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  1. Mah, considerando lo scempio verificatosi nei dintorni di Vuhledar e di Kreminna e il comportamento oggettivamente fantozziano dei coscritti messi alla prova in quegli attacchi dissennati, l'impressione è ancora una volta che i russi abbiano completamente perso per un periodo di tempo al momento indefinibile la capacità di compiere manovre offensive complesse a causa del drastico ridimensionamento della capacità operativa della fanteria meccanizzata e delle formazioni corazzate, ridimensionamento presumibilmente dovuto all'impossibilità di sostituire truppe e quadri professionalmente preparati con il personale raccogliticcio raggranellato con la recente mobilitazione. Non so se qualcuno ha visto il remake del 2016 del film "I magnifici 7" (quello con Denzel Washington): ecco, mi è venuta in mente la scena in cui i nostri eroi cercano di addestrare all'uso del fucile zappaterra e minatori armati solo di buona volontà (e neanche tanto), con risultati ovviamente deludenti. Se poi all'inesperienza aggiungiamo il fatto che i russi in Ucraina non ci vanno certamente con le motivazioni da "occhio della tigre", le perplessità sulla reale capacità di questa sorta di armata brancaleone di passare all'offensiva aumentano esponenzialmente. Anche l'aviazione non deve passarsela poi così bene, considerando la media alquanto bassa di ore di volo annue che i piloti russi possono sfruttare per l'addestramento. Alla fine, i reparti che potrebbero aver subito meno i danni del periodo iniziale della guerra potrebbero forse essere quelli dell'artiglieria da campo, che però non è accreditata della capacità di colpire con la precisione necessaria per effettuare un efficace fuoco di controbatteria e quindi risulta utilizzabile solo secondo la tradizionale dottrina di discendenza sovietica: spianare a raso l'area destinata ad essere "ammorbidita" come preparazione all'attacco della fanteria. Una dottrina che sostanzialmente risale alla prima guerra mondiale. Mi sembra un po' poco per pretendere di "spezzare le reni all'Ucraina". Ciò premesso, trovo che la "benevola esortazione" rivolta dai funzionari americani agli ucraini perché "si sbrighino a fare qualcosa" sia politicamente comprensibile ma operativamente del tutto inopportuna. Al momento tutti gli assi sembrano essere in mani a Kiev, mentre invece passare all'offensiva senza aver prima pianificato tutto in modo accurato ma solo per ragioni politiche rischierebbe di mettere gli ucraini a rischio di subire essi stessi gravose e inutili perdite. Chi glielo fa fare?
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  2. Gli americani stanno sottilmente alludendo al fatto che non possono fornire all'Ucraina armi allo stesso livello per sempre. https://www.washingtonpost.com/politics/2023/02/13/us-ukraine-war-critical-moment/ Stoltenberg afferma che l'attuale tasso di consumo di munizioni in Ucraina supera quello che la NATO può produrre.
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