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  1. La posizione Ucraina resta ancora molto scomoda, quando siamo quasi giunti al termine della stagione favorevole alle grandi manovre di terra. Molto dipendono ancora dalla volontà politica e quindi dalla capacità dell'occidente di continuare a rifornire di munizioni e non solo. Per l'inverno potrebbe ricominciare la campagna missilistica e di attacco alle infrastrutture civili. Purtroppo il conflitto sembra lontano dal volgere al termine, in quanto nessuna riconquista di territorio è stata compiuta e allo stato attuale non credo gli ucraini possano trovare un accordo per loro soddisfacente. Ora dovranno cercare di reggere ad eventuali offese russe, consolidare le posizioni e continuare a rendere la vita difficile ai russi impedendogli di ritrincerarsi in modo significativo in vista della prossima stagione asciutta. La scarsa qualità delle truppe è un grosso limite sulle attività offensive, ma compiti di difesa delle posizioni è sicuramente meno impattante. Ma anche gli ucraini hanno un evidente problema nell'avanzare sul terreno. Forse dovuto proprio ad una non adeguata forza aerea? Sono stati costretti tutta l'estate a battagliare campo su campo via terra, con scontri alla baionetta. Condizione che permette all'esercito russo di tenere le posizioni, pur con tutti i grossi limiti mostrati. Quello che rileverà è comprendere quali sono gli obiettivi minimi per le forze in campo e sperare che la controparte si logori prima. L'occidente non sembra volere o potere alzare di colpo il livello delle risorse schierate, e fornisce gradualmente e con il conta gocce strumenti d'offesa via via più impattanti, ma sembra che vogliano limitarsi a passare all'ucraina quel tanto che basta per sabotare la capacità logistica russa, senza dare quanto serve per incidere velocemente. Mentre i russi sono costretti a fare i conti con tutti i loro limiti che già avete ampiamente e puntualmente evidenziato.
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  2. Ok…Bene…Restiamo oggettivi…E allora diciamo che i 25000 sono uomini che rimpiazzano i morti, i feriti, i prigionieri, i disertori, quelli che hanno esaurito il loro periodo di ferma e comunque non portano a un vero aumento (qualitativo men che meno), perché la logistica quella è e non riesce ad alimentare un esercito che è già quasi tutto impegnato direttamente o indirettamente in Ucraina. Ma questa è la carne da cannone…Vogliamo parlare per esempio dei carri, che tra nuovi e riattivati coprono a malapena la metà delle perdite (stimate in circa 150 al mese)? Oppure parliamo dei mezzi più sofisticati come gli aerei o gli elicotteri… In sostanza le perdite l’Ucraina le infligge eccome ed ad arretrare finora son stati i russi, sia nel terreno che soprattutto nella qualità di uomini e mezzi. Come nell'ultimo anno possono ambire allo stallo e nulla più...perchè la motivazione ce l'hanno gli ucraini e non certo i russi. Solo il perdurare del sostegno occidentale è l'incognita (non da poco), ma non è detto che il riesplodere del conflitto in Palestina sia un problema per gli ucraini, visto che l'opinione pubblica è meno concentrata sulle risorse che vanno in Ucraina per volontà dei loro governi. Certo, la Russia è in economia di guerra, ma si è schiantata contro una nazione che usava i fondi di magazzino della NATO, che, quanto a produzione di munizioni, ha avviato un treno che la Russia non è in grado di fermare... 8000 colpi al mese? Questo vuol dire essere oggettivi o incespicare con le parole scambiando i giorni coi mesi? Quei valori li hanno anche superati in un giorno…e per favore evitiamo i confronti con la Prima Guerra Mondiale, quando per intelligence e precisione eravamo su un altro pianeta e i colpi venivano sparati alla membro di segugio. Oggi l’Ucraina spara più e meglio della Russia ed è tutto dire considerando le condizioni di partenza… Ma anche no...
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  3. Mi vien da pensare che la Russia sia alla disperata ricerca di bandierine da piazzare per sostenere la macchina della propaganda. Mettiamoci nell’ordine delle idee che le immagini di questi disastri non vengono mostrate in Russia. Le bandierine invece si. Bakhmut è costata decine di migliaia di uomini per un risultato strategico praticamente inesistente, ma la bandierina l’hanno messa (su un inutile cumolo di macerie). Ora tentano di fare lo stesso con Avdiivka. Da vedere se il disastro russo sarà come quello di Vuledar (senza bandierina) o come quello di Bakhmut (con bandierina…messa peraltro dalla Wagner), ma sempre un disastro sarà, perché i russi stanno macinando gli uomini e i mezzi che avevano faticosamente accumulato nei mesi della primavera-estate in cui erano in difensiva dopo aver culminato a Bakhmut. L’inverno insomma si preannuncia duro per entrambi: gli ucraini hanno guadagnato poco terreno buttando nella mischia (e consumando) molto, mentre i russi hanno risposto con deleteri contrattacchi e ora con questa disastrosa offensiva ad Avdiivka. Se quindi la guerra di logoramento avrà logorato più i russi, questi potrebbero in effetti non essere più in grado di tappare i buchi e dovranno mollare qualche osso, come successo a Kiev e a Kherson. Perché finora non lo hanno fatto altrettanto “facilmente”? Ma perché non è rimasto più nulla da mollare per non rischiare di fallire su tutta la linea...e PUC non vuole fallire. Deve tirare avanti (si diceva fino alle elezioni americane) e per farlo non ha certo bisogno di ritirate, ma di bandierine macchiate di sangue, stupidi troll, politici compiacenti e opinionisti rincretiniti dalla sua propaganda...
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