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zander

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  1. La decisione è stata presa dal Comitato Ministeriale di Investimento (CMI). I velivoli sarebbero prelevati dalle linee di assemblaggio per i velivoli destinati all'USAF. Il costo complessivo del programma, comprensivo di manutenzione e formazione, ammonterebbe a 700 M€, cioè più di quanto inzialmente previsto. http://www.air-cosmos.com/la-france-va-commander-4-c-130j-52719
  2. Il Qatar ha pagato la prima tranche del contratto per l'acquisto di 24 Rafale. In questa maniera l'accordo tra Qatar e Francia diviene operativo a tutti gli effetti. Il Qatar all'inizio di maggio aveva firmato un contratto del valore di 6,3 miliardi di € (armamento compreso, fornito da MBDA e Safran) per l'acquisto di 18 velivoli monoposto e 6 biposto. Il contratto prevede di consegnare 11 velivoli all'anno a partire dal 2018 e di addestrare in Francia un centinaio di tecnici di terra e 36 piloti. Il Qatar negli ultimi mesi ha dovuto trovare le disponibilità finanziaria per poter pagare questo acquisto, suscitando qualche preoccupazione in Francia. Ora invece il contratto è diventato operativo. http://www.latribune.fr/entreprises-finance/industrie/aeronautique-defense/rafale-le-qatar-a-paye-son-acompte-a-dassault-aviation-536529.html
  3. Israel Aerospace Industries (IAI) avrebbe offerto ai francesi 4 C-130 usati per un costo di circa 100 M€, provenienti dalla riserva operativa di Tsahel. I 4 velivoli, appartenenti alla variante E, sarebbero sottoposti a retrofit e aggiornati allo standard H, lo stesso dei 14 velivoli dell'Armée de l'Air. L'avionica aggiornata ridurrebbe i problemi di manutenzione. Questi velivoli sono piuttosto datati, visto che l'acquisto risale alla fine degli anni '60 o inizio anni '70, ma hanno volato relativamente poco, vista la ridotta dimensione del territorio di Israele (circa 30.000 ore) anche se in realtà i velivoli sarebbero stati sottoposti nella loro vita a brutali manovre, al punto che la IAI valuterebbe realisticamente 60.000 ore di volo effettuate. L'industria si impegnerebbe per un potenziale restante di 49.000 ore di volo. I velivoli potrebbero essere dotati di sistemi combat proven. Oltre che alla discussione intavolata con gli USA, e alla proposta israeliana, sembra che siano arrivate proposte dalle industrie europee Sabena e Marshall Aerospace, che propongono velivoli d'occasione norvegesi e svedesi. http://www.lopinion.fr/blog/secret-defense/israel-propose-c-130-d-occasion-a-france-92126
  4. Per domani era prevista una visita a Parigi del primo ministro qatarino, Abdallah ben Nasser ben Khalifa al-Thani. Probabilmente in programma vi era anche il pagamento della prima rata del contratto per i 24 Rafale. Ad oggi infatti il Qatar non ha versato un solo euro e quindi ufficialmente il contratto non è ancora entrato in vigore. Sembra che i ritardi siano dipesi dalla necessità di recuperare fondi per procedere ad un acquisto economicamente impegnativo. Ma dopo i tragici avvenimenti di venerdì è probabile che l'incontro sarà posticipato a data da destinarsi.. Gli aerei saranno consegnati a Doha a partire dal 2018, nel numero di 11 all'anno per un totale di 24 e saranno dotati di missili da crociera SCALP e di missili aria-aria Meteor. La Francia formerà un centinaio di tecnici di terra e 36 piloti. I qatarini hanno chiesto un supporto all'addestramento per diversi anni, ma questo provocherà eccessi di carico di lavoro sul personale de l'AdA già impegnato su diversi fronti. http://www.latribune.fr/entreprises-finance/industrie/aeronautique-defense/rafale-le-qatar-va-t-il-verser-son-acompte-521971.html
  5. Quindi alla fine i francesi hanno deciso per 4 velivoli nuovi, e hanno scartato la soluzione di 2 velivoli nuovi e 2 usati. Certo non è un bel momento per Airbus l'A400M.
  6. Secondo indiscrezioni, gli EAU starebbero per acquistare 60 Rafale per sostituire i Mirage 2000-9. Il generale Ibrahim Nasser al Alaoui, comandante delle forze aeree degli EAU ha dichiarato all'agenzia Reuters che le trattative sono nella fase finale. http://www.challenges.fr/challenges-soir/20151112.CHA1561/pourquoi-le-rafale-de-dassault-peut-reussir-la-passe-de-quatre-aux-emirats-arabes-unis.html http://m.lesechos.fr/industrie-services/rafale-phase-finale-des-negociations-avec-les-emirats-arabes-unis-021469652047.htm
  7. Giornalisti del quotidiano The Guardian sono entrati in possesso di documenti del governo degli EAU che descrivono le relazioni tra Gran Bretagna e gli EAU dal 2012, e che spiegano il fallimento di alcuni grandi contratti tra i 2 paesi. Nel giugno 2012 Mohamed Morsi, noto esponente del gruppo Fratelli Mussulmani, fu eletto presidente dell'Egitto. Immediatamente gli oppositori mediorientali di questo movimento politico si attivarono per cercare di contrastarlo. Lo Sceicco Mohammed - il governatore de facto degli Emirati Arabi Uniti degli EAU - si lamentò con il PM inglese David Cameron della inaccettabile situazione che si era creata in Egitto e chiese un intervento fermo contro il movimento politico, che altrimenti avrebbe destabilizzato l'intera regione. Londra era accusata tra l'altro di essere la base europea della Fratellanza Mussulmana, ormai insediata nella società britannica. La BBC è un canale di informazione di rilevanza mondale ma il 70% delle informazioni sul Medio Oriente erano contraria agli interessi di EAU, in quanto, sosteneva lo sceicco, la BBC era infiltrata da un elevato numero di esponenti simpatizzanti della Fratellanza Mussulmana. Quindi il principe chiese a Cameron di intervenire sulla BBC per rendere inoffensiva l'informazione pro Fratellanza. Lo sceicco iniziò una campagna di repressione contro esponenti del movimento nel suo paese e quando Al Sisi prese il potere in Egitto, una repressione ancora più dura colpì il movimento. Ma Londra non mosse un dito. In cambio della repressione della Fratellanza in Gran Bretagna, gli Emirati Arabi Uniti offrirono a Cameron una serie di lucrosi contratti: BP di nuovo in gioco nei contratti per lo sfruttamento delle sabbie ricche di petrolio al largo della costa di Abu Dhabi; progressi sulla proposta di £ 6 miliardi per l'acquisto dei velivoli militari Typhoon; ulteriore approfondimento del rapporto intelligence e militare; nuovi fondi da investire in Gran Bretagna. Al 2012 gli Emirati Arabi Uniti avevano investito £ 1,5 miliardi nel Regno Unito, sostenendo 32.000 posti di lavoro. Aziende del Regno Unito come BP, BAE, Rolls-Royce avevano trovato enormi opportunità negli Emirati Arabi Uniti, e 120.000 cittadini britannici erano espatriati negli Emirati Arabi Uniti, mantenendo un elevato tenore di vita. Quando l'azione britannica non si concretizzò, gli EAU manifestarono il disappunto verso il Regno Unito attraverso la pressione commerciale e politica: nel 2012 BP fu temporaneamente esclusa dal proporre offerte per una proroga di concessioni petrolifere onshore nel Golfo; a fine del 2013 gli Emirati Arabi Uniti rifiutarono di comprare i caccia Typhoon. Nel 2014 gli EAU reiterarono gli allarmi e anzi avvisarono la Gran Bretagna che l'atteggiamento inglese non era affatto apprezzato e che avrebbero degradato i rapporti con la Gran Bretagna a causa dell'indifferenza inglese di fronte alla minaccia dei Fratelli Mussulmani per i suoi alleati e per la regione mediorientale. Pochi mesi dopo il rifiuto del contratto a favore della BAe Systems, Cameron annunciò delle iniziative contro la Fratellanza Mussulmana sul suolo britannico. L'ambasciatore britannico negli UAE incontrò nell'aprile 2014 Khaldoon al-Mubarak, conosciuto per essere il proprietario del Manchester City Football Club ma soprattutto braccio destro dello sceicco. Secondo i verbali della riunione visionati dai giornalisti del Guardian, Khaldoon al-Mubarak riferì ai funzionari inglesi che "il Regno Unito avrà bisogno di considerare le implicazioni politiche, quando tre dei suoi più importanti alleati nella regione (Egitto, Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti) hanno preso una decisione chiara per quanto riguarda i Fratelli Mussulmani". "Se la Gran Bretagna non supporta i suoi alleati", continuò Mubarak , "le conversazioni difficili che abbiamo avuto, diventeranno molto più difficili. Stiamo sollevando una bandiera rossa." Dominic Jermey, ambasciatore britannico in UAE, che era alla riunione, ribadì che i servizi di sicurezza avevano come priorità al-Qaeda e le minacce terroristiche dirette verso il Regno Unito, oltre che le azioni della Fratellanza e garantì i suoi interlocutori che la Gran Bretagna era attenta alle preoccupazioni degli Emirati Arabi Uniti. Tuttavia gli Emirati Arabi Uniti apparentemente non rimasero colpiti. Un mese dopo l'incontro, decine di consiglieri militari britannici presso le forze armate degli Emirati Arabi Uniti tornarono a casa quando i loro contratti non furono rinnovati. http://www.theguardian.com/world/2015/nov/06/uae-told-uk-crack-down-on-muslim-brotherhood-or-lose-arms-deals
  8. La trattativa franco indiana per l'acquisto dei Rafale sta procedendo. E' stato trovato un accordo per le compensazioni industriali ed entro la fine del mese dovrebbe essere siglato un protocollo comune. Seguirebbe poi la trattativa economica ed in 4 / 6 mesi dovrebbe essere apposta la firma sul contratto. http://www.defensenews.com/story/defense/policy-budget/industry/2015/11/08/france-india-agree-details-rafale-offsets/75061854/
  9. Riprendo questo vecchissimo post per le ultimissime sui C-130. Come indicato al post #346 (http://www.aereimilitari.org/forum/topic/2790-a400m-la-scelta-italiana/page-18), la Francia starebbe pianificando l'acquisto di 4 C-130J, 2 dei quali dotati di capacità di rifornimento in volo per elicotteri, per un valore di €330 milioni (US $361 milioni). Entro la fine del mese, la Francia attende un accordo preliminare con gli USA. I francesi hanno chiesto i C-130 per supportare le truppe dispiegate nell'Africa sub sahariana. Una missione chiave per le forze speciali è di volare elicotteri per missioni search and rescue, che per certe operazioni richiedono di estendere il raggio d'azione tramite il rifornimento in volo. Le autorità francesi, a causa dei limiti di budget, stanno studiando 2 opzioni: aerei usati o nuovi. L'acquisto di 2 C130H di seconda mano e 2 nuovi C-130J però costringerebbe a operare 2 microflotte. Ovviamente l'acquisto di velivoli di seconda mano sarebbe però economico sul breve termine, ma oneroso sul lungo termine. In questi dubbi, Airbus vorrebbe intromettersi per offrire il C-295. Airbus sta sviluppando un kit per il rifornimento in volo sia per per il trasporto medio C-295 che per il più leggero C-235, trasportando rispettivamente 9 e 6 tonnellate di carburante. Le prove a terra sono già cominciate ed entro la fine dell'anno dovrebbero cominciare le prove in volo. L'Armée de l'Air attualmente opera 27 C-160 Transall, che sono prossimi alla fine della vita operativa, 14 Hercules, e 27 CN-235. http://www.defensenews.com/story/defense/air-space/support/2015/11/07/airbus-scrambles-compete-against-frances-planned-buy-4-c-130s/75151950/
  10. C'è tensione tra Airbus DS e il ministero della difesa francese. Le forze armate francesi sono molto impegnate in missioni all'estero, ed il ministero vorrebbe sapere se Airbus DS sia in grado di fornire entro la fine del 2016 11 A400M di cui 6 dotati di capacità tattiche, cioè autoprotezione, rilascio in volo, atterraggio su piste semipreparate. Ad oggi, 2 velivoli devono essere consegnati entro il 2015 e 3 a fine del 2016. Purtroppo le consegne nel 2015 sono avvenute con ritardo ed in più i velivoli consegnati soffrono di carenze su caratteristiche chiave come paracadutaggio in volo, autodifesa e rifornimento in volo degli elicotteri. Per tale motivo il ministero ha lanciato uno studio per acquistare 4 C-130 (nuovi o usati) supplementari al fine di tamponare i ritardi del velivolo da trasporto europeo. 2 di questi dovrebbero poter rifornire in volo gli elicotteri. Il ministero vorrebbe diporre alla fine del 2016 di 6 aerei allo standard 1.5, dotati di capacità operative ben superiori alle sole capacità di trasporto logistico. I vertici del ministero hanno chiesto ad Airbus di incrementare gli sforzi per lo sviluppo delle capacità di paracadutaggio, in quanto le ultime prove non sono state soddisfacenti sui carichi pesanti, e per la messa a punto del dispositivo di autoprotezione. Il requisito per il rifornimento in volo degli elicotteri sarebbe posticipato a tempi successivi. http://www.latribune.fr/entreprises-finance/industrie/aeronautique-defense/la-situation-de-l-a400m-n-est-pas-satisfaisante-jean-yves-le-drian-517479.html
  11. Ieri alle 11.30 a Glamondans, 20 chilometri a est della città di Besançon in Francia, è precipitato un F/A-18 biposto elvetico. L'area dell'incidente, in territorio francese, è utilizzata dalla forza aerea elvetica per l'addestramento, di comune accordo con le autorità francesi. L'esperto pilota, 3500 ore all'attivo di cui 1100 sul velivolo, di 38 anni, si è eiettato ma sembra essere rimasto ferito. La forza aerea elvetica finora ha perso 3 F/A 18 biposto. Quest'ultimo incidente lascia solo 5 velivoli biposto per la formazione degli equipaggi, cosa che potrebbe creare qualche difficoltà in seno alla forza aerea. http://www.20min.ch/schweiz/news/story/Von-der-F-A-18-sind-nur-noch-Truemmer-uebrig-19128561 Nell'ottobre 2013 un F/A-18 schiantò contro una parete rocciosa a Alpnachstad OW. Il pilota ed il passeggero, il capo della sezione di medicina aeronautica dell'Istituto di Dübendorf, rimasero uccisi. L'indagine della giustizia militare affermò che l'incidente fu causato da un errore di valutazione da parte del pilota. Nel 1998 un velivolo si schiantò a Crans-sur-Sierre nel Vallese. Due piloti morirono nell'incidente. L'indagine tecnica non rilevò guasti tecnici e l'indagine si concluse attribuendo l'origine dell'incidente a disorientamento spaziale dei piloti. http://www.nzz.ch/schweiz/schweizer-militaerflugzeug-in-frankreich-abgestuerzt-1.18629699 Il governo svizzero ordinò negli anni '90 al costruttore McDonnell Douglas 34 F/A-18 C/D, 26 monoposto e 8 biposto. A proposito dell'incidente di ieri, Wikipedia inglese riporta però che il velivolo coinvolto è un monoposto C e che all'esercitazione partecipavano anche 2 F-5 elvetici. https://en.wikipedia.org/wiki/McDonnell_Douglas_F/A-18_Hornet#cite_note-Senior-69 EDIT: Il sito della Luftwaffe svizzera conferma che l'F/A-18 dell'incidente è un biposto. Il pilota si è eiettato ma è ricoverato in ospedale (un in bocca al lupo...) L'incidente è avvenuto mercoledì 14 ottobre e non ieri come avevo scritto sopra. https://www.news.admin.ch/message/index.html?lang=de&msg-id=59101 http://www.vbs.admin.ch/internet/vbs/de/home/aktuell/mitteilung/151014a.html http://www.vbs.admin.ch/internet/vbs/de/home/documentation/news/news_detail.59085.nsb.html
  12. Gli inglesi hanno puntato sulla soluzione TARDIS sostituendo il vecchio video centrale circolare con un grande pannello centrale a colori ma lasciando i 2 TV-TAB laterali, pur aggiornati nell'HW, nel SW e nella grafica. Questa soluzione ha un grosso vantaggio: la tastiera ed i formati visualizzati sono rimasti identici. Questo approccio consente di: - riutilizzare l'associazione tasti - funzionalità del vecchio cockpit - riutilizzare almeno in parte il vecchio SW; - mantenere il formato delle immagini evitando di fare uno studio per ridimensionare ad un nuovo formato. - spaesare meno il personale che lo deve usare. L'aggiornamento tedesco invece ha riprogettato l'intera Human Machine Interface. E' un lavoro molto impegnativo che sicuramente ha costretto a rivedere l'associazione tasti - funzioni (dalle foto è evidente che sono tasti multifunzione) e a ripensare le dimensioni dei formati immagine, riprogettando il SW dei display. Per tale motivo probabilmente i tedeschi affrontano questo importante lavoro a step incrementali, prima sistemando la HMI e poi pensando ad aggiungere nuovi carichi e funzionalità. Penso poi che oltre che alle Brimstone, i tedeschi guardino a cosa stanno installando gli italiani sui loro Tornado. Ovvero penso che osservino come procede l'integrazione di SDB / AARGM del programma MET 27 e poi decidano, magari di installare SDB II - AARGM (nelle versioni più avanzate). E' un approccio che hanno già seguito per le JDAM : prima l'AMI ha integrato le JDAM normali e poi la Luftwaffe ha deciso di integrare le più avanzate Laser JDAM. E' un approccio diverso che mira a raggiungere scopi divesi, perchè la Germania ha scopi politico militari diversi da Gran Bretagna e Italia. Teniamo anche in conto che Airbus Defence è leader dell'avionica del progetto Tornado: quindi ogni cambio di apparato e ogni cambio di linea di codice deve essere approvato dai loro tecnici.
  13. Ad oggi sembra che i Tornado tedeschi potrebbero rimanere in servizio fino al 2035. http://www.defense-aerospace.com/articles-view/release/3/157129/panavia-tornado-celebrates-40-years-of-first-flight.html Per tale motivo 85 velivoli tedeschi sono soggetti ad un ampio progetto di ammodernamento, chiamato ASSTA 3.x, che prevede una completa revisione dell'avionica, nuovi equipaggiamenti e nuove armi. https://www.flightglobal.com/news/articles/us-based-german-tornados-receive-life-extending-upgr-416637/ Per rendersi conto delle modifiche, l'abitacolo del WSO è stato riprogettato con 3 schermi multifunzionali uguali tra di loro, come sull'EF-2000, più uno schermo centrale più in basso destinato ad altri scopi.
  14. Recentemente il ministro della difesa fancese Jean-Yves Le Drian, si è recato prima in Malaysia per promuovere il Rafale e poi in India per discutere del contratto dei famosi 36 velivoli. Il 30 agosto in Malaysia il ministro francese ha raccolto l'interesse del suo omologo Hishammuddin Hussein per un'offerta di 18 Rafale nel contesto della gara MRCA. Attualmente la forza aerea malese vola con una flotta di velivoli MiG-29, che però hanno deluso per carenza di affidabilità della manutenzione. Conseguentmente i vertici militari vorrebbero sostituire la flotta con un velivolo scelto tra Boeing F/A-18E/F "Super Hornet" Block 2, Saab JAS 39E/F "Gripen NG", Eurofighter Typhoon ed infine Sukhoi Su-30MKM. La scelta dovrebbe essere presa entro la fine dell'anno ma il ministro malese ha ammesso che il suo stato ha attualmente problemi finaziari provocati dalla discesa del prezzo del petrolio e delle materie prime di cui il paese è forte esportatore, facendo rallentare il processo di selezione. http://www.latribune.fr/entreprises-finance/industrie/aeronautique-defense/rafale-mistral-les-raisons-d-un-voyage-rate-de-le-drian-en-malaisie-et-en-inde-501788.html Nella seconda tappa del viaggio, il ministro si è fermato a New Dehli. Parte della delegazione era partita con la speranza di firmare o quasi. Invece la trattativa continua. Comunque il comitato di approvigionamento militare (Defence Acquisition Council) che si occupa del contratto ha dato il benestare per proseguire. Apparentemente il principale scoglio per la firma del contratto (le compensazioni industriali al 50%) sembra che sia stato risolto e apparenemtemente, se ci fosse la volontà, il contratto potrebbe essere firmato entro 2 mesi. http://www.ndtv.com/india-news/rafale-acquisition-on-track-lights-green-for-final-stretch-sources-1213269
  15. Un Typhoon inglese (esemplare ZK380/T) del II(AC) Squadron è uscito di pista qualche sera fa durante su una pista della base RAF di Lossiemouth. Nessun problema per l'equipaggio e "apparentemente" nessun danno per l'aereo. http://www.fightercontrol.co.uk/forum/viewtopic.php?f=16&t=118941
  16. E ne parlarono anche i giornali.... http://www.aereimilitari.org/forum/topic/14193-missili-anti-radar/?p=304818
  17. [ironic mode ON] Qualche navigatore internet indiano ha voluto commentare così l'esercitazione congiunta anglo-indiana [ironic mode OFF]
  18. Non si capisce più niente. Adesso un altro sito indiano afferma l'esatto contrario: entro 10 giorni dovrebbe essere firmato il contratto. A questo punto aspettiamo e vediamo. http://www.moneycontrol.com/news/current-affairs/france-india-to-end-rafale-jets-deal-within-10-days-srcs_2681621.html
  19. Il report con le conclusioni sull'incidente è stato pubblicato dal BEAD francese nel mese di giugno. Qui riporto il link alla pagina: http://www.defense.gouv.fr/base-de-medias/documents-telechargeables/bead/rapport-d-enquete-de-securite-f-16d-blk-50-albacete-26-janvier-2015-version-version-anglaise
  20. Alcune fonti indiane riferiscono che l'arresto della trattativa relativa alla vendita di 36 Rafale, oltre che dai costi e dalle compensazioni (50% del valore del contratto), dipenda principalmente dal rifiuto francese di integrare sul velivolo l'armamento indiano, come il missile BVRAAM Astra (https://en.wikipedia.org/wiki/Astra_%28missile%29) sviluppato dal DRDO (https://en.wikipedia.org/wiki/Defence_Research_and_Development_Organisation) ed il più prestante Astra II che è ancora in sviluppo. Infatti i francesi vorrebbero un accordo di ricerca e sviluppo separato dal contratto principale, che richiederebbe diverso tempo. Gli indiani avrebbero chiesto anche l'integrazione dei missili da crociera avio-lanciati (ALCM) BrahMos NG (https://en.wikipedia.org/wiki/BrahMos) e Nirbhay (https://en.wikipedia.org/wiki/Nirbhay) e di munizionamento di precisione ancora in sviluppo. Infine esperti di difesa ritengono che l'India possa avere chiesto il codice sorgente del radar AESA RBE2, così da permettere le nuove integrazioni in loco con ridotto supporto da parte francese eludendo i costosi contratti di ricerca e sviluppo richiesti da Dassault. Fonte IDRW: http://idrw.org/french-refuse-to-integrate-indian-weapons-systems-in-rafale-jet/
  21. Il Tornado è un programma tri-nazionale gestito da una società di diritto tedesca, Panavia. Ma il sito web di Panavia doveva terminare con il dominio di primo livello ".de"? Non potevano scegliere un dominio più neutro come ".com" o altro? Bah...
  22. 3 anni fa nei fondali dell'isola di Caprera due sub hanno ritrovato il relitto dell'aereo da trasporto Me 323 Gigant che fu il più grande velivolo costruito in serie dal III Reich: un colosso con 55 metri di ali e sei motori. (Wikipwedia: https://en.wikipedia.org/wiki/Messerschmitt_Me_323) Gli Me 323 Gigant erano basati all'aeroporto di Grosseto, pesantemente bombardato dagli Alleati durante la Pasqua del 1943 proprio per cercare di fermare i decolli dei Me 323. Il 26 luglio 1943, all'indomani dell'arresto di Benito Mussolini, i tedeschi cominciarono a prepararsi per l'occupazione dell'Italia. Due Gigant partirono da Grosseto per atterrare a Olbia, dove imbarcarono 83 soldati feriti. Ma quando decollarono, trovarono una squadriglia di caccia Beaufighter che li attaccarono. Un velivolo si schiantò a Mongiardino, sulla Maddalena mentre l'altro si inabissò poco più a largo, in direzione di Caprera. Il relitto trovato dai 2 sub è l'unico esemplare di Me 323 Gigant esistente al mondo la cui storia è stata ricostruita da un documentario di History Channel che andrà in onda lunedì 31 agosto alle 22. Fonte l'Espresso: http://espresso.repubblica.it/attualita/2015/08/07/news/isola-della-maddalena-ecco-il-relitto-sommerso-del-gigante-di-hitler-1.224899
  23. Gli USA vendono il velivolo a prezzo nudo: supporto, logistica e altro sono da pagare a parte. Sarebbe interessante sapere quanto sia distante la richiesta francese (180 M€) dall'offerta indiana e soprattutto cosa includa il pacchetto. Nel caso del bando svizzero quanto era distante l'offerta dalla richiesta? O quanto si sarebbero aspettati di pagare i vertici svizzeri per il pacchetto francese?
  24. zander

    L'isola di Saseno

    repubblica.it ha pubblicato un bell'articolo sull'isola albanese di Saseno raccontandone la storia. (wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Saseno) Prima isola ottomana, poi sotto l'egemonia veneziana, quindi greca, nel 1913 albanese, poi avamposto militare italiano negli anni del protettorato italiano, questa isola è una sentinella nel Canale d'Otranto. Dopo la seconda guerra mondiale Hoxha cedette l'isola ai sovietici in cambio della cancellazione del debito. I sovietici ebbero quindi un eccellente avamposto per controllare il Canale d'Otranto ed il Mediterraneo. "Da lì posso controllare il Mediterraneo fino a Gibilterra" dichiarò Nikita Kruschev nel 1958. Ma tre anni dopo Tirana ruppe le relazioni con Mosca e il leader albanese Hoxha intimò ai sovietici di andarsene da Saseno e Valona. I russi però non lasciarono l'isola amichevolmente. Lo scrittore albanese Ismail Kadarè nel romanzo "Il Grande Inverno" ha raccontato i giorni della tensione a Saseno e la vittoria della marina e dell'aviazione albanesi nel duello in mare con i sommergibili sovietici. Ho già letto 2 romanzi di Kadarè, "I tamburi della pioggia" ed "Il generale dell'armata morta", entrambi ottimi. Il prossimo a questo punto non può essere che "Il Grande Inverno". Tirana si avvicinò allora a Pechino. Nel 1968, l'Albania uscì dal patto di Varsavia in risposta ai blindati russi entrati a Praga. Negli anni Settanta, deluso dalla distensione e dai cinesi, Hoxha chiuse l'Albania al mondo. L'Albania fu cosparsa di bunker, ben 700mila, a protezione di un imminente attacco, che poteva giungere tanto da occidente quanto dagli ex alleati. Solo a Saseno ne furono costruiti 3600. Alla caduta del regime di Hoxha seguirono momenti di grande tensione, in quanto il contingente di Sesana ricevette l'ordine di dirigersi verso Tirana, ordine che fortunatamente venne poi revocato. Poi vennero gli anni delle piramidi finaziarie (1997), degli scafisti e dei traffici illeciti. L'isola si trasforma in un covo di trafficanti, al tempo stesso nascondiglio e punto di partenza delle imbarcazioni, mentre i tunnel militari vengono stipati di armi e droga. Nel 1997 l'Italia rimette piede a Saseno nell'ambito di una missione interforze di pattugliamento del canale e contrasto della criminalità. Sull'isola si stabilisce un contingente del Battaglione San Marco col compito di proteggere i radar. Gli italiani si sono ritirati da Saseno nel 2009. Qualche anno fa la marina militare albanese si è unita alle esercitazioni delle forze Nato e ha usato Saseno come un poligono di tiro. Oggi però è partito un programma per cercare di recuperare le bellezze e la storia dell'isola. Qui il link all'articolo: http://www.repubblica.it/viaggi/2015/08/12/news/albania_saseno_l_isola_che_non_c_era-120799131/
  25. Nuovo rallentamento del contratto indiano per la vendita di 36 Rafale. I problemi sembrano essere il prezzo unitario dei velivoli ed il ritorno industriale chiesto dagli indiani. Il 16 maggio, il ministro indiano della difesa, Manohar Parrikar, aveva dichiarato che le negoziazioni sul prezzo del contratto si sarebbero concluse in un mese o due. Ma le discussioni si sono bloccate sull'insistenza dell'India ad ottenere i Rafale ad un prezzo inferiore ai 180 milioni di euro per unità, prezzo che era stato stabilito nelle negoziazioni precedenti, salvo che le nuove contrattazioni, per velocizzare le consegne, non chiedono più il trasferimento tecnologico e la richiesta di produzione in loco. Inoltre l'India vuole che Dassault Aviation investa almeno il 30% del valore del contratto in compensazioni industriali, cosa che i francesi sono disponibili a concedere, ma sottolienando che la richiesta necessita di diverso tempo. http://www.latribune.fr/entreprises-finance/industrie/aeronautique-defense/la-vente-de-36-rafale-a-l-inde-s-enlise-a-son-tour-497890.html
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