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Mostra il contenuto più apprezzato di 10/27/23 in tutte le aree

  1. Allora, se ci riferiamo all'articolo del 26 ottobre di Gaiani, che ne ha dette tante (è ho detto tutto...), mi risulta citasse il ministro della difesa russo...e a quel punto mi son fermato a raccogliere coi denti le braccia nel frattempo cadute... Cioè, voglio dire, parliamo degli stessi cazzari che a star a sentire loro hanno distrutto l'aviazione ucraina un numero indefinito di volte...Indefinito perchè sembra che stiano giocando a qualche sparatutto di infimo livello, in cui l'avversario rinasce ed è pronto ad essere distrutto ancora, ancora e ancora...E così 7 Mig-29 vengono abbattuti dal 19 al 20 ottobre...e altri 10 dal 14 al 20 di questo mese... Abbattono gli ATACMS (se dice almeno 2)? Si, sarà anche vero, ma non è che gli elicotteri a Berdyansk abbiano avuto a che fare con qualche strano fenomeno di autocombustione...E poi forse i russi dovrebbero specificare in che modo li distruggono: sicuramente quello corretto di distruggerli con gli S-400 non è questo... Francamente la fonte più attendibile e riconosciuta è come sempre Oryx, dove certamente ci sono pesanti perdite ucraine, ma dove delle roboanti affermazioni dei suddetti cazzari ovviamente non c'è traccia.... https://www.oryxspioenkop.com/2022/02/attack-on-europe-documenting-ukrainian.html
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  2. In teoria è già contemplato che il 155° passi sull'F-35 con i numeri attualmente previsti (i famosi 90 compresi i 15B della MM). Pestare i piedi non serve per sostituire gli ormai pochi Tornado rimasti, visto che gli ordini si fanno anno per anno con l'intento di arrivare ai numeri previsti anche dagli accordi industriali. Semmai è da capire se 90 sono ancora sufficienti dopo che è passata la sbornia da "è finita la guerra fredda e ci vogliamo tutti bene"...
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  3. Fra l'analisi del Col. Stirpe su FB e le posizioni espresse dal Gen. Capitini nell'ultima live sul canale YouTube di Parabellum esistono significative differenze. Capitini ritiene che le migliori unità russe siano ancora disponibili e mantenute in riserva, Stirpe afferma esattamente il contrario. Capitini sostiene che ormai tutto quello che si poteva fare sul campo è già stato fatto e che le armi non siano più un'opzione praticabile per arrivare a una conclusione favorevole del conflitto né da parte ucraina né da parte russa, mentre Stirpe sostiene che il tasso di logoramento delle migliori unità inviate al fronte dal caro zio Vladimir le abbia ormai portate al crollo definitivo dell'efficienza operativa, contrariamente a quanto avviene da parte ucraina, ove non mancano strutture e personale da dedicare a formazione e addestramento. Capitini dice chiaro e tondo che il tempo lavora a favore della Russia in termini di disponibilità quantitativa di risorse umane, mentre Stirpe sostiene che il moltiplicatore di forze "qualitativo" avvantaggia nettamente gli ucraini. Capitini sostiene che l'Occidente abbia già sostanzialmente inviato in Ucraina tutto quello che poteva (e voleva), e che Kiev andrà incontro a un periodo di shortage logistico, mentre Stirpe ribadisce che l'appoggio occidentale all'Ucraina proseguirà anche in futuro convinto e intatto. Al netto delle mie personali perplessità su certe posizioni espresse da entrambi, quello che Capitini non sembra tenere in sufficiente considerazione è il complesso economico/industriale alle spalle dei due contendenti. Certo, la guerra in Ucraina ha costi economici altissimi per la coalizione che supporta Kiev e l'Occidente in questo periodo non naviga nell'oro, MA... cosa dire allora della capacità della Russia di sostenere tale impegno con un'economia di guerra? Anche senza prendere in considerazione tanti elementi macroeconomici che stanno preannunciando una instabilità sempre più accentuata, non può non sfuggire che quando Gorbaciov andò al potere nel 1985 l'URSS dedicava alla Difesa circa il 70% de suo PIL di allora, mentre per la Russia di oggi si parla del 3-4% del PIL attuale (che è di per sé enormemente inferiore a quello dell'URSS del 1985 e che equivale grosso modo a quello italiano). Quancuno può provare a immaginare l'Italia che raddoppia gli stanziamenti per la Difesa (attestati sotto il 2% del PIL) e che con questo budget dovrebbe finanziare il mantenimento di 6000 testate nucleari più tutto quel che serve per mantenere in efficienza il deterrente convenzionale e supportare lo spaventoso dragaggio di risorse materiali che comnporta una guerra? Ma non se ne parla nemmeno...
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  4. Visto che, probabilmente, un paio di anni fa non era stato scritto niente dei dettagli della scelta svizzera, fatta in accordo e quasi in parallelo con quella finlandese, la sintetizzo qui. Il Rafale, ovviamente, c' entra. Dopo contatti con varie associazioni del mondo economico, finanziario e militare svizzero il Consiglio federale, cioe' il Governo ha preso una decisione in tre punti: 1. Scelta prioritaria per il modello risultante dalla valutazione con il miglior rapporto prestazioni, tecnica e costo 2. Nel caso di risultato "sfumato" eventuale scelta di opportunita' politica 3. Nessun partecipante alla gara per modelli non ancora in servizio all' estero. Ovvio il NO a SAAB con il suo Gripen E. Nella primavera di un paio di anni e' emersa la favorevolissima e incredibile posizione dell' F-35. Vi sono state poi pressioni, fuori luogo, della ministra francese della difesa con proposte indecenti. A fine giugno la comunicazione della scelta dell- F-35...in pratica un apparecchio che si e' ...scelto da solo. La "bruciatura" della Francia per la mancata scelta del Rafale e' stata importante e deludente anche per il fatto che fra Svizzera e Francia i rapporti sono i maggiori da un punto di vista storico fra i due Paesi confinanti. Una scelta del Rafale per 36 aerei sarebbe costata 1 miliardo in piu', oppure con la previsione svizzera di max 6,2 miliardi di CHF una decina di aerei in meno. Dipende in sostanza se privilegiare la politica o altri aspetti. Ok, chiudo. Buona giornata.
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  5. Non a caso il Generale Luca Goretti, CSM dell'Aeronautica Militare, ha dichiarato alcuni mesi fa ... ... analisidifesa.it ... https://www.analisidifesa.it/2023/03/laeronautica-vuole-riportare-gli-f-35-a-quota-131/ ...
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  7. Dovrei tirare in ballo l' Italia?... Potrebbe anche non valere la pena. Il mondo e' grande, ci sono confini rigidi, sfumati, ci sono confini teorici. Scrivo qui perche' , essendo italofono, mi fa comodo. Tutto qui. Mi permetto di dire che valutazioni tecnico politiche che costano decine di milioni hanno un certo valore. Io preferisco questo tipo di approccio che, in un ottica svizzera, e' l' unico accettabile dai.contribuenti (svizzeri e anche italiani che pagano le tasse in Svizzera). Ho detto il mio parere che, ovviamente, e' quello ufficiale svizzero. Niente di grave, divergenze a parole.
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  8. Aspettando che voli , un' attestazione di merito al progetto e il giornalista di Aviation Report che sbaglia a digitare ( 2034 ... ) https://www.aviation-report.com/aereo-supersonico-x-59-selezionato-dal-time-come-una-delle-migliori-invenzioni-del-2034/
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  9. A dar retta a Gaiani su analisi difesa, pare che aerei, droni e perfino ATACMs ucraini vengano giù come le mosche dinanzi le possenti difese antiaeree sovietiche. Abbiamo qualche dato più attendibile?
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  10. Ti si potrebbe rispondere, come peraltro già fatto in passato, che i parametri (anche tecnici) di scelta dei vari paesi non sono univoci e quindi sarebbe da evitare di far passare il messaggio che chi sceglie l'F-35 faccia valutazioni serie, mentre chi sceglie Typhoon e Rafale lo faccia per ragioni politiche. Però non è manco questo che vorrei sottolineare, visto che quanto dici sopra potrebbe al limite essere anche condivisibile... Semmai invariabilmente si nota che nei tuoi messaggi non riesci proprio a mettere in fila tre frasi senza tirare in ballo la Svizzera, il che, indipendentemente da quel che scrivi, lascia sempre nel lettore l'impressione che il tuo punto di vista sia limitato dal contesto che ti sta a cuore...
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