Ro60
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Con la biforcazione si perdono almeno due kg. di spinta...Interessante la possibilità di gestione delle superfici...se fotografate le fasi della realizzazione mi interesserebbe molto poterle vedere.... Ciao e complimenti!
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Che motorizzazione pensate di usare? SIMJET? TJT? Mettete ovviamente lo scarico con biforcazione? Io il canard lo lascerei fisso...L'EFA ha una instabilità marcata sull'asse longitudinale e trasversale, secondo la velocità ed è controllato e stabilizzato dal software dell'FBW. Altrimenti il lavoro sarebbe lunghissimo, si dovrebbe testare il modello in tunnel e vedere come si comporta... Ma sopratutto, con i comandi, chi riesce a sincronizzare e coordinare i movimenti dei servo del canard e degli alettoni?
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Preso! Condivido,è la motivazione iniziale, i soldi,lo stipendio, che muove questi ragazzi che si allontanano per almeno un anno dalla loro patria e vanno ad infilarsi in un sistema estraneo e ad alto rischio! Poi, una volta là, faranno sicuramente benissimo. Poi una volta a casa, potranno con il gruzzoletto ricavato, acquistare la vettura che gli piace tanto. Ma la molla, la spinta iniziale è quella: SOLDI! Volontario, chi ci andrebbe? Suvvia, gli italiani, passatemi il termine, sono tutti un pò mammoni...
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Bello vedere che postiamo uguale! Ragazzi,sono al livello di Gianni!!!
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Per volare a quote elevate, i liner a circa 10.000 - 11.000 metri, secondo le rotte, è necessario pressurizzare l'interno dell'aereo, l'abitacolo. Questo per mantenere all'interno una pressione equivalente a quella di circa 1.000 metri di altezza però qualunque sia quella reale del velivolo. Ciò viene attuato mediante lo spillaggio di aria sotto pressione da un punto determinato del compressore dei motori, questa viene opportunamente trattata, condizionata ed immessa nell'abitacolo. L'eccesso viene evacuato tramite valvole opportunamente tarate che sfiatano il ricambio d'aria e mantengono una pressione costante. Tieni presente che a 10.000 metri di quota, le temperature, anche in zone estive, raggiungono anche i -70° C. La depressurizzazione o anche la decompressione esplosiva è la perdita più o meno veloce di pressione dall'interno dell'abitacolo. La più pericolosa è ovviamente quella esplosiva perchè è cosi rapida, in genere a causa dell'apertura di un qualche portello che comunica con l'abitacolo oppure un impatto con FOD o anche un colpo di arma da fuoco esploso dall'interno o dall'esterno verso l'aeromobile, che risucchia fuori dal velivolo, per effetto della differenza di pressione, qualunque cosa o persona che non sia saldamente ancorata. Inoltre subentra il fatto di non poter respirare senza maschera ad ossigeno perchè a quelle quote non ve ne è. Altro fattore determinante è la temperatura bassissima che provoca sicuramente il congelamento dal momento che il riscaldamento normale non può compensare una differenza così elevata. La procedura, come tu stesso hai intuito, è una sola. scendere il più velocemente a quota 5.000 metri in modo da salvare il salvabile. Ovviamente tutti devono indossare le maschere ad ossigeno e coprirsi con coperte, il sistema di condizionamento viene portato al massimo.
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Esatto,s'intende,nel campo della progettazione e produzione di elettronica, di componenti che non sfruttano parti in gas e/o meccanismi in movimento, a garanzia di una durata pressocchè illimitata o comunque, superiore alla attualità del componente nel tempo. Ad esempio i processori per pc, non si guastano ma divengono obsoleti. Iltermine, come giustamente fà notare Gianni,è nato nel periodo scandito dal passaggio valvola (gas/elettrodo,catodo ed anodo) - transistor (silice).
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Giuste osservazioni Gianni...ma... Ma osservando la seconda foto sembra ripresa con una focale maggiore, quindi il fotografo doveva avere un buon obbiettivo zoom con il quale effettuare una rapida zoomata per il secondo clic...ne aveva tutto il tempo dato che il missile non è partito per l'accensione ma per sgancio dai supporti e strisciava sul ponte. Se non è così, allora...buona la tua Gianni! Ciao!
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Un buon Natale e tanti auguri per un felice e prospero anno nuovo a voi tutti ed ai vostri cari! BUONE FESTE!
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Tutti ragionamenti ineccepibili i nostri. Ma la domanda semplice semplice, che mi gira per la testa è questa: CI SERVE DAVVERO? ALL'ITALIA SERVE DAVVERO UN COLLEGAMENTO FERROVIARIO AD ALTA VELOCITA'? Alcuni piccoli pensieri: Trasporterà solo persone, non credo pendolarismo, perchè pressocchè inesistente, ma solo traffico business, perchè sicuramente un biglietto, che sò, Torino - Parigi, non sarà a buon mercato. E' in grado di concorrerere con il trasporto aereo in termini di costo e velocità? Risposta quasi ovvia. Esempio analogo. La tratta, sempre TAV Torino - Milano. Non serve a nulla. Tantto traffico pendolare, ma ahimè, i prezzi. Traffico business: io abito a S. Mauro Torinese, c.a 9 km. dal capoluogo, per arrivare in stazione P. Nuova a Torino mi ci vogliono due autobus, un'ora di percorso e sono in stazione. Altri 40 min. a 270 km/h e sono a Milano C.le e poi devo andare, ad esempio, al Parmigianino. Taxi, altro tempo, altri soldi. Totale stimato (tempo): due ore che tutto vada bene! Vantaggi? Pochi. Posso lavorare sul portatile o rilassarmi, se c'è la nebbia non è un problema (forse: devo ancora vederlo un treno che fila a 270 in mezzo alla nebbia padana, a meno che il macchinista non sia terminator). Insomma, penso davvero che sia un investimento destinato ad un servizio per pochi, che tanto, poi prenderanno l'auto! All'allungarsi della tratta da percorrere cambia ovviamente il vantaggio: arrivare a Bologna nei giorni settimanali è un incubo e si rischia davvero la pelle, qui il favore, non solo alla TAV, ma a qualunque treno è più evidente.
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Tutte le vostre osservazioni sono giuste, a modo loro e secondo i punti di vista, molteplici, di tutte le persone. La TAV dev'essere ormai completata, consentirà collegamenti veloci con le pricipali città francesi e quelle italiane. Il resto, legato alla gestione della viabilità val segusina, è altro discorso: è vero, esiste la ferrovia alpina che parte da uno degli scali merci ferroviario ed interlacciato con la tangenziale di Torino, più importanti di Torino. Ma è mal sfruttata e poco utilizzata. Per l'autostrada Torino - Frejus, che attraversa per maggior parte all'esterno la vallata, quasi nessuno ha banfato! Eppure anche lì hanno scavato, bucato, cementato, palificato, e si sà, con il traffico pesante e automobilistico è una bella fonte d'inquinamento..e allora? Chi la capisce questa gente? Adesso, ne sono sicuro e mi assumo la responsabilità di quello che stò per scrivere, i sindaci dei paesi coinvolti andranno a Roma, si vedranno offrire le giuste garanzie di sicurezza per gli abitanti ed anche un congruo gruzzoletto composto da denaro e voti politici. Per togliersi dai piedi, fare le olimpiadi e, subito dopo, la TAV! Non vi scandalizzate: SARA' COSI'! E basta! E come solito, gli interessi della gente "comune", dei contribuenti, passeranno in secondo piano, come minimo. Mentre invece, è vero, la viabilità già esistente è in grado di soddisfare l'attuale traffico merci, sia su gomma che su rotaia. Basterebbe obbligare i TIR a utilizzare la ferrovia alpina, per ridurre inquinamento e traffico, aumentando nel contempo la sicurezza stradale. Per parafrasare una vecchia pubblicità: le ragioni sono tante, milioni di milioni... Ciao a tutti!
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Yes! A tutti! però, via e-mail, mi è arrivata questa e, nonostante sia pienamente d'accordo con voi e Gianni in particolare...beh, fà riflettere! Riporto integralmente. Luogo comune n.1 SENZA LA TORINO-LYON IL PIEMONTE SAREBBE ISOLATO DALL'EUROPA. In realtà il Piemonte è già abbondantemente collegato all’Europa e soprattutto attraverso la Valle di Susa. In questa valle esistono già due strade statali, un’autostrada e una linea ferroviaria passeggeri e merci a doppio binario. Esiste perfino la cosiddetta autostrada ferroviaria (trasporto dei TIR su speciali treni-navetta). Sono tutte linee di collegamento con la Francia attraverso due valichi naturali (Monginevro e Moncenisio) e due tunnel artificiali (Frejus ferroviario e autostradale). Il tutto in un fondo-valle largo in media 1,5 km ! A fatica ci sta anche un fiume, la Dora Riparia, che di tanto in tanto va in piena... Luogo comune n.2 LE LINEE FERROVIARIE ESISTENTI SONO SATURE. In realtà l’attuale linea ferroviaria Torino-Modane è utilizzata solo al 38% della sua capacità. Le navette per i TIR partono ogni giorno desolatamente vuote. (Ma sono state riscoperte e prese d’assalto nel periodo di chiusura del Frejus per incendio). Il collegamento ferroviario diretto Torino-Lyon è stato soppresso per mancanza di passeggeri. E il flusso delle merci -previsto da chi vuole l’opera in crescita esponenziale -è invece sceso del 9% nell’ultimo anno! Luogo comune n.3 LA TORINO-LYON E’ INDISPENSABILE AL RILANCIO ECONOMICO DEL PIEMONTE. In realtà è’ vero il contrario. Togliendo risorse (è tutto denaro pubblico) alla ricerca, all’innovazione e al risanamento dell’industria in crisi profonda (Fiat e non solo), il TAV sarà la mazzata finale all’economia piemontese. Luogo comune n.4 Il TAV TOGLIERA’ I TIR DALLA VALLE. In realtà tanto per cominciare, i 10/15 anni di cantiere necessari a costruire la Torino-Lyon porteranno sulle strade della Valle e della cintura di Torino qualcosa come 500 camion al giorno (e alla notte) per il trasporto del materiale di scavo dai tunnel ai luoghi di stoccaggio. Con grande aumento di inquinanti e polveri. Finita la apocalittica fase di cantiere e realizzata la Grande Opera, chi ci dice che le merci passeranno dall’autostrada alla nuova ferrovia? Anzi. I promotori dell'opera e recenti studi di ingegneria dei trasporti ci dicono che solo l' 1% dell'attuale traffico su gomma si trasferirà sulla ferrovia. Bel vantaggio! Luogo comune n.5 I VALSUSINI SONO EGOISTI. NON PENSANO AGLI INTERESSI DELL’ITALIA. In realtà attraverso la Valle di Susa, attualmente, passa già il 35% del totale delle merci che valicano le Alpi! Lungo l’Autostrada del Frejus passano circa 4.500 TIR al giorno, contro i 1.500 del Monte Bianco, in val d’Aosta, dove il numero dei TIR è stato limitato per legge. Luogo comune n.6 LA TORINO-LYON PORTA LAVORO AI PIEMONTESI. In realtà come già sta succedendo per tutte le infrastrutture in corso, si tratterebbe di lavoro precario, per mano d’opera in gran parte extracomunitaria. Inoltre le ditte appaltatrici si porterebbero tecnici e operai dalla loro Regione (ditte e buoi dei paesi suoi). Per i comuni della Valle di Susa e della cintura di Torino arriverebbe invece un bel problema: la mafia. Turbative d'asta sono già state individuate per la fase di sondaggio geologico a carico di uomini politici piemontesi e non... figurarsi per la realizzazione dell'opera! Luogo comune n.7 LA LINEA E’ QUASI TUTTA IN GALLERIA. CHE MALE FA? In realtà fa malissimo. Il tracciato prevede una galleria di 23 km all’interno del Musinè, montagna molto amiantifera. La talpa che perforerà la roccia immetterà nell’aria un bel po’ di fibre di amianto. Invisibili e letali. Il vento le porterà dappertutto. Il foehn le porterà fin nel centro di Torino. Respirare fibre di amianto provoca un tumore dei polmoni (mesotelioma pleurico) che non lascia scampo. L’amianto è un materiale fuori legge dal 1977. Scavare gallerie in un posto così è illegale e criminale. E ancora: il tunnel Italia-Francia di 53 km scavato dentro al Massiccio dell’Ambin incontrerà (oltre a falde e sorgenti che andranno distrutte) anche roccia contenente uranio. E ancora: una linea in galleria si porta appresso tante gallerie minori, trasversali a quella principale. Si chiamano gallerie di servizio, o più simpaticamente, ‘finestre’. Ce ne saranno 12! Con altrettanti cantieri, tutti a ridosso di centri abitati. Sarà un inferno di rumore, polvere, camion avanti e indietro per le strette vie dei paesi, di giorno e di notte, per 15 anni almeno. E ancora: la perforazione di tratti montani così lunghi vicino a centri densamente abitati potrà prosciugare le falde idriche e gli acquedotti, come accaduto per le gallerie TAV del Mugello, oggetto di processi per disastro ambientale. E ancora: la viabilità sarà stravolta. Verranno costruiti sovrappassi in corrispondenza di ogni cantiere. Forse queste nuove strade saranno calcolate come compensazioni all’impatto ambientale dell’opera? (per averne una vaga idea, farsi un giro sull’autostrada Torino-Milano osservando i guasti della tratta TAV Torino-Novara). Luogo comune n.8 QUEST’OPERA FA BENE ALL’ECONOMIA, PERCHE’ METTE IN MOTO CAPITALI PRIVATI. In realtà il costo stimato di 20 miliardi di euro è tutto a carico della collettività. Tutto denaro pubblico, ma affidato a privati, secondo la diabolica invenzione del general contractor. Garantisce lo Stato Italiano. Nessun privato ci metterà un euro, soprattutto dopo l’esperienza del tunnel sotto la Manica che ha mandato in fallimento chi ne aveva acquistato i bond. I tantissimi soldi che servono a quest’opera verranno tolti alle linee ferroviarie esistenti (già disastrate), a ospedali, scuole, e a tutti i servizi di pubblica utilità, e allo sviluppo delle energie rinnovabili destinate a sostituire il petrolio. E ancora: è già previsto che la nuova linea ferroviaria Torino-Lyon avrà altissimi costi di gestione e che sarà in perdita per decine e decine di anni. E ancora: nonostante la maggior parte del tracciato sia in territorio francese, il governo italiano si è impegnato a sobbarcarsi il costo dei due terzi della tratta internazionale (Borgone – St.-Jean-de-Maurienne). Tanto paghiamo noi. Luogo comune n.9 CHI E' CONTRO LA TORINO-LYON E' CONTRO IL PROGRESSO. In realtà è vero il contrario. Il progresso non deve essere confuso con la crescita infinita. Il territorio italiano è piccolo e sovrappopolato, le risorse naturali (acqua, suolo agricolo, foreste, minerali) sono limitate, l'inquinamento e i rifiuti aumentano invece senza limite, il petrolio è in esaurimento. Progresso vuol dire comprendere che esistono limiti fisici alla nostra smania di costruire e di trasformare la faccia del pianeta. Progresso vuol dire ottimizzare, rendere più efficiente e durevole ciò che già esiste, tagliare il superfluo e investire in crescita intellettuale e culturale più che materiale, utilizzare più il cervello dei muscoli. Il TAV rappresenta l'esatto contrario di questa impostazione, è un progetto vecchio e ormai anacronistico, che prevede una crescita infinita nel volume del trasporto merci (che poi saranno i rifiuti di domani), privilegia come valore solo la velocità e la quantità, ignora la qualità, ovvero se e perché bisogna trasportare qualcosa. IL MOVIMENTO NO TAV Ditemi la vostra. Grazie e ciao!
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Qua! Ciao! http://www.aereimilitari.org/fo...c=1292&hl=cloud
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Mi ricorda la mania, tutta americana, di scrivere messaggi anche sugli ordigni scaricati nel secondo conflitto mondiale...ovviamente nessuno avrebbe mai potuto leggerli, però qualcuno li scriveva!
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E' lo stabilizzatore di fiamma.
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No, non corrisponde la sagoma del riparo carrello. http://www.warbirdsinscale.com/images/walk...pen%20copia.jpg