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Di quali paesi parli? Le atomiche le hanno soltanto USA, Russia, Inghilterra, Francia, Cina, Israele, Pakistan e India. Di sicuro gli USA appoggiarono i programmi nucleari inglesi e francesi (ma parliamo di mezzo secolo fa) così come i sovietici appoggiarono il programma cinese (sempre mezzo secolo fa) ma Israele, Pakistan e India hanno fatto tutto da sè (Israele fu aiutato dai francesi). Poi c'è la breve parentesi del Sud Africa che costruì l'atomica con l'aiuto israeliano ma poi ha smantellato il proprio arsenale. Non si è mai verificato che una singola testata nucleare sia sfuggita al controllo del paese possessore, nè che sia stata ceduta o venduta. Quando si sfasciò l'URSS, la Russia ne prese il posto nel Consiglio Di Sicurezza dell'ONU (per generale consenso delle parti) e fu unanimemente deciso che tutte le armi nucleari e tutti i vettori strategici che per qualsiasi ragione si trovavano nei territori delle nuove repubbliche diverse dalla Russia, fossero rapidamente riversati alla Russia, cosa che è puntualmente avvenuta.
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Visore IR o ottico che sia, nella concitazione della battaglia non è agevole distinguere un semovente antiaereo da un normale MBT. Certamente un pilota di elicottero tiene gli occhi ben aperti per evitare sorprese, ma i rischi ci sono, specialmente nei confronti di sistemi antiaerei portatili (i semoventi bene o male, tradiscono la propria presenza per le emissioni radar). ====== Il Grison fila a Mach 3. ====== Per quanto riguarda le contromisure, è impossibile dire nulla di preciso, ma solo avere fiducia... Le forze armate americane (e di altri paesi) compiono una costante attività di spionaggio elettronico per individuare le frequenze ed i canali utilizzati da sistemi d'arma ed elettronici del potenziale nemico, e utilizzano i dati ricavati per mettere a punto le contromisure elettroniche. Se questo lavoro poi funziona o meno, lo si scopre solo al momento della battaglia. Però tutti i recenti conflitti, a partire dalla guerra del Vietnam, hanno dimostrato che l'intelligence occidentale è molto efficiente in questo compito. I vietnamiti hanno sprecato fior di missili senza riuscire a colpire i grossi e lenti B-52 (abbattimenti ce ne sono stati, ma la percentuale è minima in confronto ai missili lanciati), così come gli israeliani hanno dimostrato la capacità di ingannare i sistemi antiaerei di produzione sovietica in più di un'occasione. Di sicuro può succedere che nei primi giorni di combattimento ognuno scopre le sue "carte elettroniche" e a quel punto si cerca di correre ai ripari mettendo a punto le idonee contromisure nel più breve tempo possibile. In questo sicuramente gli occidentali sono in grande vantaggio.
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In tutto dovrebbero essere sette, stando ai piani del Governo inglese, ma al momento non ci sono ordini oltre i primi tre.
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Come è noto, i Dolphin fanno parte delle compensazioni riconosciute a Israele per aver sopportato di subire i lanci degli SCUD irakeni senza reagire, ma più che altro per compensare le forniture tecnologiche che i tedeschi avevano garantito all'Irak anche nel settore delle armi chimiche. (O.T.: ma vi rendete conto di quanta assistenza militare ha ricevuto Saddam da Francia e Germania... eppure tutti a puntare il dito contro gli USA... !) Pertanto i primi due Dolphin sono stati di fatto regalati dal governo tedesco, mentre il terzo Dolphin è stato pagato metà da Israele e metà dal governo tedesco. ======== Non mi risulta che i Dolphin (appartenenti al tipo 212 base, e chiamati anche Type 800) siano dotati di propulsione AIP. Semmai essa potrebbe essere montata sull'ulteriore serie di due sottomarini, per la quale sono in corso trattative tra Israele e Germania. ======== Per quanto riguarda i missili, è noto che Israele ha adattato il Popeye Turbo (a sua volta una variante a lungo raggio del Popeye) per il lancio da sottomarini, e successivamente avrebbe sviluppato un vero e proprio SLCM derivandolo dal Popeye Turbo. I dati disponibili parlano di una portata di circa 300 km per il Popeye Turbo e di circa 1500 km per l'SLCM, ma su quest'ultimo non ci sono altri dati. Si ritiene - ma non c'è conferma - che sia il Popeye Turbo che l'SLCM siano in grado di portare una testata nucleare pesante 200 kg e contenente 6 kg di plutonio (quindi con potenza nell'ordine dei 20-30 kt). Io però sarei molto cauto e cerco di spiegarmi. Israele ha realizzato il Popeye 1 e la sua versione Lite (talvolta definita Popeye 2) ottimizzata per aerei d'attacco classe F-16. Il Popeye-1 ha un diametro di 533 mm e una portata di circa 100 km e quindi è chiaro che è stato "tagliato" per essere usato anche sui sottomarini. Poi è stata sviluppata la versione Popeye Turbo (o Popeye 3) che ha un diametro maggiore e una portata di circa 350 km: questa versione già giustifica la presenza dei tubi da 650 mm. Siccome il Popeye Turbo trasporta una testata di circa 340 kg, è evidente che se si installa una testata nucleare che ne pesa 200, si risparmiano 140 kg che possono essere sfruttati per portare un po' di propellente in più. E un po' di tempo fa ci furono segnalazioni dei servizi di intelligence americani, secondo cui Israele aveva realizzato una versione del Popeye con gittata accresciuta. Pertanto può essere che un vero e proprio SLCM non esista, ma che in realtà si tratti del Popeye Turbo che - con la testa nucleare - può spuntare gittate nell'ordine dei 400 - 500 km.
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Io invece credo che già da tempo le più importanti agenzie di spionaggio abbiano procurato ai rispettivi governi i dettagli sui materiali RAM. Se pensiamo un attimo alle migliaia di parti di ricambio che sono andate in giro per i vari Stealth (F-117 specialmente) e al fatto che ci sono stati aerei Stealth incidentati e rottamati, non credo sia una missione impossibile procurarsi qualche pannello per studiarlo con calma. Ormai sono più di 20 anni che gli Stealth volano. Evidentemente non è solo questione di sapere com'è fatto un materiale RAM, ma anche di avere la tecnologia necessaria per produrlo. Ad esempio, sono più di vent'anni che i sovietici (oggi russi) hanno avuto a disposizione gli F-14 Tomcat con relative armi e ancora oggi il radar del Tomcat è completamente fuori dalla portata della tecnologia industriale russa.
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Per fortuna nessuna testata è finita fuori. Le testate russe vengono smantellate e l'uranio e il plutonio ricavato viene recuperato per altri scopi (reattori nucleari, laboratori scientifici). Il finanziamento per queste costosissime operazioni è reso disponibile dagli USA. Anche in USA si sta facendo lo stesso (ovviamente a spese proprie).
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Non è del tutto falso...
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Di fatto il SA-19 è l'ultimo arrivato, in effetti. Ma ci sono sistemi migliori in fatto di prestazioni, come il SA-15. In ogni caso, nessun elicottero può ritenersi al sicuro quando il nemico è ben dotato di semoventi antiaerei, indipendentemente dalla loro portata. Come insegna l'abbattimento del Tornado di Bellini e Cocciolone, nel corso della battaglia come niente ti ritrovi sotto il fuoco di un semovente sbucato da chissà dove e chissà quando. Lo stesso vale per un elicottero: mentre ti dirigi verso la formazione di carri nemici, può succedere che non ti accorgi che in mezzo al boschetto che stai superando ci sta un Tunguska che prende la mira...
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Solo per precisare, Leviathan, non si parlava di colpi sparati dal cannone, ma di veri e propri missili lanciati attraverso il cannone.
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x Leviathan: sia il Kornet che lo Spike, come buona parte dei missili anticarro, sono subsonici. La loro velocità media non supera i 200 metri al secondo (circa 700-800) km/h. Sono più che sufficienti per impegnare un carro armato che si muove a velocità nell'ordine dei 30-50 km/h. ====== Ho trovato un sito che dice delle cose bestiali, ve ne riporto alcuni passaggi: Ancora prima che gli americani attraversassero il confine tra Kuwait e Iraq, la Russia fornì discretamente alla Guardia Repubblicana più di 1000 missili anticarro "Kornet". Missile e meccanismo di lancio possono essere gestiti con facilità da una squadra di tre persone, che può far fuoco da una semplice buca nel deserto. Il Kornet è un incubo a guida laser e velocità Mach 3, dotato di una doppia testata che garantisce l'eliminazione di un Abrams da una distanza di più di quattro chilometri. In altre parole, completamente al di là del contatto visivo da parte dell'equipaggio del carro, fino al momento dell'impatto. In Iraq questi missili hanno già spacciato più di 60 Abrams, e molti di più ne elimineranno in futuro. Peccato che il Kornet ha un filo lungo 3500 metri e a 4000 non arriva... che si muove a 700 km/h e non a Mach 3, e che solo due Abrams sono stati colpiti dai Kornet (e nemmeno è sicuro che siano Kornet) e sono sopravvissuti all'impatto... E poi sentite questa: Quando in America politici corrotti e appaltatori della difesa decisero di controllare il mondo costruendo monolitiche portaerei, amabilmente definite a New York "Strumenti della Politica Estera Americana", la Russia non si preoccupò affatto di imitarli. Avrebbe potuto farlo facilmente, ma scelse invece di trovare metodi più economici per distruggere l'enorme minaccia navale americana. Li ha trovati nel "Sunburn" e nell'"Onyx", missili supersonici che volano a pelo d'acqua, di cui non si sa che abbiano mai mancato un bersaglio. Capito? I russi potevano costruire le portaerei facilmente... (infatti sono impazziti nel tentativo...) Sunburn e Onyx non hanno mai mancato un bersaglio... ma non ne hanno mai nemmeno colpito uno: non sono mai stati impiegati operativamente... E poi questa: Tenete conto che entrambi questi missili hanno un massimo raggio d'azione di meno di 400 chilometri, prova del loro scopo puramente difensivo. Non sono stati predisposti per il trasporto su bombardieri strategici in modo da poter attaccare navi americane in acque americane, ma saranno di certo usati per affondare qualsiasi portaerei abbastanza stupida da avvicinarsi a meno di 400 chilometri dalla Russia Ma quello lo sa che i missili antinave non sono fermi sulla costa ma sono montati su navi e aerei e possono quindi colpire anche oltre i 400 km (che poi non sono 400 km...) Scopo "puramente difensivo".... che carucci che sono... Per non parlare del fatto che secondo l'autore i sistemi sovietici, proprio perchè sono più grandi e grossi di quelli occidentali, sono chiaramente migliori (non ha mai sentito la parola miniaturizzazione...) e che Gagarin stava in una capsula così grande che a momenti aveva il letto matrimoniale... Alla disinformazione non c'è mai limite.... ecco il sito e scusate l' O.T. (l'ho riportato perchè citava il Kornet): http://www.comedonchisciotte.org/site/modu...article&sid=974 e questo è l'articolo originale in lingua inglese, prontamente copiato (e tradotto con rimarchevole impegno...) da quelli di comedonchisciotte: http://www.vialls.com/subliminalsuggestion/s_300.html
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I confronti servono a poco, in questo settore. Il DM2A4 ha una gittata massima di 50 km e una velocità massima di 50 nodi, mentre le prestazioni dell' Mk 48 sono segrete ma si ritiene che siano oltre 50 km di portata e oltre 55 nodi di velocità massima. Quindi, come si vede, ormai le prestazioni dei siluri pesanti occidentali sono sovrapponibili: circa 50 km di portata massima (a velocità medie nell'ordine dei 35 nodi) e circa 30 km di portata alla velocità massima di 50 nodi e più. Questi dati sono omogenei perchè di fatto rappresentano i limiti degli attuali sistemi sonar, attivi o passivi: difficile che un sonar possa fornire una soluzione di tiro su un bersaglio situato oltre i 20-30 km. I siluri pesanti moderni (occidentali) funzionano tutti su questi principi: una volta che la posizione del bersaglio è stata stabilita con buona approssimazione, il siluro viene lanciato dal tubo ed è filoguidato. Il siluro si dirige sul bersaglio e trasmette al proprio sottomarino quello che il suo sensore acustico sente (il sensore può lavorare sia in modalità attiva che passiva ma di solito lo si lascia in passivo). A un certo punto il siluro aggancia il bersaglio con il proprio sonar passivo: a questo punto dal sottomarino possono comandare il passaggio alla modalità attiva per la corsa finale sul bersaglio e troncare il collegamento via filo. Ma ci sono molte opzioni alternative, se si tiene conto che finchè il siluro è filoguidato si possono impartire correzioni di rotta di qualsiasi genere, e comandare il passaggio dalla modalità attiva a quella passiva, o far funzionare l'arma secondo un programma prestabilito e senza filoguida. Alcuni esempi: - Posso lanciare il siluro alla cieca ma con filoguida e cercare il bersaglio utilizzando i suoi sensori attivi e passivi; - Posso lanciare il siluro in modalità fire e forget verso l'area presunta in cui si trova il bersaglio, istruendo il siluro di cercarselo nel tratto finale mediante i propri sensori; - Posso decidere di filoguidare il siluro fino all'impatto per essere sicuro di colpire il bersaglio giusto; - Posso utilizzare il sensore del siluro per discriminare un determinato bersaglio in mezzo a un gruppo navale e comandargli di attaccare proprio quello. Insomma, ci sono infinite possibilità. E per fortuna questa tecnologia è ancora appannaggio delle nazioni occidentali, visto che i siluri russi e cinesi hanno seri problemi: le portate e le velocità sono molto inferiori, la filoguida funziona malissimo e difatti molti modelli non ne dispongono, ancora oggi buona parte dei modelli si affida al sistema di guida "sulla scia" che aggancia la scia della nave (sistema usato ai tempi della II GM) ed è inutile contro i sottomarini, il sistema sonar passivo è scarsamente presente e quando lo è funziona male... e il sonar attivo ha un raggio di scoperta che a malapena raggiunge gli 800 metri...
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Tutto tuo: http://www.navy.mil.za/equipment/S101_impr...ons/article.htm
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4 U212 sono davvero il minimo per mantenere una componente sottomarina credibile, per cui era evidente che l'essersi fermati a due era solo una necessità di mancanza di fondi. Ed è un bene che si continui sul progetto 212, per ottimizzare la standardizzazione.
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x Little Bird. Pensi male. L'ASTER è a tutti gli effetti la risposta europea allo Standard, anche se ha un braccio inferiore rispetto alle ultime versioni dello Standard. Basta vedere le prestazioni del sistema PAAMS per rendersene conto, e non parlo di gittata, ma di tutta l'architettura del sistema. Che poi il sistema SAAM con Aster 15 sia il segmento LOW, ottimizzato per il contrasto a corto - medio raggio, è un altro discorso, ma attenzione: anche questa caratteristica (ASTER 15 e ASTER 30, due sistemi identici ma con portata diversa) ricorda tantissimo la soluzione Standard (MR e ER). Inoltre l' ASTER ha capacità ATBM e di ingaggio multiplo, esattamente come lo Standard AEGIS. Non a caso una nota testata del settore (Strategy Page: Naval Forces), il mese scorso è uscita con un articolone dal titolo: "PAAMS Chasing Aegis" che significa "Il PAAMS sfida l'AEGIS". Per quanto riguarda le dimensioni... l'Aster ha un diametro di 180 mm, il booster un diametro di 310 mm... e l'apertura delle ali è di 880 mm!!! Quindi il booster ci mette il suo, d'accordo... ma quello che incide maggiormente è l'apertura delle ali. La matematica è quella, c'è poco da fare. Tant'è vero che lo Standard ha un diametro di 340 mm, del tutto simile a quello dell'Aster con il booster, ma ha alette molto più piccole.
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Non credo sia un problema di diametro del corpo, ma anche di apertura delle superfici di controllo e comunque delle dimensioni generali. L'Aster-15 è un missile più "generoso" dell'ESSM sotto vari aspetti (peso e lunghezza in particolare). Esso va paragonato allo Standard, più che all' ESSM. L'Aster ha un booster di spinta e un motore di sostentamento, mentre l'ESSM ha un solo un motore a razzo che assicura accelerazione e sostentamento. Visto che non sono disponibili i dati sulla durate delle spinte, possiamo solo ipotizzare che l'Aster raggiunga più rapidamente la velocità massima e la fase propulsiva abbia una durata più elevata rispetto a quella dell'ESSM. Si tratta solo di un'ipotesi, perchè onestamente le prestazioni dell'ESSM sono così elevate (tenuto conto che si tratta, appunto, di un monostadio) che c'è da pensare che il suo sistema propulsivo sia un vero capolavoro di tecnologia, e non è un caso che il motore a razzo dell'ESSM è nuovo di zecca e ricorre al controllo vettoriale della spinta. Si tratta di due sistemi profondamente diversi. Come ho detto l'ESSM è un sostituto del Sea Sparrow e da questo punto di vista è un passo avanti eccezionale. La sua guida SARH è ottimizzata per la funzione antimissile. Il controllo vettoriale della spinta assicura un'elevata maneggevolezza. Ma in ogni caso resta un sistema concepito per armare unità che non sono destinate alla lotta antiaerea o per completare la dotazione di unità già armate con il sistema Standard/AEGIS. L'Aster invece è un vero e proprio sistema di difesa aerea e ricorre ad ampie superfici alari e al sistema PIF per assicurare una elevatissima manovrabilità, nonchè al sistema di guida radar attivo per operare contro attacchi multipli. Le due soluzioni hanno vantaggi e svantaggi ma, ripeto, i due sistemi andrebbero visti come destinati a missioni diverse. Se un'unità è abbastanza grande da montare l'Aster, meglio l'Aster. Se è più piccola, o è destinata ad operare in un contesto in cui sono presenti altri sistemi di difesa aerea complessi, meglio l'ESSM.
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Io sui missili ho molti pregiudizi, ve lo dico subito. In particolare, i missili antiaerei (terra aria, mare aria o aria aria) sono oggetti che funzionano più o meno bene nei test di qualificazione ma hanno l'abitudine di rivelare tutti i loro difetti e problemi quando sono sottoposti all'impiego operativo. Peraltro, nonostante esistano da 50 anni, le occasioni in cui sono stati impiegati sono molto inferiori a quanto si può immaginare. Da un lato abbiamo i missili americani e quelli di concezione sovietica, che sono stati utilizzati in tanti conflitti e pertanto ne conosciamo bene pregi e difetti. Sappiamo quindi che i missili sovietici non sono mai stati particolarmente affidabili, mentre quelli americani si sono rivelati abbastanza onesti e in ogni caso ne conosciamo bene il comportamento. Se poi guardiamo agli altri sistemi, scopriamo che gli unici altri missili utilizzati sono stati, nel ruolo superficie-aria, alcuni modelli inglesi, e nel ruolo aria-aria i missili Magic francesi e i vari modelli israeliani. Tutti gli altri non sono mai stati usati in combattimento, e anche se guardiamoi test operativi, di solito i missili americani sono sottoposti a prove e test che quantitativamente e qualitativamente sono di vari ordini di grandezza superiori rispetto a quelli degli altri paesi. Tutto questo per dire che se devo fare una valutazione sulla carta, sono sempre incline a preferire un missile di produzione americana o israeliana rispetto a uno di produzione di altri paesi. Il Mica, ad esempio, è sulla carta un sistema molto superiore all'AMRAAM. Ma l'AMRAAM sappiamo che funziona e funziona benissimo, del MICA non sappiamo nulla. Lo Sparrow ha un carnet di oltre un centinaio di abbattimenti reali, ed è considerato un missile molto affidabile, ma non dimentichiamo che nella guerra del golfo del 1991 ne furono sparati 71 con 26 abbattimenti, quindi ha realizzato una percentuale di successo concreta del 37 %. Cosa possiamo aspettarci da un sistema antiaereo che non è mai stato provato sul campo? Fatte queste premesse, l'ESSM si presenta con un raggio d'azione che arriva a oltre 35 km, una velocità di circa Mach 4, una manovrabilità di 50 G e un sistema di guida semi-attiva considerato molto preciso e affidabile. il MICA VL ha una gittata molto inferiore (sui 15 km) una velocità di Mach 3 e un sistema di guida radar attiva o IR. Anche lui tira a 50 G. L'Aster 15 ha una portata di circa 30 km, una velocità di Mach 3, tira a 50 G e ha un sistema di guida radar attivo che è poi quello del Mica. Direi quindi subito che il Mica VL è un sistema leggero a corto raggio che non si può paragonare altri due, e quindi il confronto è tra l'ESSM e l'Aster-15. L'Aster-15 è avvantaggiato da un sistema di guida attivo (ma che si avvale di uplink per aggiornare la posizione del bersaglio) ed è quindi idoneo a far fronte ad attacchi di saturazione. L'ESSM con il suo sistema semi-attivo ha dei limiti nel numero di bersagli che possono essere ingaggiati contemporaneamente ma dovrebbe essere più preciso nei confronti di minacce missilistiche. Direi che l'Aster-15 è di concezione più avanzata e ha potenzialità maggiori rispetto all'ESSM (quest'ultimo, in fin dei conti, è pur sempre un sostituto del Sea Sparrow che non era un vero sistema di difesa areale ma un sistema di autodifesa).
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A Vicenza c'è il comando della SETAF, una forza di pronto intervento (essenzialmente la 173a brigata paracadutisti) destinata a proteggere il fianco meridionale della NATO e a intervenire nell'area balcanica. Non ci sono mai state armi nucleari, di nessun tipo. Peraltro vorrei precisare che durante la Guerra Fredda le armi nucleari in possesso di USA e URSS ammontavano a decine di migliaia di testate ciascuno. Con questi numeri, è normale che anche il più insignificante obiettivo militare, in caso di guerra nucleare globale, si sarebbe beccato la sua brava testata. Ce n'erano abbastanza da mettere in conto persino le casermette dei carabinieri, volendo! Vicenza, in particolare, essendo una città di considerevoli dimensioni, sarebbe stata distrutta anche se non ci fosse stato nessun presidio militare, condividendo la sorte che sarebbe toccata a qualsiasi altra città italiana, europea o americana. Quando si dice "olocausto nucleare" una ragione c'è...
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Gli americani possono tranquillamente dare la licenza produttiva al Giappone. Il Giappone di solito costruisce tutto su licenza, non si scappa, ed è sicuramente estremamente affidabile. I giapponesi, per la loro cultura, sono considerati partner molto affidabili e l'intreccio tecnologico tra Giappone e USA è molto fitto: basti pensare alle tecnologie di costruzione dei materiali compositi, che gli USA hanno importato dal Giappone e inglobato nella produzione dei loro ultimi caccia, compreso l' F-22. In ogni caso anche le produzioni su licenza giapponesi non riguardano tutta la struttura, in quanto diverse parti arrivano direttamente dagli USA. Persino il caccia F-2 giapponese, una rivisitazione del Falcon, è costruito anche con pezzi che arrivano dalla Lockheed, per cui anche l'F-22 potrà essere prodotto dal Giappone con i pezzi più sensibili che arrivano direttamente dagli USA. Molto diverso l'approccio verso Arabia e Israele: gli israeliani sono molto bravi a sviscerare i segreti di quello che comprano, e a utilizzarli in propri progetti e programmi, mentre la vendita di F-22 all'Arabia potrebbe ingenerare squilibri nella regione. Su questi due paesi gli USA dovranno valutare bene le proprie mosse.
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L'articolista dice delle cose vere, ma le mette in un rapporto causa-effetto sbagliato (errore o dolo?). Ad esempio, la vicenda del Boeing 767 è stata causata dalle bustarelle, e non da una presunta superiorità dell'Airbus. In pratica, il contratto Boeing è stato cancellato come misura punitiva per il comportamento scorretto, non perchè la gara sia stata falsata. E ancora, il programma A400 non è stato cancellato per ordinare i C-130J, ma perchè i tempi non erano compatibili con le necessità di sostituzione della flotta di Hercules dell'AMI. Semmai, l'A400 è uno dei programmi sacrificati sull'altare dell'Eurofighter. I problemi di "dentizione" del C-130J sono stati superati da tempo, ed il velivolo è regolarmente impiegato su tutti i teatri operativi, Iraq compreso. Onestamente mi pare che l'articolista sia tutt'altro che un "esperto": nessun esperto scriverebbe mai una panzana come quella dei 3000 JSF per la RAF (nemmeno l'USAF ne comprerà così tanti...). Di solito questi articoli sono "rimbalzi" di articoli apparsi su quotidiani e riviste di altri paesi europei o americani, tant'è vero che la cifra di "3000" probabilmente riguardava il numero complessivo dei JSF previsti sull'intero mercato mondiale, ma chi ha tradotto lo ha fatto male.
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Non so. Se partiamo dal presupposto che la capacità perforante di una carica HEAT è funzione del suo calibro, allora già vien da chiedersi a che serva un missile lanciato da cannone che non perfora più di quanto perfori la normale munizione HEAT di quello stesso cannone. In realtà un missile lanciato da cannone - per il momento parliamo del ruolo anticarro - è una soluzione valida quando si tratta di restituire efficacia a mezzi corazzati un po' vecchiotti (che dispongono di cannoni con prestazioni balistiche ormai inadeguate oppure sistemi di tiro poco precisi). In questi casi, infatti, la precisione di un missile (e la disponibilità di testate HEAT in tandem) consente di rimediare alle deficienze di un sistema d'arma invecchiato. Ma se si tratta di carri moderni, con bocche da fuoco potenti (120 mm) asservite a moderni sistemi di stabilizzazione e tiro, onestamente non credo che un missile costituisca una valida alternativa a un bel colpo che in meno di due secondi colpisce un bersaglio a 3000 metri distanza. Queste, quindi, le valutazioni da fare in relazione alla lotta controcarro, e poichè i sistemi di stabilizzazione e tiro occidentali sono sempre stati molto efficienti ed efficaci se paragonati a quelli di origine sovietica, ecco spiegato il motivo per cui questa soluzione non ha mai interessato molto le nazioni occidentali. Il discorso antiaereo è tutt'altra cosa, e qui entra un gioco un altro fattore. Un aereo o un elicottero sul campo di battaglia sono sempre un avversario subdolo e temibile. Fateci caso: quando aerei ed elicotteri volano a basse quote, e voi siete in città o persino in spiaggia, molto spesso li sentite pochi secondi prima che li vediate spuntare, qualche volta li sentite ma non li vedete nemmeno, e quando riuscite a vederli e sentirli... è roba di pochissimi secondi e già sono lontani. E voi siete in spiaggia, tranquilli. Immaginatevi di trovarvi a bordo di un carro armato sferragliante e sussultante, con la visione limitata alla manciata di gradi del vostro iposcopio. Non sentirete e non vedrete nessun aereo o elicottero, tranquilli, prima che questi vi abbia fatto saltare in aria. Quindi il primo punto esseziale è quello di disporre almeno di un adeguato sensore di scoperta. Non dico di inseguimento, ma almeno di scoperta. E quindi occorrerebbe montare un radar sul carro armato. Tenuto poi conto che il cannone ha una velocità di brandeggio che non è esattamente il top per inseguire un bersaglio aereo.... piuttosto che sprecare due-tre colpi per missili antiaerei sparati sul cannone, tanto vale installare un lanciatore direttamente in torretta, per missili a corto raggio classe Stinger. E alla fine, i 3-4 uomini d'equipaggio, già impegnati a guidare, a sparare, a cercare di avvistare i carri nemici, a parlare alla radio, ecc... ecc... dovrebbero pure curarsi di vigilare uno schermo radar per contrastare le minaccie aeree, con tutte le conseguenze connesse (riconoscere velivoli nemici e amici, discernere i falsi allarmi, puntare i missili, ecc...). Tutto questo comprometterebbe sensibilmente l'operatività degli equipaggi senza offrire alcun reale vantaggio in temi di difesa e vulnerabilità.
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Se ci fai caso, tre nazioni soltanto hanno avuto l' F-15: Giappone, Arabia Saudita (ma con una precisa limitazione numerica stabilita dal Congresso), e Israele (adesso si è aggiunta Singapore, ma ormai l'F-15 non è considerato più un sistema d'arma particolarmente sensibile). Visto che l'F-22 è il naturale sostituto dell'Eagle, si può ben pensare che sia offerto a quelle stesse nazioni.
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Non posso più editare il messaggio precedente ma ci tenevo a precisare che in effetti quello del Davide non è nemmeno un vero e proprio data link, ma quello che in gergo viene definito "fascio direttore line of sight" o "beam riding". In pratica un'antenna emette un fascio molto stretto che colpisce il bersaglio. Fascio laser o - come nel caso del Davide - un fascio di onde radio. Il sensore sul missile o sulla munizione non fa altro che mantenersi esattamente al centro di quel fascio finchè colpisce il bersaglio. Quindi non è un data link in senso stretto, in quanto nessuna informazione viene comunicata al sensore (nè la posizione del bersaglio, nè i comandi di guida).
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La differenza sostanziale è che nel Davide il data link si limita a fornire la posizione del bersaglio, poi è il proiettile che pensa a guidarsi. Invece il SA-19 è radiocomandato a tutti gli effetti, e questo impone al sistema antiaereo di conoscere bene anche la posizione del missile oltre che quella del bersaglio. Posizione che è acquisita tramite la sorgente luminosa. Il sistema Davide è molto più efficiente e moderno, e molto meno sensibile a disturbi di qualsiasi natura.
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Se il Raptor sarà seriamente offerto al Giappone, è probabile che la vinca: di fatto non ci sono concorrenti sul mercato. Sulla produzione del Raptor, occorre tenere bene a mente che la linea produttiva dell'F-15 Eagle non esiste più (a parte le versioni biposto più o meno derivate dall' F-15E) e che l'unica minaccia all' F-22 verrebbe dal JSF. Pertanto, il vero problema è quello di determinare quale potrà essere il mix tra F-22 e JSF che l'USAF sarà autorizzata ad acquistare. E qui entra in gioco il JSF. Si rumoreggia che la versione definitiva del JSF per l'USAF, sarà qualcosa di molto più prestante di quanto si sia immaginato. Alcuni bisbigliano che il JSF sarà in grado di tirare oltre 9 G in manovrabilità, con una velocità massima che supererà i Mach 2 e una supercrociera intorno ai Mach 1.4 In più il suo radar AESA avrà prestazioni - in termini di portata - che si collocano all'incirca sui 2/3 di quelle dell' APG-77 e sensori IR in grado di fornire una copertura su 360 gradi. Il tutto con prestazioni stealth uguali o migliori a quelle dell' F-22. Io sto attento a queste "dicerie", che pure provengono da ambienti molto tecnici e professionali, ma non le sottovaluto. In fin dei conti, il JSF è un aereo molto più giovane dell' F-22 (che ha avuto uno sviluppo mooooolto lungo) e beneficia al massimo delle capacità tecnologiche con un vantaggio di circa un decennio. Se il JSF dovesse davvero essere capace di simili prestazioni, o andarci vicino, alla fine renderebbe inutile l'F-22 ed è comprensibile che l'USAF ne ordinerebbe il numero strettamente necessario per provvedere ai fabbisogni della difesa aerea pura, lasciando al fratello minore tutte le altre incombenze. Insomma, bisogna vedere. Per ora gli ordini fermi sull' F-22 stanno ben sotto i 200 esemplari, ma una buona commessa estera (vedi Giappone) contribuirebbe non poco ad abbassare i prezzi e ad aumentare i quantitativi.
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http://en.wikipedia.org/wiki/Kornet E' un'arma molto efficace.