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Mostra il contenuto più apprezzato di 01/26/23 in tutte le aree

  1. Fino a che chè PUC non ha mandato gli omini verdi in Crimea, la Francia alla Russia stava anche vendendo due portaelicotteri, che poi sono finite in Egitto, dove non c'è certo un governo illuminato... Senza scomodare le belle speranze di Pratica di Mare, vendere armi è anche un modo di suggellare alleanze, senza per questo condividere valori: vogliamo parlare degli affari che facciamo con la Cina, che usa i nostri soldi per comprare armi e far la voce grossa? Col senno del poi siamo tutti bravi, ma se la NATO è rimasta dov'è (e anzi si è allargata) mentre il Patto di Varsavia si sgretolava, è perchè in fondo non ci si è mai fidati di quel mafioso, che sono anni che arresta o ammazza chi gli si mette di traverso. Dopo il 2014 è stato chiaro che PUC fosse sempre meno l'uomo forte da ammirare, magari anche baluardo contro l'integralismo islamico e con cui fare affari e sempre più il farabutto da tenere a bada, ma non è che i fan ed estimatori spariscano dall'oggi al domani con le loro felpe e il loro lambrusco...
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  2. Essendo completamente digiuno dell'argomento, c'è qualcosa che non mi quadra, a livello di dottrina d'uso dei mezzi corazzati nel contesto ucraino. Sta passando un po' dappertutto l'idea che i carri che arriveranno dall'Occidente saranno utili per arginare una ipotetica offensiva russa dopo il disgelo primaverile. Questa storia mi lascia perplesso, anzi, non mi convince affatto. Se guardiamo al passato, a partire dalla WWI quando fecero la loro comparsa i primi tank, proseguendo per l'uso che ne fu fatto nella WWII nei fronti africano, francese e russo, poi nelle guerre arabo-israeliane e infine in Desert Storm, ci rendiamo conto che l'arma corazzata ha sempre trovato la sua più efficace espressione nella guerra di movimento e in un ruolo prettamente offensivo. L'utilizzo dei carri armati in compiti difensivi in un fronte statico si è sistematicamente rivelato un disastro (vedasi operazione Compass, per dirne una). In questo contesto sono sempre stati i cacciacarri della fanteria meccanizzata e l'artiglieria a fare la parte del leone. Trovo quindi contraria a tutte le precedenti esperienze belliche la narrazione secondo la quale Leopard e Abrams verrebbero direttamente utilizzati come "muro difensivo" nei confronti delle colonne corazzate russe. Caso mai, sarebbe più appropriato ipotizzare che le formazioni corazzate ucraine verrebbero tenute di riserva a sufficiente distanza dal fronte, in modo da poter essere impiegate in rapide puntate o in manovre di avvolgimento dell'avversario, ma comunque in un contesto estremamente dinamico. Questo però presuppone necessariamente che l'Ucraina possa disporre della quantità di mezzi ragionevolmente necessaria per effettuare manovre di portata più strategica che tattica. E quindi si torna al discorso dei numeri. Ne servono tanti, e prima arrivano meglio è.
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  4. PUC mette tutti quegli uomini sul piatto perchè sa di aver fatto una grossa fesseria e che nei prossimi anni dovrà compensare coi numeri ciò che ha dilapidato in qualità e mezzi, ma non necessariamente questo va letto in ottica aggressiva nei confronti della NATO: nel medio termine forse va più inserito in un quadro di autoisolamento e paranoia verso cui PUC sta riportando il suo paese per consolidare il suo altrimenti traballante potere. Sicuramente il farabutto vorrà portare a termine la sua opera in Ucraina e quindi qualunque pace o armistizio con la Russia avrà il valore che la minaccia di ulteriori mazzate potrà dargli e non certo quello del pezzo di carta in se, che abbiamo visto contare come carta igienica usata quando parliamo di PUC... L'Europa e l'Occidente tutto hanno un'impostazione sociale, culturale ed economica che PUC non comprende né condivide. Aiutare l'Ucraina significa difendere i nostri stessi interessi e il nostro mondo e ciascuno in quel mondo ci può mettere tutto, anche i nostri valori fondanti. Non ci trovo nulla di male ad affermarlo. Francamente comprendo e, al di là delle critiche, rispetto anche la ritrosia e la prudenza della Germania, probabilmente l'unico paese che ha fatto seriamente i conti col suo pesante passato e il cui popolo sa cosa è successo l'ultima volta che i suoi panzer sono finiti da quelle parti e non me la sento di ridurle a solo frutto di un mero calcolo di convenienza economica. Dietro c'è tutto, anche quel pesante passato. Faremo quello che dovremo e potremo fare: metterci i nostri uomini penso proprio di no: si può far tanto prima di arrivare a quello, mentre PUC può fare ancora poco che non abbia già fatto, ma la linea rossa lui la conosce... Comprendo anche la posizione ucraina di volersi riprendere tutto il maltolto, ma so anche che il pragmatismo si può nascondere nelle pieghe di certi discorsi della sua dirigenza politica e militare. Gli ucraini sono i primi a sapere che un paese marcio come la Russia, dopo anni di ingerenza e occupazione, può aver trasformato Crimea e Donbass in un cancro che non è forse il caso di portarsi dentro... Quando ci si siederà al tavolo, a meno che qualcuno non prevalga in modo schiacciante (cosa difficile, ma non c'è la sfera di cristallo per assicuralrlo...) ciascuno chiederà più di quello che può avere, per poi ottenere ciò che razionalmente sarà possibile avere. Insomma non è detto che dovremo essere noi a convincerli... In quel caso la Russia è meglio che si faccia bastare quel cavolo di ponte, prima che qualche ATACMS o F-16 lo riempia di buchi... Ma qui stiamo decisamente correndo troppo, verso scenari che è difficile immaginare e di cui è facile solo ammetterne l'incosistenza e la precarietà. Tornando suI campo, i missili di oggi sono un po' di più di una trentina, ma se (se) vogliamo dar credito agli ucraini, che dichiarano un tasso di abbattimenti superiore all'80%, a lanciarne pochi si ottiene che le difese aeree non si riescono a saturare e i missili finiscono male... Evidentemente per PUC era indispensabile dare una risposta all'invio di carri occidentali, come se per l'ennesima volta, a guidare le modalità e le tempistiche delle azioni militari russe non fossero le esigenze tattiche ma quelle mafios...ehmm politiche.
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  5. Secondo me la NATO non manderà mai sue truppe sul terreno ucraino, perché sarebbe la legittimazione della guerra di Putin. Finora l'Occidente è stato coerente e penso che continuerà ad esserlo
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  6. Ma per favore, se davvero fossero questi i motivi che muovono gli stati ed i paesi dovremo dichiarare guerra seduta stante a mezzo mondo e mettere sotto sanzioni l'altra metà. La verità è che se se ci sono interessi in gioco si interviene altrimenti dei diritti umani calpestati non frega niente a nessuno, stati uniti ed europei in testa. E non è un opinione, è proprio un dato di fatto. Vi ricordate come è finita la guerra in afghanistan? "Our mission in Afghanistan was never supposed to have been nation building. It was never supposed to be creating a unified, centralized democracy. Our only vital national interest in Afghanistan remains today what it has always been: preventing a terrorist attack on American homeland." https://www.whitehouse.gov/briefing-room/speeches-remarks/2021/08/16/remarks-by-president-biden-on-afghanistan/
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  7. Ma c'è ancora qualcuno che crede a certe manfrine stucchevoli sulla pace e gli interventi "umanitari" o certe favole possiamo risparmiarcele? Il rischio che i Russi messi alle strette usino l'atomica c'è e c'è sempre stato, lo sappiamo. Ed è uno dei motivi per cui tutti ad occidente hanno sempre scelto con cura quando e come aiutare gli Ucraini. Supporto ed intelligence si e da subito, tanti missili anticarro, artiglieria dopo qualche mese... ma solo a corto raggio, tank occidentali si ma senza esagerare... dopo un anno. Zelensky ha dichiarato più volte di voler ricacciare i russi fuori dalla Crimea e da tutti i territori occupati, rifiutando ogni negoziato. Ma fuori dalla comprensibile propaganda di guerra è inutile dire che noi NON lo aiuteremo a fare una cosa simile. Ad un certo punto, quando gli Ucraini avranno dato qualche bella batosta ai russi e saranno in condizione di affondare sicuramente qualcuno da Washington farà una telefonata e gli diranno di fermarsi e di mettersi a trattare.
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  8. Si...mai i missili sono diventati una trentina... Una volta ne sparavano 120
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  9. Bruciare un libro è tra le sacre libertà individuali in Occidente ed Erdogan, senza F-35, avrà altre richieste, soddisfatte le quali si ricorderà che un cretino resta un cretino e noi avremo la conferma che una scusa resta una scusa.
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