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  1. Il fatto che anche la Giordania si sia data da fare tirando giù qualche vettore iraniano che passava sopra il proprio spazio aereo è politicamente alquanto significativo, trattandosi pur sempre di una nazione araba che avrebbe semplicemente potuto limitarsi a ignorare quei sorvoli sapendo benissimo che non erano destinati a colpire il suo territorio. Invece Amman non ha voltato la testa dall'altra parte, e questo sembra più un messaggio per Tel Aviv piuttosto che per Teheran. Per quanto riguarda invece la "vendetta" (si, vabbé...) iraniana, direi che l'obiettivo iraniano era di carattere esclusivamente propagandistico, rivolto sia alla propria opinione interna che a quella mediorientale: dopo aver strombazzato in lungo e in largo che lo "sfregio" di Damasco non sarebbe rimasto impunito, Teheran DOVEVA reagire in qualche modo e questa volta, per non perdere la faccia, DOVEVA farlo direttamente, cioè senza servirsi del solito Hezbollah. Adesso infatti fanno la ruota e gonfiano i muscoli davanti al popolino (che apprezza entusiasta agitando bandiere e striscioni...) affermando che "missione compiuta". Una "missione" alquanto telefonata, condotta esclusivamente per dare spettacolo. Insomma, niente di serio. Sembra un gioco delle parti, una recita a cui fanno finta di credere anche i media e le cancellerie occidentali. La variabile impazzita però sembra continuare a essere Nethanyahu, che secondo logoca e buon senso dovrebbe recitare anche lui la sua parte e accontentarsi di promettere generiche ritorsioni "in futuro", lasciando che si calmino le acque e che i riflettori tornino a rivolgersi altrove. Ma su questo non ci giurerei.
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  2. @Blabbo secondo IDF, 331 lanci (185 droni kamikaze, 36 cruises, 110 missili balistici). Come dimensioni direi che supera ogni altro attacco di Hezbollah/Hamas. Sul fumo e l'arrosto, i criminali con la barba dovevano far qualcosa per salvare la faccia di fronte aile loro protuberanze sparse per il mondo (compresi certi studenti universitari e ong italiane). Ma dovevano farlo in maniera da dare tempo a Tel Aviv e ai suoi alleati di fermare l'attacco intercettando il massimo numero di velivoli prima che cadessero in Israele, e questo non per bontà, ma per evitarsi una pesante e devastante rappresaglia israeliana. Come risultato, abbiamo una bambina beduina, quindi islamica, in fin di vita. Chapeau. Am Yisrael Chai
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  3. Credo che bisogna intendersi sul termine massiccio. In passato sono stati usati in più giorni moltissimi più razzi (magari imprecisi e fatti in casa) e fronteggiati essenzialmente con Iron Dome (se la traiettoria era ritenuta potenzialmente pericolosa), ma qua si parla di un attacco coordinato di cruise e soprattutto di missili balistici dotati anche di esche e testate MIRV, pensato per saturare le difese israeliane e qualcosa è anche passato (più di quanto ammesso nonostante danni trascurabili). Nel caso dei missili balistici (che partivano direttamente dall'Iran), maggiore è la portata e maggiore è la velocità terminale e quindi la difficoltà ad intercettarli, tanto che qui si parla dell'utilizzo di Arrow, Patriot e persino di SM-3 navali, mentre un massiccio impiego di caccia abbatterà cruise e droni (anche dallo Yemen) anche prima dell'ingresso nel paese.
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  4. Discriminiamo bene un dettaglio fondamentale: questo è stato un attacco/rappresaglia diretto dell'Iran allo stato sionista (così lo chiamano loro o forse anche in altro modo meno lusinghiero). I precedenti attacchi di Hezbollah/Hamas erano, come dire, indiretti. Al di la dell'insuccesso (probabilmente voluto o telefonato, come espresso da Basil sopra), si evidenzia come questa e altre operazioni del genere non renderebbero felici Giordania e Arabia Saudita, a veder transitare i catorci, pardon assetti strategici dell'IRCG sul loro cielo, come se non esistessero come nazioni.
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