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  1. Nel quadro desolante dei media ci metto anche l'articolo del Corriere che ho ripostato. Io poi ho tendenze masochiste e a volte proprio non ce la faccio a non andare sulla stampa generalista; qualcosa che si salva c'è, tipo il Post, ma lì purtroppo si vede che non sono praticissimi di argomenti militari, ma almeno ci provano e non scrivono cose palesemente idiote. È una brutta situazione, per la quale almeno per me da un lato c'è il voler essere informato e bene e dall'altro il desiderio di tutelare la sanità mentale. @PJ83 La guerra ibrida credo vada avanti da sempre e in Italia (ma direi anche in Germania) è stata particolarmente efficace, contando che il supporto alla ruzzia è trasversale e va da destra a sinistra: da una parte a causa del mito dell'uomo forte e della nazione "tradizionale", dall'altra a sinistra perché si è visto un po' nella ruzzia il prosieguo dell'URSS e la sua lotta contro l'imperialismo americano. Sono stati bravissimi a portare a sé entrambi gli schieramenti.
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  2. La vacua superficialità dei media generalisti, se confrontata con le dettagliate analisi dei professionisti, ci ripropone ancora una volta il problema annoso del desolante quadro dell'informazione mainstream in Italia. Bufale ripetute all'infinito e senza alcun contraddittorio plausibile, diffuse a milioni di spettatori la maggior parte dei quali è totalmente inconsapevole e culturalmente priva del minimo sindacale di background culturale necessario per comprendere di cosa si stia parlando. Non ho parole, anzi le avrei. Ma sul web è anche peggio, arrivando a diffondere numeri letteralmente presi a caso senza nemmeno curarsi di citare direttamente le fonti secondo le quali le "stime attuali sulle vittime della guerra" fornirebbero quasi 160.000 perdite umane da parte ucraina e meno di 20.000 da parte russa. E non stiamo parlando di ragazzotti imberbi che spippano su TikTok, ma di personaggi molto seguiti con un consenso popolare politicamente rilevante, i quali, per colmo di ironia, arrivano loro stessi ad affermare che "in guerra la prima vittima è la verità". Con tali premesse, non si può fare a meno di interrogarsi su quali esternazioni siano solo estemporanee manifestazioni di inconsapevole ingenuità e su quali invece siano l'applicazione di una strategia ben precisa tendente a condizionare l'opinione pubblica. Sono sempre più convinto che la guerra ibrida sia già in atto e che, se da una parte gli ucraini abbiano già a disposizione gli strumenti di difesa per contrapporsi alle cannonate, l'opinione pubblica europea sia virtualmente priva delle difese necessarie per opporsi alla disinformazione.
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  3. Avevo visto tempo fa un'intervista ad un generale americano da parte di un canale YouTube che seguo in cui l'intervistato affermava proprio questa cosa. L'intervista è vecchia almeno di un paio d'anni, credo di averla postata da qualche parte nella discussione.
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  4. Con Orsini ho ormai attivato uno schifato cambio di canale automatico, che include anche la ridicola trasmissione che ne contempla l'ospitata fissa. Un conduttore serio avrebbe effettivamente invitato uno Parabellum, uno Stirpe, un Ivan Grieco o un avvocato Catania qualsiasi, che avrebbero demolito la grottesca e ingombrante arroganza dell'individuo in questione, che ormai è la caricatura di se stesso, se non fosse che si vende (...) bene al popolo bue.
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  5. Infatti. Poi ci sarebbe anche da valutare la reale efficienza bellica di un mezzo che, anche se revisionato e riportato in condizioni di poter essere rimesso in linea, avrebbe probabilmente sistemi elettroottici e di comunicazione del tutto obsoleti oppure non rispondenti alle attuali necessità ucraine. Alcuni mesi fa la Slovenia ha fornito all'Ucraina alcuni dei suoi T-55 modernizzati con l'assistenza israeliana, sarebbe interessante poter capire se sono stati utilizzati e con quali risultati. In ogni caso, se Sparta piange Atene non ride: il problema della revisione e del ripristino alla piena efficienza di mezzi corazzati fermi da tempo riguarda quasi sicuramente anche i russi e le loro "migliaia e migliaia" di mezzi, dei quali non sappiamo quanti se ne dovrebbero cannibalizzare per riportare un singolo mezzo in piena operatività in caso di carenza di ricambi.
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  6. In un anno si revisionano quelli tenuti bene e al coperto... ...temo non sia il caso di quelli italiani. Mi sa che hai battuto il record del messaggio più lungo per inserire il famoso articolo del Corriere. Tutto bello, ma non credo che necessariamente l'atteggiamento volto ad evitare la guerra termonucleare coincida con lasciare a PUC un pezzo di Ucraina e metterlo in condizioni di riprovarci. Si può avere prudenza e ottenere il risultato di una cocente sconfitta russa che porti al ripristino dei confini del'91 e alla caduta del regime del farabutto...Non lo si può escludere a priori, ma si potrebbe anche non voler raggiungere il risultato indipendentemente dal rischio termonucleare. Forse dovremmo tenere ben a mente che Donbass e Crimea sono "marci". Rovinati da 10 anni e più di ingerenza russa e incancreniti dall'odio scatenato dalla guerra, sono ormai un tumore che l'Ucraina deve ben valutare se riportarsi in seno. Altra questione è il fatto che le forze armate di un paese povero come l'Ucraina non si trasformano dall'oggi al domani nell'invincibile armata in grado di spazzare via i russi. Si sta procedendo per gradi, è vero, ma forse dobbiamo ricordarci che siamo partiti dall'incredibile resistenza ucraina in una guerra che sembrava persa in partenza e che invece si è trasformata nella rovina dell'armata rossa e in una realistica possibilità di vittoria ucraina. Poi, la palla di vetro non ce l'ha nessuno, nemmeno certi esperti signori che propugnavano convintamente l'invasione dell'Irak, ma che certo non ne avevano soppesato tutte le drammatiche conseguenze negli anni successivi.
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