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Mostra il contenuto più apprezzato di 06/08/23 in tutte le aree

  1. @Ale9 In qualsiasi guerra, simmetrica o meno, vengono distrutti o, comunque, danneggiati gravemente, dei mezzi militari. In qualsiasi guerra, la verità va a farsi benedire prima ancora di cominciare a sparare. Tuttavia, è bene ricordare che la disinformazione (дезинформация , se preferisci l’originale), fa parte della dottrina militare sovietica dai primordi del loro potere. Visto e considerato che finora si sono dimostrati mentitori seriali, è lecito avere dei dubbi sui loro proclami, al netto dalla qualità delle immagini che sembrano veramente opera di contattisti di alieni o di criptidi.
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  2. @Athens Il tuo lungo e interessante intervento meriterebbe un'approfondita risposta che ora non ho tempo di elaborare, magari in un thread specifico, per non appesantire ulteriormente questa discussione, che probabilmente nei prossimi giorni avrà molta carne al fuoco. Mi limito a sottolineare come piuttosto che un esperto militare senza tanta dimestichezza con lo schermo TV, per contrastare il copium dei nostrani opinionisti da operetta su Cartastraccia, magari basta un'esperto in comunicazione televisiva che conosce i tempi, con un minimo di cognizione geopolitica e soprattutto di razionalità. Uno come Caprarica, senza farne un eroe, lasciare O. balbettante è un'opera meritoria, ma certamente non un'epica fatica: https://www.lastampa.it/esteri/2022/04/16/video/antonio_caprarica_e_quelle_risposte_virali_a_orsini_e_di_cesare_a_cartabianca_io_parlo_dei_fatti-3122869/ https://video.repubblica.it/dossier/crisi_in_ucraina_la_russia_il_donbass_i_video/orsini-mio-nonno-ha-avuto-un-infanzia-felice-sotto-il-fascismo-caprarica-beato-lui/413720/414647
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  3. Questo è un gioco propagandistico vissuto e rivissuto sin dagli albori della comunicazione di massa, non dobbiamo stupirci della sua costante riproposizione da ogni parte. A la guerre comme a la guerre, anche nel giornalismo o presunto tale. Caso mai, andrebbero approfonditi specifici aspetti relativi all'implementazione di tali tecniche propagandistiche contestualizzate all'attuale panorama mediatico, nel quale la stampa cartacea ha diminuito considerevolmente il suo indice di copertura a favore della tv, del web e dei social. Questi strumenti, fatta salva la perdurante altissima percentuale di analfabetismo funzionale nei loro fruitori, si dimostrano sempre più efficaci nella polarizzazione delle opinioni e nella strutturazione del messaggio su livelli di superficialità che non possono che esse definiti preoccupanti. Un esempio di scuola ne è proprio l'illustre Littlebears, il quale all'apparenza può dare l'impressione di un soggetto che assurge a statura di anchor-man non per suoi specifici crediti professionali (totalmente inesistenti dal punto di vista dell'analisi strategica) ma solo perché viene riconosciuto dal sistema mediatico come elemento capace di "bucare" gli schermi e quindi utilizzato di conseguenza riconoscendone la produttività in termini di share al di là della reale consistenza delle sue argomentazioni. Il soggetto in questione, tuttavia, costruisce e veicola la sua comunicazione in maniera estremamente strutturata ed efficace per il suo specifico target di riferimento, il che denota un attento studio a monte del progetto di acquisizione del consenso. Ovviamente sono tecniche note, costui non si è inventato assolutamente niente, ma il fatto stesso che siano facilmente riconoscibili da un attento osservatore dimostra in modo ancora più inconfutabile quanto il sistema mediatico di massa sia globalmente marcio e privo di credibilità sin dalle sue fondamenta non solo negli ameni territori di caccia del caro zio Vladimir o del Cicciobello dagli occhi a mandorla, ma anche in Occidente, ove in omaggio alla "libertà di pensiero" si permette a certi soggetti di imporsi costantemente all'attenzione dell'opinione pubblica quando - nel caso in questione - basterebbe un solo pubblico confronto con un professionista vero dell'analisi strategica per smontare pezzo per pezzo e con estrema facilità tutte le loro deliranti fandonie. P.s.: Scagnetti, nel tuo elenco di soggetti borderline hai dimenticato lo "spetsnaz de noartri", quello "educato in Siberia"...
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  4. Le solite foto in cui non si capise una mazza...Gli ufologi ai russi gli fanno una pippa. Di cosa parliamo? Siamo sempre alla smania di distruggere qualcosa di occidentale?
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  5. Questo in verità è piuttosto grosso e pesante, ha prestazioni relativamente elevate (come altri droni analoghi magari ben più pesanti tipo l'MQ-8 americano) e non ha motori elettrici privi di trasmissione come i quadricotteri. Avendo un singolo motore a combustione, la complessità della meccanica impone la configurazione più semplice possibile (e aerodinamicamente più efficiente di quella di un quadricottero...) che è quella tradizionale.
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  6. Buona parte dei video mostrati dai russi fa pena (sai che novità...), perché o scambiano mietitrebbie per Leopard (vedi sopra..) oppure non provano ciò che affermano… Qui ricadiamo nel secondo caso…Colpito il radar? Si…no…forse... Di sicuro non l'ha preso in pieno... Insomma, sono così ansiosi e bramano di distruggere equipaggiamento occidentale che non pensano più di tanto nè alle figure barbine che fanno quando non gli riesce, nè al fatto che le wouderwaffen non esistono e che distruggere un mezzo occidentale serve solo a dar aria ai polmoni di cretini come Solovyov, ma certo non cambia le sorti della guerra, perchè quelle armi continuano ad arrivare e perchè è contemplato che possano essere distrutte. Persino sulla diga potrebbero aver fatto un casino: si va dal facciamone saltare un pezzetto e causiamo una piccola inondazione (salvo poi vedersela portar via quasi tutta dall'acqua) all'incuria che con le piogge ha portato il livello del lago oltre il limite. Diciamo che criminali deficienti erano e criminali deficienti restano.
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  7. @Basil Oltre ai classici veterocomunisti, probabilmente ora sostenitori 5stelle o della sinistra estrema, che hai descritto a pennello, con una competenza che denota un'età ancora più veneranda della mia, in vacanza in Russia ci manderei anche la feccia di estrema destra che vede nell'autoritarismo e nell'imperialismo incarnato ora da Putin la dimensione ideale. Piangono e fottono, propugnano odio e poi si lamentano se (anche su questo forum) vengono giustamente censurati per la loro xenofobia. Il girone più basso dell'inferno russo sarebbe ovviamente riservato ai nostrani manipolatori della comunicazione, che in nome dell'equidistanza (come se fossimo a un commento di una partita di calcio e aggressore e aggredito meritassero par condicio!) calpestano la loro usuale ipocrita premessa di riconoscere un paese invasore e uno invaso. Questi professionisti - Santoro, Giletti, almeno 2 direttori di media italiani specializzati in difesa, Travaglio, Vauro, Vespa e soprattutto quello con il cognome che inizia con O e che mi rifiuto di nominare, andrebbero trasferiti in Russia a lavorare colà come scribacchini in un media statale per un piatto di lenticchie al giorno fino all'inevitabile caduta di Putin. Dopodik in Corea del Nord, per una nuova emozionante marchetta giornalistica a scapito del pensiero razionale da 2 Won al giorno. Fine pena, Mai.
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