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  1. Sono ragionamenti che mi trovano d’accordo. E’ vero che i miti sono duri a morire. Vogliamo citarne alcuni ? I carri Tiger ma anche i T-34. La Bismarck e la Yamato. La V-2. Il triplano DR1, lo Spitfire, lo Zero, il P-51, il Me-262, il B-17 e poi l’F-86, il Mirage, l’F-14 e potremmo continuare… Vediamo però di non eccedere nel senso opposto. I rapporti dei piloti tedeschi erano altrettanto ben circostanziati e confermati da altri piloti ogni qual volta fosse possibile. I combattimenti sono avvenuti sui cieli della Germania. I relitti degli aerei alleati potevano essere facilmente individuati, venivano catalogati e le vittorie verificate. Non facciamo passare tutti i “claim” per carta straccia… A meno di non ventilare l’ipotesi che i tedeschi fossero soliti inventarsi tutto, le carcasse dei B-17 fornivano alluminio in quantità. Se una cinemitragliatrice riprende tre abbattimenti e poi il vettore viene a sua volta abbattuto, i filmati di prova vanno perduti. E restano solo le testimonianze dei gregari. I Me-262 erano armati con cannoni Mk-108 da 30 mm. Queste armi avevano diversi difetti, scarsa velocità iniziale, limitata portata, bassa cadenza di tiro. Ma erano devastanti. 3-4 colpi erano sufficienti per abbattere un Lancaster o un B-17, un singolo colpo poteva amputare la coda o un’ala di un caccia. Identico discorso per i razzi R4M. Disponevano di sola spoletta a contatto. Un colpo a segno, un B-17 in meno. L’effetto era visibile eccome ! I Me-262 arrivati ai reparti sono stati un migliaio. Quelli operativi, e solo nel 1945, non hanno mai superato i 200. Quelli in volo per singola azione poche decine, quando andava bene. L’aereo era inaffidabile. La mancanza di carburante limitava i voli e le missioni addestrative. Gli aviogetti dovevano decollare, protetti dalla contraerea e dai caccia Me-109 ed Fw-190, e salire in quota, soggetti per tutta la salita agli attacchi dei caccia alleati in arrivo in picchiata. In quota la loro missione era attaccare i bombardieri. Che volavano a quota inferiore rispetto ai caccia di scorta. L’attacco, in coda, iniziava da 5 km con una lieve picchiata verso il basso seguita da una cabrata che portava in posizione di tiro per il lancio dei razzi e, subito dopo, per un singolo passaggio coi cannoni. In caso di attacco da parte dei P-51 e P-47 il pilota poteva solo sganciarsi accelerando. Il numero di Mach limite, ad alta quota, era molto vicino alla massima velocità e gettarsi in picchiata poteva costare caro. I motori erano delicati e inadatti a cambi di regime violenti. E in caso di picchiata, i piloti alleati lo avrebbero seguito, seppure distanziati, sfruttando una autonomia ben superiore. Non esisteva ormai un solo angolo della Germania libero da caccia nemici. Il Me-262 non poteva impegnarsi in un dogfight. Poteva solo effettuare attacchi veloci con immediato disimpegno. Ma gli alleati ne hanno abbattuti 170. Forse 100 dei quali in combattimento. Bene. Il rapporto abbattimenti/perdite degli Me-262 rimane positivo, con almeno 500 (600 ?) aerei abbattuti (5 a1). Date le condizioni è un risultato eccellente, che nessun altro velivolo avrebbe potuto ottenere. Ma i Corsair hanno vinto 11 a 1! Si, in condizioni ben differenti. Dubito che i piloti di aviogetto avrebbero preferito tornare ai caccia a pistoni. E credo che più di un americano abbia desiderato averne uno, mentre spingeva il motore al limite nell’ennesimo inutile inseguimento. In orizzontale un Me-262 non era semplicemente intercettabile. Provate a leggere i rapporti dei piloti alleati. Tutti “stringono le distanze” e abbattono gli aviogetti. Che evidentemente non stanno affatto volando così veloci. Nelle stesse condizioni, se i tedeschi avessero avuto i P-51, quanti B-17 avrebbero abbattuto ? Nessuno vuol negare le buone capacità dei piloti anglo-americani, ma è anche chiaro che nessuno, in quelle condizioni, avrebbe potuto operare al meglio con un velivolo delicato, che richiedeva un pilotaggio impegnativo e innovative tattiche d’impiego. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Whatever the tactics used, the sheer number of allied planes involved made the jet attacks almost irrelevant. For instance, on March 18th III./JG 7 sent up 37 Me 262s to engage a force of 1,221 American bombers and 632 escorting fighters. This action marked the first time the new R4M rockets were used by the Me 262. In the end 12 bombers and 1 fighter were claimed with the loss of 3 Me 262s. Even on their biggest day, JG 7 flew 38 sorties, knocking down 14 US and British bombers and 2 fighters with a loss of 4 Me 262s. Their best efforts yielded less than a 1% loss for the Allies.
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