Questa doppia lettura dei fatti è presente in questo commento e nelle risposte dei vari utenti.
È indubbio che il regime di PUC abbia fin da principio (dal 2014) giustificato un'aggressione criminale e imperialista con la scusa di difendere la madre Russia dal nazisti ucraini e dalla NATO.
La lettura dei fatti sarà a prescindere distorta dalla sua visione malata e a prescindere lui cavalcherà questa narrazione. Ciononostante la risposta ucraina dovrà necessariamente trovare un equilibrio, perché non attaccare la Russia darebbe ai russi un vantaggio eccessivo.
In questi attacchi si deve quindi limitare il danno alla popolazione e massimizzare quello al regime. Più facile a dirsi che a farsi...ma danneggiando raffinerie, aeroporti, centri logistici e siti produttivi di armi si colpisce economicamente e militamente PUC, mentre le puntate della legione (non a caso fatta da russi e non ucraini) sono azioni dimostrative che non radono al suolo le case (quello lo fanno soprattutto i russi stessi per ricaccarla indietro) e si concludono sempre con ritiri. Più che minacciare si instilla un senso di insicurezza.
I russi, siano essi militari o civili, sono sempre più consci che le cose vadano male, ma per il momento non hanno ancora metabolizzato che il responsable sia PUC: i tanti appelli sono rivolti ancora a lui, come se lui potesse risolvere ciò che i suoi scagnozzi e la sua politica hanno determinato.
Qui si gioca un delicato equilibrio. Per questo scrivevo che se i russi si stufano di lui, se ne fregheranno della propaganda e travolgeranno PUC che va avanti a prenderli per i fondelli da anni e che in queste ore cerca la consacrazione tra regalie, mitra alla schena e urne elettorali trasparenti...