USA: «in libertà vigilata per due anni» il JSF a decollo verticale. L'impatto sull'Italia.
«Sto mettendo la variante STOVL nell’equivalente di libertà vigilata per due anni. Se non riusciremo a mettere a posto questa variante in questo arco di tempo e rimetterla in carreggiata in termini di prestazioni, costi e tempi, allora credo che dovrebbe essere cancellata.» È uno dei passaggi chiave della conferenza stampa del segretario alla Difesa americano Robert Gates, tutta incentrata sui tagli a programmi e struttura per riportare sotto controllo quello che è il maggior bilancio militare del pianeta. Il programma non è l’unico sotto tiro, ma [...] l’allarme rosso sul nuovo caccia Lockheed Martin è senz’altro la notizia maggiore.
«Per farla breve, due varianti del JSF, quella dell’Air Force e quella imbarcata della Navy, procedono in modo soddisfacente. In confronto, la versione a decollo corto e atterraggio verticale (STOVL) dei Marines sta incontrando significativi problemi di collaudo.» Secondo Gates i problemi dell’F-35B sono tali che si potrebbe giungere a una «riprogettazione della struttura e propulsione del velivolo, cambiamenti che potrebbero aggiungere ancora più peso e più costo a un aereo che ha poca possibilità di assorbire l’uno o l’altro incremento.» In attesa che la drastica possibilità venga scongiurata, nella sequenza di sviluppo la versione STOVL passa al terzo posto dopo gli F-35A dell’Air Force e F-35C della Navy. La quale, ad ogni buon conto, acquisterà ulteriori F/A-18 e ne aggiornerà altri 150 per estenderne la vita operativa.
Le nuove commesse per il Super Hornet (41, secondo la stampa americana) sono una buona notizia per Boeing, nel cui catalogo manca un aereo da combattimento di quinta generazione. Il preavviso di cancellazione dell’F-35B è senz’altro preoccupante per Rolls-Royce, che ha progettato e dovrebbe costruire il sistema di sostentamento verticale "Lift-fan". Negli ultimi mesi il motorista ha già dovuto fronteggiare la cancellazione dell’F-35B da parte della Gran Bretagna, che passerà all’F-35C modificando a caro prezzo le portaerei in costruzione. Quest’ultima opzione è preclusa all’Italia, l’altro paese che sinora aveva previsto di dotarsi di F-35B, perché la nuova portaerei Cavour ha un ponte di volo troppo corto per ospitare caccia a decollo convenzionale. Non essendovi al mondo alcun altro STOVL in via di sviluppo, l’eventuale cancellazione dell’F-35B renderebbe impossibile dare un sostituto ad ala fissa agli attuali AV-8B Harrier II della Marina Militare in servizio dall’ormai lontano 1991. Senza JSF l’agognata portaerei italiana rischierebbe di essere declassata a portaelicotteri.
La rinuncia allo STOVL creerebbe meno problemi all’Aeronautica Militare, che pure lo aveva scelto per aumentare le proprie capacità di rischieramento su basi "austere" nei moderni contesti "expeditionary". L’F-35A dell’USAF è in grado di operare dalle normali piste delle basi esistenti, compresa quella di Amendola il cui 32° Stormo avrebbe dovuto iniziare a ricevere lo STOVL tra pochi anni. L’Aeronautica, insomma, potrebbe essere costretta nel breve periodo a invertire il piano di sostituzione dell’AMX e nel medio-lungo trovarsi con una sola versione, a tutto vantaggio della logistica.
Non a caso il ministro della Difesa australiano Jason Clare ha espresso soddisfazione per la decisione americana, sottolineando come l’F-35A abbia superato gli obbiettivi delle prove di volo e che i costi delle ulteriori attività di sviluppo e del minor rateo di produzione iniziale saranno a carico degli Stati Uniti. La versione convenzionale «è meno costosa e complessa delle altre», ha detto Clare e grazie alla ristrutturazione del programma «è ora al primo posto nella fila di produzione». L’Australia ha ordinato 14 aerei nel novembre 2009 e prevede di ricevere i suoi primi due F-35A nel 2014 e di raggiungere la capacità operativa iniziale nel 2018.
Fonte: dedalonews