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  1. @Berkut Qualcuno vede nei Challenger 2 (che poi sarebbero 12 e non 10, ma cambia ben poco) solo una mossa per schiodare Sholz... Ci sta. Di Leopard 2 A4 in Europa ce ne sono vagonate, ben più dei 300 chiesti dagli ucraini: i prossimi giorni come detto saranno determinanti per vedere se la si smette di cincischiare e si decide tutti insieme di contribuire a creare una flotta omogenea e logisticamente sostenibile di carri. Questione munizioni per l'artiglieria In questo momento nessuno ne spara quante ne produce, nemmeno la Russia, che ne aveva molte di più (20 milioni?) e ne produce di più, ma che anche ne perde di più in falò dei depositi e ne spreca di più sparandole alla membro di segugio secondo dottrine imbecilli e criminali che contemplano di radere al suolo le città, cosa che ha portato a un vistoso calo dei bombardamenti rispetto all'estate per carenza di approvvigionamenti. L'Ucraina è arrivata a sparare circa 5000 proiettili di artiglieria di svariati calibri (NATO e sovietici) al giorno, ma con criterio e con maggiore precisione (ora comunque sono scesi anche loro). Rispetto ai numeri di picco la poduzione americana è grosso modo di un decimo, ma vediamo di non confrontare mele con pere (come fa qualcuno nei suoi film...): qui parliamo dei soli 155 mm che negli USA vengono sfornati a 14000 al mese con la proiezione di salire 20000 entro la primavera e di 40000 entro il 2025. Comunque a fornire munizioni agli ucraini non sono mica solo gli americani: oltre ai pachistani in Asia, in Europa orientale ci sono grosse realtà industriali con polacchi, slovacchi e cechi che producono munizionamento di ogni calibro in grossa quantità. La ceca STV Group ad esempio è un grosso produttore con contratti di fornitura anche con la Francia... Sempre in Repubblica Ceca c'è Czechoslovak Group che intende sfornare 100000 colpi da 155mm nel 2023 Ma in generale da quelle parti la produzione di munizioni di ogni calibro è schizzata alle stelle... https://www-euractiv-com.translate.goog/section/global-europe/news/weapons-industry-booms-as-eastern-europe-arms-ukraine/?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it Insomma, nessuno dei due contendenti resterà mai senza munizioni: come già fatto, necessariamente ne ridurranno l'utilizzo se dovessero scarseggiare. Credo comunque che i prossimi mesi potrebbero vedere un cambio di paradigma con l'ingresso di nuovi armamenti... A proposito di questo... Gli F-15 sono ovviamente il sogno degli ucraini, ma credo che per ragioni di numeri, convenienza logistica e di flessibilità del mezzo, il più papabile sia l'F-16. Però, senza contare il personale di supporto a terra, per formare un pilota ci vogliono anni e, se anche si tratta di una transizione da altri mezzi, ci vogliono comunque molti ma molti mesi. Inutile comunque girarci intorno: l'Ucraina i piloti li ha e con l'aviazione civile a terra con chissà quanti ex piloti militari con le mani che gli prudono, non mi stupirei se da diversi mesi qualcuno fosse "in vacanza" in Arizona... Gli F-16 garantiscono maggiore incisività contro i SAM grazie alla completa compatibilità con gli HARM, hanno più probabilità di evitare i missili dei caccia russi grazie a contromisure e RWR aggiornati, possono persino abbatterli con gli AIM-120 e possono attaccare bersagli terrestri da lontano e con precisione grazie alle JDAM. In questo contesto, allontanare dal fronte i depositi di munizioni diventerebbe inutile e colpirli dall'alto metterebbe in ulteriore crisi l'onnipresente artiglieria, senza la quale i russi non vanno da nessuna parte.
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  2. Ha sempre seguito la linea di Scholz, pensando che le avrebbe permesso di sopravvivere politicamente. Ma chi ha bisogno di uno sciocco che è sempre d'accordo con Scholz invece di dare suggerimenti costruttivi invece di sparare cazzate davanti alla telecamera? Se avesse avuto un cervello, avrebbe già potuto capire i problemi di base della Bundeswehr, invece di dire che ha conosciuto gli ucraini durante le sue attività e i suoi viaggi in Ucraina.
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  3. Si producono proiettili d'artiglieria su un ordine di grandezza inferiore a quello che serve all'Ucraina. Cioè circa 10 volte meno..
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  4. L'idea che mi sto facendo è che fondamentalmente alla russia importi relativamente di avanzare, quello che invece importa è di dare agli ucraini bersagli a cui sparare, siano essi i macinini volanti iraniani o le orde di mobik, poiché si sta scommettendo sul fatto che l'Ucraina finirà prima le munizioni, e contestualmente i paesi occidentali smettano di mandarne. Essenzialmente la guerra d'attrito all'ennesima potenza. Purtroppo ho il sentore che questa strategia possa anche funzionare, tanto abbiamo tutti visto che al russo medio importa assai poco se il suo figlio/vicino/marito viene mandato a fare da bersaglio ambulante, e di ferraglia dalla Siberia da rimettere assieme con lo scotch se ne vede ancora a, letteralmente, vagonate. Ora dovrebbero anche mobilitare altri 500k mobik, e francamente mi fa sorridere l'ISW che dice che manca la capacità per addestrarli o armarli come si deve. Poco importa, nel momento in cui servono solo come carne da cannone. Mi fa abbastanza sorridere la questione dei 10 Challenger 2 dall'UK. Non capisco a cosa dovrebbero servire solo 10 Challenger, e anche se dovessero arrivare poi i Leopard 2, sempre ovviamente col contagocce altrimenti non sia mai, ho l'impressione che si verrebbe a creare un inferno logistico tra addestramento e parti di ricambio da fornire. Ho letto anche che a quanto pare la capacità industriale occidentale non riesce a stare al passo con l'utilizzo che fa l'Ucraina di munizioni da 155 mm, e che al momento è complicato aumentare significativamente la produzione.
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  5. Il ritorno di Lapin e Gerasimov nello "scacchiere" e l'obiezione del Ministero della Difesa russo che Soledar non è stato preso mentre Prigozhin, il capo del raggruppamento di Wagner, ha affermato il contrario, è un buon segno, che indica che Prigozhin sarà ora "affogato", ha fatto il suo lavoro, è stato usato come un preservativo e sarà presto gettato nella spazzatura. Una fonte della VChK-OGPU ha dichiarato che Prigozhin si è recato a San Pietroburgo (dove era presente anche Putin) per decidere effettivamente il futuro destino di Wagner. "Ci sono sospetti che Wagner venga accorpato alle forze armate. Le truppe del Ministero della Difesa a Soledar sono ora distribuite in modo tale che non è molto chiaro chi stiano bloccando: i Musicisti o l'AFU", ha detto la fonte, "Prigozhin è volato via 'grigio', ma promette di affrontare la situazione al vertice. Di certo non sembra una vittoria". Secondo la fonte, Wagner ha anche un grosso problema con i rinforzi dopo le pesanti perdite subite nei combattimenti a Soledar e in altri insediamenti ucraini. "Sono iniziate nuove incursioni nelle zone, ma è come un cucchiaio che fruga nel fondo di una pentola vuota. Tutti quelli che possono sono stati presi prima. A Wagner si era calcolato che avrebbero ricevuto i "500" (refuseniks), ma finora la cosa si è arenata. Prigozhin spera di far passare la questione. E sono in attesa di una nuova mobilitazione, che dovrebbe aggiungere '500k'", dice la fonte. https://t.me/vchkogpu/35926
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  6. Non "i russi". Putin. Che non è "la Russia", ma è quello che "la comanda". Per adesso. Inizialmente, questa ipotesi non era affatto contemplata. Come tu stesso osservi, al Cremlino erano convinti che sarebbe stata una scampagnata e che i carri russi sarebbero entrati nelle città ucraine accolti dalla folla festante. invece sono stati accolti dai Javelin. Anche questo non era inizialmente previsto, altrimenti prima di iniziare le ostilità avrebbero anche messo in atto la mobilitazione di riservisti e coscritti. Il regime ha fatto all-in e quindi è naturale che sia pronto a tutto: una sconfitta in Ucraina ne determinerebbe il crollo, quindi la lotta di Putin è per la sopravvivenza. Qui credo che sia il caso di fare un ragionamento più articolato. Prima di tutto, dobbiamo ricordare che le guerre-lampo esistono solo quando la disparità di forze fra i contendenti è enorme: tipo l'Italia che invade San Marino, l'Irak che attacca il Kuwait, o gli USA che attaccano l'Irak. In mancanza di questi particolarissimi presupposti, di norma le guerre durano anni e l'Ucraina non può fare eccezione. Quindi non mi sorprende affatto che l'Occidente non abbia già riversato tutto il suo arsenale in Ucraina, al netto del fatto che chi riceve il materiale deve comunque imparare a usarlo e per far questo serve del tempo. Avrai notato che gli assetti già ben conosciuti dagli ucraini (MiG-29, T-64/72, BMP eccetera) sono stati spediti a Kiev molto rapidamente. Per ricostituire l'aviazione tattica e le brigate corazzate (cioè quello che agli ucraini serve per passare all'offensiva) con mezzi di produzione occidentale, servono tempi tecnici non solo per il reperimento dei mezzi ma anche per l'addestramento degli utilizzatori e per la costituzione della necessaria catena logistico/manutentiva. Al di là dei tempi politici, questa non è comunque cosa che si fa dall'oggi al domani. Quanto tempo serve per addestrare un pilota ucraino per essere dichiarato "combat-ready" su un F-16 o su un A-10, se finora ha volato sui Su-27 o sui Su-25? Ovvio che non stiamo parlando di settimane o di solo qualche mese. C'è poi un'altra questione, che è una mia personale riflessione fantapolitica: se, da una parte, riarmare velocemente l'Ucraina toglierebbe certamente ai russi il tempo necessario per riorganizzarsi e cercare di riprendere l'iniziativa, d'altra parte, fare le cose "con più calma" fornirebbe forse al Cremlino il tempo necessario per prendere definitivamente atto dell'impossibilità di giungere alla vittoria e per cercare di inventarsi una qualche forma di exit-strategy che consenta al caro zio Vladimir e alla sua cricca di uscire da questo pasticcio sconfitti sul campo ma senza troppi danni di immagine. Il tutto al solo fine di evitare inopportune e pericolose escalation del confronto bellico. In fin dei conti, stiamo comunque parlando di una nazione che possiede migliaia di testate atomiche.
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