Che Minsk sia inapplicabile, sono del tutto d'accordo. Infatti ho precisato che "magari" si potrebbe partire da quel punto per cominciare un colloquio mettendo in discussione sul tavolo sia il suo contenuto sia l'evoluzione della situazione che si è determinata dopo il 24 febbraio. Se poi le parti dovessero preferire altri punti di partenza, beh, tanto meglio. L'importante è sedersi.
Ma il punto è che, se si vuole far partire la diplomazia, entrambe le parti devono essere disponibili a cedere qualcosa. Entrambe. Questo è un concetto generale, che nel caso specifico vale anche per russi e ucraini.
Riguardo Putin, anche su questo sono purtroppo d'accordo. Si è spinto troppo in avanti e ora "non può più permettersi di perdere". Constatazione ormai assodata e già condivisa praticamente da tutti anche in questo forum. Ma proprio per questo, qualsiasi ipotesi di avvio di una trattativa deve contemplare anche un contentino - quale che sia - ai russi, sia per facilitare da parte di Putin una per il momento problematica exit strategy che gli garantisca la sopravvivenza politica e non solo, e sia perché se Putin venisse defenestrato, dubito che il suo posto verrebbe preso da personaggi più "tranquilli" come Aleksej Navalnyj.
Zelenskij invece dice chiaro e tondo che lui con Putin non parla e che la guerra terminerà in Crimea. Legittimo e comprensibile, per quanto riguarda gli interessi ucraini. Ma Zelenskij sta facendo i conti senza l'oste, ovvero l'Occidente che letteralmente gli consente - attraverso il suo indispensabile supporto - di continuare a difendere in armi l'Ucraina e che quindi ha tutto il diritto di avere voce in capitolo. E se l'Occidente dovesse ritenere che cominciare a dar voce alla diplomazia è più conveniente che continuare la guerra, anche Zelenskij dovrà prenderne atto e credo che in fin dei conti anche lui lo sappia benissimo.
Riguardo il fatto che NS2 non sia stato colpito mi sono basato sulle parole dell'ing. Sergio Cappelletti, al minuto 7,00 nel citato link alla live di Difesa OnLine.
Che nel NS2 vi potesse essere gas, potrebbe essere, non dico di no. Riguardo il fatto che nel NS2 non ci fosse gas, non avendo conferme o smentite da fonti attendibili, ho fatto solo una mia ipotesi che vale esclusivamente come mera opinione personale.
Riguardo le inchieste: come ho avuto modo di sottolineare, al momento qualsiasi ente che sia dotato della competenza tecnica necessaria per effettuare analisi e stilare conclusioni, non sarebbe un'autorità indipendente che agisce per conto di una istituzione esterna (es. l'ONU) ma verrebbe chiamata a operare per conto di una o più delle parti in causa.
In ambito giuridico, ciò corrisponde a quelli che si definiscono comunemente "periti di parte": professionisti, sicuramente, ma le cui conclusioni non hanno automaticamente valore di prova di fronte alla legge come quelle del CTU o del perito nominato direttamente dal giudice e iscritto al relativo albo. Mi scuso per la digressione, ma è per spiegare compiutamente il contesto (per inciso, il NIST, nel caso specifico delle TT, era un'agenzia governativa appositamente chiamata a indagare dalle autorità competenti, quindi non può essere tecnicamente considerata di parte).
Nel caso delle indagini sul sabotaggio del NS, senza avere la benché minima competenza in materia, azzardo che l'unica vera e propria "pistola fumante in mano russa" potrebbe essere l'acquisizione dell'evidenza che le slabbrature delle condutture in corrispondenza delle esplosioni siano rivolte verso l'esterno (il che dimostrerebbe inconfutabilmente che l'esplosivo era stato posizionato dentro la condotta) e non verso l'interno (il che invece dimostrerebbe solo che qualcuno lo ha portato lì). Staremo a vedere. La cosa mi incuriosisce.