In tempi di pace (e da quel che si è visto non solo in quelli...) gli stealth mascherano la loro reale traccia grazie a dispositivi come le lenti di Lumberg, anche proprio per non dare aiutini agli avversari che gli vogliano prenderne le misure.
Detto questo, per calcolare è necessario vedere qualcosa e con uno stealth le distanze di individuazione calano perché ogni radar ha una portata stabilita per un bersaglio di una determinata RCS.
A parità di tutto il resto, se cala la RCS diminuisce la portata del radar e questo è comunque e sempre un vantaggio rispetto a un velivolo convenzionale. Poi per sfortuna del radar e a contrastarne gli sviluppi computazionali che gli allungano la vista, entrano in gioco le ECM: anche queste si evolvono con relativa rapidità e ahinoi con modalità di ancor più difficile comprensione...
Negli stealth inizialmente si pensava che le ECM fossero secondarie o quasi assenti, ma invece fanno parte integrante del pacchetto, basti vedere i recenti contratti con BAE System per l’aggiornamento della suite elettronica di bordo dell’F-35.
https://www.baesystems.com/en/article/advancing-f-35-electronic-warfare-capabilities
Comunque, al di là della sua fama, l’impressione ormai in gran parte accettata è che l’F-22 sia partito bene, con requisiti stringentissimi da Guerra Fredda, ma che dal punto di vista della filosofia progettuale sia di difficile gestione/evoluzione: il rivestimento stealth è più delicato di quello dell’F-35 e l’elettronica ad architettura chiusa non digerisce bene gli upgrade necessari, con inevitabili obsolescenze che si fatica ad eliminare.
Per quanto più semplice, l’F-35 è insomma più avanzato.