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zander

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  1. zander

    Missili Anti-Radar

    Un'altra leggenda (o no?) divertente che è circolata è che in Gran Bretagna un giorno una pattuglia di polizia, dotata di autovelox con sensore radar, ha avvistato un Tornado che volava a bassa quota. In un attimo un poliziotto ha puntato l'autovelox sul velivolo e ha registrato la velocità. Subito dopo l'apparecchio ha smesso di funzionare. In preda a voglia di scherzi, i poliziotti hanno spedito alla base lì vicino la multa dicendo che il Tornado aveva superato i limiti di veocità. Qualche giorno dopo il comando di polizia ricevette la risposta dal comando della base che più o meno diceva così: "Il nostro velivolo con i suoi sensori ha captato di essere messo sotto osservazione radar. Grazie ai suoi sistemi, abbiamo disturbato il funzionamento della vostra apparecchiatura. E ringraziate che l'aereo non fosse armato di missili perché altrimenti vi avremmo distrutto!"
  2. 1 - Da Wikipedia leggo: L'avionica e i sensori del SH sono cambiati da Block I a Block II, però comunanze permangono in diversi settori. Penso a parti dell'impianto idraulico, elettrico, pneumatico, combustibile, comandi di volo, forse l'OBOGS, i carrelli, cannone (Vulcan M-61), ecc. Queste comunanze possono semplificare le azioni manutentive e logistiche. Poi ripeto, per questi sistemi o componenti, i fornitori sarebbero rimasti gli stessi, con il vantaggio di continuare a lavorare su canali di comunicazione già avviati e collaudati. Anche i fluidi di lavoro (olii vari, carburante) probabilmente non sono mutati. Significa che le scorte per F-18C/D sarebbero state utilizzabili anche per i SH senza problemi. Ma le infrastrutture logistiche significano anche SW. Probabilmente esistono dei database che consentono di gestire le giacenze di magazzino di questi componenti. Riutilizzare gli strumenti configurati per lavorare su componenti della Boeing probabilmente avrebbe dato vantaggi anche in questo settore. SW di missione: oggi probabilmente i piloti svizzeri utilizzano SW per la pianificazione dei dati di volo da caricare sul velivolo e SW per l'analisi post-volo forniti da Boeing. Penso che una parte di questi strumenti avrebbe potuto essere riadattata o aggiornata. Tutto ciò avrebbe potuto velocizzare l'addestramento sia del personale di volo e che di terra. 3 - Il Gripen ha un elevato grado di compatibilità con strumenti NATO (e quindi con gli F-18 C/D). Però i dettagli fanno sempre la differenza. Se guardiamo alla campagna bellica in Libia, i Gripen svedesi hanno avuto qualche problema di compatibilità con altri sistemi NATO a riguardo delle radio ed hanno avuto problemi di rifornimento di carburante. Probabilmente sono parte delle modifiche chieste dagli svizzeri al progetto originario. Però sono sempre incompatibilità che non si sarebbero verificati scegliendo il SH. 4 - Questo è una voce che gira da anni, ma il Gripen è pur sempre un velivolo da combattimento avanzato con equipaggiamenti elettronici di prim'ordine. Il Gripen non è il Draken, che era un cassone di alluminio con motore, mitragliatrici, seggiolino e poco altro. La manutenzione può essere facile anche su un velivolo complesso: identifichi ed isoli i guasti grazie all'avanzata avionica, sostituisci l'equipaggiamento guasto e richiudi i portelli. Ma questa è una prassi consolidata ormai su tutti i velivoli. Su molti velivoli di nuova generazione le specifiche manutentive richiedono che il 90% dei guasti scoperti sia riparato in un'ora e mezza. 5 - L'F-18 è un bimotore, il Gripen è un monomotore. In caso di avaria al motore, il Gripen garantirebbe la sicurezza di un bimotore? Non conosco gli aeroporti svizzeri, ma quante abitazioni sorgono in prossimità delle piste? 6 - Questo non lo sappiamo: è pur sempre un sistema molto complesso, molto di più degli aerei svedesi degli anni passati. Sicuramente è meno esigente di altri velivoli, ma bisognerebbe quantificare questa semplicità. Ci sono altri esempi: al concorso della Corea del Sud, inizialmente era previsto il requisito di stealthness. Poi per allargare maggiormente il numero di partecipanti, il requisto è stato eliminato ed Eurofighter è entrato in gara. Cioè è normale variare e addomesticare i requisiti nella fase iniziale di una gara per attrarre diversi competitors. Quello che voglio dire è che un costruttore si ritira solo se pensa di non avere chance di vittoria. In questo caso Boeing ne aveva (poche o molte), ma ha preferito declinare l'invito adducendo una motiviazione che personalmente mi è sembrata una pesante presa in giro. Perché l'ha fatto? OK, ho ancora alcuni dubbi, però mi hai chiarito abbastanza bene il punto di vista svizzero.
  3. Credo che il Gripen in questo momento rappresenti per la Svizzera il velivolo che, soddisfacendo sufficientemente i requisiti della Forza Aerea, garantisce però autonomia d'azione e di pensiero alla stato svizzero. F-18 C/D e F-18 E/F sono molto diversi, ma mantengono una matrice comune: - parte della struttura e degli impianti rimane tale e quale, - Boeing è un fornitore già noto con i quali gli svizzeri hanno dei canali di lavoro consolidati da anni, - l'armamento degli F-18 svizzeri dovrebbe essere compatibile con il Super Hornet senza ulteriori modifiche. - la filosofia manutentiva, logistica e addestrativa dovrebbero essere simili, - alloggiamenti dei velivoli (shelter, hangar, lunghezza piste) non dovrebbero presentare incognite, - dovrebbe essere recuperabile parte degli equipaggiamenti per la manutenzione o per l'installazione dei carichi del velivolo, - ecc. Sono tutti vantaggi in termini tecnici ed economici che altri costruttori non avrebbero potuto fornire. Le tue considerazioni le ho fatte in parte anch'io. Però teniamo in conto che gli USA non hanno messo sotto embargo la Svizzera! In generale gli USA vendono agli alleati più affidabili materiale di prima scelta (e non sempre, vedi l'F-22). Agli altri forniscono materiale via via meno performante o in quantità ridotte rispetto alle aspettative tutto in base alla fiducia e al livello dei rapporti che vigono in quel momento. Quello che penso che sia accaduto sulle vendite militari americane alla Svizzera in questo periodo è proprio questo: i rapporti tra i 2 paesi si sono raffredati perchè gli americani stanno conducendo una guerra senza tregua al terrorismo e per raggiungere lo scopo hanno deciso di usare come strumento il prosciugamento dei finanziamenti. Per fare ciò devono avere la collaborazione degli altri stati affinché proibiscano le transazioni di denaro opache. La Svizzera, che ha nel segreto un pilastro del proprio sistema bancario, ha cercato di resistere alle richieste americane e loro hanno risposto abbassando il "rating di affidabilità" della Svizzera, riducendo (non vietando!) le vendite militari alla Svizzera. Su argomenti come la guerra al terrorismo gli americani, lo abbiamo capito, sono più intransigenti e radicali dei talebani quando parlano di Islam. Quindi, quello che penso, è che gli americani abbiano consentito la vendita di uno stock di missili per un aereo abbastanza maturo, abbiano consentito la vendita su licenza dei motori per il Gripen ma abbiano vietato la vendita di uno dei goielli dell'industria militare americana, il Super Hornet. Le industrie sono votate alla vendita dei loro prodotti. Generalmente non partecipano alle gare solo se ritengono di non avere opportunità di vittoria (vedi Dassult che non ha partecipato nè in Giappone nè in Sud Corea, per fare un esempio). Boeing, se avesse partecipato al bando svizzero, avrebbe avuto ottime chances di vincere ed una fornitura per 22 velivoli è già abbastanza remunerativa da attirare le attenzioni di qualsiasi costruttore. Che cosa ha detto Boeing quando ha rifiutato l'invito alla gara svizzera? Boeing ha dichiarato che non avesse senso portare un velivolo come il Super Hornet al bando svizzero perché surclassava i requisti ed apparteneva ad una categoria superiore. Questa dichiarazione mi sembra una presa in giro, sia per gli svizzeri e che per i costruttori europei rimasti in gara. A sua volta è strano come la Svizzera non abbia reiterato a Boeing la richiesta di partecipare alla gara dopo il diniego. E' abbastanza consueto che i paesi trattino la richiesta di avere determinati sistemi per diverso tempo, fino ad ottenere il consenso da parte del dipatimento di Stato. Vedi ad esempio Australia, Giappone ed Israele che per anni hanno chiesti di avere l'F-22 (in questo caso l'esito è stato negativo), ma esisono molti altri casi. L'unica spiegazione ragionevole che mi rimane da esaminare, dopo avere messo in fila una serie di fatti, è che il governo americano abbia impedito la vendita come ripicca sulla mancata adesione svizzera ai diktat sulla trasparenza bancaria richiesta per combattere il terrorismo e che parte delle istituzioni svizzeri ne fossero consapevoli e che non abbiano premuto oltre su Boeing per avere in gara il Super Hornet. Quando poi gli altri paesi europei hanno cominciato ad accusare la Svizzera di pratiche bancarie scorrette, non è rimasto altro che puntare sull'unico velivolo appartente all'unico paese che non ha sollevato problemi di sorta. Non conoscendo la politica e gli affari militari in terra elevetica, magari sono stato tratto in inganno e tutta la gara risulta più nitida e trasparente di quanto non abbia congetturato, però ci sono una serie di indizi che mi inducono a pensare in altra direzione. La Svizzera esiste da 700 anni. Scommettiamo che tra 700 sarà ancora uno dei paesi più liberi e vitali d'Europa?
  4. Tornando in topic, io mi sono fatto una mia idea sulla gara svizzera. La Svizzera ha da qualche anno problemi con diversi stati: Stati Uniti, Francia, Germania, ... Nel 2001 gli Stati Uniti hanno approvato il Patriot Act, la legge per combattere il terrorismo. Uno degli aspetti chiave di questa legge prevede di prosciugare i finanziamenti alle attività terroristiche. In particolare il Patriot Act prevede che le banche USA non possano più commerciare con banche estere che, a loro dire, pratichino attività bancarie "poco trasparenti". Da qui sono nati roventi attriti tra USA e Svizzera, che ha sempre avuto nel segreto bancario uno dei punti chiave della sua attività bancaria, con le misure ricordate da Scagnetti. A mio avviso, quando il governo svizzero ha invitato Boeing a presentare un'offerta per la gara per la sostituzione dell'F-5, il governo americano, come ulteriore misura di pressione, ha impedito alla sua industria di partecipare alla gara. In condizioni diverse, probabilmente Boeing avrebbe vinto a man bassa. Con l'acuirsi della crisi economica e con le pressioni americane sui paesi europei per adottare una legislazione bancaria simile alla loro, anche alcuni paesi europei hanno cominciato a ritenere che il segreto bancario svizzero fosse una parte dei propri problemi. Di qui sono nate gli attriti con Francia, Germania e Italia che sono stati commentati in passato anche in questa discussione. Quindi l'insistenza con cui il governo svizzero procede sul velivolo di Saab è un indice della volontà di rendersi indipendenti dalle possibili influenze dei paesi con cui ha dei contenzionsi e di coltivare rapporti con paesi che non considerano il segreto bancario svizzero un problema. Quindi tornando alle riflessioni di Takumi_Fujiwara, la scelta svizzera di basarsi su una doppia linea, a mio avviso dipende da fattori esterni alla logistica della Forza Aerea Svizzera, e in particolare: - dall'impossibilità di uniformare la linea di volo sull'F-18 a causa del veto americano, - dalla scelta di un partner industriale-militare rispettoso della autonomia svizzera, - ed infine un occhio alla difficile congiuntura economica. In diversi hanno storto il naso quando Saab è stata selezionata al posto di Dassault. Dassault aveva soddisfatto tecnicamente ed economicamente il requisito della gara svizzera. Però Sarkozy ha commesso dei passi falsi nei momenti culminanti della trattativa. Se le autorità svizzere decideranno di ripetere la procedura di selezione, si vedrà se la trattativa con i francesi, guidata questa volta da Hollande, potrà ripartire.
  5. La commissione d'inchiesta istituita per valutare la scelta del nuovo caccia svizzero non ha trovato distorsioni nella procedura. Tuttavia la commissione ha evidenziato diverse criticità, tra cui: la volontà del dipartimento della Difesa di fare il prezzo più basso, dubbi sulla capacità operativa del velivolo. Secondo la valutazione il Gripen E/F al momento è solo un progetto "sulla carta" ed anche con i 98 migliormenti richiesti, il velivolo sarebbe appena sufficiente per le necessità svizzere. Sul programma quindi perdurano ancora diverse incertezze: - quanto costerebbero le modifiche tecniche? - chi le pagherebbe? - quali sarebbero la capacità operativa del futuro apparecchio? - sarebbero modificati i ritorni industriali? - e infine quando sarebbe pronto in nuovo velivolo? Secondo il rapporto, il velivolo dovrebbe essere pronto per il 2018, ma occorrerebbe aspettare il periodo 2023 - 2026 affinché tutte le funzionalità siano operative. Infine alcune contoversie sul fine del progetto: c'è chi afferma che questo acquisto dovrebbe sostituire anche gli F-18, che dovrebbero essere dismessi nel 2030, e chi invede ribatte che questo discorso sia al di fuori di questa gara. Il consiglio Federale si esprimerà sull'argomento a metà ottobre. L'attenzione però è concentrata anche sulla Svezia, dove il parlamento deve discutere sul futuro dell'aereo e dove la situazione non è ancora decifrabile. Le Matin
  6. Secondo il giornale svizzero Le Matin, la sottocommissione parlamentare alla sicurezza, incaricata di indagare sulle procedure di selezione del nuovo caccia svizzero Gripen, dovrebbe pronunciare il suo verdetto il 21 agosto. Secondo le prime indiscrezioni, però la commissione avrebbe giudicato non sufficientemente motivata la scelta del velivolo svedese. La sottocommisione sta scrivendo il rapporto, ma il compito sembra essere difficile perché si vorrebbe non imbarazzare troppo il Consiglio Federale che avrebbe scelto il velivolo svedese. Quindi secondo le indiscrezioni, sembra che il processo d'acquisto del velivolo svedese sarà arrestato o che sarà rifatta la selezione con gli stessi contendenti. Oltre a ciò, sembra che la Svezia stia esitando ad impegnarsi a sviluppare una nuova versione del velivolo: il politico svizzero Ueli Maurer afferma che Saab svilupperà la versione per la svizzera a prezzo fisso, mentre il ministro alla difesa svedese Karen Enström lo contraddice. Sempre il ministro svedese afferma che il calendario per lo svilippo della nuova versione non è stato ancora fissato, e la Svezia non finanzierebbe lo sviluppo della nuova versione senza il supporto finanziario di un partner. A chi fa presente queste considerazioni, Ueli Maurer risponde che "sarà Gripen o niente".
  7. zander

    Coerenza Nazionale

    Credevo che qualcuno avrebbe segnalato questo intervento del Gen. Mini presso il blog di Beppe Grillo, ma così non è stato. Allora ve lo segnalo io, visto che si inserisce molto bene nel filone preso da questa discussione, fornendo notevoli spunti di riflessione proposti da un peso massimo dell'EI. La Guerra di Nintendo http://www.youtube.com/watch?v=sYDzzXmSIQQ
  8. zander

    Meteor

    Il sito web AINonline descrive lo stato del programma e fornisce ampi dettagli tecnici sul MBDA Meteor, grazie ad un'intervista rilasciata dall'ingegnere capo Andy Bradford. Il contratto di sviluppo del Meteor fu firmato a fine 2002. Il contratto richiedeva un missile con una "no escape zone" più grande di qualsiasi altro missile AA mai concepito prima. Tale risultato è stato ottenuto combinando un sistema di propulsione avanzato basato su boost-ramjet con un seeker radar attivo derivato dai missili di MBDA Aster e Mica. Il controllo del sistema di propulsione consente al Meteor un vantaggio decisivo. Bradford ha spiegato che rispetto agli attuali missili AA a medio raggio, il booster sul Meteor è più piccolo, ma il missile sostiene un'elevata velocità di crociera durante la fase di intercettazione, e può poi accelerare quando si avvicina al bersaglio. L'elettronica di bordo e l'unità di controllo della propulsione (ECPU) calcolano la velocità di crociera appropriata in base alle condizioni di lancio e alla quota del bersaglio, e regolano di conseguenza la presa d'aria del ramjet e le superfici del condotto. La distanza che il Meteor deve coprire è sconosciuta a priori, in quanto il bersaglio potrebbe manovrare per evadere dalle attenzioni del missile. La ECPU controlla sia la distanza dal target che il combustibile rimanente del missile. Quando gli algoritmi di bordo indicano che il missile non esaurirebbe il carburante se accelerasse, la farfalla viene completamente aperta per massimizzare la velocità di intercettazione. Se al contrario il bersaglio è alla massima distanza, l'accelerazione sarà ridotta. "L'obiettivo è quello di trasformare tutto il carburante in velocità per l'intercettazione del target, ma non prima del tempo", ha spiegato Bradford. "La portata del Meteor e la sua velocità supersonica dominano lo spazio di ingaggio", ha continuato. LE PROVE Per la prima volta, MBDA ha dettagliato il lungo e faticoso processo di prove a terra e in aria che ha portato il Meteor allo stato "pronto per la produzione". In origine il contratto incluse come clausola pagamenti da corrispondere solo al raggiungimento di determinati traguardi. Nel 2005 un Rafale lanciato dalla portaerei Charles de Gaulle portò in volo per la prima volta un Meteor ("captive-carry flight"). Ma i primi sette spari furono tutti eseguiti con un Gripen sul poligono di Vidsel in Svezia, a partire dal 2006. Questi spari avvennero dal rail laucher (il binario guida sotto i piloni alari) del Gripen. Seguirono poi quattro prove dall'ejector launcher (lanciatore sotto fusoliera) di un Eurofighter, a varie quote e g. Avendo testato in volo vari profili di intercettazione, MBDA ha definito le modifiche richieste per il successivo lotto di missili, lo standard di pre-produzione. Qui di seguito dettagliamo meglio lo scopo dei test eseguiti (GF: Guided Firings). - Il primo di questi test (GF1) avvenne con un Gripen a metà del 2009 contro un target in fuga a bassa quota. Il GF1 testò la capacità del seeker del missile di rilevare l'obiettivo distinguendolo dal clutter di fondo. - Poi furono eseguiti cinque sganci dal lanciatore sotto fusoliera di un Tornado F.3 della RAF gestito da QinetiQ nei dintorni delle isole Ebridi nel nord della Scozia. - Il test GF2 mise alla prova la capacità del missile di inseguire un target in fuga a quote più elevate rispetto alla quota del velivolo lanciatore. - Il test GF3 sperimentò le prestazione ad alta quota. - Il test GF4 fu un lungo inseguimento contro un bersaglio in fuga, necessario per sperimentare la capacità di rilevare il bersaglio rispetto al clutter di fondo. - Il test GF5 fu un test ad alta velocità a lunghissima distanza "ben oltre i 100 chilometri", ha detto Bradford. La portata massima effettiva Meteor è classificata. - Infine, il GF6 è stato un altro test a lungo raggio tenutosi a marzo-aprile di quest'anno, per provare la capacità di trasmissione del data link aereo-missile in entrambe le direzioni. Bradford ha osservato che tutti i target, tranne che per il test GF5, erano drone Mirach alto-subsonici con una sezione radar "equivalente a quella di un realistico aereo da combattimento". Il test GF5 ha invece impegnato un drone BQM -167. "Tutti gli obiettivi hanno effettuato una manovra evasiva finale", ha aggiunto Bradford. Dopo di allora si sono svolti tre spari dai Tornado su Aberporth al largo della costa del Galles, per provare le prestazioni del Meteor contro le contromisure (chaff e jammers). DIVERSI PROBLEMI MBDA ha ammesso alcune battute d'arresto nel programma di test. Un totale di 21 spari è stato necessario per ottenere 16 successi, alcuni dei quali descritti sopra. Per esempio, solo una riga di codice errato in una release software fece fallire il primo tentativo di dimostrare il test GF3: i dati di posizione trasmessi dall'aereo al missile erano corrotti. Il test GF4 ha dovuto essere nuovamente volato dopo l'insorgere di un problema di telemetria. Il test GF6, dovette essere ripetuto dopo che un problema di connettore / cavo ebbe impedito l'accensione del motore. “Gli ultimi tre spari nei dintorni di Aberporth sono stati un successo al primo tentativo”, ha aggiunto Bradford. La testata bellica e il seeker devono ancora essere testati in combinazione, ma Bradford è sicuro che sia stato realizzato un numero sufficiente di spari per essere confidenti del livello di maturità raggiunto. Inframmezzati dagli spari, MBDA ha eseguito oltre 40 voli senza rilascio o sparo per testare il seeker del missile oltre che una serie di prove a terra. Tra queste: - prove strutturali, - prove di affidabilità, - più di 100 scoppi delle testate belliche eseguite da Bayern Chemie in Germania, - prove per soddisfare le autorità francesi che il Meteor possa essere installato sui Rafale navali. Inoltre il missile è stato progettato per essere in grado di resistere a 1000 ore di volo senza sgancio (anche se il motore deve essere cambiato a 500 ore). SVILUPPI FUTURI Che cosa viene dopo? MBDA ha già consegnato alcuni missili per l'addestramento a terra dal suo stabilimento in Lostock, in Scozia. Questo sito effettuerà l'assemblaggio finale per tutte e sei le nazioni, una volta che abbiano firmato l'accettazione finale. MBDA si aspetta di farlo entro la fine dell'anno e ad oggi solo la Germania deve ancora confermare un contratto di produzione. La prima integrazione di sparo per il Gripen è già stata completata, e voli senza sparo (captive-carry flights) sono stati condotti sul Rafale. Questi aerei dovrebbero essere dichiarati operativi con il Meteor a partire dal 2015. Per quanto riguarda l'Eurofighter, il contratto di integrazione principale non è stato ancora firmato, cosa che potrebbe ritardare la prevista data di ingresso in servizio nella RAF a luglio 2015. MBDA ha appena finito di lavorare su un contratto preliminare con Lockheed Martin per studiare come integrare il Meteor nella baia interna dell'F- 35. Il prossimo passo sarà costituito da test in galleria del vento per studiare il flusso d'aria intorno ai portelli quando il missile viene espulso. I primi F-35 operativi inglesi porteranno l'AMRAAM, ma l'operatività del Meteor su questo velivolo è prevista per la release software Block 4. MBDA riferisce di un notevole interesse da parte di numerosi paesi a riguardo di una possibile esportazione e vendita del missile. In effetti il Meteor è un'arma AA dalle capacità uniche e gli Stati Uniti non hanno un'arma equivalente, a meno che un progetto "black" sia in corso in maniera “clandestina”. MBDA afferma che, secondo un'analisi condotta internamente, in un combattimento AA contro un avversario realistico dotato di moderni missili AA a medio raggio, un aereo dotato di Meteor avrebbe probabilità di sopravvivenza da sei a otto volte superiore. Tuttavia, resta da vedere se i governi europei che hanno sponsorizzato lo sviluppo siano disposti a condividere la tecnologia avanzata del Meteor con molti altri paesi.
  9. Definire il radar Captor-M un “anacronismo”mi sembra un po' eccessivo. Rappresenta semmai il canto del cigno di una tecnologia che progredisce da decenni e che ha raggiunto con questo progetto l'apice del suo sviluppo. La bontà del radar crea problemi al consorzio, in quanto l'aereo così equipaggaito è meno appetibile per un cliente "estero", ma i 4 clienti base non sono dello stesso avviso. Le prestazioni del Captor-M sono così buone che, alla fine, le 4 aviazioni del consorzio non stanno smaniando dalla voglia di passare al Captor-E, con la conseguenza che il nuovo radar è finanziato dal consorzio stesso e non dai ministeri della difesa delle 4 nazioni. Il Captor-M rispetto ad un radar AESA ha un fascio EM meglio sagomato, presenta meno problemi ai lobi laterali ed il suo fascio EM è più direzionabile (grazie all'antenna mobile). Il radar è quindi ancora ottimo contro target aria-aria e in alcuni casi superiore ai radar AESA, ed essendo la superiorità aerea la funzione principale dell'EF-2000, questo sensore ha attualmente un suo senso di esistere. Inoltre la sua architettura prevede un canale dedicato a contrastare i disturbi elettromagnetici. D'altro canto il Captor-E darebbe i suoi migliori rendimenti in supporto a funzionalità aria-superificie avanzate (maggiore risoluzione, meno problemi di cluttering e migliore risoluzione verso moving targets on ground) e a funzionalità aria aria a lungo raggio (Meteor) per sfruttare al meglio il suo lungo campo di scoperta. Inoltre garantirebbe maggiore affidabilità rispetto al radar a scansione meccanica. Dal momento che funzionalità avanzate A/S stanno per essere introdotte con P1E e che cresceranno gradualmente nel corso degli anni e che il Meteor è ancora in sviluppo e che non sarà operativo che tra qualche anno (anche su altre piattaforme), con l'armamento aria-aria attuale e con le funzionalità aria-superficie di P1E di imminente introduzione il Captor-M va più che bene. Tra qualche anno il Captor sicuramente risulterà inferiore rispetto ad altri sensori AESA: sarà meno efficiente contro stealthness abbinata ad ECM avanzate rispetto ad un AESA, non avrà la stessa capacità di risoluzione di bersagli a terra di un AESA, non avrà la stessa affidabilità di un AESA e allora sarà necessario introdurre il Captor-E. Ma fino ad allora direi che il Captor-M può andare bene. Queste notizie di fonte tedesca sono molte interessanti, in quanto la Luftwaffe è la prima aviazione ad avere rilasciato ufficialmente dei dettagli sulle esercitazioni condotte contro gli F-22. La RAF non ha mai rilasciato dichiarazioni ufficiali in tal proposito sulle esercitazioni congiunte con gli USA. In passato si ebbero solo indiscrezioni dovute a lettere anonime. Sarebbe stato bello che gli ufficili tedeschi avessero rivelato qualcosa in più anche sulle ECM, anche considerato che la Luftwaffe dispone di un DASS leggermente inferiore a quello in dotazione alla RAF..., ma temo che questo sia uno dei segreti meglio conservati da tutte le aviazioni...
  10. Qualche novità sull'incidente. Nell'ultimo numero (6 luglio 2012) la rivista Air & Cosmos racconta che l'incidente subito dal Rafale M24 dipenderebbe dal fatto che l'aereo sarebbe entrato nella scia dei motori dell'F-18 durante un dogfight simulato. Ciò avrebbe mandato in crisi i sensori dell'aria posti sul muso dell'aereo e che informano l'FCS ( o CVDE - commandes de vol électriques). Alimentato con dati errati (pressione e temperatura), il sistema FCS avrebbe impartito comandi errati alle superfici di volo, mandando probabilmente il velivolo in vite piatta. L'FCS del velivolo, in caso di problemi, dovrebbe entrare in modalità di funzionamento sicuro per ritrovare l'assetto corretto (scartando quindi i sensori ritenuti inaffidabili), ma in questo caso tale modo non avrebbe sortito l'effetto sperato. L'FCS del Rafale impedisce l'ingresso volontario in vite, ma in questo caso le condizioni erano probabilmente molto al di fuori di quanto potesse fare il SW di bordo e al pilota non sarebbe restato altro che eiettarsi una volta passata la soglia dei 3000 ft sopra il livello del mare. Per un'indagine approfondita sarà necessario recuperare la scatola nera, ma il compito si rivela arduo in quanto il relitto si trova a 2000 m di profondità.
  11. Il 2 luglio, alle 14.03 ora di Parigi, è precipitato in mare, a circa 70 miglia a sud est di Alicante in Spagna, il Dassault Rafale M24 (flottille 12F) della Marine Nationale. L'incidente è avvenuto durante un addestramento al combattimento aria-aria a bassa quota con un F-18 della portaerei americana USS Eisenhower. L'aeroplano era in configurazione AA leggera (tanica centrale e un MICA IR da addestramento). Il pilota, di circa 30 anni, ad un certo punto sembra che abbia perso il controllo dell'aereo e che non gli sia rimasta altra scelta che eiettarsi. Il pilota è stato recuperato da un elicottero americano e trasportato sulla portaerei Charles de Gaulle. Le sue condizioni sembra essere buone. Ignote sono le cause esatte dell'incidente ma saranno appurate dall'inchiesta in corso. Però sembra che sia da escludere il guasto tecnico, in quanto non è stato imposto alcun blocco ai voli dalla Charles de Gaulle. E' il 5° Rafale operativo che è andato perso ma è il 4° della Marine Nationale. I velivoli in servizio nella Marine Nationale adesso scendono solo a 20. Dei 34 velivoli consegnati, 9 (M2 a M10) non voleranno più fino al loro ammodernamento previsto tra il 2014 e il 2017, l'M1 serve alle sperimentazioni, e 4 sono andati perduti (M18, M22, M24 et M25). Considerato che le consegne della variante M avvengono con il contagocce, questa ulteriore perdita potrebbe causare qualche difficoltà all'operatività della Marine Nationale. FONTI: Ministero della Difesa Francese Air & Cosmos Blog 1 Blog 2 PS: Da notare che il sito web de La Tribune, giornale di Dassault sempre bene informato sul mondo dell'aviazione, non ha pubblicato alcuna notizia.
  12. Un aggiornamento sulla trattativa franco-emiratina. Secondo la Tribune, complice il fatto che Hollande ha obiettivi diversi da quelli di Sarkozy, la trattativa per la vendita da parte francese di 60 Rafale sembra avere perso vigore e al momento sembra in una situazione stagnante. Quindi, mancando la forza propulsiva politica che sosteneva la vendita, ed essendo le parti consapevoli del fatto che gli EAU dispongono comunque di una flotta moderna, al momento le trattative sono in una fase di stallo, in attesa di riprendere quando le condizioni saranno cambiate.
  13. Novità per Eurofighter in Giappone, EAU e Arabia Saudita? Riporto un post del forum inglese www.keypublishing.com che riporta novità tratte dalla rivista Combat Aircraft Monthly, Vol 13, No. 6, June Edition.
  14. Alla fine i Rafale sono arrivati a Coningsby (11/5/2012), contrariamente a quanto annunciato. Qui riporto un link con alcune fotografie: Mio Link
  15. La battaglia commerciale tra Eurofighter e Dassault sta degradando i rapporti tra le forze armate francesi e le aviazioni dotate di Typhoon. Infatti l'AdA ha annunciato che il prossimo dispiegamento in terra britannica sarà più breve dei precedenti e con meno copertura. Sembra infatti che i piloti francesi siano piuttosto seccati della campagna di denigrazione condotta dai media anglofoni che da anni bersaglia il Rafale. In particolare l'ultimo numero di Eurofighter World ha destato parecchio fastidio. Riferendosi all'intervista dell'anonimo pilota italiano riportata da Eurofighter World numero 1 del 2012, la rivista Air & Cosmos dettaglia meglio quanto è avvenuto. L'esercitazione tenuta nei primi mesi del 2012 sul Mar Tirreno, vedeva schierati i Rafale della Marine Nationale (Flotille 12F) e i Tifoni italiani. I piloti francesi attribuiscono la sconfitta all'eccessivo valore della Probability Kill attribuita agli AMRAAM rispetto ai MICA che i piloti italiani hanno imposto. I francesi comunque riconoscono che il radar Captor sia superiore al loro RBE-2 PESA, anche se contestano la superiorità del Typhoon sul Rafale e vantano la maggiore stealthness del Rafale rispetto al Typhoon. Quanto agli inglesi, l'ultima volta che si esercitarono contro i Rafale (EC-1/7 « Provence » ) fu nel 2009 a Solenzara, ed i francesi allora dichiararono una serie impressionante di vittorie in combattimento con il cannone: 9 vittorie a 1, dove l'unica sconfitta fu attribuita all'inesperienza di un giovane pilota. Poco più tardi i piloti francesi sostennero altre esercitazioni al combattimento BVR 2 contro 2, e alla loro conclusione i francesi dissero di avere ottenuto altre importanti conferme. Qui riporto la foto di un Typhoon ripreso dall'HUD (o VTH - Viseur a Tete Haute, come dicono les francais) di un Rafale: Da allora la RAF non ha più permesso ai Typhoon di esercitarsi congiuntamente con i Rafale. A marzo Typhoon britannici hanno visitato la base di Saint Dizier , ma non si sono tenute esercitazioni. Recentemente la RAF ha annullato una visita che i francesi avrebbero dovuto ricambiare a Coningsby a partire dall'11 maggio, in quanto gli alti comandi hanno dichiarato che nessuno dei 4 Squadron era disponibile per l'evento congiunto. Va detto (ma questo Air & Cosmos non lo dice) che dopo l'esercitazione a Solenzara, il comandante del gruppo di volo di Saint Dizier, tenente colonnello Grandclaudon rilasciò un'intervista proprio ad Air & Cosmos dove praticamente dichiarò di avere fatto carne da macello degli avversari inglesi, che il Typhoon non era un granché, ed evidentemente i britannici non gradirono quelle dichiarazioni.
  16. Un breve cenno della vicenda lo avevamo dato anche qua: http://www.aereimilitari.org/forum/topic/10966-f-104-starfighter-discussione-ufficiale/page__st__280
  17. Il consorzio Eurofighter ha pubblicato il nuovo numero di EF World - 01/2012 Contiene diversi articoli, ovviamente di parte, ma anche interessanti. Innanzitutto hanno di nuovo criticato i concorrenti, Rafale per primo, definendolo un aereo con problemi tecnici, e Gripen poi (o almeno penso che si siano riferito a lui), definito come aereo che ha dovuto combattere per diventare operativo, come emerso dalla campagna libica. Peccato che non siano andati più in profondità nelle loro affermazioni. Inoltre, è riportata una citazione di un anonimo pilota italiano che riferendosi alle esercitazioni congiunte EF-2000 / Rafale avrebbe dichiarato: Penso che lo abbiano fatto in risposta ad alcune interviste a piloti di Rafale comparse in passato su riviste francesi, in cui praticamente dicevano che nelle esercitazioni congiunte EF-2000 / Rafale, i piloti francesi facevano degli avversari carne da macello. Vi è un articolo sull'uso del Tifone da parte dell'AMI nella campagna libica. Appare poi un altro articolo sul dispiegamento inglese in Malesia, dove, a detta della rivista, l'EF-2000 avrebbe surclassato tutti gli altri velivoli in gioco nelle esercitazioni. Appare un articolo che discute di bassa osservabilità. L'articolo è critico e, citando gli F-22 e F-35, vuole dimostrare che perseguire i requisiti della LO significa rovinare le prestazioni di un aereo militare. L'articolo descrive anche lo studio tedesco Lampyridae che negli anni '80 avrebbe consentito a MBB di acquisire esperienza sulla LO. L'autore afferma che a seguito di pressioni americane, MBB fu costretta ad abbandonare il progetto. Lo scopo dell'articolo è evidentemente quello di affermare che lo sviluppo dell'EFA fu condotto avendo ben presente quali fossero le tecnologie per la riduzione della RCS e che il team di progettisti evitò di impelagarsi in tecnologie che non consentivano di raggiungere margini di vantaggio sui rivali. Segue un articolo sui motori EJ-200. E in chiusura un articolo sulla suite da difesa elettronica Praetorian. Buona lettura.
  18. zander

    Veleni di Stato

    Il chinino era tossico ma era l'unica cura efficace conosciuta. La tesi di Snowden è che reintroducendo la malaria in aree in cui la malattia era stata debellata (nel 1939 era stata quasi debellata nell'Agro Pontino), qualche anno dopo fu poi necessario ricorrere a trattamenti con il DDT, sostanza che solo molto più tardi si scoprì essere estremamente tossica (molto più del chinino). Missiroli era il dirigente di un istituto che aveva, fin dalla sua creazione, contatti con il resto del mondo. Non mi meraviglia che Missiroli avesse contatti con l'US Rockefeller Foundation nel 1943. Ma il documento dell'ISS mè molto più preciso: "La storia della lotta alla malaria in Italia è fortemente legata alla nascita e allo sviluppo dell’attuale Istituto Superiore di Sanità. Inaugurato il 21 aprile del 1934, l’Istituto (allora denominato di Sanità Pubblica e alle dipendenze del Ministero dell’Interno) fu infatti realizzato grazie ai finanziamenti elargiti dalla Rockefeller Foundation che fin dal 1925 aveva già contribuito alla realizzazione della Stazione Sperimentale per la Lotta Antimalarica. Fu di Alberto Missiroli, che allora dirigeva la Stazione Sperimentale, l’idea di rivolgersi alla fondazione americana perché sostenesse la creazione dell’Istituto e fu di Lewis W. Hackett, rappresentante della Rockfeller Foundation presso la Stazione Sperimentale e grande amico dell’Italia, il provvidenziale sostegno nella trattativa per l’ottenimento del finanziamento, come già descritto da G. Majori in questo volume." Coppi prese la malaria. Io non so come siano andate le cose e non ho una cultura medica da poter dare una mia interpretazione della sua morte. Però da Wikipedia leggo: Al ritorno in Italia, pochi giorni prima di Natale, è febbricitante. Il 29 dicembre è assalito da febbre altissima, nausea e brividi. Nel pomeriggio del 1º gennaio le condizioni del campione si aggravano ulteriormente; il medico curante, dott. Allegri, chiama a consulto il primario dell'ospedale di Tortona, professor Astaldi, il quale decide per un immediato ricovero in ospedale. A Tortona giunge per un altro consulto il professor Fieschi, dell'Università di Genova. All'ammalato è praticata una cura intensa a base di antibiotici e cortisonici, ma Coppi non reagisce ed entra in coma. Non riprende più conoscenza e muore alle 8.45 del 2 gennaio 1960, a poco più di quarant'anni. I medici avevano sbagliato diagnosi, ritenendo Coppi affetto da un'influenza più grave del consueto (nonostante la moglie e il fratello di Géminiani avessero telefonato dalla Francia per avvertire che a Raphaël era stata diagnosticata la malaria). Quindi secondo Wikipedia è stato un errore di diagnosi. Non so se esistano fonti che avvallino altre cause. E' la scheda di recensione del libro che afferma che alcuni storici tedeschi si sarebbero opposti a questa tesi. Ma ad oggi non sappiamo chi siano questi storici e quali argomenti abbiano portato contro le tesi di Snowden, che ricordo, sono state documentate e avallate da un peer review e premiate da diversi riconoscimenti Questa è la tesi del libro di Snowden. I tedeschi avrebbero creato un ambiente per ospitare la malaria e avrebbero introdotto agenti infettivi esterni per propagare la malattia, perché in loro assenza, la diffusione sarebbe stata inferiore. Le ricerche scientifiche di Erich Martini erano indirizzate ad individuare le condizioni che permettevano alle zanzare anofele di riprodursi più o meno velocemente e lui era riconosciuto come uno dei massimi esperti di questo campo. Lo scienziato quindi era in grado di intervenire sull'habitat per renderlo più o meno gradito agli insetti parassiti. PS: che ne dici se terminiamo qui? Io non sono né uno storico, né un medico né un biologo. Non ho le competenze per potere avvalorare o confutare certe tesi. Mi posso solo fidare sul lavoro fatto dagli storici sperando nella loro onestà intellettuale. E al momento non ho nemmeno a disposizione il libro di Snowden ma attingo al libro di Di Feo che a sua volta si è ispirato al libro di Snowden. Volevo solo dare qualche chiarimento a vorthex, ma credo che abbia solo le idee più confuse di prima.
  19. Secondo me, la trattativa con gli EAU sta mettendo in cattiva luce Dassault. Ricordiamoci lo sgarbo che gli arabi hanno fatto a fine anno 2011. Tutto sommato ero convinto all'inizio di quest'anno che a breve il contratto sarebbe stato firmato. Tenuto in conto delle elezioni presidenziali in Francia, pensavo che gli arabi avrebbe aiutato politicamente Sarkozy firmando il contratto. E invece tutto ciò non è avvenuto.
  20. zander

    Veleni di Stato

    Di Feo, fa il giornalista e quindi potrebbe avere scritto un libro "a tesi". Ma Snowden fa lo storico, quindi ha affrontato il problema con gli strumenti dello storico: - raccolta dei dati alle fonti, - studio dei documenti originali - elaborazione della tesi storica - pubblicazione sulle riviste e peer review, per sottoporre la tesi alla critica della comunità degli storici. Nella presentazione il libro è stato premiato dalla comunità degli storici. Quindi lo studio è stato ben valutato dagli storici. Sulla pagina di presentazione del libro sul sito dell'università di Yale, sono elencati i riconoscimenti ricevuti dallo studio: Winner of the 2006 Helen and Howard R. Marraro Prize given by the American Historical Association Winner of the 2007 Malaria Award for Book of the Year given by Malaria Foundation International Winner of the 2008 Welch Medal, given by the American Association for the History of Medicine. Di Feo non ha fatto nient'altro che citare Snowden. Segnato. Lo metterò tra le prossime letture. Tra il 1937 ed il 1944 c'è anche il 1939. L'ISS dice: Verso la fine degli anni '30, la situazione della malaria in Italia era nettamente migliorata. La malaria nell'Agro Pontino nel 1939 era scesa quasi a zero. Quindi in 2 anni, dal '37 al '39 la malaria era stata quasi debellata. Riprese a crescere nel corso della guerra, in particolare dal '44, a seguito del boicottaggio delle opere idriche. E' appurato che i tedeschi abbiano sabotato le opere di bonifica di quelle aree. La controversia è sapere se il sabotaggio sia stato studiato a tavolino solo per rallentare l'avanzata delle truppe avversarie su un terreno difficile oppure se sia stata studiato per incrementare volutamente la malattia. Snowden sostiene questa seconda ipotesi secondo documenti che ha trovato nel corso del suo lavoro di storico. Non conosco libri che se ne siano occupati, ma probabilmente è un limite mio. Il primo libro che ricordi (che non ho letto) che tratta estensivamente l'uso delle armi chimiche italiane è "I gas di Mussolini", di Angelo Del Boca del 1996. Di Feo attinge a quanto noto, integrandolo con le ultime ricerche disponibili e fatti di cronaca raccolti. Nessuno ha mai considerato il DDT come arma chimica! Si è però sottolineato che a causa della recrudescenza della malaria a partire dal '44, causata da un atto delibertato di guerra batteriologica, fu necessario adoperare largamente questo nuovo prodotto, di cui, solo dopo parecchi anni, si scoprì la nocività.
  21. In Svizzera il Rafale ha ottenuto il migliore ranking tecnico ma in India ha vinto come lower bid. I dettagli sulla valutazione tecnica indiana non sono trapelati: ufficialmente entrambi i velivoli hanno superato i criteri minimi della IAF. E' però incredibile la vicenda degli EAU: il tira e molla va avanti già da qualche anno. Gli arabi vogliono il Rafale, ma lo acquisterebbero solo alle loro condizioni: sistemi principali (radar e motori) potenziati, ritiro dei Mirage 2000 e prezzo di favore, al punto che si sono risentiti quando hanno saputo che gli indiani riceverebbero i Rafale ad un prezzo inferiore al loro. Sono clienti difficilissimi, ma sono tra i pochi che non hanno problemi correnti di finanziamento degli apparati militari.
  22. zander

    Veleni di Stato

    Il documento dell'ISS che hai linkato è estremamente interessante e molto ben documentato. L'ho letto con interesse. Sicuramente Di Feo ha attinto o ad un'edizione precedente del documento dell'ISS (che risale al 2010, mentre Veleni Di Stato risale all'anno prima) oppure entrambi attingono alle stesse fonti: la coincidenza dei numeri e dei dettagli non lascia spazio al dubbio. Credo che ci sia un fraintendimento sul significato di "vittime". Vittime può anche significare "coloro che subiscono una malattia": "Chi muore o chi subisce grave danno in seguito a un incidente, a una calamità naturale, a una malattia e simili". Sabatini Coletti Pertanto 112000 vittime va inteso come 112000 malati di malaria nel Lazio, di cui 54929 in provincia di Latina. Per la vicenda della guerra batteriologica tramite la malaria, "Veleni di Stato" cita Frank Snowden. Snowden è un professore di Storia all'Università di Yale che asserisce di avere trovato le prove della responsabilità di Erich Martini sessant'anni dopo la vicenda, pubblicando diversi lavori in proposito. Nel 2006 ha pubblicato "The Conquest of Malaria in Italy 1900-1962", Yale University Press, New Haven. Sul "Journal of Contemporary History" 43/2008, pp.509-526, ha pubblicato l'articolo "Latina province 1944-1950" dove descrive le sue scoperte. Una sintesi si trova su "La conquista della malaria" Einaudi 2008, sempre di Snowden. Nel 2006 ha pubblicato "The Conquest of Malaria in Italy 1900-1962", Yale University Press, New Haven. Riporto il link alla prefazione di quest'ultimo libro e sotto qualche passo della prefazione: yalepress.yale.edu/yupbooks/excerpts/Snowden_malaria.pdf E' solo una considerazione sul fatto che oltre ai danni provocati dalla malaria, si sono aggiunti quelli più subdoli del DDT. Quando il DDT fu inventato, sembrava la panacea alla lotta ai parassiti: letalità per gli insetti e conseguenze nulle o minime per gli organismi superiori. Solo molti anni dopo si scoprì che il DDT aveva conseguenze sulle persone a lungo termine.
  23. Un articolo della Tribune fa il punto della situazione sui tentativi di Sarkozy di vendere il Rafale. Sembra che il Presidente Sarkozy sia destinato a chiudere il suo mandato all'Eliseo senza essere riuscito a raggiungere uno dei punti pregnanti del suo mandato: vendere il Rafale. Se tutto andrà bene, occorrerà aspettare il prossimo quinquennato. Sarkozy ha accettato la sfida idi riuscire a vendere il gioiello aeronautico francese dopo la cocente sconfitta subita da Dassault in Marocco, dove vinse l'F-16. Il presidente francese si è speso tantissimo in questi anni, ottenendo ottimi piazzamenti, senza mai però raggiungere fino ad ora l'agognato risultato. Come negli EAU, dove sperava fervidamente di firmare il contratto entro il primo trimestre 2012. Ma invano. Una visita di Sarkozy era prevista negli EAU il 12 febbraio, poi slittata a marzo. E infine rinviata ulteriormente. La speranza per gli EAU era molto viva, in quanto i rapporti tra i 2 stati, in particolare in ambito militare, sono molto stretti. Sarkozy ha anche rinnovato l'accordo di mutua collaborazione militare, in particolare in caso di aggressione esterna. Ma fino ad ora gli arabi non hanno mai firmato l'acquisto, sempre paventato come imminente da qualche anno a questa parte. Praticamente un fallimento personale del Presidente, anche se Dassault non è stata un interlocutore facile per gli arabi. Probabilmente il contratto sarà firmato dal prossimo presidente, e sarebbe crudele per Sarkozy non essere rieletto in maggio. Al fine di vendere il Rafale, Sarkozy ha avvicinato anche clienti poco probabili, come il Kuwait, che orbita attorno agli americani, e l'Oman, che orbita attorno agli inglesi. Ottenendo ovviamente un rifiuto. O ancora quando ha proposto il velivolo alla Libia di Ghedadafi. Il Brasile attualmente è un'altra ferita aperta, tra i tentativi di Sarkozy. Il presidente Lula poco prima della fine del suo mandato, aveva promesso di acquistare il velivolo francese. Alla fine Lula non ha mantenuto la parola. Nel settembre 2009 Sarkozy aveva preso a cuore la commessa brasiliana. Poco prima di partire per Brasilia, il capo francese sentiva di avere in pugno il contratto, benché i brasiliani fossero molto più prudenti. Le visioni politiche dei due leader erano molto diverse, ma i rapporti umani con Lula erano ottimi. Dopo una cena ristretta offerta da Lula, Sarkozy sentiva di avere in pugno il contratto. Dopo la cena, la delegazione presidenziale e quella di Dassault si incontrarono, e dato che Sarkozy era molto ottimista convinse la delegazione di Dassault a lavorare tutta la notte per rivedere l'offerta francese e spostarla verso le richieste brasiliane. L'indomani i brasiliani non poterono che apprezzare lo sforzo della delegazione francese. Ma poi di nuovo un raffreddamento delle relazioni. Il motivo del passo indietro non è noto, ma sembra che abbiano fatto una brutta impressione certi personaggi "poco trasparenti" dell'entourage del presidente francese. La questione svizzera è stata uno scacco per Sarkozy. Le sue inopportune affermazioni sul segreto bancario svizzero potrebbero avere giocato contro Dassault. Il tema è stato ampiamente trattato anche su questo forum e quindi non mi soffermo. In India al momento il Rafale è in pole position. Nel 2007 fu sempre Sarkozy a spingere Dassault a presentarsi al bando indiano, in quanto Dassault era titubante sulle capacità di supporto politico diplomatiche. Sarkozy invece ha lavorato moltissimo ottenendo la vittoria del lower bidder. Però le ultime voci parlano di uno stallo fino alla conclusione dell'inchiesta parlamentare indiana, e quindi l'ipotesi di una firma entro la fine dell'anno potrebbe sfumare. Se la firma arriverà, sarà il prossimo presidente a siglare il contratto. Il prossimo presidente, o Sarkozy stesso se sarà rieletto, dovrà poi portare avanti le campagne di vendita in Quatar (tra 12 e 26 velivoli) e in Malesia (18 velivoli). Un compito non certo facile.
  24. zander

    Veleni di Stato

    Ho ripreso in mano il libro. Di Feo ha consultato fonti americane, inglesi, tedesche ed italiane. In particolare ha consultato i National Archives di Londra, che raccolgono tutti gli archivi militari, inclusa la documentazione classificata come segreta e da poco declassificata. Il dossier WO188/685 contiene i file sulle armi biologiche italiane raccolte dagli agenti speciali americani ed inglesi. Quindi si presenta come un lavoro originale e documentato. Il libro non ha mai accennato alla vicenda delle atomiche nel golfo di Napoli. Ne ha parlato il blog che ha dato origine a questo thread. Veniamo alla vicenda della malaria. Tra la fine del 1943 e l'inizio del 1944 un nucleo di specialisti tedeschi di guerra batteriologica scatenò l'unico attacco di questo tipo mai attuato in Europa, nelle province di Latina e Caserta, dove le truppe americane cominciarono ad ammalarsi, creando enormi disagi. Il problema colse di sorpresa gli Alleati proprio quando la testa di ponte nel Lazio era isolata sotto l'attacco dell'esercito tedesco. Gli alleati dovettero potenziare le strutture sanitarie e lanciare una massiccia campagna di profilassi. La recrudescenza malarica fu molto sospetto fin da subito. La malaria era stata debellata in quelle aree: come era possibile che fosse ritornata e si fosse diffusa così rapidamente? Dopo la bonifica fatta dal regime fascista, esistevano solo insetti innocui nella regione. Chi reinserì quegli insetti nella zona e come mai si diffusero tanto rapidamente? Gli indizi furono raccolti all'inizio del '44. L'intelligence scoprì che il prof. Eric Martini, professore ad Amburgo di entomologia, un'autorità mondiale in malattie tropicali, era stato inviato in Italia nel novembre 1943 ed aveva visitato il fronte di Anzio. Fu lui la mente dell'operazione di reinserimento della malaria. L'esercito americano seppe dalla popolazione che i tedeschi avevano sabotato le infrastrutture (canali, dighe, ecc.) che consentivano di tenere salubre le zone bonificate. All'epoca la "pistola fumante" contro Martini non fu trovata, anche se pesanti indizi furono trovati contro di lui e già era stato inserito nell'elenco dei criminali di guerra. Le prove contro Martini sono state trovate sessant'anni dopo e descritte in una ricerca specializzata di Frank Snowden, che ha pubblicato in Italia "La conquista della malaria", Einaudi 2008. Il professor Enzo Mosna, che contribuì a debellare la malaria, avendo capito le intenzioni dei tedeschi, scrisse alle autorità tedesche a Roma: "L'esercito tedesco ha raggiunto i suoi obiettivi, non create danni permanenti alla salute della poplazione. Rispettate le leggi e le consuetudini di guerra". Non fu ascoltato. Inoltre, come ho già scritto, i tedeschi requisirono tutte le scorte di farmaci antimalarici (oltre 100 t), lasciando il Lazio completamente sguarnito. I numeri: in provincia di Latina nel 1940 ci furono 572 ricoveri per malaria. Nel 1944 54929, l'anno successivo, nonostante la fine dei combattimenti 42712; nel 1946 (la guerra è finita) 29000 ricoveri. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, nel Lazio le vittime di malaria furono 112000 solo nel 1944. Per contrastare la malaria, gli americani inondarono i territori infestati di DDT. Ormai la malaria si era propagata in molte regioni della penisola. In provincia di Latina la malaria fu debellata nel 1949. Nell'ultima area italiana la malaria fu debellata definitivamente solo nel 1965. Ma ricordiamo che a Napoli il DDT fu spruzzato direttamente sul corpo degli abitanti di interi quartieri per eliminare i parassiti che stavano diffondendo altre malattie. Solo succeessivamente si seppe che il DDT poteva avere effetti cancerogeni. Quindi oltre ai danni della malaria occorre tenere in conto anche delle malattie causate negli anni dal DDT. Questione delle discariche di armi chimiche. In realtà le discariche di materiali tossici sono molti più numerose di Napoli o Molfetta, e la maggior parte del materiale giace là dove fu scaricata decenni fa. Le bonifiche sono state fatte là dove vi era pericolo immediato per la popolazione. Ho ripreso in mano il libro e cito: - nel mare davanti a Pesaro giacciono sul fondale 4300 grandi bombe tossiche tedesche, per 1316 tonnellate di testate all'iprite. - nel golfo di Napoli in una fossa marina, davanti all'isola di Ischia, si trovano decine di migliaia di bombe chimiche. - Per rendere l'idea di cosa c'è sotto i mari italiani, il libro ricorda che nel 1996 la Marina militare italiana ha avviato una bonifica di un'area di 250000 metri quadrati nel basso Adriatico. Il COMSUBIN, a cui era stata affidata la missione, a fine 2009 ha rastrellato 68000 bombe. - ad oggi 232 pescatori di Molfetta sono stati attaccati dai gas pescati dal fondale. - gli esperti dell'ICRAM nel 1999 hanno rivelato una situazione agghiacciante: molti pesci del basso Adriatico sono soggetti a deformità e tumori. I fusti rimasti nel mare piano piano si sanno sfaldando. Sono pesci che poi finiscono nei nostri piatti. Ma la situazione sul suolo italiano non è migliore. Il terreno delle fabbriche dove sorgevano quelle fabbriche è rimasto contaminato e sono stati ripuliti solo in parte. Teniamo in conto che subito dopo la guerra venne stesa una cortina di ferro sul destino e sulla produzione delle armi chimiche italiane. Quindi in poco tempo fu smarrita la memoria delle sostanze prodotte negli stabilimenti che sorgevano su quei terreni. E parliamo di : Rho, Melegnano, Cesano Maderno, Pieve Vergonte, Rumianca di Carrara, Cengio, Bussi, Torino, Varese, Milano, Vado Ligure, Varedo, ecc. A Bussi, sulle rive del fiume Pescara, che disseta metà Abruzzo, l'eredità dell'industria delle armi chimiche è stata scoperta solo nel 2007: nell'area di una grande fabbrica di iprite (3000 testate prodotte) è spuntata la più grande discarica clandestina di rifiuti tossici d'Europa. Si tratta di 240000 metri cubi di scarti micidiali della produzione di quelle bombe, nascosti nel dopoguerra. E chissà quali altre porcherie contiene. L'incidente del ciclista avvenne sul Lago di Vico. Lì vicino c'è un centro dell'esercito che custodiva parte delle armi chimiche italiane della seconda guerra mondiale: 150 tonnellate di iprite mescolata ad arsenico (oltre ad altra robaccia...). In altri siti le bombe sono tuttora là dove furono sganciate. Per concludere: il libro è ben documentato e realizzato. Però quando ho voltato l'ultima pagina non ho potuto non provare un senso di vertigine di fronte all'ampiezza dell'orrore di quanto raccontato. Ripeto: è un libro che consiglio caldamente, non costa molto e riassume molte verità storiche di una vicenda storica poco nota.
  25. zander

    Veleni di Stato

    Guarda, mi sembra strano. Posare delle testate atomiche davanti ad un porto di una grande città è quasi da dichiarazione di guerra immediata. I sottomarini nucleari sono sempre stati il deterrente nucleare più infido, in quanto molto difficili da rilevare ed in grado di trasportare enormi potenziali bellici. Le testate erano molto più al sicuro e molto più efficienti a bordo di un sottomarino piuttosto che depositate sul fondale del mare. Non conosco l'episodio, se non quanto letto nel blog, ma mi sembra molto strano. O quanto meno, mi auguro che si tratti solo di una bufala. Le esplosioni nucleari le hanno fatte in tanti, non solo i sovietici. Tanto per ricordare, quando i francesi facevano i test atomici nel Sahara, nel sud Italia arrivavano con il vento del deserto le sabbie radioattive, con valori di radiazione superiori ai rilevamenti fatti in occasione dell'incidente di Chernobil.
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