Oh Baby Jebus,
come traduttore tecnico con 25 anni di esperienza, soprattutto nella localizzazione di software e manualistica, potrei scrivere per pagine e pagine delle difficoltà e dei problemi inerenti. Con particolare riferimento ai CAT tool che aiutano i traduttori nella localizzazione e ai problemi relativi alla terminologia militare, particolarmente riservata.
Metti anche in conto che almeno qui in Italia la massa non distingue più tra un interprete, un traduttore e un software di traduzione automatica. I testi si moltiplicano e la loro persistenza diminuisce (già sto divagando).
Cercando di tornare allo specifico, diciamo che un professore di lingue bravissimo potrebbe anche non essere capace di tradurre il semplice menu di un ristorante.
La documentazione tecnica avrebbe bisogno di un linguista esperto in traduzione e di un revisore con esperienza specifica nel settore tecnico di applicazione. Avrebbe inoltre bisogno di tempo; come intuisci e sottolinei.
Non so se l'uso dei moderni sistemi NATO per gli ucraini preveda la localizzazione della manualistica (i tempi potrebbero essere troppo stretti). L'addestramento pratico potrebbe non richiederlo ma per quello teorico sarebbe fondamentale.
Tralasciò le problematiche sull'oralità.
Quelle sulle unità di misura dovrebbero essere invece paradossalmente limitate (se vuoi elaboro ulteriormente).
Le buone notizie:
1) Gli Ucraini hanno diffuso notizie positive sulla localizzazione nella loro lingua del software dei Caesar e mi pare anche di altri pezzi di artiglieria. Ciò mi stupisce un po' visti i tempi stretti, ma potrebbe essere possibile.
2) Come scritto da Ale9, il personale selezionato ad essere addestrato dovrebbe avere una discreta conoscenza dell'inglese (sono tecnici e ogni tecnico di ogni Paese, dovrebbe avere una buona conoscenza dell'inglese). Oltre, auspicabilmente ad avere la capacità di trasmettere le competenze acquisite almeno in forma orale.
Se hai altri quesiti in tema, scrivi, ma già mi vergogno per il muro di testo di questo messaggio.