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  1. Il fatto che gli F-35 stiano entrando in servizio (al ritmo di 140-150 aerei all'anno...) implica che ci sia un bel pacco di F-16 pronti per essere ceduti senza intaccare le capacità delle aeronautiche donatrici. Si, quelli prossimi al ritiro di solito sono vicini alle scadenze calendariali della revisione generale, ma almeno non sono da prendere in qualche deposito da dove potrebbero uscire solo dopo adeguato ripristino...ammesso e non concesso che non si sia già iniziato a fare pure quello... Poi però si parla anche di F-16 che sono tutto fuorchè in procinto di essere ritirati... Magari son solo voci, magari si vuole dare un segnale politico ed amici e nemici, ma al di là del fatto che si mandi questo o quell'F-16 (questo gioco ricorda quello già visto sui carri...), è significativo che se se parli in modo così sistematico...come si sta parlando dei piloti ucraini "in vacanza" negli USA. In altre parole si sta preparando il campo (interno ed esterno) per ciò che evidentemente è ormai inevitabile... I russi ne ricavano il segnale che può solo andar peggio per loro. Su questo settore non hanno il conforto dei numeri come coi carri. L'aviazione non è qualcosa che tieni in piedi coi coscritti e i rottami rugginosi raccatati in un deposito. Questo può essere un salto di livello cui la Russia rischia di schiantarsi, perchè non può competere con l'Occidente che è sicuramente in grado di mantenere e incrementare il potenziale dell'aeronautica Ucraina sia numerico che soprattutto qualitativo, mentre quello russo, per quanto ben superiore, è andato in costante calo perchè i velivoli, anche quando non vengono abbattuti, sono divoratori di risorse materiali ed economiche che il paese evidentemente non ha. Non bisogna dimenticare che sostenibilità economica della guerra di PUC si basa su un PIL inferiore a quello italiano, con cui devono tenere in piedi il tanto sbandierato arsenale nucleare e mantenere un minimo di credibilità del deterrente convenzionale che viene macinato in Ucraina. Sono cose per cui non basta la propaganda: serve un botto di soldi.
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  2. Ricordiamo pure che durante la seconda guerra non avevano nemmeno possibilità di scegliere, visto che erano loro ad essere stati invasi e i nazisti li consideravano sub-umani da sterminare. Qui invece se vanno a morire è colpa loro.
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  3. Rimettiamo la palla al centro... https://www.facebook.com/oriogiorgio.stirpe.5/posts/pfbid0UeBrHiJ93wUZ6iagUprFW4A3HxTWt5z9b2Yk81ZEaX4EXLHF3HJtt8ztVydbV54el E ora ci si deve addestrare...
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  4. Molto interessante... https://www.lavocenews.it/eventi-spettacoli/la-relazione-di-orio-giorgio-stirpe-al-convegno-sullinvasione-dellucraina/?fbclid=IwAR0tUT2ENEi7Vlk9-Y6rhwnIEXA6s6Nr8kbgSaDYaq72DJmBHEuW_d_lBuQ
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  5. Hanno buttato via miliardi e migliaia di vite per farsi le scampagnate in Afghanistan, una roba geostrategicamente senza senzo, figurati se ora il problema è mandare munizioni e qualche mezzo di 30 anni fa all'Ucraina.
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  6. Carri e sanzioni Come detto poco sopra, i conti coi carri occidentali si faranno sul campo...
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  7. A quanto già detto da altri aggiungo che c'è una sorta di "regoletta geopolitica" che prevede che una nazione "piccola" non debba mai allearsi con una nazione "grande" che si trovi in diretta prossimità dei suoi confini ma che sia decisamente più prudente che si allei con un'altra nazione "grande" situata a distanza geografica ben maggiore. La ragione è semplice e consiste nell'alta probabilità di essere fagocitati o essere comunque considerati come una pertinenza da parte dell'ingombrante e scomodo "alleato" limitrofo, mentre un alleato non confinante avrebbe ben maggiori difficoltà a farlo, quanto meno per ragioni logistiche. Nel caso dei paesi baltici, la Russia è appunto lo scomodo vicino che in teoria potrebbe farne un sol boccone: infatti con l'Ucraina ci ha provato. Da cui la scelta di entrare nel club NATO, la cui grande potenza dominante - gli Stati Uniti - non ha alcuna ambizione di farne una propria colonia in stile Bielorussia. A notar bene, il discorso vale anche altrove: Cuba, per esempio, ha sempre sofferto della vicinanza USA e si è quindi buttata ben volentieri fra le braccia dell'URSS, così come Taiwan si è legata mani e piedi agli USA per proteggersi dall'ingombrante vicino della Cina continentale che non vede l'ora di riannettersela.
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  8. Credo proprio siano gratis, o per meglio dire un investimento per ridurre altri problemi che potrebbero derivare dalla russia in futuro. Riguardo all'"uso domestico", secondo me, non è una questione così rilevante: cosa dovremmo farcene noi europei di questi mezzi? Non sono forse stati concepiti per rispondere alla minaccia russa? È proprio quello che faranno in Ucraina. Poi ovviamente c'è chi ci guadagna e ci guadagnerà per forza di cose, ma se da tutto questo ne nascerà un'ottimizzazione e svecchiata generale dell'apparato militare europeo sarà solo una cosa positiva. Certo, sarebbe stato meglio se ciò fosse avvenuto "con calma" e non a causa di una guerra appena fuori il nostro giardino. Gli appalti per la ricostruzione credo sia assodato che finiranno ad aziende occidentali, non potrebbe essere altrimenti. Mie opinioni, ovviamente.
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