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  1. A mio avviso, il fisiologico calo di attenzione dell'opinione pubblica verso la guerra in Ucraina causato dallo scoppio della crisi in Medio oriente potrebbe addirittura favorire la stabilità del flusso dei rifornimenti verso Kiev. Le armi in Ucraina non le invia l'opinione pubblica ma i governi, secondo scadenze già programmate che tengono conto più delle variazioni della situazione sul campo che degli umori del popolino. Inoltre, le argomentazioni che i "pacifisti" utilizzano oggi contro Israele (lo Stato "immensamente potente", cioè Israele, conro lo Stato "quasi indifeso", cioè la Palestina) descrivono una situazione pericolosamente simile a quella del confronto fra la Russia (Stato immensamente potente" con le sue 6000 testate nucleari ecc. ecc., che può "sventrare l'Ucraina come e quando vuole") e l'Ucraina (nazione economicamente al disastro e militarmente debolissima cvhe sopravvive solo con gli aiuti onccidentali), applicando però schemi logici diametralmente opposti pur partendo da presupposti simili.. Infatti, curiosamente, oggi nessun pacifista va a dire che i palestinesi "dovrebbro trattare" con Israele lasciandogli definitivamente la Cisgiordania per "evitare ulteriori inutili devastazioni e perdite di vite umane" contro un nemico "impossibile da sconfiggere" perché è una potenza nucleare. Una contraddizione che in qualsiasi arena mediatica si paleserebbe platealmente.
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  2. Può essere, ma non credo interverrebbero lì... Considerato che Giordania ed Egitto non sono nemici, mentre Libano e Siria hanno altri problemi, con Hezbollah sarebbe come usare la mazza ferrata per schiacciare una mosca, a cui può badare da solo Israele...che dispone di mazza ferrata e... di schiacciamosche. Probabilmente sono più un monito, un deterrente per evitare qualunque estensione del conflitto e per isolare gli estremisti dicendo implicitamente che no, Israele non è solo e l'Iran è meglio si limiti a rifilare catorci volanti ai russi... Questa deve restare una questione tra Israele e palestinesi, anzi più limitata ancora: tra Israele e Hamas. Hamas (come Hezbollah) dal canto suo è un'organizzazione terrorista e come tale nasce per combattere guerre che sono ancor meno che asimmetriche (terrorismo appunto) e contro cui le portaerei possono poco. Questi sanno come colpire conciliando la tradizionale manovalanza invasata con droni commerciali e discutibili accrocchi rudimentali scopiazzati o gentilmente forniti. "Nuovi" mezzi semplici ed economici contro cui i sistemi tradizionali sono sproporzionati nelle prestazioni e magari saturati nel numero, come già visto con l'Iron Dome che fronteggia centinaia di razzi che già dopo 30 metri di traiettoria sembrano andare alla membro di segugio e chi se ne frega se fanno un buco nel deserto o centrano un ospedale. Basta che deserto e ospedale siano ebrei.... È per questo che Israele pensa di entrare a Gaza, probabilmente cercando di starci il meno possibile: uomini, mezzi e capacità di Hamas sono tanto basici quanto nascosti in pochi km quadrati densamente abitati e che non puoi radere al suolo rispondendo all'orrore con disumane e orrende devastazioni. Hamas non ha la capacità di conquistare e tenere un singolo metro quadro di Israele e, tanto per rispondere all'ennesima surreale e refrattaria analisi, ha più ottusità che pazienza, mentre Israele ha la determinazione e la visione strategica che gli consente di non mettere i suoi avversari nelle condizioni di conquistare alcunché nei prossimi decenni...Non con la violenza almeno. Hamas si è però organizzato per colpire dove fa più male, con minimo sforzo (persone incluse perché sono spendibili...) e massima resa. Al momento nessun paese è preparato per guerre così subdole. Vedo però un inquetante futuro fatto di microdroni e AI...
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  3. Finché non saranno liberati gli ostaggi, Gaza non avrà acqua e elettricità
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  4. Io invece non trovo ragionevole che si cerchi fuori dall'ambito palestinese ciò che è palestinese fino al midollo... https://en.m.wikipedia.org/wiki/Hamas
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  5. Beh, è ragionevole affermare che non siano i palestinesi a gestire Hamas, ma sono stati comunque i palestinesi a votarli prima e a festeggiarli dopo. E ora ne pagano il prezzo, che è certamente altissimo, umanamente spropositato poiché coinvolge innocenti, ma quali altre conseguenze aspettarsi dall'aver espresso una sorta di plebiscito a favore di una gang di criminali senza scrupoli? La democrazia (ammesso e non concesso che quelle potessero essere considerate elezioni realmente democratiche) non è un oggetto che si può mettere in mano a chi non ha la minima idea di come funzioni.
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