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  1. @maverick13 Ad oggi, stando ad Oryx, nessuno, né in forma di M142 HIMARS, né in forma di M270 MLRS. È un dato che non deve far strano, i similari BM-30 Smerch pure sono scampati praticamente illesi... Servirebbe una contro-batteria "volante" con un ISR tempestivo e molto preciso e ben conosciamo le lacune in merito. Tuttavia, anche in questo caso sarebbero bersagli difficili, basta vedere i problemi con gli Scud, durante ODS.
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  2. Intanto, l'ONU (per quel che vale, cioè nulla) vota in Assemblea Generale a grande maggioranza una mozione di condanna per la Russia e di sostegno per l'Ucraina. Due dati sono importanti: il fatto che nella mozione si sostenga la necessità di rispettare l'integrità territoriale e politica dell'Ucraina "nei confini internazionalmente riconosciuti" e il fatto che Cina e India si siano astenute. In particolare, è presumibile che l'astensione della Cina si inquadri nella volontà di non schierarsi in modo politicamente netto con l'uno o con l'altro dei contendenti, in modo da potersi giocare qualche carta come soggetto portatore della famosa (e misteriosa) iniziativa di mediazione diplomatica di cui si parla in questi giorni. Quello che mi lascia perplesso è però l'avvicinamento fra Mosca e Pechino mostrato al mondo con la visita in Russia dell'inviato della diplomazia cinese, visita che esprime più una dichiarata vicinanza a Mosca che la volontà di mediare da posizioni realmente neutrali. Per accreditarsi come mediatore fra le parti, è evidente che un soggetto non deve essere visto come vicino né all'uno e né all'altro contendente, ma al momento appare molto probabile che se bussassero a Kiev i cinesi si vedrebbero sbattere la porta in faccia da Zelenskij.
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  3. Ennesima conferma della carenza di mezzi adeguati. https://twitter.com/JozeJechich_JJ/status/1628756055986475009?s=20
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  4. E' interessante osservare che alcune delle osservazioni fatte dal Col. Stirpe sono assimilabili - fatta ovviamente salva la differente prospettiva - alle posizioni espresse da Alessandro Orsini in questa trasmissione anche se poi le conclusioni a cui giungono i due oratori sono diametralmente opposte: uno ritiene che prevarrà l'Ucraina e l'altro pensa che vincerà la Russia. E' degna di nota, in particolare, la diversa interpretazione della compattezza occidentale nell'affrontare la crisi ucraina: se per Stirpe ciò è dovuto a una unanimità di visione basata su una ferrea logica politica, per Orsini le istituzioni europee sono semplicemente "serve" di Washington e si limitano ad andare al traino dei diktat di oltre Atlantico. Ma per tornare alle cose serie (non me ne voglia il novello Churchill intervenuto a Carta Bianca), Stirpe prefigura il rischio del progressivo sgretolamento della suddetta compattezza politica europea qualora la guerra dovesse durare ancora a lungo (e questo può essere in effetti un problema, tant'è che Mosca punta molto su questa carta) e pone alcuni interrogativi sulla capacità dell'industria occidentale di ripristinare in tempi adeguati le scorte di materiali inviati al fronte ucraino. In effetti, soprattutto quando parliamo di sistemi per loro natura complessi come per esempio i mezzi corazzati, non è mai un solo soggetto industriale che li produce ma la loro fabbricazione è il risultato dell'azione di una filiera fatta di fornitori e subfornitori che non è affatto semplice portare contemporaneamente ai ritmi produttivi richiesti dalle nuove esigenze. Basti pensare alle difficoltà avute da tutto il comparto produttivo del mondo globalizzato a causa della pandemia da Covid.
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