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Giorni Vinti
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Non credo che si possa rispondere senza tanti distinguo. Per esempio, le guerre le vincono i Paesi che impiegano meglio le loro truppe. Sembra una banalità, ma Roma, spesso, sul campo di battaglia non aveva una schiacciante superiorità in termini di armamento e, ancora più spesso, l'inferiorità numerica rispetto al nemico era quasi la regola. Eppure, per circa 200-250 anni, se affrontato in campo aperto, l'esercito romano poteva essere considerato invincibile come, forse, mai nessun altro nel corso della Storia. Inoltre, la guerra, almeno una guerra combattuta "a fondo", "all'occidentale", per capirci, solitamente non la vince tanto chi ha più carri o più soldati o più aerei e navi, ma, piuttosto, chi ha più denaro e riserve da buttare nella fornace e tempo per rimpiazzare le perdite (regola, questa, che non vale quando i contendenti sono grandi ugualmente, ovvio...). Sicchè, credo che la risposta sia falsata per molti aspetti. Per esempio: l'esercito israeliano (Tzahal) è piccolo, in termini assoluti, ma assolutamente formidabile per capacità e armamento. E' sempre stato più piccolo (e, sovente, enormemente più piccolo) di tutti gli eserciti che gli Arabi gli hanno contrapposto in 60 e che, invariabilmente, ha sempre preso a calci in c..o. L'esercito cinese è il più grande del Mondo, senza dubbio. Ma nessuno (tra qualche anno chissà...) si sognerebbe di definirlo più forte di quello USA. L'esercito italiano è pietoso in molti aspetti ed eccellente in altri: Abbiamo 200 Ariete in tutto, per esempio, che sono la punta di lancia della nostra Forza corazzata. Sono, però, anche i carri più scadenti tra quelli più moderni e migliori nel Mondo (forse solo il Leclerc francese è peggio).Insomma: abbiamo il peggiore carro tra i migliori, l'ultimo dei primi. Abbiamo, però, anche i Centauro e i Lince, mezzi che, nel loro genere, sono i migliori del Mondo e il Mangusta, nato come fratello povero dell'Apache e rivelatosi, invece, con "poche" modifiche, eccellente mezzo a prezzo relativamente contenuto. Le nostre Truppe Alpine possono insegnare il mestiere a molti e, dicono, le nostre Forze Speciali (Nono d'assalto e Comsubin) sono alla pari del SAS britannico e del Sayaret Matkal israeliano, cioè del meglio in assoluto (i Navy Seal, per quanto formidabili, stanno dietro). Il problema è che ci sono pochi soldi (e, spesso, spesi male), pochi mezzi e pochi soldati (soldati veri, intendo. Altrimenti, facciamo come molti Paesi del Terzo Mondo: contano molte centinaia di migliaia di soldati che, in realtà, sono civili con un fucile e basta). Premesso quanto sopra, direi: 1.USA 2.Israele 3.UK 4.Russia 5.Cina (in recupero) 6.Germania 7.Francia 8.Italia 9.India 10.Giappone (in forte recupero, anche in funzione anti-cinese) Dimenticavo Taiwan! Fino a qualche anno fà decisamente davanti a Pechino (relativamente a Pechino...), ora non saprei
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Leggo sul forum che, attualmente, dovrebbero essere in linea circa 20 Tifone (io ero rimasto a 12). So per certo che il primo biposto consegnato è attualmente in manutenzione. So che il primo stormo ad averli ricevuti è il 4°. Credo che, poi, tocchi al 37°. A che punto siamo? quale dovrebbe essere il calendario delle consegne e a quali Stormi?
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Il Macchi più facile da costruire del FIAT? Sei sicuro?
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La "serie 5" indicò quei caccia (MC.205, G.55, RE.2005) che montarono il motore FIAT Tifone, il DB.605 costruito su licenza. Sicuramente furono i migliori caccia italiani del conflitto (e su questo siamo tutti d'accordo). Il FIAT, rispetto al Macchi, era più moderno, meno complesso, meglio armato, più facile da costruire. In compenso, era generalmente poco più lento e non così curato. Il Macchi vantava un'aerodinamica di prim'ordine, ma era leggermente più facile allo stallo. Quanto a robustezza li metterei alla pari. Quanto al RE.2005, ottimo, era più veloce rispetto ai rivali ed in particolare al FIAT, ma non ad alta quota, e più agile. Era, però, strutturalmente più debole e la visuale del pilota non era eccezionale. Complessivamente, forse meglio il Macchi ed al FIAT. In definitiva, io avrei scelto il caccia torinese concentrando su di esso le (scarse) energie produttive. Che ne dite?
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se ci limitiamo all'italia sì, senza dubbio. Quindi, per tornare alla domanda iniziale, a tuo giudizio il Macchi era superiore al FIAT?
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Forse ti riferisci al Polikarpov I-15 (o, meglio, al suo ultimo derivato I-153)? Sulla bontà dei caccia biplani, a me risulta che il migliore mai costruito fosse il FIAT CR-42. Ora aspetto Kometone...
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Considerati anche e soprattutto i possibili sviluppi, non credo di sbagliare dicendo che, oggi, i caccia più potenti (o, se preferite, "migliori") siano il Tifone (EF-2000) e il Raptor F-22. Ma OGGI quali sono le effettive rispettive capacità? Quanto il Raptor è davanti al Tifone? E se tutte le potenzialità dovessero essere sviluppate ele promesse mantenute, che tipo di aerei sarebbero, quanto sarebbero differenti e cosa potrebbero fare? So che per problemi economici (soprattutto tedeschi) il caccia europeo venne in parte riprogettato e semplificato alla fine degli anni '80 per limitare i costi. Quali le differenze tra l'EFA come sarebbe dovuto essere e l'EF-2000 come è realmente?
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Ancora sul confronto qualitativo dei nostri caccia con quelli tedeschi ed Alleati, mi sembra che Kometone, la cui competenza non metto in dubbio, esageri nel dire che i nostri pilotavano aerei indietro di una generazione. Per esempio, è vero che il CR.42 rappresentò per troppo tempo la spina dorsale della nostra caccia, ma sui cieli d'Inghilterra c'erano anche i Gladiator, inferiori al biplano FIAT. Armamento a parte, i Macchi 200, se inferiori allo Spitfire, non lo erano così tanto all'Hurricane, nettamente inferiore al 202. Prima di sfasciare un MC.202 che stava provando in Africa, l'asso tedesco J.H. Marseille affermò (notizia per cui non sono in grado di riportare la fonte ) che, armamento a parte, il Macchi era pari al suo Bf109F e superiore per maneggevolezza. Adriano Visconti affermò sempre che, a bordo del suo G.55, riteneva "facili" (Ok, lo so: stiamo parlando del migliore asso italiano della II Guerra Mondiale...) aerei come il P-38, "goffo" il P-47 (cui riconosceva eccezionali capacità di incassatore), mentre più pericolosi lo Spit ed il Mustang (con i quali, tuttavia, si confrontava senza scappare mai). Sicchè, in definitiva, d'accordo sulla insufficienza industriale del Paese, sulla dannosa complessità progettuale e costruttiva dei nostri apparecchi, molto meno sulla inferiorità oggettiva delle macchine.
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Avendo Kometone stuzzicato il mio latente nazionalismo riporto una parte di discussione che ebbi tempo fà con un utente di un altro forum. Io ho trovato questo intervento istruttivo ed interessante. Spero altrettanto sia per voi! By Wildweasel No, scusate, se mi è concesso, direi che anche sui propulsori italiani c’è da sfatare qualche luogo comune. Il problema non è che non avessimo motori da costruire, al contrario: il problema era che NON SE NE RIUSCIVANO A COSTRUIRE A SUFFICIENZA, per limiti oggettivi della nostra industria. Avevamo gravissime difficoltà a reperire materiali leganti per l’acciaio, tant’è che sui motori italiani si cercò di sostituire l’acciaio sul maggior numero di componenti possibili… persino le bielle si fecero in lega leggera, con immaginabili limiti di tenuta in potenza… Riguardo la disponibilità dei motori in linea, devo ricordare che già nel 1939 l’Alfa Romeo aveva acquistato per normale via commerciale la licenza di costruzione del DB601, preferendolo ad ALTRI DUE mototi in linea (di progettazione completamente italiana): uno era l’Isotta Fraschini Asso IX, disponibile già dal lontano 1936 in configurazione 12 a V classica come il Rolls Royce Merlin… solo che l’Asso pesava quasi 100 kg meno del motore inglese e sviluppava 960 hp (contro 1050 hp) con benzina a 87 ottani e montava i carburatori compatibili con il al volo rovescio (che il Merlin non aveva…); l’altro era l’Isotta Fraschini Asso 1000 a 18 cilindri su 3 bancate da 6 (molto grosso e pesante, ma anche molto potente, sarebbe stato adattissimo per un plurimotore). Riguardo i motori stellari, forse non tutti sanno che anche lì avevamo solo l’imbarazzo della scelta, e siamo stati SEMPRE al passo con i tempi. Solo qualche dato: Alfa Romeo 135RC32 – 1400 hp nel 1940, 1500 hp nel 1941, con benzina a 87 ottani; lo stesso motore, con benzina a 100 ottani aveva sviluppato più di 1900 hp già nel 1939!!! Piaggio P.XI - 1100 hp nel 1939 (era il motore del Re.2000); Piaggio P.XV - 1700 hp nel 1942; Piaggio P.XXII – 1800 hp nel 1943. I contemporanei Wright Cyclone montati sui B-17 e B-24 (nonché sui Wildcat FM-2 ultima versione) andavano attorno ai 1300 hp, e le prime versioni dei Pratt & Whitney R2800 della classe dei 1800-2000 hp montati sui nuovi Hellcat e Corsair (che si videro al fronte solo nel 1943) duravano non più di 48 ore, poi andavano sostituiti… stikazzi... Della ben nota tendenza delle prime versioni del Merlin a spegnersi nel volo rovescio non varrebbe nemmeno la pena di parlare: i piloti tedeschi dei Bf.109, durante la battaglia d’Inghilterra, impararono ben presto a sfruttare questo grave difetto di progettazione per sfuggire agli Spit e agli Hurricane. Per non parlare del “tremendo” 12 cilindri Allison V-1701 montato sui ben noti P-38, P-39 e P-40 e persino sulle prime versioni del celeberrimo Mustang, motore chiamato “fabbrica di vedove” per la sua sinistra tendenza a piantarsi all’improvviso. Guardate che il P.40 era la prima linea dei caccia americani in Europa fino alla primavera del 1943, quando cominciarono a comparire i primi P.47. Ditemi un po’ voi come vi sareste sentiti, nei panni di un pilota americano del 1943 a bordo di un P.40 o di un P.39, costretto a vedersela in aria con un cazzutissimo C.202 superiore DI UNA GENERAZIONE al Warhawk e DI ANNI LUCE all’Airacobra? Io me la sarei data a gambe… Prima dell'armistizio, i P.40 fecero in tempo a vedersela pure con i primi C.205 immessi in servizio, e fu una strage: per esempio, quelli del 51° Stormo di Pisa, che ricevette il Veltro ad aprile del '43; il 2 agosto di quell'anno una pattuglia di 6 Veltro si scontra con una formazione mista di P.40 e P.38 che stava attaccando un idro Cant.Z 506, e li mettono in fuga abbattendone sei e perdendo un solo Veltro. Le benzine… quello sì che era un problema… i nostri motori andavano con carburanti a basso numero di ottani (87), mentre i corrispondenti americani arrivarono, alla fine del conflitto, a utilizzare addirittura benzine a 150 ottani… non so se mi spiego! Per passare alle cellule, beh, lì sì che c’è da ridere. Se l’Italia vanta qualche rarissimo caso di “bidone volante” (il Breda Ba.88), gli strafalcioni in campo alleato non si contano: i Vindicator imbarcati che perdevano in volo il rivestimento delle ali (i piloti li chiamavani “wind-indicator”…), i penosi Brewster Buffalo, le “bare volanti” P-39 (che oltre al solito motore Allison che andava improvvisamente a pezzi avevano la simpaticissima abitudine di cadere improvvisamente e irrecuperabilmente in vite durante le virate), i P-40 che hanno tirato la carretta come hanno potuto fino a tutto il 1943, i ridicoli Fairey Battle, i Westland Whirlwind che non potevano allontanarsi dalla base per più di 100 km causa autonomia scarsissima, i Boulton Paul Defiant declassati a caccia notturni dopo che i Bf.109 ne avevano fatto strage durante le prime fasi della battaglia d’Inghilterra, gli Swordfish imbarcati (altro che Cr.32…), gli Hawker Typhoon che oltre i 5000 metri non ci andavano nemmeno a spingerli e che furono immediatamente declassati ad assaltatore proprio per i gravissimi – e ben noti - problemi che afflissero i loro motori, problemi (parzialmente) risolti solo sul successivo Tempest, gli stessi Spitfire che si spegnevano nei looping e durante gli Immelmann… Onestamente, non mi pare che in Italia qualcuno si sia mai sognato di progettare o di far volare aborti come il Buffalo e l’Airacobra…
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Sul "sospiro di sollievo" mi limitavo a riportare quanto avevo letto su una scheda che virgolettava un passo di un rapporto interno dell'8° flotta USAF (ad essere pignoli, ho controllato, si dice che la notizia della dismissione fu accolta con "grande sollievo"). Quanto al numero degli aerei furono circa 10.000 quelli prodotti durante tutto il corso de conflitto e non solo per la Regia e non solo dal '43. Il 1° Gruppo Caccia dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana (Fiat G.55) agli ordini di quel magnifico soldato che fu Adriano Visconti, per esempio, so che aveva il compito di difendere il Piemonte e la Lombardia occidentale avendo a disposizione 8 velivoli efficienti in tutto (!) Mi rendo conto anch'io che pochi Macchi non potessero fare molto e neppure impensierire granchè, ma anche pochi caccia in meno penso possano dirsi effettivamente "un sollievo" per il nemico.
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Vero quanto è stato detto da qualcuno: da noi, in nome di un "politicamente corretto" di quart'ordine certi video non potrebbero essere pubblicizzati e (ho paura) nemmeno girati. Nel caso servisse ancora, la colonna sonora è tratta da "Fortuna, imperatrix mundi" in "Carmina Burana" di Carl Orff.
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Quanto al Re 2007 non l'ho inserito perchè non venne prodotto nemmeno un prototipo. Anzi, qualcuno pensa sia addirittura una "leggenda aeronautica"...
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Tra il Macchi Mc.205 ed il Fiat G.55 spesso si leggono notizie discordanti. Quale fu il migliore? So che i Tedeschi reputavano il Fiat nettamente superiore al loro Bf.109 versione "K" (l'ultima) e l'evoluzione G.56 sarebbe dovuta essere, almeno sulla carta, superiore al P-51 ed al Ta-152, ultima e migliore evoluzione dell' FW-190. D'altro canto, ho letto che quando gli Americani seppero del ritiro dalla linea degli ultimi Mc.205 (rimpiazzati proprio con i Fiat) diedero "un sospiro di sollievo". Chi ne sa di più?
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Ciao a tutti! E' da un po' che vi seguo e ho già avuto modo di apprezzare i vostri interventi! Grazie della bella opportunità che mi date!