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  1. Cosa auspicabile . Per quanto Airbus sbraiti , l'industria aerospaziale europea in campo militare è cresciuta grazie alla pluriennale collaborazione , non esplicitamente ratificata ma storicamente evidente , tra Germania e Italia ( F-104, G 91 , Tornado , Typhoon cui potremmo aggiungere anche l'acquisto da parte nostra del Leopard e del sommergibile U 212 e la partecipazione dei tedeschi ai corsi IFTS ) . Francia e Germania cos'hanno fatto assieme ? L'Alpha jet , il Transall , l'innominabile " catorcio " e il Tiger in servizio dopo una gestione dai tempi geologici . Anche se in questo momento diffido dell'atteggiamento tedesco , spero che l'interesse si concretizzi in una partecipazione concreta.
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  2. Qui è un sistema a corto raggio Tor a fare da bersaglio per l’HARM. Essendo lanciatore e radar su un unico veicolo viene sforacchiato un po’ tutto… Dall’altra parte vengono dispiegati i vecchi Gepard tedeschi… ...e un po' di missilistica italiana dalla Spagna... Intanto nuovi attacchi all’Antonovsky bridge, che comunque pur sforacchiato dagli HIMARS pare ancora utilizzato, mentre si continua col ponte di chiatte... I ponti sono strutture intrinsecamente robuste ed è per questo che solitamente li si tira giù con bombe guidate di grosso calibro. Per contro i ponti di chiatte non gradiscono molto i buchi e i russi non si sono mai dimostrati in grado di impedire all'artiglieria ucraina colarglieli a picco... A volte il confine tra capacità e ottusità è labile.
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  3. Ciò che si vuol fare è noto: il dubbio è che sia la mossa giusta. Se è per questo anche il coevo del Mangusta, l'Apache (entrambi hanno 40 anni sul groppone e non 30...) va sostituito: l'unica differenza, anche se tutt'altro che un dettaglio, è che l'AH-64 è ancora il migliore elicottero sulla piazza e che può aspettare il derivato FVL, al contrario del Mangusta, che, per quanto pionieristico e coraggioso in Europa, nacque azzoppato da motori e configurazione leggera. Dopo il fiasco del Tonal di decenni fa, ora si vuole porre rimedio con un'operazione che sotto certi punti di vista ricorda quella che portò all'F-18 di seconda generazione. Il punto è che il contesto è diverso, con la Guerra Fredda nel frattempo riesplosa e concetti elicotteristici avanzati che che vengono avanti e che forse potranno meglio rimediare alle vulnerabilità palesatesi in Ucraina: in sostanza ci sono ragioni e soluzioni per procedere diversamente a quanto già 5 anni fa suscitava qualche perplessità. I Mangusta, nemmeno troppo aggiornati e ricostruiti (è questo che li frega rispetto agli Apache) sono alla frutta, ma il sostituto è comunque un velivolo nuovo, che non sarà rapidissimo né nella sostituzione né soprattutto nel ciclo di vita, visto che tra trent'anni rischia di essere ancora lì, con motori, avionica, cannone e soprattutto configurazione (questa non aggiornabile) che già oggi sono quelle dell'attuale generazione. Anche commercialmente è un'operazione rischiosa, perché se mancano i presupposti si rischia che vada come con l'AW-129 e l'AMX piuttosto che come con l'F-18E. Tempi, costi ed affidabilità saranno carte da giocare molto bene per tirar dentro altri attori, come appunto la Germania che vuole rimediare al pasticcio Tiger targato Airbus. A corollario l'Europa comincia a pensare al dopo NH-90, che esattamente ben riuscito non si può definire (sembra una costante per i prodotti militari Airbus...). È con questi presupposti che ci si chiede cosa l'Italia si aspetti dal suo interesse per il FVL, sia come prodotti che come tempistiche. Soluzioni semplici a problemi complessi comunque non ce ne sono.
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  4. Diffusi nuovi rendering più dettagliati...
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