zander
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Ho letto il libro di De Feo, "Veleni di Stato" edizioni BUR, circa un anno fa. Da fare rizzare i capelli in testa! Vado a memoria, perché non ho il libro sotto mano. Si parte con la descrizione dello sviluppo delle armi chimiche sotto il regime fascista, poi utilizzate nelle campagne africane del regime. Il centro studi più importante era al centro di Roma, con laboratori anche alla Sapienza. I centri industriali che poi svilupparono sono poi rimasti nella storia della industria chimica italiana: Cengio (la famigerata Acna di Cengio nacque producendo armi chimiche), Rho, Melegnano, Pieve Vergonte, ecc., con strascichi di inquinamento lasciati ancora oggi sul territorio. Il libro accenna alle prove fatte, negli anni '30, sul litorale laziale quando, durante delle esercitazioni, con centinaia di bombardieri vennero provati i sistemi di dispersione delle armi chimiche aerotrasportate (fortunatamente con sostanze innocue), al fine di vedere la capacità di dispersione delle sostanze nell'aria. Si parla poi diffusamente del più grande attacco batteriologico fatto nella storia. Nel '44 le pianure dell'Agro Pontino, da poco bonificate, vennero allagate dai soldati tedeschi in ritirata, al fine di mettere in difficoltà l'avanzata delle truppe alleate. Si riformò nuovamente in poco tempo la malaria e grosse quantità di germi vennero sparse sul territorio. Oltre a ciò l'esercito tedesco sequestrò e portò via tutte le scorte di medicinali antimalarici. E' stato stimato che circa centomila persone siano morte a causa della malaria a causa di questa operazione. Sempre durante la guerra, accadde a Bari uno dei più gravi disastri chimici della storia. Segretamente, una nave americana carica di iprite approdò al porto di Bari. Peccato che subito dopo l'arrivo il porto fu attaccato da bombardieri tedeschi. La nave saltò per aria e i bidoni di iprite si squarciarono e contaminarono l'area portuale. Dato che l'approdo della nave doveva rimanere segreto, non fu rivelato per lungo tempo quali fossero le sostanze chimiche trasportate dalla nave, e conseguentemente i medici non poterono portare ai feriti le cure opportune. L'unica fortuna del caso fu che i venti spiravano quel giorno verso il mare e quindi non tutta la città fu raggiunta dai malefici miasmi. Data l'urgenza di mettere in sicurezza il porto, gli americani non fecero di meglio che raccogliere i molti fusti finiti sott'acqua nel porto e portarli un poco più largo. Mi pare di ricordare che l'area fu bonificata molti anni più tardi dalla Marina Italiana. Finita la guerra si presentò il problema di cosa fare delle armi chimiche italiane e alleate rimaste. Dato che era troppo pericoloso trasportare questi veleni, in molti casi fu deciso di prendere i fusti e buttarli in mare. Vicino a Ischia, nel mare si trova un cimitero di questi fusti (migliaia e migliaia), triste ricordo della guerra. Ma anche altri sono i luoghi dove furono gettati questi fusti micidiali. I biologi che studiano il mare e che si avvicinano a queste aree trovano spesso fauna ittica deforme, in quanto i fusti dopo anni trascorsi in acqua salata ormai si stanno corrodendo. O per non parlare dei molti pescatori che gettando le reti hanno pescato bombe chimiche che si sono aperte quando estratte dall'acqua. Il problema è: ora che cosa si può fare? Sempre negli anni ' 90 ci fu l'ultimo morto (o ferito, non ricordo) quando un ciclista, pedalando in un bosco, finì in una strana nuvola che lo straziò. Qualche giorno dopo, all'ospedale si presentò un ufficiale dell'esercito spiegando che mentre stavano cercando di mettere in sicurezza in un'area riservata dei bidoni di questi micidiali sostanze chimiche, si era riversata nell'aria una parte di queste sostanze, disperdendosi nel bosco. Purtroppo il malcapitato si trovò nel posto sbagliato al momento sbagliato. Il segreto delle armi chimiche è stato svelato dal generale Corcione nel 1996, allora ministro della difesa con il governo Dini. Si alzò così il velo su uno dei segreti militari italiani maggiormente custoditi della guerra fredda. Indubbiamente è un libro da leggere e tenere nella propri biblioteca. Ma il libro è destinato solo a stomaci molto, ma molto forti. A proposito delle testate nucleari affondate a Napoli, mi sembra strano. Americano e russi hanno sempre smosso mari e monti per recuperare le testate perse...
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Storm Shadow: una delle più avanzate armi Aria / Suolo o il peggiore fallimento di MBDA?
zander ha risposto a zander nella discussione Armi aria-superficie
Indubbiamente l'indipendenza e l'autonomia in certi settore chiave è fondamentale per la forza di un paese. Però solo se gli equipaggiamenti funzionano. Effettivamente i dati forniti dalle forze aeree ai giornali e i numeri citati nell'articolo sono molto diversi. Ho postato il documento perché l'autore dell'articolo è prestigioso e autorevole comandante della Royal Navy nonchè uno dei massimi esperti di aviazione aeronavale in Europa. Spiegazioni sulle discrepanze? Solo supposizioni. Innanzitutto è in corso la "guerra degli stracci" tra Royal Navy e RAF per l'accaparramento dei pochi fondi a disposizione per i programmi attuali e futuri. Il tutto peggiorato dallo stato di confusione mentale che regna negli alti vertici: vedi la vicenda F-35 B/C e Queen Elizabeth. Non dico nulla che già non si sappia. E' quindi probabile che, in questo momento, certi ambienti militari cerchino di mostrare gli sprechi e le cattive gestioni degli "altri". Dall'altra parte chi ha fatto nascere e ha gestito il programma Storm Shadow cerca di esaltarne le caratteristiche per perorare la propria carriera. Ma a parte questo, c'è anche una fonte differente che afferma che qualcosa potrebbe non essere andato bene nella campagna libica. Come ho riportato nella discussione MMRCA, un politico indiano dell'opposizione ha riferito che il Rafale non ha raggiunto certi obiettivi nel bombardamento di precisione nella campagna libica. Si riferiva al lancio degli Storm Shadow o a qualcos'altro? Quindi da una parte abbiamo le fonti ufficiali che affermano il successo dell'arma, dall'altra abbiamo un autorevole ufficiale inglese che afferma l'esatto opposto. Forse, solo con il tempo forse sapremo quale sia la realtà. -
indian's medium multi role combact aircraft
zander ha risposto a red giacomo nella discussione Caccia
Qualche turbolenze in India Il ministro della difesa indiano Antony ha ordinato un'inchiesta su presunte irregolarità e manipolazioni avvenute durante la selezione finale del bando MMRCA. Mysoora Reddy, credo un esponente dell'opposizione, il 27 febbraio ha sollevato un interrogazione al ministro affermando: Reddy ha domandato inoltre che l'inchiesta sia completata in 30 giorni e che i colpevoli di manipolazione del processo siano puniti e che l'aereo L-1 sia acquistato. L'affermazione sugli EAU credo che sia palesemente sbagliata, visto che la trattativa è ancora in corso, ma cosa significa che: ? Il Rafale ha avuto problemi con lo Storm shadow, per colpa del missile. Ha avuto problemi anche con altre munizioni o è male informato Mr. Mysoora Reddy? The Asian Age -
Storm Shadow: una delle più avanzate armi Aria / Suolo o il peggiore fallimento di MBDA?
zander ha pubblicato una discussione in Armi aria-superficie
Su un sito inglese è comparsa una relazione tecnica che discute del Typhoon navalizzato e di vari sprechi perpetrati dal MoD / RAF nel corso degli anni. La discussione principale non mi interessa in quanto è stata affrontata in diversi forum sulla rete e anche in diversi threads di questo forum. Però nel documento si parla anche di Storm Shadow integrati sui Tornado GR.4 inglesi e delle sue prestazioni nelle campagne militari (pag.9 e Appendice B, pag.17/18). Dalle esperienze condotte in Iraq ed in Libia sembra che il missile A/S Storm Shadow sia altamente inaffidabile ma contemporaneamente i suoi costi di acquisto siano particolarmente elevati, anche se comparati ai Tomahawk. In particolare sembra che in Libia, su 8 lanci effettuati dai Tornado GR.4, 5 siano stati dei clamorosi insuccessi, dovuti a malfunzionamenti allo sparo o al mancato raggiungimento del target. Le deficienze principali dello Storm Shadow sono: - sistema di navigazione inaffidabile e incapace a volte di raggiungere il target (con conseguenti rischi di elevati danni collaterali); - testata bellica poco affidabile. E' facilmente comprensibile cosa significhi per la classe politica di dovere rispondere del fatto che un missile è andato fuori controllo ed ha colpito un obiettivo non militare. E' ancora più facilmente comprensibile cosa significhi per un pianificatore di missione, durante una campagna militare, accorgersi che un sistema d'arma prezioso e costoso non funziona a dovere e che su di esso non sia possibile fare affidamento. E penso che sia difficile dovere cambiare le modalità di lavoro in corso d'opera perché i risultati operativi di un'arma sono diversi da quelli supposti durante le esercitazioni. Oltre al fatto che il fallimento di una missione significa doverla reiterare con altri mezzi fino al raggiungimento dell'obiettivo preposto. Simili problemi sembra che siano stati sperimentati anche dalle forze aeree francesi (SCALP), in quanto il missile è integrato su Mirage-2000 e Rafale. Sembra addirittura che la Marine Nationale francese sia rimasta così insoddisfatta del missile, e lo ritenga così inaffidabile e non meritevole di eventuali riparazioni e/o upgrade, che abbia deciso di radiarlo dal proprio arsenale. Si provi ad immaginare cosa significhi rientrare su una portaerei con 1 o 2 missili di quelle dimensioni, completamente armati, perché non si sono sganciati per un guasto del missile al comando impartito dal pilota... L'arma di per sé è molto costosa: per rimettere in funzione l'arma MBDA dovrebbe spendere grosse quantità di denaro, soprattutto per incrementare la sperimentazione. Per dimostrare l'affidabilità di un sistema d'arma così complesso servirebbero molti lanci in diverse condizioni da differenti piattaforme, ma ciò avrebbe conseguenze molto spiacevoli sui costi (già alti). Quindi o MBDA rinuncia a mettere a posto i problemi e le FFAA si tengono i missili così come sono, oppure le FFAA spendono parecchio e MBDA mette a punto questo missile. Non sono sicuro che MBDA sia in grado di correggere problemi così grossi e di riqualificare il sistema se non venisse ulteriormente foraggiata. Secondo Wikipedia la Gran Bretagna ha indotazione 900 missili, la Francia 500 e l'Italia 200. Gli Storm Shadow sono integrati anche sui Tornado italiani (che li hanno usati in Libia) ma il report non dice nulla dei giudizi dell'AMI e sui risultati operativi raggiunti. Defensenews però dice: Sarà curioso sapere quale sarà il futuro commerciale e militare di questo missile dopo la campagna di Libia. La Libia è stato il suo esordio in grande stile, ma ne è stata anche la conclusione? Teniamo in conto che l'arma è prodotta congiuntamente da francesi, britannici e italiani, ma i francesi almeno parzialmente (vedi la Marine Nationale), si stanno tirando indietro. Il successo di ogni prodotto industriale dipende da una molteplicità di fattori: ma quando all'atto pratico manca l'affidabilità al punto di compromettere l'esito delle missioni operative, il rischio della chiusura del progetto si profila all'orizzonte. Vedremo cosa accadrà in futuro. Qui riporto il Link al documento. PS. da notare che il documento è firmato dal Commander Sharkey Ward, comandante della squadra aerea sulla portaerei Invincible durante la guerra delle Falklands nell'82. -
Non ho ancora letto l'editoriale di Nativi. Però la vicenda della RFI è accaduta a novembre. Successivamente i diplomatici francesi hanno ricucito per l'ennesima volta i rapporti. I rapporti si sono di nuovo leggermente raffredati quando gli emiratini hanno scoperto che Dassault a loro ha fatto un prezzo mentre agli indiani ne ha fatto un altro. Dassault però si è giustificata sostenendo che le modifiche richieste ai motori e al sistema avioncio spiegano la differenza di prezzo. Sono d'accordo. Comunque anche Lockheed Martin è in attesa di vedere cosa accadrà al contratto indiano, in attesa di poter piazzare l'F-35.
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Sembra che il Presidente Sarkozy voglia pressare gli EAU a firmare per il contratto dei 60 Rafale. Il suo staff sta preparando per il mese di marzo una visita negli EAU allo scopo di strappare la firma per l'agognato contratto e dare linfa alla propria campagna elettorale. L'equipe di Dassault avrebbe accettato tutte le condizioni poste dagli arabi, mentre l'equipe diplomatica avrebbe rinnovato i patti di mutua collaborazione militare in caso di attacco da parte dell'Iran. La Tribune - 1 Intanto in Brasile si appanna la candidatura dell'F-18, dopo la cancellazione da parte USA del contratto per 20 AT-29 Super Tucano. A questo punto acquistano punti di vantaggio i concorrenti, il Rafale ed il Gripen. Tuttavia è probabile che il Brasile scelga il vincitore della gara dopo le elezioni presidenziali francesi. E' molto probabile che se vincesse Sarkozy, allora il Rafale potrebbe spuntare la gara, ma in caso di sconfitta, le collaborazioni promesse dal presidente francese dovrebbero essere rinegoziate, aprendo nuovi scenari. Un discorso simile sembra che valga anche per il contratto indiano. Sarkozy ha promesso molto, ma non si è sicuri che l'altro canditato accetterebbe quanto avrebbe promesso Sarkozy. E' per questo che il consorzio Eurofighter sta osservando attentamente quanto accade in India, sperando di rientrare in gioco. La Tribune - 2
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Finalmente sembra che il governo abbia razionalizzato i voli di stato. Ben fatto! Il Fatto Quotidiano
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La potenza e la flessibilità del sistema Rafale + Mica è dimostrato dal seguente articolo, postato sul sito del Ministero della Difesa francese, di cui riporto la traduzione dal francese. Prima europea per uno sparo "over-the-shoulder" di un missile Mica con il Rafale L’11 giugno, il Centro Esperimenti Aerei Militari (CEAM) di Mont-de-Marsan ha realizzato una prima europea, e forse anche mondiale. All'interno di uno sparo tecnico-operativa (ETO), un missile aria-aria Mica, sparato da un F2 Rafale, è riuscito ad abbattere un obiettivo situato di dietro e che inseguiva l’aereo tiratore. Alla fine di una curva a 180°, il Mica ha abbatuto il suo bersaglio, un obiettivo-drone C-22, situato “a ore 6” dell'aeromobile tiratore. Questo sparo, di gran lunga il più complesso di una serie di valutazioni, testa una combinazione unica. Si tratta di due Rafale (uno tiratore ed uno illuminatore) e un drone-C-22. Il C-22 è posizionato dietro il tiratore Rafale. Costui non ha contatto radar con il C-22. Il Rafale illuminatore manovra a diverse decine di chilometri dal Rafale tiratore e mantiene i contatti attraverso una combinazione del suo RBE2 radar e Link 16 (data link tattico). Il Rafale illuminatore effettua la designazione del bersaglio con il suo radar e lo inoltra al Rafale tramite Link 16. Questo utilizza le coordinate trasmesse per inizializzare la navigazione inerziale del Mica EM (homing elettromagnetico) e spara il missile. Il Mica entra nell'area designata dalle coordinate, accende il suo sensore, ingaggia il bersaglio e lo distrugge ad una distanza maggiore dei missili AA a corto raggio Magic 2, che avrebbe potuto minacciare il Rafale tiratore. In combattimento reale, il velivolo inseguitore sarebbe stato distrutto prima ancora di poter sparare il proprio armamento. Questo sparo comporta una combinazione unica di elementi specifici: rilevamento e trasmissione di coordinate del target da un aereo e sparo a 180 ° senza contatto radar diretto da parte dell’aereo minacciato. Questi test, condotti dalla Armée de l’Air e da DGA, confermano l'importanza di tutto il sistema tattico delle armi, che combina le prestazioni del radar RBE2, l'agilità del Mica e le capacità di scambio delle informazione tramite Link 16. Da un punto di vista operativo, questo sparo mostra che il sistema d'arma Rafale introduce una rivoluzione nel combattimento aereo. L’RBE2 e il Link 16 e permettono al Rafale di sparare senza che l’inseguitore scopra di essere agganciato o trackato da un radar. L'agilità e l'accelerazione del Mica permettono uno sparo a 180°, trasformando il cacciatore in preda. In aggiunta a questa spettacolare performance, i progressi rispetto ai predecessore del Mica sono molti. Il Mica da solo, in entrambe le versioni IR e EM, sostituisce il missile AA Super 530 e il missile da combattimento ravvicinato R 550 Magic II. Il Mica ha una portata due volte superiore rispetto al Super 530: 80 km invece di 40 km. La "no escape zone" è grandemente aumentato e ottimizza, quindi, la missione di intercettazione. Grazie alla sua funzione "Fire-and-forget" multitarget, il Mica è molto più versatile rispetto al Super 530 a guida radar semi-attiva che costringe l'aereo ad illuminare l'obiettivo per guidare il missile. Il Mica, associato al collegamento Link 16, apre delle prospettive di impiego molto promettenti. Il tracking e la designazione del target potrebbero essere fatti da un AWACS o da un sistema di rilevamento a terra. In queste configurazioni, l'area spazzata dal radar sarebbe notevolmente ampliata e l'aereo tiratore potrebbe lanciare un missile in un totale stealthness elettromagnetica in configurazione Mica IR. Questo sparo è il penultimo di una serie di 12 nel quadro dell’ETO del Mica su Rafale e Mirage 2000-5. I test aveva già autorizzato una clearance operativa su Rafale e Mirage 2000-5 del Mica EM nel 2006 e Mica IR (infrarossi) nel 2007. I test si stanno orientando verso la messa in servizio del Rafale F3 standard, che comprenderà, tra l'altro, l'ASMP-A missile nucleare, l'anti-nave Exocet missile AM-39 e la capacità di ricognizione con il NG Reco pod. CESA
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zander ha risposto a red giacomo nella discussione Caccia
E' apparso sul "The Teleraph" di Calcutta un interessantissimo articolo che spiegherebbe i motivi della vittoria indiana del Rafale da un punto di vista strategico-politico-militare. Il ministro della Difesa A. K. Antony ha cercato di improntare la fase finale della gara come se fosse una scelta puramente economico-militare, senza altre influenze. Nella realtà avrebbe voluto far pesare molto gli aspetti politico-diplomatici. L'India ha rapporti tesi con i vicini, che spesso scaturiscono in guerre e più spesso in grossi problemi di terrorismo. Lo stato indiano ha da sempre tentato di contrastare queste minacce, ma solo 3 paesi lo hanno supportato con l'assistenza opportuna: Russia, Israele e Francia. Questi paesi hanno sempre fornito un silente, costante e non sempre confessabile supporto alle attività di intelligence (di ogni tipo) e ad alle attività militari. Per fare un esempio, durante la guerra del Kargil del 1998, la IAF aveva necessità di installare nel più breve tempo possibile bombe a guida laser israeliane sui propri Mirage. Francia ed Israele hanno fornito un supporto ampio ed immediato e con tale armamento gli aerei indiani hanno potuto contrastare l'esercito di Musharaf. Inoltre quando l'India ha sperimentato le sue armi nucleari, ha ottenuto, in sede ONU, il biasimo di USA e UK, ma ha ricevuto l'appoggio francese. Sono episodi che al momento opportuno sono stati fatti pesare a favore del velivolo di Dassault. Inoltre va ricordato che l'artefice del successo di Dassault è un diplomatico francese, Jean-David Levitte, che da lungo tempo nell'ombra intesse i rapporti diplomatici con la controparte indiana. Conosce molto bene le questioni indiane ed è stato in grado di appianare alcuni screzi che il presidente Sarkozy aveva creato con il governo indiano a causa della sua impulsività e irrequietezza. Levitte era consigliere diplomatico anziano per Chirac anche quando Brajesh Mishra, l'allora segretario principale al primo ministro Atal Bihari Vajpayee, volò a Parigi come sua prima tappa all'estero alla ricerca di sostegno diplomatico, dopo i test nucleari Pokhran II. Mishra trovò tale sostegno a Parigi, prima di ottenere il supporto riluttante da Mosca. Poco dopo, Levitte divenne rappresentante permanente presso l'ONU a New York dove indusse insieme alla Russia, una spaccatura tra i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza sulla questione di punire con sanzioni l'India a proposito del suo programma nucleare militare. In seguito fu ambasciatore a Washington. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna erano a quel tempo, in seno al Consiglio di Sicurezza, in prima linea per tentare di soffocare il programma nucleare indiano. All'interno della leadership politica e civile indiana, non vi è stato alcun dubbio che, a cose parità di altre condizioni, l'India dovesse premiare un paese dimostratosi sempre amico nel bisogno, cioè la Francia. -
Dopo la vittoria in India, Dassault sembra essere vicina a concludere il contratto di vendita con gli EAU. Dassault sembra avere sistemato i punti di contrasto, tra cui l a fornitura dei missili Meteor, motori più potenti e il ritiro dei 63 Mirage 2000-9. Questi potrebbero essere rivenduti alla Forza Aerea Libica. La Tribune Sembra anche che l'accelerazione della gara MMRCA abbia contribuito a rallentare le decisioni per il nuovo trainer per l'a IAF, il Pilatus PC-7. L'accelerazione su questa gara, oltre che alle proteste dei coreani (perdenti) che hanno presentato un loro aereo, hanno rallentato questo competizione. Sembra quindi che i Pilatus PC-7, previsti in servizio per il 2013, potrebbero entrarvi nel 2015. La Tribune
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zander ha risposto a red giacomo nella discussione Caccia
Anch'io pensavo che la valutazione svizzera fosse stata svolta irreprensibilmente, fino a quando non hanno cominciato a le circolare lettere anonime, di cui hanno riferito i giornali svizzeri. Il Gripen è stato selezionato per valutazioni economiche. Bene. Ma le lettere incriminate mettono in disussione che il Gripen abbia passato le valutazioni tecniche (e ribadisco: TECNICHE). Come sono state fatte tali valutazioni? Hai affermato che le aziende hanno apprezzato la valutazione. I ringraziamenti e gli elogi di prammatica da parte delle aziende prima del giudizio finale contano fino ad un certo punto. Mi sapresti spiegare la reazione di Dassault alla notizia della sconfitta del bando svizzero? Per pro-memoria riporto quanto ha dichiarato l'Ufficio Stampa Dassault. " L’équipe RAFALE a pris bonne note du choix des Autorités Suisses pour l’acquisition de leurs futurs avions de combat. Elle regrette que le Conseil Fédéral, comme il l’a officiellement exprimé, ait « sciemment décidé de ne pas positionner la Suisse au plus haut niveau européen s’agissant des performances des nouveaux avions de combat ». Les capacités du RAFALE permettraient à la Confédération Helvétique d’acquérir un nombre inférieur d’appareils pour répondre aux besoins opérationnels, à un coût équivalent ou inférieur, tel que démontré lors des évaluations des Forces Aériennes Suisses. Le GRIPEN « helvétisé » n’existe que sur le papier. Son développement technique et sa production devraient accroître significativement les efforts financiers des Autorités Suisses pour la réalisation de ce programme. " E' questo un giudizio "serio e apprezzato" sulla valutazione? Lo hai ripetuto fino alla noia. Ciò che non hai mai detto però è che questi bandi scelgono uno strumento d'arma per completare una politica di difesa ben definita o in maturazione verso un modello di difesa che si completerà dopo l'introduzione del sistema d'arma. Ogni nazione sviluppa il proprio concetto di difesa modellandolo sulle proprie esigenze. L'acquisto del sistema d'arma serve ad ottemperare quei requisiti del modello di difesa, con l'ovvia conclusione che un aereo che può andare bene per un paese, può non andare bene ad un altro. Stai valutando il Typhoon secondo quanto accaduto in Svizzera. Se guardiamo alle altre gare dove ha partecipato il Rafale, vediamo che le cose sono andate molto diversamente. In Brasile i 3 finalisti (Gripen, Rafale ed F-18) hanno ricevuto valutazioni diverse. Secondo Wikileaks, il Gripen è piaciuto ai militari, l'F-18 all'industria, il Rafale è piaciuto solo alla compagine politica (il presidente era Lula). Dovrei concludere che il Rafale sia inferiore agli altri due? Oppure dovrei concludere che il Rafale soddisfa i requisiti militari industriali brasiliani meno bene degli altri due contendenti? In Marocco e negli EAU è venuto meno l'appoggio politico francese che, come affermi, avrebbe dovuto essere molto forte, in quanto guidato da una forte figura presidenziale. Ogni gara, è gara a sè. Negli anni i velivoli si sono evoluti, i difetti di dentizione sono stati in parte sistemati, ed i velivoli sono diventati tutti combat proven. Finora lo stato francese e Dassault avevano lavorato bene in Svizzera (come affermi), non altrove. Da ieri hanno lavorato bene anche in India. mo-mo cambia prospettiva di veduta. La Svizzera non è il centro del mondo, e non è con il "metro svizzero" che si può giudicare il mondo. Nessuno inventa scuse. Si discute e si espongono fatti e punti di vista. Nel nostro piccolo, non possiamo certo intervenire sui programmi di acquisizione militari. Sono questioni molto complesse e in un periodo economico sfavorevole, un investimento nel settore militare è sempre un argomento molto dibattuto. Ma se non ne possiamo discutere in forum di aviazione militare, in un wallet garden, dove potremmo altrimenti? -
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zander ha risposto a red giacomo nella discussione Caccia
mo-mo, ma tu fai riferimento alla gara svizzera, la cui valutazione è avvenuta ormai 3 anni fa e in circostanze molto diverse. Il velivolo proposto in India è diverso da quello proposto in Svizzera. In Svizzera il Typhoon aveva capacità A-A sviluppate, mentre poco lo erano quelle A-S. Inoltre c'era incertezza per lo sviluppo del radar nella versione AESA. Dal punto di vista politico, se la gara l'avesse dovuta vincere uno stato con un forte presenza politica, in Svizzera non avrebbe dovuto vincere il Gripen. Inoltre come dimostra la vicenda EAU, anche uno stato, da solo, a volte può combinare grossi pasticci diplomatici. Quanto alla gara vera e propria in Svizzera, le cose sono andate diversamente da quanto hai raccontato. EADS Germania è andata in Svizzera, ma ha fatto una brutta presentazione. Ha portato i velivoli senza curarsi del fatto che i pod ACMI (o qualcosa del genere) non avevano il SW compatibile con quello degli aeroplani, costringendoli a terra per un paio di giorni in attesa del SW appropriato. Ovviamente ti puoi immaginare la valutazione dei militari svizzeri. Inoltre durante la valutazione, EADS ha constatato che i requisiti svizzeri erano meno compatibili con le prestazioni offerte dall'aeroplano di quanto offerto dagli avversari. Quindi EADS ha valutato di avere poche chance in Svizzera ed ha condotto il resto della competizione in sordina, attendendo l'esito finale (e puntando su altre gare). In India Eurofighter ha presentato un velivolo con piene capacità AA e AS e con radar AESA. Ha limato pesantemente i costi velivolo (a detta degli stessi francesi). Ha avuto una forte presenza politico-diplmatica, con diverse visite da parte di vari esponenti tedeschi e britannici in India, e di politici indiani in Germania e Gran Bretagna. Stavolta Eurofighter non ha niente da recriminare sul comportamento tenuto. La reazione britannica, di "disappointment", credo che riveli il sentimento per avere perso questa gara, condotta stavolta bene. Gli indiani lo avevano detto: chi offre di meno vince. Dassault ha offerto un pacchetto che ha centrato requisiti tecnici indiani insieme alla migliore offerta economica. Dassault ha lavorato bene in India riportando il primo (e meritato) contratto. Per Eurofighter ci saranno (si spera...) altri contratti. -
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zander ha risposto a red giacomo nella discussione Caccia
Manca poco all'esito per la gara indiana? Secondo La Tribune, giornale francese di proprietà della famiglia Dassault, l'esito della gara dovrebbe essere proclamato questa settimana. Ormai la commissione indiana avrebbe in mano tutti gli elementi per decretare il vincitore. La gara è molto serrata, anche dal punto di vista politico. Ancora a dicembre la cancelliera Merkel avrebbe scritto al premier indiano per sostenere l'acquisto del velivolo del consorzio. Secondo la Tribune, il velivolo transalpino dovrebbe essere in testa alle valutazioni tecniche e dovrebbe essere il meno caro. Il timore di Dassault sarebbe però la trattativa commerciale, in quanto temerebbe il possibile ribasso economico effettuato da Eurofighter. Secondo le regole della gara indiana, il velivolo meno caro vince. Anche secondo il sito inglese Flightglobal, il termine della gara dovrebbe essere imminente, anche se il sito ipotizza ulteriori slittamenti. In questo caso il sito inglese discute dei prezzi, soffermandosi sul fatto che il Rafale dovrebbe essere più economico del Typhoon, e quindi sul quel dovrebbe i funzionari indiani potrebbero preferire il Typhoon. Inoltre Flightglobal cita anche il Telegraph. Però il Telegraph si mostra preoccupato del prezzo del Typhoon, citando l'Air Chief Marshal Sir Stephen Dalton che ha riconosciuto che il Rafale abbia un vantaggio in termini di costi. Ma il Telegraph ha citato anche una fonte a New Dehli che confida che il Typhoon sia stato giudicato dall'aviazione militare tecnicamente superiore. (Nota: sul sito del Telegraph non ho trovato traccia dell'articolo. Che sia presente solo sulla versione cartacea?) Infine secondo il sito indiano di notizie IDRW NEWS NETWORK, i rumours a New Dehli darebbero per favorito il Typhoon. Sia ben chiaro, sarebbero solo rumours e non avrebbero nulla di ufficiale. Però le voci più numerose dicono che vincerebbe il Typhoon per i seguenti motivi: il Rafale sarebbe più economico. Ma i ricambi sarebbero estremamente costosi, troppo costosi. Eurofighter offrirebbe un ampio trasferimento tecnologico ed un pacchetto di armamento più a buon mercato. Inoltre Eurofighter darebbe all'India lo status di partner del consorzio e di hub per i ricambi per l'intero progetto. Ci sarebbe anche una fonte, ma una sola, che darebbe vincente il Rafale. -
Apro un piccolo OT, per non aprire un thread dedicato. Precedentemente ho accennato ad incidenti avvenuti a velivoli del 53° Stormo, all'epoca di stanza a Cameri (NO), in epoca remota. Adesso vorrei parlare di un incidente avvenuto il 10 giugno 1993, sempre a Cameri. L'AMI aveva programmato per domenica 20 giugno 1993 una grande manifestazione alla base di Cameri, invitando la Patrouille de France come team acrobatico straniero. Giovedì pomeriggio 10 giugno, la Patrouille cominciò le prove per prendere le misure per lo spettacolo di domenica. Un gran numero di appasionati si radunò al di fuori dell'aeroporto. A un certo punto il solista fece un volo rovescio lungo tutta la pista e alla fine ritornò in volo livellato. Qui l'Alpha Jet ebbe un flame out al motore destro. La Patrouille cominciò a fare grandi cerchi a quota più elevata e dopo alcuni minuti atterrò. Più tardi si scoprì che il solista aveva impattato sui binari di una ferrovia lì vicina. Sembra infatti che per ridurre la corsa a terra di un velivolo, sia consigliato di farlo impattare contro un ostacolo trasversale. Da notare anche la professionalità ed il colpo d'occhio del pilota, che evitò di riportare il velivolo alla base, essendo troppo rischioso perl'incolumità della vasta folla di appassionati. Su FLICKR.com ho trovato le fotografie del velivolo dopo l'impatto. Foto 1 Foto 2 Foto 3 I due piloti a bordo si eiettarono con successo ma ebbero qualche problema alla schiena. Da notare sulla deriva la colorazione commemorativa per i 40 anni della costituzione della Patrouille. Ovviamente domenica la Patrouille non si esibì alla manifestazione. Chiuso OT.
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F-104 Starfighter - discussione ufficiale
zander ha risposto a -{-Legolas-}- nella discussione Caccia
L'incidente del guasto all'orizzonte artificiale mi fu raccontato da un ex controllore di volo in pensione della base di Cameri alcuni anni fa, e se la memoria non mi tradisce, aggiungo altri particolari. Mi pare di ricordare che mi disse che il velivolo si schiantò a Granozzo (NO). Controllando su questi elenchi di incidenti, effettivamente risulta un incidente a Granozzo, descritto come impatto al suolo. Mio Link Mio Link L'ex controllore - guidacaccia, mi disse che dal terreno spuntava solo la coda del velivolo e che i resti del pilota non furono mai trovati. I soccorritori trovarono solo il portafogli o un tesserino identificativo. @ Eugy78: Purtroppo non ti so dire l'ora, mi spiace. Spero però che questi dati consentano di affinare la tua ricerca. Sempre quel controllore - guidacaccia mi raccontò di un altro disastroso incidente. In un'esercitazione notturna, due coppie di F-104 dovevano intercettare un F-104 aggressor, in due momenti diversi. Durante la prima intercettazione, la prima coppia riuscì a intercettare l'aggressor perché il pilota di questi, evidentemente in buona serata, aveva accesso l'A/B, rendendo visibile il suo aereo. Poi il pilota aggressor commentò alla radio "Ringraziate mamma A/B". Il guidaccia a terra riferì questa comunicazione alla seconda coppia, invitandoli quindi a cercare un postbruciatore acceso nel buio della notte. Peccato che nella seconda parte dell'esercitazione, il pilota aggressor decise di non accendere il postbruciatore. La coppia, intenta a cercare la luce nel buio, però non si accorse di essere arrivata a contatto con il velivolo aggressore. L'impatto fu tremendo: un F-104 difensore si scontrò in volo con l'aggressor. Un pilota morì sul colpo, l'altro riuscì ad eiettarsi. Il terzo velivolo rimase danneggiato dai detriti dello scontro ma riuscì ad atterrare in emergenza. L'eiezione ad alta velocità e ad alta quota strappò via parte dell'equipaggiamento (maschera, guanti, forse un stivale) al pilota, per cui atterrò mezzo congelato. E atterrò su una coppietta che si era appartata..., che però prestò i primi soccorsi. Il pilota atterrato non ebbe conseguenze fisiche e riprese immediatamente le normali operazioni di volo, mentre l'altro dovette curarsi per riprendere lentamente le operazioni per il volo. Durante questo periodo, il pilota incolume incorse in un incidente di volo dove perse la vita. Allora il pilota che si stava rimettendo in salute, scosso da questo nuovo incidente mortale, si dimise da pilota. Dopo la collisione in volo l'AMI decise di rivedere completamente le regole di ingaggio durante le esercitazioni di caccia notturna, imponendo che i difensori, sotto sorveglianza radar, dovessero allontanarsi dal target qualora non lo avessero individuato entro un certo numero di miglia (dieci miglia?). -
Vorrei aggiungere alcune considerazioni a quanto già scritto. L'RQ-170 è stato trovato a terra nei pressi della città di Kashmar, situata a circa 200-300 km dal confine afghano. Se si osserva l'orografia dell'Iran, si può notare una larga valle circondata da alte montagne che parte dal confine afghano e porta verso Kashmar, per poi proseguire oltre. Quindi l'RQ-170 deve essere partito dall'Afghanistan, deve avere percorso almeno 200 - 300 km all'interno del territorio iraniano attraverso questa valle. Dubito che che l'RQ-170 fosse su territorio afghano e che la stazione di controllo ne abbia perso il controllo. Contro questa ipotesi ci sono i fatti che l'UAV fosse usato dalla CIA, che il drone avesse marcate caratteristiche LO rispetto ad un Predator, e quindi adatto ad un volo furtivo, e che sarebbe stato molto fortunato a non schiantarsi contro le montagne della regione. La distanza tra il luogo del ritrovamento e il confine è troppo elevata per fare una trasmissione terra bordo di tipo Line of Sight (LOS). Questa si può effettuare per 100 - 150 km (vedi le trasmissioni VHF). Inoltre la trasmissione dati LOS (up e down link) implica che il drone diventi un emettitore di radiazioni elettromagnetiche, diventando rilevabile da sensori ostili ed inficiando le sue caratteristiche LO. Quindi probabilmente il suo scopo era quello di entrare furtivamente in Iran, andare sull'obiettivo (qualunque fosse), fare i rilevamenti e registrarli a bordo per poi essere scaricati ed analizzati in fase post missione. Penso inoltre che, vista la lontananza dal confine e vista la necessità di discrezione, il drone stesse volando una missione pre-programmata sul computer di bordo (volo con autopilota), senza comandi da terra o da satellite. Probabilmente la trasmissione da terra in modalità LOS era stata prevista solo per decollo e atterraggio. A supporto dell'ipotesi di mancanza di un controllo via satellite, si noti che nelle fotografie si evince chiaramente la mancanza di un radome superiore adatto ad ospitare una parabola satellitare. Le gibbosità presenti sono quelle che ospitano i carrelli e la gobba centrale che consente l'accesso al motore. A titolo di confronto si guardino i radome superiori dei Global Hawk e dei Predator: sono lisci senza irregolarità o pannelli di accesso. Invece sull'RQ-170 vediamo numerosi pannelli per l'accesso ai sistemi interni. Ma allora il drone è precipitato come dicono gli USA oppure i sistemi Comando / Controllo e Navigazione/FCS sono stati hackerati come dicono gli iraniani? Premessa: un sistema elettronico - informatico si può hackerare solo se si conosce il sistema HW / SW e se si ha tempo, conoscenze e fortuna per trovarne le debolezze. Per fare un parallelo con i PC, è possibile hackerare (in certi casi) i sistemi Windows proprio perché sono molto diffusi e i pirati informatici hanno la possibilità, i mezzi e il tempo di scoprirne le vulnerabilità. Per hackerare il sistema avionico dell'RQ-170, gli iraniani dovrebbero possedere lo stesso sistema HW / SW e testarlo nei loro laboratori fino a trovare il modo di controllarlo. Dato che è da escludere che gli iraniani possiedano il sistema avionico del drone, è da escludere che abbiano potuto hackerarlo. Inoltre dovrebbero conoscere tutti i segnali, codificati in forma binaria, per comandare il volo, ma ad un livello così preciso da poter condurre una fase di volo delicata come l'atterraggio. Direi quindi che è impossibile che gli iraniani si siano impossessati del velivolo mediante hacking in volo. Un'ulteriore nota sul sistema di navigazione. Il sistema di navigazione di un aeroplano militare moderno si basa su piattaforma inerziale integrata da modulo ricevitore di segnale GPS militare. Internamente questi sensori integrano, tramite sofisticati algoritmi (Filtri di Kalman), i dati di posizione della piattaforma inerziale e i dati GPS. In caso di degrado dei segnali GPS, la piattaforma inerziale diventa la fonte principale di navigazione, dal momento che ricava i dati da misurazioni indipendenti da ausili esterni. Va aggiunto che il GPS militare è criptato e quindi non è ingannabile dai trucchetti descritti dagli iraniani. Se gli iraniani avessero realmente hackerato il sistema GPS militare, l'intero sistema militare della NATO (navale aereo e terrestre) avrebbe enormi problemi a cui fare fronte! Dopo avere esposto queste considerazioni direi che l'RQ-170 è precipitato per un guasto sconosciuto. Come già osservato il velivolo è praticamente integro, nella parte superiore e del bordo di attacco. Ciò mi farebbe pensare che il velivolo abbia avuto un guasto al motore o all'impianto carburante e che sia venuta a mancare la spinta propulsiva. Gli altri sistemi nel frattempo avrebbero continuato a funzionare, in particolare impianto elettrico e FCS, mantenendo il drone in volo livellato fino all'impatto con il suolo.
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Vado a memoria. Dalla cronaca di allora si seppe che il pilota in questione si era sposato da circa dieci giorni e che aveva rimandato la licenza matrimoniale per poter concludere un'importante esercitazione o qualcosa del genere. L'F-104 ha acquisito negli anni la fama di "fabbricatore di vedove". In quell'occasione sicuramente la meritò tutta. Credo che fu anche l'ultimo pilota della base di Cameri (53° Stormo) a morire in un incidente di volo con l'F-104. Ci furono anche polemiche perché l'aereo precipitò molto vicino alle case. A Cameri molte abitazioni sono state costruite qualche centinaio di metri oltre la pista, poco di lato rispetto all'asse pista. Fu un miracolo se non ci furono altre vittime.
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Sarebbe davvero interessante sapere a quanto ammonta lo "spread" tra la proposta Dassault e quella EAU. Se si tratta solo di risparmiare, non credo che il Consorzio Eurofighter abbia maggiori possibilità di Dassault. Abbiamo ormai capito che il costo fly-away dell'EF-2000 è superiore del 10-15% a quello del Rafale. Inoltre, a differenza di Dassault, Eurofighter non può nemmeno permettersi di pensare di prendersi in casa 60 Mirage-2000-9. Sempre che gli EAU non siano tornati alla carica chiedendo un Rafale potenziato (Radar, motori, SPECTRA), cosa che non sarebbe indolore per Dassault, mentre Eurofighter avendo un velivolo più "pesante" fin dall'origine, avrebbe meno problemi a customizzare il progetto. Però in generale non capisco l'atteggiamento degli EAU. Perché gli EAU hanno tutta questa fretta a cambiare aerei? Hanno in mano una flotta moderna, che farebbe invidia ad aeronautiche ben più blasonate. Forse speravano di ottenere una supervalutazione dei Mirage-2000-9 e quindi di portarsi a casa i Rafale a prezzi stracciati? Penso però che abbiano fatto male i conti. Probabilmente Dassault avrà calcolato di guadagnare per n anni sul supporto logistico e di aggiornamento dei Mirage-2000-9 (tra l'altro anch'essi frutto di una customizzazione per gli EAU). Se gli EAU hanno in servizio i Mirage-2000 e di nuovo si affidano a Dassault per i Rafale, evidentemente sono rimasti soddisfatti per ciò che hanno adoperato fino adesso. Ora ipotizziamo per assurdo che gli EAU decidano di prendere gli EF-2000. Cosa farebbero dei Mirage 2000? Li butterebbero via? Parliamo di aeroplani ultra performanti e ultramoderni. Allora l'acquisto dei Mirage 2000-9 sarebbe l'acquisto più sbagliato e più costoso della storia dell'aviazione militare. Senza contare la necessità di modificare l'intera l'intero supporto logistico e di comperare l'armamento idoneo a lavorare sul Typhoon (i MICA non sono mai stati integrati sull'EF-2000!). Oppure terrebbero in linea di volo Mirage 2000 e Typhoon? Ma a che costi? Eppure se guardiamo l'intera storia, gli EAU sono ostinati. Sono ormai 4 anni che fanno il tira e molla con i francesi. Però ormai questa storia sta facendo venire il fegato grosso ai commerciali francesi oltre che gettare una pessima pubblicità sul velivolo e sull'azienda francese. Più rileggo questa storia e meno ci capisco. Oltre a ciò il Consorzio Eurofighter sta facendo le pulci al comportamento del Rafale in Libia e sta tirando rampognate al concorrente. Nel nuovo numero di EF World, il consorzio si chiede (pagina 10): - come mai il Rafale è stato utilizzato soprattutto nelle versioni biposto, e non in quelle monoposto? Non è che il velivolo abbia qualche problema a gestire missioni complesse? - inoltre perché i francesi hanno adoperato oltre al Rafale anche tutti gli altri velivoli della flotta, quali Mirage 2000, F1, SEM? Ci sono problemi a sfruttare appieno le decantate prestazioni "omni-role" del velivolo? Gli inglesi hanno usato solo Tornado e Typhoon.
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Il giudizio tranchant degli EAU sul contratto per i Rafale è arrivato in un momento molto critico per Dassault, in quanto sta finalizzando i contratti di vendita con l'India e la Svizzera. Penso che quanto accaduto possa avere due risvolti negativi per i francesi: 1 - certamente indiani e svizzeri baderanno bene ai requisiti emessi dai propri ministeri della difesa, ma sicuramente stanno tenendo d'occhio quanto sta succedendo negli EAU, e probabilmente si staranno ponendo delle domande. 2 - i commerciali Dassault sono costretti a lavorare sotto altissima pressione, dato che si trovano a dovere vendere il loro prodotto con l'onta di un giudizio molto negativo sul contratto di vendita agli EAU. Immagino che in questo giorni i commerciali Eurofighter provino ad utilizzare questa arma durante i colloqui con i funzionari indiani per il bando MMRCA, magari di fronte ai commerciali Dassault, visto che le negoziazioni avvengono viso scoperto.
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Nuove armi antinave per l'EF-2000? FlightGlobal
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I giornali francesi fanno il punto sulla stallo della vendita dei Rafale agli EAU, ricostruendo nel dettaglio quanto è accaduto. Dassault, in quasi silenzio stampa, afferma solo che la trattativa è ad un livello molto avanzato. Diversi sono i punti in discussione nella trattativa. - Gli EAU chiedono il co-sviluppo di una versione avanzata del Damocles di Thales. I francesi nicchiano, sembra anche per questioni di soldi: lo sviluppo costerebbe diversi milioni di euro, che forse Thales fatica a trovare. In caso contrario gli EAU hanno minacciato di acquistare il pod Sniper di LM. - Gli EAU chiedono a Dassault di ritirare i Mirage 2000, cosa che la l'azienda non intende fare, non trovando attualmente possibili acquirenti. Magari Dassault potrebbe chiedere alla Libia di acquistare questi ancora validi velivoli. Ma il tutto è ancora nel mondo delle supposizioni. Nel ricco contratto, gli EAU hanno messo anche l'acquisito di 2 satelliti di Thales Alenia Space. Questi sono gli aspetti militari-industriali. Ma ci sono grossi problemi a livello politico e di rapporti tra stati. Sembra che si stia riproponendo quanto accadde durante la trattativa di vendita al Marocco. All'epoca la vendita fallì in quanto la Francia si presentò non come un sistema stato, con un leader parlante, ma come un coacervo di voci (industriali, politiche e militari) che si contraddicevano le une con le altre. Gli Stati Uniti agirono invece come sistema paese e piazzarono l'F-16. Per superare il fallimento del Marocco, fu costruito un team che avrebbe dovuto interloquire con stati-industrie-eserciti senza ambiguità. A cinque anni di distanza, questo progetto è fallito, ed oggi gli EAU discutono con numerosi referenti, ognuno dei quali afferma cose che a volte contraddicono i compagni di squadra, lasciando perplessi e irritati gli interlocutori arabi. Va detto che la mancanza di compattezza cè presente anch nel team arabo, amplificando ancora di più le incomprensioni. Inoltre, uno dei leader più importanti della squadra, il segretario generale dell'Eliseo, non ha avuto il tempo per poter gestire questo dossier giudicato minore, dovendo invece fronteggiare la crisi dell'euro. Il dossier è quindi passato al Capo di Stato Maggiore particolare del Presidente della Repubblica Francese, il quale però è poco interessato alla questione, preferendo invece le operazioni live (vedi operazione Harmattan in Libia) Quindi ad Abu Dabi l'irritazione verso la Francia è aumentata. Il principe ereditario di Abu Dabi ha avuto nei mesi scorsi l'impressione che in Francia nessuno lo ascoltasse. A settembre il principe ereditario è andato in visita da Sarkozy per ottenere risposte importanti. I francesi hanno preparato male l'incontro. Sarkozy è stato male informato, credendo che l'incontro fosse solo una formalità in vista della firma del contratto. Sarkozy parla della Palestina. Il principe ereditario capisce solo che è venuto per niente, senza riportare a casa quelle risposte che si attendeva dal Capo dello Stato Francese: - un ribasso del prezzo dei velivoli, considerato eccessivo. - il ritiro dei Mirage-2000 da parte della Francia - il finanziamento francese ai costi non ricorrenti dell'aereo. Visto il fallimento inatteso dell'incontro, Sarkozy si è arrabbiato e ha affidato il dossier ad una persona di peso, il ministro degli esteri, per cercare di rimediare il rimediabile. Alain Juppé sembra avere lavorato bene e forse ha riallacciato le relazioni. Però gli EAU hanno voluto sondare il Consorzio Eurofighter inviando una Request for Proposal (RFP). Troppo tardi per i francesi? Chi lo sa. Intanto Dassault spera di poter firmare il contratto il 2 dicembre, data del 40° anniversario della fondazione della federazione EAU. Ricordiamo che un anno fa gli EAU avevano sondato gli americani per l'F-18. Ma la discussione morì in breve tempo. Vedremo se il "sistema Eurofighter" riuscirà a lavorare meglio del "sistema Dassault". La Tribune Ps. Qualcuno (forse Tuccio14) qualche tempo fa chiese come mai la Francia non è stata in grado di fidelizzare i clienti che in passato avevano acquistato gli ottimi Mirage III. Penso di avere fornito un'altra risposta a quella domanda.
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indian's medium multi role combact aircraft
zander ha risposto a red giacomo nella discussione Caccia
Prime notizie dall'India. Le offerte per l'MMRCA sono state rese pubbliche. Secondo fonti Dassault, le offerte economiche del Consorzio Eurofighter e di Dassault risulterebbero molto simili. Ciò ha sorpreso molto il management Dassault, in quanto hanno stimato che per presentare un'offerta simile, il Consorzio Eurofighter abbia ribassato il costo dei Typhoon del 10-15% (valutazione fatta rispetto alle precedenti gare). La discussione sulle proposte economiche avviene a carte scoperte. Secondo quanto raccontato, vengono indette delle riunioni con funzionari indiani da una parte e due, tre o quattro rappresentanti per azienda dall'altra parte. Gli emissari aziendali possono esaminare l'offerta rivale e hanno la possibilità di emettere un'obiezione di principio se il concorrente non ha soddisfatto tutto il requisito. Queste riunioni possono durare oltre un'ora e mezza. Dato che le offerte economiche sono molto simili è probabile che si entrerà molto nel dettaglio dell'offerta (caratteristiche tecniche, trasferimento tecnologico, ecc.), aspetto che potrebbe richiedere una valutazione della durata dai 3 ai 6 mesi, benché un rappresentante del Ministero della Difesa indiano abbia dichiarato che l'esito sarà emesso nell'arco di 3 o 4 settimane. Il vincitore della gara ha anche l'obbligo del risultato. Infatti 108 dei 126 velivoli saranno costruiti in India. Questo implica che il vincitore della gara deve garantire che riuscirà a mettere l'industria locale nelle condizioni di costruire per intero i velivoli, aspetto che potrebbe provocare contenziosi futuri, visto gli esiti non sempre soddisfacenti dei progetti indiani (vedi LCA). Ma c'è tempo per questi problemi... Il valore del contratto è di 11 miliardi di dollari (8 miliardi di euro), ma tale valore salirebbe a 20 miliardi di dollari (14.5 miliardi di euro) per tenere in conto del supporto ai velivoli. Fonte La Tribune -
Guerra in Libia 2011 - Odissea all'alba
zander ha risposto a admin nella discussione Discussioni a tema
La missione in Libia sta per finire, ma ancora gli aeroplani della coalizione hanno ancora bisogno di Malta. Il 18 ottobre 2 Tornado della RAF sono atterrati di mattina presto all'aeroporto di Malta per scarsità di carburante. Dopo il rifornimento sono ripartiti per la loro destinazione. Link -
Guerra in Libia 2011 - Odissea all'alba
zander ha risposto a admin nella discussione Discussioni a tema
Un altro Tornado inglese è atterrato a Malta il 22 settembre verso le 21.00 per un'avaria tecnica alla gearbox. All'atterraggio l'aeroplano ha avuto un principio d'incendio al carrello, prontamente domato dai vigili del fuoco di stanza all'aeroporto. Il traffico aereo sull'aeroporto è stato temporanemante sospeso. Link 1 link 2 -
Immagino che molti piloti abbiano perso i brevetti per certe missioni sull'F-22: volo notturno, rifornimento in volo, ecc. Quindi sarà necessario anche del tempo prima che tornino ad essere operativi. Durante il periodo di messa a terra del velivolo i piloti avranno fatto training ai simulatori, ma questa attività è complementare e non sostitutuva delle missioni reali.