindo armate di cannone di grosso calibro, sono dei mezzi il cui scopo principale è quello di fornire una componente di artiglieria a tiro diretto in tutte quelle situazioni in cui un MBT non è disponibile. Reparti leggeri, reparti di pronto intervento, paracadutisti, ecc... sono tipici esempi di forze di fanteria leggere a spiegamento rapido, che possono trovarsi, nel giro di 48 ore, a migliaia di chilometri dal proprio paese armati soltanto di fucili, mitragliatrici e lanciarazzi controcarro. A queste truppe gli vogliamo dare un cannone decente? Ecco che nasce l'autoblindo pesante. Al peso di un terzo o di un mezzo rispetto a un MBT, l'autoblindo garantisce la presenza di una bocca da fuoco decente, con la quale poter impegnare le truppe nemiche e assicurare una difesa minima contro i corazzati nemici. Poi appena possibile arrivano gli MBT. -------- Alle Falkland, visto che parliamo anche di Flakland, forse che gli inglesi mandarono i Chieftain o gli Challenger? Certo che no. Furono i leggerissimi Scorpion e Scimitar a doversi sobbarcare il peso delle operazioni meccanizzate. Motivo? Che non è facile spostare e sbarcare a migliaia di km di distanza un MBT. -------- Vorrei pure che sia chiaro che spostare un MBT non è facile nemmeno in territorio nazionale. Ma voi ve l'immaginate i danni che fa un MBT se si mette a camminare su un terreno agricolo di proprietà privata? Bene. Allora bisogna usare le strade. Un MBT con i cingoli normali fa un rumore infernale, consuma un sacco di carburante e rovina l'asfalto. E' improponibile pensare di spostare un plotone di MBT per più di qualche decina di chilometri, senza usare gli autocarri porta-carri. Invece un reparto di blindo lo sposti nè più nè meno di un semplice camion, ovunque, utilizzando la normalissima rete viaria. Per scopi difensivi, va benissimo: se l'Italia dovesse subire uno sbarco improvviso di una formazione anfibia nemica, ci vogliono giorni prima che arrivino gli MBT per contrastare il nemico. Le blindo sono lì nel giro di poche ore. Semmai il confronto va fatto fra un carro leggero e una blindo. Questo è un confronto valido. Il carro leggero però, ha comunque un solo vantaggio rispetto alla blindo: i cingoli, che assicurano una mobilità maggiore fuori strada. Ma poi ha tutti gli svantaggi degli MBT. Questo è il motivo per cui si preferisce un mix blindo-MBT rispetto a un mix Light Tank - MBT.
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Anche per gli elicotteri da combattimento, la cosa essenziale è che siano idonei alle esigenze di chi li adotta. L'Apache è una macchina complessa, ma non direi proprio delicata. L'USArmy ne è soddisfatto, anche se si è dimostrato vulnerabile al fuoco antiaereo leggero concentrato, ma se lo è l'Apache, figuriamoci gli altri! L'AH-1 è anch'esso un ottimo elicottero controcarro, ma molto particolare. Innanzitutto nasce dalla rivisitazione del progetto UH-1, poi è stato il pioniere degli elicotteri controcarro e ha risentito a lungo di alcune pecche. In particolare la corazzatura era ridotta, e la potenza disponibile non consentiva grandi escursioni con l'armamento (lasciamo perdere le foto pubblicitarie). La sua dote maggiore è sempre stata la ridottissima sezione frontale, che lo rendevano un bersaglio difficile. La versione Super Cobra risolve il problema potenza, e soddisfa moltissimo i Marines. L'A-129 è un elicottero basato sul progetto A-109, ed è stato sviluppato cercando di ridurre al minimo pesi, costi e dimensioni. La corazzatura non è il massimo, ma comunque è sufficiente e l'armamento è equilibrato. Per le esigenze di un esercito medio-piccolo va benissimo.
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In questo caso, però, sembrerebbe che le cose siano andate diversamente. Non è stato il motore, di solito il punto debole degli AMX. Pare invece che il canopy abbia ceduto poco dopo il decollo, rompendosi (forse a causa dell'impatto con un volatile, ma è solo un'ipotesi) e alcuni frammenti sono stati inghiottiti dalle prese d'aria compromettendo il funzionamento del motore. Il pilota ha cercato di riportare a terra il velivolo, ma alla fine ha dovuto lanciarsi, riportando una distorsione a una caviglia.
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Le armi hanno due grandi nemici: la sabbia e l'acqua (specialmente quella salata...) In particolare, la sabbia tende a infilarsi in tutte le parti meccaniche, inficiandone il funzionamento e mescolandosi con i lubrificanti per creare un micidiale composto semi solido. Più è fine, più è pericolosa. Ed è ovviamente facilmente aspirata da qualsiasi cosa... aspiri aria: prese d'aria, ventole, sistemi di raffreddamento, ecc... Per difendersi dalla sabbia si usano particolari filtri antisabbia, specialmente per le prese d'aria, ma più il filtro è efficace, più riduce la quantità d'aria che può far passare, riducendo le prestazioni del mezzo. Per le armi leggere, invece, l'unica soluzione è proteggerle o smontarle e ripulirle ben bene...
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Il problema è che è difficile "penetrare" nel mondo arabo. Devi usare per forza un altro arabo, e non è affatto facile, tenuto conto che se viene scoperto rischia una fine atroce. Se Bin Laden sparisce per sempre, cambiando identità e allontanandosi da tutti i suoi vecchi amici, allora sarà difficile rintracciarlo. Ma se si mantiene nel giro, prima o poi qualche passo falso lo farà. E bene fanno gli americani a far sembrare decantata la cosa: più uno sta tranquillo, più è facile che commetta errori. ------ E aggiungo: anche la cattura di Saddam, ho l'impressione che sia stato dato in pasto agli americani. Come a dire: speriamo che così se ne stiano buoni e soddisfatti...
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In effetti la cattura di Saddam ha stupito molto anche me. Credevo che sarebbe riuscito a darsi uccel di bosco, ma evidentemente non è andata così. E una spiegazione probabilmente c'è. Saddam nel suo paese aveva più nemici che amici, in fin dei conti aveva sterminato la sua stessa famiglia e governava con la supremazia di una minoranza etnica sul resto del paese. Quindi non poteva fidarsi praticamente di nessuno e in fondo in fondo era odiato dai suoi stessi sudditi. E nessun paese arabo lo voleva. Il fatto, invece, che Bin Laden sia sfuggito (e non credo sia morto) testimonia una situazione del tutto diversa: Bin Laden non è un dittatore, non ha sottomesso un popolo. E' un terrorista, un combattente, quindi amato e osannato dagli arabi e dai suoi seguaci. E per questo ha tutto l'aiuto che può servirgli. Certo è costretto a mantenere un profilo estremamente basso, e questo significa che sente il fiato il collo e sa bene che il minimo errore può costargli caro. Ma ho anche la sensazione che molti paesi arabi siano intenzionati a evitare la sua cattura, probabilmente per i troppo segreti (lui sì) che cela. Il fatto è che Bin Laden se si taglia la barba e si veste normale, può passeggiare pure in piazza san pietro e non lo riconoscerebbe nessuno... ma lo beccheranno vedrai... vivo o morto, lo beccheranno..
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Non è questione di generosità. Per gli americani non è più ammissibile che nel mondo esistano governi che siano anche solo potenzialmente in grado di finanziare o appoggiare un gruppo terroristico per portare un attacco al territorio americano. Togliere di mezzo Saddam, armi di distruzione o meno, è servito ad eliminare una potenziale minaccia. E' la dottrina della difesa preventiva, adottata con un documento ufficiale negli USA. La liberazione e la ricostruzione dell'Irak sono effetti secondari, utili semmai per stabilizzare un paese ed evitare che un domani si ripresenti la minaccia. Quali sono le altre situazioni di pericolo? La Corea del Nord non costituisce una minaccia al territorio americano, nemmeno dal punto di vista terroristico. E pertanto non c'è ragione di attaccarla. Se i coreani stanno male, problemi loro. Lo decidesse l'ONU se è il caso di intervenire. Gli altri stati sono costretti a stare sul chi va là. La Siria ha dovuto abbozzare e ritirarsi dal Libano, il che non è cosa da poco. L'OLP ha cambiato volto. L'IRA ha deposto le armi (cosa che avevo anticipato un sacco di tempo fa anche in questo forum). Israele ha dovuto ritirare i coloni dai territori occupati. L'Iran ha dovuto fare delle elezioni più o meno democratiche con tanto di osservatori stranieri. Questi sono tutti effetti dell'intransigenza americana verso il terrorismo, intransigenza che passa anche attraverso il debellamento dei regimi dei talebani e di Saddam. Cina e Russia sono realtà geopolitiche di natura strategica e il discorso per loro è totalmente diverso. Vorrei che questo sia molto chiaro: gli americani sono in guerra. L'11 settembre è stato come se in Italia avessero distrutto il Colosseo, Piazza S. Pietro e la Torre di Pisa. Con la differenza che l'Italia ha un peso economico e militare tutto sommatolimitato, mentre gli USA hanno un peso mondiale, la struttura militare più potente del mondo e il controllo (almeno come potere di veto) dell'ONU, per cui ciò si traduce nella possibilità di fare TUTTO ciò che è ritenuto utile per evitare che un domani possa ripetersi una simile evenienza. Saddam finanziava il terrorismo e dava ospitalità ai terroristi. E' importante capire questo concetto. Il terrorismo non è pericoloso per il semplice fatto che esiste. Lo diventa nel momento in cui c'è un'organizzazione governativa che lo spalleggia. Questo perchè uno Stato, un Governo, può finanziare con cifre che nessun terrorista privato potrebbe mai reperire. E ancora, uno Stato, un Governo, può sfruttare le coperture diplomatiche per dare appoggio in qualunque parte del mondo. E gli USA hanno capito una cosa importante: se l'11 settembre si sono fatti 4000 morti e distrutti interi grattacieli, si è introdotto un livello di grandezza che è inaccettabile. Nessun terrorista, fino a 5 anni fa, avrebbe mai accettato di fare 500 o 1000 morti tra la popolazione civile (pensateci bene: nemmeno l'OLP ha mai fatto nulla del genere). Dopo l'11 settembre, questo blocco psicologico è venuto meno. Si possono fare 1000-10.000 morti, che problema c'è? Lo ha fatto Bin Laden, può provarci chiunque altro. E quindi il problema diventa che certe armi (chimiche, batteriologiche, nucleari) e certi effetti (attacco di acquedotti, distruzione di dighe, attentati a centrali nucleari) sono oggi diventati accettabili nell'ottica di qualsiasi organizzazione terroristica che abbia i soldi per attuarli. Adesso, possiamo discutere fin che vogliamo se questa visione è corretta o meno. Possiamo discutere se rispondere con la forza è giusto e produttivo, o non sarebbe meglio ricercare una soluzione pacifica anche a costo di abbassarsi i pantaloni. Su tutto questo possiamo discutere. Ma sul fatto che oggi sia questa la visione americana della realtà mondiale, e sia questa la decisione presa in ordine al comportamento da tenere, c'è poco da discutere. Magari tra dieci anni cambierà, ma oggi è così. Pensare che davvero possano esserci il petrolio, le armi di distruzione di massa, la volontà di liberare i popoli, i guadagni della ricostruzione, sono tutte elucubrazioni fuorvianti. E non è finita affatto. L'Iraq ha dimostrato che l'azione americana (per i fini che ho detto sopra) trova dei limiti: nel consenso internazionale, nell'affidiabilità degli alleati, nelle capacità dello strumento militare che è stato ideato per altri scopi. Ma questo non significa che gli USA abbiano cambiato fini e scopi: cambieranno i mezzi, ma otterranno (o cercheranno di ottenere) ciò che vogliono, o ciò che ritengono giusto. In un modo o nell'altro. ----- Quanto a guadagnarci con la ricostruzione, mi pare logico che gli appalti avranno una corsia preferenziale e le ditte americane, inglesi, italiane e degli altri paesi che hanno contribuito alla guerra in irak avranno una corsia preferenziale. Ma questo è il minimo, mi pare. Chi non risica, non rosica.
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Le varie voci che gridano che il petrolio sta per finire vanno prese con le pinze... io ad esempio non ci credo, e come me molti analisti ed esperti nel mondo. E posso garantire che sono almeno 20 anni che si spauracchia sull'esaurimento dei pozzi, e ogni volta si continua a rimandare la data in cui avverrà. Proprio oggi l'OPEC ha comunicato che nel 2009 la produzione totale sarà aumentata di altri 6 milioni di barili al giorno. Il che la dice lunga. Nel 1970 gli "esperti" stimavano che il petrolio sarebbe finito entro 30 anni, ossia nel 2000. Oggi, nel 2005, gli stessi esperti stimano che finirà tra quarant'anni, ossia nel 2045. Quando si dice "finisce", peraltro, si intende il momento in cui il petrolio non sarà più in grado di soddisfare le richieste. Ancora oggi il petrolio presenta un'offerta superiore alla domanda, ed i costi sono determinati solo dal regime di trust deciso dall'OPEC e dall'ingresso della Cina fra gli importatori. L''U.S. Geological Survey che è l'ente scientifico più qualificato del mondo, dopo uno studio geologico di 5 anni ha concluso che nel mondo le riserve di petrolio bastano per almeno i prossimi 80 anni, e in ogni caso ci sono ampie riserve non ancora scoperte. ------- Per quanto riguarda l'Irak, il petrolio estratto servirà innanzitutto a garantire la ricostruzione del paese e la cosa durerà per i prossimi vent'anni. A quel punto sarà il governo irakeno, qualunque esso sia, a decidere come investire i soldi che ricaverà dal petrolio.
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Vabbè Dominus... queste sono affermazioni impossibili da verificare... al Congresso ci sono state varie inchieste su queste dicerie e persino i più accaniti sostenitori della tesi, hanno basato le loro accuse sulle solite cose note: gli elicotteri Bell 214 (peraltro regolarmente pagati dall'Irak), forniture di materiale per estrazione petrolifera da parte di industrie americane (anche queste regolarmente pagate) e nient'altro. E il bello è che si è voluto persino additare Bush, senza ricordare che a quei tempi i presidenti erano stati Carter prima e Reagan poi. Io non ho nessun interesse a difendere gli USA su questa storia: se anche avessero aiutato davvero Saddam, avrebbero fatto bene, visto che combatteva contro l'Iran e l'Iran era nemico degli USA, e in politica vale la regola che il nemico del mio nemico, è mio amico. Ma non vedo perchè dobbiamo prendere per oro colato delle cose che non solo non sono vere, ma sono esattamente il contrario della realtà. Gli USA non avevano alcun bisogno di aiutare l'Irak: innanzitutto, Saddam non ha chiesto aiuto a nessuno, perchè i soldi non gli mancavano affatto, grazie al petrolio. Saddam voleva solo acquistare e pagare ciò che gli serviva. E siccome tanti paesi, dall'URSS alla Francia alla Cina, all'Italia e persino la Svizzera hanno fornito armi a iosa, profumatamente pagate, non c'era bisogno di alcun altro aiuto. Ed è assurdo che con mezzo mondo che armava l'Irak, si debba a tutti costi cercare un coinvolgimento americano. Se Saddam avesse avuto segreti da rivelare... gli americani non l'avrebbero mai preso vivo...
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Dominus, però se mi dici che gli USA aiutarono Saddam, mi devi anche dire che cosa gli fornirono. Guarda l'arsenale di Saddam fino a metà anni ottanta: è tutto materiale europeo, sovietico, cinese, perfino brasiliano. Gli unici "pezzi" americani, sono: alcune decine di elicotteri Hughes comprati prima della guerra sul mercato civile, un centinaio di carri M-47 ed M-60 obsoleti (su un arsenale di 4600 MBT), meno di una cinquantina di pezzi di artiglieria M-114 ed M-109 (su un totale di oltre 3000 pezzi) e basta. Tutti mezzi comprati prima dell'ascesa di Saddam al Governo, spesso forniti usati da altri paesi arabi. Alla fine della guerra furono comprati 45 Bell 214, elicotteri da trasporto, anche questi sul mercato civile. Non c'è altro. Ecco il parco velivoli di Saddam al 1987: Bombers Tu-16 8 Tu-22 7 Fighters MiG-29 28 MiG-23BM 40 Mirage F-1C 40 Mirage F-1EQ5 (Exocet- equipped) 20 Mirage F-1EQ-200 23 F-7 (Chinese version of MiG-21 assembled in Egypt) 70 Su-7; Su-20 (Su-25 reported) n.a. Interceptors MiG-25 25 MiG-21 200 MiG-19 40 Mirage F-1EQ 30 Reconnaissance MiG-25 5 Transport aircraft An-2 Colt 10 An-12 Cub 10 An-24 Coke (retiring) 6 An-26 Curl 2 Il-76 Candid 19 Il-14 Crate 19 DH Heron 1 Trainers MiG-15, MiG-21, MiG-23U, Su- 7U n.a. Mirage F-1BQ 16 L-29 Delfin 50 L-39 Albatros 40 PC-7 Turbo Trainer 50 EMB-312 Tucano 21 Air-to-air missiles R-530 n.a. R-550 Magic n.a. AA-2, AA-6, AA-7, AA-8 n.a. Air-to-surface missiles AS-30 Laser 200 Armat n.a. Exocet AM-39 542 AS-4 Kitchen n.a. AS-5 Kelt n.a. Dimmi tu dove sono gli aiuti americani...
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La MOAB è molto diversa dalle BLU-82 "Daisy Cutter" (Taglia margherite) che l'hanno preceduta. La GBU-43 MOAB è una vera e propria bomba con guida GPS, non un semplice enorme bidone che cade giù appeso a un paracadute. La MOAB è caricata con una miscela gelatinosa di alto esplosivo, ed è destinata anche a colpire strutture fortemente protette. E', oggi, l'unica alternativa a una piccola bomba atomica (la testata a fissione nucleare W54, una delle più piccole realizzate in usa, ha un potere esplosivo pari a 10 tonnellate di HE). Una MOAB è in grado di provocare un piccolo terremoto a molte decine di metri di profondità nel terreno, ad esempio in un bunker corazzato e interrato.
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Guerra Tra Airbus E Boeing X I Sussidi Di Stato
Gianni065 ha risposto a cama81 nella discussione Aerei Civili
Il programma CRAF è ancora attivo, anche perchè le esigenze di trasporto non sono affatto venute meno, ed anzi si è aggiunta l'esigenza dell'evacuazione sanitaria. Questa cosa può sembrare strana, uno può chiedersi: possibile che gli americani temano di avere migliaia di morti e feriti? In effetti sì. Gli americani temono fortemente un attacco di natura chimica (o batteriologica o nucleare, ma principalmente chimica) sia contro le proprie truppe dispiegate in operazioni, sia sul territorio metropolitano. E per questa ragione da anni si sono attrezzati per poter evacuare in fretta migliaia o decine di migliaia di malati e feriti per distribuirli fra gli ospedali idonei a praticare le cure necessarie, che in questi casi devono essere tempestive. Questo la dice lunga su come sia stata fortemente avvertita, in USA, la minaccia chimica, ed aiuta a capire come mai gli USA erano così preoccupati per le armi chimiche irakene, da vederle anche quando ormai non c'erano più... -
Andiamoci piano, e non diamo retta a chi dice fandonie... specialmente certi antiamericani colorati in una maniera ben precisa... Gli USA non hanno MAI fornito a nessun paese (tranne l'Inghilterra) nemmeno la più piccola briciola di roba che potesse essere batteriologica, chimica o nucleare. A Saddam gli USA non hanno fornito un bel niente. Avete mai visto in giro per le forze armate di Saddam materiale americano? Niente. Nemmeno fucili o munizioni. Gli USA non hanno mai aiutato Saddam, nonostante ciò che vogliono far credere, e non è un caso che un caccia di Saddam colpì una fregata americana, la Stark, con un missile antinave Exocet, ai tempi della guerra Iran - Irak. E' invece vero il contrario: gli americani fornirono aiuti all'Iran, e ne uscì fuori un fior di scandalo (il caso Iran Gate, per il quale parecchi pezzi grossi americani furono silurati). Come capita quasi sempre in questi casi, è la stessa società americana a far luce sulle manovre dei suoi capi e a punirli. Se ci fosse stato un Irak Gate, prima o poi sarebbe saltato fuori e qualcuno avrebbe pagato. Gli americani aiutarono l'Iran perchè questo faceva parte dell'accordo per liberare gli ostaggi americani presi dai rivoluzionari. Ricordo infatti che nel corso della rivoluzione, violando le più elementari regole diplomatiche, l'ambasciata americana a Teheran fu occupata e 66 americani furono presi in ostaggio. Sei di essi, invece, riuscirono e sfuggire e furono esfiltrati dalla CIA. Gli ostaggi rimasero nelle mani di Teheran per 444 giorni, durante i quali gli americani tentarono un blitz delle forze speciali che si risolse in un grave fallimento, in quanto alcuni velivoli, durante un rifornimento nel deserto, urtarono tra di loro e rimasero distrutti con la perdita di otto uomini. La missione fu annullata. Da notare che l'ONU non prese alcun provvedimento per l'azione iraniana, a causa della posizione sovietica e cinese. Gli americani invece adottarono un embargo economico, e congelarono quasi 8 miliardi di dollari di beni iraniani in USA. Gli iraniani - nel frattempo attaccati dall'Irak - si accordarono segretamente con gli USA: avrebbero restituito gli ostaggi in cambio di parti di ricambio per gli armamenti. Non potendo gli USA fornire direttamente i ricambi, Israele acconsentì ad operare da tramite, così furono gli Israeliani a fornire i ricambi agli iraniani, i quali liberarono gli ostaggi. La vicenda segnò la fine della presidenza di Jimmy Carter, che era stata una presidenza disastrosa, e garantì l'elezione di Reagan, il quale, peraltro, non potè far altro che mantenere i patti sottoscritti dal suo predecessore. Saddam invece fu abbondantemente aiutato da Sovietici e Cinesi, i quali, peraltro, fornirono armi anche agli Iraniani. Questi i fatti.