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  1. Pensa che io invece stavo pensando l'esatto contrario: riconquistare la Crimea rapidamente in modo di togliere alla Russia ogni "necessità" di controllare il Donbass e probabilmente lasciare a Putin il ruolo che gli compete: il capro espiatorio.
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  2. Il nuclear sharing esiste dai tempi degli F-84 G ed è effettuato con la tecnica della doppia chiave ( noi gli aerei e gli USA le bombe ), al contrario dei russi i quali, buonanime, dicono che , se vogliono, lanciano le " bombe " dove a loro pare e piace. Ma il Putin cita sempre e soltanto noi ? Germania , Belgio , Olanda hanno confetti nei loro depositi ? Si vede che , causa sanzioni, è parecchio che non mangiano un buon piatto di pasta . Da loro, ottime rape siberiane , e , in futuro, gustosi grilli e larve marca von der Layen. Surgelati
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  3. Se dovessimo applicare rigidamente i concetti espressi nella proposta diplomatica cinese, la Crimea dovrebbe ritornare sic et simpliciter sotto la piena sovranità ucraina, così come il Donbass. Credo però che questo non sia realistico, sia per impossibilità materiale di procedere alla sua riconquista militare da parte ucraina e sia perché andrebbe politicamente a violare una red line che a Washington sembrano non essere disposti a oltrepassare.
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  4. C'è anche un altro piccolo problema: non si comprende in quali confini "internazionalmente riconosciuti" dovrebbe rientrare la Crimea. In termini di realpolitik appare evidente che la Russia non mollerà mai quell'osso e lo conferma proprio l'invasione ucraina il cui scopo strategico finale era mettere in sicurezza la Crimea, o tramite l'instaurazione di un regime fantoccio a Kiev o, in subordine, tramite l'annessione manu militari di quei territori ucraini (guarda caso, gli oblast su cui oggi si combatte) necessari per costituire un solido collegamento terrestre fra la Russia e la penisola sul mar Nero. Peraltro, sempre in ottica realpolitik, Kiev non può ragionevolmente aspettarsi di riottenere e di controllare il Donbass senza impelagarsi in una guerriglia strisciante con gli elementi più riottosi della popolazione locale che è in maggioranza filorussa: si ricreerebbe facilmente un'altra situazione in stile basca o nordirlandese. Un gioco per cui non vale la candela, che avrebbe costi politici ed economici altissimi e che per chissà quanto tempo impedirebbe all'Ucraina ogni possibilità di entrare nella UE e ottenere più facilmente i fondi necessari per la sua ricostruzione, visto che a oggi è una nazione praticamente al collasso. La questione quindi è come riuscire ad aggiustare le cose in modo da non permettere alla Russia di annettersi il Donbass (il che vorrebbe dire darla vinta al caro zio Vladimir) ma di costruire per Kiev una exit strategy da quelle regioni senza perdere la faccia. Una quadra difficile.
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  5. Tra l'altro la NATO è ai confini con la ruzzia da un decennio buono ormai, e la cosa non ha mai creato alcun tipo di problema, tant'è che, per dire, a Kaliningrad tutti andavano e venivano in totale tranquillità, per non parlare che S. Pietroburgo è quasi a un tiro di HIMARS dai confini estoni, e nessuno ha mai messo armi in Estonia per minacciare chicchessia. Semmai sono stati questi stati NATO brutti e cattivi che si sono fatti inondare di gas ruzzo, pagandolo di buon grado, e alla ruzzia andava benissimo così, nessuno si lamentava di niente. Nessuno si è concretamente lamentato manco per la Crimea e addirittura stavano per aprire un altro gasdotto tanto che la NATO era ostile. La NATO era talmente ostile che gli USA in Siria si sono coordinati coi ruzzi per le loro operazioni contro l'ISIS. No, la NATO non ha mai rappresentato una minaccia per nessuno, e questo la ruzzia lo sa benissimo, altrimenti non avrebbero sguarnito il confine con la Finlandia per dirottare tutto in Ucraina. Intanto da Beijing ci fanno sapere che... In teoria non c'è niente di intrinsecamente sbagliato o contestabile ma c'è solo un "piccolo" problema: non si menziona mai chi è l'aggressore e chi l'aggredito. Credo che all'UA andrebbe anche bene, dopotutto basta implementare il primo punto e poi tutto vien da sé. Per quanto riguarda la non espansione militare è chiaro a chi sia il riferimento, ma a questo punto prendiamo anche per buono questo punto: facciamo che demilitarizziamo tutta l'Europa e la ruzzia europea?
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  6. Molto perplesso esattamente per lo stesso motivo. In Cina ho vissuto e lavorato per un quarto della mia vita e ho imparato che loro ragionano per minimo lustri o decadi. Ma nonostante tutto, non risolvo i miei dubbi. La cina da venti anni segue doppi profili di piacioneria e neutralità mondiali e linee rosse nel pacifico tutt'altro che "ecumeniche". Che aspettino di mangiarsi l'orso russo moribondo è ovvio . Vedremo se questa mossa è un gatto di un colore qualunque che deve acchiappare un topo (orso) Ascoltato colonnello Stirpe. Competente e che si schernisce sul fatto di essere un semplice ufficiale di fanteria, ma che ha visione più di molti politici. Ma vorrei avere il suo ottimismo. Tutto dipende dal popolo russo e quanto sia disposto a sopportare tutto.
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