Visto che notizie e analisi sono disponibili su twitter e i siti che ognuno considera affidabili, mi limito ad alcune considerazioni personali.
L’eventuale caduta di Soledar sarebbe una sconfitta, certo più simbolica e propagandistica che di reale valore strategico, ma indubbiamente una sconfitta, viste le forze che l’Ucraina ha messo in difesa (secondo alcuni analisti, eccessive).
Lo stesso potrebbe dirsi di un eventuale prossima caduta di Bakhmut. Malgrado gli attaccanti subiscono quasi sempre più perdite dei difensori, e in parte questa è anche schifosamente una guerra di attrito. Cmq è sul fronte del Donbass che i combattimenti si sono concentrati nell’ultimo mese, e le conclusioni andrebbero tratte/accettate. Eviterei di fasciarmi la testa prima di essermela rotta. Ovviamente chi si rompe la testa sono le truppe sul campo di battaglia, non certo io o altri al comodo della poltrona. Anche per questo commento poco, ma almeno cerco di tenermi informato, evitando di mettere la testa sotto la sabbia. Io non sono un decisore o un militare in azione.
I decisori politici e militari italiani mi lasciano invece un po’ perplesso – questo lo posso dire.
A fronte di una certa sobrietà dei commenti del nostro Governo, cmq fermi nella condanna dell’invasione, l’azione langue. Persino l’invio di generatori e parti essenziali per il rappezzo della rete energetica ucraina (che tra l’altro ha le sue complessità, differenze di tensione della rete Ucraina da quelle europee) mi appare tardivo, piuttosto stitico rispetto agli aiuti di altri Paesi e dato per avvenuto da parte del Ministro Tajani, salvo poi scoprire da altre fonti che ancora non si è inviato nulla di quanto (poco) promesso.
Da qui poi il grande problema: OK la legge di bilancio aveva la priorità, ma quando verrà finalmente approvato/messo in opera l’invio del sesto pacchetto di aiuti militari da parte dell’Italia?
Passiamo a considerazioni (sempre personali) più positive.
Il balletto di queste ore dei cambi di vertice delle FFAA russe responsabile dell’”operazione speciale” ha dell’incredibile!
Gerasimov, un noto inetto, prende il posto di Surovikin nominato appena l’8 ottobre e che devo ammettere mi sembrasse alquanto più capace dei suoi predecessori (almeno aveva evitato un ennesimo massacro di russi a Kherson). Surovikin stesso resta però tra i vice. Viene promosso Lapin, che a sentire i milblogger russi è a metà tra un incapace come Cadorna e un puro vigliacco.
Prigozhin rivendica con i suoi tagliagole della Wagner l’esclusivo successo per Soledar.
Altra gentaglia come Girkin o i Ceceni, scalpitano in sottofondo.
Tutta questa gente sarebbe più lieta di scannarsi a vicenda (in passato i loro subalterni lo hanno materialmente fatto), piuttosto che combattere gli Ucraini.
Già la mancanza di coordinamento tra le varie branche delle FFAA russe regolari, la Wagner, le milizie territoriali dei 2 oblast separati, altri fenomeni da baraccone e – soprattutto - l’ometto al Cremilino avevano provocato diverse sconfitte e decine di migliaia di perdite tra il variegato schieramento.
In genere quando le fazioni interne iniziano a combattersi (situazione molto spesso avvenuta in passato) è l’inizio della fine.
Me lo auguro.