Soffermandoci sull’aspetto della riduzione della traccia elettromagnetica, lo stato dell’arte attuale è quello di ottenere la stealthness di un velivolo in massima parte dalla forma dello stesso, non dai materiali.
In futuro sarà ancora così, sebbene sia evidente che dalla forma non si possa ottenere più di tanto senza penalizzare altri aspetti e/o ricorrere a soluzioni radicalmente innovative. I materiali hanno invece una maggiore potenzialità, ma non a caso al di qua e al di là dell’oceano si parla di velivoli di sesta generazione in cui sarà possibile integrare in modo strutturale molto spinto le nuove soluzioni sui materiali e armonizzare meglio le esigenze stealth con l’aerodinamica (quelle che oggi sono frutto dei compromessi più penalizzanti per la stealthness, specie per il J-20 e ancor più per il Su-57).
Per l’immediato si parla di pellicole/pannelli più o meno spessi da applicare i punti specifici della cellula (spigoli e bordi di pannelli e portelli) e non già di applicazione generalizzata all’intera superficie che, oltre che di difficile realizzazione pratica, di suo non renderebbe stealth nessun aereo che non lo fosse già di suo.
L’applicazione di pellicole e pannelli ram è da sempre il punto debole dei velivoli stealth, perché interessa punti critici in cui non si è stati in grado o non è stato possibile di fare di meglio e perché richiede una manutenzione specifica che idealmente si deve tendere a ridurre/eliminare.