Ciò che si vuol fare è noto: il dubbio è che sia la mossa giusta.
Se è per questo anche il coevo del Mangusta, l'Apache (entrambi hanno 40 anni sul groppone e non 30...) va sostituito: l'unica differenza, anche se tutt'altro che un dettaglio, è che l'AH-64 è ancora il migliore elicottero sulla piazza e che può aspettare il derivato FVL, al contrario del Mangusta, che, per quanto pionieristico e coraggioso in Europa, nacque azzoppato da motori e configurazione leggera.
Dopo il fiasco del Tonal di decenni fa, ora si vuole porre rimedio con un'operazione che sotto certi punti di vista ricorda quella che portò all'F-18 di seconda generazione.
Il punto è che il contesto è diverso, con la Guerra Fredda nel frattempo riesplosa e concetti elicotteristici avanzati che che vengono avanti e che forse potranno meglio rimediare alle vulnerabilità palesatesi in Ucraina: in sostanza ci sono ragioni e soluzioni per procedere diversamente a quanto già 5 anni fa suscitava qualche perplessità.
I Mangusta, nemmeno troppo aggiornati e ricostruiti (è questo che li frega rispetto agli Apache) sono alla frutta, ma il sostituto è comunque un velivolo nuovo, che non sarà rapidissimo né nella sostituzione né soprattutto nel ciclo di vita, visto che tra trent'anni rischia di essere ancora lì, con motori, avionica, cannone e soprattutto configurazione (questa non aggiornabile) che già oggi sono quelle dell'attuale generazione. Anche commercialmente è un'operazione rischiosa, perché se mancano i presupposti si rischia che vada come con l'AW-129 e l'AMX piuttosto che come con l'F-18E.
Tempi, costi ed affidabilità saranno carte da giocare molto bene per tirar dentro altri attori, come appunto la Germania che vuole rimediare al pasticcio Tiger targato Airbus.
A corollario l'Europa comincia a pensare al dopo NH-90, che esattamente ben riuscito non si può definire (sembra una costante per i prodotti militari Airbus...).
È con questi presupposti che ci si chiede cosa l'Italia si aspetti dal suo interesse per il FVL, sia come prodotti che come tempistiche.
Soluzioni semplici a problemi complessi comunque non ce ne sono.