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Mostra il contenuto più apprezzato di 11/12/22 in tutte le aree

  1. Questa guerra ha sorpreso e messo a dura prova analisti e previsioni. Anche RID, che ultimamente non è molto sul pezzo, il 10 novembre indicava in giorni il tempo ancora necessario per il ritiro, quando invece l’11 i russi dichiaravano di averlo completato con tanto di ponti fatti saltare e qualche disgraziato lasciato indietro assieme a chissà quanti mezzi e munizioni. La stessa RID parla di abboccamenti e tregua alla coreana, mentre la sparata del Capo di Stato Maggiore americano che lascia interdetta la Casa Bianca è un segnale, ma guardando agli 8 mesi indietro sono segnali che lasciano il tempo che trovano se non inseriti in un contesto più ampio in cui magari possono venire annacquati o equivocati. L’Ucraina è in un momentum decisamente positivo e allo stato attuale la vedo dura accetti una tregua che sarebbe solo ciò che vuole PUC, perché servirebbe a Mosca per riorganizzare e consolidare… che da un punto di vista della popolazione significa anche eliminare e deportare, per far si che ciò che era Ucraina diventi più Russia di quanto possa fare un referendum imbecille. Questo in Ucraina è inaccettabile e costituisce una forza propulsiva dirompente per i suoi uomini sul campo, la stessa che PUC non ha previsto e che lo ha portato al disastro. Le forze ucraine ancora non sono arrivate al nocciolo duro e cioè a minacciare i confini precedenti al 24 febbraio. In mezzo c’è Melitopol e un forte movimento di resistenza, che significa che la popolazione lì non vede i russi come liberatori. Finché la gente supporta le forze armate ucraine credo che gli ucraini non si fermeranno e credo non ci siano nemmeno chiari segnali di un venir meno del supporto internazionale atto a creare le condizioni perché si fermino. L’Ucraina non s’è fermata nemmeno ai tempi della difesa (per molti illogica e controproducente) di Severodonetsk, quando perdeva centinaia di uomini al giorno e solo alla fine ha deciso un doloroso ritiro, pur senza minimamente contemplare una tregua. Pensiamo si fermi ora che a Severodonetsk ci sta per tornare? E per cosa? Perchè sotto sotto lo chiede un criminale bugiardo e genocida? Finchè Kiev pensa (a ragione) di poter ottenere sul campo ciò che chiede e il matto al Cremlino pensa che la sua guerra ibrida in Occidente possa portare allo stallo e manda gente al macello per prendere tempo, credo si continuerà a combattere, ma il futuro si fa più fosco e indefinito a mano a mano che ci si spinge a immaginare le forze armate di Kiev sempre più vicine alla linea di contatto pre 24 febbraio. In questo contesto non mi spingo nemmeno ad immaginare il futuro di PUC e della Russia: son sicuro che sbaglierei, anche se è certo che mentre distruggeva il suo paese quel farabutto creava il sistema corrotto che ora è incapace di liberarsi di lui anche se i disastri si susseguono. Quel che so è che a PUC non frega nulla della gente, men che meno dei poveri fessi che si sono sollevati nel Donbass credendo in lui e che si sono ritrovati in un abbraccio mortale con un paese decadente che ha un passato e un presente di oppressione da cui altri fuggono convintamente. Forse se ne sono accorti a Mariupol, dove a detta dei difensori dell’Azovstal le autorità cittadine hanno favorito l’arrivo dei russi, che hanno ringraziato radendo al suolo la città e ammazzando decine di migliaia di civili con l'artiglieria e l'aviazione, riducendo alla fame o deportando gli altri. A PUC fregava solo di una Russia più grande ed egemonica e di un’Ucraina smembrata e innocua. Ora spera solo di smembrarla, anche perché un’Ucraina temprata da una guerra di liberazione non sarà mai sufficientemente innocua da permettere alla flotta del Mar Nero di far base a Sebastopoli come succedeva prima del 2014.
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  2. Orsetto è un orologio rotto e punto, e quando arriva il momento di segnare l’ora giusta 2 volte al giorno si prende la briga di spostare le lancette. Mentre noi parliamo del più e del meno pensando alle nostre non propriamente congrue scorte, lui non auspica la cessazione di invio armi per salvaguardare tali scorte ma perché dorme con la gigantografia di Putin che cavalca… guarda caso… un orsetto. L’argomentazione è quella, la motivazione a tale argomentazione è la differenza. Non avesse così tante ospitate in tv (perché è un personaggio che fa discutere non per competenze) lo avremmo visto attraversare il ponte di chiatte a Kerson al grido di “ci stiamo solo riorganizzando, Putin può sventare l’ucraina quando vuole, e gne gne gne”, seguito di buon basso da tale traRaglio e da tutte le ex bimbe di Conte che ora sono divenute le Bimbe di Orsetto. Basta guardare i social per vedere come “la Signora Concetta da Foggia” fra un ragù e una melanzana si improvvisa esperta di geopolitica ricalcando fedelmente le fanfaronate di tali magnifici oratori, che altro non sono se non strumenti, consapevoli o meno, della propaganda russa. L’esercito russo va seriamente e severamente piallato in Ucraina, in modo che nessun cane rabbioso revanchista post Putin possa avere le capacità di continuare la politica espansionista per i prossimi decenni. Questo è quanto.
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  3. Mentre il futuro appare imperscrutabile, almeno per me, voglio condividere un video per sdrammatizzare un po', almeno in questo momento lo preferisco a scene di massacri grandi e piccoli. Un pericoloso gruppo di nazisti ucraini manifesta a Kherson. Traduzione del cartello esposto dalla guagliona a fine video: "Putin ha il cazzetto."
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  4. Certo. Questo è ciò che suggerisce la logica, il buon senso... e il diritto internazionale (per quel che significa). ed è esattamente ciò che vuole Kiev. Ma Mosca non ci sta, e siamo al punto di prima. A mio avviso, solo nel momento in cui dovesse verificarsi un vero e proprio stallo militare fra entrambi i contendenti, e solo se entrambi acquisissero la consapevolezza di non avere nel proprio arco frecce a sufficienza per sconfiggere il nemico sul campo, si potrebbe cominciare una mediazione di qualche tipo, magari sulla falsariga del Kosovo o del Libano meridionale: una tregua concordata insieme con la provvisoria cessione del controllo del territorio conteso a una forza sovranazionale che faccia da interposizione e che consenta di far decantare la questione per tutto il tempo necessario (anni...) a calmare gli animi. Putin e Zelenskij ne uscirebbero tutto sommato con il prestigio non particolarmente scalfito e potrebbero evitare che il popolo interpreti la conclusione della vicenda come una sconfitta e li veda come traditori. Ma serve tempo, e non è detto che nel frattempo l'una o l'altra parte riesca a prevalere sull'altra con le maniere forti.
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  5. Nessuno ti ritiene inaffidabile . Ho trovato quest'articolo gironzolando nel www e l'ho inserito soprattutto per la notizia dell'esercitazione e le immagini. La cosa imprecisa è il titolo che induceva all'equivoco. Il testo parla di " ospiti d'eccezione " .
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  6. Abbiamo notizie del veggente Orsetto Orsini? E' già in mood "Roberto Calvi" sotto il ponte delle comete di Latina o ancora cincischia?
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