Mykolaiv non è più sotto assedio (in realtà non è mai stata assediata) da svariati giorni ed ormai gli ukraini stanno contrattaccando verso Kherson, dopo aver distrutto la FOB che i russi avevano installato sull'aereoporto (16 elicotteri distrutti, gli altri evacuati... via terra al traino dei camion, etc.).
detto questo, le speranze di un accordo sono ancora lontane, credo. barattare terra per libertà (tra le altre cose quale? la neutralità forzata o la libera scelta di UE+NATO?) è una cosa accettabile per noi, seduti al pc, ma non per "loro" e lo si è visto con quanto successo in Donbass, di cui l'attuale guerra ne è il naturale proseguimento, e con il fallimento degli Accordi di Minsk, di cui sembra si voglia proporre una "versione ingrandita", con il risulato di postporre il problema.
problema che, secondo me, non risiede nella fobia russa dell'accerchiamento militare, quanto nella fobia di Putin e compagni di avere "troppo sotto il naso del popolo", una nazione di "quasi russi" che vive all'occidentale.
perchè sostengo questo? perchè la causa scatenante di questa crisi non è stata mica la volontà ukraina di entrare nella NATO ma la volontà, nel lontano 2012, di firmare il DCFTA, un accordo di libero scambio commerciale con l'Europa che, in cambio, domandava una "svolta più democratica" del paese... come il non incarcerare gli oppositori politici. in realtà, volendo, si potrebbe addirittura arrivare al 2004, con la Rivoluzione Arancione.