Vai al contenuto

Classifica

Contenuto Popolare

Mostra il contenuto più apprezzato di 12/08/23 in tutte le aree

  1. Sì, vero. Ma il dato significativo non è tanto che abbia fatto quelle dichiarazioni ma che quelle dichiarazioni fossero totalmente opposte a quanto lo stesso Stoltenberg ha detto fino a dieci minuti prima. Quindi, o Stoltenberg è un irresponsabile che non si rende conto di ciò che dice, oppure ci sono ragioni a monte di tali esternazioni. E comunque, il dato che mi preoccupa di più in prospettiva è la diatriba fra Biden e il Congresso: le elezioni presidenziali si avvicinano, ed è ovvio che sia i repubblicani che i democratici comincino a prendere posizioni sui vari temi su cui si confronteranno le rispettive propagande. Tutto sta a capire quanto possa essere rilevante il tema ucraino in questo contesto: se, a torto o a ragione, gli analisti dei due rispettivi staff dovessero arrivare alla conclusione che l'esito della vicenda ucraina sia rilevante e spendibile dal punto di vista dell'acquisizione del consenso, entrambi cercheranno di volgere la situazione a proprio vantaggio; stante il dato oggettivo che dal punto di vista militare il conflitto in Ucraina è sempre più una guerra fra poveri e che almeno per i prossimi mesi appare destinata a rimanere in stallo, un ostruzionismo repubblicano tale da ridurre il supporto economico e militare all'Ucraina a livelli di mera sostenibilità difensiva sarebbe conveniente, oltre che per l'ala repubblicana trumpista-putiniana, anche per i democratici, a cui non si potrebbe evidentemente assegnare la colpa di non aver aiutato l'Ucraina a "vincere", in quanto potrebbero sempre dire agli elettori "non ce lo ha permesso il Congresso a maggioranza repubblicana, prendetevela con loro". Alla fine, in effetti, la speranza è che ad averci visto giusto siano i CdA delle aziende interessate a fare business in Ucraina.
    1 mi piace
  2. Non tutti sono uniformati al pensiero unico... Poi ancora... ...ma nel frattempo...
    1 mi piace
  3. Le dichiarazioni di Stoltenberg non sono certo interpretabili come una manifestazione di ferma determinazione: se tale determinazione vi fosse realmente, non ci sarebbe alcun bisogno di tali esternazioni. E al Congresso, il blocco repubblicano della procedura d'urgenza per lo stanziamento di ulteriori fondi all'Ucraina sono un dato di fatto che dimostra come non vi sia, anche all'interno della politica americana, l'unità d'intenti che ci si aspetterebbe. Le motivazioni possono essere le più diverse, ma tant'è. Senza un sostegno occidentale costante e determinato, l'Ucraina (ovviamente) crolla e il Cremlino lo sa. Al momento, curiosamente, proprio l'industria (vedasi Rheinmetall, fermamente intenzionata a impiantare un sito produttivo in Ucraina già nel 2024) appare il soggetto più deciso a tirar dritto senza esitazioni.
    1 mi piace
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
×
  • Crea Nuovo...